Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato 06/12/2010

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1 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato 06/12/2010 L origine del prodotto è essenziale per gli acquisti di 129 milioni di cittadini europei Il 'made in' influisce sugli acquisti del 31,7% dei cittadini europei. Il sistema di offerta del made in italy è dato da imprese manifatturiere che occupano di cui dipendenti addetti. La dimensione media delle imprese del made in italy è di 9,6 addetti. Le imprese attive nei settori del made in italy sono il 10,1% del totale ma occupano un quarto (24,5%) dell'occupazione totale delle imprese italiane. Il settore manifatturiero è di grande rilevanza per la nostra economia: l'italia - lo ricordiamo - è il secondo paese europeo dopo la Germania per occupazione nel settore manifatturiero. L'Italia sale al primo posto in Europa per occupazione nel settore manifatturiero delle Micro e Piccole Imprese fino a 20 addetti che, nel nostro paese, impiega il 40,6% dell'occupazione totale del comparto. Per l'economia italiana e per le imprese artigiane la tutela del made in italy è di grande rilevanza. Su questa base lo scorso ottobre Confartigianato ha lanciato la campagna 'Marchio Made in Italy: Chi l ha visto?' per denunciare la scomparsa della legge che tutela la produzione italiana 1. Cittadini europei per cui l'origine dei prodotti influisce sulla decisione di acquisto per prodotto settembre % popolazione superiore a 15 anni prodotto % popolazione interessata (milioni) Prodotti alimentari Auto, motociclette Dispositivi elettronici Prodotti tessili e indumenti Servizi di alta tecnologia (es. servizi telefonia cellulare) Media (*) 31,9 130 (*) media ponderata con il vettore di pesi rappresentato dal valore aggiunto nell'ue a 27 nel 2008 nei relativi settori Nace 1 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea - Eurobarometro Il rilievo sociale delle norme che tutelano l'origine dei prodotti è confermata dai 129 milioni di consumatori europei, pari al 31,7% del totale, che ritengono decisivo il controllo dell'origine del prodotto nella decisione di acquisto. Il dato emerge dalla elaborazione dei risultati di una 1 Dal 1 ottobre 2010 doveva entrare in vigore la legge 55/2010, la cosiddetta Reguzzoni - Versace, che istituisce il marchio Made in Italy per distinguere i prodotti realizzati prevalentemente nel nostro Paese da quelli che italiani non sono. Il provvedimento, dopo essere uscito a pieni voti dal Parlamento italiano nel mese di aprile, potrebbe essersi perso tra Roma e Bruxelles bloccato dall Unione Europea in quanto violerebbe le norme comunitarie sulla libera concorrenza. Di fatto la legge è congelata perché mancano i decreti attuativi. E così, tardano ad arrivare le norme che difendono i consumatori (Confartigianato, Comunicato stampa del 1 ottobre 2010) - Tel enrico.quintavalle@confartigianato.it

2 recente indagine Eurobarometro della Commissione Europea 2 che esamina il ruolo del commercio internazionale nella vita quotidiana dei consumatori della UE 3. La quota di cittadini europei per cui il made in diventa decisivo per l'acquisto è elevata per tutti e cinque i prodotti monitorati dall'indagine Eurobarometro, ma risulta marcatamente più elevata, pari al 43%, per i Prodotti alimentari. Circa un terzo dei cittadini europei, pari al 32% del totale, ritengono l'origine del prodotto decisiva per l'acquisto di Auto e motociclette. E' sempre superiore ad un quarto la quota della popolazione che valuta in termini decisivi per l'acquisto il made in : il 29% per i Dispositivi elettronici, il 28% per i Prodotti tessili e indumenti e il 26% per i Servizi di alta tecnologia (26%) 4. ALIMENTARE E ABBIGLIAMENTO - Cittadini europei per cui l'origine dei prodotti influisce per Paese settembre % popolazione superiore a 15 anni valori assoluti in milioni % cittadini Alimentare rank cittadini (milioni) % cittadini Prodotti tessili, vestiario rank cittadini (milioni) Belgio , ,5 Bulgaria , ,4 Repubblica Ceca , ,4 Danimarca , ,7 Germania , ,9 Estonia , ,3 Irlanda , ,6 Grecia , ,3 Spagna , ,0 Francia , ,2 Italia , ,9 Cipro , ,3 Lettonia , ,5 Lituania , ,9 Lussemburgo , ,1 Ungheria , ,0 Malta , ,1 Olanda , ,3 Austria , ,0 Polonia , ,4 Portogallo , ,6 Romania , ,2 Slovenia , ,4 Repubblica Slovacca , ,6 Finlandia , ,3 Svezia , ,6 Gran Bretagna , ,7 174,9 113,9 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea - Eurobarometro 2 European Commission (2010), International Trade. Special Eurobarometer 357, november In particolare in questa nota viene elaborata la distribuzione delle risposte relative alla domanda QD1 del questionario in cui viene richiesto, per cinque tipologie di prodotto, 'se controlla l'origine e se ciò influsice sulla sua decisione di acquisto. Se non acquista questi prodotti e servizi e non intende farlo in futuro mi potrebbe dire se ne controllerebbe l'origine e se ciò influirebbe sulla sua decisione di acquisto? 4 Il dato medio dell influenza dell origine dei prodotti nell acquisto è stato calcolato come media ponderata con il vettore di pesi rappresentato dal valore aggiunto nell'ue a 27 nel 2008 nei settori Nace 1 DA15 industrie alimentari e delle bevande, DB industrie tessili e dell'abbigliamento, DC industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari, DL fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche, DM 34 fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 2

