Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della Commissione 949/2008 Programma Nazionale
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1 Dipartimento di Biologia Via E. Orabona BARI (Italia) Tel Fax a.tursi@biologia.uniba.i PROF. ANGELO TURSI Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della Commissione 949/2008 Programma Nazionale Campagna di ricerca in mare: Sezione III.G Medits Sub-area Geografica (GSA) 19 Mar Ionio nord-occidentale 2012 Rapporto intermedio Bari, gennaio 2013 Responsabile scientifico del programma: A. Tursi 1
2 Partecipanti al programma: P. Maiorano, G. D Onghia, L. Sion, R. Carlucci, F. Capezzuto, M. Panza, F. Curci. Collaboratori scientifici: A. Giove. Per una corretta citazione bibliografica : A. Tursi, P. Maiorano, G. D Onghia, L. Sion, R. Carlucci, F. Capezzuto, M. Panza, F. Curci, A. Giove, Programma nazionale Italiano per la raccolta di dati alieutici Sezione G Campagna Medits - GSA 19: Rapporto tecnico della campagna Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Bari, Italia: 13 pp. La proprietà dei risultati è della Direzione Generale Pesca Marittima (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Roma, che si riserva il diritto di utilizzare, elaborare e diffondere i dati. Qualunque diffusione dei dati non autorizzata specificatamente sarà perseguita a termini di legge. 2
3 INDICE Pag. 1. Introduzione Area di studio Caratteristiche ecologiche ed alieutiche 4 2 Materiali e metodi Imbarcazione e attrezzature Schema di campionamento, stratificazione ed 6 allocazione delle stazioni, localizzazione delle cale 2.3 Esecuzione del trawl survey Bibliografia 13 3
4 1 Introduzione Nella presente relazione è riportata l attività svolta a giugno 2012 dalla Geographical Sub Area (GSA) 19, Mar Ionio nord-occidentale, durante l ultima campagna MEDITSIT, relativa al Modulo III.G - Campagna scientifica di ricerca in mare. 1.1 Area di studio L'area d indagine della suddetta GSA, facente capo al Dipartimento di Biologia dell'università di Bari, interessa il Mar Ionio nord-occidentale, tra Capo d Otranto (LE) (40 06 N E) e Capo Passero (SR) (36 41 N E). Tale area ha una linea di costa di circa 1000 km e, tra 10 e 800 m di profondità, copre una superficie di circa km 2, dei quali la platea continentale (0-200 m) interessa il 34% circa dell intera area mentre la percentuale maggiore (circa il 65%) è occupata dalla zona di scarpata superiore ( m). Il Mar Ionio è il bacino più profondo del Mediterraneo. È geo-morfologicamente diviso dalla Valle di Taranto, un canyon scavato dal fiume Bradano con direzione NW-SE e profondità che superano i 2000 m, in un versante orientale e in uno sud-occidentale. Il primo, tra la Valle di Taranto e la Puglia, presenta un ampia piattaforma continentale con terrazzi di abrasione e depositi calcarei bioclastici (Senatore et al., 1980). In questo versante, sia sulla platea che sulla scarpata, non ci sono veri e propri canyon. Il settore sud-occidentale costituisce la continuazione meridionale dell avanpaese appenninico e comprende tre regioni: Basilicata, Calabria e Sicilia, con numerosi canyon sottomarini localizzati lungo queste coste. In entrambi i versanti sono presenti differenti morfotipi costieri nonché differenti tipi di habitat e di fondali. Lungo la costa pugliese le spiagge si alternano a coste rocciose che nella penisola Salentina si presentano più alte e con numerose grotte sottomarine. Nel versante sud-occidentale, ampi e lunghi arenili si alternano a spiagge ciottolose con tratti rocciosi e a falesia lungo la parte più meridionale della Calabria e la Sicilia. 