Violenza sulle donne e Salute di Comunità Priorità e Strumenti:

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1 Violenza sulle donne e Salute di Comunità Priorità e Strumenti: 4 incontri formativi in AvRomagna Cesena 30 ottobre 2013 Marisa Bianchin Azienda Usl Ravenna 1

2 OMS - le radici della violenza: Modello ecologico La violenza è il risultato di un interazione complessa di fattori individuali, di relazione, sociali, culturali e ambientali: 2 Fonte: Rapporto OMS 2002

3 3 Dr.ssa M.Bianchin

4 4 OMS rapporto mondiale sulla violenza.anno 2013

5 I costi della violenza: per l Italia 2,4 miliardi di euro all anno (stima del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali - Pari Opportunità- anno 2013) Costi diretti della violenza: spese per l assistenza psicologica e le cure mediche (pronto soccorso, ospedalizzazione, cure in clinica e ambulatorio, trattamento delle malattie sess. Trasmissibili; il costo dei servizi di polizia (risposta alle chiamate di pronto intervento e arresti); costi gravanti sul sistema giudiziario (custodia, detenzione, istruzione dei processi); il costo dell accoglienza delle donne e dei bambini, la spesa per i servizi sociali e sanitari (programmi di prevenzione, costi per la formazione del personale). Costi indiretti della violenza costi che hanno una ricaduta sul sistema socio-sanitario (aumento degli stati patologici, delle dipendenze, della mortalità) gli effetti di moltiplicazione economica generati dalla violenza maschile, come la riduzione della partecipazione al mondo del lavoro, della produttività e del reddito delle donne; gli effetti di moltiplicazione sociale come l impatto intergenerazionale della violenza sui bambini, l erosione del capitale sociale, il peggioramento della qualità della vita e la riduzione della partecipazione alla vita democratica. 5 Fonte: ISTAT 2006

6 Interventi sulla violenza nell Azienda Usl di Ravenna negli ultimi 13 anni Costituzione di un gruppo aziendale di professionisti provenienti dai Servizi Sanitari ospedalieri e territoriali e S.Sociali (anno 2000) Costanti azioni formative sui temi della violenza alle donne e verso soggetti in età evolutiva e adolescenziale con focus sul piano clinico: segni diagnosi-refertazione; valutazione multidimensionale (operatori sanitari) con focus sull iter della segnalazione e collegamento di rete (interservizi) Collaborazione per la redazione del testo Semeiotica dell abuso del minore prepubere pubblicato dal Ministero della Salute (Medici Legali Pediatri, Ginecologi - anno 2010), a cura della dr.ssa M.Rosa Giolito Approccio interistituzionale e interforze (sanitari, sociali, educativi, scuola, magistratura minorile e ordinaria, ordine degli avvocati,terzo settore, mass media,forze dell ordine ) intervento su procedure, implementazione linee guida e organizzazione dei servizi programmazioni entro Piani di Zona per la Salute e benessere sociale Sottoscrizione di un Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere (provincia di Ravenna ottobre 2011) Attività di ascolto della rete centri antiviolenza: analisi e intervento sulle cattive prassi nell accesso al Pronto Soccorso delle vittime di violenza e produzione di un DVD (Ausl e Associazione Linea rosa ) Autunno 2013: avvio del programma di intervento per emersione del sommerso con settore acconciatura ed estetica (CNA e Confartigianato, provinciali) 6

7 PROVINCIA DI RAVENNA. PROTOCOLLO D INTESA PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE (anno 2011) Provincia Comuni capoluogo di Distretto Tribunale di Ravenna Procura della Repubblica di Ravenna Questura di Ravenna Comando Provinciale Carabinieri Comando Provinciale Guardia di Finanza Ufficio Scolastico Territoriale Azienda Usl di Ravenna Associazioni: Linea Rosa, Demetra donne in aiuto, S.O.S. Donna 7

8 Azioni Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre 2011 ALLEGATO B Vademecum per gli operatori sanitari Nella trattazione dei reati oggetto del protocollo, un ruolo di assoluta importanza va attribuito alla visita della persona riscontrate. Poiché infatti il percorso terapeutico offesa, il cui contenuto informativo va ben oltre la redazione del referto attestante eventuali obiettività necessariamente si interseca con quello processuale penale, nell esercizio della professione sanitaria è necessario attenersi a talune regole, il cui rispetto condiziona l efficacia della tutela penale. 8

9 Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre laddove la prestazione sanitaria sia richiesta in occasione di riferiti abusi sessuali, o in relazione a traumatismi non accidentali (maltrattamenti, lesioni etc.), è assolutamente opportuno che la visita venga effettuata nel modo più completo possibile, rilevando ogni minima traccia, documentando quanto riscontrato con accurate riprese fotografiche, formulando giudizi di natura diagnostica e prognostica; è estremamente utile, già nella prima fase investigativa, verificare la compatibilità tra le obiettività riscontrate e le dichiarazioni rese dalla vittima in ordine alla genesi e alla collocazione temporale delle stesse; nel caso in cui si ipotizzi la consumazione di reati sessuali, si dovrà procedere ad accertamenti in ordine alla sussistenza di patologie a trasmissione sessuale; 9

