UISP Lecce, dr MIRCO TURCO
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- Evelina Castaldo
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1 PSICOLOGIA, SICUREZZA E DIFESA PERSONALE Dr. Mirco Turco PSICOLOGO E TRAINER UISP 1
2 PERSONALITA FUNZIONALI E DISFUNZIONALI Personalità funzionale (personalità non patologica) Personalità nevrotica (instabile) Personalità psicopatica (asociale, impulsiva, aggressiva) Personalità psicotica (perdita del controllo della realtà) 2
3 Possibile profilo personologico (BFQ) apertura esperienza apertura cultura APERTURA MENTALE controllo impulsi controllo emozioni STABILITA EMOTIVA perseveranza scrupolosità COSCIENZIOSITA cordialità cooperatività AMICALITA dominanza dinamismo ENERGIA
4 LA PREPARAZIONE PSICOFISICA Concetto di combat mindset switch ovvero allenamento ad un rapido passaggio da una condizione mentale di quiete (vigile) a una condizione mentale di preparazione alla difesa (lucida e determinata) Indurre automatismi comportamentali (fisici) con un training costante al combattimento 4
5 Fasi di un aggressione Innesco: il diverbio muta in una situazione che non permette di interrompere l evento in corso Escalation: conflitto progressivo di Ego tra i contendenti ( in tale fase il professionista dovrebbe gestire la crisi attraverso le parole! il non professionista cede all opzione della violenza perché non ha valutato bene le conseguenze; sovrastima la sua performance, sottostima la reazione altrui; è in preda agli effetti di sostanze stupefacenti e/o alterazioni psichiche 5
6 POSSIBILI CATEGORIE DI AGGRESSIONI Aggressioni da parte di malviventi abituali Aggressione da parte di teppisti Aggressione conseguenti a liti Aggressione da parte di soggetti in stato di alterazione mentale 6
7 Occorre valutare SEMPRE se le richieste del malvivente (es. rapina) siano tali da giustificare una reazione In molti casi il rapinatore, ad esempio, non cerca lo scontro fisico anche se dobbiamo sempre pensare che sia in grado di sostenerlo 7
8 Il professionista deve saper riconoscere in tempo i segnali premonitori di uno scontro e deve reagire in maniera rapida e definitiva LalogicanondeveperòesserequelladelVincere! Il non professionista durante l attacco dimentica di proteggere alcune parti del corpo 8
9 LINEAMENTI DI VITTIMOLOGIA Vittima elettiva (ad alto rischio) Vittima vulnerabile Vittima appetibile Vittima precipitante Vittima casuale 9
10 LA PERCEZIONE DEL RISCHIO La percezione del rischio è un processo cognitivo coinvolto in diverse attività quotidiane e che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni che coinvolgono dei rischi potenziali La percezione del rischio coinvolge diverse dimensioni come, per esempio, le conseguenze sia immediate sia future e le loro implicazioni tanto su un piano razionale ed oggettivo quanto su un piano emozionale e soggettivo 10
11 La percezione del rischio è soggettiva La ricerca ha sottolineato che in molti casi esiste una discrepanza tra la percezione soggettiva del rischio e la valutazione oggettiva Capita che le persone, a volte, temano delle attività che non sono in realtà pericolose e non temano, invece, delle attività che potrebbero avere conseguenze molto drammatiche Il training migliora la capacità di individuare i pericoli reali 11
12 LE ALTERAZIONI PSICO-FISIOLOGICHE (1) Concetto di combat stress reactions: conoscere e individuare le proprie alterazioni fisiologiche percettive e cognitive sotto stress acuto Addestrare il fisico a non subire passivamente le reazioni fisiologiche ed emotive scatenate da stress e paura 12
13 Risposta attacco-fuga Forma più estrema di body-alarm reaction nei confronti di una minaccia percepita in cui il corpo si prepara da un punto di vista fisiologico a combattere o a fuggire per proteggere la propria sopravvivenza: elevato ritmo cardiaco, elevato ritmo respiratorio, calo della produzione ormonale 13
14 Insorgenza statistica delle distorsioni percettive Udito ridotto Tunnel vision Sensazione di pilota automatico Percezione del tempo rallentato Rilevazione particolari insignificanti Perdita di memoria Dissociazione Suoni amplificati Paralisi temporanea 14
15 Precognizione Processamento accelerato delle tracce percettive che risultano in una percezione subconscia di un evento (premonizione di un pericolo specifico) prima della percezione a livello conscio o riconoscimento esplicito È il risultato di un investigazione subconscia rivolta alle tracce o stimoli subliminali che segnalano una risposta da parte del sistema nervoso o inducono un sospetto/impressione 15
