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3 BACKGROUND La Posidonia oceanica (L.) Del. è una pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Posidoniaceae. Forma grandi praterie sottomarine (Figura 1) che si estendono sia su fondali sabbiosi che rocciosi. La pianta presenta delle radici, con le quali si ancora al substrato; un fusto di consistenza legnosa con funzioni di organo di riserva (rizoma) e lunghe foglie nastriformi riunite in fasci, di colore verde brillante che possono raggiungere 1,5 metri di lunghezza. Le foglie più giovani che si formano soprattutto in primavera, si trovano all interno del fascio e rimangono attive sino all autunno successivo, quando perdono la funzionalità fotosintetica e, assumendo colorazione brunastra, si distaccano dal rizoma. (Figura 2) Le praterie di posidonia sono incluse nella lista degli Habitat prioritari protetti della Direttiva Habitat della Comunità Europea (Direttiva 92/43/CEE). I Paesi europei che hanno designato i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), per la protezione dell habitat prioritario delle Praterie di posidonia, sono: Italia, Spagna, Grecia, Francia, Cipro, Slovenia e Malta.... Le praterie di posidonia svolgono una funzione chiave nell ecosistema marino e nell ecologia dell ambiente litorale... Le praterie di posidonia svolgono una funzione chiave nell ecosistema marino e nell ecologia dell ambiente litorale perché offrono a numerosi organismi marini protezione e riparo dai predatori, rappresentano fonte di alimentazione, sono in grado di produrre enormi quantità di ossigeno e di biomassa vegetale e rappresentano una barriera vegetale in grado di contrastare il fenomeno di erosione delle coste. Inoltre, la presenza di praterie di posidonia in buono stato di salute è un indice di qualità delle acque litorali in quanto la posidonia è particolarmente sensibile a tutti i fattori che inducono inquinamento, comprese le attività dell uomo. Oggi le praterie, almeno in alcune zone del Mediterraneo, sono in forte regressione a causa di diverse attività antropiche come la pesca a strascico, le operazioni di ancoraggio dovute alle attività di diporto, gli interventi per realizzare infrastrutture portuali e turistiche; ulteriore minaccia è rappresentata dall inquinamento delle acque. Nel periodo autunno-invernale la vegetazione della posidonia si rinnova e parte delle foglie senescenti vengono trasportate dalle correnti sulle spiagge limitrofe alle praterie, dove i residui si accumulano anche in elevate quantità come detrito, dando origine ai naturali fenomeni di putrefazione. Lungo i litorali interessati è possibile individuare cumuli costituiti da foglie e da fibre di posidonia (Banquettes) (Figura 3) BACKGROUND Posidonia oceanica (L.) Del is a seagrass plant, endemic to the Mediterranean Sea, belonging to the family Posidoniaceae. It grows up as large underwater meadows (Figure 1) both on sandy and rock sea bottoms. It is made up of roots, through which it clings to sea bottom, a woody trunk acting as body reserve (rhizome), and long ribbon-like leaves that are grouped into tufts. The leaves are bright green and they are up to 1.5 metres long. The younger leaves born mainly in Spring, are inside the tuft and remain active until Autumn when they lose their photosynthetic capacity, become brownish and begin to detach from the rhizome. (Figure 2) Meadows of posidonia are included in the list of the priority habitats protected by the Habitats Directive of the European Community (Council Directive 92/43/EEC). The European countries that have been designated as Sites of Community Importance (SCIs) for the protection of the priority habitat of posidonia meadows are Italy, Spain, Greece, France, Cyprus, Slovenia and Malta. Meadows of Posidonia oceanica (L.) Del play a key role in the marine ecosystem and ecology of the shoreline for the favorable habitat offered to a wide range of fauna that makes the meadows provide a sort of protection and shelter from predators, they can produce enormous amounts of oxygen and seagrass biomass. In addition, the meadows of posidonia in good health play a role of mechanical protection from the coastal erosion and are an indication of the excellent quality of coastal waters since they can respond to many factors that cause water pollution, including human activities. Nowadays the meadows, at least in some areas of the Mediterranean, are in strong regression due to many human interventions such as, for example, trawling, anchoring operations for pleasure crafts, and works to realize port and tourism facilities; a further threat is still represented by water pollution. In the autumn-winter period the vegetation of posidonia renews itself and part of the senescent leaves are transported by the currents and wash up on the beaches next to the meadows where residues deposit in large amounts as detritus, giving rise to the natural phenomena of putrefaction. Along the coasts concerned it is possible to find heaps of residues of posidonia as leaves and fibers (Banquettes) (Figure 3). 