DISCIPLINARE PER LA PRODUZIONE DELL OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA SAURO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DISCIPLINARE PER LA PRODUZIONE DELL OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA SAURO"

Transcript

1 DISCIPLINARE PER LA PRODUZIONE DELL OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA SAURO

2 Indice 1 Generalità 1.1 Finalità ed obiettivi 1.2 Oggetto e campo di applicazione 1.3 Documenti di riferimento Principali riferimenti legislativi Principali riferimenti normativi 2 Elementi di specificità del marchio 2.1 Elementi relativi al prodotto Parametri analitici Idoneità sensoriale 2.2 Elementi relativi al processo ed alle aziende aderenti Tracciabilità Produzione integrata Sistemi di Autocontrollo dell Igiene Sistemi di smaltimento dei sottoprodotti e dei reflui Regolamento di produzione dell olio 3 Clausole di conformità 4 ALLEGATO 1: Piano dei controlli ed azioni correttive 5 ALLEGATO 2: Regolamento di produzione dell olio

3 1 - Generalità 1.1 Finalità ed obiettivi La produzione di olio extra vergine di oliva ottenuta nell area del Sauro si contraddistingue per la garanzia dell origine e per le peculiarità intrinseche del prodotto ma anche per l attenzione posta alla tutela ambientale e paesaggistica. Gli elementi su cui si basa il presente Disciplinare, pertanto, sono i seguenti: 1. La conformità del prodotto a definiti standard chimico/fisici. Gli standard chimico fisici presi in considerazione nel presente disciplinare rappresentano degli indici che contribuiscono in modo essenziale all identificazione del prodotto non solo dal punto di vista della classificazione merceologica ma anche e soprattutto dal punto di vista della qualità del prodotto. L acidità, il numero di perossidi, la K 232, infatti, sono parametri strettamente collegati alla qualità nutrizionale e sensoriale dell olio. 2. L adesione dei produttori ad un sistema di difesa fitosanitaria degli oliveti gestito secondo i principi della produzione integrata. Questo elemento, contribuendo alla garanzia della tutela dell ambiente e della salute pubblica, è in grado di soddisfare precise esigenze del consumatore rispettandone la sensibilità etica. 3. La tracciabilità del prodotto. La tracciabilità è da considerarsi non solo come uno strumento per gestire eventuali non conformità del prodotto, ma anche come strumento essenziale di garanzia dei requisiti della qualità che sono legati al contesto di produzione (come, dove, quando è stato prodotto?). La definizione di un sistema di tracciabilità del prodotto, cioè, è essenziale ai fini della garanzia dell origine del prodotto stesso. La garanzia dell origine è un elemento di grande attrattiva

4 per il consumatore ed è particolarmente apprezzato quando riguarda tutta la filiera, compresa la fase di produzione delle materie prime. Ciò trova giustificazione in due elementi che guidano la scelta del consumatore. Il primo è il legame positivo che il consumatore instaura con un determinato ambiente. L accettabilità del prodotto è determinata proprio dalla sua origine ed ha poche relazioni con le proprietà intrinseche dello stesso. Il secondo elemento è da ricercare nella visibilità della filiera. Il consumatore si fida più di un prodotto di cui sia nota l origine, qualunque essa sia, che di un prodotto di origini incerte. Ora, poiché l origine non può essere determinata analiticamente, occorre definire un sistema di registrazioni e di documentazioni che descrivano la tracciabilità della filiera, cioè la possibilità di ricostruire la storia di un prodotto dalla produzione della materia prima alla sua trasformazione, alla commercializzazione fino alla vendita. Un elemento, questo, inoltre, che ha anche valore di tutela paesaggistica. A questi tre elementi se ne aggiunge un quarto relativo all idoneità sensoriale dei prodotti, un elemento, cioè, basato sul sistematico controllo delle proprietà sensoriali dei prodotti stessi. Controllare le proprietà sensoriali significa sostanzialmente controllare gli elementi, difetti e squilibri sensoriali, che pregiudicherebbero l idoneità e l accettabilità del prodotto stesso. In sintesi quindi lo scopo del Disciplinare è quello di garantire al consumatore: 1- Un prodotto con definiti requisiti di idoneità e di specificità 2- Il controllo dell'origine delle produzioni 3- Il rispetto dei requisiti igienico sanitari con particolare riguardo all'assenza di residui antiparassitari. 4- L'impegno per il rispetto dell'ambiente circostante in cui vengono ottenute le produzioni.

