IL LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELLE POLITICHE ECONOMICHE DEL COMPRENSORIO FAENTINO

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1 IL LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELLE POLITICHE ECONOMICHE DEL COMPRENSORIO FAENTINO 1. Come nasce e cosa è il Laboratorio Il Laboratorio di progettazione delle politiche economiche per lo sviluppo del comprensorio faentino, promosso dal Comune di Faenza, nasce da una esigenza di confronto e di progettazione nel campo dello sviluppo economico, emergente a livello istituzionale e a livello delle organizzazioni economiche. L iniziativa parte dalla sentita necessità di una ripresa di iniziativa sul piano delle politiche integrate (infrastrutture, viabilità, servizi, sviluppo economico, turismo, ecc.) e sul piano istituzionale, che faccia perno sulla dimensione comprensoriale come particolarmente idonea ad impostare azioni per lo sviluppo locale. Il Laboratorio si propone di innovare la cassetta degli strumenti della politica economica locale, passando dalla statica alla dinamica e dagli studi ai progetti. Il Laboratorio si sviluppa in una logica di partnership che permette ad ogni soggetto di contribuire in vario modo alla sua realizzazione: in termini finanziari, tramite la realizzazione di studi e progetti, con la messa a disposizione di dati e fonti informative, ecc. Il Laboratorio vive, come rete, grazie all autonomia e alla integrazione di ogni soggetto. 2. Perché il Laboratorio Il D. Lgs. N. 267/2000 quale Testo Unico delle leggi sull ordinamento delle autonomie locali stabilisce espressamente (art. 13) che fra le funzioni assegnate ai Comuni rientra anche quella dello sviluppo economico del territorio. La norma si è innestata in un contesto favorevole al decentramento delle politiche industriali in particolare e delle politiche aziendali in

2 generale, che sta avvenendo presso tutti i Paesi avanzati. Le politiche locali a favore dello sviluppo si sono cimentate nel tempo nei campi delle infrastrutture, della formazione professionale e infine dei servizi reali alle imprese. Il Laboratorio si propone di sviluppare una nuova dimensione: l intervento meta-direzionale. Oggi la competizione sul mercato dei fattori e sul mercato dei prodotti non è più a livello di impresa, ma a livello di sistema di imprese o meglio ancora di sistema socio-economico. Lo sviluppo economico è lo sviluppo del sistema in ogni suo aspetto, non ultimo quello civile. A ciò è volta la funzione meta-direzionale. L output della funzione meta-direzionale è l innovazione, il mutamento del contesto sistematico. L input della funzione meta-direzionale sono le politiche di sistema, l individuazione di obiettivi strategici, la capacità di comunicare, lo sviluppo delle relazioni. La funzione meta-direzionale permette di agire sulla formula imprenditoriale dell economia locale, sull insieme delle consonanze, delle armonie che garantiscono i vantaggi competitivi, per valorizzare le competenze distintive del sistema. 3. Il metodo del Laboratorio Il Laboratorio introduce un procedimento evolutivo, che permette agli attori sociali ed istituzionali di imparare collettivamente e di costruire assieme le azioni della politica economica locale. Allo schema parametrico tradizionale dove ruoli, compiti e responsabilità erano definiti, il Laboratorio intende sostituire uno schema basato sulla decisione politica come gioco strategico tra numerosi soggetti, ognuno singolarmente portatore d interessi legittimi. Per informazioni rivolgersi al Comune di Faenza - Settore Sviluppo economico: Tel Fax comuneeconomia@faenza.provincia.ra.it

3 Everardo Minardi Cristiano Zannoni I GIOVANI ELESCELTE PER IL LORO FUTURO A scuola suona la campanella: d allarme! IX ª indagine sulle scelte scolastiche e lavorative degli studenti dopo la scuola media nel Distretto scolastico faentino Comune di Faenza

4 L indagine è stata realizzata per iniziativa della Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche con l essenziale collaborazione del Distretto scolastico n. 41 di Faenza e con l adesione del Comune di Faenza. Gli operatori del Distretto scolastico hanno provveduto a distribuire e ritirare i questionari dalle scuole dei comuni del comprensorio. Presso le scuole gli insegnanti hanno collaborato sottoponendo i questionari agli studenti. A MicroMacroNetwork picc.soc.coop. è stato affidato il compito di acquisire i dati, elaborarli in Spss e di procedere all analisi dei dati. Nico Bortoletto ha fatto l elaborazione in Spss. Cristiano Zannoni ha effettuato l analisi dei dati. Il rapporto finale è stato steso da Cristiano Zannoni. Everardo Minardi ha curato nel suo complesso l indagine, con la verifica dei testi e delle conclusioni finali. mette a disposizione dell Amministrazione comunale e delle scuole del comprensorio faentino i risultati di una indagine che con il concorso degli stessi enti si auspica di poter rinnovare almeno ogni due anni, per fornire agli insegnanti, agli orientatori ed alle famiglie un utile strumento di valutazione sullo stato dei rapporti tra attività scolastica e scelte formative e professionali dei ragazzi stessi. Questa iniziativa è stata realizzata nell anno in cui la Fondazione ricorda Giovanni Dalle Fabbriche a dieci anni dalla scomparsa.

5 INDICE Presentazione di Donatella Callegari pag. 7 IXª indagine sulle scelte scolastiche e lavorative dopo la scuola media nel Distretto scolastico faentino 1. Introduzione 2. La famiglia di origine e la zona di residenza 3. Tempo libero e tempo dedicato allo studio 4. La riuscita scolastica degli studenti 5. La scelta degli studi superiori 6. I fattori che determinano l orientamento scolastico 7. La percezione della scuola superiore 8. La scelta di abbandonare gli studi 9. Continuare o abbandonare gli studi? Dinamiche del processo decisionale 10. Alcuni approfondimenti 11. Alcune riflessioni conclusive» 11» 13» 17» 23» 27» 31» 35» 39» 43» 51» 61» 67

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7 PRESENTAZIONE Grazie alla Fondazione Dalle Fabbriche oggi e alla Società Cooperativa di Cultura Popolare ieri, siamo giunti alla IXª indagine sulle scelte che compiono i giovani che escono dalla scuola media, sia per continuare gli studi o per altri percorsi formativi, sia per entrare nel mondo del lavoro. Si tratta di un patrimonio conoscitivo di grande interesse, che consente di aprire riflessioni di fondo per delineare le scelte istituzionali, educative, di intervento diffuso e puntuale degli educatori, degli amministratori e dei genitori. Scelte che devono essere capaci di migliorare la qualità dell istruzione e della formazione, che devono essere capaci di aumentare le opportunità fornite dai percorsi scolastici e lavorativi dei giovani. Non voglio trarre da sola conclusioni dalla lettura della ricerca; credo che l occasione della prossima Conferenza sull istruzione ci debba essere da stimolo per svolgere assieme riflessioni sui temi che qui emergono e per ricercare assieme, nei diversi ruoli, risposte capaci di essere tradotte in politiche e in azioni. Le domande che ho tratto dall analisi della ricerca parlano di preoccupazioni, ma anche di vincoli che dobbiamo essere capaci di trasformare in opportunità. Aumentano i ragazzini che stanno in casa nel tempo libero e, in casa, stazionano davanti alla TV. Che cosa facciamo per aumentare le occasioni di incontro e di relazione? Che cosa e come possiamo costruire attrazioni di vero interesse e crescita per i giovani? Le scelte sulla scuola secondaria, ma anche sulla alternativa di intraprendere percorsi di lavoro, sono in gran parte condizionate dal parere di altre persone o dalla scelta effettuata dal proprio migliore amico. Questo fatto fa pensare ad una limitata efficacia dell orientamento, benché le iniziative al riguardo siano aumentate negli ultimi 7