1.2 Caratteristiche ecologiche ed alieutiche Il Mar Ionio riceve da ovest, attraverso il Canale di Sicilia, acque atlantiche superficiali la cui salinità cresce da 37.5 psu nel Canale di Sicilia a 38.6 psu presso Creta (Theocharis et al., 1993). Le acque atlantiche modificate formano uno strato di circa m e la loro temperatura oscilla tra 13 C in inverno e 28 C in estate. Un altra massa d acqua che interessa il bacino ionico è quella delle acque intermedie levantine le quali, al di sotto dello strato superficiale, si estendono fino a m di profondità. Le acque intermedie levantine sono caratterizzate da valori più alti di temperatura e salinità presentando rilevanti differenze tra la parte più meridionale e quella più settentrionale dello Ionio. Il Mar Adriatico è la principale sorgente delle acque profonde nel Mediterraneo orientale. Queste acque più fredde si localizzano tra le acque intermedie levantine e il fondo; penetrano nello Ionio da nord, attraverso il Canale d Otranto, e determinano la circolazione ciclonica delle acque di questo bacino. Le osservazioni idrografiche condotte negli anni 90 hanno rivelato profonde variazioni non soltanto nei parametri fisico-chimici ma anche nella circolazione delle masse d acqua in conseguenza del fenomeno di origine climatica denominato Eastern Mediterranean Transient che risulta attualmente concluso (Klein et al., 1999; Manca et al., 2002). Le acque del Mar Ionio, come in gran parte del Mediterraneo, sono oligotrofiche (Rabitti et al., 1994). Le concentrazioni di nitrati e fosfati sono di circa il 90% e il 129% più basse che nel Mediterraneo occidentale. Sebbene la produttività primaria sia in generale piuttosto bassa, il flusso totale di sostanza organica rilevato nel Canale d Otranto risulta comparabile con quello osservato nel Mediterraneo occidentale e nell Adriatico settentrionale. 4
5 Differenti biocenosi bentoniche caratterizzano la GSA 19, dalla linea di costa fino al piano batiale. Lungo le coste pugliesi dominano i fondi rocciosi sulla platea. Tra Otranto e S. Maria di Leuca la costa è ricca di grotte sottomarine ed è frequente la biocenosi del coralligeno, con alcune aree ricoperte dalla fanerogama Posidonia oceanica. Questa, comunque, risulta più estesa nel tratto di costa compreso tra S. Maria di Leuca e Porto Cesareo entro i 30 m di profondità. Fondi a coralligeno sono presenti intorno alle Secche di Ugento fra 40 e 80 m di profondità. Procedendo verso ovest, differenti biocenosi si avvicendano sul piano infralitorale e circalitorale. Praterie di P. oceanica si alternano con aree ricoperte a Cymodocea nodosa nonché a fondi ad alghe fotofile su fondi rocciosi. In acque molto basse, porzioni costiere sono caratterizzate dalle biocenosi delle sabbie grossolane con correnti di fondo e sabbie fangose superficiali in zone riparate. In acque più profonde, si presenta diffusa la biocenosi del coralligeno di piattaforma