1 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATED MANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

4 Gli accumuli di posidonia spiaggiata e di altre biomasse (alghe e piante marine) svolgono una funzione chiave nell ecologia dell ambiente litorale. Ad esempio, i residui riducono gli effetti dell erosione costiera lungo i tratti di spiaggia sabbiosa e concorrono alla formazione e al mantenimento del sistema dunale, in conseguenza della caratteristica di trattenere notevoli quantità di sedimento sabbioso. Inoltre, con la loro naturale degradazione meccanica e decomposizione, i residui forniscono un importante fonte di nutrienti per la formazione della vegetazione dunale. La presenza di questi accumuli è avvertita con disagio da bagnanti, operatori turistici e diportisti. Per tale ragione negli impianti di balneazione, nei porticcioli adibiti ad attività diportistica e in prossimità dei centri abitati, le Amministrazioni Comunali intervengono con la rimozione dei residui e con il conseguente smaltimento in discarica del materiale raccolto (Figura 4). Tuttavia, questi interventi comportano alcune implicazioni negative. In primo luogo, la rimozione degli accumuli di posidonia danneggia il fragile ecosistema costiero; la posidonia spiaggiata infatti rappresenta un elemento importantissimo del ciclo di vita delle spiagge ed influenza notevolmente la dinamica del profilo costiero. In aggiunta, il conferimento in discarica dei residui determina pesanti ripercussioni ambientali ed economiche. Lo smaltimento in discarica deve infatti essere fortemente limitato a favore di forme alternative di gestione. Con il progetto Posidonia Residues Integrated Management for Eco- sustainability (P.R.I.M.E.) sono stati identificati alcuni criteri per la corretta gestione ecosostenibile di queste biomasse, indirizzando la sua attività scientifica verso la possibilità di riutilizzo dei residui per fini diversi dal conferimento in discarica. In particolare, nell ambito del progetto sono stati svolti studi sulla possibilità di impiego dei residui di posidonia per la produzione di compost The heaps of stranded posidonia residues and other biomass (seaweeds and seagrasses) play a key role in the shoreline ecosystem. For example, since these residues retain significant amounts of sand, they reduce the effects of coastal erosion along the stretches of sandy beaches and contribute to the formation and maintenance of the coastal dune system. Moreover, with their natural mechanical degradation and decomposition they provide an important source of nutrients for the formation of the dune vegetation. The deposits make bathers, tour operators and owners of pleasure crafts feel uneasy. For this reason, in the bathing facilities, in marinas for pleasure crafts and in the cities, municipalities remove these deposits at regular intervals during the ordinary and extraordinary cleaning of beaches, and landfill the material collected (Figure 4). However, these practices have some negative implications: firstly, the removal of accumulations of posidonia harms the fragile coastal ecosystem. In fact, stranded posidonia is an important element for the life cycle of the beaches and it influences the dynamics of the coastal profile. In addition, landfilling is a problem because of the heavy environmental and economic impacts involved. Landfilling should be severely limited in favor of alternative forms of management. Thanks to the project Posidonia Residues Integrated Management for Eco-sustainability (P.R.I.M.E.) some criteria for the sustainable management of these biomasses were identified, directing the scientific activity towards the re-use of these residues as an alternative to landfilling. In particular, some studies were carried out on the potential use of posidonia residues for the production of compost. 2 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATE DMANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

