FARE DEL VICINATO UNA VERA POLITICA DI COESIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FARE DEL VICINATO UNA VERA POLITICA DI COESIONE"

Transcript

1 CRPMPPP A0 CONFERENCE DES REGIONS PERIPHERIQUES MARITIMES D EUROPE CONFERENCE OF PERIPHERAL MARITIME REGIONS OF EUROPE 6, rue Saint-Martin RENNES - FR Tel. : + 33 (0) Fax : + 33 (0) secretariat@crpm.org web : LUGLIO 2011 PROGETTO DI POSIZIONE POLITICA DELLA CRPM PARERE DELLA SEGRETERIA GENERALE DELLA CRPM (da sottoporre all approvazione dell Assemblea Generale della CRPM Aarhus (DK) 28/30 settembre 2011) FARE DEL VICINATO UNA VERA POLITICA DI COESIONE ALLE FRONTIERE DELL UNIONE EUROPEA Risposta alla Comunicazione della Commissione europea e dell Alta Rappresentante dell UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza : «Una nuova strategia di fronte a un vicinato in mutazione» pubblicata il 25 maggio PRINCIPI GENERALI La CRPM lavora sui temi del vicinato e del partenariato dal La sua rete si felicita dei progressi effettuati dal 2007, ma constata che resta ancora molto da fare perché queste politiche contribuiscano pienamente ad una crescita forte, sostenibile e giusta dei due versanti delle frontiere interessate. Le Regioni invitano le istituzioni europee ed i diversi protagonisti a prendere conoscenza delle proposte fatte dalla CRPM nel 2008 e sul futuro delle politiche di vicinato e di partenariato. Queste raccomandazioni sono sempre attuali. Rivendicano un ruolo reale, partenariale e di lungo termine per le Autorità regionali, nel quadro di una politica rifondata attorno ad un approccio che tenga conto dei territori, nella loro diversità e quali contribuenti allo sviluppo. Questo approccio deve essere ovviamente attuato nell'ambito della cooperazione territoriale, ma più in generale in tutta la politica di vicinato. Le Regioni si felicitano degli importanti cambiamenti politici in corso nei paesi del sud e dell'est del Mediterraneo e sostengono le popolazioni che si sollevano con coraggio e determinazione per la democrazia e la libertà. Invitano le Istituzioni europee a mostrarsi all'altezza della sfida. Tali avvenimenti e la determinazione delle popolazioni provano, se ce ne fosse ancora bisogno, la necessità di riformare le politiche dell'unione Europea nei confronti dei suoi partner più vicini, tenendo conto delle aspirazioni delle popolazioni interessate e con una visione coraggiosa e di collaborazione di lungo termine. In questo contesto, la CRPM si felicita delle riflessioni avviate rispettivamente dal Consiglio Europeo e dalla Commissione nello scorso marzo, ed accoglie favorevolmente la Comunicazione della Commissione europea e dell'alta Rappresentante dell'ue per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza del 25 maggio: «Una nuova strategia di fronte a un vicinato in mutazione». 1 - gennaio 2008 : Quale progetto europeo dopo il 2013? - gennaio 2008 : Un partenariato euromediterraneo rinnovato per la pace, l occupazione e lo sviluppo sostenibile. Un nuovo slancio del processo di Barcellona fondato sulla convergenza - aprile 2010 : Per una partecipazione più attiva dei territori ad una nuova politica di vicinato Rif. : CRPMPPP A0 Luglio 2011 p. 1

