Piano di Zona. contenuti, opportunità e prospettive
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- Rita Antonucci
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1 contenuti, opportunità e prospettive Azzano Decimo Sala consigliare 10 gennaio
2 Gli obiettivi dell incontro odierno 1 Sapere lo sviluppo del processo pianificatorio del PDZ secondo le linee guida indicate dalla Regione 2 Comprendere il sistema prefigurato per la governance sociale dell ambito e le funzioni svolte dal SSC e dai Comuni 3 Padroneggiare alcuni dei principali contenuti del PDZ 2013/2015 e del PAA 2013, le implicazioni concrete e i vantaggi possibili 4 Conoscere il punto di vista dei Responsabili sociali e degli operatori sociali sul Piano, le perplessità, le aspettative e chiarire l importanza del ruolo svolto 2
3 Di cosa parliamo 1 Il processo pianificatorio e la sottoscrizione dell accordo di programma per la realizzazione del PDZ I numeri del processo, le fasi realizzate e le azioni da compiere 2 L architettura del sistema partecipato di governance sociale Il ruolo del SSC e dei singoli Comuni 3 Sintesi dei contenuti del PDZ 2013/2015 e del PAA 2013 I risultati della fase consultativa e delle Cabine di regia provinciali Le implicazioni concrete e i vantaggi possibili 4 Raccolta dei punti di vista dei Responsabili sociali comunali e degli operatori 3 Confronto sul Piano, cosa manca, cosa rafforzare, punti di forza
4 PDZ = Piano regolatore del sociale contiene gli interventi e i servizi sociali e sociosanitari della gestione associata dei 7 Comuni dell ambito sud 6.3 strumento permanente di governo locale dell intero ambito; supera la logica delle singole progettazioni (es. PDZ 2006/2008) considerando tutte le attività svolte dal Servizio sociale dei Comuni Si propone di raccordare le diverse pianificazioni locali (es. Politiche del lavoro, educazione, formazione, trasporti) Persegue obiettivi fissati dalla Regione e altri indicati a localmente ma sempre concretamente raggiungibili, molti sono a forte integrazione socio sanitaria Viene aggiornato annualmente con il Programma Attuativo Annuale (PAA), che precisa nel dettaglio le macroazioni previste dal PDZ e le risorse impiegate (finanziarie, strumentali, di volontariato ) 4
5 Le fasi del processo pianificatorio Informazione Concertazione Consultazione Co - progettazione Da gen 2013 ottobre Settembre Da Agosto
6 6
7 Cronogramma del processo pianificatorio Anno 2012 ANNO 2013 set ott nov dic gen feb Approvazione linee indirizzo e PDZ obiettivi sociosanitari approvazione PAA 2013 area sociosanitaria Approvazione PDZ 2013/2015 e PAA 2013 e Atto di intesa con l'ass6 Riavvio Tavoli tematici stabili e co-progettazione PDZ Co-progettazione e sottoscrizione Accordo di programma 7
8 I numeri del processo pianificatorio Hanno partecipato ai Tavoli di consultazione: -i servizi specialistici dell ASS6 - n.25 tra Associazioni, Fondazioni, Cooperative e gruppi locali - le organizzazioni sindacali e di categoria - gli Istituti Comprensivi dei sette Comuni - la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese - la Caritas Diocesana Area di intervento N. soggetti Adulti 25 Anziani 17 Disabilità 20 Minori e Famiglia 30 TOTALE 92 8
9 Risultati della pianificazione anno 2012 Il Piano 2013/2015 Il Programma delle Attività Annuali 2013 n. 13 allegati al PDZ 2013/2015 Sono l esito del lavoro svolto 2 Cabine di regia di area vasta per l area sociosanitaria e sociolavorativa 1 incontro di Concertazione 3 incontri di Consultazione in 4 Tavoli tematici Analisi interna al Servizio Sociale dei Comuni 9
10 Architettura della governance sociale Il SSC come l HUB dell ambito sud e nodo di area vasta I Comuni come HUB territoriali in dialogo continuo e reciproco con il SSC e gli attori locali SSC Regione Provincia ASS6 10