5 IL PROGETTO E I PRINCIPALI OBIETTIVI Il progetto P.R.I.M.E, cofinanziato dalla Comunità Europea con il Programma di Iniziativa Comunitaria Life + (LIFE09 ENV/ IT/000061), è stato realizzato dal Comune di Mola di Bari (Lead Partner), ECO-logica Srl, Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (CNR-ISPA), Aseco Spa e Tecoma Drying Technology Srl in qualità di beneficiari associati, nel periodo Settembre Dicembre 2013, con l obiettivo di definire un Sistema Integrato di Gestione dei residui spiaggiati di posidonia. Sono state condotte analisi dirette degli aspetti legati alla problematica dello spiaggiamento delle biomasse vegetali, finalizzate ad affrontare sia l aspetto ecologico, relativo allo stato di salute delle praterie (Figura 5 e 6), alle dinamiche dello spiaggiamento e alla loro importanza ecologica sul litorale, sia l aspetto gestionale relativo alle operazioni di raccolta, movimentazione e pretrattamento dei residui di posidonia spiaggiati finalizzati al recupero e alla re-immissione nel ciclo produttivo. In particolare il progetto P.R.I.M.E si è occupato di ampliare il potenziale utilizzo in agricoltura dei residui di posidonia spiaggiata e individuare le modalità di recupero come ammendante nei suoli agricoli e/o come substrato per l ortoflorovivaismo. THE PROJECT AND THE MAIN OBJECTIVES The project P.R.I.M.E., co-financed by the European Community and the Community Initiative Programme Life + (LIFE09 ENV / IT/000061), was realized by the Municipality of Mola di Bari (lead partner), by ECO-logica SRL, by the Institute of Sciences of Food Production (ISPA-CNR), by Aseco SPA and Tecoma Drying Technology SRL as associated beneficiaries from September 2010 till December 2013, with the aim of establishing an integrated management system of stranded posidonia residues. Direct analyses on the aspects related to the stranding of vegetable biomasses have been carried out in order to consider both the ecological aspect concerning the state of health of the meadows (Figure 5 and 6), the dynamics of the stranding and their ecological importance for the shoreline and the management aspect relating to the collection, handling and pretreatment of stranded posidonia residues aimed at their recovery and reuse in the production cycle. In particular, the project P.R.I.M.E. has enabled to identify some methods of recovery of stranded posidonia residues and some methods of use of organic material to produce compost as soil amendment for agricultural soils and/or as a cultivation substrate for both horticulture and floriculture. 3 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATED MANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

6 DESCRIZIONE DELLE MODALITA DI GESTIO- NE DELLE BIOMASSE SPIAGGIATE Per far fronte alla necessità di indicazioni precise manifestata dalle autorità costiere sulle possibilità gestionali degli accumuli di biomasse spiaggiate, il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha emesso la Circolare n. 8123/2006 (DPN/VD/2006/08123), Gestione della posidonia spiaggiata. La Circolare evidenzia l opportunità di lasciare in loco gli accumuli di biomasse spiaggiate riconoscendone il ruolo ecologicoambientale. Al tempo stesso, rileva la possibile conflittualità fra questa forma di gestione e l utilizzo delle spiagge a scopo turistico, evidenziando alcune possibili alternative, tra cui il conferimento in discarica., Pur mantenendo le modalità di azione proposte dalla Circolare, il progetto P.R.I.M.E. ha, però, individuato alcune soluzioni e procedure alternative da adottare ai fini della corretta gestione delle biomasse vegetali spiaggiate, di seguito riportate: Mantenimento in loco delle banquettes: soluzione migliore dal punto di vista ecologico in quanto le banquettes svolgono un azione protettiva contro l erosione costiera, sono una riserva trofica e una fonte di carbonio e nutrienti, costituiscono l habitat naturale per molti organismi, favoriscono la formazione delle dune embrionali. Da attuare quando non entra in conflitto con le esigenze di fruizione e di balneazione delle spiagge o in siti costieri dove il fenomeno erosivo sia particolarmente accentuato; soluzione auspicabile nelle aree marine protette e nelle zone A e B dei Parchi