3 Focalizzando l'attenzione su due comparti del made in italy di particolar importanza per le piccole imprese osserviamo che i paesi europei che danno una maggiore importanza al 'made in' dei prodotti alimentari sono la Svezia, dove il 69% della popolazione conferisce all'origine del prodotto importanza decisiva per l'acquisto, seguito dalla Finlandia con il 64%, dalla Grecia con il 62%, dalla Francia con il 55%, dalla Danimarca con il 55%, dall'ungheria e dall'estonia con il 52%, dall'austria con il 51%. I paesi che conferiscono maggiore rilevanza all'origine del prodotto di prodotti tessili e vestiario è Cipro con il 39% della popolazione, seguito dalla Grecia con il 38%, dall'ungheria con il 36%, dall'italia e dalla Repubblica Slovacca con il 35%. L andamento del made in italy nei primi nove mesi del 2010 La fase di ripresa dell'economia italiana prosegue, anche se a ritmo contenuto e la domanda estera rimane uno dei principale driver del recupero dell economia italiana. Sulla base degli ultimi dati pubblicati dall'istat, nei primi nove mesi del 2010 il nostro export verso il Mondo è cresciuto del 14,3%; la crescita delle esportazioni è maggiore verso i paesi extra UE dove si registra una crescita del 15,1%, mentre le vendite verso i paesi dell'unione Europea salgono del 13,7%. L'incremento tendenziale del valore delle esportazioni nei primi nove mesi dell anno è il risultato di un aumento dei valori medi unitari del 5,3% e di una crescita dell'8,5% dei volumi. L ultimo dato sul commercio estero mostra il ritorno alla crescita congiunturale delle esportazioni che - al netto della stagionalità - registrano a settembre un 3,0%, in recupero rispetto alla flessione dell'1,4% di agosto. Lo spunto del made in italy a settembre è più accentuato per le esportazioni verso i paesi UE, in crescita del 3,4%, rispetto all'export extra UE che cresce del 2,5%. Per le esportazioni dirette fuori dall Unione Europea è già disponibile il dato di ottobre, che conferma la crescita della domanda estera, anche se a ritmo contenuto: la domanda del made in italy al di fuori del nostro continente, al netto della stagionalità, cresce dell'1,6% rispetto a settembre Va peraltro sottolineato che la dinamica congiunturale positiva di settembre e ottobre non è ancora sufficiente a compensare la flessione del 5,7% registrata ad agosto. Tra i maggiori esportatori europei, nei primi otto mesi del 2010, la dinamica dell'export è stata più sostenuta in Olanda, in crescita del 21% rispetto lo stesso periodo del 2009, seguita dalla Gran Bretagna (20%), Germania e Belgio (18%). Il made in italy cresce del 14%, pressoché con la stessa intensità registrata dalle esportazioni della Francia e della Spagna (13%). Focalizzando l'analisi sulla dinamica dell'export per settori si osserva che nei primi nove mesi del 2010 le esportazioni crescono in tutti i raggruppamenti principali per tipologia di beni: i Beni strumentali registrano una crescita delle esportazioni del 9,8% rispetto ai primi nove mesi dell anno precedente, i Beni di consumo durevoli del 12,8%, i Beni di consumo non durevoli del 12,0% mentre la turbolenza nei mercati delle materie prime determina una dinamica più accentuata per i Prodotti intermedi (export in crescita del 17,0%) e soprattutto per l'energia (che registra una crescita delle esportazioni del 56,3%). Nel periodo esaminato la crescita dell'export in valore - al netto dell'energia - è del 12,8%. Dinamica esportazioni per raggruppamento di prodotti primi nove mesi 2009 e valori in milioni di euro Beni di consumo Beni strumentali Prodotti intermedi Energia Export totale gen-set gen-set variazione var. % 11,6 9,8 17,0 56,3 14,3 3