2 Le Regioni vi ritrovano principi che esse stesse promuovono da tempo nelle loro prese di posizione : - In primo piano, ovviamente, il sostegno ai valori universali dei diritti dell'uomo, alla democrazia, allo Stato di diritto. Occorreva ricordarlo, e soprattutto occorrerà che le Istituzioni europee vi si attengano. - Il principio di approcci differenziati secondo i territori ed i paesi. Se le norme devono essere armonizzate, esse devono permettere di agire in circostanze diverse e di portare appoggi differenziati. - L'impegno di mettere a disposizione sin d'ora maggiori mezzi finanziari, senza attendere il prossimo periodo di programmazione. La situazione, nel Mediterraneo in particolare, non può attendere oltre. Le Regioni ricordano tuttavia che questi importi supplementari, anche se benvenuti, non possono in nessun caso essere considerati sufficienti a far fronte all'ampiezza degli obiettivi. - Il principio di condizionalità «più per più», che riserva più fondi agli Stati e ai partner che condurranno a termine in modo soddisfacente i programmi e progetti accordati. Questo principio può essere positivo, alla condizione esplicita che l'unione si dia i mezzi e dia i mezzi tanto umani che tecnici e finanziari ai suoi partner, per condurre a buon fine le iniziative decise congiuntamente. - L'importanza attribuita nelle proposte all'istruzione, alla formazione, all'occupazione, un insieme di temi di grande importanza come il marittimo, l'innovazione, i trasporti. - L'impegno a semplificare i programmi futuri. La complessità dei programmi in parte si spiega, ma penalizza molti partner potenziali, compresi gli Enti regionali e locali. Occorre modificare quanto possibile, per permettere la nascita di partenariati di qualità ed effettivi. Le proposte concrete in futuro dovranno necessariamente tener conto delle realtà del territorio e delle difficoltà esistenti. - La proposta di riunire l insieme dei partner: non soltanto l'unione e gli Stati partner, ma anche le Agenzie delle Nazioni Unite, i finanziatori, i destinatari. Si tratta di una condizione importante per ottenere un effetto leva finanziario sufficientemente adeguato. - Infine, il legame stabilito tra migrazioni e mobilità, la prospettiva di compiere passi avanti verso soluzioni positive ed umane, non considerando più questo tema unicamente sotto il profilo della sicurezza e della diffidenza. 2. PARTECIPAZIONE DELLE AUTORITÀ REGIONALI a. Nei programmi bilaterali La democrazia rappresenta una sfida chiave della politica europea di vicinato. Non si decreta, non si esporta con la forza e non può uscire soltanto dalle urne. È un processo che si costruisce passo a passo ed ogni giorno, in collegamento con lo sviluppo economico e sociale dei territori, e in questo contesto il ruolo delle Collettività territoriali è determinante. Le Regioni della CRPM ricordano la necessità assoluta di una politica di convergenza alle frontiere dell'unione Europea. Tale politica deve essere finanziariamente all'altezza degli obiettivi ed attuata su una base partenariale che includa le Regioni. Occorre ispirarsi alle azioni di grande portata condotte all'epoca della riunificazione all'est dell'europa. Le Regioni sono coscienti che l'aspetto bilaterale (piani d azione nazionali definiti tra ogni Stato partner e la Commissione europea) resterà la componente principale della futura politica di vicinato. Riconoscono che l'ampiezza dei compiti da svolgere richiede un aspetto bilaterale forte, e ritengono che miglioramenti e modifiche sostanziali possono essere effettuati per rendere la politica di vicinato più efficace e sostenibile, includendovi maggiormente le autorità regionali e le loro preoccupazioni. Tale partecipazione permetterà di tener conto della diversità delle situazioni territoriali, promuoverà la complementarietà e la democrazia locale. Essa deve riguardare le ARL (Autorità Regionali e Locali) del nord come del sud. Questa partecipazione deve essere realizzata attraverso il coinvolgimento delle ARL nella definizione delle priorità negoziate tra gli Stati partner e la Commissione europea. La Commissione europea deve ovviamente rispettare le norme interne ad ogni Stato partner, ma può istituire meccanismi di stimolo per questi Stati, Rif. : CRPMPPP A0 Luglio 2011 p. 2

