Introduzione alle reti di Petri: modellistica e analisi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Introduzione alle reti di Petri: modellistica e analisi"

Transcript

1 Introduzione alle reti di Petri: modellistica e analisi May 2, 2

2 Sistemi e modelli matematici Sistema: insieme di componenti cooperanti al fine di realizzare una funzionalità impossibile da realizzare da ciascuna parte separatamente. Si utilizzano modelli matematici per Formalizzare il comportamento di un sistema Riprodurre tale comportamento Studiare proprietà di interesse di un sistema Modelli matematici: Pilotati dal tempo Equazioni algebriche/differenziali Pilotati da eventi Modelli che evolvono asincronamente in corrispondenza all occorrenza di eventi 2

3 Modelli pilotati dal tempo Variabili temporali in R, relazioni algebriche/dinamiche tra variabili di ingresso, variabili di stato e variabili di uscita. Esempio: Massa-molla-attrito kp t k bv t u(t) = F(t) ( ) F ( t ) ( ) M p( t) F ( t) kp( t) bv( t) = Ma( t) x(t) = v(t) p(t) y(t) = p(t) T x(t) = y(t) = b M k M F ( t)[n] x(t) + p( t)[m] u(t) x(t) 3

4 Modelli pilotati da eventi Esempio: sistema client/server con buffer a capacità infinita Molti sistemi fisici non vengono ben descritti da variabili temporali in R Sistemi manifatturieri Sistemi di comunicazione Ecc.. In questi casi: Le variabili di stati assumono valori simbolici (es: on/off) Tali variabili cambiano valore in modo asincrono in corrispondenza di opportuni eventi Si parla in questi casi di Sistemi ad Eventi Discreti DES=Discrete Event Systems 4

5 Modelli pilotati da eventi Esempio: sistema client/server con buffer a capacità infinita Quale è lo stato del sistema? Numero di clienti in attesa nel buffer (numero naturale) Stato del server (Idle=I e Busy=B) X={I;B}xN Quando cambia lo stato? Se arriva un nuovo client (evento a) Se inizia un servizio (evento s) Se finisce un servizio (evento e) 5

6 Come cambia lo stato del sistema? Modelli pilotati da eventi 3 2 Clienti in attesa I B Stato del server a s a e s Eventi Un sistema ad eventi discreti è caratterizzato dalle seguenti proprietà: Lo spazio degli stati è un insieme discreto Le dinamiche di stato sono pilotate da eventi 6

7 Un automa è una macchina a stati caratterizzata da: insieme degli stati insieme degli eventi Automi funzione di transizione che ad ogni coppia (stato,evento) associa lo stato futuro stato iniziale Es: server I s e B L( G) = { ε, s, se, ses, sese, seses,...} 7

8 Automi Proviamo ora a modellare con un automa il sistema client/ server: I, a I, a I,2 a I,3 a e s e s e s B, a B, a a B,2 Gli automi non sono in grado di rappresentare con un numero finito di stati alcuni linguaggi a cardinalità infinita 8

9 Reti di Petri Sono un formalismo grafico/matematico per la modellazione di sistemi dinamici Introdotti nel 962 da Carl Adam Petri Definiscono dinamiche pilotate da eventi Introducono condizioni esplicite per l abilitazione di tali eventi Lo stato è una informazione distribuita tra delle entità dette posti 9

10 Reti di Petri Una rete di Petri è rappresentabile con un grafo bipartito detto grafo di Petri N=(P,T,A,w) dove: P={p ;p 2; ;p P } è l insieme dei posti T={t ;t 2; ;t T } è l insieme delle transizioni A (P T) (T P) è la relazione di flusso che descrive un insieme di archi orientati da posti a transizioni e da transizioni a posti w:a N\{} è una funzione di peso che associa agli archi un peso P = {p, p 2, p 3 } T = {t,t 2 } { } A = (t, p 2 );( p,t 2 );( p 2,t 2 );(t 2, p );(t 2, p 3 ) w(t, p 2 ) = w( p,t 2 ) = w( p 2,t 2 ) = w(t 2, p ) = 2 w(t 2, p 3 ) = 3

11 Reti di Petri In relazione alla transizione t j T, si definiscono i seguenti insiemi: Di posti in ingresso I(t j )={p i P tale che (p i,t j ) A} Di posti in uscita O(t j )={p i P tale che (t j,p i,) A} I(t ) = O(t ) = {p 2 } I(t 2 ) = {p ; p 2 } O(t 2 ) = {p ; p 3 } Un grafo di Petri descrive la topologia della rete; per ottenere una rete di Petri occorre introdurre la funzione di marcatura x: P N che associa ad ogni posto un numero naturale (gettoni) x{p } = x{p 2 } = x{p 3 } = 2

12 Reti di Petri La funzione di marcatura definisce un vettore colonna il cui i-esimo elemento indica il numero di gettoni nell i-esimo posto x(p i ) x( p ) x( p ) x = N x( p P ) 2 P Una rete di Petri è un grafo di Petri cui è associata una funzione di marcatura iniziale N=(P,T,A,w,x) x = N 3 2

13 Reti di Petri Il vettore marcatura di una rete di Petri rappresenta lo stato della rete P è limitato ma x(p i ) in generale non lo è Una rete di Petri può rappresentare un insieme degli stati di cardinalità infinita con un numero di posti limitato La topologia di una rete di Petri è descrivibile da due matrici P x T Matrice di input che riporta i pesi degli archi da posti a transizioni Matrice di output che riporta i pesi degli archi da posti a transizioni I w( p; t) w( p; t2) w( p ; t T ) w( p2; t) w( p2; t2) w( p2 ; t T ) = w( p P ; t ) w( p P ; t2 ) w( p P ; t T ) O w( t; p ) w( t2; p ) w( t T ; p ) w( t; p2) w( t2; p2 ) w( t T ; p2) = w( t ; p P ) w( t2 ; p P ) w( t T ; p P ) Si noti che: w( p i ;t j ) = se p i I(t j ) w(t j ; p i ) = se p i O(t j ) 3

14 Reti di Petri La topologia di una rete di Petri è descrivibile da due matrici P x T Matrice di input che riporta i pesi degli archi da posti a transizioni Matrice di output che riporta i pesi degli archi da posti a transizioni I = O = 2 3 4

15 Dinamica di una rete di Petri L evoluzione dinamica di una rete di Petri è legata all occorrenza di eventi Quando può accadere un evento? Abilitazione di una transizione Che effetto ha sulla rete? Cambio di marcatura Una transizione t j è abilitata se: x(p i ) w(p i ;t j ) per ogni p i I(t j ) Se una transizione è abilitata allora può essere sparata L evento ad essa legato può occorrere abilitata Non abilitata abilitata abilitata 5