5 Al fine di segnalare al consumatore quello che l olio prodotto in conformità a tale disciplinare è in grado di garantire e, quindi, al fine di segnalare al consumatore che tale olio possiede specifiche che lo differenziano da tutti gli altri, è vantaggiosa ed opportuna l adozione di un marchio di qualità. Un marchio di qualità, infatti, ha lo scopo di creare un vantaggio competitivo per le aziende che lo adottano segnalando ai consumatori che il prodotto contraddistinto dal marchio possiede qualche caratteristica che lo differenzia in meglio dai prodotti comuni dello stesso tipo, contribuendo in tale modo all affermarsi del prodotto stesso sul mercato. 1.2 Oggetto e campo di applicazione Il presente disciplinare si applica alla produzione di olio extra vergine di oliva a partire dall approvvigionamento delle materie prime, alla loro conservazione, fino alla trasformazione, al confezionamento ed alla distribuzione del prodotto finito. Quanto riportato trova applicazione presso tutti i soggetti produttori, singoli e riuniti in consorzio/associazione, che volontariamente aderiscono a questo Disciplinare e che si approvvigionano di materia prima prodotta dagli oliveti collocati all'interno dell'area Saurina della Comunità Montana Camastra Alto Sauro, del comune di Missanello e dei comuni che si affacciano sulla Valle del Sauro, fino al fiume Agri. 1.3 Documenti di riferimento Principali riferimenti legislativi Regolamento CEE/UE n 2078 del 30/06/1992 Regolamento (CEE) n. 2078/92 del Consiglio del 30 giugno 1992 relativo a metodi di produzione agricola compatibili con le esigenze di protezione dell' ambiente e con la cura dello spazio naturale.

6 La legge vigente 574/96, Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari Decreto Legislativo del Governo n 155 del 26/05/1997 Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l'igiene dei prodotti alimentari. Decreto Legislativo del Governo n 109 del 27/01/1992 Attuazione delle direttive 89/395/CEE e 89/396 CEE concernenti l'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari. Reg. CE 1019/2002 del 14/06/2002 Norme di commercializzazione dell olio di oliva Principali riferimenti normativi UNI EN ISO ISO 8402 Valutazione della prestazione ambientale: linee guida Qualità terminologia 2 Elementi di specificità del marchio 2.1 Elementi relativi al prodotto Parametri analitici Valutando opportunamente i principali descrittori delle proprietà intrinseche degli oli extra vergini di oliva, i parametri che possono essere utilizzati come elementi di specificità del prodotto sono: Acidità (%), Numero di Perossidi, K 232.

7 Acidità (%) L entità di tale parametro è legata al processo di lipolisi ed aumenta con la maturazione delle olive. All aumento dell acidità corrisponde sempre una modificazione del profilo acidico degli oli con risvolti negativi sulle caratteristiche nutrizionali e sensoriali dei prodotti. Gli acidi grassi liberi, inoltre, sono il substrato del processo di irrancidimento e pertanto elevate acidità % si risolvono inevitabilmente in una minore stabilità del prodotto. L aumento dell acidità dipende essenzialmente dalla gestione delle operazioni di raccolta (epoca e modalità), trasporto, conservazione delle olive, gestione dei travasi. E chiara, quindi, l importanza di tale parametro per descrivere la qualità dei prodotti e, conseguentemente, la necessità di inserirlo nel disciplinare. Numero di Perossidi Dipende dalle tecniche di coltivazione, dal grado di maturazione nonché dalla gestione della conservazione delle olive. E influenzato inoltre dalle modalità di conduzione della gramolatura, dalla gestione dei travasi e dalle modalità di stoccaggio dell olio. E un parametro, quindi, che testimonia sia l integrità delle olive che la freschezza dell olio ottenuto. K 232 Indica lo stato di ossidazione primaria e rappresenta quindi il primo segnale dal quale si evince lo stato di qualità e di freschezza dell olio. Limiti di conformità per i parametri analitici In relazione ai limiti di conformità dei parametri suddetti, questi vanno al di là della conformità alla legge in quanto la conformità alla legge rappresenta il livello minimo di presentabilità e accettabilità di un prodotto sul mercato e non basta certamente a qualificare un prodotto. L olio extravergine di oliva prodotto nell area del Sauro e ottenuto nel rispetto di questo disciplinare, pertanto, presenta limiti più restrittivi di quelli previsti dalla legge:

8 Acidità libera: max 0,5% Numero di perossidi: max 12 K 232 : max 2.0% La conformità del prodotto a questi parametri dovrà essere verificata su ogni lotto omogeneo al momento dell imbottigliamento. La procedura di controllo delle specifiche chimiche è riportata in allegato al presente disciplinare L idoneità sensoriale Dal punto di vista delle proprietà sensoriali, deve essere accertata l assenza di difetti. I prodotti, inoltre, non devono presentare evidenti squilibri di aroma e di gusto né, d altra parte, essere piatti. Solo i lotti sbloccati, e quindi analiticamente conformi, vengono inviati al controllo dell idoneità sensoriale sia per accertare l assenza dei difetti che per correggere eventuali squilibri sensoriali (oli troppo amari, piccanti, fruttati; oli piatti cioè oli troppo poco amari, piccanti e fruttati). La procedura di controllo dell idoneità sensoriale è riportata in allegato al presente disciplinare. 2.2 Elementi relativi al processo ed alle aziende aderenti La produzione primaria deve essere ottenuta in aziende con le seguenti caratteristiche: Le aziende agricole produttrici devono aderire al programma fito-sanitario messo a punto dai produttori dell area Saurina, secondo il Disciplinare di coltivazione e Difesa. Le aziende di trasformazione devono essere in regola con le prescrizioni del D.L. 155/97 Le aziende agricole e quelle di trasformazione devono attuare un sistema di autocontrollo e devono accettare un sistema di certificazione da parte di un organismo terzo accreditato dal SINCERT o da analogo ente europeo in conformità alla norma EN Tale autocontrollo e certificazione devono garantire la conformità dei comportamenti e dei parametri alle prescrizioni di questo disciplinare.