8 anni. Come possiamo costruire percorsi di maggiore consapevolezza nei giovani e nelle famiglie? Tuttavia ancora oggi la condizione professionale dei genitori determina fortemente la scelta di un liceo o di un istituto tecnico e professionale. Vogliamo incidere su questo fattore? La cultura delle pari opportunità va rafforzata, per aiutare ad intraprendere percorsi più fondati sulle inclinazioni e sulle potenzialità delle persone, piuttosto che su condizionamenti sociali e ambientali. Nei licei, tre quarti dei nuovi ingressi sono femmine, mentre negli istituti tecnici prevalgono i maschi. Vuol dire che ci stiamo avviando verso la formazione di una classe dirigente e di professionisti fatta di donne? O vuol piuttosto dire che la società sta confermando la divisione tradizionale dei ruoli tra maschi e femmine? Solo l 85,7% dei giovani che frequentano la terza media ha già deciso di continuare gli studi. Rispetto alla ricerca del 1999 vi è una diminuzione di sette punti percentuali. Il fenomeno è preoccupante. Come possiamo offrire opportunità di sviluppare percorsi formativi più coerenti con le attitudini e i punti di forza dei singoli ragazzi? Possiamo pensare a moduli che diano libera espressione alla grande capacità che i singoli individui hanno in campi specifici (musica, sport, passione per gli animali, ecc.), ma che male si conciliano con i percorsi tradizionali e istituzionali della scuola? Che cosa può significare l incremento della autopercezione delle difficoltà che i giovani hanno nelle materie più istituzionali come italiano, storia, geografia, matematica, scienze e lingua straniera? Come dirigenti, come progettisti della formazione e come educatori, siamo in grado di mettere in discussione i nostri metodi di lavoro e studiare, noi, per innovare i nostri strumenti di lavoro? Come destare l interesse ad approfondire queste importanti materie in un giovane appassionato nel disegno dei fumetti? Come possono le istituzioni scolastiche e amministrative del faentino costruire una identità formativa, che dia un valore aggiunto rispetto ad altri territori, in una sana competizione per fare sempre meglio? Come possiamo gestire l ingresso dei bimbi e dei giovani extracomunitari nelle nostre scuole, per sfruttare questo fenomeno 8

9 costruendo nuove opportunità formative, di relazione e di integrazione culturale? Magari trasformando i ragazzi italiani in docenti della nostra storia, della nostra geografia e della nostra lingua e i ragazzi non italiani in docenti della loro cultura e della loro lingua? La sfida che queste ed altre domande ci pongono è una sfida dove possiamo essere tutti vincitori, perché l investimento nell istruzione è l investimento più importante per lo sviluppo delle nostre comunità, nelle quali la conoscenza sta diventando il primo e più importante fattore produttivo. dr.ssa Donatella Callegari Assessore alle politiche culturali e all istruzione del Comune di Faenza 9

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11 IX ª indagine sulle scelte scolastiche e lavorative degli studenti dopo la scuola media nel Distretto scolastico faentino

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13 1 - INTRODUZIONE Nelle pagine che seguono andremo a commentare i risultati della IXª indagine scolastica sulle scelte scolastiche e lavorative dopo la scuola media nel Distretto Scolastico Faentino (1).L ultima indagine si riferisce all anno scolastico , mentre la penultima a due anni prima: infatti nel il questionario non è stato somministrato nelle scuole perché in quel periodo ancora veniva elaborata la riforma-berlinguer che poi sarebbe successivamente stata accantonata dal ministro Moratti. I risultati vengono quindi confrontati con quelli dell anno che risultano essere i penultimi in nostro possesso. A questa indagine hanno preso parte 679 studenti (59 in più rispetto al (2) ) provenienti da 11 diversi istituti del Comprensorio come indicato nella Tab. 1. Come si vede i gruppi più consistenti vengono dalle scuole faentine Europa e Cova/Lanzoni. Passando ad una breve identificazione anagrafica del nostro campione vediamo che è composto in parti quasi uguali tra i due sessi con una leggera prevalenza dei maschi (50,7%) che vengono a perdere 2 punti e mezzo percentuali rispetto a due anni prima. (1) I risultati delle indagini precedenti sono stati elencati e analizzati nelle seguenti pubblicazioni: E. Minardi (a cura di), Le scelte scolastiche dopo la scuola media degli studenti del Distretto scolastico faentino, Faenza, Policopiato, RicercAzione, 1992; E. Minardi (a cura di), Le scelte scolastiche dopo la scuola media degli studenti del Distretto scolastico faentino, Faenza, Edizioni di Ricerca, 1993; E. Minardi (a cura di), Dalla scuola al lavoro senza ritorno, Faenza, Edizioni di Ricerca, 1994; E. Minardi, M. Baldissera, A. Gambarrota (a cura di), Facciamo l appello!... Presente!... Presente!... Disperso!, Faenza, Edizioni di Ricerca, 1996; E. Minardi, M. Baldissera (a cura di), Orientarsi è difficile,faenza, Homeless Book, 1997; E. Minardi, C. Zannoni (a cura di), La dispersione del capitale culturale nel sistema scolastico faentino, Faenza, Comune di Faenza (2) Questa è l ampiezza del campione delle indagini eseguite dal 1993 al 1996: 738 (1993), 740 (1994), 701 (1995), 680 (1996), 681 (1997), 576 (1998), 620 (1999). 13

14 Tab. 1 - Scuola di appartenenza 2000/01 V. A. % Europa - Faenza ,5 Cova/Lanzoni - Faenza ,1 Strocchi - Faenza 78 11,5 Pascoli - Castelbolognese 68 10,0 Bendandi - Faenza 72 10,6 Lega - Modigliana 66 9,7 Ugonia - Brisighella 51 7,5 Ungaretti - Solarolo 29 4,3 S. Umiltà - Faenza 23 3,4 Giovanni da Riolo - Riolo T. 50 7,4 Oriani - Casola V. 21 3,1 non risposta TOTALE 679 Tab. 2 - Sesso 1998/ /01 V. A. % V. A. % Maschi , ,7 Femmine , ,3 non risposta 1 1 TOTALE Tav. 1 - Sesso 54,0 53,0 52,0 51,0 50,0 49,0 48,0 47,0 46,0 45,0 44,0 43,0 53,2 Maschi 50,7 1998/99 % 2000/01 % 49,3 46,8 Femmine 14