16 Dinamica di una rete di Petri Come varia la marcatura quando sparo una transizione abilitata? In tutti i posti in ingresso alla transizione consumo un numero di gettoni pari al peso dell arco che collega il posto alla transizione In tutti i posti in uscita dalla transizione introduco un numero di gettoni pari al peso dell arco che collega la transizione al posto Si definisce pertanto una funzione di transizione dello stato: f : N P T N P x ʹ = f (x,t j ) se x( p i ) w( p i ;t j ) p i I(t j ) x = x( p ) x( p 2 ) x( p P ) x ʹ ( p i ) = x( p i ) w( p i ;t j ) + w(t j ; p i ) T x ʹ = x ʹ ( p ) x ʹ ( p 2 ) x ʹ ( p P ) T Definizione esatta in quanto w( p i ;t j ) = se p i I(t j ) w(t j ; p i ) = se p i O(t j ) 6

17 Dinamica di una rete di Petri Con questo meccanismo riesco ad ammettere generazione e scomparsa di gettoni w(t j ; p i ) > w( p i ;t j ) genero gettoni p i P p i P w(t j ; p i ) < w( p i ;t j ) elimino gettoni p i P p i P t abilitata abilitata abilitata abilitata Se più transizioni sono abilitate se ne fa scattare una a caso (NON DETERMINISMO) t 2 abilitata Non abilitata 7

18 Dinamica di una rete di Petri In termini matriciali una transizione è abilitata se: x I j abilitata Non abilitata x = < I 2 = x = = I 2 = 8

19 Dinamica di una rete di Petri In termini matriciali la funzione di transizione dello stato diventa: f : N P T N P x ʹ = x I j + O j se x I j Si definisce matrice di incidenza C della rete di Petri: C=O-I La matrice di incidenza non definisce completamente la topologia della rete I = O = 2 3 C = 3 I = O = 3 C = 3 9

20 Dinamica di una rete di Petri La matrice di incidenza definisce la dinamica della rete: f : N P T N P ʹ x = x + C j se x I j I = O = 2 3 C = 3 abilitata x = = I = transizione t 2 è abilitata ʹ x = x + C = + 3 = 2 3 2

21 Dinamica di una rete di Petri Si definisce sequenza di scatti S una sequenza di n transizioni tali che: La prima transizione della sequenza è abilitata nella marcatura corrente Lo scatto di ogni transizione porta in una marcatura in cui è abilitata la successiva S = t 2 t C = O I = = x ʹ = x + C 2 = = 4 x ʹ ʹ = x ʹ + C = = 2 = x + C + C 2 2

22 Dinamica di una rete di Petri Si definisce vettore delle occorrenze s di una sequenza di scatti S un vettore colonna con T elementi tale che: Il k-esimo elemento s k è pari al numero di occorrenze della transizione t k nella sequenze S S = t 2 t s = ATTENZIONE: un generico vettore delle occorrenze corrisponde a più sequenze di transizioni Es: s=[ ] T corrisponde a S =t t 2 e S 2 =t 2 t ma solo S 2 è una sequenza di scatti 22

23 Dinamica di una rete di Petri L evoluzione dinamica di una rete di Petri a seguito di una sequenza di scatti S cui corrisponde un vettore delle occorrenze s è data da: x ʹ = x + C s x ʹ ʹ = x + C 2 + C = = 2 x ʹ ʹ = x + C + C = x + C = x + C s = = 3 + = 2 23

24 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) Una marcatura x 2 è raggiungibile da una marcatura x se esiste almeno una sequenza di scatti la cui esecuzione da x porta a x 2 Ogni marcatura è raggiungibile da se stessa Si definisce insieme delle marcature raggiungibili di N l insieme di tutte le marcature raggiungibili da x Definisce l insieme degli stati in cui il sistema può portarsi durante una generica evoluzione R(N ) = ; ; 24

25 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) Una marcatura x* è detta marcatura base se è raggiungibile da ogni marcatura raggiungibile x R(N) Capacità di un sistema di riportarsi sistematicamente in una particolare condizione Se la marcatura iniziale x è una marcatura base la rete è detta reversibile Capacità di un sistema di riportarsi sistematicamente nella condizione iniziale R(N ) = ; ; Tutte marcature base Rete reversibile R( N2) = ; ; x non è una marcatura base Rete non reversibile 25

26 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) Una transizione t è viva se per ogni marcatura x R(N) esiste una marcatura x* raggiungibile da x che abilita t Se una transizione t abilitata in x* scatta, la rete si porta in una marcatura raggiungibile da cui potrà nuovamente raggiungere x* e far scattare nuovamente t Una transizione viva può scattare infinite volte Se tutte le transizioni di una rete sono vive si dice che la rete è viva ATTENZIONE: la non vivezza non implica l impossibilità di evolvere Rete non viva in quanto t è abilitata solo in x (transizione non viva) 26

27 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) La rete è bloccante se esiste una marcatura x* R(N) in cui non è abilitata nessuna transizione La rete, arrivata in x*, non può più evolvere Una rete bloccante è non viva Una rete non viva può non essere bloccante Rete non viva in quanto t è abilitata solo in x Rete non bloccante Rete bloccante x*=[ ] T R(N) 27

28 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) abbiamo visto che durante l evoluzione si possono generare gettoni. Ci chiediamo quanti gettoni si possono accumulare nei posti della rete Un posto p i si dice k-limitato se in ogni marcatura raggiungibile il numero di gettoni in p i è minore o uguale a k Se ogni posto della rete è k-limitato per un qualche k la rete si dice rete limitata 28

29 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) Un posto p i che non è k-limitato per nessun k è detto posto illimitato Una rete che ammetta almeno un posto illimitato è detta rete illimitata Posti -limitato Posto illimitato x( p ) x( p ) R N N x p x p x p x( p4) 2 4 ( ) = tali che ( ) + ( 2) + ( 3) = x( p3) 29

30 Proprietà fondamentali delle reti di Petri Consideriamo una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) La parte conservativa di una rete è un sottoinsieme di posti in cui, durante qualunque evoluzione ammissibile, si mantiene costante una combinazione lineare di gettoni x( p ) x( p ) R N N x p x p x p x( p4) è la parte conservativa della rete 2 4 ( ) = tali che ( ) + ( 2) + ( 3) = x( p3) { p ; p ; p } 2 3 Se la rete ammette una parte conservativa vale: Λ x = c x R(N ) con c N e con Λ = λ λ 2 λ P N P (λ i < ) Se p i non appartiene alla parte conservativa λ i = (Es: Λ=[ ]) Se la parte conservativa è tutto P la rete è limitata 3