9 Null altro è specificato concernente il rispetto delle leggi vigenti, essendo ovvio che ogni produttore vi si debba attenere a garanzia della genuinità del prodotto, della sicurezza dei lavoratori e del rispetto dell ambiente. L organismo di certificazione dovrà verificare il rispetto della legislazione prima di concedere la certificazione di conformità. I requisiti indicati trovano ulteriore specificazione nei seguenti punti: Tracciabilità La tracciabilità deve garantire una completa documentazione della filiera per ogni confezione che riporti il nome ed il simbolo del marchio. Essa deve pertanto comprendere: -Anagrafe degli olivi di ogni produttore aderente. -Denuncia della produzione delle olive -Registrazione su ogni confezione del lotto di prodotto utilizzato -Documentazione degli interventi di difesa fito-sanitaria in conformità al programma di difesa. Il sistema di controllo della tracciabilità si basa sulla denuncia delle olive prodotte presso i siti di produzione iscritti al catasto olivicolo del consorzio/associazione gestore del marchio. Il monitoraggio dei siti di produzione verificherà la rispondenza delle denuncie di produzione rispetto alle stime di produzione Produzione integrata Un importante elemento di specificità del marchio è legato alla garanzia che la produzione primaria sia ottenuta in aziende che aderiscono ad un piano di lotta fitopatologia integrata ed abbiano una gestione integrata anche delle tecniche di concimazione e di irrigazione. A tale scopo, nel sistema della difesa fitopatologia integrata sono coinvolti: 1) Il Servizio Difesa integrata dell ALSIA attraverso le strutture operative sul territorio, che definisce le regole per la difesa integrata della coltivazione dell olivo, comunicando ai produttori i principi attivi ammessi, quando e come intervenire.

10 2) I produttori che aderiscono al piano di difesa integrata, che operano conformemente alle disposizioni derivanti dall adesione al piano e documentano le attività relative. Qualsiasi agricoltore che voglia praticare la difesa integrata dovrà applicare esclusivamente i metodi di controllo dei parassiti indicati nei bollettini fito-sanitari o durante le visite in campo. Tali metodi, in linea con quelli riportati nelle schede di difesa fito-sanitaria integrata per la coltura interessata, andranno scelti sulla base dei livelli di infestazione, delle fasi fenologiche e dell andamento climatico, preferendo, laddove possibile, i sistemi di controllo alternativi al mezzo chimico. Le aziende che aderiscono al Piano, inoltrando agli organismi competenti per territorio la richiesta di adesione, sottoscritta dal proprio rappresentante, si impegnano a : praticare la difesa fito-sanitaria integrata su tutta la superficie investita dalla coltura; seguire scrupolosamente le indicazioni del servizio difesa integrata dell Alsia; tenere in azienda e compilare scrupolosamente il registro dei trattamenti effettuati e stato di magazzinaggio dei presidi fitosanitari. 3) Il consorzio/l associazione gestore del marchio dell olio extra vergine di oliva dell area Saurina che, in autocontrollo, verifica la conformità delle tecniche di difesa adottate alle indicazioni del piano e quella dei prodotti ai requisiti del disciplinare, svolgendo anche un ruolo di monitoraggio della presenza di residui antiparassitari negli oli. Questa attività di monitoraggio non è svolta su prodotti commercializzati o su lotti omogenei di prodotto stoccati nei frantoi, bensì su oli ottenuti da definite partite di olive. Tutte le attività di verifiche e di monitoraggio sono documentate. 4) L organismo di certificazione che verifica l attività di autocontrollo dei produttori e del consorzio/associazione e verifica la conformità del prodotto al disciplinare. In sintesi, il sistema di controllo della conformità delle tecniche di difesa fitosanitaria ai criteri di lotta integrata sarà garantita, quindi, dall adesione obbligatoria dei soci al sistema locale di difesa fitopatologia, dalla