e del detritico costiero. Lungo le coste della Basilicata e della Calabria, la presenza di numerosi fiumi e torrenti (Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni, Crati etc.) ha determinato la formazione di vaste spiagge alluvionali caratterizzate da fasce dunose ricoperte da macchia sempreverde. Nel piano infralitorale le biocenosi delle sabbie fini e grossolane si alternano con detritico costiero e praterie di C. nodosa e P. oceanica. Nel piano circalitorale, sia in Puglia sia nelle regioni del versante sud-occidentale, la biocenosi del fango terrigeno costiero è diffusa a partire dai m. In Calabria, a sud-est di Capo Spulico, è presente la secca dell Amendolara che copre un area di circa 31 km 2. Per la ricchezza di specie, anche di interesse commerciale, la secca è frequentata da pescatori locali che usano tramagli, palamiti e nasse. Intorno ad essa, invece, a maggiori profondità, pescatori delle marinerie di Taranto e Schiavonea effettuano lo strascico soprattutto per la cattura di naselli e gamberi bianchi. Al margine della platea ci sono alcune aree, sia a nord che a sud della Valle di Taranto, in cui è presente la biocenosi del detritico del largo, generalmente caratterizzata dalla dominanza del crinoide Leptometra phalangium. Oltre la platea, la biocenosi del fango batiale si estende in tutto il bacino. Nell ambito di questa biocenosi, le facies caratterizzate dalle specie Funiculina quadrangularis e Isidella elongata sono quasi completamente scomparse a causa della pesca a strascico. Queste due facies sono molto importanti poiché ad esse risultano spesso associate specie di rilevante importanza commerciale, in particolare il gambero bianco (Parapenaeus longirostris) e lo scampo (Nephrops norvegicus) alla prima e i gamberi batiali (Aristeus antennatus e Aristaeomorpha foliacea) alla seconda. Nel piano batiale, al largo di S. Maria di Leuca, tra 350 e 1100 m di profondità, si estende per circa 900 km 2 un banco di coralli bianchi. Collinette di fango (mound) di differente dimensione sono ricoperte con variabile densità da colonie morte e viventi delle specie di scleractinie coloniali Lophelia pertusa e Madrepora oculata. Oltre 220 specie sono state identificate in questo banco e molte di queste, anche di interesse commerciale, trovano rifugio, risorse alimentari e siti riproduttivi e di reclutamento. La complessità dell habitat a coralli bianchi con la presenza di organismi sospensivori e filtratori è dovuta al sistema energetico-trofico strettamente correlato alla situazione idrografica dell area. Il banco di Santa Maria di Leuca è localizzato oltre le 12 miglia nautiche delle acque territoriali. La marineria di Leuca e Gallipoli operano intorno al banco tra Otranto e Torre Ovo. Al fine di proteggere questo habitat particolare la Commissione della Pesca in Mediterraneo (GFCM) ha istituito la nuova categoria legale di Deep-sea fisheries restricted area. Le più importanti risorse demersali nella GSA 19 sono rappresentate dalla triglia di fango (Mullus barbatus) sulla piattaforma continentale, da nasello (Merluccius merluccius), gambero bianco (Parapenaeus longirostris) e scampo (Nephrops norvegicus) su un ampio gradiente batimetrico, e dai gamberi rossi batiali (Aristeus antennatus e Aristaeomorpha foliacea) sulla scarpata. 5