31 Analisi grafica delle reti di Petri Vogliamo studiare le proprietà di raggiungibilità di una generica rete di Petri N=(P,T,A,w,x ) Albero di raggiungibilità: strumento grafico che rappresenta visivamente tutte le marcature raggiungibili e le sequenze di scatti Nodo radice rappresenta la marcatura iniziale della rete I nodi di livello k rappresentano le marcature raggiungibili in k passi dallo stato iniziale L albero si sviluppo con una politica depth-first Un nodo è una foglia dell albero se rappresenta una marcatura già visitata o se non ammette transizioni L analisi dell albero di raggiungibilità permette di studiare: L insieme di raggiungibilità della rete La reversibilità della rete La vivezza della rete La limitatezza della rete 3

32 Analisi grafica delle reti di Petri Esempio: sistema client/server con buffer delle richieste di capacità 32

33 Analisi grafica delle reti di Petri Esempio: sistema client/server con buffer delle richieste di capacità R(N ) = ; ; ; La rete è limitata Dato che x è una foglia e le altre foglie sono marcature da cui si raggiunge x la rete è reversibile Dato che da ogni nodo dell albero si raggiunge un nodo in cui è possibile sparare t, t 2 o t 3 la rete è viva 33

34 Analisi grafica delle reti di Petri Consideriamo ora il sistema client/server con buffer delle richieste di capacità infinita e proviamo a costruire l albero di raggiungibilità x( p ) 3 R( N) = x( p2) N tali che x( p2) + x( p3) = x( p3) Dato che l insieme di raggiungibilità ha cardinalità infinita, l albero di raggiungibilità avrebbe infiniti nodi Per rappresentare un numero arbitrariamente grande di gettoni introduciamo il simbolo ω ω + k = ω ω k = ω k N 34

35 Analisi grafica delle reti di Petri Quale è il meccanismo che permette di avere infiniti gettoni? Una sequenza di scatti S porta la rete da x a x 2 La marcatura ha gli stessi gettoni x 2 di più alcuni gettoni in più in alcuni posti x (x 2 ricopre x ) La sequenza S sarà pertanto nuovamente ammissibile in x 2 e così all infinito In questo modo i posti che hanno più gettoni in x 2 rispetto a x possono avere infiniti gettoni Utilizziamo questo meccanismo nella costruzione dell albero Siano x e y due nodi generati (y generato prima di x) x ricopre y se x(p i ) y(p i ) per ogni i {,2,, P } x(p j ) > y(p j ) per almeno un j {,2,, P } Sostituiamo il simbolo ω alla marcatura dei posti per cui x(p j ) > y(p j ) Si continua poi con la costruzione classica 35

36 Analisi grafica delle reti di Petri Un albero che contiene il simbolo ω è detto albero di copertura Rappresenta una rete illimitata Ha un numero finito di nodi I posti con marcatura ω sono posti illimitati 36

37 Analisi matriciale delle reti di Petri Utilizziamo la rappresentazione matriciale (I,O) delle reti di Petri e l equazione dinamica x =x+cs per studiare le proprietà della rete Problema : studio della conservatività della rete Esiste un insieme di posti tali che la somma pesata dei gettoni rimanga costante per tutte le marcature raggiungibili? Se tale proprietà è soddisfatta esiste un vettore colonna γ detto P invariante tale che γ T x = costante x R(N ) con γ N P, γ Ricordando l equazione dinamica si ha γ T x = γ T x, x R(N ) γ T ( x + C s) = γ T x, s vettore delle occorrenze ammissibile γ T C = 37

38 Analisi matriciale delle reti di Petri Un P invariante è pertanto la soluzione non banale del sistema di equazioni lineari γ T C = Data la struttura lineare del P-invariante se γ e γ 2 sono P-invarianti anche (k γ +k 2 γ 2 ) è un P-invariante (k, k 2 numeri naturali) Si definisce supporto di un P-invariante γ l insieme γ di posti corrispondenti ad elementi non nulli di γ Il supporto è l insieme dei posti che compaiono nell equazione di invarianza γ T x = γ T x Dato un P-invariante l insieme I γ (N) delle soluzioni dell equazione di invarianza è tale per cui R(N ) I γ (N ) N P 38

39 Un P invariante è detto Analisi matriciale delle reti di Petri A supporto minimo se il suo supporto non contiene quello di nessun altro P-invariante Canonico se il massimo comun divisore dei suoi elementi non nulli è pari a Il supporto di un P-invariante indica una parte conservativa della rete Se tutta la rete è coperta da P-invarianti (ovvero se ogni posto della rete è nel supporto di almeno un P-invariante) la rete è conservativa e pertanto limitata 39

40 Esempio: Analisi matriciale delle reti di Petri C = γ T C = γ γ 2 + γ 3 = γ 3 + γ 4 + γ 5 = γ γ 4 = γ 2 γ 5 = γ = γ 4 γ 2 = γ 5 γ 3 = γ + γ 2 γ = T T γ 2 = { } x( p ) + x( p 3 ) + x( p 4 ) = { } x( p 2 ) + x( p 3 ) + x( p 5 ) = γ = p ; p 3 ; p 4 γ 2 = p 2 ; p 3 ; p 5 Rete conservativa 4

41 Analisi matriciale delle reti di Petri Esempio: C = I γ = * * ; * * ; * * I γ 2 = * * ; * * ; * * I γ + γ 2 = ; ; ; ; = R(N ) 4

42 Analisi matriciale delle reti di Petri Problema 2: studiare la possibilità di riportarsi alla condizione iniziale Esiste una sequenza di scatti S non vuota che, partendo dalla marcatura iniziale x, riporta la rete nella marcatura iniziale x ATTENZIONE: non significa studiare la reversibilià Se esistono queste sequenza S sono caratterizzate da un vettore delle occorrenze η, detto T-invariante, tale che x + Cη = x Un T invariante è pertanto la soluzione non banale del sistema di equazioni lineari Cη = ATTENZIONE: un T invariante è un vettore delle occorrenze, bisogna sempre verificare che esista una sequenza di scatti corrispondente al vettore Anche se non esiste nessun T-invariante la rete potrebbe essere reversibile (soluzione banale non mi muovo da x ) 42

43 Esempio: Analisi matriciale delle reti di Petri C = Cη = η η 2 = η 2 + η 3 = η 2 η 3 = T η = η 2 = η 3 η = α α α Eseguendo un numero di servizi (s,e) pari al numero delle richieste il sistema torna nella condizione iniziale con buffer vuoto e server libero 43