10 Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre ove ne sussistano i presupposti, si provvederà all acquisizione di reperti da sottoporre separatamente ad accertamenti biologici, chimici e di altro genere; tali reperti dovranno essere adeguatamente custoditi, e tale acquisizione dovrà immediatamente essere rappresentata all AG ovvero alla Polizia Giudiziaria, per gli adempimenti previsti dalla disciplina processuale; una speciale attenzione dovrà essere assicurata alla raccolta anamnestica: molto spesso infatti, la prima narrazione della vittima in ordine al reato subito viene effettuata dinanzi al medico che procede alla visita. In tale contesto, è del tutto opportuno che il referto descriva non solo le obiettività fisiche, ma anche la condizione psicologica della persona offesa; 10

11 Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre il referto dovrà riportare una descrizione quanto più possibile dettagliata e precisa delle dichiarazioni rese dalla vittima in ordine alle modalità dell aggressione e al numero di aggressori; se è vero infatti per un verso che una compiuta narrazione del fatto rientra principalmente nelle attribuzioni degli organi inquirenti (magistratura e polizia giudiziaria), è altrettanto vero che una descrizione sciatta e imprecisa delle dichiarazioni della vittima nel referto attestante la sussistenza di lesioni sarà certamente oggetto di strumentalizzazione in sede giudiziaria da parte di coloro che saranno chiamati a rispondere del fatto di reato; 11

12 Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre ove le condizioni psicologiche della vittima siano di evidente vulnerabilità, sarà opportuno chiedere l assistenza di uno psicologo all effettuazione della visita medica: la gestione della vittima di violenza, specie se di natura sessuale, costituisce infatti un problema complesso, da affrontare attraverso competenze interdisciplinari. Tale assistenza è peraltro irrinunciabile laddove la vittima dell abuso sia persona di età minore; 12

13 Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre il personale sanitario avrà cura di verificare, tramite le banche dati, eventuali precedenti richieste di assistenza da parte della stessa persona offesa per fatti analoghi; a tal fine, provvederà a trasmettere al posto di polizia della locale struttura ospedaliera la segnalazione dell intervento e relativa documentazione; il personale sanitario provvederà ad informare la vittima in ordine agli strumenti di tutela, come da indicazioni di cui agli al presente protocollo. 13

14 Protocollo interistituzionale d intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere provincia di Ravenna ottobre Tutti i punti esposti vedono il coinvolgimento sia dei Servizi Sanitari ospedalieri che per l area adulti sono riferibili alle Unità Operative di Pronto Soccorso e di Ginecologia, sia dei Servizi Sanitari territoriali rappresentati principalmente dalle Unità Operative C. Familiare, Salute Mentale e dai Medici di Medicina Generale operanti nell ambito delle Cure primarie. 14

15 Rapporto Mondiale sulla Violenza e Salute (WRVH 2002) e OMS : raccomandazioni La realizzazione di un piano d azione nazionale per prevenire la violenza La crescita di competenza nella raccolta dei dati sulla violenza La definizione delle priorità per la ricerca e lo sforzo necessario per determinare le cause, le conseguenze, il costo e la prevenzione della violenza La promozione di interventi di prevenzione primaria. La prevenzione primaria impedisce la violenza prima ancora che accada gli interventi di prevenzione vengono definiti universali se sono mirati alla popolazione in generale e comprendono l educazione e il supporto sociale.gli interventi selettivi sono quelli mirati alle popolazioni vulnerabili alla violenza per impedire che questa si verifichi, mentre gli interventi mirati sono rivolti a coloro che hanno già subito violenza, per impedire che si ripeta Il rinforzo dell approccio alle vittime della violenza L inserimento della prevenzione della violenza nelle politiche sociali ed educative per la promozione dell uguaglianza sociale e di quella tra i sessi L aumento della collaborazione intersettoriale e lo scambio di informazioni sulla prevenzione della violenza 15

16 OMS: Rapporto su violenza contro le donne anno

17 Basta poco per cambiare. da cattive prassi a buone prassi verso 17

18 .. Basta poco per cambiare verso migliori prassi Produzione del video dal titolo Basta poco per cambiare, (realizzato in collaborazione tra l Azienda Usl di Ravenna e L Associazione Linea rosa ) Il video rappresenta situazioni concrete che gli operatori sanitari del Pronto Soccorso, o nel primo accesso sanitario, solitamente si trovano a dover gestire nei confronti di donne con segni di violenza. rappresentazioni di cattive prassi Intervento sulle modalità dell accoglienza della vittima che accede al pronto soccorso Miglioramento del raccordo e sinergie: medici-infermieri Intervento sulle procedure di ascolto e compliance Focus sulla completezza della refertazione Miglioramento nel collegamento di rete con Servizi e Centri antiviolenza ascolto (Linea rosa, Ravenna Demetra, Lugo SOS donna, Faenza) 18

19 MA.DOBBIAMO LAVORARE SUGLI ASPETTI EDUCATIVI E CULTURALI 19 DR.SSA Marisa Bianchin

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