LA RILEVAZIONE DEI PARAMETRI VITALI

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1 PARTE IV L ASSISTENZA ALLA PERSONA Capitolo VIII LA RILEVAZIONE DEI PARAMETRI VITALI Sommario: 1. I parametri vitali; 2. La rilevazione della temperatura corporea; 3. La rilevazione del polso; 4. La misurazione della frequenza respiratoria; 5. La rilevazione della pressione arteriosa; 6. La saturazione di ossigeno. 1. I parametri vitali I parametri vitali sono quei valori che nell individuo rappresentano la funzionalità dell organismo. La rilevazione dei parametri vitali è fondamentale nelle procedure di primo soccorso. La procedura di rilevazione dei parametri vitali effettuata dal soccorritore viene anche detta esame primario, e consiste in una valutazione sommaria ("respira/non respira", "il cuore batte/non batte", ecc.) e non accurata. La valutazione accurata richiede infatti l uso di strumenti di misura idonei, per cui non viene svolta nei casi di massima urgenza, nei quali i sintomi sono evidenti (ad esempio mancanza di respiro o mancanza di battito cardiaco). 2. La rilevazione della temperatura corporea La temperatura, insieme al polso, il respiro e la pressione del sangue sono segni vitali che servono a valutare lo stato di salute di un paziente. In un individuo sano la temperatura varia da 36 a 38 gradi. L omeostasi è mantenuta dall ipotalamo, che decifra i segnali e gli stimoli che gli inviano i recettori termici. L ipotalamo anteriore protegge all ipertermia aumentando la dispersione di calore (attraverso radiazione - calore disperso sotto forma di raggi infrarossi-, conduzione -flusso di calore da un oggetto all altro che sono in contatto diretto-, convezione -il calore è condotto dal corpo all aria e quindi allontanato- ed evaporazione - sudorazione) con vasodilatazione dei vasi periferici, aumentando l attività 376

2 CAPITOLO VIII LA RILEVAZIONE DEI PARAMETRI VITALI delle ghiandole sudoripare ma anche attraverso la respirazione e la traspiratio insensibilis; l ipotalamo posteriore protegge dall ipotermia diminuendo la perdita di calore con vasocostrizione, brivido (aumenta la produzione di calore fino al 400% del normale), orripilazione (contrazione dei muscoli piliferi, il pelo si erige e poi, tornando in posizione, porta indietro aria che mantiene il calore, poco nell uomo) e diminuzione dell attività delle ghiandole sudoripare. Si considera febbre lieve una temperatura che è costantemente tra i 37 e i 38,2 C. Al di sopra dei 38,2 C si parla di febbre alta. La febbre provoca un aumento di produzione di calore, di fabbisogno di ossigeno e frequenza del respiro, di battiti al minuto (l innalzamento improvviso provoca i brividi ed è giusto coprirsi ma poi è necessario scoprirsi per aiutare l organismo a smaltire il calore). La temperatura esterna può essere misurata sia a livello ascellare che inguinale; la temperatura interna è orale o rettale. La temperatura interna è superiore i 5 decimi rispetto a quella esterna. 3. La rilevazione del polso La valutazione del polso arterioso costituisce il più semplice ed immediato approccio alla persona malata. Quando il sangue esce dal cuore, crea un onda che dall aorta si sposta fino al sistema periferico. Quest onda è detta onda sfigmica e percorre le arterie con una velocità crescente verso la periferia, dove diminuisce la capacitanza dei vasi ed aumenta la resistenza. Il polso arterioso è una variazione pressoria corrispondente all onda sfigmica che si propaga, generata dalla sistole cardiaca, viene trasmessa nel sistema vascolare grazie all elasticità delle arterie ed è percepibile sui vasi periferici sotto forma di "pulsazione". Per la rilevazione del polso si utilizzano le dita della mano, generalmente indice e medio, evitando di disporre le dita a piatto, ma utilizzando la punta delle stesse, in modo da evitare di avvertire la propria pulsazione. Centrali: sono i polsi più importanti e gli ultimi a scomparire, generalmente quando si avverte solo i polsi centrali, la pressione sistemica è al di sotto dei 60 mmhg Carotideo: per palparlo occorre posizionare le dita anteriormente al 377