44 Modellistica mediante reti di Petri Per rappresentare un sistema fisico mediante una rete di Petri abbiamo due possibili approcci: Approccio fisico Si suddivide il sistema in sottosistemi elementari Si modellano tali sottosistemi con reti di Petri basilari Si compongono tali modelli basilari Approccio funzionale Si individuano le fasi logiche del funzionamento del sistema (ricetta) Si identificano le risorse fisiche che eseguono tali fasi Si allocano le fasi sulle risorse 44

45 Esempio: processo produttivo composto da Tre magazzini di capacità infinita (B, B2 e B3) Tre robot per il trasporto dei pezzi (R, R2 e R3) Un nastro trasportatore di capacità 3 (N) Modellistica mediante reti di Petri Due macchine utensili che possono lavorare un pezzo alla volta (M e M2) Fasi di lavorazione: I pezzi arrivano spontaneamente in B e B2 R preleva un pezzo alla volta da B e lo trasferisce su M R2 preleva un pezzo alla volta da B2 e lo trasferisce su M2 A lavorazione terminata M deposita il pezzo su N A lavorazione terminata M2 deposita il pezzo su N R3 preleva un pezzo alla volta da N e lo trasferisce su B3 I pezzi escono spontaneamente da B3 45

46 Modellistica fisica mediante reti di Petri I componenti possono essere classificati come Risorse: compiono una fase di lavorazione Capacità: numero di lavorazioni in parallelo Buffer: contengono un sottoprodotto di una fase di lavorazione Capacità: numero di sottoprodotti che possono essere contenuti Può essere infinita 46

47 Nel nostro esempio Modellistica fisica mediante reti di Petri B, B2, B3: buffer illimitati N: buffer con capacità 3 a due vie di accesso M, M2, R, R2, R3: risorse a lavorazione singola 47

48 Modellistica fisica mediante reti di Petri Come componiamo le reti di Petri basilari? Facendo coincidere le transizione Es: la transizione di uscita pezzi dal buffer B coincide con la transizione di inizio lavoro di R 48

49 Modellistica funzionale mediante reti di Petri Come rappresentiamo una ricetta? Sequenza di posti/transizioni Un gettone in un posto indica la fase della ricetta che si sta eseguendo 49

50 Modellistica funzionale mediante reti di Petri Come rappresentiamo una risorsa? Posto collegato alle transizioni di inizio/fine della fase di lavorazione Il numero di gettoni nel posto indica la capacità di lavorazione Posti con infiniti gettoni possono essere eliminati (capacità infinita) Assenza di gettoni indica l impossibilità di compiere la lavorazione 5

51 Modellistica funzionale mediante reti di Petri Utile per modellare i Flexible Manufacturing Systems (FMS) Più lavorazioni (ricette possibili) Condivisione di risorse Esempio: Ricetta : Op-Op2-Op3 Ricetta 2: Op4-Op5-Op6 Risorsa esegue Op, Op2 e Op6 Risorse 2 esegue Op3, Op4 e Op5 5

Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo

Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo Alessandro De Luca Reti di Petri Sono un formalismo grafico/matematico per la modellazione di sistemi dinamici a eventi discreti q introdotte nel 1962 da

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 10. Reti di Petri: analisi strutturale Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Analisi strutturale Un alternativa all analisi esaustiva basata sul

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 8. Reti di Petri: rappresentazione algebrica Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Rappresentazione matriciale o algebrica E possibile analizzare

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 9. Reti di Petri: analisi dinamica e metodi di riduzione Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Metodi di analisi di Reti di Petri Ci sono 2 modi

Dettagli

Sistemi dinamici a eventi discreti. Classificazione dei processi

Sistemi dinamici a eventi discreti. Classificazione dei processi Sistemi dinamici a eventi discreti Classificazione dei processi 1 Sistemi dinamici a eventi discreti - classificazione dei processi - Introduciamo ora un po di terminologia. I processi industriali si possono

Dettagli

Sistemi dinamici a eventi discreti. Sistemi dinamici a eventi discreti

Sistemi dinamici a eventi discreti. Sistemi dinamici a eventi discreti Sistemi dinamici a eventi discreti Classificazione dei processi 1 Sistemi dinamici a eventi discreti - classificazione dei processi - Introduciamo ora un po di terminologia. I processi industriali si possono

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 9. Reti di Petri: analisi dinamica e metodi di riduzione Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Metodi di analisi di Reti di Petri Ci sono 2 modi per analizzare

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 13 Reti di Petri Proprietà Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2016/2017, A. L. Cologni 1 Proprietà Raggiungibilità Una marcatura M

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 13 Reti di Petri Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2018/2019, M. Ermidoro 1 Raggiungibilità Una marcatura M si dice raggiungibile

Dettagli

ESERCIZIO 1 - Indicare se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Una risposta sbagliata viene penalizzata più di una risposta non data.

ESERCIZIO 1 - Indicare se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Una risposta sbagliata viene penalizzata più di una risposta non data. ESERCIZIO 1 - Indicare se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Una risposta sbagliata viene penalizzata più di una risposta non data. 1.1) Data una rete (,T,F,W,M 0 ), con, T, F < k, a.

Dettagli

Soluzione degli esercizi del Capitolo 8

Soluzione degli esercizi del Capitolo 8 Sistemi di automazione industriale - C. Bonivento, L. Gentili, A. Paoli Soluzione degli esercizi del Capitolo 8 Soluzione dell Esercizio E8. La rete di Petri corrispondente alle matrici I, O e marcatura

Dettagli

Ingegneria del software

Ingegneria del software Ingegneria del software Reti di Petri Rosario Culmone rosario.culmone@unicam.it 10/5/2010 UNICAM - p. 1/28 Presentazione Le reti di Petri furono inventate nel 1962 da Carl Adam Petri durante la sua tesi

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione Reti di Petri Introduzione Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 07/08, A. L. Cologni Introduzione Cosa sono le reti di Petri Sono un

Dettagli

Modellazione dei processi produttivi 98

Modellazione dei processi produttivi 98 Modellazione dei processi produttivi Sistemi DES Reti di Petri Equazione di stato Grafo di stato Strutture fondamentali Proprietà Analisi matriciale P-invarianti T-invarianti Sifoni Trappole Macchine a

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 13. Reti di Petri: analisi strutturale sifoni e trappole Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Introduzione Abbiamo visto in precedenza il ruolo dei P-invarianti

Dettagli

Un modello ibrido per i sistemi di. produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Facoltà di Ingegneria. Laureando: Michele LAGIOIA