15 Il 68,4% ha dichiarato di avere 13 anni, mentre il 27,3% un anno in più. Molto più scarsi sono i quindicenni (3,4%) mentre appena apprezzabili statisticamente sono quelli di 12 e 16 anni. Si assiste quindi ad un deciso ringiovanimento del campione grazie ad un aumento di 10 punti dei tredicenni ed una corrispondente diminuzione dei quattordicenni. Tab. 3 - Età 1998/ /01 V. A. % V. A. % ,2 3 0, , , , , ,6 23 3, ,8 3 0,4 non risposta 2 8 TOTALE Tav. 2 - Età (1998/ ) - percentuale 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 58,8 68,4 37,8 27,3 1998/98 % 2000/01 % 10,0 0,0 2,6 3,4 0,2 0,4 0,8 0,

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17 2 - LA FAMIGLIA DI ORIGINE E LA ZONA DI RESIDENZA In questa sezione vogliamo indagare il contesto socio-geografico in cui vivono i ragazzi che hanno risposto al questionario. Per quel che riguarda la professione del padre, vediamo come ben il 28,4% sia operaio, mentre il 22,2% impiegato; seguono via via tutte le altre professioni come indicate nella Tab. 4. Dalla Tav. 3 si evincono le principali divergenze rispetto a due anni fa. Innanzi tutto si assiste ad un marcato aumento degli agricoltori (+3,9%) e soprattutto degli operai (+7,9%) che superano così gli impiegati che perdono 2,1 punti percentuali. Sensibili cali si riscontrano anche per liberi professionisti (-4,6%) e artigiani (-5,4%). Tab. 4 - Professione del padre 1998/ /01 V. A. % V. A. % Commerciante 42 6,9 46 7,0 Operaio , ,4 Artigiano 71 11,7 41 6,3 Impiegato , ,2 Libero Professionista 88 14,5 65 9,9 Insegnante 14 2,3 17 2,6 Pensionato 21 3,5 22 3,4 Agricoltore 69 11, ,3 Dirigente 21 3,5 16 2,4 Imprenditore 7 1,2 13 2,0 Disoccupato/ Casalingo 2 0,3 3 0,5 non risposta TOTALE

18 Tav. 3 - Professione del padre (1998/ /01) - percentuale Disoccupato/ 0,3 Casalingo 0,5 1998/99 % Imprenditore 1,2 2000/01 % 2,0 Dirigente 3,5 2,4 Agricoltore 11,4 15,3 Pensionato Insegnante 3,5 3,4 2,3 2,6 Libero Professionista 9,9 14,5 Impiegato 24,3 22,2 Artigiano 6,3 11,7 Operaio 20,5 28,4 Commerciante 6,9 7,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 Focalizziamo la nostra attenzione ora sulle madri: al primo posto troviamo le impiegate col 30,3% seguite dalle disoccupate/casalinghe (3) con il 25,2% e dalle operaie con il 18,7%. Nella Tab. 5 e nella Tav. 4 sono indicati i risultati ottenuti. Come si evince dal grafico le differenze rispetto al 1998/99 sono molto più attenuate, quasi sempre (3) Come nella passata indagine sono stati accorpati in un unica voce le risposte casalinghe e disoccupate in quanto non è sempre facile distinguere quando una situazione non lavorativa dipende dalla mancanza di opportunità oppure da una libera scelta consapevole. Questa considerazione assume maggior rilevanza se consideriamo che le risposte sono fornite non dai diretti interessati ma dai figli. 18

19 contenute fino ad un massimo di un punto percentuale con le esclusioni delle leggere flessioni delle disoccupate/casalinghe (-2%) e agricoltrici (-1,1%) e dell accentuato aumento delle operaie (+5,3%). Tab. 5 - Professione della madre 1998/ /01 V. A. % V. A. % Commerciante 35 5,7 45 6,7 Operaia 82 13, ,7 Artigiana 16 2,6 27 4,0 Impiegata , ,3 Libera Professionista 36 5,9 33 4,9 Insegnante 44 7,2 42 6,3 Pensionata 11 1,8 3 0,4 Agricoltrice 24 3,9 19 2,8 Dirigente 3 0,5 1 0,1 Imprenditrice 4 0,7 3 0,4 Disoccupata/ Casalinga , ,2 non risposta 7 9 TOTALE

20 Tav. 4 - Professione della madre (1998/ /01) - percentuale Disoccupata/ Casalinga Imprenditrice Dirigente 0,7 0,4 0,5 0,1 27,2 25,2 1998/99 % 2000/01 % Agricoltrice Pensionata 3,9 2,8 1,8 0,4 Insegnante Libera Professionista 7,2 6,3 5,9 4,9 Impiegata 31,2 30,3 Artigiana 2,6 4,0 Operaia 13,4 18,7 Commerciante 5,7 6,7 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 Nella Tab. 6 e nella Tav. 5 sono indicati i risultati sulla provenienza geografica degli intervistati. Il 41,3% risiede in periferia, mentre il 30,8% nel centro urbano e il 27% in campagna; in luoghi isolati abita solo lo 0,9% del nostro campione. Rispetto a due anni prima si è decisamente ridotto il divario tra le opzioni centro urbano e campagna (dal 13% a solo il 3,8%) per la diminuzione della prima e l aumento della seconda. 20

21 Tab. 6 - Zona di residenza 1998/ /01 V. A. % V. A. % Periferia , ,3 Centro urbano , ,8 Campagna , ,0 Luoghi isolati 3 0,5 6 0,9 non risposta 4 6 TOTALE Tav. 5 - Zona di residenza (1998/ /01) - percentuale 45,0 42,4 41,3 40,0 35,0 30,0 34,1 30,8 27,0 1998/99 % 2000/01 % 25,0 23,1 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Periferia Centro urbano Campagna Luoghi isolati 0,5 0,9 21

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23 3 - TEMPO LIBERO E TEMPO DEDICATO ALLO STUDIO Nella domanda successiva del questionario è stato chiesto di indicare fino ad un massimo di tre attività svolte nel tempo libero. Tutti hanno fornito almeno una risposta e, in totale, quelle fornite sono state pari a 1.789, vale a dire una media di 2,63 per studente, un valore di poco superiore a quello di due anni prima. Come si vede, gli intervistati, nella maggioranza dei casi, ha sfruttato tutte le possibilità a sua disposizione, indice questo che l argomento viene particolarmente sentito. I risultati sono esposti nella Tab. 7 e nella Tav. 6. Tab. 7 - Uso del tempo libero 1998/ /01 V. A. % V. A. % resto in casa coi genitori 117 7, ,1 faccio sport (e/o piscina) , ,0 leggo libri o giornali 122 7, ,4 frequento corsi di musica, danza, ecc. 82 5,1 69 3,9 vedo la televisione , ,2 mi trovo a casa degli amici , ,9 vado in parrocchia 56 3,5 81 4,5 altro 125 7, ,0 TOTALE Media 2,59 2,63 23