3 accordando «bonus», anche finanziari, a pratiche che promuovano una vera governance multilivelli. Può realizzarsi anche attraverso un approccio non soltanto settoriale ma anche territoriale nell'ambito dei piani d azione nazionali, perché sia tenuto conto della diversità dei territori, per non concentrare i sostegni programmati soltanto nelle Regioni capitali, costiere o turistiche. La partecipazione delle Autorità regionali deve anche assumere la forma di un sostegno chiaro e il più ampio possibile ai processi di decentramento in corso negli Stati partner, o alla promozione di processi futuri. Infine, la partecipazione delle Regioni ai piani d azione nazionali deve prevedere, su base volontaria, la possibilità di riservare una parte dei fondi bilaterali all attuazione sui territori nazionali/regionali di priorità definite congiuntamente a livello «macroregionale». b. Società civile e ARL Le Regioni rilevano con interesse e si rallegrano dell'accento posto nella Comunicazione sull'approccio integrato e la partecipazione della società civile, che deve essere fortemente rafforzata in futuro. Esse non possono che sostenere questa impostazione. Tuttavia, si preoccupano : questo sostegno alla società civile non deve essere considerato come il solo pilastro di un approccio integrato da sviluppare includendo territori e popolazioni. Le Autorità regionali e locali sono le garanti dell'interesse generale, e devono essere, anch esse, sostenute con chiarezza. L'errore commesso in certe politiche europee che non fanno differenza tra ARL e società civile, non deve essere ripetuto per il vicinato. Ciascuno ha un ruolo specifico e diverso da svolgere. In questo senso, le Regioni chiedono che lo strumento «governance democratica locale» previsto nella Comunicazione dello scorso marzo sul Mediterraneo sia accessibile anche alle ARL. Inoltre, le Regioni sostengono la creazione di un Fondo europeo per la democrazia proposto nella Comunicazione di maggio. Questo Fondo deve dedicare un'attenzione speciale alla diversità dei contesti territoriali, all'attuazione del principio di sussidiarietà e alla difesa dei diritti delle minoranze. Le Regioni propongono che anziché creare un nuovo strumento - strumento di sostegno alla società civile - siano accordati adeguati fondi supplementari alla linea tematica «Attori Non Statali e Autorità Locali», già esistente per gli spazi interessati nell'ambito dello strumento per la cooperazione allo sviluppo. Si tratta di evitare di duplicare gli strumenti e di complicare la cooperazione. Le Regioni desiderano maggiori informazioni sui progetti pilota regionali citati nella Comunicazione nonché sulle proposte relative allo sviluppo rurale. Chiedono che tali iniziative, che coinvolgono gli enti territoriali, siano rafforzate ed attuate su tutti i territori del vicinato. c. Programmi «regionali» (sud ed est) Le Regioni della CRPM chiedono che i programmi «regionali» siano rafforzati attraverso un vero approccio territoriale ed accordino un ruolo effettivo alle Autorità regionali nell'attuazione di programmi e di priorità da definire congiuntamente. Le Regioni, in questo contesto, chiedono che l'unione per il Mediterraneo (UpM) prosegua e rafforzi il dialogo permanente e la collaborazione con l ARLEM, ed anche, ben inteso, con le diverse associazioni nazionali ed internazionali di poteri locali e regionali, attive nel bacino mediterraneo. Chiedono altresì una maggiore partecipazione degli organi dell'unione Europea in seno all UpM, collegandosi alla riflessione in corso sul futuro della politica di vicinato. L UpM e la politica europea di vicinato devono reciprocamente arricchirsi, rappresentando due aspetti della stessa volontà di contribuire allo sviluppo di questo spazio mediterraneo nella sua globalità. Esse si felicitano dell'iniziativa del Comitato delle Regioni di creare la CORLEAP (Conferenza annuale delle Collettività Regionali e Locali per il Partenariato Orientale) e s impegnano a sostenere e promuovere i dibattiti e le iniziative che dovranno essere condotte in seno a tale Conferenza. Si rallegrano di questa iniziativa che colma una vera lacuna della politica di vicinato ad est, che non teneva conto delle ARL, considerate come membri della società civile. In questo spazio, è essenziale promuovere collettività forti, che potranno contribuire allo sviluppo e alla crescita di questi territori. La CRPM si era rammaricata di questa lacuna sin dall avvio del partenariato orientale. Le Regioni si interrogano d'altra parte sull'assenza nella Comunicazione di qualsiasi menzione alla «Strategia del Mar Nero» avviata nel Si rammaricano della messa a riposo di tale iniziativa e del rischio di regressione del partenariato con due Stati strategici quali la Russia e la Turchia, come evidenziato nella relazione del parlamentare europeo On. Ungureanu. Questa assenza è tanto più paradossale in quanto il solo programma veramente dedicato al Mar Nero per il ENPI CBC Mar Nero - è considerato Rif. : CRPMPPP A0 Luglio 2011 p. 3