Nazionali. (Figura 7) Rimozione dei residui spiaggiati: i residui spiaggiati devono essere rimossi quando per esigenze turistico - balneari, per incompatibilità con i normali utilizzi del tratto di costa o per l insorgenza di problemi di carattere igienico-sanitario, non è possibile mantenere il loco le banquettes. Preliminarmente alla rimozione delle biomasse da qualsiasi tipo di litorale, sabbioso o roccioso, o area portuale, si dovrà procedere all asportazione dei rifiuti di origine antropica presenti. La pratica della rimozione del materiale organico dalle coste deve essere condotta in modo tale da limitare i danni al fragile ecosistema costiero e deve essere eseguita con attrezzi manuali come rastrelli o pale, o con mezzi meccanici leggeri. La rimozione non deve in alcun modo arrecare alterazione dell assetto geomorfologico dell arenile nè arrecare danni alla vegetazione presente. Infine, tutte le operazioni di allontanamento del materiale spiaggiato devono essere effettuate in modo da evitare la contemporanea asportazione di sabbia o ciottoli, in modo da preservare l integrità dei litorali. Figura 7: Banquettes Torre Guaceto (Brindisi) (Foto Eco-logica srl) 7 DESCRIPTION OF THE MANAGEMENT ME- THODS OF STRANDED BIOMASS To cope with the need of the coastal authorities for precise directions on the management system for stranded biomass, the Ministry for Environment and Territory has issued the Ministerial Memorandum No. 8123/2006 (DPN/VD/2006/08123) Management of stranded posidonia. It reaffirms the opportunity to leave on-site deposits of stranded seagrass biomass because of their important ecological role. At the same time, it notes the possible conflict between this form of management and the use of beaches for tourism, highlighting some possible alternatives, including landfilling. According to requirements of the Ministerial Memorandum, the P.R.I.M.E. project has identified possible solutions and procedures for a proper management of stranded posidonia residues, as follows: On-site maintenance of banquettes: this is the best solution from the ecological point of view because banquettes protect the coast from erosion, are a trophic reserve and a source of carbon and nutrients, constitute the natural habitat for many organisms and encourage the formation of the embryonic dunes. It is possible to implement it when the presence of banquettes does not clash with tourist/bathing activities and in coastal areas where the erosive phenomenon is particularly accentuated. The choice of on-site maintenance of banquettes is desirable when the area affected by stranding is located in a marine protected area or in areas A and B of a National Park. (Figure 7) Removal of stranded residues: stranded residues must be removed when it is not possible to maintain the banquettes on site because of tourist/bathing needs, incompatibility with the regular use of the coast or because of the onset of health problems. Before the removal of residues from any kind of coast (sandy or pebbly beach with dunes or vegetation, sandy and pebbly beach, rocky shore, port area), it will be necessary to remove man-made waste present in the heap. The removal operations must be done through actions aimed to preserve beaches, and using hand tools, such as rakes or shovels, or by automotive vehicles. Removal should not cause geomorphological changes to seaboard nor cause damage to vegetation. In case of removal of seagrass biomass from sandy or pebbly beach, the removal operations of stranded material from the substrate must be made so as to prevent the removal of sand or pebbles, in order to preserve coasts as a whole. Figure 7: Banquettes at Torre Guaceto (Brindisi) (Eco-logica srl photo) 4 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATE DMANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

7 Obiettivi del progetto P.R.I.M.E. OBJECTIVES OF P.R.I.M.E. PROJECT 5 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATED MANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