3 PARTE IV L ASSISTENZA ALLA PERSONA muscolo sternocleidomastoideo, in corrispondenza o al di sotto dell angolo della mandibola. Permette la rilevazione del battito anche a pressioni sistoliche molto basse, circa mmhg. Temporale: è il polso rilevato sull arteria temporale, localizzata tra l occhio e l attaccatura dei capelli, appena al di sopra dell osso zigomatico. Polso apicale: apprezzabile, mediante fonendoscopio, in corrispondenza del quinto spazio intercostale emiclaveare sinistro; la sua auscultazione permette di percepire i primi due suoni cardiaci (S1 e S2). Periferici: sono i polsi meno importanti e che tendono a sparire più facilmente in caso di shock Popliteo: più difficile da percepire, si effettua con la palpazione del cavo popliteo (dietro il ginocchio), posteriormente, spostando le dita lievemente verso l esterno. Femorale: si palpa in corrispondenza della piega inguinale, rileva pressioni di circa 70 mmhg. Tibiale: viene percepito posteriormente al malleolo mediale del piede. Pedidio: viene ricercato nella parte dorsale del piede, lateralmente al tendine estensore lungo dell alluce. Brachiale: la palpazione deve essere eseguita in corrispondenza della faccia anteriore della piega del gomito. Radiale: viene percepito alla base del pollice Ulnare: viene percepito alla base del palmo della mano, ma dalla parte opposta del pollice. Il conteggio nell unità di tempo di queste "pulsazioni", definite dalla differenza fra pressione arteriosa sistolica (massima) e pressione arteriosa diastolica (minima), definisce la frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti cardiaci al minuto. 4. La misurazione della frequenza respiratoria Con il termine respiro ci si riferisce a due processi: la respirazione esterna e quella interna. La respirazione esterna comprende l inspirazione (torace si espande) e l espirazione (torace torna di dimensioni normali); per respirazione interna si intende invece quella che avviene a livello alveolare. La qualità del respiro può essere determinata scoprendo il torace e controllando che l espansione sia simmetrica con l inspirazione. Se il 378

4 Appendice I APPENDICE I PROCEDURE DELL OPERATORE SOCIO SANITARIO PROCEDURE DELL OPERATORE SOCIO SANITARIO Procedure: 1. Il rifacimento del letto libero; 2. Il rifacimento del letto occupato; 3. Bagno a letto; 4. Igiene bagno/doccia; 5. Pulizia dei genitali e della zona perineale (paziente allettato); 6. Pulizia del cavo orale; 7. Pulizia dei piedi nella persona anziana; 8. Assistenza al paziente nell uso della padella; 9. Il cateterismo vescicale e le competenze dell OSS; 10. Modalità di raccolta del campione per l esame urine standard; 11. Preparazione nell esecuzione del clistere di pulizia; 12. L operatore socio sanitario con formazione complementare e la raccolta di un campione di feci per copro coltura; 13. Somministrazione e assistenza durante i pasti; 14. Mobilizzazione del paziente non collaborante; 15. Aiuto nella deambulazione senza ausili; 16. I bendaggi; 17. Applicazione borsa di ghiaccio; 18. Le immobilizzazioni temporanee; 19. Le immobilizzazioni permanenti; 20. Rimozione del gesso; 21. Rilevazione della temperatura corporea; 22. Assistenza al paziente con iperpiressia (febbre); 23. Rilevare la respirazione; 24. Rilevazione della pressione arteriosa; 25. Introduzione lavaggio delle mani dell'operatore; 26. Riti mortuari; 27. Preparazione del materiale per la sterilizzazione; 28. Assistenza al paziente nel cambio del pannolone; 29. Applicazione del collare cervicale; 30. Misurazione non invasiva della saturazione dell'ossigeno a livello periferico. PROCEDURA 1 Il rifacimento del letto libero È consigliabile due operatori per velocizzare la procedura. Materiale occorrente 1. Guanti monouso; 2. Sedia o tavolo; 3. Carrello per la biancheria sporca: su questo carrello devono essere montati sacchi di diverso colore, per la raccolta differenziata della 455