4 un successo. La sua dotazione di bilancio iniziale di 17 milioni di euro è stata del resto aumentata due volte per raggiungere i 26 milioni di euro. Le Regioni chiedono che in futuro questa zona non si ritrovi danneggiata e ricordano la grande importanza della stessa, dal punto di vista sia economico che geopolitico, per la crescita e la sicurezza dell'unione Europea. 3. COOPERAZIONE TERRITORIALE Al di là dei programmi bilaterali e «regionali», la cooperazione territoriale deve diventare un pilastro della futura politica di vicinato ben più importante di quanto non lo sia oggi. I paragrafi che seguono vanno oltre l ambito della Comunicazione di maggio sul vicinato, e riguardano anche il partenariato con la Russia nel suo capitolo cooperazione territoriale, finanziato dall ENPI. Le Regioni della CRPM si felicitano degli importanti cambiamenti politici in corso nei Paesi del sud del Mediterraneo e ritengono che occorra un salto di qualità all'altezza delle sfide che si profilano. Ricordano altresì che la situazione è sempre critica ad est, dove si assiste in particolare a conflitti detti congelati. Sono, infine, consapevoli che la Russia è un partner specifico e relativamente a sé stante nelle politiche di vicinato e di partenariato e che occorre tener conto di questa differenza di natura. Si tratta di sfide geopolitiche principali, di temi in cui gli Stati possono facilmente invocare un ruolo quasi esclusivo per sé stessi e per le Istituzioni europee. Questo non deve tuttavia far dimenticare l'importanza del ruolo della società civile e quella degli Enti territoriali nella costruzione della democrazia, nell'assetto del territorio e nella creazione di una vera democrazia, in cui tutte le voci importano e possono esprimersi e in cui le popolazioni possono cooperare. La volontà finora mostrata di agire quasi esclusivamente a livello intergovernativo è stata un fallimento. Il sostegno alla cooperazione territoriale sarà determinante : sostegno che deve effettuarsi non in vaso chiuso ma in collegamento con le politiche europee dirette ai territori. Le Regioni ribadiscono la loro rivendicazione principale : il vicinato deve diventare una vera politica di convergenza alle frontiere, e questa politica deve basarsi in particolare su di un asse territoriale forte e sui suoi attori: gli Enti regionali e locali. Le Regioni rinnovano la loro richiesta che questo asse di cooperazione territoriale sia portato al 10% degli importi destinati alla politica di vicinato, per essere in grado di rispondere alle principali esigenze di questi territori. Le Regioni constatano che sarà difficile, d'ora in poi, avanzare proposte per il futuro, poiché non è semplice basarsi sui risultati dell attuale periodo di programmazione, iniziata con notevoli ritardi in quasi tutti gli spazi interessati. In nessun caso questi ritardi devono servire da pretesto per rimettere in discussione la cooperazione territoriale condotta nel quadro del vicinato/partenariato. L'interesse di tutti, ed in particolare delle ARL alla prosecuzione ed al miglioramento di questo asse, resta estremamente forte. Per attuare il salto di qualità relativo a questo asse vicinato/partenariato è essenziale assicurare al minimo la coerenza con la cooperazione territoriale «interna» per gli spazi interessati. Le Regioni della CRPM si battono per un riavvicinamento che vada oltre questa soluzione minima e perché le riflessioni macroregionali siano allargate al vicinato e al partenariato. Se sembra ancora difficile in alcuni spazi proporre sin d'ora un solo programma di cooperazione territoriale che riunisca la cooperazione europea e quella condotta nel quadro del vicinato/partenariato, è importante prevedere fin dalla partenza meccanismi che permettano la nascita di lavori ed azioni comuni, quando gli Stati e i territori interessati saranno pronti. Appare dunque necessario attuare programmi che possano evolvere e dare la possibilità agli Stati dell'unione, agli Stati partner e ai territori che lo desiderino di partecipare maggiormente ad una riflessione macroregionale, e in ogni caso di avvicinare la cooperazione territoriale europea e quella condotta nell ambito vicinato/partenariato. Per quanto riguarda la Russia, le Regioni si interrogano sulla prospettiva di creazione di uno strumento ad hoc per la cooperazione territoriale. Se occorre tener conto delle specificità della cooperazione territoriale con la Russia, moltiplicare i programmi renderebbe molto complicata la partecipazione delle Collettività di Paesi come la Polonia o la Lituania, che si troverebbero di fronte a tre strumenti diversi. Le Regioni sostengono che vengano prese in considerazione le specificità del legame con la Russia, ma nell ambito di uno strumento di vicinato e partenariato comune. Rif. : CRPMPPP A0 Luglio 2011 p. 4