6 Altre specie d interesse commerciale sono rappresentate dal polpo (Octopus vulgaris), seppia (Sepia officinalis) e pagello fragolino (Pagellus erythrinus) sulla platea, moscardini (Eledone moschata ed Eledone cirrhosa), totani (Illex coindetii e Todaropsis eblanae), potassolo (Micromesistius potassou), rane pescatrici (Lophius piscatorius e Lophius budegassa) su un ampio gradiente batimetrico, musdea (Phycis blennoides), scorfano di fondale (Helicolenus dactylopterus) ed i gamberetti Plesionika edwardsii e Plesionika martia sulla scarpata. Inoltre, molte specie di pesci, crostacei e cefalopodi sono rigettate in mare perchè di trascurabile o nessun valore economico (discard), come gli squaletti Galeus melastomus ed Etmopterus spinax o i pesci di profondità Hoplostethus mediterraneus, Caelorhynchus caelorhynchus, Nezumia schlerorhynchus and Hymenocephalus italicus 2 Materiali e metodi 2.1 Imbarcazione e attrezzature Per la realizzazione della campagna sperimentale di pesca a strascico MEDITS è stato noleggiato il motopeschereccio PASQUALE E CRISTINA, così come nei precedenti anni, a partire dal Tale imbarcazione, appartenente al Compartimento Marittimo di Molfetta (ML 1184), ha una lunghezza di 33 m, stazza lorda di 159 tonnellate ed un motore di 923 Hp (Tab. 1). Lo strumento di campionamento utilizzato è una rete a strascico di tipo sperimentale (GOC 73) su disegno originario dell IFREMER, con maglia stirata al sacco di 20 mm, come concordato dal protocollo internazionale (Bertrand et al., 2000; 2002; Anonymous, 2012). Tab. 1 - Caratteristiche dell imbarcazione impiegata nella GSA 19. Porto di armamento M/p PASQUALE E CRISTINA Molfetta Numero di matricola ML 1184 Anno di costruzione 1996 Lunghezza fuori tutto 33,06 Stazza lorda (GT) 158,77 Marca motore MITSUBISHI Potenza motore (kw) 923 Massimo numero di giri 1600 Massima capacità di cavo di acciaio kg/mm Schema di campionamento, stratificazione ed allocazione delle stazioni, localizzazione delle cale. Così come indicato dal protocollo internazionale MEDITS, l area della GSA 19 (codice 221) è suddivisa in 4 zone (dalla 221a alla 221d). In ciascuna delle suddette zone, sono stati definiti 5 strati batimetrici: m; m; m; m; m (Tab. 2-3). Il disegno sperimentale di campionamento ha seguito le modalità e il protocollo operativo del progetto MEDITS, aggiornato all attuale Italian National Program under Council Regulation (EC) N 199/2008 and Commission Regulation (EC) N 665/2008 (Programma Nazionale ). In particolare, in tutta l area d indagine sono state realizzate in totale 70 cale, allocate nei 5 strati batimetrici individuati (Fig. 1). L elenco delle 70 stazioni, per ciascuno strato e per le differenti zone, è riportato nella Tab. 3. 6