11 documentazione relativa alle procedure adottate in materia di difesa, dal monitoraggio su una percentuale della produzione, prioritariamente stabilita, della presenza di residui antiparassitari non ammessi negli oli Sistemi di Autocontrollo dell Igiene Ciascun frantoio o azienda d imbottigliamento deve attuare un sistema di autocontrollo dell igiene, come descritto dal D.L.. 155/97, nel quale sono posti sotto controllo i seguenti punti: igiene del personale igiene, pulizia e manutenzione dei macchinari disinfestazione da insetti e roditori potabilità dell acqua utilizzata nel processo di estrazione e nel lavaggio degli impianti e delle confezioni idoneità dei serbatoi di stoccaggio e dei mezzi di trasporto dell olio prevenzione dalle contaminazioni da frammenti di vetro Sistemi di smaltimento dei sottoprodotti e dei reflui Ciascun frantoio aderente al disciplinare deve predisporre un programma di smaltimento dei sottoprodotti e dei reflui in ottemperanza alle disposizioni di legge relative al controllo degli inquinamenti. Deve inoltre tenere una documentazione delle attività svolte in conformità del programma predisposto. Le attività connesse allo smaltimento dei sottoprodotti e dei reflui fanno parte del sistema di autocontrollo e sono oggetto della verifica ispettiva dell organismo di certificazione Regolamento di produzione dell olio Tutti i produttori che aderiscono al marchio devono conformarsi al regolamento di produzione dell olio, allegato al disciplinare, il quale rappresenta il regolamento contenente i criteri di conformità del processo e, quindi, le Norme di Buona Fabbricazione e le condizioni necessarie per garantire la conformità dei prodotti alle specifiche da certificare. 3. Clausola di conformità L uso del nome e del marchio dell Associazione per gli oli extra vergini di oliva

12 è concesso alle aziende e per i prodotti che siano valutati come conformi alle prescrizioni di questo disciplinare dagli organismi di certificazione autorizzati. ALLEGATO 1 PIANO DEI CONTROLLI ED AZIONI CORRETTIVE Procedura di controllo delle specifiche chimiche Essendo l olio un prodotto liquido e che quindi costituisce batch omogenei il cui campionamento è effettivamente rappresentativo, la procedura di controllo delle specifiche chimiche può basarsi sul seguente schema: Prima del confezionamento, per ogni lotto omogeneo, prelievo di un campione di prodotto secondo uno schema di campionamento statistico predefinito. Analisi delle suddette specifiche utilizzando il metodo ufficiale di determinazione riportato dal regolamento 2568/91. Se i valori di ciascuna delle specifiche sono al disotto dei limiti fissati dal disciplinare, sblocco del lotto, invio del lotto al controllo dell idoneità sensoriale. Se i valori per una o più specifiche sono superiori ai limiti fissati dal disciplinare, rilavorazione del lotto per riportarlo alla conformità. La rilavorazione consiste nella miscelazione con altri lotti di produzione integrata dello stesso frantoio. Nel caso di non conformità lievi è prevista la miscelazione con lotti conformi di composizione adeguata a correggere eventuali non conformità chimiche. Nel caso di valori analitici molto al di sopra dei limiti scelti il lotto è scartato dalla produzione. Tali limiti sono: Acidità libera: 0.75%

13 Numero di perossidi: 16 K 232 : 2.3 L attività di autocontrollo dei frantoi dovrebbe limitarsi al trattamento documentato delle non conformità. Il monitoraggio delle specifiche selezionate, deve essere attivato sul 25% della produzione (sul 25% dei lotti di olive inviate alla trasformazione). Procedura di controllo delle specifiche sensoriali La procedura di controllo delle specifiche sensoriali deve essere così articolata: Prima del confezionamento, per ogni lotto omogeneo e risultato conforme agli standard chimico fisici fissati, prelievo di un campione secondo uno schema di campionamento statistico predefinito. Analisi delle proprietà sensoriali effettuata da un panel opportunamente addestrato. Se i prodotti non presentano difetti né squilibri sensoriali, il lotto può essere ritenuto idoneo, segue, quindi, lo sblocco del lotto e l avvio all imbottigliamento. Nel caso di difetti sensoriali il lotto viene bloccato e scartato dalla produzione. Nel caso di squilibri sensoriali il lotto viene rilavorato per riportarlo alla conformità. Il controllo dell idoneità sensoriale deve essere attivato sul 25% della produzione (sul 25% dei lotti di olive inviate alla trasformazione).

14 ALLEGATO 2 REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELL OLIO L olio dovrà essere prodotto secondo la sequenza delle operazioni così come riportate nella figura allegata che ne illustra il flow sheet di produzione. Lo scopo fondamentale della produzione è quello di compiere tutte le operazioni in maniera da ridurre al minimo lo scostamento delle caratteristiche del prodotto dalle specifiche stabilite. Per soddisfare tali esigenze è sufficiente attenersi alle Norme di Buona Fabbricazione soprattutto in relazione alle operazioni di processo ritenute critiche, la cui buona riuscita condiziona l ottenimento ed il mantenimento delle specifiche di prodotto. Di seguito si riportano le Norme di Buona Fabbricazione, per ciascuna operazione del processo produttivo, cui i produttori devono conformarsi per ottenere prodotti conformi a quanto stabilito nel presente disciplinare. Raccolta delle olive La raccolta deve essere effettuata in maniera tale da preservare la qualità delle olive. Può essere effettuata sia manualmente che mediante strumenti meccanici. La caduta spontanea, causata dalla maturazione spinta delle drupe, da parassiti o agenti atmosferici, deve essere evitata. Non saranno ammesse alla produzione olive raccolte da terra, con lesioni, ammaccature e sporcamenti. Nel caso di raccolta manuale i frutti sono raccolti direttamente sull albero e riuniti in apposite cassette. Nel caso di raccolta meccanica, per evitare il contatto con la terra, le olive devono essere raccolte su apposite reti sollevate dal terreno. In questo caso rimane sempre il rischio di danni meccanici a carico dei frutti. Trasporto delle olive Deve avvenire in contenitori idonei, cassette o cassoni di plastica forati, per evitare schiacciamenti, lesioni e riscaldamento delle olive. I contenitori devono essere puliti e soprattutto non devono essere sporchi di terra. Durante il