11 Il ruolo strategico dei Responsabili sociali Server delle reti locali comunali o Insieme agli operatori sociali sono gli attori più vicini ai cittadini e alle loro organizzazioni (principio di sussidiarietà) o Favoriscono l interpretazione e la definizione dei bisogni locali o Realizzano parte del sistema integrato di interventi e servizi sociali o Partecipano alla costruzione del profilo di comunità locale ( domanda, offerta, spesa sociale locale, dinamiche demografiche, ed economiche...) o Favoriscono il raccordo tra le politiche, i servizi e gli interventi locali o Favoriscono l implementazione delle decisioni dei soggetti che agiscono ai livelli superiori e contribuiscono a monitorare e a valutare le attività svolte 11
12 Il ruolo degli operatori sociali Server delle reti di ambito distrettuale o Sono dei professionisti del sociale che operano per l assistenza delle persone e per lo sviluppo del sistema integrato o Sono vicini ai cittadini e alle loro organizzazioni e realizzano una parte significativa del sistema integrato di interventi e servizi o Valorizzano, attivano e integrano le risorse territoriali, e promuovono la cittadinanza attiva (attivatori di comunità e non solo gestori di casi) o Partecipano alla costruzione del profilo di comunità locale o Favoriscono l orientamento dei servizi a criteri di prossimità, omogeneità, equità, tempestività, prevenzione e inclusione o Favoriscono l implementazione delle decisioni dei livelli superiori e contribuiscono a monitorare e a valutare le attività svolte 12
13 10 parole chiave del PDZ 2013/2015 Coesione, fiducia e capitale sociale Partecipazione sociale (governance sociale) Sinergia, connessione e integrazione (politiche e servizi) Consolidamento (livelli di assistenza, sistema associato) Valorizzazione delle risorse (es. umane, spesa sociale) Efficienza ed efficacia gestionale Collaborazione, Co-Responsabilità sociale Prevenzione e promozione degli interventi (oltre la cura) Comunicazione, informazione e rendicontazione sociale Senso di appartenenza e investimento sulla comunità 13
14 Le richieste, le proposte e le azioni emerse dai Tavoli di consultazione Di area tematica Trasversali o di sistema, come: Partecipazione o Lavoro di rete e condivisione delle esperienze e informazioni o Creazione di spazi e momenti di confronto o Maggiore vicinanza dei servizi ai luoghi e bisogni delle persone Comunicazione o Rivista dell ambito sud o Punto unico informativo o Sito internet e newsletter o Guida ai servizi pubblici, mappa orientativa 14
15 16 obiettivi del Piano Area di intervento Regionali Locali TOTALE Sistema 5 5 Minori e famiglia Anziani 2 2 Disabilità Disabilità, dipendenze e salute mentale Povertà, disagio ed esclusione sociale TOTALE N. 9 ad integrazione sociosanitaria N. 7 sociali di cui 3 locali 15
16 Gli obiettivi di sistema Regionali (R) Sociali (S) N. 1.1 (R, S) Rafforzare il coinvolgimento della comunità Partecipazione Comunicazione (L) Consolidamento dei 4 Tavoli tematici (L) Aggiornamento del profilo di comunità 2013 dell ambito (risorse, spesa sociale ) (L) Promozione della compartecipazione economica e non dei soggetti privati nella realizzazione di progetti sociali (L) Razionalizzazione della comunicazione interna ed esterna: con i Responsabili sociali dei Comuni (L) Realizzazione di un sito internet e rafforzamento della newsletter del SSC (L) Ricerca di collaborazioni per una maggiore diffusione di notizie (es. giornalini parrocchiali) (L) Rapporto annuale 2013 delle attività del SSC 16
17 Gli obiettivi di sistema Regionali (R) Sociali (S) N. 1.2 (R, S) Messa a sistema delle attività di soggetti privati beneficiari di contributi economici per attività sociali per una sinergia e coordinamento delle risorse finanziarie pubbliche erogate (L) Mappatura dei soggetti e rafforzamento delle relazioni con essi, anche attraverso la loro adesione ai Tavoli tematici (L) Stipula di accordi informali e formali (protocolli operativi / convenzioni) tra il SSC e i soggetti non istituzionali mappati per la realizzazione sinergica di progetti (L) Creazione di un marchio etico e di responsabilità sociale per i soggetti che sottoscrivono i protocolli e condividono progettualità con il SSC 17