7 La campagna è stata effettuata a partire dal 06/06/2012 fino al giorno 18/06/2012, per una durata totale di 13 giorni. Il campionamento ha interessato 12 delle giornate di attività mentre l ultima giornata di lavoro è stata impegnata per la sola navigazione. In ciascuna giornata, dall alba al tramonto, è stato realizzato un numero variabile di stazioni, da un minimo di 2 fino ad un massimo di 8, laddove la bassa profondità delle stazioni e la limitata distanza tra le stesse lo hanno consentito. Due delle stazioni realizzate, effettuate il 7 e 16 giugno, sono state ritenute non valide (I) e quindi successivamente ripetute. Il diario di bordo relativo all intera campagna e l elenco del personale tecnico-scientifico imbarcato sono riportati rispettivamente in Tab. 4 e 5. La campagna si è svolta regolarmente senza grossi inconvenienti, a parte il mancato utilizzo in alcune stazioni del MINILOG che, improvvisi problemi tecnici, hanno messo fuori uso. Lo SCANMAR è stato utilizzato in tutte le cale che garantissero sicurezza all attrezzatura. Tab. 2 - Allocazione delle cale negli strati batimetrici. GSA 19 Campagna XVII Strati batimetrici Numero cale Strato A (10-50 m) 9 Strato B ( m) 8 Strato C ( m) 10 Strato D ( m) 14 Strato E ( m) 29 Piattaforma (10-200m) 27 Scarpata ( m) 43 Totale (10-800m) 70 7
8 Tab. 3 - Schema di stratificazione ed allocazione delle cale della GSA19. GSA 19 Mar Ionio nord-occidentale Codice strato Profondità (m) Superficie (km 2 ) N di cale Codice cala Sicilia orientale (221a) , 11, 10 Sicilia orientale (221a) , 4 Sicilia orientale (221a) , 5, 6 Sicilia orientale (221a) , 7, 8 Sicilia orientale (221a) , 9 Totale Capo Passero-Roccella Ionica Calabria meridionale (221b) , 37 Calabria meridionale (221b) , 28 Calabria meridionale (221b) , 36 Calabria meridionale (221b) , 29, 35 Calabria meridionale (221b) , 15, 17, 18, 19, 20, 21, 23, 30, 31, 32, 33, 34 Totale Roccella Ionica-Punta Alice Calabria centro-settentrionale (221c) , 51, 52 Calabria centro-settentrionale (221c) , 46, 50 Calabria centro-settentrionale (221c) , 49 Calabria centro-settentrionale (221c) , 41, 48 Calabria centro-settentrionale (221c) , 42, 43 Totale Punta Alice-Taranto Area pugliese (221d) Area pugliese (221d) Area pugliese (221d) , 71, 73 Area pugliese (221d) , 60, 63, 66, 69 Area pugliese (221d) , 54, 55, 56, 57, 58, 61, 62, 64, 65, 67 Totale Taranto-Capo d Otranto Totale Capo Passero-Capo d Otranto 8
9 Fig. 1 - Localizzazione delle cale nella GSA 19. 9
10 Tab. 4 - Calendario di campagna. Motopesca Pasquale e Cristina (GSA 19) - MEDITS I: cale non valide. data inizio attività fine attività n. cale effettuate personale scientifico porto ora porto ora 06/06/12 Otranto Santa Maria di Leuca 05:30 alla fonda Panza-Battista-Catucci-Lorusso 07/06/12 Santa Maria di 5+1 I Panza-Capezzuto-Catucci- Leuca 04:00 Gallipoli 19:30 Lorusso 08/06/12 Gallipoli 04:30 Gallipoli 19: /06/12 Gallipoli 03:30 Taranto 16: /06/12 Taranto navigazione per Policoro 02:30 Schiavonea 19: /06/12 Schiavonea 04:00 Schiavonea 21: /06/12 Schiavonea navigazione per Capo Rizzuto 13/06/12 Crotone 03:30 14/06/12 Punta Stilo 05:00 15/06/12 Riace 04:00 23:30 Crotone 19:00 6 Punta Stilo alla fonda Riace alla fonda Capo Bruzzano navigazione per Siracusa 20: : /06/12 Siracusa 05:00 Catania 19: I 17/06/12 18/06/12 Catania navigazione per Capo Bruzzano Reggio Calabria sbarco 00:00 00:30 Capo Bruzzano navigazione per Reggio Calabria 10:30 2 Capezzuto-Catucci-Lorusso- Acquaviva Capezzuto-Catucci-Lorusso- Acquaviva Carlucci-Battista-Acquaviva- Carlucci-Battista-Acquaviva- Carlucci-Carluccio-Sarli-Rinaldi- Carlucci-Carluccio-Sarli-Rinaldi- Carlucci-Carluccio-Sarli-Rinaldi- Carlucci-Carluccio-Sarli-Rinaldi- Carlucci-Carluccio-Sarli-Rinaldi- Carlucci-Carluccio-Sarli-Rinaldi- Tab. 