Un modello ibrido per i sistemi di. produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Facoltà di Ingegneria. Laureando: Michele LAGIOIA Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Tesi di Laurea In FONDAMENTI DI AUTOMATICA II Un modello ibrido per i sistemi di produzione Relatore: Chiar.ma Prof. Ing. Maria Pia

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica Laboratorio di Informatica Metodologie, Tecnologie e Strumenti per l automatizzazione dell informazione Corso di Laurea «Scienze dell Educazione» AA 2010-2011 Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

Automazione 12 Febbraio 2018

Automazione 12 Febbraio 2018 Automazione 12 Febbraio 2018 Esercizio 1 Si consideri un sistema di automazione operante a livello di coordinamento per il controllo di un robot pick-and-place (PNP1) così caratterizzato: Task A 1 ) ogni

Dettagli

Automazione 11 Aprile 2017

Automazione 11 Aprile 2017 Esercizio Automazione Aprile 7 Si consideri un sistema di automazione operante a livello di conduzione che deve gestire i seguenti task periodici: ogni 6 t.u. viene registrato un log completo di sistema,

Dettagli

Sistemi Dinamici. Corrado Santoro

Sistemi Dinamici. Corrado Santoro ARSLAB - Autonomous and Robotic Systems Laboratory Dipartimento di Matematica e Informatica - Università di Catania, Italy santoro@dmi.unict.it Programmazione Sistemi Robotici Definizione di Sistema Un

Dettagli

Le reti di Petri P/T (Posti/Transizioni)

Le reti di Petri P/T (Posti/Transizioni) Le reti di Petri P/T (Posti/Transizioni) Rete di Petri P/T (Posti/Transizioni) - rappresentazione grafica - Elementi costitutivi Esempio Posto Transizione Arco Peso (1 se omesso) w P1 P T1 P3 Marca (o

Dettagli

Appunti sulle Reti di Petri

Appunti sulle Reti di Petri Appunti sulle Reti di Petri Marco Liverani 13 maggio 2004 1 Introduzione Le Reti di Petri, proposte nel 1962 da Carl Adam Petri, sono uno strumento per la modellizzazione di processi ed in particolare

Dettagli

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali»

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» 5 Informatica CdS in «Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» AA 2014-2015 Mini-sito dell insegnamento: http://www.unife.it/scienze/beni.culturali/insegnamenti/informatica Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

Introduzione alle Reti di Petri

Introduzione alle Reti di Petri Università degli Studi di Padova FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria dell Informazione Tesi di laurea triennale Introduzione alle Reti di Petri Candidato: Elena Zanotto Matricola 591936

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso E4. Sifoni piroddi@elet.polimi.it Esercizio 1 Verificare che sussistono i seguenti P- invarianti: m 1 + m 2 + m 3 = 1 m 4 + m 5 = 1 m 6 + m 7 + m 8 = 1 Mostrare

Dettagli

AUTOMA A STATI FINITI

AUTOMA A STATI FINITI Gli Automi Un Automa è un dispositivo, o un suo modello in forma di macchina sequenziale, creato per eseguire un particolare compito, che può trovarsi in diverse configurazioni più o meno complesse caratterizzate

Dettagli

Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo

Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo 2-3/2/24 Alessandro De Luca Reti di Petri Sono un formalismo grafico/matematico per la modellazione di sistemi dinamici a eventi discreti introdotte nel

Dettagli

Automazione. 17 Gennaio 2019

Automazione. 17 Gennaio 2019 Automazione 17 Gennaio 2019 Esercizio 1 Una linea di produzione deve gestire cinque prodotti {A, B, C, D, E} che necessitano di due lavorazioni complesse in sequenza, la prima effettuata dalla macchina

Dettagli

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE (Prof. Luigi Piroddi)

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE (Prof. Luigi Piroddi) POLITECNICO DI MILANO - SEDE DI COMO AUTOMAZIONE INDUSTRIALE (Prof. Luigi Piroddi) Anno Accademico 22/3 Prima Verifica in Itinere (recupero) Appello del 7 febbraio 23 ESERCIZIO Si consideri la rete di

Dettagli

Sistemi dinamici a eventi discreti DEDS

Sistemi dinamici a eventi discreti DEDS Sistemi dinamici a eventi discreti DEDS 2/12/2014 Alessandro De Luca Sistema: un insieme di componenti cooperanti e interagenti che realizzano una funzionalità complessiva, impossibile da realizzare da

Dettagli

Informatica 3 V anno

Informatica 3 V anno Informatica 3 V anno Teoria degli automi Introduzione agli automi Un particolare tipo di sistemi dinamici è rappresentato dagli automi. L automa è un modello di calcolo molto semplice da utilizzare, adatto

Dettagli

Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi D1_2 V3.

Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi D1_2 V3. Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE Paolo Salvaneschi D1_2 V3.4 Reti di Petri Il contenuto del documento è liberamente utilizzabile

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.

Dettagli

Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo

Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo Reti di Petri: analisi, modellistica e controllo /2/25 Alessandro De Luca Reti di Petri Sono un formalismo grafico/matematico per la modellazione di sistemi dinamici a eventi discreti introdotte nel 962

Dettagli

Sistemi e Modelli. Lezione marzo Ing. Chiara Foglietta

Sistemi e Modelli. Lezione marzo Ing. Chiara Foglietta Sistemi e Modelli 10 marzo 2015 Ing. foglietta.chiara@gmail.com Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Agenda Il concetto di sistema 2 Sistema Sistema è uno dei concetti basilari che

Dettagli

INFORMATICA AA Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM FF NN Corso di Laurea in «Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali»

INFORMATICA AA Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM FF NN Corso di Laurea in «Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali» Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM FF NN Corso di Laurea in «Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali» AA 2010-2011 INFORMATICA Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it Grafi

Dettagli

1.1) Si dica, motivando chiaramente la risposta, quante reti di Petri distinte è possibile disegnare.