5 PARTE V APPENDICI biancheria e un sacco o contenitore per lo smaltimento dei rifiuti (pannoloni, tele cerate bagnate di urina, feci, sacche diuresi vuote ecc. ecc.) che risponda ai requisiti previsti dalla normativa vigente in materia dei rifiuti. I sacchi impiegati per la raccolta devono resistere alle alte temperature, resistere al peso della biancheria, non favorire la fuoriuscita della biancheria durante la manipolazione e il trasporto. 4. Carrello per la biancheria pulita: disposta in ordine di uso: federa per il materasso; 2 lenzuola; 1 traversa; 1 cerata per incontinenti; 1 coperta; 1 copriletto; 1 federa per cuscino. Attività 1. Lavarsi le mani e indossare i guanti 2. Prendere la biancheria pulita e il contenitore della biancheria sporca 3. Sistemare la biancheria pulita, sopra la sedia e accostarla al letto 4. Preparare l ambiente: considerare la possibilità di un ricambio d aria nella stanza, se le condizioni esterne lo permettono, chiudere la porta, spegnere la luce. 5. Far alzare il paziente, invitandolo a sedersi in una sedia vicino prestando aiuto 6. Posizionare il livello del letto per lavorare in maniera comoda: abbassare la testata del letto se alzata. 7. Allontanare il comodino per muoversi agevolmente 8. Scalzare il copriletto e la coperta dal letto. 9. Piegarli separatamente dall alto verso il basso del letto in tre parti. Se puliti appoggiarli nella spalliera della sedia. Se sporchi: riporre il copriletto nel contenitore per lo sporco. La coperta va messa in un apposito contenitore separato in quanto il ciclo di lavaggio è diverso. 10. Togliere le federe dai cuscini 11. Sistemare i cuscini sulla sedia. 12. Sistemare le federe nel sacco dello sporco, piegare il lenzuolo 456

6 L'O.S.S. E L'O.S.S. CON FORMAZIONE COMPLEMENTARE L O.S.S. E L O.S.S. CON FORMAZIONE COMPLEMENTARE 1. Quali tra i seguenti problemi sono di primo livello come priorità? A. i problemi alle vie aeree B. i problemi cardiaci C. i rischi di infezioni 2. Il consenso del paziente per il trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di salute: A. può essere manifestato verbalmente B. può essere prestato anche dai familiari C. deve essere manifestato per iscritto 3. L O.S.S. organizza i dati necessari per identificare le problematiche ed i punti di forza del paziente, raccogliendoli: A. nella cartella clinica B. nel PAI C. nella scheda di accertamento che segue un modello di accertamento 4. Nel processo assistenziale, l analisi dei dati raccolti confluisce: A. nel protocollo B. nel PAI C. nella procedura 5. La procedura: A. riduce la discrezionalità dei comportamenti del singolo B. valuta i risultati raggiunti C. promuove i comportamenti del singolo 6. Non rientrano fra le strutture del SSN presso le quali l O.S.S. e l O.S.S. specializzato svolgono la propria attività: A. i consultori B. gli asili nido comunali C. i SERT 703

7 PARTE VI QUIZ Soluzioni quiz Figura professionale 1. Risposta corretta B 2. Risposta corretta B I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici. 3. Risposta corretta A 4. Risposta corretta B 5. Risposta corretta A Il codice deontologico è un codice di comportamento, generalmente avente efficacia normativa, a cui il professionista deve attenersi per l esercizio della sua professione. 6. Risposta corretta B Il processo, in diritto, è il procedimento attraverso il quale viene esercitata la funzione giurisdizionale, e si conclude con una sentenza. Come sinonimi di processo vengono usati anche i termini causa e giudizio. Talvolta viene usato anche il termine procedimento che, a rigore, si riferisce ad un concetto più ampio, essendo il processo un particolare tipo di procedimento. 7. Risposta corretta A 8. Risposta corretta C 716

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