24 Tav. 6 - Uso del tempo libero (1998/ /01) - percentuale 30,0 25,0 20,0 25,0 22,0 25,2 23,4 21,9 20,3 1998/99 % 2000/01 % 15,0 10,0 5,0 7,3 8,1 7,6 6,4 5,1 3,9 4,5 3,5 7,8 8,0 0,0 resto in casa coi genitori faccio sport (e/o piscina) leggo libri o giornali frequento corsi di musica, danza, ecc... vedo la televisione mi trovo a casa degli amici vado in parrocchia altro Nell ultima indagine l attività che ha riscosso il maggior numero di consensi è stata vedo la televisione con il 25,2% seguita da faccio sport e/o piscina (22%) e mi trovo a casa di amici (21,9%). Sotto il 10% restano tutte le altre opzioni proposte. Rispetto all indagine del non si assistono a grosse differenze: le più importanti sono una diminuzione di 3 punti percentuali di faccio sport e/o piscina ed un aumento dell 1,8% di vedo la televisione. Questo fa sì che le due opzioni si invertano nelle posizioni in classifica. Suddividendo queste attività in macro-categorie vediamo che la maggior parte delle risposte (39,7%) si attesta su attività che si svolgono in casa ( resto in casa coi genitori, leggo libri e giornali e vedo le televisione ), mentre il 26,4% frequenta amici e la parrocchia e il 25,9% fa attività sportive o frequenta corsi vari. Queste ultime due macro-categorie sono quelle che hanno registrato la maggior differenza rispetto a due anni prima, quando avevano rispettivamente il 23,8% ed il 30,1%. Nella Tab. 8 sono indicate le risposte alla domanda che chiedeva quante ore venivano dedicate giornalmente allo studio. Quasi la metà degli intervistati (49,3%) ha dichiarato di dedicare da 1 a 2 ore di studio mentre il 25,9% da 2 a 3. Abbiamo quindi una drastica diminuzione del tempo impegnato per la scuola, come mostrato graficamente dalla Tav. 7: nel infatti avevamo riscontrato un netto pre- 24

25 dominio di coloro che dichiaravano di studiare dalle 2 alle 3 ore al giorno. Tab. 8 - Tempo dedicato allo studio 1998/ /01 V. A. % V. A. % Fino a 1 ora , ,4 Da 1 a 2 ore , ,3 Da 2 a 3 ore , ,9 Oltre 3 ore 31 5,0 36 5,3 non risposta 2 0 TOTALE Tav. 7 - Tempo dedicato allo studio (1998/ /01) - percentuale Oltre 3 ore Da 2 a 3 ore 5,0 5,3 25,9 1998/99 % 2000/01 % 49,4 Da 1 a 2 ore 25,6 49,3 Fino a 1 ora 20,1 19,4 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 Per quanto riguarda le modalità di studio la quasi totalità degli intervistati (87,7%) studia da solo mentre il 9% con amici di scuola e il 3,3% con altri amici. Complessivamente si può notare una leggera flessione (-2,2%) della percentuale degli studenti solitari a vantaggio di chi studia in compagnia di amici, come si evince dalla Tab. 9 e dal grafico della Tav. 8. Anche in questa occasione possiamo evidenziare quanto riscontrato in occasione della passata indagine: i ragazzi intervistati preferiscono evitare la socialità nei momenti dello studio, mentre nel tempo libero amano svolgere attività che comportano una relazionalità con i propri coetanei (52,3% contro il 39,7% delle attività che si svolgono in casa). 25

26 Tab. 9 - Modalità di studio 1998/ /01 V. A. % V. A. % Da solo , ,7 Con amici di scuola 46 7,5 60 9,0 Con altri amici 16 2,6 22 3,3 non risposta 5 13 TOTALE Tav. 8 - Modalità di studio (1998/ /01) - percentuale 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 89,9 87,7 1998/99 % 2000/01 % 7,5 9,0 2,6 3,3 Da solo Con amici di scuola Con altri amici 26

27 4 - LA RIUSCITA SCOLASTICA DEGLI STUDENTI Nella Tab. 10a sono riportati i risultati relativi alla percezione che hanno gli studenti della loro riuscita scolastica in alcune materie. Come già verificatosi negli anni passati oltre la metà degli studenti tende a non sbilanciarsi e a rispondere abbastanza (come si vede in media in ben il 54,3% delle risposte). Si è ritenuto quindi opportuno in analogia con le indagini precedenti considerare il differenziale tra le risposte positive ( molto ) e negative ( poco ). Come già nelle ricerche passate, abbiamo saldi negativi per italiano, storia e geografia (-3,9%), matematica e scienze (-6,2%) e, soprattutto lingua straniera (- 17,8%) che risulta essere ancora la più indigesta. Positivamente viene invece valutata la propria riuscita in educazione tecnica (+10,6%), educazione fisica (+31,22%) ed educazione artistica e musicale (+32,8%) che risulta essere la materia di cui i ragazzi hanno la percezione di andare meglio. Tab. 10a - Riuscita scolastica 1998/ /01 poco abb. molto n.r. poco abb. molto n.r. Italiano, storia, geografia 21,8 65,2 12,7 0,3 18,7 64,5 15,8 1,0 Matematica, scienze 24,5 56,1 18,7 0,6 26,5 51,3 20,3 1,9 Lingua straniera 36,3 44,5 18,5 0,6 36,2 43,3 18,4 2,0 Educazione tecnica 14,2 65,2 20,0 0,6 12,4 63,2 23,0 1,5 Educazione artistica, musicale 8,9 57,7 32,6 0,8 6,3 53,4 39,1 1,0 Educazione fisica 9,2 50,3 40,0 0,5 9,0 50,0 40,2 0,7 MEDIA 19,2 56,5 23,8 0,6 18,2 54,3 26,1 1,4 27

28 Tav. 9a - Riuscita scolastica (1998/99) - percentuale ,8 65,2 12,7 24,5 56,1 1998/99 poco 1998/99 abb. 1998/99 molto 36,3 44,5 65,2 18,7 18,5 20,0 14,2 8,9 57,7 32,6 9,2 50,3 40,0 0 Italiano, storia, geografia Matematica, scienze Lingua straniera Educazione tecnica Educazione artistica, musicale Educazione fisica Tav. 9b - Riuscita scolastica (2000/01) - percentuale ,5 51,3 2000/01 poco 2000/01 abb. 2000/01 molto 36,2 63,2 53,4 50,0 43,3 40,2 39, ,7 15,8 26,5 20,3 18,4 12,4 23,0 6,3 9,0 0 Italiano, storia, geografia Matematica, scienze Lingua straniera Educazione tecnica Educazione artistica, musicale Educazione fisica Rispetto alla penultima indagine è migliorata la percezione per quel che riguarda italiano, storia e geografia (da -9,1% a -3,9%), educazione tecnica (da +5,8% a +10,6%) e soprattutto educazione artistica e musicale (da +23,7% a +32,8%) mentre una leggera flessione abbiamo per matematica e scienze (da-5,8% a -6,2%). Differenze minime o addirittura nulle per lingua straniera ed educazione fisica. I risultati suesposti portano ad un risultato complessivo indicante una migliore percezione degli intervistati riguardo la propria riuscita scolastica. Come mostrato dalla tab. 10b e dalla Tav. 9c, che mostrano l andamento complessivo medio delle ultime 6 indagini, si assiste ad una diminuzione dell 1% delle risposte poco ed ad un aumento del 2,3% di quelle molto. 28