15 trasporto si deve controllare la temperatura che, soprattutto per percorsi lunghi, non deve superare i 20 C. Ricevimento delle olive Saranno rifiutate o destinate a produzioni diverse da quelle per l ottenimento del marchio olive raccolte da terra o trasportate in contenitori diversi dalle cassette forate o stoccate prima della consegna in ambienti diversi dal frantoio. Ogni lotto di olive deve essere accompagnato da una scheda di identificazione che comprenda: il sito che deve essere quello idoneo in termini di difesa fitosanitaria, il produttore, il quantitativo conferito, il giorno di conferimento, una dichiarazione di conformità delle olive in termini di: % max di olive attaccate dalla mosca % max di olive non integre % max di olive surmature che devono essere stabilite annualmente dall organismo gestore del marchio. Ogni lotto di olive deve essere sbloccato a seguito dell ispezione visiva di un operatore che sbloccandolo ne decreta l idoneità alla lavorazione. Nel caso si dovessero riscontrare non conformità relative alle indicazioni riportate nella scheda di identificazione o non conformità all ispezione visiva del lotto, il lotto viene rifiutato dall oleificio o destinato a produzioni diverse da quelle per l ottenimento del marchio. Lavorando olive non conformi deve essere prevista, nel passaggio da una lavorazione all altra, una lavorazione di lavaggio con olive conformi ai fini del marchio separando l olio ottenuto da quello destinato all imbottigliamento. Conservazione delle olive Le olive devono essere conservate in ambienti ben aerati, a temperature inferiori ai 25 C ed umidità relativa tra 50 e 60%, in graticci a telaio

16 sovrapponibile, di legno o di plastica, dove le olive sono distribuite a strati di altezza non superiore ai 25 cm. Le olive devono essere stoccate in frantoio ed in tali condizioni per un massimo di 16 ore. Lavaggio delle olive Deve essere effettuato con acqua potabile ai sensi del D.P.R. 24 Maggio 1988 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. Periodicamente l acqua utilizzata per il lavaggio deve essere sostituita per evitare il riciclo di acqua sudicia. Quando le olive sono raccolte a mano, il lavaggio può essere evitato. Molitura delle olive Nel caso di utilizzo delle molazze è necessario controllare il tempo di frangitura che deve essere di 15 fino ad un massimo 30 minuti: tempi più lunghi implicano una lunga esposizione all aria della pasta con conseguente innesco di reazioni ossidative. L operazione deve avvenire a temperature non superiori ai C. Gramolatura della pasta molita E opportuno condurre l operazione ad una temperatura inferiore a 27 C per garantire la solubilizzazione delle sostanze liposolubili quali aldeidi ed esteri responsabili della nota di fruttato e, al tempo stesso, per minimizzare la perdita dei componenti volatili. E necessario evitare temperature più elevate, favorevoli, invece, ai processi ossidativi. Estrazione Nell estrazione per pressione, periodicamente è necessario verificare l usura nonché il grado di pulizia dei diaframmi filtranti che comporterebbero l inefficienza e l inquinamento dell impianto.

17 Nell estrazione per centrifugazione l acqua di diluizione deve essere potabile e deve essere utilizzata ad una temperatura inferiore a 35 C onde evitare l eccessivo riscaldamento del mosto oleoso con il conseguente rischio di innesco di fenomeni ossidativi. Separazione L acqua utilizzata per facilitare la separazione dell olio dall acqua di vegetazione deve essere potabile secondo le leggi vigenti. Le operazioni che seguono costituiscono la sequenza delle operazioni che consentono la commercializzazione del prodotto che deve realizzarsi secondo il flow sheet riportato nella figura allegata. Stoccaggio I locali destinati allo stoccaggio del prodotto finito devono essere ben aerati, la temperatura inferiore a 18 C e l umidità inferiore al 65% e devono essere, inoltre, strutturati in modo tale da poter conservare l olio al riparo dalla luce. E importante che l ambiente di stoccaggio sia privo di fumo e di altri odori che altererebbero il sapore del prodotto, essendo l olio una matrice alimentare molto porosa in grado, pertanto, di assorbire facilmente gli odori. Travaso Entro 3 mesi dalla produzione è necessario effettuare le operazioni di travaso dell olio per l allontanamento delle morchie. In questa fase è necessario curare la pulizia dei contenitori destinati a ricevere l olio. Filtrazione Durante tale operazione è necessario evitare una eccessiva esposizione del prodotto all aria ed alla luce. Dovrà effettuarsi in condizioni di temperature inferiori a 18 C ed utilizzando recipienti opportunamente sanificati ed asciutti.