8 8 Spostamento degli accumuli: la biomassa può essere stoccata a terra all asciutto, trasportata in zone appartate della stessa spiaggia dove si è accumulata (spostamento in situ), spostata su spiagge poco accessibili o non frequentate da bagnanti o su spiagge particolarmente esposte all erosione (spostamento ex situ); tale spostamento può anche essere stagionale. Impiego agronomico delle biomasse spiaggiate: una forma alternativa di trattamento è stata individuata nell impiego agronomico delle biomasse spiaggiate dopo averle sottoposte a compostaggio. Tale trattamento può essere suddiviso in 3 fasi successive: 1) miscelazione materiali; 2) biossidazione; 3) maturazione. Dopo la rimozione dalle impurità presenti (vagliatura) e la raffinazione finale, il compost può essere utilizzato in agricoltura come ammendante nei suoli o/e come substrato di coltivazione nell ortoflorovivaismo, previo accertamento della conformità ai requisiti imposti dal D.Lgs. n. 75/2010 Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell articolo 13 della legge 7 luglio 2009 n.88 la quale ammette l utilizzo di piante marine e alghe per la produzione di compost, nella misura massima del 20% in peso, previa separazione della frazione organica dalla eventuale presenza di sabbia. Displacement of deposits: biomass can be stored in dry areas, transported in the backshore of the same beach where it is stored (in situ storage), moved on beaches that are not accessible or not frequented by bathers or moved on beaches that are vulnerable to erosion (ex situ storage). The displacement can be seasonal or permanent. Agronomic use of stranded seagrass biomass: an alternative form of treatment has been identified in the agronomic use of stranded biomass after being subject to composting. The composting process can be divided into three successive stages: 1) Mixing of materials; 2) bio-oxidation process; 3) maturation. After the removal of impurities (sieving) and final refining, the compost can be used in agriculture as a soil amendment or/and as cultivation substrate in vegetable nursery crops, upon verification of compliance with requirements imposed by the Legislative Decree No. 75/2010 Reorganization and overhaul of regulations on fertilizers, pursuant to article 13 of Law No. 88 of 7 July 2009 : it provides for the admission of algae and marine plants in the production of compost, up to a maximum weight of 20%, after separation of the organic fraction from the possible presence of sand. Figure 8: Recovery of posidonia residues by hand tools and removing of man-made waste ( CNR- ISPA photo) Figure 9: Storage structure of stranded posidonia residues (C. Mancusi photo) 9 Figura 8: Raccolta manuale dei residui spiaggiati e separazione dai rifiuti (Foto CNR-ISPA) Figura 9: Struttura contenitiva di stoccaggio dei residui di posidonia spiaggiata (foto C. Mancusi) 6 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATE DMANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

9 Rimozione permanente e trasferimento in discarica delle biomasse spiaggiate: il trasferimento in discarica è tra le modalità di gestione delle biomasse spiaggiate con maggiori costi, sia in termini economici che ecologici, pertanto deve essere realizzato solo quando nessun altra delle soluzioni per la gestione delle biomasse spiaggiate precedentemente descritte è attuabile. Possibili soluzioni e procedure da seguire sono descritte in figura 10. Permanent removal and disposal in dumps of stranded seagrass biomass: the disposal in dumps is, among stranded seagrass biomass management methods, the one with the higher economic and ecological costs, so it should be performed only when none of the solutions for the management of stranded seagrass biomass described above is feasible. The possible solutions and procedures are schematically described in Figure Figura 10: Schematizzazione delle possibili soluzioni e procedure da adottare ai fini della corretta gestione delle biomasse vegetali spiaggiate. (Elaborazione Eco-logica srl) Figura 10: Scheme of the possible solutions and procedures of management system of stranded seagrass biomass (Eco-logica srl) Figura 11: Piante ornamentali e piantine orticole da destinare al trapianto, prodotte con ammendante compostato a base di posidonia spiaggiata e sacchetti di compost. (Foto Eco-logica srl) Figure 11: Nursery productions, by using green compost as amendment (Eco-logica srl photo) 10 7 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATED MANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

10 8 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATE DMANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