29 Tab. 10b - Riuscita scolastica - media complessiva dal 1994/95 al 2000/01 poco abbas. molto n. risp. 1994/95 20,7 53,0 26,3-1995/96 21,7 52,7 26,1-1996/97 20,2 53,4 26,0 0,5 1997/98 20,4 52,7 26,7 0,2 1998/99 19,2 56,5 23,8 0,6 2000/01 18,2 54,3 26,1 1,4 Tav. 9c - Riuscita scolastica - media complessiva dal 1994/95 al 2000/ poco abbas. molto / / / / / /01 29

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31 5 - LA SCELTA DEGLI STUDI SUPERIORI Nella Tab. 11 sono indicate le scuole secondarie superiori che i ragazzi hanno indicato come probabile scelta dopo il conseguimento della licenza di Terza Media. Come si vede la scuola che ha ottenuto il maggior numero di consensi è stata il Liceo Scientifico con il 14,1% seguita dall Istituto Tecnico Ragionieri (11,6%) e dall Istituto Professionale Industria e Artigianato (10,4%). Seguono le altre scuole con percentuali inferiori al 10%. Nella tabella sono indicati anche i risultati della penultima indagine, ma, a causa del costante e progressivo cambiamento (in aumento) dell offerta formativa del nostro comprensorio, abbiamo ritenuto più utile confrontare la scelta non della specifica scuola ma piuttosto del gruppo di scuole, divise quindi in Licei, Istituti Tecnici e Professionali. La Tab. 12 e la Tav. 10 rappresentano questo tipo di decisione nel corso delle varie indagini che si sono succedute nel tempo. Come si vede gli istituti professionali (38,1%) hanno, grazie ad un aumento del 6,5% raggiunto la testa della classifica sfruttando il vistoso calo (dal 40,4% al 31,7%) degli istituti tecnici. In leggero aumento risultano i licei che passano dal 26% al 28,1%. 31

32 Tab Scelta scuole superiori 1998/ /01 V. A. % V. A. % Liceo in generale 0,0 1 0,2 Liceo classico 16 2,6 10 1,5 Liceo socio-psico-pedagogico 24 4,0 29 4,4 Liceo linguistico 26 4,3 42 6,3 Liceo scientifico 81 13, ,1 Liceo scientifico tecnologico 0,0 4 0,6 Liceo europeo 6 1,0 4 0,6 Liceo delle Scienze sociali 5 0,8 3 0,5 Istituto tecnico in generale 0,0 4 0,6 Istituto tecnico ragionieri 89 14, ,6 Istituto tecnico geometri 16 2,6 37 5,6 Istituto tecnico linguistico (ERICA) 0,0 20 3,0 Istituto tecnico industriale statale ,3 64 9,6 Istituto tecnico agricoltura 23 3,8 6 0,9 Istituto tecnico aeronautico 6 1,0 2 0,3 Istituto tecnico biologico-sanitario 0,0 1 0,2 Istituto professionale in generale 15 2,5 2 0,3 Istituto professionale industria e artigianato 66 10, ,4 Istituto professionale commerciale 64 10,5 35 5,3 Istituto professionale alberghiero 22 3,6 38 5,7 Istituto professionale agricoltura 0,0 26 3,9 Istituto professionale per grafici pubblicitari 0,0 35 5,3 Istituto professionale operatore servizi sociali 0,0 16 2,4 Istituto professionale odontotecnico 3 0,5 4 0,6 Istituto professionale per i servizi turistici 0,0 7 1,1 Istituto d'arte 22 3,6 22 3,3 Centri di formazione professionale 12 2,0 14 2,1 non pertinente 4 nessuna risposta 13 9 TOTALE

33 Tab Scelta delle scuole superiori nel corso degli anni in percentuale: totale 1994/ / / / / /01 Istituti Tecnici 36,4 34,5 35,5 36,6 40,4 31,7 Istituti Professionali 32,6 32,5 31,7 33,7 31,6 38,1 Licei 26,3 26,7 29,7 26,3 26,0 28,1 Altro 4,7 6,3 3,1 3,4 2,0 2,1 Tav Scelta delle scuole superiori nel corso degli anni in percentuale: totale / / / / / /01 Istituti Tecnici Istituti Professionali Licei Altro 33

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35 6 - I FATTORI CHE DETERMINANO L ORIENTAMENTO SCOLASTICO Nel questionario sono successivamente state poste alcune domande che avevano lo scopo di indagare quali fattori avessero influenzato, secondo la percezione degli studenti, la loro decisione di proseguire o meno gli studi e, più in generale, tutte le scelte sul loro futuro. La prima di queste, i cui risultati sono esposti nella Tab. 13 e nella Tav. 11, chiedeva di indicare se la scelta sul loro orientamento postscuola media fossero state prese in autonomia. Il 54,7% ha risposto di aver deciso da solo, mentre il restante 45,3% ha dichiarato di non averlo fatto. Come si vede si è sensibilmente ridotta la forbice tra le due opzioni nel corso delle ultime due indagini; il divario è passato da 23,4 punti percentuali a solo 9,3, segno questo che si sta riducendo, negli studenti, la capacità di prendere in completa autonomia scelte così importanti per il futuro. Tab Hai deciso da solo? 1998/ /01 V. A. % V. A. % Si , ,7 No , ,3 non risposta 6 8 TOTALE

36 Tav Hai scelto da solo? (1998/ /01) - percentuale 70,0 60,0 50,0 40,0 61,7 54,7 1998/99 % 2000/01 % 38,3 45,3 30,0 20,0 10,0 0,0 Si No La domanda successiva chiedeva agli studenti che avevano dichiarato di non aver deciso da soli, la principale fonte d aiuto alla quale si erano rivolti. Innanzitutto occorre precisare che rispetto all indagine di due anni fa sono state diverse le risposte c.d. non pertinenti, rappresentate da coloro che avevano erroneamente indicato due o più risposte quando ne era richiesta solo una. Ovviamente per rendere i dati confrontabili non sono state considerate nel calcolo delle percentuali, come due anni fa, le risposte non pertinenti. Giova anche ricordare che a questa domanda hanno complessivamente risposto 333 studenti, quindi almeno 29 lo hanno fatto anche se avevano dichiarato di aver deciso da soli. Come si vede dalla Tab. 14 e dalla Tav. 12 nelle corso delle due indagini le varie opzioni proposte hanno subito variazioni quasi impercettibili: al primo posto abbiamo quindi i genitori con l 82,7%, seguiti, ben distanziati, dagli insegnanti (9,3%) e dai compagni (4,6%). Il 3,4% dei ragazzi ha invece dichiarato di aver ricevuto aiuti e consigli importanti da altre persone. 82 studenti hanno indicato due delle tre fonti di aiuto suggerite mentre 14 le hanno invece segnalate tutte e tre. Infine è stato chiesto agli studenti di indicare la scuola scelta dal migliore amico, o comunque quello che più frequenta. I dati, riportati nella Tab. 15 indicano che le scuole che avevano avuto maggiori consensi nelle scelte personali degli studenti risultano essere anche quelle scelte più frequentemente dai ragazzi con cui i nostri intervistati hanno relazioni più quotidiane. 36