18 Confezionamento Nella linea del confezionamento deve essere controllata e garantita la pulizia e l integrità dei contenitori così come l assenza in essi di materiali estranei. Bottiglie da 750 cc. Etichetta. Stoccaggio In attesa della distribuzione presso i punti vendita, l olio confezionato deve essere stoccato in ambienti in cui la temperatura sia inferiore a 18 C e l umidità inferiore al 65%.

19 Olive Stoccaggio Defogliazione Cernita Foglie, metalli, terra Molitura Gramolatura Acqua Estrazione Sansa Acqua Separazione Coadiuvanti di filtrazione Stoccaggio Filtrazione Residui filtrazione Bottiglie Lattine Confezionamento

20 Stoccaggio Olio vergine Pesatura Stoccaggio Travaso Morchie Bottiglie Lattine Coadiuvanti di filtrazione Miscelazione Ricevimento Filtrazione Residui filtrazione Stoccaggio Pulitura/Soffiatura Confezionamento

21 Stoccaggio Vendita

ISTITUZIONE DI UN MARCHIO DI QUALITA PER I PRODOTTI AGROALIMENTARI DELL AREA DELLA COMUNITA MONTANA ALTO AGRI

ISTITUZIONE DI UN MARCHIO DI QUALITA PER I PRODOTTI AGROALIMENTARI DELL AREA DELLA COMUNITA MONTANA ALTO AGRI ISTITUZIONE DI UN MARCHIO DI QUALITA PER I PRODOTTI AGROALIMENTARI DELL AREA DELLA COMUNITA MONTANA ALTO AGRI 1 - Generalità DISCIPLINARE TECNICO PER LA CERTIFICAZIONE DELL OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DI

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia e

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODUZIONI ORTICOLE DA PRODUZIONE BIOLOGICA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER PRODOTTI PLASTICI IN 0 15/03/2012 RQ LTM 1 di 7 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...3 2. TERMINOLOGIA...3 2.1 RICICLO DI MATERIALI PLASTICI...3 2.2 MATERIALE PLASTICO

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA LEGGE REGIONALE 28/99 QUALITÀ CONTROLLATA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DELL OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA

REGIONE EMILIA-ROMAGNA LEGGE REGIONALE 28/99 QUALITÀ CONTROLLATA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DELL OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA REGIONE EMILIA-ROMAGNA LEGGE REGIONALE 28/99 QUALITÀ CONTROLLATA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DELL OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA Indice PARTE GENERALE 1 Scopo 2 Campo di applicazione 3 Definizioni

Dettagli

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola Milano 21 Maggio 2015 Galleria Meravigli QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Ing. Patrizia Di Lelio 1

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Allegato 1 Sezione I - Modalità di tenuta del registro di cui all art. 7. Vidimazione 1. Il registro è tenuto: a) manualmente ed è costituito da non oltre 200 fogli fissi o da schede contabili mobili da

Dettagli

PIANO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE GRANO DELLA MAREMMA GROSSETANA

PIANO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE GRANO DELLA MAREMMA GROSSETANA PIANO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE GRANO DELLA MAREMMA GROSSETANA INDICE GENERALE 1. 2. PREMESSA... 3 GENERALITÀ... 3 2.1 SCOPO DELLE VERIFICHE DI AGROQUALITÀ... 3 2.2 RIFERIMENTI... 4 2.3

Dettagli

M180 Rev. 0 Pag. 1 di 5 CONDIZIONI GENERALI DI QUALITÀ SOMMARIO

M180 Rev. 0 Pag. 1 di 5 CONDIZIONI GENERALI DI QUALITÀ SOMMARIO Pag. 1 di 5 SOMMARIO SOMMARIO...1 1. GENERALITA...2 1.1.1. Criteri di qualifica... 2 1.1.2. Sviluppo sistema qualità fornitore... 2 1.1.3. Attività di Valutazione... 2 1.1.4. Valutazione annuale... 2 1.1.5.

Dettagli

Programma di Azione AIPO ai sensi del Reg. CE 867/2008 modificato dal Reg. UE 1220/2011

Programma di Azione AIPO ai sensi del Reg. CE 867/2008 modificato dal Reg. UE 1220/2011 Programma di Azione AIPO ai sensi del Reg. CE 867/2008 modificato dal Reg. UE 1220/2011 Campagna finanziata dall Unione Europea e dall Italia Chi siamo AIPO è un Unione Nazionale di Associazioni provinciali

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI

Dettagli

BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE

BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE degli adempimenti dei soggetti della filiera (Produttori, Confezionatori) ADEMPIMENTI PRODUTTORE 1. Assoggettarsi al sistema

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION

PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PIETRO REMONTI 1 2 APPROCCIO BASATO SUI PROCESSI UN RISULTATO DESIDERATO È OTTENUTO IN MODO PIÙ EFFICACE SE RISORSE E ATTIVITÀ

Dettagli

POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Questo documento descrive le responsabilità della Direzione. Responsabilità che si esplicano nel comunicare

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Area Ricerca e Sviluppo

Area Ricerca e Sviluppo Documento Informativo nr. 119 Data di emissione: 04/05/2005 Revisione n. 0 Area Ricerca e Sviluppo LA SHELF-LIFE DEGLI ALIMENTI Riferimento interno: dr.ssa Bastianon Martina - Area Ricerca e Sviluppo,