11 LA METODOLOGIA La movimentazione Nell ambito delle attività del progetto sono state condotte campagne di rilievi ed analisi sui residui di posidonia spiaggiata, al fine di raccogliere informazioni utili sia a quantificare l entità del fenomeno di spiaggiamento di queste biomasse sia a delineare la loro attitudine al riutilizzo. È apparso evidente come nei siti che tendono a favorire l accumulo della biomassa (quali insenature, affioramenti rocciosi, ma soprattutto in presenza di strutture di protezione del litorale sia naturali che artificiali, fra cui scogliere e pennelli ) gli accumuli sono permanenti e possono raggiungere dimensioni ragguardevoli, rappresentando un problema di difficile gestione, soprattutto laddove devono essere attuati interventi straordinari di pulizia. Diverso è il caso delle spiagge aperte, dove i naturali fenomeni di formazione e demolizione delle banquettes rendono possibile valutare di volta in volta l opportunità degli interventi di rimozione, anche nei casi di vocazione turistica della località. 12 Compostaggio Le attività sperimentali condotte hanno evidenziato alcune caratteristiche di pregio del materiale in questione come matrice compostabile e hanno consentito di sviluppare strategie per migliorarne l attitudine al compostaggio. Dalle analisi effettuate è emerso come potenziali problemi siano l elevata presenza di sabbia frammista al materiale vegetale e l elevata salinità, soprattutto per la fase di compostaggio, mentre non sono emerse particolari criticità in termini di presenza di metalli pesanti (fattore questo su cui si concentra spesso l attenzione dei compostatori nella scelta delle materie prime da avviare a compostaggio), neanche nei residui di posidonia accumulati in prossimità dei grandi insediamenti metropolitani (il sito di Bari, nel caso specifico). La separazione dalla sabbia, operazione imposta anche dalla legge nel caso di rimozione dei residui dalle spiagge ma spesso di difficile realizzazione tecnica, è stata resa possibile grazie alla messa a punto del prototipo Setaccio Rotativo (Figura 13), progettato e realizzato nell ambito del progetto P.R.I.M.E., che utilizza la stessa acqua del mare (evitando quindi di consumare ingenti quantitativi di acqua dolce) per la separazione dei residui dalla sabbia. L operazione è stata effettuata direttamente sulla spiaggia al momento della rimozione dei residui dal litorale, in modo da lasciare in situ il sedimento sabbioso senza compromettere ulteriormente il bilancio sedimentario dei litorali e restituire l acqua al suo naturale ambiente. Figura12: Accumuli di posidonia lungo i litorali (foto CNR-ISPA) Figura13: Prototipo Setaccio Rotativo (foto Eco-logica srl) 13 METHODOLOGY Moving The project has enabled to identify some methods of recovery of stranded posidonia residues and some methods of use of organic material to produce compost as soil amender for agricultural soils and/or as a cultivation substrate for the horticulture and the floriculture The project has carried out field surveys and analyzes on residues of stranded posidonia, in order to quantify the stranding of this biomass and identify their trend to re-use. It is possible to notice that there are permanent and wide deposits in stretches of coastline like inlet, rocky shore, especially with natural/artificial coastal protection structures such as cliffs and brushes. The problem arises when it is necessary to implement special measures of coastal cleaning. On the other hand, the open shore makes possible the natural phenomena of formation/demolition of banquettes, and it means that the removal operations are set from time to time even in tourist vocation resorts. Composting Scientific research has identified some methods of recovery of stranded posidonia residues and some methods of use of organic material to produce compost. Analysis have shown that the main limitations that composters set up against the use of this material are its high presence of salt and sand, in addition they have shown that the chemical composition of final compost does not contain heavy metals (an important aspect for the composters when choosing raw materials to produce compost), neither inside posidonia recovered along urbanized shoreline (like, in this case, the city of Bari). Since the Italian legislation requires separation of the sandy sediments from the organic residues before composting, the prototype rotatory sieve (Figure 13) has been designed and developed, within the project P.R.I.M.E., which uses seawater (thus avoiding to waste fresh water) to separate the sand from the residues. The sieving operations must take place on the coast, and the sand recovered during this activity must be redistributed along the beach in order to preserve coasts as a whole and to give back sea water to its ecosystem.... Accumuli di posidonia lungo i litorali, rappresentando un problema di difficile gestione, soprattutto laddove devono essere attuati interventi straordinari di pulizia... Figure 12: Deposits of posidonia on shoreline (CNR-ISPA photo) Figure13: Prototype Rotatory Sieve (Eco-logica srl photo) 9 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATED MANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