37 Tab Fonte dell'aiuto 1998/ /01 V. A. % V. A. % Genitori , ,7 Insegnanti 25 9,2 22 9,3 Compagni 11 4,0 11 4,6 Altre persone 12 4,4 8 3,4 Due fra i precedenti 82 Tutti 14 non pertinente /non risposta TOTALE Tot. risposte valide Tav. 12 Fonte dell'aiuto (1998/ /01) - percentuale 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 82,4 82,7 1998/99 % 2000/01 % 9,2 9,3 4,0 4,6 4,4 3,4 Genitori Insegnanti Compagni Altre persone Su queste considerazioni si possono fare due ipotesi, le quali possono anche essere compresenti ed essere parzialmente valide entrambe: i soggetti delle due domande (studenti e migliori amici) sono in massima parte gli stessi in considerazione del fatto che in questi anni i ragazzi sono soliti frequentare soprattutto i compagni di scuola. Appare quindi inevitabile che i risultati aggregati abbiano un discreto grado di coincidenza; i soggetti delle due domande si influenzano vicendevolmente nelle scelte, quindi la coincidenza deriva soprattutto dal fatto che i ragazzi maggiormente indecisi possono essere indotti a optare per la scuola che frequenterà il loro migliore amico. 37

38 Tab Scuola scelta dall'amico 1998/ /01 V. A. % V. A. % Liceo in generale 0,0 6 0,9 Liceo classico 18 3,1 12 1,9 Liceo socio-psico-pedagogico 31 5,3 30 4,7 Liceo linguistico 25 4,3 36 5,6 Liceo scientifico , ,1 Liceo scientifico tecnologico 4 0,6 Liceo europeo 6 1,0 0,0 Liceo delle scienze sociali 2 0,3 1 0,2 Istituto tecnico in generale 0,0 3 0,5 Istituto tecnico ragionieri 95 16, ,3 Istituto tecnico geometri 12 2,1 36 5,6 Istituto tecnico linguistico (ERICA) 16 2,5 Istituto tecnico industriale statale ,5 63 9,8 Istituto tecnico agricoltura 15 2,6 9 1,4 Istituto tecnico aeronautico 5 0,9 4 0,6 Istituto tecnico biologico-sanitario 0,0 1 0,2 Istituto professionale in generale 18 3,1 11 1,7 Istituto professionale industria e artigianato 50 8,6 59 9,2 Istituto professionale commerciale 61 10,4 33 5,2 Istituto professionale alberghiero 20 3,4 26 4,1 Istituto professionale agricoltura 0,0 20 3,1 Istituto professionale grafico pubblicitario 0,0 28 4,4 Istituto professionale servizi turistici 6 0,9 Istituto professionale operatore servizi sociali 0,0 15 2,3 Istituto professionale odontotecnico 0,0 5 0,8 Istituto d'arte 7 1,2 17 2,7 Centri di formazione professionale 8 1,4 4 0,6 Istituto magistrale 3 0,5 0,0 non pertinente 3 3 nessuna risposta TOTALE

39 7 - LA PERCEZIONE DELLA SCUOLA SUPERIORE Le successive domande del questionario erano finalizzate ad indagare le aspettative degli studenti nei confronti della scuola superiore e quali materie, fra quelle che avevano già sperimentato nella scuola dell obbligo volessero ritrovare nel successivo step. Nella Tab. 16 (e Tav. 13) sono indicate le aspettative degli studenti. Innanzitutto occorre precisare che alcuni di loro hanno indicato più di una risposta, cosa non verificatasi nelle indagini precedenti. Il dato (4,2%) non è trascurabile anche se non di entità tale da rendere impossibile il confronto delle percentuali degli ultimi due anni. Come si vede nel il 40,8% chiede un diploma per lavorare, mentre il 19,5% una preparazione per l università ed il 16,6% una buona formazione generale. Risulta non avere le idee chiare il 18,9% al quale occorre senz altro aggiungere il 4,2% che ha fornito due risposte. Rispetto all indagine di due anni prima si assiste ad un marcato calo delle opzioni un diploma per lavorare e una buona formazione generale unita ad un aumento di coloro che chiedono una preparazione per l università. Nettamente lievitato è anche il numero di coloro che ammettono di non avere le idee chiare. Tab Cosa chiedi alla scuola superiore? 1998/ /01 V. A. % V. A. % Diploma per lavorare , ,8 Buona formazione generale , ,6 Preparazione per l'università 94 15, ,5 Due fra queste 28 4,2 Non ho idee chiare 63 10, ,9 non risposta TOTALE

40 Tav Cosa chiedi alla scuola superiore? (1998/ /01) - percentuale 60,0 50,0 40,0 51,2 40,8 1998/99 % 2000/01 % 30,0 20,0 10,0 0,0 Diploma per lavorare 22,9 16,6 Buona formazione generale 19,5 15,5 0,0 4,2 Preparazione Due fra queste per l'università 18,9 10,4 Non ho idee chiare Per quanto riguarda le materie che i ragazzi auspicano di ritrovare nella scuola superiore la più gradita è, come già in passato, educazione fisica, indicata dall 87% dei ragazzi. Nell ordine abbiamo poi, nettamente distanziate, italiano, storia e geografia (74,2%), educazione artistica e musicale (73,6%), matematica e scienze (70,5%), educazione tecnica (65,7%) e lingua straniera (65,5%). Confrontando i dati con quelli del vediamo che le principali differenze sono riscontrabili in un maggior gradimento per educazione artistica e musicale (+5,5%) ed educazione fisica (+2,3%) ed un minor apprezzamento per matematica e scienze (-2,7%) e lingua straniera (-2,4%). Gli altri scostamenti sono decisamente più trascurabili in quanto inferiori ai due punti percentuali. Tab. 17a - Materie volute nella scuola superiore 1998/ /01 Si No non risp. Si No non risp. Italiano, storia, geografia 72,6 24,0 3,4 74,2 23,9 1,9 Matematica, scienze 73,2 24,2 2,6 70,5 26,8 2,7 Lingua straniera 67,9 30,0 2,1 65,5 32,7 1,8 Educazione tecnica 64,4 32,9 2,7 65,7 32,1 2,2 Educazione artistica, musicale 68,1 28,5 3,4 73,6 23,9 2,5 Educazione fisica 84,7 13,4 1,9 87,0 10,8 2,2 MEDIA 71,8 25,5 2,7 72,8 25,0 2,2 40