18 Gli obiettivi di sistema Regionali (R) Sociali (S) N. 2.1 (R, S) Consolidare il sistema associato di governo del sistema locale degli interventi e dei servizi sociali (L) Rinnovo della convenzione tra i Comuni (L) Consolidamento dell Ufficio di direzione (L) Ottimizzazione degli strumenti informativi in uso al SSC e degli applicativi regionali (L) Adeguamento del bilancio per l adozione dei modelli regionali di rendicontazione delle risorse (L) Regolamento per l accesso e la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi (L) Indagine valutativa sulla qualità dei servizi e interventi erogati dal SSC (L) Piano annuale della formazione e supervisione 18 - anno 2014 degli operatori del SSC
19 Gli obiettivi di sistema Regionali (R) Sociali (S) N. 3.1 (R, S) Stabilizzare e consolidare le prestazioni e gli interventi di cui all art. 6 della legge regionale 6/2006, definendo un sistema di offerta per tipologie di servizi e prestazioni, trasversale alle aree di bisogno (registrazione dei valori target 2011 e relazione valutativa annuale sugli scostamenti registrati rispetto agli obiettivi operativi) Welfare d accesso Servizio sociale professionale Segretariato sociale Pronto intervento sociale Servizi domiciliari Servizi a carattere comunitario semiresidenziale Servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale Misure di sostegno e assistenza economica 19
20 Gli obiettivi di sistema Regionali (R) Sociosan. (SS) N. 4.1 (R, SS) Migliorare l integrazione sociosanitaria per la presa in carico integrata assicurando la continuità assistenziale tra ospedale e territorio/domicilio, tra diversi tipi di servizi sanitari e tra servizi sanitari e servizi sociali, in modo particolare nel momento del passaggio all età adulta (AV) Confermare, modificare o condividere tra SSC, ASS, Azienda Ospedaliera, e privati convenzionati/accreditati protocolli relativi alla continuità assistenziale, sia riferita ai passaggi correlati alle varie fasi di età sia ai passaggi tra strutture di ricovero e territorio 20
21 Gli obiettivi dell area Minori e Famiglia Regionali (R) Sociosan. (SS) N. 5.1 (R, SS) Promuovere la permanenza dei minori in famiglia (AV) Rivalutazione dei percorsi valutativi tramite equipe di valutazione multi professionali per minori e famiglie multi problematiche (Unità organizzativa Funzionale Integrata ASS6 e SSC in ciascun ambito distrettuale ) (AV) Definizione delle modalità di presa in carico, di protocolli per il trattamento di minori e famiglie con priorità a favore degli adolescenti con esordi psichiatrici e delle adozioni problematiche (L) Realizzazione di interventi di promozione dell agio e di contrasto al disagio dei minori nella scuola e in famiglia: progetto Monitor Dis-agio integrazione del progetto Genitori Educatori Informa ; Consolidamento dell Equipe minori del SSC 21
22 Gli obiettivi dell area Minori e Famiglia Regionali (R) Sociosan. (SS) N. 5.2 (R, SS) Potenziare il processo di sostegno e allontanamento del minore nonché il sistema di accoglienza dei minori collocati all esterno della propria famiglia di origine (AV) Sviluppo di un progetto di sensibilizzazione, reperimento, supporto delle famiglie affidatarie (AV) Definizione delle comunità di accoglienza secondo tipologie diversificate. Costituzione di un Tavolo provinciale (Tavolo Minori) integrato per l analisi e valutazione dell attuale offerta diurna e residenziale a favore dei minori (L) Rimodulazione del progetto Affido con attenzione sull affido della famiglia di origine oltre che sul minore, con interventi educativi domiciliari e Presentazione della ricerca del SSC 6.3 sulle comunità di accoglienza regionali ed extra regionali 22
23 Gli obiettivi dell area Minori e Famiglia Locale (L) Sociale (S) N. 5.3 (L, S) Promuovere interventi e servizi a sostegno dei minori e della famiglia, attivando e mettendo in rete le risorse comunitarie Mantenimento degli interventi di: pre e post scuola, di sostegno socio educativo a domicilio dei minori; di mediazione culturale a favore di minori e adulti stranieri e di etnia Rom Sinti (Progetto Integra ); Progetto Devianza ; Progetto equilibrista Realizzazione di percorsi formativi per il sostegno delle giovani coppie (famiglie) Progettazione partecipata di iniziative territoriali a sostegno della famiglia (da discutere nel Tavolo minori) Discussione per una gestione associata di ambito dei Progetti giovani Supporto ai Comuni per la progettazione di bandi 23rivolti a ragazzi e giovani e per la ricerca di sponsor
24 Gli obiettivi dell area Minori e Famiglia Regionale (R) Sociosan. (SS) N (R, SS) Collegare gli interventi sociali e sociosanitari programmati nei PDZ con specifiche azioni inerenti le politiche familiari (AV) Creazione di sinergie tra i vari interventi sociosanitari programmati da SSC e ASS6 a favore delle famiglie e le attività dei soggetti non istituzionali beneficiari di risorse pubbliche: - Costituzione di un Tavolo di ambito per l analisi dell attuale offerta pubblica e privata messa in atto dai vari soggetti coinvolti a favore delle famiglie - Confronto tra l offerta e i bisogni e costruzione di possibili collaborazioni per la gestione di progetti a sostegno delle famiglie 24
25 Gli obiettivi dell area Anziani Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 7.1 (R, SS) Promuovere interventi di promozione della salute e di prevenzione delle disabilità nell anziano (AV) Promozione di stili di vita sani (almeno un programma all anno), attraverso la costituzione di una rete territoriale di soggetti per la promozione della salute e la prevenzione degli incidenti domestici nella terza età: - realizzazione di una mappa locale delle iniziative in atto a livello comunale, predisposta in provincia dall ASS6 (AV) Piano formativo condiviso per operatori sociali e socio-sanitari per interventi informativi ed educativi (L) Prosecuzione della formazione congiunta SSC e Distretto sanitario sud per la promozione della salute degli operatori e degli utenti del SAD (L) Valutazione dell adesione alla Rete Italiana delle Città 25 Sane
26 Gli obiettivi dell area Anziani Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 7.2 (R, SS) Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, Sperimentare nuove soluzioni di risposta residenziale (AV) Analisi dei sistemi di domiciliarità esistenti e sviluppo di forme migliori di integrazione (ad esempio SAD ADI, infermiere di comunità, custode sociale) (AV) Messa a regime della lista unica e monitoraggio delle liste d attesa per ingressi nelle strutture residenziali (L) Definizione di un modello organizzativo del SAD per l intero ambito (già in fase di studio), in grado di fornire interventi nelle ore serali e nei giorni festivi (L) Valutazione dell attivazione di una Equipe anziani 26
27 Gli obiettivi dell area Anziani Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 7.2 (R, SS) Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, Sperimentare nuove soluzioni di risposta residenziale (AV) Formazione delle assistenti familiari e altri interventi per il loro benessere: luoghi d incontro, attività motoria (L) Sperimentazione di spazi nei Centri diurni per anziani affetti da demenze che vivono in famiglia, per i loro familiari, le assistenti, con attività di sostegno psicologico (L) Sperimentazione di funzioni respiro nei centri diurni (Accoglimento al bisogno, anche a ore) quale supporto al SAD rivolte ad anziani soli o in famiglia (L) Avvio di attività di animazione nei tre Centri diurni dell ambito con educatori professionali 27
28 Gli obiettivi dell area Anziani Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 7.2 (R, SS) Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, Sperimentare nuove soluzioni di risposta residenziale (L) Collaborazione con il Terzo Settore per la realizzazione di eventi informativi, formativi e di supporto per assistenti familiari, famigliari, volontari (care giver) (L) Incontri in-formativi per MMG e PLS sul funzionamento dei Servizi territoriali per gli anziani (L) Ricerca di nuovi volontari per l Amministratore di sostegno in tutti i Comuni dell ambito (L) Continuità dei percorsi con il Tribunale Ordinario e l Associazione che gestisce lo Sportello Amministratori di Sostegno: formazione, promozione e gestione (L) Progettazione nel Tavolo Anziani di iniziative concrete di sostegno e informazione (es. 28 piccole riparazioni; monitoraggio sociale )
29 Gli obiettivi dell area Disabilità Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 6.1 (R, SS) Percorso di riqualificazione dei Centri diurni per disabili finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni (AV) Costituzione di un Tavolo Operativo per: ricognizione dello stato di fatto del sistema dei servizi semiresidenziali dell'ambito e il raccordo con il sistema provinciale (AV) Analisi della Provincia del sistema trasporto a favore dei disabili dell'ambito sud per la riorganizzazione dei servizi di trasporto verso i centri diurni (L) Predisposizione di un nuovo piano organizzativo modulare del Centro Diurno di Poincicco (L) Rilevazione del bisogno e studio di nuove forme di funzioni respiro per i disabili 29
30 Gli obiettivi dell area Disabilità Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 6.1 (R, SS) Percorso di riqualificazione dei Centri diurni per disabili finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni (AV) Individuazione di contesti comunitari inclusivi nei quali sperimentare processi di autonomia individuale e promuovere nuovi modelli organizzativi alternativi a quelli dei centri diurni: - Analisi esperienze delle Cooperative Sociali Il Ponte, Il Seme e dell Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Pezzata Rossa: progetti Le Fratte e A.N.A.P.R.I., Il Tiglio ) (AV) Sviluppo del modello organizzativo a rete delle fattorie sociali e Messa in rete delle fattorie sociali (Coop. Sociale Il Ponte, Coop. Sociale Il Seme, Agriturismo FossaMala, Agriturismo Andreana, Coop. Sociale Arca, Agriturismo Lazzarotto ) 30
31 Gli obiettivi dell area Disabilità Locale (L) Sociosan. (SS) N. 6.2 (L, S) Avviare percorsi di sostegno del disabile e della sua famiglia nel loro contesto di vita e in ambito pubblico (L) Co-progettazione sul Tavolo tematico Disabilità di iniziative concrete di sostegno su temi quali: - la continuità assistenziale nel passaggio dalla minore età a quella adulta, - formazione dei volontari e altri portatori di interesse su tematiche inerenti la disabilità e il funzionamento dei servizi (es. il linguaggio tecnico specialistico), - approfondimento delle conoscenze sulle problematiche del disabile nel proprio contesto di vita, - favorire le connessioni tra la scuola e il Terzo Settore locale per realizzare iniziative congiunte (es. strumenti informativi sui servizi da consegnare alle famiglie, la presa in carico, inserimento in gruppi sportivi) 31
32 Gli obiettivi area Disabilità, dipendenze e salute mentale Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 8.1 (R, SS) Sviluppo di opportunità lavorative e di inclusione sociale per le persone svantaggiate nell ambito di nuovi accordi pubblicoprivato, di reti locali di economia solidale (AV) Incremento opportunità di integrazione lavorativa attraverso: - forme di integrazione funzionale dei servizi che si occupano di percorsi d inclusione e di reinserimento lavorativo (Comidis, Sil, Centri per l impiego, ) - progetti di sviluppo dell agricoltura sociale; messa in rete delle aziende agricole e delle cooperative di tipo B - Percorso di studio e analisi per lo sviluppo del prodotto etico delle fattorie sociali 32
33 Gli obiettivi area Disabilità, dipendenze e salute mentale Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 8.1 (R, SS) Sviluppo di opportunità lavorative e di inclusione sociale per le persone svantaggiate nell ambito di nuovi accordi pubblicoprivato, di reti locali di economia solidale (AS) Incremento opportunità di integrazione lavorativa delle persone svantaggiate in carico attraverso progetti di sviluppo di servizi di comunità: - sviluppo del Micro credito - laboratori osservativo-valutativi, orientati ad accogliere per periodi di tre/sei mesi utenti prevalentemente giovani - 33
34 Gli obiettivi area Povertà, disagio ed esclusione sociale Regionale (R) Sociosan. (SS) N. 9.1 (R, SS) Promuovere misure di contrasto alla povertà che accanto agli interventi di integrazioni economiche prevedano l utilizzo di strumenti di re-inserimento lavorativo-sociale (AS) Progetto provinciale finalizzato a migliorare la capacità dei territori di realizzare l inclusione sociale e lavorativa di persone in carico al SSC, a rischio di povertà ed esclusione sociale, attraverso l attivazione di una rete di accompagnamento e la promozione e ridefinizione dei servizi per l inclusione socio lavorativa (Messa a regime del Tavolo provinciale per lo svantaggio sociolavorativo ) - Adozione linee guida per l individuazione e formalizzazione di interventi e procedure da offrire alle persone in condizioni di fragilità (Assemblee dei Sindaci, Ente Provincia) 34
35 Gli obiettivi area Povertà, disagio ed esclusione sociale Locale (L) Sociale (S) N. 9.2 (L, S) Promuovere misure di contrasto alla povertà che prevedano l utilizzo di strumenti di inclusione sociale e la realizzazione di interventi secondo una logica di attivazione comunitaria che miri all autonomia della persona (L) Realizzazione di interventi e servizi per il sostegno abitativo delle persone svantaggiate: - Sviluppo di sinergie tra le iniziative del SSC, gli Uffici tecnici comunali, la Provincia, l Ater e altri attori pubblici e privati che operano sul tema; - Prosecuzione del progetto Sistema Cerco Casa ; - Attivazione di strutture e soluzioni abitative di emergenza per coloro che sono colpiti da sfratto o da altri eventi 35
36 Gli obiettivi area Povertà, disagio ed esclusione sociale Locale (L) Sociale (S) N. 9.2 (L, S) Promuovere misure di contrasto alla povertà che prevedano l utilizzo di strumenti di inclusione sociale e la realizzazione di interventi secondo una logica di attivazione comunitaria che miri all autonomia della persona (L) Prosecuzione dei progetti di contrasto alla povertà e all esclusione sociale: Devianza ; Integra ; La centrale del dai e prendi, la solidarietà non scade anzi si alimenta ; Co-progettazione nel Tavolo Adulti sui temi: - recupero di prodotti alimentari e non; - diffusione delle buone pratiche di economica solidale, di responsabilità sociale d impresa; - lotta agli sprechi e riutilizzo e condivisione dei beni; - iniziative di fund raising territoriale e di promozione di processi partecipativi (es. riunioni di condominio e di quartiere, osservatori sociali, consulte degli immigrati) - Interventi in-formativi per accompagnare le persone ad un 36 utilizzo consapevole delle risorse economiche
37 Apriamo la discussione Rispetto ai contenuti presentati e partendo dalla propria prospettiva: - Quali opportunità intravvedete per il proprio Comune e lavoro? - Quali aspetti sono carenti o mancano? - Cosa ritenete prioritario? - Quali indicazioni suggerite sui temi di sistema e di area: la comunicazione, l integrazione lavorativa e sociale delle categorie svantaggiate, la povertà delle famiglie, il coinvolgimento del terzo settore e delle imprese? - - Come possiamo meglio supportare le attività svolte localmente? 37
38 Una storia per affrontare il cambiamento - Trottolino si lancia subito nel labirinto alla ricerca di nuovo formaggio - Nasofino fiuta il cambiamento, si accorge che il formaggio sta per finire e capisce che l unica soluzione è seguire Trottolino - I due gnomi invece si disperano domandandosi chi abbia spostato il loro formaggio: rimangono immobili, non accettano la realtà che cambia e sperano che il formaggio ricompaia 38
39 CONTATTI SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI ambito distrettuale Sud 6.3 Piazza San Giacomo, (loc. Praturlone) Fiume Veneto (PN) Tel Tel / 823 Fax programmazione.ambitosociale@comune.azzanodecimo.pn.it 39
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