12 14 L abbattimento della salinità è stato studiato attraverso la realizzazione del primo esempio di stoccaggio temporaneo su larga scala di residui di posidonia spiaggiata (circa 140 m3) con l obiettivo specifico di ridurre la salinità sottoponendo in modo mirato il materiale all azione dilavante delle piogge (Figura 16). Durante lo stoccaggio il materiale è stato rivoltato al fine di evitare i naturali fenomeni putrefattivi. È stato dimostrato come al termine del periodo di trattamento la salinità dei residui è perfettamente compatibile con il processo di compostaggio; inoltre sono state acquisite informazioni sui tempi e sulle quantità di pioggia necessaria, e sui criteri per allestire in maniera opportuna l area di stoccaggio. Il processo di compostaggio è stato realizzato in un impianto industriale attraverso test condotti su residui di posidonia di diversa natura (stoccati oppure appena raccolti), miscelati con diverse matrici tipicamente utilizzate per la produzione di ammendante compostato misto (fanghi di depurazione civile, frazione organica dei rifiuti solidi urbani, residui agroindustriali, etc.). Figura 14: Operazioni manuali di raccolta del materiale spiaggiato (Foto CNR-ISPA) Figura 15. Foglie di posidonia prima e dopo il trattamento con il setaccio rotativo (Foto Eco-logica srl) Figura 16: Residui di posidonia stoccati presso l azienda La Noria (CNR-ISPA) (Foto CNR-ISPA) The first example of temporary extended storage (about 140 m3) has been realized to reduce the initial salinity of stranded residues of posidonia, through the washing action of the rain (Figure15). During the storage, the material has been turned over, so as to avoid the natural phenomena of putrefaction (Figure 16). At the end of the storage, the salinity of residues has proven to be good for the composting. Moreover, this method has allowed to obtain more information about time, rain quantity and method for preparing the storage area. Composting has been carried out in a composting establishment by testing different kinds of posidonia residues (stored or just collected), mixed with complementary organic materials usually used to produce compost amendment (sewage sludge, organic urban waste, agro-industrial residues, etc.) Figure 14: Removal operations using hand tools and automotive vehicles (CNR-ISPA photo) Figure 15: Posidonia residues before and after sieving by rotatory sieve (Eco-logica SRL photo) Figure16: Storage of posidonia residues at the establishment of La Noria (CNR-ISPA) (CNR-ISPA photo) P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATE DMANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

13 SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO DELLA POSIDONIA SPIAGGIATA INTEGRATED MANAGEMENT SYSTEM OF STRANDED POSIDONIA Qualità del mare Trasporto sul litorale e accumulo Health of sea moving on shoreline and depositing Ammendante nei suoli agricoli / substrato nell ortoflorovivaismo Soil amender for agricultural soils and/or as cultivation substrate for horticulture and floriculture Recupero: - pretrattamenti in situ - compostaggio Reuse: - pre-treatments in situ - composting POSIDONIA SPIAGGIATA STRANDED POSIDONIA Azione di difesa del litorale Protection from coastal erosion Tipologia di costa / entità degli accumuli Kind of coast / deposits amount Qualità del litorale modalità di intervento Health of coast management system 11 P.R.I.M.E. - POSIDONIA RESIDUES INTEGRATED MANAGEMENT FOR ECO-SUSTAINABILITY - LAYMAN S REPORT - LIFE09 ENV/IT/000061

4 6 7 7 8 8 9 10 11 14 15 17 21 25 Riassunto Realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale per la sorveglianza sanitaria della fauna nel Parco Nazionale della Majella tramite software Open Source

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