16 Attenzione!!! 80 bpm -frequenza normale 115 bpm -deterioramento delle abilità motorie fini 145 bpm -deterioramento delle abilità motorie complesse 175 bpm -deterioramento dei processi cognitivi, vasocostrizione, perdita della visione periferica (effetto tunnel), perdita della percezione profondità/distanza, esclusione uditiva oltre i 175 bpm: -reazioni irrazionali di attacco e fuga, paralisi, perdita del controllo di svinteri/vescica, attività motorie grossolane questi sintomi/effetti sono specifici dello stress da combattimento e non compaiono affatto in altre forme di stress, come per esempio nel combattimento sportivo, o nello sport intenso 16
17 ASPETTI ETOLOGICI: IMPARIAMO L AUTODIFESA DAGLI ANIMALI (1) Osservare/monitorare il comportamento e l emotività dell aggressore Entrare nella sfera territoriale dell aggressore Conoscere i rituali che aumentano/riducono l aggressività in un potenziale aggressore (guardare negli occhi, mostrare segni di sottomissione ecc.) Considerare la presenza del gruppo/branco come fattore di ulteriore rischio 17
18 ASPETTI ETOLOGICI: IMPARIAMO L AUTODIFESA DAGLI ANIMALI (2) Individuare in anticipo un contesto di pericolo ed evitarlo Inviare segnali di evitamento e sottomissione Creare un diversivo e fuggire Colpire con velocità e determinazione quando è assolutamente indispensabile 18
19 SCREENING Insieme di strategie volte allo studio istantaneo del profilo psicologico di un aggressore per poter valutare nel minor tempo possibile il grado di pericolosità della situazione e le tecniche di difesa da adottare più efficaci 19
20 LE FONTI DI CONOSCENZA Strategie suggerite dalla raccolta e dall analisi statistica delle varie tipologie di aggressione Psicologia Applicata 20
21 INDIVIDUARE IN ANTICIPO I SEGNI DI AGGRESSIVITA Lo screening ci suggerisce che quando siamo in piena escalation l individuo non professionista prima di sferrare l attacco aumenta il ritmo respiratorio ed ha un tremito Tali segnali sono sufficienti per poter gestire una situazione potenzialmente rischiosa 21
22 Situazioni più difficoltose sono quelle in cui le persone sono abituate all opzione della violenza Ciò significa che hanno imparato a non trasmettere le proprie intenzioni (linguaggio del corpo) 22
23 In situazioni rischiose sarebbe auspicabile applicare la reazioni di massima efficacia: l anticipo Anticipare significa anche evitare la situazione o applicare la fuga difensiva: non vuol dire essere codardi MA essere intelligenti! 23
24 L illusione di onnipotenza Diffidare dai training che promettono di diventare guerrieri in poco tempo Sovrastimare le proprie possibilità è pericolosissimo 24
25 IL LINGUAGGIO COME STRUMENTO DI AUTODIFESA Una via risolutiva può essere il dialogo Occorrono conoscenze adeguate e tecniche di gestione del conflitto Si possono usare delle menzogne che possono disattivare l aggressività dell avversario Occorre conoscere e applicare strategie di comunicazione carismatica e persuasiva 25
26 La stenografia percettiva 26
27 Alcuni studi condotti dal FBI hanno indagato in che modo alcuni operatori subiscono aggressioni, anche molto gravi Intervistando aggressori e aggrediti hanno scoperto il fenomeno della stenografia percettiva 27
28 Che cos è? Osservare determinati comportamenti e attribuire un determinato significato o valore Il modo in cui elaboriamo le informazioni influisce, infatti, sul nostro futuro comportamento 28
29 Il 62% degli aggrediti ha affermato che non si è accorto che l aggressione stava avvenendo Il 62% degli aggressori ha affermato che l aggressione avrebbe colto alla sprovvista i malcapitati 29
30 Se noi osserviamo una persona in giacca e cravatta, camicia bianca e mocassino attueremo istintivamente la stenografia percettiva probabilmente non ci aspettiamo che il tipo è un aggressore! 30
31 KillingZone Uno studio interessante degli anni 90 mise in evidenza che il 75% di operatori di polizia che avevano subito aggressioni e ferite anche mortali erano circa a 10 piedi dall aggressore Quali percezioni o distorsioni li hanno portati nella killing zone? Una volta elaborata l informazione di NON PERICOLO, mente e corpo diventano più lenti nel cambiare rotta abbassiamo, infatti, la guardia! 31
32 Safety related formazione alla sicurezza La nostra percezione della realtà non necessariamente coincide con quella degli aggressori Abbassare la guardia con soggetti noti (conosciuti) può essere pericoloso Si tratta solo di una donna! 32
33 FORMAZIONE ALLA DIFESA PERSONALE SICUREZZA E RISCHIO PSICOLOGIA COMPORTAMENTALE ALLENAMENTO STRUTTURATO PREVENZIONE 33
34 Grazie! Il combattimento che si vince realmente è quello che si riesce ad evitare! 34
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