L industria italiana la lunga crisi e le politiche pubbliche
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1 L industria italiana la lunga crisi e le politiche pubbliche Raffaele Brancati Magritte e il surrealismo.. italo-belga 10 febbraio 2014, Roma
2 IL MANTRA DELL INDUSTRIA ITALIANA Un Sistema Produttivo allo Sbando Troppe Piccole Imprese Specializzazione nei Settori Sbagliati Poca Ricerca Produttività Bassa e Calante Perdita di Competitività Elevata Pressione Fiscale Imponenti Aiuti di Stato hanno portato a un industria sussidiata
3 IL MANTRA DELLE POLITICHE INDUSTRIALI ITALIANE Grande quantità di risorse Quantificazioni da 70 miliardi a 15 Con queste risorse si possono realizzare significativi tagli di imposte: IRAP o CUNEO GEN. Strategie pubbliche solo dannose Gli strumenti di PI sono inutili: diverse valutazioni parziali, relativamente convergenti, nessuna indicazione su come migliorare Unica ricetta possibile: eliminazione L amministrazione non è in grado di gestire politiche pubbliche: automatismo e si riproducono vecchie procedure
4 LE DEBOLEZZE DEI MANTRA La struttura produttiva, in un orizzonte medio, non può mutare sostanzialmente. Riforme di sistema sono indispensabili nel lungo termine (istruzione, giustizia, fisco, servizi, ): cosa fare nel breve? La struttura esistente, con tutti i suoi limiti, si è difesa sui mercati internazionali. Tutti i paesi concorrenti fanno ricorso a Politiche Industriali intense usando tutti gli strumenti: regolazione, domanda pubblica, aiuti di stato, molto i servizi. I valori degli aiuti di stato sono basati su valutazioni improprie. Le risorse effettive sono poche e non adatte a politiche universalistiche, ma solo selettive. Non tutte le politiche pubbliche sono state un disastro. Le buone pratiche esistono, non circolano e non si cerca di analizzare le cause del successo o dell insuccesso. Iniziare da un grande sforzo di manutenzione straordinaria di ciò che si sta facendo senza oscillare tra abolizionismo e continuismo.
5 LE POLITICHE INDUSTRIALI: COME FARE PIÙ IMPORTANTE DEL SE FARE Regolazione e indirizzo Domanda Pubblica Interventi diretti: servizi e aiuti Diverse politiche-diversi strumenti Green economy concreta, settori strategici: blue Favorire tendenze e accentuare aspetti positivi: non è un deserto Attenuare vincoli e limitazioni Esigenze della domanda imprese e non dell offerta delle amministrazioni
6 I MERCATI SI ALLARGANO: FATTURATO PER AREA (%) 33,8 28,5 29,7 28,5 25,5 17,6 16,3 20,1 Nella stessa area di localizzazione dell'impresa Nel resto della regione In altre regioni italiane All'estero
7 LA R&S E LE DIMENSIONI D IMPRESA - NUMERO DI IMPRESE (%) 70% 60% 50% 40% 45,6% 43,9% 53,7% 61,3% 30% 22,5% 23,1% 20% 10% 9,2% 8,8% 5,3% 4,5% 11,1% 9,8% 0% Totale e oltre Tutte le attività dinamiche in forte crescita: investimenti, innovazione,..
8 LA R&S E LE REGIONI Italia 9,2% 5,8% 5,4% 8,8% Nord 11,2% 7,0% 5,9% 10,6% Centro 7,2% 4,6% 5,9% 7,9% Mezzogiorno non Convergenza 8,0% 5,0% 4,3% 7,6% Obiettivo Convergenza 6,2% 4,0% 3,7% 5,2% di cui: Campania 4,1% 8,3% 4,7% 5,4% Puglia 7,2% 2,4% 3,6% 6,8% Calabria 7,1% 1,5% 1,6% 5,8% Sicilia 7,5% 1,1% 3,3% 3,2%
9 R&S E INTERNAZIONALIZZAZIONE 40% 35% 30% 25% 20% 15% 33,9% 27,2% 25,1% 21,8% 20,0% 15,8% 23,0% 35,1% 10% 5% 6,3% 2,9% 2,1% 3,9% 0% Non internazionalizzate Internazionalizzazione commerciale Internazionalizzazione produdva
10 ALCUNE EVIDENZE Le imprese dinamiche hanno cercato nuovi mercati e nuova competitività con R&S e Inno. Cambiano le logiche dell avversione al rischio: si incorpora l idea che il rischio di nuovi mercati e Ricerca possa essere minore dell immobilismo. Cala molto l innovazione senza ricerca. Cambiamenti: chi intraprende R&S lo fa prevalentemente per ragioni di mercato (60%) e con modalità esterne (altre imprese e consulenti). Ponte tra nuovi mercati internazionali e R&S da sostenere (cambiare almeno in parte vecchie politiche della R&S).
11 RETI, FILIERE E CATENE DEL VALORE Con l estensione dei mercati, allungamento delle RETI Aumento delle RETI, sia locali che nazionali e internaz. (40% delle imprese totali) Forte aumento delle relazioni aperte sia per acquisti che per vendite: veloci cambiamenti in atto nei sistemi locali Aumento delle imprese in filiera (17%) Presenza di punti di forza e di debolezza nelle catene del valore, spesso legati ad attività di R&S
12 CRESCITA DEI DEBITI BANCARI PER LIVELLO DI INDEBITAMENTO 2010 (FLIGHT TO QUALITY) 30% 20% 26,5% 20,5% 10% 0% - 10% - 20% - 2,0% - 5,5% - 30% - 40% - 25,2% - 30,1% PercenGle 25 Mediana PercenGle 75 Basso leverage 2010 Alto leverage 2010
13 RAZIONAMENTO DEL CREDITO E DINAMISMO Internaz. R&S Innovatori - 2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% Valore imprese non dinamiche
14 AIUTI DI STATO IN RAPPORTO AL PIL 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 EU-27 Germania Irlanda Spagna Francia Italia Gran Bretagna 1992/
15 EROGAZIONI DESTINATE ALL INDUSTRIA: ITALIA E SUD Millions , ,7 Italia 2.227, Mezzogiorno 843, Erogazioni nominali in ESL Erogazioni in ESL a prezzi costang (deflatore invesgmeng) Erogazioni nominali in ESL nel Mezzogiorno
16 EROGAZIONI DELLA P.I. PER OBIETTIVO PREVALENTE, 100= TOTALE 60,0 50,0 40,0 57,1 49,8 30,0 20,0 10,0 0,0 23,3 14,1 10,2 6,4 2,9 2,33,2 5,9 3,0 12,6 6,4 1,0 0,51,
17 OBIETTIVI SPECIFICI PER UNA PARTE DELLA POLITICA INDUSTRIALE Le determinanti del successo di un numero di imprese significativo (ma minoritario) vanno capite, promosse e diffuse La presenza sui mercati esteri va sostenuta con maggiore impegno e servizi R&S e Innov. sono sempre più legate in modo diretto alla competitività sui mercati: misure specifiche Credito problema generale, ma particolarmente intenso per i dinamici Revisione e accuratezza delle procedure e diverso modo di realizzare le norme CAPIRE E ASSECONDARE LA DOMANDA
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