5 Le Regioni ricordano che le difficoltà nel negoziato sull'accordo finanziario tra l'unione Europea e la Russia per il periodo hanno avuto come conseguenza, in particolare, l'assenza di un vero aspetto internazionale della strategia Mar Baltico. Questa assenza non ha pur nondimeno impedito la nascita di progetti, dimostrando, se ce n era bisogno, la necessità di allargare la riflessione baltica alla Russia e di includerla in un asse di cooperazione territoriale a livello del bacino marittimo. Le Regioni settentrionali dell'europa, compresa la Norvegia, intendono proseguire e rafforzare i loro partenariati con le autorità regionali russe sui temi economici, il trasporto, lo sviluppo sostenibile ed in particolare la presa in considerazione delle popolazioni indigene. Invitano le Istituzioni europee a sostenerle e ad accelerare al massimo il negoziato con i partner russi, per contribuire pienamente allo sviluppo dello spazio artico, nel rispetto delle sue specificità. Le Commissioni Geografiche della CRPM particolarmente interessate da questa tematica del vicinato/partenariato completeranno questo documento con pareri più specifici riguardanti le loro aree geografiche. Rif. : CRPMPPP A0 Luglio 2011 p. 5

Approvata all unanimità

Approvata all unanimità Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno I. Relazione Il contesto comune Le città alpine sono di fondamentale

Dettagli

UNA NUOVA TAPPA DELLA POLITICA EUROPEA PER LO

UNA NUOVA TAPPA DELLA POLITICA EUROPEA PER LO CRPMPPP120012 B0 CONFERENCE DES REGIONS PERIPHERIQUES MARITIMES D EUROPE CONFERENCE OF PERIPHERAL MARITIME REGIONS OF EUROPE 6, rue Saint-Martin, 35700 RENNES - FR Tel.: + 33 (0)2 99 35 40 50 - Fax: +

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

Protocollo d intesa per la cooperazione nello spazio Alpi-Mediterraneo*

Protocollo d intesa per la cooperazione nello spazio Alpi-Mediterraneo* Supplemento 4.2007 111 Protocollo d intesa per la cooperazione nello spazio Alpi-Mediterraneo* LA REGIONE LIGURIA, rappresentata dal Presidente Claudio BURLANDO LA REGIONE PIEMONTE, rappresentata dalla

Dettagli

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI 14.3.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 74/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 240/2014 DELLA COMMISSIONE del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

PROGRESS 2007-2013 PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE

PROGRESS 2007-2013 PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE PROGRESS 2007-2013 PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE Davide Bonagurio DG Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità Unità Italia, Malta e Romania IL CONTESTO POLITICO

Dettagli

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 Roma, 18 settembre 2013 Dott. Dario Focarelli DG ANIA L ASSICURAZIONE IN CIFRE (ANNO 2011) Oltre 230 le imprese che operano in Italia

Dettagli

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

Sono felice di essere qui oggi a dare il mio sostegno al progetto Ladder. per la promozione dell'educazione allo sviluppo a livello locale.

Sono felice di essere qui oggi a dare il mio sostegno al progetto Ladder. per la promozione dell'educazione allo sviluppo a livello locale. ALDA - progetto LADDER Sono felice di essere qui oggi a dare il mio sostegno al progetto Ladder per la promozione dell'educazione allo sviluppo a livello locale. Sono stato per tanti anni sindaco di Padova

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per 1 Comune di Rimini Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per l'istituzione di un coordinamento delle iniziative rivolte alla cooperazione e solidarietà

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa. Regolamento. Forum Percorsi di cittadinanza

COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa. Regolamento. Forum Percorsi di cittadinanza COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa Regolamento Forum Percorsi di cittadinanza 1 SOMMARIO Art. 1 - Compiti ed Obiettivi 3 Art. 2 - Organi del Forum 3 Art. 3 - Il Presidente 3 Art. 4 - Il Vicepresidente

Dettagli

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello

Dettagli

CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE

CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE Nell'ambito dei lavori del 3 Forum "Territori in rete per lo sviluppo umano", che si è svolto a Sassari

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

CNEL Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA. Documento

CNEL Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA. Documento CNEL Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA Documento Assemblea 27 marzo 2003 INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA II Rapporto a cura

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

VADEMECUM UFFICIO PACE

VADEMECUM UFFICIO PACE VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso

Dettagli

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti RETTIFICA della guida al programma "Europa per i cittadini" CAPITOLO I INTRODUZIONE I.4 Temi prioritari del Programma "Europa per i cittadini" I temi permanenti (pagina 6-8) sono sostituiti da: Priorità