41 Tav. 14a - Materie che vorresti ritrovare nella scuola superiore ( ) 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 72,6 73,2 67,9 64,4 68,1 84,7 24,0 24,2 30,0 32,9 28,5 13,4 3,4 2,6 2,1 2,7 3,4 1,9 Italiano, storia, geografia Matematica, scienze Lingua straniera Educazione tecnica Educazione artistica, musicale Educazione fisica Si No Non. risp. Tav. 14b - Materie che vorresti ritrovare nella scuola superiore (2000/01) 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 74,2 70,5 23,9 Italiano, storia, geografia 26,8 65,5 65,7 32,7 32,1 73,6 23,9 1,9 2,7 1,8 2,2 2,5 Matematica, scienze Lingua straniera Educazione tecnica Educazione artistica, musicale 87,0 10,8 2,2 Educazione fisica Si No Non. risp. Nella Tab. 17b e nella Tav. 14c è indicato, nel tempo, la percentuale media che complessivamente hanno avuto tutte le materie nel corso delle varie indagini. Come si vede abbiamo un aumento di 1 punto percentuale delle risposte sì ed una diminuzione di 0,5 punti delle risposte no. Questa lieve tendenza ad un maggior gradimento delle materie proposte dalla scuola media ci suggerisce che gli studenti hanno comunque un giudizio positivo dell offerta dell ultima fase della scuola dell obbligo, giudizio positivo che si manifesta nel desiderio di ritrovare le stesse negli anni successivi. 41

42 Tab. 17b - Materie che vorresti nella scuola superiore - media complessiva dal 1994/95 al 2000/01 Si No Non. risp. 1994/95 70,7 24,5 4,8 1995/96 70,1 26,2 3,7 1996/97 70,4 27,4 2,3 1997/98 73,2 24,9 2,0 1998/99 71,8 25,5 2,7 2000/01 72,8 25,0 2,2 Tav. 14c - Materie che vorresti ritrovare nella scuola superiore - media complessiva / / / / / /01 Si No Non. risp. 42

43 8 - LA SCELTA DI ABBANDONARE GLI STUDI In base alle risposte del questionario l 85,7% degli studenti ha dichiarato di non voler smettere di studiare, decisione presa invece dal 6,1% dei ragazzi, mentre l 8,2% ancora non lo sa (ved. Tab. 18 e Tav. 15). Questi dati, che a prima vista potrebbero sembrare incoraggianti per l alto numero di coloro che non vogliono abbandonare la scuola, in realtà, analizzati in prospettiva diacronica, suonano come un forte campanello d allarme. La percentuale di coloro che vogliono continuare è scesa di oltre 7 punti percentuali mentre aumentati sono anche gli indecisi. Queste risultanze sono ancora più preoccupanti considerando che dall indagine del a oggi abbiamo il più basso numero di coloro che vogliono continuare e il più alto di coloro che di conseguenza vogliono smettere e anche degli indecisi. È molto preoccupante che a pochi mesi dalla fine della scuola media si abbia un numero così alto di indecisi, almeno rispetto agli anni precedenti, e che sia così decisamente più bassa la percentuale di chi vuole continuare. Su questo aspetto ci concentreremo più approfonditamente nell ultimo paragrafo. Tab Decisione di smettere 1998/ /01 V. A. % V. A. % Si 19 3,1 37 6,1 No , ,7 Non lo so 25 4,1 50 8,2 non risposta 6 69 TOTALE

44 Tav Decisione di smettere gli studi (1998/ /01) - percentuale 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 3,1 92,8 85,7 1998/99 % 2000/01 % 6,1 4,1 8,2 Si No Non lo so La domanda successiva (Tab. 19 e Tav. 16) era riservata ai 50 ragazzi che avevano dichiarato di essere ancora indecisi, ma solo 45 hanno risposto. Come si vede nell ultimo anno considerato le risposte a questa domanda, che lo ricordiamo era aperta, sono molto più differenziate. 14 (31,1%) hanno ribadito di essere indecisi, quindi non fornendo alcuna informazione aggiuntiva, 11 (24,4%) hanno affermato che la scuola non piace loro o non hanno voglia di studiare, mentre 8 (17,8%) che non hanno un idea precisa di come sarà la scuola superiore e che, di conseguenza, non sanno come si troveranno. Tab Motivo dell indecisione 1998/ /01 V. A. % V. A. % Indeciso / sono confuso 20 58, ,1 Penso di non essere adatto 1 2,2 Non voglio smettere 1 2,2 E' troppo presto 9 20,0 Voglio lavorare 1 2,2 Non ho voglia/ non mi piace studiare 14 41, ,4 Non so come sarà 8 17,8 non risposta TOTALE Tot. risposte valide

45 Tav Motivo dell'indecisione (1998/ /01) - percentuale 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 58,8 31,1 1998/99 % 2000/01 % 20,0 41,2 24,4 17,8 10,0 0,0 Indeciso / sono confuso Penso di non essere adatto 2,2 2,2 Non voglio smettere 2,2 E' troppo presto Voglio lavorare Non ho voglia/ non mi piace studiare Non so come sarà Successivamente sono state poste alcune domande alle quali avrebbero dovuto rispondere esclusivamente i 37 ragazzi che avevano dichiarato di voler abbandonare gli studi. Come si vede in qualche caso abbiamo 38 o 39 risposte, segno che anche chi non ha indicato di voler abbandonare gli studi comunque ha ritenuto opportuno rispondere ad almeno qualche domanda fra quelle non destinate a lui o lei. Per quanto riguarda il motivo della scelta di interrompere gli studi (Tab. 20 Tav. 17), 35 studenti (pari all 89,7%) hanno dichiarato che questo sta nella scelta di voler andare a lavorare, mentre 4 (10,3%) nel disinteresse ormai maturato nei confronti della scuola. Le motivazioni alla base, invece, della scelta di andare a lavorare (Tab Tav. 18) sono per 15 studenti (39,5%) nella possibilità finalmente di guadagnare, per 13 (34,2%) di farsi la prima esperienza lavorativa mentre per 10 (26,3%) di poter lavorare coi genitori e, di conseguenza, aiutarli. Come si vede dai grafici, nel corso delle ultime due indagini non si registrano che trascurabili differenze nelle risposte alle due domande appena analizzate. 45

46 Tab Motivo dell interruzione degli studi 1998/ /01 V. A. % V. A. % Voglio andare subito a lavorare 18 90, ,7 La scuola non mi interessa più 2 10,0 4 10,3 non risposta TOTALE Tot. risposte valide Tav Motivo dell'interruzione degli studi (1998/ /01) - percentuale 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 90,0 89,7 Voglio andare subito a lavorare 1998/99 % 2000/01 % 10,0 10,3 La scuola non mi interessa più Tab Motivo scelta di lavorare 1998/ /01 V. A. % V. A. % Guadagno 8 40, ,5 Lavoro coi genitori 5 25, ,3 Esperienza di lavoro 7 35, ,2 Altro 0 0,0 0 0,0 non risposta TOTALE Tot. risposte valide

47 Tav Motivo della scelta di lavorare (1998/ /01) - percentuale 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 40,0 39,5 35,0 34,2 25,0 26,3 1998/99 % 2000/01 % 0,0 Guadagno Lavoro coi genitori Esperienza di lavoro Altro Maggiori differenze troviamo invece nelle motivazioni del disinteresse verso la scuola, rappresentate nella Tab. 22 e nella Tav. 19. Nel abbiamo 11 risposte (29,7%) che le indicano nel non andar bene a scuola, mentre 10 (27%) sia nella volontà di non voler proseguire gli studi sia in quella di frequentare un corso professionale. 3 studenti (8,1%) hanno affermato che la scuola superiore costa troppo ed 1 (2,7%) che la scuola che vorrebbe frequentare è troppo lontana: 2 (5,4%) hanno indicato un generico altro. Risultano quindi sensibilmente diminuiti coloro che perdono interesse per la scuola a causa di un cattivo andamento, della volontà di voler proseguire o della lontananza della scuola prescelta, soprattutto per il sensibile aumento di coloro che vogliono frequentare un corso professionale, ma anche di coloro che non possono economicamente permettersi di proseguire gli studi. 47

