PRESENTAZIONE. Queste le 3 categorie:
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- Eva Carlini
- 5 anni fa
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1 PRESENTAZIONE Lo scopo degli Ulivi Village è quello di dare l opportunità ai bambini e alle bambine dai 5 ai 12 anni di sperimentare il gioco-sport calcio in un ambiente sano e seguiti da personale qualificato. La metodologia di lavoro è sviluppata dal personale altamente qualificato composto da laureati in Scienze Motorie, Tecnici FIGC, preparatori atletici nel settore della formazione. Il percorso degli Ulivi Village è un processo a lungo termine che ha inizio con un percorso di psicomotricità per i più piccoli, 5-6 anni, il quale diviene sempre più specifico e tecnico con il crescere dell età. Il rapporto istruttore/allievi sarà tale da garantire i giusti tempi di apprendimento dando la possibilità all istruttore di operare correzioni specifiche. A tutti i bambini che si avvicinano alla Scuola Calcio Ulivi Village diamo la possibilità di fare un periodo di prova, questo per permettere loro di valutare se l attività da noi proposta è realmente quella che loro desiderano. Impegno, dedizione a lavoro, disponibilità, qualità e professionalità dei tecnici sono le caratteristiche principali degli Ulivi Village Queste le 3 categorie:
2 PICCOLI AMICI (5-7 ANNI) L obiettivo finale per questa categoria è quello di favorire lo sviluppo armonico di tutti gli aspetti della personalità del bambino, considerato nella sua unità, e di fornire un'educazione motoria vasta e generalizzata, così da costruire una larga base di movimenti motori non specializzati. E' infatti dalla quantità e dalla varietà di esperienze motorie, che costituiscono il bagaglio motorio dell'individuo, dipenderà la successiva capacità di essere padroni di coordinazioni più complesse di movimento. L attività didattica svolta in questa fascia d età è orientata a sviluppare le varie modalità di movimento utilizzando uno strumento affascinante e magico: il pallone. A questa età i bambini mostrano molteplici interessi e la loro fantasia viene catturata da questo attrezzo, attraverso il quale i piccoli amici iniziano a conoscersi e ad esplorare l ambiente circostante. Questo processo di socializzazione, favorisce il miglioramento della conoscenza dell altro, permanendo, comunque, una spiccata spinta egocentrica che, verso il termine del biennio, andrà lentamente attenuandosi a favore di una maggiore apertura al dialogo, all accettazione dell altro e alla collaborazione reciproca. L'attività calcistica pertanto dovrà essere un'attività motoria generale (calcio gioco-sport) evitando specializzazioni precoci che il bambino non è ancora in grado di sopportare psicologicamente.
3 PICCOLI AMICI (8-9 ANNI) I bambini in questa età si trovano in una fase spiccatamente egocentrica che caratterizza il loro comportamento. Cominciano ad acquisire una predisposizione alla collaborazione e a decentrare la qualità delle loro azioni motorie, che vengono inserite in un contesto di gioco collettivo; in altre parole le esigenze della squadra cominciano a porsi in una posizione gerarchica non subalterna rispetto all'individualismo. I tre anni della categoria Piccoli Amici sono considerati gli anni d oro della motricità e degli apprendimenti rappresentando il periodo dove il bambino diventa padrone del proprio corpo e delle proprie capacità. In tale periodo definirà il proprio schema corporeo, svilupperà il suo senso di autonomia, di libertà di espressione e rispetto delle regole e, soprattutto, degli altri. Nella sfera sociale svilupperà, infatti, il concetto di interazione con gli altri che utilizzerà in campo sotto forma di collaborazione. Passerà dall egocentrismo,al decentramento e riconoscimento degli altri (caratteristico dei primi anni Pulcini) fino all interazione e autonomia (caratteristico della fine del triennio). Arricchire, consolidare e perfezionare il proprio bagaglio di esperienze motorie sarà l obiettivo principale in ambito didattico.
4 La pratica sportiva del gioco del calcio, inoltre, rappresenta, in tale contesto, un ulteriore, importante, fase o tappa di quel lungo cammino verso lo sviluppo della personalità. L'attenzione dell'istruttore deve rivolgersi prevalentemente allo sviluppo delle capacità coordinative, per l'affinamento della tecnica di base e per il consolidamento della tecnica applicata e della tattica individuale. Questo è ancora più vero se consideriamo il fatto che PULCINI ( ) I ragazzi della categoria PULCINI affrontano, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista sociale, cambiamenti importanti che bisogna tenere in considerazione nel momento in cui si lavora con loro. Dal punto di vista psicologico si ha a che fare con soggetti che in maniera sempre maggiore abbandonano la fase egocentrica e si avvicinano con soddisfazione ai concetti di cooperazione e condivisione. In questa fascia d'età, infatti ( anni), i piccoli calciatori trovano soddisfazione nell'assoluzione di compiti progettuali: comprendono, cioè, che le loro azioni contribuiscono all'ottenimento di un obiettivo di gioco, in quanto combinate con le azioni dei compagni che appartengono al medesimo progetto tecnicotattico. Essi capiscono che posizionarsi in un certo modo, o eseguire un certo tipo di scelta può favorire, aiutare o permettere l'azione di un compagno che otterrà un obiettivo importante per il gruppo e quindi importante per tutte le individualità che lo compongono.
5 IL MODELLO Il modello di ScuolaCalcio che vogliamo proporre NON vuole essere antesignano di un nuovo modo di intendere il Calcio, bensi, al contrario, riproporre un modello, VINCENTE, gia sperimento in passato. Il Calcio, sport nazionale in Italia, ci propone modelli che guardano sempre ed esclusivamente all agonismo, con il malcelato interesse, da parte dei Genitori questa volta, di vedere i propri figli eccellere nello Sport, inteso come veicolo per il raggiungimento dei traguardi di Vita. Il nostro vuole essere un modello, dove i ragazzi si incontrano per mezzo di un interesse comune, giocano TUTTI si divertono e crescono insieme, arricchendosi dei valori aggreganti del Calcio e dello Sport in generale.
6 Un Modello dove il traguardo si raggiunge attraverso il contributo di tutti, dove il talentuoso mette a fattor comune il proprio estro, magari a discapito della continuità, mentre il meno dotato ci mette determinazione e forza o magari solo la gioia di giocare insieme ai suoi amici. Questo e il risultato che vogliamo perseguire, vedere ragazzi che crescono in armonia, aiutandosi l un l altro e cementare un amicizia che sarà per SEMPRE. IL NOSTRO MOTTO..NON COSTRUIRE CALCIATORI, MA ATLETI!!
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