Dettagli

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011. Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011. Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011 Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point Come preparare un buon progetto Idoneità dell applicant e dei parnter Validità della rete di partenariato

Dettagli

V^ CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO

V^ CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO V^ CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO DELL EMILIA ROMAGNA (Bologna - 5 febbraio 2005) I rappresentanti delle 2357 organizzazioni di volontariato, iscritte nel registro regionale e nei registri provinciali,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA CORSICA E SARDEGNA UN PATTO NUOVO TRA DUE ISOLE SORELLE DEL MEDITERRANEO Oggi, 14 marzo 2016, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna e il Presidente

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO TTMLM/2013/14. Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO TTMLM/2013/14. Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro Conclusioni 1 La Riunione Tecnica Tripartita sulla migrazione per lavoro, ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro TTMLM/2013/14 Ginevra, 4-8 novembre

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è stata adottata il 13 dicembre 2006 durante la sessantunesima sessione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005

Dettagli

DECISIONE N.1105 CALENDARIO E MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA VENTESIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL OSCE. I. Calendario

DECISIONE N.1105 CALENDARIO E MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA VENTESIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL OSCE. I. Calendario PC.DEC/1105 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente ITALIAN Original: ENGLISH 974 a Seduta plenaria Giornale PC N.974, punto 3 dell ordine del giorno DECISIONE

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Il brevetto europeo unico per 25 Stati membri e' realta' Ipsoa.it. Tiziana Ianniello. (Risoluzione Parlamento europeo 11/12/2012)

Il brevetto europeo unico per 25 Stati membri e' realta' Ipsoa.it. Tiziana Ianniello. (Risoluzione Parlamento europeo 11/12/2012) Il brevetto europeo unico per 25 Stati membri e' realta' Ipsoa.it Tiziana Ianniello (Risoluzione Parlamento europeo 11/12/2012) Il Parlamento Europeo approva il nuovo sistema di protezione unitaria del

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Il Programma MED 2014-2020

Il Programma MED 2014-2020 Il Programma MED 2014-2020 Obiettivo generale Promuovere una crescita sostenibile nel bacino mediterraneo favorendo pratiche innovative e un utilizzo ragionevole delle risorse (energia, acqua, risorse

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

LA CONFERENZA UNIFICATA

LA CONFERENZA UNIFICATA Accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali sul documento recante Definizione di standard minimi dei servizi e delle competenze professionali degli operatori con riferimento alle funzioni e ai servizi

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ;

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ; REGIONE PIEMONTE BU32 13/08/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 35-1688 Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa annuale tra la Regione Piemonte, l'ufficio Scolastico regionale

Dettagli

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo Indice Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo PARTE PRIMA - La RSU 11 Capitolo I Che cosa è la RSu 13 Capitolo II Come lavora la RSu 18 Capitolo III - Il negoziato: tempi

Dettagli

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle

Dettagli

Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi

Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi Il Trattato di Lisbona Padova, 19 marzo 2010 Istituto Tecnico Einaudi Matteo Fornara LA STORIA DELL UNIONE EUROPEA Storia breve: 50 anni Obiettivi

Dettagli

CGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25

CGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25 Particolare rilievo è posto alla questione della formazione professionale continua che si evidenzia come un importante strumento per il rafforzamento del patrimonio di conoscenze dei lavoratori, per il

Dettagli

La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna

La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna Legge Regionale n. 19/96 Norme in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna Incontri

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

Il Programma "Europa per i cittadini«

Il Programma Europa per i cittadini« Il Programma "Europa per i cittadini«gemellaggi di città 2007-2013 Marijke Vanbiervliet Direttore Relazioni internazionali, Cittadinanza europea e Gemellaggi A.I.C.C.R.E. Vanbiervliet@aiccre.it Che cosa

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Il Comune di Vicenza e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell Università degli Studi di Padova Il Comune di Vicenza (indicato nel prosieguo come Comune) con sede in Corso

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

2.6. Organizzazioni non governative

2.6. Organizzazioni non governative 2.6. Organizzazioni non governative L espressione ONG è stata introdotta per la prima volta in un trattato internazionale dall articolo 71 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede la possibilità del

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA. Art.