Dettagli

La sicurezza dell acqua trattata al ristorante. IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini. Milano, 08 ottobre 2015. Federata

La sicurezza dell acqua trattata al ristorante. IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini. Milano, 08 ottobre 2015. Federata La sicurezza dell acqua trattata al ristorante IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini Milano, 08 ottobre 2015 Federata Associazione costruttori impianti e componenti per il trattamento delle acque

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

Olio extra vergine di oliva Denominazione di Origine Protetta APRUTINO PESCARESE

Olio extra vergine di oliva Denominazione di Origine Protetta APRUTINO PESCARESE Manuale e piano di per la certificazione dell olio extra vergine di oliva rispondente ai requisiti per l ottenimento della Denominazione di Origine Protetta ai sensi del Reg. CEE 2081/92 Olio extra vergine

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 PRODUZIONI ALIMENTARI Processo Produzione di bevande Sequenza di processo Produzione di bevande Area

Dettagli

Document No.: Revision: Date: Replace: Page: ZSEIT-5-STP-007 (I) 6 2015-11-13 5 1 of 6 Prepared by: Reviewed by: Approved Valid for:

Document No.: Revision: Date: Replace: Page: ZSEIT-5-STP-007 (I) 6 2015-11-13 5 1 of 6 Prepared by: Reviewed by: Approved Valid for: Document No.: Revision: Date: Replace: Page: ZSEIT-5-STP-007 (I) 6 2015-11-13 5 1 of 6 Prepared by: Reviewed by: Approved Valid for: by: D. Capra S. Bianchini, M. Bonadonna CSI All in DNV GL Business Assurance

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11 M.C. Romano, M. Ranieri Le giornate di Corvara 18 Convegno di Igiene Industriale Corvara (Bz)) 28-30 marzo 2012

Dettagli

Le regole del parlamento europeo per garantire qualità e sicurezza nel trattamento di cellule e tessuti umani (Direttiva 2004/23/CE) E stata recentemente recepita anche dall Italia, la direttiva europea

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI

Dettagli

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013 RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. (CE) n 183/2005 Requisiti per l igiene dei mangimi Reg. (CE) n 767/2009 Etichettatura dei mangimi Reg. (CE) n 178/2002 Procedure sulla sicurezza alimentare Reg. (CE) n 852/2004

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A

106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A 106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 Allegato A LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO UFFICIALE DELLE IMPRESE ALIMENTARI SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO EMANATO

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)

Dettagli

Newsletter del MARZO 2013. In sintesi:

Newsletter del MARZO 2013. In sintesi: Newsletter del MARZO 2013 In sintesi: Entrata in vigore del regolamento CE 453/2010 CE E CLP _ Sostanze Chimiche_ Entrata in vigore regolamento CE 305/2011 CPR_ Prodotti da Costruzione_ Entrata in vigore

Dettagli

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO La marcatura CE UNI EN 1090-1. Il primo passo è il conseguimento dell Attestato di Denuncia Attività da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l iscrizione

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

APPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione

APPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione APPROVVIGIONARE Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione 00 xx/xx/xxxx Prima emissione INDICE SCOPO DELLA PROCEDURA RESPONSABILITÀ CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ OPERATIVE MONITORAGGIO E MISURAZIONE

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

-CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI

-CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI -CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI Norma ISO 9001 e sue applicazioni Iter di certificazione e sistema di accreditamento Sistemi

Dettagli

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A.

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. In vigore dal 06. 07. 2011 RINA Via Corsica 12 16128 Genova - Italia tel +39 010 53851 fax +39 010

Dettagli

PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite.

PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite. PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite. STATO DEL DOCUMENTO REV. PAR. PAG. DESCRIZIONE Data REV. 01 Emissione

Dettagli

REGOLAMENTO PARTICOLARE

REGOLAMENTO PARTICOLARE associazione italiana per la sicurezza della circolazione REGOLAMENTO PARTICOLARE per il rilascio della certificazione di conformità (Marchio CE) per i prodotti da costruzione (Direttiva del Consiglio

Dettagli

Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi. Abbattimento Arsenico

Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi. Abbattimento Arsenico Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi Abbattimento Arsenico Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi Fildrop è una società con esperienza ultraventennale produttrice di apparecchiature per il trattamento

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

LINEA GUIDA SISTEMA TRACCIABILITA MARCHI D AREA

LINEA GUIDA SISTEMA TRACCIABILITA MARCHI D AREA LINEA GUIDA SISTEMA TRACCIABILITA MARCHI D AREA 1 SOMMARIO 1 PREMESSA...3 2 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...4 3 DEFINIZIONI...5 4 NORMATIVE DI RIFERIMENTO...7 5 PRINCIPI BASE DEL SISTEMA DI TRACCIABILITÀ

Dettagli

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... INDICE 1 PREMESSA... 2 2 BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... 2 3 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DELLE AREE DI CANTIERE DA ADIBIRE A DEPOSITO TEMPORANEO... 3 File: 13-033_gen01es_r0