1.1) Si dica, motivando chiaramente la risposta, quante reti di Petri distinte è possibile disegnare. /5 ESERCIZIO Sia data la seguente matrice di incidenza di una rete di Petri pura. C =.) Si dica, motivando chiaramente la risposta, quante reti di Petri distinte è possibile disegnare. Ad una matrice di

Dettagli

9. Reti di Petri (rdp)

9. Reti di Petri (rdp) 9. Reti di Petri (rdp) Maria Paola Cabasino, Dicembre 2010 Le rdp sono un modello di sistemi ad eventi discreti che trae origine dal lavoro di Carl Adam Petri. Vantaggi delle rdp: Le rdp sono un formalismo

Dettagli

Definizione di Sistema Dinamico

Definizione di Sistema Dinamico Capitolo 1. INTRODUZIONE 1.1 Definizione di Sistema Dinamico Esistono vari tipi di sistemi dinamici: tempo continui, tempo discreti, lineari, non lineari, a variabili concentrate, a variabili distribuite,

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 6. Reti di Petri: definizioni, evoluzione e proprietà Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Reti di Petri Un formalismo molto potente e compatto

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 14 Reti di Petri Modellizzazione Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2017/2018, A. L. Cologni 1 Introduzione Un sistema di produzione

Dettagli

Macchine sequenziali

Macchine sequenziali Macchine sequenziali Dal circuito combinatorio al sequenziale (effetto di una retroazione) x z x j Y i, Rete Comb. Y i-, z h Y i,k M Y i-,k abilitazione a memorizzare M memorizza lo stato La nozione di

Dettagli

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Prof. Luca Ferrarini

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Prof. Luca Ferrarini POLITECNICO DI MILANO AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Prof. Luca Ferrarini Anno Accademico 2009 / 10 24 giugno 2010 COGNOME... NOME... MATRICOLA... FIRMA... Non riportare sulla stessa pagina risposte a domande

Dettagli

GRAFI. Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi!

GRAFI. Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi! G R A F I 1 GRAFI Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi! 2 cip: cip: Pallogrammi Pallogrammi GRAFI: cosa sono I grafi sono una struttura matematica fondamentale: servono

Dettagli

Modellazione dei processi produttivi

Modellazione dei processi produttivi Sistemi DES Reti di Petri Equazione di stato Grafo di stato Strutture fondamentali Proprietà Analisi matriciale P-invarianti T-invarianti Sifoni Trappole Macchine a stati finiti Esempio di processo manifatturiero

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 6. Reti di Petri: definizioni, evoluzione e proprietà Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Reti di Petri Un formalismo molto potente e compatto per rappresentare

Dettagli

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE. Agostino Marcello Mangini

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE. Agostino Marcello Mangini AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Agostino Marcello Mangini Dipartimento di Elettronica ed Elettrotecnica Politecnico di Bari E-mail: mangini@deemail.poliba.it Sito Web: http://dee.poliba.it/labcontrolli/mangini.htm

Dettagli

Figura 1: 1) Si scriva la formulazione del problema come problema di PLI (con un numero minimo di vincoli) e la matrice dei vincoli.

Figura 1: 1) Si scriva la formulazione del problema come problema di PLI (con un numero minimo di vincoli) e la matrice dei vincoli. ESERCIZIO 1 Sia dato il grafo orientato in Figura 1. Si consideri il problema di flusso a 1 2 4 Figura 1: costo minimo su tale grafo con b 1 = 4 b 2 = 2 b = b 4 = e c 12 = 2 c 1 = 4 c 14 = 1 c 2 = 1 c

Dettagli

Corso di Sistemi Modulo di Sistemi a Eventi Discreti (ex Metodi di Specifica) Esercizi

Corso di Sistemi Modulo di Sistemi a Eventi Discreti (ex Metodi di Specifica) Esercizi Corso di Sistemi Modulo di Sistemi a Eventi Discreti (ex Metodi di Specifica) Esercizi Laurea magistrale in Ingegneria e Scienze informatiche Tiziano Villa Anno Accademico 2013-14 Questo documento in costruzione

Dettagli

Fondamenti d Informatica: Grammatiche. Barbara Re, Phd

Fondamenti d Informatica: Grammatiche. Barbara Re, Phd Fondamenti d Informatica: Grammatiche Barbara Re, Phd Grammatiche } Con il termine grammatica s intende } Un formalismo che permette di definire un insieme di stringhe mediante l imposizione di un particolare

Dettagli

1.1) Si spieghi sinteticamente il significato del simbolo riportato in figura.

1.1) Si spieghi sinteticamente il significato del simbolo riportato in figura. ESERCIZIO 1. 1.1) Si spieghi sinteticamente il significato del simbolo riportato in figura. 1 2 3 Si tratta del simbolo ISO di una valvola di controllo direzionale 3/2 con comando elettrico a due stati

Dettagli

Capitolo 4 Reti Sequenziali. Reti Logiche T

Capitolo 4 Reti Sequenziali. Reti Logiche T Capitolo 4 Reti Sequenziali Reti Logiche T Rete sequenziale Es riconoscitore di sequenza: z=1 se e solo se la sequenza degli ingressi (x0,x1) è nell ordine: (0,0)-(0,1) (1,1) (x0,x1)=(1,1) z=??? Gli ingressi

Dettagli

Somma 3-bit. somma 3-bit con I/O sequenziale. somma 3-bit con I/O sequenziale. Osservazione

Somma 3-bit. somma 3-bit con I/O sequenziale. somma 3-bit con I/O sequenziale. Osservazione RETI COMBINATORIE In una rete combinatoria l uscita è funzione dei soli ingressi u = f () ADDIZIONATORE PARALLELO Addizionatore parallelo (a propagazione di riporto - ripple carry) per numeri binari di

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Teoria dei Fenomeni Aleatori, AA 2012/13. Catene di Markov

Università di Roma Tor Vergata Corso di Teoria dei Fenomeni Aleatori, AA 2012/13. Catene di Markov Catene di Markov SISTEMI CASUALI DINAMICI (PROCESSI) - UN ESEMPIO: I GUASTI Frequenza dei guasti: N GUASTI 0 T N T 0 T! Catene di Markov SISTEMI CASUALI DINAMICI (PROCESSI) - UN ESEMPIO: I GUASTI Campionando

Dettagli

Automa a Stati Finiti (ASF)

Automa a Stati Finiti (ASF) Automa a Stati Finiti (ASF) E una prima astrazione di macchina dotata di memoria che esegue algoritmi Introduce il concetto fondamentale di STATO che informalmente può essere definito come una particolare

Dettagli

Geometria della programmazione lineare

Geometria della programmazione lineare Geometria della programmazione lineare p. 1/39 Geometria della programmazione lineare Mariantonia Cotronei Facoltà di Ingegneria Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Geometria della programmazione

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Introduzione e modellistica dei sistemi Introduzione allo studio dei sistemi Modellistica dei sistemi dinamici elettrici Modellistica dei sistemi dinamici meccanici Modellistica

Dettagli

Modellazione di Workflow mediante le Reti di Petri. Prof. Giancarlo Fortino

Modellazione di Workflow mediante le Reti di Petri. Prof. Giancarlo Fortino Modellazione di Workflow mediante le Reti di Petri Prof. Giancarlo Fortino g.fortino@unical.it Introduzione Il successo di un sistema di workflow si basa sulla qualità dei flussi di lavoro che lo compongono.