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA. Art. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA Art. 1 (Composizione) Il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Collaborazione tra l Amministrazione federale e le organizzazioni non governative

Collaborazione tra l Amministrazione federale e le organizzazioni non governative Collaborazione tra l Amministrazione federale e le organizzazioni non governative Rapporto della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati del 21 agosto 2009 Onorevoli presidente e consiglieri,

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

Corso di formazione Finanziamenti per lo sviluppo della produzione nel settore pesca

Corso di formazione Finanziamenti per lo sviluppo della produzione nel settore pesca 2FISH: Inclusione delle professioni di servizio alla Pesca nel sistema dell Istruzione e Formazione Grant Contract 517846-LLP-1-2011-1-DK- LEONARDO-LMP Corso di formazione Finanziamenti per lo sviluppo

Dettagli

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE IT IT IT COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 30.4.2009 C(2009) 3177 RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE che integra le raccomandazioni 2004/913/E e 2005/162/CE per quanto riguarda il regime concernente

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI.

REGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI. REGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI. ***** NORME DI APERTURA Art. 1 Validità del regolamento interno Il presente regolamento, derivante dai principi espressi dallo Statuto da cui discende, rappresenta

Dettagli

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione Cantiere formativo Riordino del sistema regione Autonomie Locali del Friuli Venezia Giulia Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Dettagli

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del 30.7.2014

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del 30.7.2014 COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 30.7.2014 C(2014) 5308 final REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE del 30.7.2014 che definisce le misure di informazione e pubblicità indirizzate al pubblico

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino ad 03.421 Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino Rapporto del 4 settembre 2003 della Commissione dell ambiente, della pianificazione del territorio

Dettagli

Per un Lavoro Dignitoso. Organizzazione Internazionale del Lavoro

Per un Lavoro Dignitoso. Organizzazione Internazionale del Lavoro Per un Lavoro Dignitoso Organizzazione Internazionale del Lavoro Organizzazione Internazionale del Lavoro (O.I.L.) Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

LEGGE 11 agosto 2014, n. 125 29-8-2014

LEGGE 11 agosto 2014, n. 125 29-8-2014 LEGGE 11 agosto 2014, n. 125 29-8-2014 La «cooperazione allo sviluppo» è: parte integrante e qualificante della politica estera dell'italia. Essa si ispira: ai principi della Carta delle Nazioni Unite

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK STATUTO DELL ASSOCIAZIONE SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK Nella convinzione che il rafforzamento delle relazioni tra Svezia e Italia nell ambito dell Unione Europea possa essere ottenuto con successo sviluppando

Dettagli

HOW CLUSTERS CONTRIBUTE TO THE SMART SPECIALIZATION STRATEGIES

HOW CLUSTERS CONTRIBUTE TO THE SMART SPECIALIZATION STRATEGIES HOW CLUSTERS CONTRIBUTE TO THE SMART SPECIALIZATION STRATEGIES Dr. Giorgio Martini New cluster concepts for cluster policies in Europe 18th September 2014 Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Venice

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE. del 08-XI-2007

DECISIONE DELLA COMMISSIONE. del 08-XI-2007 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 08-XI-2007 che adotta il programma operativo per l intervento comunitario del Fondo sociale europeo ai fini dell obiettivo Competitività regionale e occupazione nella regione

Dettagli

Cga capofila del progetto Genitori in rete

Cga capofila del progetto Genitori in rete Cga capofila del progetto Genitori in rete 09 dicembre 2015 - Prende il via il progetto Genitori in rete, con il quale il Comitato Genitori, che è capofila dei promotori, punta a realizzare una rete di

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 14-05-2012 (punto N 30 ) Delibera N 404 del 14-05-2012 Proponente DANIELA SCARAMUCCIA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

STUDI SU MATERIALE GENETICO

STUDI SU MATERIALE GENETICO Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico

Dettagli

PMI : Conferenza Bologna 2000 Business Symposium. TAVOLA ROTONDA 2 : Partenariati locale, Distretti industriali e Globalizzazione delle PMI

PMI : Conferenza Bologna 2000 Business Symposium. TAVOLA ROTONDA 2 : Partenariati locale, Distretti industriali e Globalizzazione delle PMI PMI : Conferenza Bologna 2000 Business Symposium TAVOLA ROTONDA 2 : Partenariati locale, Distretti industriali e Globalizzazione delle PMI TEMI DI DISCUSSIONE Questa nota è destinata a fornire una base

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 GARANTIRE LA VISIBILITÀ DELLA POLITICA DI COESIONE: NORME IN MATERIA DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PER IL PERIODO 2014-2020 POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli