RI.CO Sostegno a regioni ed enti locali nell attuazione delle riforme costituzionali
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1 RI.CO Sostegno a regioni ed enti locali nell attuazione delle riforme costituzionali
2 352*(772 SOSTEGNO A REGI ONI ED ENTI LOCALI NELL ATTUAZI ONE DELLE RI FORME COSTI TUZI ONALI Convenzione t ra Presidenza del Consiglio dei Minist ri Dipartim ento della Funzione Pubblica e il Form ez Centro di Form azione Studi 5(*,21(38*/,$ STATO DI APPLI CAZI ONE DELLA RI FORMA DEL TI TOLO V DELLA COSTI TUZI ONE I N TEMA DI LAVORO PUBBLI CO $FXUDGL6WHIDQLD'LQL Sostegno a Regioni ed Enti locali nell attuazione della riform a costituzionale 1
3 ,16,17(6, La tipologia e la consistenza della docum entazione analizzata non consente di esprim ere un giudizio definitivo sul livello di attuazione della riform a costituzionale in Regione Puglia. Em ergono ad esem pio aree probabilm ent e non regolat e dall Ent e, com e ad esem pio quelle dalla vice-dirigenza, della determ inazione dei fabbisogni di personale e della definizione della dotazione organica, della form azione del personale, oltre che del contenim ent o della spesa di personale (quest ultim o sarebbe uno dei principi ispiratori dell ordinam ento adottato con Legge regionale nel 1997 ad ant icipazione del D.lgs. n. 29/ 93). Ciò nonostant e la Regione Puglia si fosse dot ata già dal 1997 di una legge Regionale disciplinante il m odello organizzativo secondo principi ant esignani per il tem po. Dall analisi em erge una generale incom pletezza sul piano regolam entare. L unico Regolam ento reperito riguarda la disciplina e il funzionam ent o del Nucleo di valutazione e le attività di verifica dei risultat i delle strutture regionali e della dirigenza. Sem brerebbe, in questi t erm ini, che gli am bit i di aut onom ia regolam entare apert i dalla riform a del t itolo V non siano stati sfruttati. E infatti indubbio che in questa Regione con un m aggior sviluppo dello strum ento regolam entare si sarebbe potuta m eglio esplicitare l aut onom ia della Regione stessa rispett o ai principi costit uzionali vigent i a seguit o della riform a. ',6&,3/,1$'(//$925238%%/,&2 La Regione Puglia non ha adeguat o con Legge Regionale il proprio ordinam ent o ai principi espressi originariam ent e nel D.lgs. n. 29/ 93. Cont em poraneam ent e non sono stati reperit i regolam enti int erni m irat i alla definizione degli aspetti organizzativi. E pertanto difficile esprim ere un giudizio, nel generale, sul livello di applicazione del principio di separazione politica-gestione, in part icolare sugli att i legat i più strettam ent e connessi alla disciplina del lavoro pubblico. Nel proseguo dell analisi è opportuno distinguere tra rapport o di lavoro dell Area dirigenza e rapporto di lavoro del Com part o dipendenti. Sul prim o versante ( $UHDGLULJHQ]D) si evidenzia l adozione dei seguenti atti: - Regolam ent o regionale del m arzo 2001 inerent e le m odalità di funzionam ent o del Nucleo di valutazione e delle attività di verifica delle strutt ure regionali e delle prestazioni dei dirigent i regionali; - D.G.R. dell aprile 2001 con oggetto Criteri generali per l affidam ento e la revoca degli incarichi dirigenziali ( in attuazione dell art.13 CCNL Area dirigenza 23/ 12/ 99). Sostegno a Regioni ed Enti locali nell attuazione della riform a costituzionale 2
4 Si deve arrivare sino al 2006 per l adozione di due ult eriori att i, entram bi riguardant i il conferim ento di incarichi di direzione di strutt ure dirigenza, che trovano il loro fondam ento nell art. 59 com m a 1 della L.R. n. 1/ 2004, che dispone che l'organizzazione, l'individuazione delle strutture di livello dirigenziale e il loro num ero, le relat ive funzioni, la distribuzione dei posti di funzione dirigenziale, le m odalità di reclutam ent o e nom ina e la dotazione organica regionale siano stabilit i con appositi provvedim ent i adottati dalla Giunta regionale. La m atrice tem at ica com pilata e acclusa alla present e analisi di sintesi non fa riferim ent o ad alt ri att i di indirizzo dell Organo polit ico sul fronte della dirigenza, rinviando alla norm at iva nazionale o alla contrattazione. Di interesse è la L.R. n. 7 del 04/ 08/ 2005 in tem a di Esodo incent ivat o (risoluzione consensuale), con cui si vanno ad int egrare le disposizioni cont ratt uali in m ateria definendo alcuni aspetti legati ai term ini per la risoluzione, alla procedura di presentazione delle dom ande e ai lim iti di età fissati. Da sottolineare il raccordo con le leggi regionali cont enenti le disposizioni per la form azione del bilancio di previsione e pluriennale. Quest a legge regionale è, infatt i, preceduta da due leggi ( la n. 7 del 2002 e la n. 348 del 2004, relat ive alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro della dirigenza). La m ateria dell esodo incentivato sem bra rivestire un particolare interesse per l Am m inistrazione regionale. Anche prim a dell adozione del Regolam ent o la Giunta Regionale con propria delibera dell aprile 2001 ha infatti approvato la Disciplina dei requisiti, delle condizioni e dei lim iti dell istituto contratt uale della risoluzione consensuale prevista dall art. 17 del CCNL del 23/ 12/ 1999 quale m isura di sostegno finalizzata al raggiungim ent o di alcuni fondam entali obiett ivi di riorganizzazione dell Ente, quali il contenim ent o della dotazione organica, la riart icolazione dell assetto organizzativo, l introduzione nel m odello organizzat ivo dell area delle posizioni organizzative com e strum ent o di valorizzazione e sviluppo delle professionalità. La vice-dirigenza non è stata ist ituita in questa Regione. Anche sul secondo versante ( &RPSDUWR GLSHQGHQWL) gli att i adottati non sono m olto num erosi e la sit uazione può così essere riepilogata: in m ateria di incom patibilità e autorizzazioni allo svolgim ento di incarichi extraim piego si fa un rinvio totale alla norm at iva nazionale; sui t em i del procedim ento disciplinare e del Codice di condotta si fa un rinvio t otale alla legislazione nazionale e ai contratt i collett ivi; in m ateria di progressioni vert icali si fa riferim ento all art. 40 della L.R. n. 22/ 06 che tratta di proroga di incarichi dirigenziali e alla L.R. n. 7/ 05 che tratta di esodo agevolat o. Viene inoltre citat o il Regolam ento n. 16/ 06 contenent e disposizioni in m ateria di accesso ai rapport i di lavoro a tem po determ inat o che però non parla di progressioni verticali. Si parla di progressioni verticali nel Piano assunzionale per il Sostegno a Regioni ed Enti locali nell attuazione della riform a costituzionale 3
5 triennio dove si prevede l assegnazione di un certo num ero di scatti di carriera per la valorizzazione delle risorse um ane interne, m a non si fa riferim ento, non essendone la sede com petente, alle m odalità di att ribuzione delle stesse; nell ottobre 2005 con D.G.R. si istit uiscono le posizioni organizzat ive, definendo l im port o da destinare all istit uto, i criteri per l accesso, il sistem a di valutazione della prestazione. Non sono invece state istit uit e le Alte professionalità. Non si fa riferim ento al VLVWHPDGHLSURILOLSURIHVVLRQDOL nem m eno successivam ent e ai cam biam ent i introdotti con il CCNL del 31/ 03/ 99. I criteri per l att ribuzione delle SURJUHVVLRQL HFRQRPLFKH all interno delle categorie sono invece cont enut i nei CCDI. La disciplina e la relat iva quant ificazione delle risorse è contenuta nel citato CCDI del 01/ 07/ 2005, di cui al paragrafo successivo. Le progressioni sono effettuat e t ram ite selezione basata essenzialm ente sul sistem a di valutazione e sull anzianità. Alla luce di quant o indicato è abbastanza difficile esprim ere un giudizio sulla congruità delle procedure seguite e la loro rispondenza o m eno alle previsioni contrattuali e ai principi ispiratori della riform a costit uzionale. &2175$77$=,21('(&(175$7$(,17(*5$7,9$ Sul front e della cont rat tazione decent rata integrativa del com part o Dipendenti non sono stati rint racciati att i di determ inazione della volontà negoziale che l Organo politico, che di solito adotta nei confront i della Delegazione trattante, m ent re sono state reperit e due Delibere di costituzione della com ponent e pubblica della delegazione trattante, una dell ott obre 2004 che riguarda il com part o Dipendenti, l alt ra del m arzo 2006 relat iva all area Dirigenza. I CCDI sottoscritti visionati t rattano t utte le m aterie oggetto di cont rattazione; in particolare analizzando il CCDI del 01/ 07/ 2005 si evidenzia com e lo stesso disciplini, correttam ente, t utti gli istit uti inerent i il salario accessorio. Si parte infatt i dalla definizione delle m odalità di utilizzo del Fondo ex art. 15 per poi passare alle m odalità di erogazione delle incentivazioni per la produttività e il m iglioram ento dei servizi e delle altre indennità previste dal CCNL. Vengono altresì delineat e le linee generali per la form azione dei dipendent i (m eglio dettagliat e al successivo paragrafo 5), m entre si conferm ano le disposizioni cont enut e nel precedente CCDI del 01/ 06/ 2001 per quant o attiene procedure di raffreddam ent o dei conflitt i e tentat ivo di conciliazione, servizi pubblici essenziali, relazioni sindacali. Gli elem ent i a disposizione non consentono d alt ronde di esprim ere un giudizio sulle m odalità di svolgim ento delle relazioni sindacali e sull applicazione dei vari m odelli relazioni ( non alm eno sulla base della docum entazione fornita). Sostegno a Regioni ed Enti locali nell attuazione della riform a costituzionale 4
6 Per quant o attiene l area Dirigenza sono stati analizzati due CCDI, uno del 27/ 05/ 2003 per la retribuzione di posizione e la risoluzione consensuale, l alt ro, ad unico articolo, del 06/ 04/ 2004 sem pre inerente la ret ribuzione di posizione. ',6&,3/,1$'(//$02%,/,7$ '(/3(5621$/( Sul tem a della m obilità sia int erna che esterna la docum entazione reperita è del tutto insufficiente ad esprim ere un giudizio. Non si fa infatti alcun riferim ento a atti legislat ivi interni di nessun genere, né a specifici strum ent i gestionali. L unico atto citato è la D.G.R. n. 897 del 20/ 06/ 2006 nella quale si m anifesta, nell am bit o dell approvazione del Piano assunzionale della volontà di att ivare degli istitut i di m obilità per far fronte a situazioni di grave em ergenza funzionale. Evidentem ente la Regione si avvale della norm at iva nazionale per l ut ilizzo di quest o istituto nelle varie fattispecie. 32/,7,&+(',5(&/87$0(172(6(/(=,21('(/3(5621$/( Sul tem a in oggetto il riferim ent o è il Regolam ent o in m ateria di accesso ai rapport i di lavoro a tem po indet erm inato della Regione Puglia em anato con D.G.R n dell 11/ 10/ 2006 in att uazione dell art. 121 della Costit uzione com e m odificato dalla Legge Costituzionale 22/ 11/ 1999, n. 1. I l Regolam ent o contiene una disciplina esaustiva di t utte le m odalità di acquisizione e sviluppo delle risorse um ane presso la Regione. Esso, infatt i, disciplina i principi e le norm e generali di accesso, le m odalità e le caratteristiche delle prove di esam e, i requisit i per l accesso, le com pet enze, gli am bit i e le responsabilità delle com m issioni esam inatrici, le procedure e l accesso alla qualifica dirigenziale. Non vi sono invece riferim enti alle novità legislat ive int ervenute sul tem a del lavoro flessibile, né alle progressioni verticali introdott e dal CCNL del 01/ 04/ /,7,&+(',)250$=,21('(/3(5621$/( Le politiche di form azione del personale sono indicate in un articolo del CCDI del 01/ 07/ 05, ove si fa riferim ento ad una gestione di tipo m isto, con risorse in part e gestite dal Servizio Personale e in part e gestite direttam ente dai dirigenti dei singoli Servizi. Si chiarisce che devono essere garant it e pari opport unità di accesso ai processi form ativi per t utti i dipendent i. Sostegno a Regioni ed Enti locali nell attuazione della riform a costituzionale 5
7 I rapporti t ra i soggett i interessati alla form azione, le relat ive procedure ed obiett ivi sono rinviat i ad un Tavolo contratt uale specifico, del quale però non risulta traccia dalla docum entazione reperit a. L adozione di una m etodologia di rilevazione dei fabbisogni e di valutazione degli effetti della form azione risulta ancora in itinere. Sostegno a Regioni ed Enti locali nell attuazione della riform a costituzionale 6
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