Dettagli

Macchine sequenziali. Automa a Stati Finiti (ASF)

Macchine sequenziali. Automa a Stati Finiti (ASF) Corso di Calcolatori Elettronici I Macchine sequenziali Prof. Roberto Canonico Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell Informazione Corso

Dettagli

2 OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1

2 OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 2 OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 Molti problemi decisionali possono essere formulati utilizzando il linguaggio della teoria dei grafi. Esempi: - problemi di

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 12. Metodi top-down, bottom-up e ibridi Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Introduzione Esistono varie tecniche sistematiche di modellizzazione che consentono

Dettagli

Introduzione ai sistemi ad eventi discreti

Introduzione ai sistemi ad eventi discreti Introduzione ai sistemi ad eventi discreti La rapida evoluzione che, a partire dalla fine degli anni 70, ha interessato le discipline che oggi vengono identificate attraverso il nome di information and

Dettagli

Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it

Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Automazione industriale dispense del corso 10. Reti di Petri: analisi strutturale Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Analisi strutturale Un alternativa all analisi esaustiva basata sul grafo di raggiungibilità,

Dettagli

Rappresentazione doppi bipoli. Lezione 18 2

Rappresentazione doppi bipoli. Lezione 18 2 Lezione 8 Rappresentazione doppi bipoli Lezione 8 2 Introduzione Lezione 8 3 Cosa c è nell Unità 5 In questa sezione si affronteranno Introduzione alle rappresentazioni dei doppi bipoli Le sei rappresentazioni

Dettagli

Automazione. 20 Gennaio 2016

Automazione. 20 Gennaio 2016 Automazione 2 Gennaio 216 Esercizio 1 Un motore elettrico aziona attraverso un organo di trasmissione e riduzione del moto un carico costituito da un braccio robotico che ruota in un piano orizzontale.

Dettagli

1. Classificazione dei sistemi e dei modelli

1. Classificazione dei sistemi e dei modelli 1. Classificazione dei sistemi e dei modelli Carla Seatzu, 1 Marzo 2008 La teoria dei sistemi e del controllo si è sempre tradizionalmente occupata dei sistemi a variabili continue modellati da equazioni

Dettagli

Prova in itinere di SISTEMI DINAMICI del

Prova in itinere di SISTEMI DINAMICI del Prova in itinere di SISTEMI DINAMICI del 13.1.2016 Candidato:... Corso di Laurea... Istruzioni per lo svolgimento Lo studente ha 24 ore di tempo per svolgere questa prova in itinere. L elaborato deve essere

Dettagli

Matrici unimodulari e totalmente unimodulari

Matrici unimodulari e totalmente unimodulari Matrici unimodulari e totalmente unimodulari Sia una matrice intera di dimensione con, si dice unimodulare se presa una qualsiasi sottomatrice di ordine massimo (di dimensione ) vale det = 1, +1, 0. Una

Dettagli

Automazione. 4 Aprile 2016

Automazione. 4 Aprile 2016 Automazione 4 Aprile 2016 Esercizio 1 Si consideri un sistema di automazione in cui, a livello di coordinamento, sia necessario portare a termine tre tipi di task periodici inerenti i componenti trasportati

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 5. Automi a stati finiti Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Definizione e tipologie Un automa è definito da una quadrupla di entità matematiche

Dettagli

Matrice incidenza =

Matrice incidenza = Matrice incidenza La matrice d'incidenza completa Ac di un grafo orientato G con N nodi ed R rami, è una matrice rettangolare di N righe ed R colonne che si costruisce come segue: si numerano con n=1,2,...,n

Dettagli

Un modello con le reti di Petri ibride per il controllo del traffico urbano

Un modello con le reti di Petri ibride per il controllo del traffico urbano POLITECNICO di BARI I FACOLTA di INGEGNERIA CORSO DI LAUREA in INGEGNERIA ELETTRONICA DIPARTIMENTO DI ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA TESI DI LAUREA in TEORIA DEI SISTEMI Un modello con le reti di Petri

Dettagli

2 OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1

2 OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 2 OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 Molti problemi decisionali possono essere formulati utilizzando il linguaggio della teoria dei grafi. Esempi: - problemi di

Dettagli

a 11 a 12 a 1n a 21 a 22 a 2n a m1 a m2 a mn mentre le variabili decisionali sono rappresentate dal vettore colonna n-dimensionale x,

a 11 a 12 a 1n a 21 a 22 a 2n a m1 a m2 a mn mentre le variabili decisionali sono rappresentate dal vettore colonna n-dimensionale x, Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Appunti dal corso di Metodi e Modelli di Ottimizzazione Discreta 1 A.A. 2018-2019 Prof. Sara Nicoloso A seconda del tipo di variabili che

Dettagli

Modellazione di sistemi software

Modellazione di sistemi software Modellazione di sistemi software Modellare un sistema: rappresentarlo in termini di oggetti matematici che ne riflettono le proprietà Modellare implica astrarre: semplificare la descrizione del sistema,

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 12. Metodi top-down, bottom-up e ibridi Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Introduzione Abbiamo visto un esempio di costruzione di un modello

Dettagli

Algoritmi e Complessità

Algoritmi e Complessità Algoritmi e Complessità Università di Camerino Corso di Laurea in Informatica (tecnologie informatiche) III periodo didattico Docente: Emanuela Merelli Email:emanuela.merelli@unicam.it a.a. 2002-03 e.merelli

Dettagli

Osservabilità e ricostruibilità

Osservabilità e ricostruibilità Capitolo. TEORIA DEI SISTEMI 5. Osservabilità e ricostruibilità Osservabilità: il problema dell osservabilità consiste nel determinare lo stato iniziale x(t ) mediante osservazioni degli ingressi u(t)

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Proprietà strutturali e leggi di controllo aggiungibilità e controllabilità etroazione statica dallo stato Osservabilità e rilevabilità Stima dello stato e regolatore dinamico

Dettagli

Spazio degli stati. G(s) = Y (s) X(s) = b m s m + b m 1 s m b 1 s + b 0

Spazio degli stati. G(s) = Y (s) X(s) = b m s m + b m 1 s m b 1 s + b 0 .. MODELLISTICA - Modellistica dinamica 2. Spazio degli stati I sistemi dinamici lineari vengono tipicamente descritti utilizzando la trasformata di Laplace e il concetto di funzione di trasferimento.