48 Tab Motivo del disinteresse per la scuola 1998/ /01 V. A. % V. A. % Non vado bene a scuola 8 40, ,7 Non voglio proseguire gli studi 7 35, ,0 La scuola superiore costa troppo 0,0 3 8,1 La scuola che vorrei è troppo lontana 3 15,0 1 2,7 Voglio fare un corso professionale 2 10, ,0 Altro 0,0 2 5,4 non risposta TOTALE Tot. risposte valide Tav Motivo del disinteresse per la scuola (1998/ /01) - percentuale 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 40,0 29,7 Non vado bene a scuola 35,0 27,0 Non voglio proseguire gli studi 8,1 La scuola superiore costa troppo 1998/99 % 2000/01 % 15,0 2,7 La scuola che vorrei è troppo lontana 10,0 27,0 Voglio fare un corso professionale 5,4 Altro Infine è stato chiesto agli intervistati chi ha consigliato loro di smettere di studiare (Tab. 23 e Tav. 20). 29 (74,4%) hanno deciso da soli, mentre 9 (23,1%) hanno condiviso questa scelta importante coi propri genitori, mentre solo uno studente (2,6%) si è invece consigliato con altre persone. Come si vede, percentualmente, diminuisce sensibilmente il numero di coloro che decide di smettere in completa autonomia senza consigliarsi con altre persone a vantaggio di un maggior coinvolgimento dei genitori in queste scelte. Occorre però evidenziare che, dato l esiguo numero di risposte, le percentuali, sia di 48

49 questa che delle altre domande di questa sezione, devono essere prese con la dovuta cautela in quanto vengono proposte ed utilizzate esclusivamente a puro titolo comparativo dei risultati nei diversi anni. Tab Chi consiglia di smettere 1998/ /01 V. A. % V. A. % Ho deciso da solo 18 90, ,4 Ho deciso coi miei genitori 1 5,0 9 23,1 Mi sono consigliato con altre persone 1 5,0 1 2,6 non risposta TOTALE Tot. risposte valide Tav Chi ha consigliato di smettere (1998/ /01) - percentuale 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 90,0 74,4 23,1 5,0 5,0 1998/99 % 2000/01 % Ho deciso da solo Ho deciso coi miei genitori Mi sono consigliato con altre persone 2,6 49

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51 9 - CONTINUARE O ABBANDONARE GLI STUDI? DINAMICHE DEL PROCESSO DECISIONALE L ultima parte del questionario mirava ad indagare più a fondo in quale maniera e consultandosi con quali persone gli studenti della Terza Media affrontavano o pensavano di affrontare il difficilissimo e importantissimo bivio che si prospettava loro nell immediato futuro. Per quel che riguarda la scelta della scuola (Tab. 24 Tav. 21) l 8,8% dichiara di non ritenere opportuno l aiuto di nessuno, mentre il 49,1% pensa di poter trarre giovamento dal consiglio di studenti delle scuole superiori, il 10,1% di quello degli insegnanti delle scuole superiori, il 4,4% di quello di studenti universitari e l 1,5% di quello di psicologi e/o pedagogisti. Tab Con chi ti consigli? (scuola) 1998/ /01 V. A. % V. A. % Nessuno 62 10,0 58 8,8 Studenti scuole superiori , ,1 Studenti universitari 25 4,0 29 4,4 Insegnanti superiori 45 7, ,1 Psicologo o pedagogista 17 2,7 10 1,5 Altri o più risposte 10 1, ,1 non risposta 1 17 TOTALE

52 Tav Con chi ritieni utile consigliarti nella scelta della scuola? (1998/ /01) - percentuale 80,0 70,0 60,0 50,0 74,3 49,1 1998/99 % 2000/01 % 40,0 30,0 26,1 20,0 10,0 0,0 10,0 8,8 Nessuno Studenti scuole superiori 4,0 4,4 Studenti universitari 10,1 7,3 Insegnanti superiori 2,7 1,5 1,6 Psicologo o pedagogista Altri o più risposte Nella scelta del lavoro (Tab. 25 Tav. 22) il 9,3% degli studenti dichiara di non voler consigli da parte di nessuno, mentre ritenuti utili sono, nell ordine, il consiglio di giovani che lavorano (31%), di professionisti (8,9%), di insegnanti di scuola (8,9%), di esperti del Centro di Formazione Professionale (3,7%), di imprenditori del luogo (2,4%), di impiegati dell Ufficio del Lavoro (2%) ed, infine, di sindacalisti (0,2%). Quello che emerge da questi dati, in sintonia con le indagini degli anni precedenti, è che quasi 9 ragazzi su 10 ritengono utile il consiglio di altre persone, sia per quanto riguarda la scuola, sia per il lavoro, e che, in entrambi i casi, la maggioranza preferisce orientarsi verso coloro che si trovano nella condizione in cui dovranno presto collocarsi, a seconda delle scelte che effettueranno. Gli studenti delle scuole superiori ed i giovani che lavorano sono anche coloro che anagraficamente sono più vicini ai ragazzi cui è stato somministrato il questionario. Altro aspetto comune alle due domande appena prese in considerazione è l alto numero di studenti che ritenendo limitativa la possibilità di indicare una sola opzione ha fornito risposte multiple che sono state accorpate nella voce altro. Questo fenomeno, che come si vede dai grafici era praticamente assente nella penultima indagine, è sintomatico dell alto grado di frammentazione e differenziazione in 52

53 Tab Con chi ti consigli? (lavoro) 1998/ /01 V. A. % V. A. % Nessuno 57 9,2 61 9,3 Giovani che lavorano , ,0 Imprenditori del luogo 30 4,9 16 2,4 Professionisti 65 10,5 58 8,9 Insegnanti di scuola 72 11,7 58 8,9 Impiegati dell'ufficio del Lavoro 22 3,6 13 2,0 Sindacalisti 2 0,3 1 0,2 Esperti del CFP 56 9,1 24 3,7 Altri o più risposte 10 1, ,6 non risposta 3 25 TOTALE Tav Con chi ritieni utile consigliarti nella scelta del lavoro? (1998/ /01) - percentuale 60,0 50,0 49,1 1998/99 % 2000/01 % 40,0 30,0 31,0 33,6 20,0 10,0 0,0 9,2 9,3 4,9 2,4 10,5 8,9 11,7 8,9 3,6 2,0 9,1 3,7 0,3 0,2 1,6 cui vivono i giovani d oggi che non si accontentano più dell opinione, seppur autorevole, di una sola figura carismatica, ma preferiscono sentire più punti di vista diversi, cosa questa che già altre indagini avevano suggerito. In molte scuole medie si tengono dei corsi d orientamento per preparare i giovani alla loro futura scelta. Come si evince dalla Tab. 26 e 53

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