4 Tra i più rilevanti comparti per quota dell export, si osserva un maggiore aumento delle esportazioni nel settore del Coke e prodotti petroliferi raffinati, in salita del 56,6%, seguito dalle Sostanze e prodotti chimici con il 28,2%, Computer, apparecchi elettronici e ottici con il 19,7%, i Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti con il 19,3%, gli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici con il 18,9%. Crescite più contenute per i Mezzi di trasporto, in salita del 16,5%, seguito da Legno e prodotti in legno; carta e stampa con 15,7%, Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con il 14,1%, Prodotti delle altre attività manifatturiere con il 12,7% e Apparecchi elettrici con il 12,2%. Una crescita cumulata nei primi nove mesi dell'anno inferiore ai dieci punti percentuali si registra per i Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori, in salita del 9,5%, per i Prodotti alimentari, bevande e tabacco, con il 9,1%. Il settore più importante del made in italy - le Macchine ed apparecchiature - che pesa per circa un sesto dell export italiano (17,6%) - registra una crescita dell'export più contenuta, pari al 6,1%. Uno sguardo ai mercati di sbocco delle vendite all estero delle imprese italiane conferma che le economie emergenti - quelle che stanno trainando la crescita mondiale - sono le aree con un maggiore dinamismo della domanda del made in italy. La maggiore crescita dell'export italiano si riscontra verso l'area del Mercosur (area che comprende Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina), dove si rileva un aumento delle esportazioni del 51,3%, seguita dalla Turchia che registra una crescita delle esportazioni italiane del 44,9%. Le maggiori economie emergenti mostrano una domanda particolarmente dinamica della domanda del made in italy: nei primi nove mesi dell'anno in Cina l'export cresce del 31,6% e in India del 22,0% 4

5 Il peso delle made in italy sul PIL per Regione 06/12/2010 Nel 2009 il peso delle esportazioni sul PIL è del 19,5%, In cinque regioni l''incidenza del made in italy sul PIL regionale è superiore ad un quarto: in Friuli-Venezia Giulia è del 31,5%, in Emilia- Romagna del 28,0%, in Veneto del 27,6%, in Lombardia del 27,0% e in Piemonte del 25,0%. Le esportazioni delle regioni italiane in % del PIL anno milioni di euro export PIL regionale ai prezzo mercato % rank Piemonte ,0 5 Valle d'aosta ,0 14 Lombardia ,0 4 Bolzano ,4 9 Trento ,0 10 Veneto ,6 3 Friuli-Venezia Giulia ,5 1 Liguria ,4 12 Emilia-Romagna ,0 2 Toscana ,7 6 Umbria ,8 13 Marche ,3 7 Lazio ,2 19 Abruzzo ,3 8 Molise ,6 20 Campania ,4 17 Puglia ,6 16 Basilicata ,1 11 Calabria ,0 21 Sicilia ,4 18 Sardegna ,9 15 ITALIA ,5 Nord Ovest ,1 Nord Est ,0 Centro ,9 Sud ,9 Isole ,1 Mezzogiorno ,6 Il Nord est è la ripartizione con la più elevata incidenza delle esportazioni sul PIL regionale, arrivando al 27,0%. Segue il Nord Ovest con il 25,1%, il Centro con il 13,9% e il Mezzogiorno con l'8,6%. 5

6 La dinamica sul territorio del made in italy nel /12/2010 Per le esportazioni nelle regioni italiane sono disponibili i dati relativi alla prima metà del Nel primo semestre 2010 la regione maggiormente vocata all'export è la Lombardia con il 27,9% del totale, seguita dal Veneto con il 13,5%, dall'emilia-romagna con il 12,5%, dal Piemonte con il 10,3%, dalla Toscana con il 7,9% e dal Lazio con il 4,2%. L'export è relativamente concentrato, dato che le prime quattro regioni rappresentano quasi i due terzi (64,2%) del totale e le prime sei comprendono oltre i tre quarti (76,4%) del made in italy. Le esportazioni della sola Lombardia (27,9% del totale ) sono leggermente superiori a quelle di 16 regioni messe insieme (26,6% del totale): Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Marche, Sicilia, Puglia, Abruzzo, Liguria, Sardegna, Umbria, Bolzano, Trento, Basilicata, Valle d'aosta, Molise e Calabria. Le esportazioni delle regioni italiane primi sei mesi del 2009 e del quota % 2010 quota % rank Piemonte , ,3 4 16,0 Valle d'aosta 210 0, , ,1 Lombardia , ,9 1 10,1 Liguria , ,9 13 7,3 Bolzano , , ,3 Trento , , ,8 Veneto , ,5 2 11,7 Friuli-Venezia Giulia , ,5 7 6,8 Emilia-Romagna , ,5 3 11,7 Toscana , ,9 5 14,1 Umbria , , ,5 Marche , ,6 9 7,0 Lazio , ,2 6 16,4 Abruzzo , , ,6 Molise 197 0, ,1 20 8,1 Campania , ,7 8 15,1 Puglia , , ,0 Basilicata 784 0, , ,2 Calabria 171 0, ,1 21-5,8 Sicilia , , ,8 Sardegna , , ,4 Prov. non spec , ,3-24,8 Italia , ,0 12,6 Nel primo semestre 2010, il più consistente aumento tendenziale delle esportazioni - e superiore alla media nazionale - tra le dieci regioni che maggiormente contribuiscono al made in italy si registra in Sicilia con il 40,8%, seguita dal Lazio con il 16,4%, dal Piemonte con il 16,0%, dalla Campania con il 15,1% e dalla Toscana con il 14,1%. Aumenti più contenuti rispetto alla media si registrano in Emilia-Romagna e Veneto con una variazione delle esportazioni nei primi sei mesi dell'anno dell'11,7%, seguite dalla Lombardia con il 10,1%, dalle Marche con il 7,0% e dal Friuli- Venezia Giulia con il 6,8%. 6

7 Quadro di insieme di imprese e addetti nei settori del made in italy Il settore di maggior rilievo per il made in italy è quello dei Macchinari con il 20% delle esportazioni totali del 2009, seguito da Tessile, abbigliamento, pelli con il 12,0%, Metalli di base e lavorazione di prodotti in metallo con l'11,7%, Mezzi di trasporto con il 10,7%, Alimentari e bevande con il 7,3%, Gomma e materie plastiche e prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con il 6,6%, Prodotti chimici con il 6,5% e la Fabbricazione di apparecchi elettrici con il 6,3%. Made in Italy: imprese, addetti ed esportazioni per settori del manifatturiero anno 2008 per imprese; anno 2009 per esportazioni; divisioni Ateco; export in milioni di euro settore Imprese % Indipend. Dipendenti Totale addetti CA - Industri alimentari, delle bevande e del tabacco , ,0 7, , Industrie alimentari , ,2 7, , Industria delle bevande , ,9 13, , Industria del tabacco 4 0, ,0 290,8 18 0,0 CB - Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori , ,6 8, , Industrie tessili , ,0 9, , Confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia , ,1 7, , Fabbricazione di articoli in pelle e simili , ,5 8, ,1 CC - Industria del legno, della carta e stampa , ,9 5, , Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili), fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio , ,5 4, , Fabbricazione di carta e di prodotti di carta , ,8 18, , Stampa e riproduzione di supporti registrati , ,6 6,2 46 0,0 CD - Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati 345 0, ,4 47, , Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 345 0, ,4 47, ,4 CE - Fabbricazione di sostanze e prodotti chimici , ,7 25, , Fabbricazione di prodotti chimici , ,7 25, ,5 CF - Produzione di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 520 0, ,6 131, , Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 520 0, ,6 131, ,4 CG - Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi , ,1 12, , Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche , ,6 17, , Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi , ,6 9, ,8 CH - Fabbricazione di metalli di base e lavorazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti , ,1 9, , Metallurgia , ,2 35, , Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) , ,9 7, ,3 CI - Fabbricazione di computer, apparecchi elettronici e ottici , ,9 18, , Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi , ,9 18, ,5 CJ - Fabbricazione di apparecchi elettrici , ,2 19, , Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche , ,2 19, ,3 CK - Fabbricazione di macchinari ed apparecchi n.c.a , ,0 20, , Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca , ,0 20, ,0 CL - Fabbricazione di mezzi di trasporto , ,5 52, , Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi , ,2 81, , Fabbricazione di altri mezzi di trasporto , ,3 31, ,1 CM - Altre attività manifatturiere, riparazione ed installazione di macchine ed apparecchiature , ,4 5, , Fabbricazione di mobili , ,3 8, , Altre industrie manifatturiere , ,1 4, ,4 di cui 321-Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate (*) ,0 4, , Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature , ,0 4,6 0 0,0 Totale made in italy (attività manifatturiere) , % sul totale sistema imprese italiane 10,1 11,3 30,6 24,5 94,4 Totale sistema imprese italiane , (*) per imprese e addetti: 2007 % media add. Export 2009 % 7

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