5 - Personale imbarcato in occasione della campagna MEDITS XIX nella GSA 19. Nome Ruolo N giorni di imbarco Acquaviva Giuseppe tirocinante 4 Battista Daniela collaboratrice a contratto 3 Capezzuto Francesca assegnista di ricerca 3 Carlucci Roberto ricercatore 8 Carluccio Angela dottoranda 6 Catucci Raffaella tirocinante 4 Lorusso Valentina tirocinante 4 Mordvintsev Pietr tirocinante (Università di Mosca) 8 Panza Michele tecnico 2 Rinaldi Daiana tirocinante 6 Sarli Giusy tirocinante 6 Solovyev Boris dottorando (Università di Mosca) 8 10
11 Tab. 6 - Elenco delle giornate di pesca e dati tecnici delle cale svolte durante la campagna MEDITS XIX nella GSA 19. GSA Cala Giorno Mese Anno Ora Latitudine Longitudine Profondità Ora Latitudine Longitudine Profondità Durata Inizio inizio Inizio Iniziale (m) Fine Fine Fine Fine (m) (minuti) : ,14' 16 08,33' 26 20: ,90' 16 09,06' : ,19' 16 11,56' : ,28' 16 11,95' : ,42' 16 07,94' : ,56' 16 10,38' : ,58' 15 08,29' 73 17: ,01' 15 08,46' : ,98' 15 20,73' : ,97' 15 19,46' : ,60' 15 09,07' : ,11' 15 09,33' : ,60' 15 19,10' : ,13' 15 21,98' : ,56' 15 22,35' : ,30' 15 18,83' : ,25' 16 11,73' : ,14' 16 09,31' : ,39' 15 06,99' 13 15: ,89' 15 07,48' : ,77' 16 10,25' 31 08: ,19' 16 10,78' : ,77' 16 32,26' 22 19: ,82' 16 30,88' : ,26' 16 43,13' : ,44' 16 40,42' : ,50' 16 40,13' : ,25' 16 37,21' : ,75' 16 16,25' 51 12: ,76' 16 15,05' : ,14' 16 38,37' : ,13' 16 40,91' : ,12' 16 42,31' : ,73' 16 45,30' : ,75' 16 48,10' : ,62' 16 44,59' : ,54' 16 43,37' : ,86' 16 40,70' : ,15' 16 50,43' : ,66' 16 53,19' : ,12' 16 12,33' : ,10' 16 11,77' : ,63' 16 38,45' : ,30' 16 35,86' : ,06' 16 40,78' : ,30' 16 40,32' : ,08' 16 39,13' : ,47' 16 39,42' : ,80' 16 38,26' 78 14: ,35' 16 37,89' : ,99' 17 10,62' 71 06: ,45' 17 10,26' : ,10' 17 11,84' : ,17' 17 12,97' : ,21' 17 20,88' : ,52' 17 17,49' : ,47' 17 16,14' : ,38' 17 14,04' : ,68' 17 22,34' : ,09' 17 22,04' : ,62' 17 21,02' : ,96' 17 22,84' : ,04' 17 22,99' : ,24' 17 23,53' : ,32' 16 39,79' : ,75' 16 37,96' : ,26' 16 48,31' : ,53' 16 46,87' : ,34' 17 08,79' 24 19: ,15' 17 18,69'
12 GSA Cala Giorno Mese Anno Ora Latitudine Longitudine Profondità Ora Latitudine Longitudine Profondità Durata Inizio inizio Inizio Iniziale (m) Fine Fine Fine Fine (m) (minuti) : ,65' 16 56,98' : ,00' 16 54,00' : ,19' 16 52,12' 62 16: ,15' 16 53,56' : ,62' 17 01,41' : ,20' 17 03,46' : ,38' 16 57,86' : ,43' 17 00,78' : ,56' 17 00,92' : ,73' 17 57,56' : ,63' 16 54,78' : ,95' 16 57,70' : ,82' 16 35,36' 40 13: ,79' 16 33,97' : ,81' 16 39,80' 62 11: ,50' 16 38,94' : ,57' 16 34,41' : ,46' 16 33,06' : ,58' 16 37,58' : ,92' 16 39,21' : ,54' 16 38,40' : ,38' 16 37,22' : ,71' 16 47,45' 58 08: ,39' 16 46,85' : ,38' 16 48,11' 40 07: ,02' 16 47,57' : ,60' 16 48,09' 23 06: ,90' 16 47,69' : ,14' 17 40,62' : ,88' 17 39,91' : ,50' 17 18,53' : ,35' 17 14,92' : ,79' 17 38,10' : ,61' 17 37,14' : ,80' 17 29,77' : ,02' 17 26,38' : ,80' 17 36,63' : ,90' 17 37,39' : ,32' 17 32,70' : ,76' 17 30,75' : ,51' 17 27,27' : ,19' 17 24,07' : ,70' 17 47,02' : ,61' 17 47,71' : ,09' 17 46,94' : ,90' 17 44,03' : ,30' 17 39,59' : ,62' 17 38,86' : ,17' 17 45,98' : ,39' 17 46,03' : ,93' 17 41,74' : ,08' 17 39,10' : ,15' 17 50,16' : ,16' 17 47,50' : ,33' 17 43,75' : ,74' 17 47,02' : ,39' 18 44,04' : ,11' 18 41,86' : ,10' 18 25,58' : ,85' 18 22,17' : ,74' 18 42,76' : ,36' 18 42,74' : ,30' 18 41,89' : ,22' 18 40,70' : ,29' 18 30,99' 88 09: ,91' 18 30,93' : ,40' 18 35,12' : ,97' 18 35,16' : ,96' 18 29,25' 59 07: ,63' 18 28,66'
13 2.3 Esecuzione del trawl survey Seguendo il protocollo sperimentale, l intero pescato è stato sottoposto ad una cernita preliminare a bordo e, quando possibile, per ciascuna delle specie identificate, sono stati rilevati il peso totale e il numero totale di esemplari. In alcuni casi, in cui l intervallo di tempo tra una stazione e la successiva è risultato molto ristretto, il materiale pescato è stato integralmente campionato per il laboratorio, ove sono stati rilevati il peso e il numero delle specie identificate. Per tutte le stazioni, il materiale campionato è stato successivamente analizzato in laboratorio secondo il protocollo riportato nell ultima edizione del Medits Handbook (Anonymous, 2012). In particolare, per ciascun esemplare appartenente alle specie target della lista G1, sono stati rilevati: il peso individuale, la lunghezza, il sesso e lo stadio maturativo delle gonadi e, per le sole 3 specie di osteitti (Merluccius merluccius, Mullus barbatus e Mullus surmuletus), sono stati prelevati gli otoliti, come da protocollo. Inoltre, per le specie della lista G2, è stata rilevata la lunghezza. I nomi scientifici delle specie, in particolare dei pesci, sono stati aggiornati secondo l ultima edizione del Medits Handbook (Anonymous, 2012). 3 Bibliografia Anonymous (2012). International bottom trawl survey in the Mediterranean (MEDITS). MEDITS survey, Instruction manual, version 6. April 2012: 92 pp. Bertrand J.A., Gil de Sola L., Papaconstantinou C., Relini G., Souplet A., An international bottom trawl survey in the Mediterranean: the MEDITS programme, IFREMER Actes de Colloques 26, pp Bertrand, J. A., Gil de Sola, L., Papaconstantinou, C., Relini, G., and Souplet, A The general specifications of the Medits surveys. In Mediterranean Marine Demersal Resources: The MEDITS International Trawl Survey ( ), pp Ed. by P. Abello, J. Bertrand, L. Gil de Sola, C.Papaconstantinou, G. Relini, and A. Souplet. 66, Sc. Mar. Klein B., Roether W., Manca B., Bregant D., Beitzel V., Kovacevic V., Luchetta A.,1999. The large deep transient in the Eastern Mediterranean, Deep-Sea Res. Part I 46: pp Manca B.B., Ursella L., Scarazzato P.,2002. New Development of Eastern Mediterranean Circulation based on Hydrological Observations and Current Measurements, P.S.Z.N. Marine Ecology 23, Suppl. 1: pp Rabitti S., Bianchi F., Bolfrin A., Da Ros L., Socal G., Totti C.,1994. Particulate matter and phytoplankton in Ionian Sea. Oceanologica Acta 17 (3): pp Senatore M.R., Mirabile L., Pescatore T., Tramutoli M. (1980). La piattaforma continentale del settore nordorientale del Golfo di Taranto (piattaforma pugliese). Geol. Appl. Idrogeol. pp: Theocharis A., Georgopoulos D., Lacsaratos A., Nittis, K Water masses and circulation in the central region of the Eastern Mediterranean: Eastern Ionian, South Aegean and Northwest Levantine, In Tropical studies in Oceanography II, A. R. Robinson and Malanotte-Rizzoli eds. Deep- Sea Res. 40, 6, pp
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