Dettagli

Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T)

Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) Proprietà strutturali: P-invarianti e T-invarianti Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) - richiami preliminari sull evoluzione delle RdP - Condizione

Dettagli

ANALISI DEI SISTEMI AD EVENTI

ANALISI DEI SISTEMI AD EVENTI ANALISI DEI SISTEMI AD EVENTI Anno accademico 2014/15 Ludovica Adacher adacher@dia.uniroma3.it Negli ultimi vent anni si è evidenziata la necessità di studiare i sempre più numerosi sistemi realizzati

Dettagli

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)

Dettagli

Sistemi - Modulo di Sistemi a Eventi Discreti. problema punti massimi i tuoi punti problema 1 23 problema 2 7 totale 30

Sistemi - Modulo di Sistemi a Eventi Discreti. problema punti massimi i tuoi punti problema 1 23 problema 2 7 totale 30 Sistemi - Modulo di Sistemi a Eventi Discreti Laurea Magistrale in Ingegneria e Scienze Informatiche Tiziano Villa 27 Settembre 2018 Nome e Cognome: Matricola: Posta elettronica: problema punti massimi

Dettagli

Matematica D (in teledidattica) Docenti: Alberto Tonolo, e nelle sedi locali Susi Osti, Katia Rossi, Stefano Antoniazzi.

Matematica D (in teledidattica) Docenti: Alberto Tonolo, e nelle sedi locali Susi Osti, Katia Rossi, Stefano Antoniazzi. Matematica D (in teledidattica) Docenti: Alberto Tonolo, e nelle sedi locali Susi Osti, Katia Rossi, Stefano Antoniazzi. Testi di riferimento: Ross: A First Course in Probability, Prentice Hall, euro 49,95

Dettagli

SISTEMI CASUALI DINAMICI (PROCESSI) ESEMPIO: I GUASTI (Ipotesi Markoviana) Frequenza dei guasti: N Guasti = N/T X X X X X X X

SISTEMI CASUALI DINAMICI (PROCESSI) ESEMPIO: I GUASTI (Ipotesi Markoviana) Frequenza dei guasti: N Guasti = N/T X X X X X X X CATENE DI MARKOV SISTEMI CASUALI DINAMICI (PROCESSI) ESEMPIO: I GUASTI (Ipotesi Markoviana) Frequenza dei guasti: N Guasti = N/T X X X X X X X X X 0 T 0 T! Δ 0, 1,, 0 Δ 1 Δ Δ 1Δ Δ Δ ESEMPIO: I GUASTI (Ipotesi

Dettagli

min det det Allora è unimodulare se e solo se det 1, 1, 0 per ogni sottomatrice quadrata di di qualsiasi dimensione.

min det det Allora è unimodulare se e solo se det 1, 1, 0 per ogni sottomatrice quadrata di di qualsiasi dimensione. Se è unimodulare e è intero allora il poliedro 0 ha vertici interi. Sia un vertice di Per definizione esiste allora una base di tale che, 0 Poiché è non singolare ( invertibile det 0) si ha che det 1 è

Dettagli

LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI CALCOLATORI lezione n 9

LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI CALCOLATORI lezione n 9 LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI CALCOLATORI lezione n 9 Prof. Rosario Cerbone rosario.cerbone@libero.it a.a. 2005-2006 http://digilander.libero.it/rosario.cerbone Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone In

Dettagli

Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone

Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone Maurizio Palesi Maurizio Palesi 1 Macchina Sequenziale Una macchina sequenziale è definita dalla quintupla (I,U,S,δ,λ ) dove: I è l insieme finito dei simboli d ingresso

Dettagli

Teorema 1. Il problema AP è N P-complete.

Teorema 1. Il problema AP è N P-complete. (Dalla prova scritta d esame del 18/12/2006.) Si consideri il seguente problema AssegnazioneProgetto (AP). Input: un insieme, P, di n persone, ed un insieme V di m vincoli. Ogni vincolo ha la forma k#(l

Dettagli

25 - Funzioni di più Variabili Introduzione

25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Statistica per l Analisi dei Dati Appunti del corso di Matematica 25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Anno Accademico 2013/2014 M. Tumminello

Dettagli

Reti SAN e UltraSAN - Möbius

Reti SAN e UltraSAN - Möbius Reti SAN e UltraSAN - Möbius Emilio Spinicci Giovanni Liguori 27/03/2003 1 Introduzione Stochastic Activity Networks (SAN) Modelli di Markov e reti SAN Utilizzo dei tools UltraSAN - Möbius Esempio di modellazione:

Dettagli

1.2) Si spieghi sinteticamente il significato del simbolo riportato in figura

1.2) Si spieghi sinteticamente il significato del simbolo riportato in figura ESERCIZIO 1 1.1) Spiegare cosa si intende per cilindro a doppio effetto Il cilindro a doppio effetto sviluppa una forza sia in andata che in ritorno. Ciò avviene iniettando il fluido in pressione alternativamente

Dettagli

Richiami di matematica discreta: grafi e alberi. Paolo Camurati Dip. Automatica e Informatica Politecnico di Torino

Richiami di matematica discreta: grafi e alberi. Paolo Camurati Dip. Automatica e Informatica Politecnico di Torino Richiami di matematica discreta: grafi e alberi Paolo Camurati Dip. Automatica e Informatica Politecnico di Torino Grafi Definizione: G = (V,E) V: insieme finito di vertici E: insieme finito di archi,

Dettagli

Problemi, algoritmi, calcolatore

Problemi, algoritmi, calcolatore Problemi, algoritmi, calcolatore Informatica e Programmazione Ingegneria Meccanica e dei Materiali Università degli Studi di Brescia Prof. Massimiliano Giacomin Problemi, algoritmi, calcolatori Introduzione

Dettagli

3.3 Problemi di PLI facili

3.3 Problemi di PLI facili 3.3 Problemi di PLI facili Consideriamo un generico problema di PLI espresso in forma standard min{c t x : Ax = b, x Z n +} (1) dove A Z m n con n m, e b Z m. Supponiamo che A sia di rango pieno. Sia P

Dettagli

Sintesi di Reti sequenziali Sincrone

Sintesi di Reti sequenziali Sincrone Sintesi di Reti sequenziali Sincrone Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone Una macchina sequenziale è definita dalla quintupla I è l insieme finito dei simboli d ingresso U è l insieme finito dei simboli

Dettagli

Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) Sifoni e trappole Classi di reti di Petri

Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) Sifoni e trappole Classi di reti di Petri Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) Sifoni e trappole Classi di reti di Petri 1 Analisi matriciale delle reti di Petri (P/T) - richiami preliminari sulle proprietà strutturali - Abbiamo visto

Dettagli