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

R E G I O N E P U G L I A

R E G I O N E P U G L I A - Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 (sostituito dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152); - Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n.36; - Visto il decreto ministeriale 5 febbraio

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

4.6 APPROVVIGIONAMENTO

4.6 APPROVVIGIONAMENTO Unione Industriale 43 di 94 4.6 APPROVVIGIONAMENTO 4.6.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con le quali la filatura conto terzi deve gestire il rapporto di subfornitura nell ambito di un sistema

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

Indice. 1. La Qualità alimentare. 2. La certificazione di sistema e di prodotto

Indice. 1. La Qualità alimentare. 2. La certificazione di sistema e di prodotto Indice 1. La Qualità alimentare 1.1 L importanza della qualità... 1 1.2 Definizioni della qualità: caratteristiche, prestazioni e requisiti... 2 1.3 Un modello analitico della qualità alimentare... 6 1.3.1

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Relatore: per.agr. Roberto Nataloni Dlgs 150/2012 Art. 1 Oggetto Il presente decreto definisce le misure per un uso sostenibile dei pesticidi, che sono prodotti fitosanitari come definiti all articolo

Dettagli

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento di gestione della stazione ecologica

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento di gestione della stazione ecologica CITTÀ DI FOLIGNO Regolamento di gestione della stazione ecologica Approvato con D.C.C. n. 119 del 19/09/2003 Modificato con D.C.C. n. 97 del 28/11/2007 Art. 1 - Modalità di utilizzo Le modalità per la

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

Qualità igienico-nutrizionale del pasto nella mensa scolastica CONVEGNO AGIDAE

Qualità igienico-nutrizionale del pasto nella mensa scolastica CONVEGNO AGIDAE Qualità igienico-nutrizionale del pasto nella mensa scolastica CONVEGNO AGIDAE Chianciano,, giugno 2008 dott. Alessandra Mauti - Dietista NUOVI MODELLI DI CONSUMO CRESCITA DELLA RISTORAZIONE EXTRADOMESTICA

Dettagli

CLASSIFICAZIONE e NORMATIVA OLIO DI OLIVA

CLASSIFICAZIONE e NORMATIVA OLIO DI OLIVA POR FSE 2007-2013 Fondo Sociale Europeo Programma Operativo Regione Toscana CLASSIFICAZIONE e NORATIVA OLIO DI OLIVA Corso FSE - Provincia di Grosseto - Codice : 33999 Agricoltori in Circolo per la Sicurezza

Dettagli

Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza

Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza Riferimenti normativi Qualità UNI EN ISO 9001 Ambiente UNI EN ISO 14001 Sicurezza OHSAS 18001 Tutte e tre le normative sono compatibili ed in alcuni casi

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI

TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI Rev.0 Data 10.10.2002 TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI Indice: 1.0 SCOPO 2.0 CAMPO DI APPLICAZIONE 3.0 RIFERIMENTI E DEFINIZIONI 4.0 RESPONSABILITÀ 5.0 MODALITÀ ESECUTIVE 6.0 ARCHIVIAZIONE 7.0

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

AMBIENTE E AGRICOLTURA

AMBIENTE E AGRICOLTURA Comunicazione Energia Ambiente Il Tuo spazio dedicato all Ambiente Incontro formativo AMBIENTE E AGRICOLTURA Proposte per una corretta gestione San Ginesio - 12 febbraio 2005 La corretta gestione dei rifiuti

Dettagli

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO PROT. N. 23690 DEL 3 MAGGIO 2012 Oggetto: Art. 208 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. GIONTELLA QUINTO EREDI S.A.S DI ANTONIO GIONTELLA & C. Autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE ISPEZIONI DI SORVEGLIANZA PERIODICA

REGOLAMENTO PER LE ISPEZIONI DI SORVEGLIANZA PERIODICA REGOLAMENTO PER LE ISPEZIONI DI SORVEGLIANZA PERIODICA (Art. 13 D.P.R. 162/99) INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI 3. NORME TECNICHE 4. GENERALITÀ 5. PERSONALE IMPIEGATO

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere

Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli Agrumari e di Frutta in Guscio E vietata la riproduzione,

Dettagli

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO Studio Candussi & Partners novembre 2008 Lo Studio Candussi & Partners Lo Studio opera dal 1998 con consulenti

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE VISTO il decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che all articolo 17, comma 1, stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese che intendono svolgere

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

L ESEPRIENZA DELLO SPORTELLO: DATI STATISTICI

L ESEPRIENZA DELLO SPORTELLO: DATI STATISTICI L ESEPRIENZA DELLO SPORTELLO: DATI STATISTICI Pagina 1 di 5 1 QUADRO DI RIFERIMENTO Con il Reg. Ce 1169/2011, del 25 ottobre 2011, è stata varata la riforma comunitaria dell etichettatura dei prodotti

Dettagli

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio Impiego del PRA e della Modulistica-tipo per l'attestazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 11.5 delle Norme del PTCP per gli interventi in definiti significativi dagli strumenti urbanistici

Dettagli