COMUNE DI CERRETO GUIDI PROVINCIA DI FIRENZE. REGOLAMENTO URBANISTICO Norme. Appendice B2 Disciplina delle unità edilizie di interesse storico

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COMUNE DI CERRETO GUIDI PROVINCIA DI FIRENZE. REGOLAMENTO URBANISTICO Norme. Appendice B2 Disciplina delle unità edilizie di interesse storico"

Transcript

1 COMUNE DI CERRETO GUIDI PROVINCIA DI FIRENZE REGOLAMENTO URBANISTICO Norme. Appendice B2 Disciplina delle unità edilizie di interesse storico ottobre 2011

2

3 INDICE Titolo I. Norme generali per le unità edilizie di interesse storico... 5 Articolo 1. Finalità e contenuti... 5 Articolo 2. Conservazione degli elementi architettonici esterni... 5 Articolo 3. Coperture e aperture in falda... 6 Articolo 4. Finiture esterne... 7 Articolo 5. Realizzazione di nuove aperture... 7 Articolo 6. Infissi... 8 Articolo 7. Vani ed elementi interni... 8 Articolo 8. Soppalchi... 9 Articolo 9. Sottotetti Articolo 10. Locali interrati e seminterrati Articolo 11. Impianti igienici e tecnologici Articolo 12. Spazi scoperti e recinzioni Articolo 13. Superfetazioni Titolo II. Norme specifiche riferite ai tipi edilizi Articolo 14. Unità edilizia rurale isolata colonica [A1] Articolo 15. Unità edilizia rurale isolata annesso [A2] Articolo 16. Unità edilizia rurale a fronte pluricellulare [A3] Articolo 17. Unità edilizia protourbana a fronte monocellulare [B1] Articolo 18. Unità edilizia urbana a fronte monocellulare [B2] Articolo 19. Unità edilizia urbana a fronte monocellulare con elemento distributivo interposto o affiancato [C] Articolo 20. Unità edilizia urbana a fronte pluricellulare [D] Articolo 21. Unità edilizia urbana isolata [E] Articolo 22. Elemento edilizio aggiunto [F1] Articolo 23. Unità edilizia urbana atipica o parzialmente trasformata [F2] Articolo 24. Unità edilizia speciale a struttura unitaria [G1] Articolo 25. Unità edilizia speciale a struttura unitaria villa [G2] Articolo 26. Unità edilizia urbana recente coerente con l organizzazione morfologica [H1] Articolo 27. Unità edilizia urbana recente non coerente con l organizzazione morfologica [H2] Titolo III. Norme riferite agli spazi scoperti Articolo 28. Componenti di spazi scoperti riferiti alle unità edilizie di interesse storico nel territorio rurale e aperto Articolo 29. Area di diretta pertinenza degli edifici Articolo 30. Area di mediazione paesistica Articolo 31. Viabilità di accesso... 58

4

5 Titolo I. Norme generali per le unità edilizie di interesse storico Articolo 1. Finalità e contenuti 1. La presente Appendice disciplina gli interventi di trasformazione funzionale e fisica ammissibili sugli immobili di interesse storico, individuati nelle tavole C1. Assetto del territorio rurale e aperto, C2. Assetto del territorio urbano e C3. Classificazione edilizia e progetto dello spazio pubblico e definiti all Articolo 39 delle norme del regolamento urbanistico. 2. Della presente Appendice si applicano: le disposizioni del Titolo 1 a tutte le unità di spazio (unità edilizie e relative aree di pertinenza), all interno e all esterno dei tessuti urbani storici, individuate e classificate di interesse storico nelle tavole C1. Assetto del territorio rurale e aperto, C2. Assetto del territorio urbano e C3. Classificazione edilizia e progetto dello spazio pubblico; le disposizioni del Titolo 2 come norme generali con riferimento alle categorie definite in base alle caratteristiche tipologiche delle unità di spazio e al grado di significatività e permanenza delle stesse; le disposizioni del Titolo 3 ai soli spazi scoperti riferiti alle unità edilizie di interesse storico localizzate nel territorio rurale e aperto. 3. Negli edifici di rilevante valore architettonico sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro scientifico, restauro e risanamento conservativo. Nell ambito degli interventi di restauro e risanamento sono ammessi, nei limiti e alle condizioni stabilite nelle disposizioni relative ai tipi edilizi, il mutamento dell uso e variazioni del numero di unità immobiliari. 4. Nel caso gli edifici abbiano subito alterazioni morfologiche o tipologiche, sono ammessi interventi volti a consolidare l assetto risultante dalle trasformazioni intervenute ovvero a introdurre ulteriori trasformazioni purché non comportino variazioni degli elementi originari riconoscibili e ancora sussistenti. Articolo 2. Conservazione degli elementi architettonici esterni 1. Le trasformazioni fisiche ammissibili in ogni classe tipologica devono in ogni caso assicurare la conservazione o il ripristino degli elementi architettonici e- sterni, con particolare riguardo: a) alle coperture, di cui all Articolo 3; b) alle finiture esterne, di cui all Articolo 4; c) alle aperture, di cui all Articolo 5; d) agli infissi che vanno sostituiti in coerenza con Articolo 6; Comune di Cerreto Guidi (FI) 5

6 e) agli elementi decorativi dei prospetti, come griglie e balconi in ferro, rilievi, statue, affreschi e simili, che di norma non possono essere rimossi, alterati o sostituiti. 2. È prescritta in ogni caso la conservazione di tutti gli elementi architettonici e decorativi superstiti che rivestano un interesse storico-testimoniale, anche se di provenienza incerta o non direttamente legati alla storia dell edificio, quali cornicioni in pietra o in cotto, formelle, targhe, e simili. 3. È altresì prescritta in ogni caso: a) la sostituzione di eventuali elementi o parti di elementi architettonici irrecuperabili in pietra, marmo, mattoni e simili, quali lesene, capitelli, bancali e soglie, mensole, cornici, decorazioni interne ed esterne, e altro, utilizzando gli stessi materiali; b) la sostituzione di eventuali elementi e strutture architettoniche in legno, fatiscenti, caratteristiche della tradizione locale, come trabeazioni, soffitti esterni e interni, e simili, con lo stesso materiale. 4. In ogni caso di effettuazione di trasformazioni fisiche ammissibili può essere richiesta: a) la coloritura di superfici di qualsiasi genere con tinte idonee; b) la rimozione di recinzioni, cornici e sbalzi, manti di copertura, infissi e serramenti, estranei alla tradizione locale, e la loro sostituzione con materiali idonei. Articolo 3. Coperture e aperture in falda 1. La forma, la configurazione e l aggetto della gronda preesistente devono essere mantenuti. Deve essere ripristinato, ove originariamente esistente, il gioghetto (o finitura del tetto sui fronti laterali a capanna). Il ripristino deve essere effettuato con embrici sporgenti direttamente dal muro, oppure con la fuoriuscita di mensole in legno con aggetto non superiore a 20 cm e soprastante corrente e scempiato di campigiane. 2. Ove necessario, ai fini di consolidamento strutturale, è consentito realizzare in gronda un cordolo di coronamento del muro esistente con una possibilità di modificazione della quota di imposta non superiore a 20 cm, purché non visibile dall esterno. Tale modifica non è considerata incremento di volume. 3. Il manto di copertura deve essere realizzato o ripristinato nelle forme, dimensioni, e materiali originari o tradizionali in coppi ed embrici, con recupero della maggior parte possibile del materiale originario. È espressamente vietato utilizzare materiali impropri quali eternit e onduline per le coperture di tutti i manufatti edilizi, ivi compresi quelli accessori. I canali di gronda e i pluviali devono essere in lamiera di ferro verniciata o lamiera di rame naturale. 4. È ammessa la realizzazione di lucernari e abbaini, per non più del 5% della superficie della copertura. L altezza massima degli abbaini è 1 m rispetto al piano 6 Comune di Cerreto Guidi (FI)

7 di giacitura del tetto e la loro collocazione deve essere prevista preferibilmente nelle falde non prospicienti la viabilità pubblica, contenendo il più possibile l impatto visivo. 5. Non è ammessa la realizzazione di terrazze a tasca. Articolo 4. Finiture esterne 6. Devono essere mantenute o ripristinate le murature omogenee in pietrame, originariamente a vista. L intonaco deve essere eseguito con malta e tinte analoghe a quelle originarie, e mediante le tecniche in uso prima della industrializzazione della calce e del cemento. Sono espressamente esclusi intonaci di tipo plastico o sintetico. 7. La scelta dei colori da usare nelle coloriture dei prospetti esterni deve essere di norma riferita: a) al recupero, per quanto possibile, delle tracce di tinteggiatura reperibili sui medesimi prospetti; b) soprattutto nei casi di ricostruzione delle unità edilizie, alla gamma dei colori presenti nella tradizione locale; c) alla valutazione globale di un ambito sufficientemente ampio da rappresentare una campionatura plausibile delle gamme di colori caratterizzanti l ambiente nel quale è inserita l unità edilizia interessata, nel caso delle unità edilizie componenti zone storiche urbane intendendosi l ampiezza riferita alle fronti affacciantisi su di un elemento unitariamente identificabile di viabilità. 8. Ove non presenti originariamente, devono essere rimossi e non possono essere realizzati elementi di finitura quali zoccoli, rivestimenti, soglie in cemento impropri e incoerenti con le caratteristiche storiche dell edificio. 9. È ammessa la realizzazione di balconi, solo sui fronti interni, ove non contrastino con le caratteristiche tipologiche e architettoniche delle unità edilizie. È altresì ammessa la realizzazione di scale accessorie non appartenenti al sistema distributivo principale, di accesso agli spazi scoperti pertinenziali, purché non contrastino con le caratteristiche tipologiche e architettoniche delle unità edilizie. Articolo 5. Realizzazione di nuove aperture 1. La realizzazione di nuove aperture deve essere limitata al minimo indispensabile ed è ammessa solo nel caso in cui non contrasti con la configurazione propria del tipo, secondo le indicazioni delle schede tipologiche. 2. La realizzazione di nuove aperture al piano terra delle unità edilizie, funzionali all accesso ad ambienti utilizzabili per attività non abitative, ovvero all esposizione e alla commercializzazione di beni, sempre ove e per quanto ammissibile, deve uniformarsi all insieme dei seguenti criteri: Comune di Cerreto Guidi (FI) 7

8 Articolo 6. Infissi a) devono essere in ogni caso salvaguardati gli impianti compositivi relativi al fronte interessato; b) le dimensioni delle bucature devono essere rapportate all entità della superficie del fronte e delle aperture preesistenti; c) soprattutto nel caso delle unità edilizie componenti zone storiche urbane devono essere mantenute e/o riproposte le gerarchie dei valori nel contesto generale dei fronti affacciantisi sull interessato elemento unitariamente identificabile di viabilità, ovvero sull interessata unità di spazio scoperto concluso. 3. La realizzazione di nuove aperture su spazi interni alle unità edilizie, sempre ove e per quanto ammissibile, non è tenuta al rispetto delle prescrizioni relative alle superfici minime, dettate da norme diverse da quelle del presente regolamento urbanistico, qualora sia richiesto il prevalere del loro adeguamento alle caratteristiche dimensionali tradizionali, e comunque alla logica distributiva delle aperture caratteristica dell unità edilizia interessata. 4. Le nuove aperture, ove e per quanto ammissibili, devono avere un rapporto proporzionale tra altezza e larghezza analogo a quelle tradizionali. I materiali u- tilizzati devono riprendere quelli degli stessi elementi architettonici presenti nella specifica unità edilizia. Di conseguenza, i portoni di ingresso devono essere in legno pieno, verniciato o naturale; in quest ultimo caso devono essere usate essenze tradizionali quali castagno, rovere o cipresso. 1. Gli infissi devono essere in legno tinteggiato o naturale; in quest ultimo caso devono essere usate essenze tradizionali quali castagno o cipresso. 2. Sono ammesse, per l oscuramento esterno, persiane alla fiorentina di modello tradizionale e verniciate, ove riferite a fronti edilizi di edifici di matrice residenziale intonacati, nonché persiane a libro. Negli altri casi, è consentito esclusivamente l oscuramento interno. 3. È vietato l impiego di serrande avvolgibili, imposte in legno a doghe. Sono ammessi infissi metallici a disegno semplice: nei locali di edifici a matrice produttiva; a chiusura di piccole aperture o di elementi quali altane, logge, portici e simili; nei locali a pianterreno adibiti a funzioni non residenziali o ad autorimesse. 4. Sono ammesse inferriate di tipo tradizionale per i locali a pianterreno. Articolo 7. Vani ed elementi interni 1. È prescritto il consolidamento delle murature portanti, delle scale e dei solai, se originari, con sostituzione delle parti non recuperabili, utilizzando materiali tradizionali o equivalenti. È ammesso l uso di materiali e tecnologie non tradizionali solamente per interventi integrativi necessari per il consolidamento e risanamento delle strutture storiche. 8 Comune di Cerreto Guidi (FI)

9 Articolo 8. Soppalchi 2. Se non espressamente previsto nelle disposizioni relative ai tipi edilizi, non può essere modificata la posizione e la quota degli elementi indicati al comma precedente. 3. Devono essere restaurati o ripristinati gli ambienti interni che abbiano elementi o aspetti di pregio. 4. Devono essere mantenuti, per quanto possibile, i pavimenti originari, impiegando materiali tradizionali analoghi a quelli originari ove sia indispensabile procedere alla loro sostituzione. 5. I vani a tetto non possono essere controsoffittati e la formazione di eventuali tramezzi deve essere congruente all orditura lignea del tetto. 6. La realizzazione di nuove porte all interno dei vani distributori principali (cucina tradizionale, vano scale, eccetera), in particolare se questi ultimi sono caratterizzati dalla presenza di porte dotate di mostre in pietra, è ammessa solo alla condizione che queste siano eseguite a filo muro. 7. Nel caso in cui risulti indispensabile procedere al tamponamento di una apertura provvista di mostre in pietra, queste ultime devono essere mantenute in vista. 8. È ammesso il mantenimento dell impianto distributivo attuale, ancorché diverso da quello originario per successive alterazioni. Non devono essere introdotte ulteriori variazioni che impediscano la riconoscibilità dell assetto originario. 1. In tutte le unità edilizie è ammissibile, negli ambienti interni aventi altezza netta non inferiore a metri 4,5 e privi di elementi di pregio artistico alle pareti (affreschi, pitture incassate, cornici, decorazioni, tappezzerie, specchi, e simili), la realizzazione di soppalchi funzionali, alle seguenti condizioni: a) la posizione del soppalco non sia tale da resecare le aperture di finestre e- sterne o di porte interne; b) la dimensione del soppalco sia non superiore ai 2/3 della superficie dell ambiente in cui si inserisce; c) l intervento differenzi la nuova struttura, dall ambiente in cui si inserisce, per forma e materiali, assimilandola a un elemento d architettura d interni, o arredo fisso; d) l altezza del soppalco dal pavimento sia di almeno metri 2,20; e) l altezza media dei locali sopra il soppalco, calcolata escludendo dal computo le sue parti aventi altezza netta inferiore a metri 1,80, sia pari almeno a metri 2,20; f) l angolo di cottura dei cibi, o altro apparato produttore di punti di fuoco, sia collocato al di sotto del soppalco solamente a condizione che il soppalco stesso non sia ligneo, o sia, ove ligneo, adeguatamente protetto con trattamento ignifugo, e a condizione che presenti una doppia illuminazione-aerazione ovvero un altezza pari o maggiore a metri 2,40. Comune di Cerreto Guidi (FI) 9

10 Articolo 9. Sottotetti 1. In tutte le unità edilizie sono ammissibili, ferme restando le prescrizioni relative alle utilizzazioni stabilite compatibili, gli interventi volti ad adattare i sottotetti al fine di renderli utilizzabili, anche come unità funzionali autonome, per funzioni diverse da quelle di servizi di pertinenza delle utilizzazioni attivabili ai piani inferiori, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) sia garantito l integrale rispetto di ogni altra prescrizione relativa alle trasformazioni fisiche ammissibili e/o prescritte, e in particolare che gli interventi non comportino alterazioni dell andamento originario della copertura; b) sia assicurata, in presenza di coperture, o di strutture portanti delle stesse, alterate o collabenti, il loro ripristino con gli stessi materiali, ove i medesimi corrispondano a quelli originari, oppure con materiali tradizionali; c) ove si intenda attivare un utilizzazione abitativa, o comunque comportante la presenza continuativa di persone, del sottotetto, l altezza media dei locali direttamente adibibili a tali utilizzazioni sia pari almeno a metri 2,40; e l altezza media dei locali adibibili a funzioni accessorie sia pari almeno a metri 2,20; l altezza media di ogni locale sottotetto è calcolata escludendo dal computo le sue parti aventi altezza netta inferiore a metri 1,80. Articolo 10. Locali interrati e seminterrati 1. Sono ammessi il ripristino e la realizzazione di piani interrati e seminterrati da adibire a locali di pertinenza delle unità immobiliari dei piani superiori, entro la sagoma degli edifici soprastanti. Articolo 11. Impianti igienici e tecnologici 1. La realizzazione di canne fumarie, sfiati e comignoli deve essere effettuata facendo riferimento a esempi tradizionali. 2. Nei casi in cui gli impianti igienici siano stati collocati in posizione tale da alterare l impianto distributivo e architettonico originario (ad esempio, attraverso la suddivisione della cucina tradizionale, l occupazione della loggia, la formazione recente di superfetazioni improprie), non è ammesso il loro rifacimento nella medesima collocazione. 3. L inserimento di servizi igienici deve essere previsto all interno di vani esistenti, senza alterare l impianto distributivo originario. In particolare non devono essere alterati i vani caratterizzanti i tipi edilizi. 4. Gli impianti tecnologici di servizio devono essere posizionati preferibilmente nelle corti, nei cortili e negli altri spazi scoperti interni non caratterizzati, ivi comprese le chiostrine e i cavedii eventualmente esistenti, e in ogni caso in termini concordati con il competente ufficio tecnico comunale. 5. Eventuali centrali termiche e impianti di accumulazione o di sollevamento idrico devono essere ricavati all interno del volume esistente utilizzando, possibil- 10 Comune di Cerreto Guidi (FI)

11 mente, vani di carattere marginale e in m odo tale da non alterare l assetto distributivo originario. 6. Gli elementi di cui ai commi 4 e 5 possono essere collocati anche all esterno degli edifici, purché in vani interrati di dimensioni strettamente correlate all alloggiamento degli impianti, esclusivamente nei casi in cui sia possibile realizzare rampe di accesso che non contrastino con l assetto complessivo degli spazi scoperti e che non comportino l alterazione o la rimozione di manufatti e pavimentazioni di valore storico-artistico o storico-testimoniale. 7. La realizzazione di scale di emergenza, ascensori e montacarichi, se necessari in adempimento a norme nazionali o regionali aventi prevalenza su quelle di tutela dei beni culturali e paesaggistici, non deve compromettere i valori architettonici e le caratteristiche tipologiche dell unità edilizia interessata, nonché il profilo altimetrico delle coperture in particolare non sono ammessi i volumi tecnici che alterino le tradizionali coperture a tetto esistenti e/o caratteristiche della categoria di appartenenza dell unità edilizia interessata, con trasformazione, anche parziale, in copertura a terrazzo. 8. La collocazione di antenne, parabole e condizionatori esterni deve essere prevista nelle falde e nelle facciate non prospicienti la viabilità pubblica, contenendo il più possibile l impatto visivo. In caso di edifici di riconosciuto valore architettonico i condizionatori non devono essere collocati in aggetto rispetto al piano di facciata. Articolo 12. Spazi scoperti e recinzioni 1. Negli spazi scoperti, pertinenziali e autonomi, sono ammessi gli interventi indicati ai commi successivi. Negli spazi destinati ad attività pubbliche o di interesse collettivo sono ammessi gli ulteriori interventi stabiliti nelle norme generali, purché siano conservati gli elementi di interesse storico e ambientale. 2. Le corti interne, i cortili e le chiostrine facenti parte integrante di una o più unità edilizie, non possono essere alterate, suddivise o sistemate indipendentemente da queste ultime. I progetti riguardanti interventi di sistemazione delle parti esterne devono dimostrare la congruenza dell intervento proposto rispetto a ciascuna unità edilizia o parte di essa, ovvero all insieme delle unità edilizie di cui tali spazi sono parte. In generale, tali interventi, anche se realizzati in tempi diversi, devono assicurare l applicazione di tecniche simili, sia sotto il profilo del trattamento delle superfici esterne e delle pavimentazioni che nella scelta dei colori e dei dettagli costruttivi, al fine di pervenire a soluzioni per quanto possibile unitarie ed organiche per gli spazi in questione. 3. Negli spazi scoperti pertinenziali devono essere conservati: manufatti e reperti di valore storico-artistico o storico-testimoniale quali: fontane, pozzi, lapidi, sculture, rilievi, edicole, dipinti e simili; muri in pietra di delimitazione perimetrale; pavimentazioni tradizionali in pietra o laterizio, ove presenti. Comune di Cerreto Guidi (FI) 11

12 4. Le recinzioni, anche in deroga alle vigenti norme del regolamento edilizio, possono essere realizzate con muri intonacati di altezza e colore tali da armonizzarsi con le preesistenze e con le caratteristiche tradizionali. 5. I percorsi pedonali, carrabili interni agli spazi scoperti pertinenziali possono essere pavimentati in ghiaino, terra battuta, pietra o cotto, secondo forme, dimensioni e tessitura tradizionale. 6. I marciapiedi girocasa, la cui realizzazione è ammessa ove indispensabile per motivi igienico funzionale (come per la formazione di scannafossi), devono a- vere maggiore sviluppo di profondità sul fronte principale e la minima dimensione funzionale sugli altri fronti. 7. Gli scannafossi introdotti sui fronti laterali e sul fronte a monte dell edificio devono essere realizzati in modo da non alterare il rapporto tra edificio e terreno circostante e possono essere coperti purché con lastre in pietra o elementi in cotto, aventi forme e dimensioni tradizionali. 8. È ammessa la realizzazione di parcheggi interrati e cantine pertinenziali dell unità edilizia di riferimento esclusivamente nei casi in cui sia possibile realizzare rampe di accesso che non contrastino con l assetto complessivo degli spazi scoperti e che non comportino l alterazione o la rimozione di manufatti e pavimentazioni di valore storico-artistico o storico-testimoniale. 9. Ove consentiti, i manufatti edilizi accessori (pertinenze) devono essere realizzati di norma con materiali, colori e finiture dello stesso tipo di quelli impiegati per gli edifici principali. 10. Le pertinenze delle unità edilizie devono conservare il loro carattere di accessorietà anche a seguito degli interventi ammessi dal regolamento urbanistico, ad eccezione dei casi espressamente previsti nelle disposizioni relative ai tipi edilizi. 11. È ammessa la realizzazione di chioschi, pergolati e simili, subordinatamente all impiego di materiali e colori tradizionali. 12. Nel territorio rurale le sistemazioni degli spazi scoperti devono inoltre attenersi alle disposizioni di cui al Titolo III. In particolare, devono essere mantenuti, per quanto possibile, gli andamenti, le quote, i dislivelli e le opere di sostegno originari, con particolare attenzione al mantenimento dei muri a secco tradizionali. Articolo 13. Superfetazioni 1. In caso di interventi diversi dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, è prescritta l eliminazione delle superfetazioni. Ove previsto dalle schede relative ai tipi, è consentito il recupero della volumetria. 2. L eliminazione delle superfetazioni è prescritta ancorché tali elementi siano stati oggetto di provvedimenti di condono, nel qual caso è consentito il recupero della volumetria, realizzando pertinenze o locali accessori nel rispetto delle disposizioni relative ai tipi edilizi. 12 Comune di Cerreto Guidi (FI)

13 Titolo II. Norme specifiche riferite ai tipi edilizi Comune di Cerreto Guidi (FI) 13

14 Articolo 14. Unità edilizia rurale isolata colonica [A1] 1. Descrizione Unità edilizia di base, generalmente anteriore al 1850, di origine rurale. Gli edifici che costituiscono il tipo sono le case coloniche, realizzate attorno a uno spazio libero (aia o corte). Essi rappresentano l unità edilizia principale degli insediamenti rurali. Il tipo A1 è molto diffuso, e comprende le coloniche più semplici, che non presentano articolazioni planimetriche particolarmente complesse. Le unità principali sono in genere caratterizzate da cellule strutturali di dimensioni maggiori, con strutture murarie più consistenti, talvolta con elementi di finitura di pregio. Alcuni di essi (cucina tradizionale, androni, altri locali con caratteristiche architettoniche e decorative di pregio), si trovano frequentemente e caratterizzano il tipo. Il tipo A1 comprende al suo interno coloniche più complesse, caratterizzate da un valore architettonico riconosciuto e da una particolare integrità degli elementi architettonici originari, molte delle quali corrispondono a case padronali. In parte, le coloniche sono state inglobate in veri e propri nuclei rurali. Gli annessi, giustapposti al corpo principale ovvero autonomi, hanno in genere dimensioni e consistenza inferiori. Tali annessi, oggi generalmente separati dal corpo principale, sono stati classificati individualmente con la lettera A2. Posizione nel lotto Modalità di aggregazione Numero di cellule del fronte Numero di cellule in profondità Accesso principale Altezza Affacci Composizione del fronte principale Elementi distributivi verticali Elementi architettonici caratterizzanti Spazi scoperti pertinenziali Annessi In adiacenza a un percorso, in lotto di dimensioni ampie, con sviluppo dei corpi edificati attorno a uno spazio libero centrale (aia/corte) Unità aggregate attorno al corpo principale o all aia comune Aggregazione di una o più cellule Generalmente una Dalla strada o, più sovente, dalla corte Da uno a due piani Affacci generalmente liberi sui quattro lati. Nei casi di inglobamento in un nucleo rurale, gerarchizzazione a favore del fronte strada Nessun allineamento prevalente Esterni e interni agli edifici Muratura generalmente in mattoni, tetto a falde in tegole e coppi; frequente presenza di contrafforti o muri a scarpa di rinforzo; frequente presenza di elementi quali portico, tettoia in muratura, forno, pozzo, torre, torretta, loggia; assai frequenti le cornici in pietra di porte e finestre, meno frequenti le soglie in pietra Spazi scoperti quali resedi, aie e simili pavimentati in pietra, pietra comune, cotto; presenza di giardino rustico, orto, prato, oliveto, bosco, vigneto, serre, voliere; presenza di annessi minori Giustapposti all edificio principale o autonomi 14 Comune di Cerreto Guidi (FI)

15 Schema planimetrico e facciata tipo Unità edilizia rurale isolata colonica Unità edilizia rurale isolata colonica Comune di Cerreto Guidi (FI) 15

16 2. Disposizioni Volume Prospetto e aperture Impianto distributivo e collegamenti Elementi strutturali Accorpamenti e suddivisioni Superfetazioni Annessi Spazi scoperti Mantenimento del volume edificato e del preesistente numero dei piani. Conservazione ed eventuale ripristino degli elementi volumetrici caratterizzanti, quali torri, torrette, logge. Restauro e valorizzazione degli elementi architettonici, nonché ripristino degli elementi originali alterati. Mantenimento nella posizione e forma delle aperture storiche. Nuove aperture aventi forma e dimensioni analoghe a quelle delle aperture storiche esistenti sono ammesse solamente ove costituiscano una composizione coerente con quella originaria. Mantenimento degli elementi caratterizzanti quali portici e scale e- sterne. La chiusura di portici e logge è ammessa esclusivamente a filo interno della muratura, mantenendo il carattere di accessorietà e pertinenzialità di tali spazi. Mantenimento o ripristino dell impianto distributivo originario. Mantenimento della scala della parte residenziale nella posizione in essere. Mantenimento della scala esterna dove presente. Possibilità limitata di inserimento di nuove scale interne, preferibilmente a giorno, aventi caratteristiche tali da rendere riconoscibile la loro non appartenenza all impianto originario. Mantenimento degli ingressi principali sull aia. Mantenimento dei vani caratterizzanti l edificio (ad es. cucina tradizionale, androni, altri locali con caratteristiche architettoniche e decorative di pregio) essendo vietata la loro suddivisione mediante tramezzi. Nel caso in cui la cucina tradizionale venga riutilizzata come vano soggiorno, è ammessa la formazione di una nuova cucina in un altro vano adiacente. Consolidamento, ovvero sostituzione integrale o parziale senza modificazione della posizione o della quota, nonché con materiali tradizionali, uguali o tecnicamente equivalenti a quelli preesistenti, e con strutture aventi gli stessi requisiti prestazionali di quelle preesistenti, dei seguenti elementi strutturali: murature portanti sia interne che e- sterne; solai e volte; tetto, con ripristino del manto di copertura originale e caratteristico. L accorpamento di unità immobiliari è ammesso esclusivamente mediante semplice apertura di porte o varchi. La suddivisione di unità immobiliari, nel rispetto delle altre disposizioni, è ammessa alle seguenti ulteriori condizioni: - dimensione minima pari a 1 cellula strutturale; - almeno un affaccio verso l esterno; - rispetto di ogni altra norma sui prospetti e sulla distribuzione. La realizzazione di unità immobiliari abitative mediante suddivisione è ammessa nel rispetto del seguente limite ulteriore: SUL minima: 70 mq. Demolizione dell esistente con possibilità di recupero della volumetria, realizzando locali accessori in ampliamento degli annessi esistenti. Sugli annessi esistenti sono ammessi gli interventi stabiliti per il tipo A2. Gli interventi ammessi negli spazi scoperti di pertinenza sono disciplinati al Titolo III della presente Appendice alle Norme. In linea generale deve essere conservato il rapporto tra gli edifici appartenenti allo stesso insediamento rurale (siano essi a originaria funzione abitativa, produttiva o di servizio) e la relativa aia o corte rurale. L aia o la corte 16 Comune di Cerreto Guidi (FI)

17 rurale, ove presenti, non possono essere divise con recinzioni, siepi o altri elementi divisori, anche se gli edifici che vi insistono appartengono a diverse proprietà. Gli interventi sono subordinati alla presentazione di un progetto unitario afferente l intero spazio scoperto. Utilizzazioni compatibili 1. A tutti i piani: abitazioni rurali abitazioni ordinarie abitazioni specialistiche attività ricettive, limitate a: agriturismo affittacamere attività direzionali erogazioni dirette di servizi, limitate a: uffici privati studi professionali strutture culturali, limitate a: centri di ricerca musei sedi espositive biblioteche archivi strutture associative strutture sanitarie e assistenziali, limitate a: residenze sanitarie assistenziali 2. Esclusivamente al piano terra, e a condizione che i piani superiori siano serviti da autonomi collegamenti verticali: manifatture, limitate a: artigianato di produzione di beni artistici o connessi con le persone e le abitazioni artigianato di servizio commercio al dettaglio, limitato a: pubblici esercizi, limitati a: bar, caffè, gelaterie, bottiglierie ed enoteche con somministrazione osterie, ristoranti, trattorie, pizzerie strutture ricreative, limitate a: sale da ritrovo e da gioco 3. A tutti i piani ove abbiano superficie utile di calpestio superiore a 200 metri quadrati, e a condizione che le eventuali abitazioni ordinarie o specialistiche presenti nella medesima unità edilizia abbiano accesso separato: attività ricettive, limitate a: alberghi, motel residenze turistico-alberghiere case per ferie ostelli per la gioventù residence erogazioni dirette di servizi, limitate a: uffici aperti al pubblico centri di calcolo Comune di Cerreto Guidi (FI) 17

18 Articolo 15. Unità edilizia rurale isolata annesso [A2] 1. Descrizione Unità edilizia, testimonianza della cultura materiale della civiltà rurale. Fanno parte del tipo tutti i manufatti rurali annessi alle attività agricole, sia associati a unità edilizie adibite a residenza (come le coloniche) sia isolati all interno di un fondo. Tra i manufatti si classificano: fienile, stalla, rimessa, deposito, magazzino, limonaia, eccetera. La datazione storica di realizzazione è documentata, nelle unità edilizie prenovecentesche, dal permanere di elementi architettonici ed edilizi e/o materici, propri dei tipi edilizi rurali prenovecenteschi, nonostante le trasformazioni, anche notevoli, subite nel tempo. L annesso agricolo è in particolare caratterizzato da: a) altezza di edificazione generalmente di due piani con frequente tettoia annessa ad un piano con pilastrini in mattoni; b) muratura in mattoni, tetto a falde in tegole e coppi; c) rari elementi in pietra quali cornici, marcapiani, soglie; d) rara la presenza di porte ad arco e finestre a lunetta, frequente la presenza di aperture ad arco al primo piano e grigliati in cotto prevalentemente nei fienili. In alcuni casi i manufatti presentano caratteristiche architettoniche, costruttive e dimensionali simili all edificio principale; in altri casi si configurano come manufatti modesti, costruiti con materiali poveri e con dimensioni molto ridotte. Posizione nel lotto Modalità di aggregazione Numero di cellule del fronte Numero di cellule in profondità Accesso principale Altezza Affacci Composizione del fronte principale Elementi distributivi verticali Elementi architettonici caratterizzanti Spazi scoperti pertinenziali In adiacenza a un percorso, con sviluppo dei corpi edificati attorno a uno spazio libero centrale (aia/corte) Unità aggregate attorno al corpo principale o all aia comune Generalmente una Generalmente una In genere dalla corte Da uno a due piani Affacci generalmente liberi sui quattro lati. Nei casi di inglobamento in un nucleo rurale, gerarchizzazione degli affacci a favore del fronte strada Nessun allineamento prevalente Di norma esterni agli edifici Muratura generalmente in mattoni, tetto a falde in tegole e coppi; frequente presenza di contrafforti o muri a scarpa di rinforzo; possibile presenza di tettoia in muratura Spazi scoperti quali resedi, aie e simili pavimentati in pietra, pietra comune, cotto; presenza di giardino rustico o campo coltivato 18 Comune di Cerreto Guidi (FI)

19 Schema planimetrico e facciata tipo Unità edilizia rurale isolata annesso Unità edilizia rurale isolata annesso Comune di Cerreto Guidi (FI) 19

20 2. Disposizioni I rustici minori, quali stalletti, pollai e porcilaie in muratura, tettoie, forni del pane, pozzi, devono essere mantenuti e/o recuperati nelle loro caratteristiche architettoniche e costruttive. Tali elementi devono mantenere la funzione di annessi agricoli o essere riutilizzati esclusivamente come locali accessori. Volume Prospetto e aperture Impianto distributivo e collegamenti Elementi strutturali Accorpamenti e suddivisioni Superfetazioni Spazi scoperti Mantenimento del volume edificato e del relativo numero dei piani. Restauro o ripristino dei prospetti, ove nettamente caratterizzati, secondo il modello di partitura riconoscibile come proprio dell unità edilizia interessata, con la conservazione delle aperture esistenti di porte e finestre, nel loro numero, nelle loro forme e posizioni, e nelle loro dimensioni. In particolare devono essere mantenute le aperture a griglia in mattoni con eventuali tamponamenti e infissi interni. L apertura di porte e/o finestre è ammessa solamente in misura limitata in modo tale da non alterare i connotati originari di ogni prospetto e comunque nel rispetto compositivo dell insieme. Le nuove aperture devono avere forma e dimensioni analoghe a quelle delle altre aperture storiche degli annessi o di quelle dell edificio principale. Mantenimento degli elementi caratterizzanti quali portici, arcate, logge, scale esterne. La chiusura di portici, logge e tettoie giustapposte all edificio e chiuse su almeno due lati è ammessa esclusivamente a filo interno della muratura, mantenendo il carattere di accessorietà e pertinenzialità di tali spazi. Conservazione e/o ripristino delle strutture verticali portanti continue (muri) e puntiformi (pilastri) essendo ammessa la loro sostituzione quando non più recuperabili. L inserimento di ulteriori collegamenti e strutture verticali e orizzontali è ammesso purché siano conservate le caratteristiche strutturali storiche. Possibilità di inserimento di nuovi collegamenti verticali (scale). Consolidamento, ovvero sostituzione integrale o parziale per quanto non recuperabili, ovvero ancora ricostruzione per quanto distrutti, ma comunque senza modificazione della posizione o della quota, nonché con materiali tradizionali, uguali o tecnicamente equivalenti a quelli preesistenti, e con strutture aventi gli stessi requisiti prestazionali di quelle preesistenti, dei seguenti elementi strutturali: murature portanti sia interne che esterne; solai e volte; tetto, con ripristino del manto di copertura originale e caratteristico. In particolare, conservazione o riproposizione, ove preesistenti, delle murature miste pietra/cotto. Possibilità di inserimento di servizi interni, quali blocchi cucina ed impianti tecnologici ed igienico-sanitari, anche in blocchi unificati. Se del caso, ed ove occorra per rispettare ogni altra prescrizione, i predetti servizi interni devono essere dotati di impianti di condizionamento d'aria o di ventilazione spinta. Demolizione dell esistente con possibilità del recupero della volumetria, accorpando la stessa in ampliamento degli annessi esistenti. Intendendo per superfetazioni ogni manufatto incongruo rispetto alle caratteristiche sia dell impianto originario dell unità edilizia che della sua crescita organica nel tempo, e che non rivesta alcun interesse per la lettura filologica e per la definizione delle caratteristiche tipologiche dell unità edilizia stessa. Gli interventi ammessi negli spazi scoperti di pertinenza sono disciplinati al Titolo III della presente Appendice alle Norme. In linea generale deve essere conservato il rapporto tra gli edifici appartenenti allo 20 Comune di Cerreto Guidi (FI)

21 stesso insediamento rurale (siano essi a originaria funzione abitativa, produttiva o di servizio) e la relativa aia o corte rurale. L aia o la corte rurale, ove presenti, non possono essere divise con recinzioni, siepi o altri elementi divisori, anche se gli edifici che vi insistono appartengono a diverse proprietà. Gli interventi sono subordinati alla presentazione di un progetto unitario afferente l intero spazio scoperto. Utilizzazioni compatibili 1. A tutti i piani: zootecnia attività connesse con l agricoltura e/o l itticoltura abitazioni rurali abitazioni ordinarie erogazioni dirette di servizi, limitate a: uffici privati studi professionali manifatture, limitate a: artigianato di produzione di beni artistici o connessi con le persone e le abitazioni artigianato di servizio commercio al dettaglio, limitato a: esercizi commerciali di vicinato pubblici esercizi, limitati a: bar, caffè, gelaterie, bottiglierie ed enoteche con somministrazione; osterie, ristoranti, trattorie, pizzerie attività direzionali strutture culturali strutture associative 2. A tutti i piani quando sia interessata dalla stessa funzione anche la casa colonica cui era storicamente annesso: attività ricettive, limitate a: agriturismo affittacamere Comune di Cerreto Guidi (FI) 21

22 Articolo 16. Unità edilizia rurale a fronte pluricellulare [A3] 1. Descrizione Unità edilizia di base, generalmente anteriore al 1850, di origine rurale. Ricadono in questa categoria gli edifici rurali con impianto mono e bicellulare, aggregati in fra loro, normalmente con affaccio allineato su un percorso. Nelle piccole aggregazioni di unità edilizie si riscontrano, insieme al sostanziale rispetto dell originario modello di occupazione del lotto in area extraurbana, il permanere di elementi caratterizzanti, di prospetto e/o architettonici ed edilizi e/o materici, propri dei tipi prenovecenteschi o novecenteschi, nonostante le trasformazioni, anche notevoli, subite nel tempo. Con il tipo A1 Unità edilizia residenziale isolata rurale condividono i caratteri costruttivi e il linguaggio architettonico dell edilizia rurale. A differenza del tipo A1 non si trovano però isolati in un lotto ma sono aggregati tra loro fino a formare piccoli nuclei insediativi rurali; inoltre presentano configurazioni planimetriche più irregolari, occupano spesso lotti contratti e con spazi di pertinenza ridotti o assenti. Di questo tipo l elemento caratterizzante è, oltre ai caratteri dell edilizia rurale, il rapporto reciproco tra gli edifici (normalmente paritetico e non gerarchizzato) con il percorso e con gli spazi aperti, che formano tessuti urbani elementari ben distinti dall intorno rurale. Le singole unità edilizie sono, inoltre, caratterizzate da: a) altezza di edificazione da due a, più raramente, tre piani; b) struttura in muratura, a volte mista, pietra/mattoni, tetto a falde in tegole e coppi; c) presenza di elementi in pietra, quali cornici, più frequenti nelle porte di ingresso ad arco con chiave di volta, meno frequenti nelle finestre, negli stipiti, negli architravi e nei rivestimenti della base; d) la presenza di giardini, alberati e non, prati, resedi, spazi scoperti pavimentati in pietra o in cotto; e) presenza di piccoli annessi generalmente precari. Posizione nel lotto Modalità di aggregazione Numero di cellule del fronte Numero di cellule in profondità Accesso principale Altezza Affacci In adiacenza a un percorso, in lotti di dimensioni ridotte, con spazi di pertinenza spesso ridotti Variabile, da edificio singolo ad aggregazione di alcune unità lungo percorsi poderali fino a formare piccoli nuclei Aggregazione di una o più cellule Generalmente una cellula Dalla strada o dalla corte Da uno a tre piani Affacci liberi sulla strada e verso l interno 22 Comune di Cerreto Guidi (FI)

23 Composizione del fronte principale Elementi distributivi verticali Spazi scoperti pertinenziali Annessi Nessun allineamento prevalente Esterni e interni agli edifici Spazi scoperti quali resedi, aie e simili pavimentati in pietra, pietra comune, cotto Giustapposti all edificio principale o autonomi Schema planimetrico e facciata tipo Unità edilizia rurale a fronte pluricellulare Unità edilizia rurale a fronte pluricellulare Comune di Cerreto Guidi (FI) 23

24 2. Disposizioni Volume Prospetto e aperture Impianto distributivo e collegamenti Elementi strutturali Accorpamenti e suddivisioni Superfetazioni Annessi Spazi scoperti Mantenimento, di norma, del volume edificato e del relativo numero dei piani. Il sopralzo della copertura, fino a una maggiore altezza in gronda di +0,40 ml. per aumentare, a fini igienici, l'altezza dei vani già abitati, è ammesso per una volta sola, compatibilmente con i caratteri architettonici dell'edificio e senza interrompere allineamenti di gronda e di falda con l insieme morfologico. Restauro e valorizzazione degli elementi architettonici, nonché ripristino degli elementi originali alterati. Mantenimento nella posizione e forma delle aperture storiche. Nuove aperture aventi forma e dimensioni analoghe a quelle delle aperture storiche esistenti sono ammesse solamente ove costituiscano una composizione coerente con quella originaria. Mantenimento degli elementi caratterizzanti quali portici e scale e- sterne. La chiusura di portici e logge è ammessa esclusivamente a filo interno della muratura, mantenendo il carattere di accessorietà e pertinenzialità di tali spazi. Mantenimento della scala della parte residenziale nella posizione in essere. Mantenimento della scala esterna dove presente. Possibilità di limitato inserimento di nuove scale interne, preferibilmente a giorno, aventi caratteristiche tali da rendere riconoscibile la loro non appartenenza all impianto originario. Mantenimento degli ingressi principali sull aia, ove presente. Consolidamento, ovvero sostituzione integrale o parziale con materiali tradizionali, uguali o tecnicamente equivalenti a quelli preesistenti, e con strutture aventi gli stessi requisiti prestazionali di quelle preesistenti, dei seguenti elementi strutturali: murature portanti sia interne che esterne; solai e volte; tetto, con ripristino del manto di copertura originale e caratteristico. È ammesso lo spostamento degli elementi, purché la nuova posizione non interferisca con le finestrature o con altri elementi interni significativi. L accorpamento di unità immobiliari è ammesso esclusivamente mediante semplice apertura di porte o varchi. Il progetto edilizio deve essere riferito all interezza di entrambe le unità edilizie interessate e deve essere mantenuta la leggibilità delle unità edilizie originali. La suddivisione di unità immobiliari, nel rispetto delle altre disposizioni, è ammessa alle seguenti ulteriori condizioni: - dimensione minima pari a 1 cellula strutturale; - almeno un affaccio verso l esterno; - rispetto di ogni altra norma sui prospetti. Demolizione dell esistente con possibilità di recupero della volumetria, realizzando locali accessori in ampliamento degli annessi esistenti. Sugli annessi esistenti sono ammessi gli interventi stabiliti per il tipo A2 Gli interventi ammessi negli spazi scoperti di pertinenza sono disciplinati al Titolo III della presente Appendice alle Norme. In linea generale deve essere conservato il rapporto tra gli edifici appartenenti allo stesso insediamento rurale (siano essi a originaria funzione abitativa, produttiva o di servizio) e la relativa aia o corte rurale. L aia o la corte rurale, ove presenti, non possono essere divise con recinzioni, siepi o altri elementi divisori, anche se gli edifici che vi insistono appartengono a diverse proprietà. Gli interventi sono subordinati alla presentazione di un progetto unitario afferente l intero spazio scoperto. 24 Comune di Cerreto Guidi (FI)

25 Utilizzazioni compatibili 1. A tutti i piani: abitazioni rurali abitazioni ordinarie abitazioni specialistiche attività ricettive, limitate a: agriturismo affittacamere attività direzionali erogazioni dirette di servizi, limitate a: uffici privati studi professionali strutture culturali, limitate a: centri di ricerca musei sedi espositive biblioteche archivi strutture associative strutture sanitarie e assistenziali, limitate a: residenze sanitarie assistenziali 2. Esclusivamente al piano terra, e a condizione che i piani superiori siano serviti da autonomi collegamenti verticali: manifatture, limitate a: artigianato di produzione di beni artistici o connessi con le persone e le abitazioni artigianato di servizio commercio al dettaglio, limitato a: pubblici esercizi, limitati a: bar, caffè, gelaterie, bottiglierie ed enoteche con somministrazione osterie, ristoranti, trattorie, pizzerie strutture ricreative, limitate a: sale da ritrovo e da gioco 3. A tutti i piani ove abbiano superficie utile di calpestio superiore a 200 metri quadrati, e a condizione che le eventuali abitazioni ordinarie o specialistiche presenti nella medesima unità edilizia abbiano accesso separato: attività ricettive, limitate a: alberghi, motel residenze turistico-alberghiere case per ferie ostelli per la gioventù residence erogazioni dirette di servizi, limitate a: uffici aperti al pubblico centri di calcolo Comune di Cerreto Guidi (FI) 25

26 Articolo 17. Unità edilizia protourbana a fronte monocellulare [B1] 1. Descrizione Unità edilizia di base, generalmente anteriore al Conosciuta anche come tipo a schiera, in questo caso identifica gli esempi di edilizia non pianificata, in territorio protourbano. È caratterizzata dal fronte monocellulare, dal doppio affaccio gerarchizzato sul fronte stradale e sul retro, e dall inserimento in un fronte edilizio continuo sugli altri due lati. È possibile osservare una variante all angolo dell isolato con uno dei due fianchi libero da edificazione con aperture in luogo del fianco cieco tipico degli elementi di schiera. Gli annessi a questo tipo sono generalmente manufatti precari, di modeste dimensioni, collocati sul retro del lotto, senza accesso diretto alla strada. L area di pertinenza viene utilizzata, di solito, ad orto. Posizione nel lotto Modalità di aggregazione Numero di cellule del fronte Numero di cellule in profondità Accesso principale Altezza Affacci Composizione del fronte principale Elementi distributivi verticali Spazi scoperti pertinenziali Annessi Edificio collocato lungo la strada Seriale, a formare un fronte edilizio continuo lungo la via pubblica Una cellula strutturale Una o due cellule strutturali con area di pertinenza sul retro, a volte saturata da una terza cellula Dalla strada Da due a tre piani; più raramente, un piano Affacci liberi su due lati; fronte principale sulla via pubblica e retro su spazi scoperti di pertinenza Due file verticali di aperture sul fronte e sul retro Scala a rampa unica addossata ad un muro cieco, laterale o di spina; normalmente la scala distribuisce una unità abitativa su più livelli, incluso il piano terra Area di pertinenza interna sul retro principalmente a orto e più di rado a giardino Generalmente autonomi e addossati ai muri perimetrali dell area di pertinenza 26 Comune di Cerreto Guidi (FI)

27 Schema planimetrico e facciata tipo Unità edilizia protourbana a fronte monocellulare Unità edilizia protourbana a fronte monocellulare Comune di Cerreto Guidi (FI) 27

28 2. Disposizioni Volume Prospetto e aperture Impianto distributivo e collegamenti Solai Accorpamenti e suddivisioni Superfetazioni Pertinenze Spazi scoperti Mantenimento del volume, salvo quanto specificato in seguito. E ammesso l ampliamento mediante sopraelevazione degli edifici aventi 1 piano fuori terra, per realizzare il secondo piano fuori terra, alle seguenti condizioni: - la sopraelevazione deve essere allineata con i fronti principali, senza arretramenti sul fronte strada; - deve essere garantita una distanza fra pareti finestrate degli edifici non inferiore a 10 metri. In alternativa a quanto previsto al punto precedente, è ammesso il sopralzo della copertura, fino ad una maggiore altezza in gronda di +0,40 ml. per aumentare, a fini igienici, l'altezza dei vani già abitati, è ammesso per una volta sola, compatibilmente con i caratteri architettonici dell'edificio e senza interrompere allineamenti di gronda e di falda significativi dal punto di vista dell'omogeneità morfologica. Nel determinare l'ammissibilità dell'intervento non si terrà conto delle necessità di sopralzo derivanti dalla previsione di una controsoffittatura piana dei vani igienicamente carenti. Mantenimento delle aperture attuali, ove siano allineate in due o più file verticali. Negli altri casi, sono ammessi interventi volti a ricondurre le aperture (per forma e posizione) ad una logica compositiva unitaria; le nuove aperture devono avere posizione, forma e dimensioni analoghe a quelle delle aperture storiche esistenti. Mantenimento degli elementi architettonici di valore quali marcapiani, cornicioni, modanature delle aperture e simili. Mantenimento dell ingresso principale e dei collegamenti verticali originari. In particolare, mantenimento della posizione della scala addossata ad un muro cieco, laterale o di spina. Lo spostamento di solai privi di elementi stilistici e decorativi è ammesso, purché la nuova posizione non interferisca con le finestrature o con altri elementi interni significativi. Ammesso il collegamento con altre unità edilizie adiacenti mediante semplice apertura di porte o varchi. Il progetto edilizio deve essere riferito all interezza di entrambe le unità edilizie interessate e deve essere mantenuta la leggibilità delle unità edilizie originali. Ammessa la suddivisione di unità immobiliari, nel rispetto delle scale originarie, dei muri portanti e dei prospetti e del numero delle cellule, potendole suddividere con tramezzi. Ciascuna unità immobiliare deve essere servita autonomamente da un ingresso sulla via pubblica o dal corpo scala interno. Demolizione dell esistente e recupero della volumetria, in alternativa: - realizzando la seconda cellula in profondità, ove non presente, con dimensioni e forma coerenti a quelle del tipo originario; - realizzando un locale accessorio autonomo, nei limiti di cui al punto seguente. E ammessa la ristrutturazione delle pertinenze esistenti, nel rispetto delle seguenti condizioni: (1) demolizione contestuale di baracche e altri manufatti realizzati con materiali impropri e/o di risulta; (2) accorpamento delle pertinenze; (3) collocazione a confine, sul retro del lotto; soluzioni alternative sono consentite solamente ove tale collocazione non sia possibile. Conservazione del rapporto tra edificio area di pertinenza. L area non può essere divisa con recinzioni, siepi o altri elementi divisori, anche se gli edifici che vi insistono appartengono a diverse proprietà. Gli in- 28 Comune di Cerreto Guidi (FI)

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO COMUNE DI GALLIO VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO SCHEDA DI RILEVAMENTO E DI NORMATIVA N. 182 UNITA DI RILEVAMENTO / CENTRO STORICO del Capoluogo della frazione

Dettagli

NORME TECNICHE D ATTUAZIONE

NORME TECNICHE D ATTUAZIONE COMUNE DI CLES PROVINCIA DI TRENTO NORME TECNICHE D ATTUAZIONE VARIANTE AL P.R.G. INTEGRAZIONE DELLA SCHEDATURA DEL CENTRO STORICO Redatto da: Zanolini arch. Paola Data: Prima Adozione: Adozione Definitiva:

Dettagli

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO COMUNE DI GALLIO VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO SCHEDA DI RILEVAMENTO E DI NORMATIVA N. 143 UNITA DI RILEVAMENTO / CENTRO STORICO del Capoluogo della frazione

Dettagli

ART. 18 RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO

ART. 18 RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO ART. 18 RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO * Definiscono gli interventi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che nel rispetto

Dettagli

Detraibile. Installazione di macchinari esterni

Detraibile. Installazione di macchinari esterni INTERVENTI SULLE SINGOLE UNITA' IMMOBILIARI INTERVENTI MODALITÀ CONDIZIONI DI DETRAIBILITÀ Accorpamenti di locali o di altre unità Spostamento di alcuni locali da una unità immobiliare ad altra o anche

Dettagli

Esempi degli interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef

Esempi degli interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef Accorpamenti di locali o di altre unità immobiliari Allargamento porte Allargamento porte e finestre esterne Allarme finestre esterne Ampliamento con formazione di volumi tecnici Apertura interna Ascensore

Dettagli

5. I PRINCIPALI TIPI DI INTERVENTI AMMESSI ALLA DETRAZIONE IRPEF

5. I PRINCIPALI TIPI DI INTERVENTI AMMESSI ALLA DETRAZIONE IRPEF 5. I PRINCIPALI TIPI DI INTERVENTI AMMESSI ALLA DETRAZIONE IRPEF Ecco un elenco esemplificativo di interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef. In ogni caso, deve essere verificata la conformità

Dettagli

COSA SI PUO' DETRARRE

COSA SI PUO' DETRARRE COSA SI PUO' DETRARRE Ecco un elenco esemplificativo di interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef. In ogni caso, deve essere verificata la conformità alle normative edilizie locali. INTERVENTI

Dettagli

ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI

ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI COMUNE DI BOCENAGO PIANO REGOLATORE GENERALE ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI ALLEGATO AI CRITERI DI TUTELA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE INDICE: Premessa...2 Tetto...3 Tettoie esterne per ingresso...6

Dettagli

COMUNE DI PRIZZI. Provincia di Palermo. Settore Tecnico Ufficio Edilizia Privata

COMUNE DI PRIZZI. Provincia di Palermo. Settore Tecnico Ufficio Edilizia Privata COMUNE DI PRIZZI Provincia di Palermo Settore Tecnico Ufficio Edilizia Privata Il presente regolamento, che si compone di n art icoli, è stato approvato con deliberazione consiliare n del, pubbl icata

Dettagli

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, int.1

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, int.1 UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, int.1 E BOX AUTO SITO IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, n.2 2. DESCRIZIONE E IDENTIFICAZIONE DELLE UNITÀ

Dettagli

PRESCRIZIONI COMUNI ALLE UNITÀ EDILIZIE

PRESCRIZIONI COMUNI ALLE UNITÀ EDILIZIE Unità edilizie assoggettate a particolari discipline PRESCRIZIONI COMUNI ALLE UNITÀ EDILIZIE 1. Le trasformazioni fisiche ammissibili nelle unità edilizie di cui alle schede da 1 a 6 e da 8 a 10, nonché

Dettagli

ABACO DEGLI ELEMENTI RICORSIVI

ABACO DEGLI ELEMENTI RICORSIVI ABACO DEGLI ELEMENTI RICORSIVI Gli abachi degli elementi ricorsivi allegati raccoglie le norme ed il repertorio degli esempi a cui si dovrà fare riferimento nella progettazione dei singoli interventi sugli

Dettagli

SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CERISEY

SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CERISEY SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CERISEY Q Scheda N : 1 COMUNE DI ETROUBLES Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: pessimo Stato del fabbricato: originario Tipo

Dettagli

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004 Comune di Farra di Soligo Re gione del Veneto Pr ovincia di Treviso P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004 elaborato P-06 D A p r i l e 2 0 1 4 A d o z i o n e D. C. C. n 1 d e l 9. 0 1.

Dettagli

AGGIORNAMENTO SCHEDE UNITA EDILIZIE ALLEGATO G AL PIANO DI GESTIONE delle TENUTE DI TOMBOLO E COLTANO (ESTRATTO)

AGGIORNAMENTO SCHEDE UNITA EDILIZIE ALLEGATO G AL PIANO DI GESTIONE delle TENUTE DI TOMBOLO E COLTANO (ESTRATTO) ENTE PARCO REGIONALE MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI AGGIORNAMENTO SCHEDE UNITA EDILIZIE ALLEGATO G AL PIANO DI GESTIONE delle TENUTE DI TOMBOLO E COLTANO (ESTRATTO) 1 2 3 UNITA EDILIZIA N. 1 Sono

Dettagli

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2 UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2 E POSTO AUTO SCOPERTO SITO IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int.1 2. DESCRIZIONE E IDENTIFICAZIONE

Dettagli

P.R.G. Comune di Vigo di Fassa Norme Tecniche di Attuazione TETTO

P.R.G. Comune di Vigo di Fassa Norme Tecniche di Attuazione TETTO TETTO DESCRIZIONE Negli edifici montani la copertura è l elemento costruttivo che più di altri segna e caratterizza il paesaggio. La struttura portante del tetto è in legno con schema a trave di colmo,

Dettagli

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84 Tabella H Costi edilizi di riferimento per il calcolo sommario del costo di costruzione riferito ad interventi su edifici esistenti o di nuova edificazione 1 NUOVA EDIFICAZIONE u.m. valore Edilizia residenziale

Dettagli

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41 P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41 Comprensorio C8 - Giudicarie N. particella ed. o fond..132 Comune Amministrativo Bocenago Data rilievo 21/06/07 Comune Catastale

Dettagli

COMUNE DI FERRARA. Installazione di pannelli solari aderenti o integrati nella copertura.

COMUNE DI FERRARA. Installazione di pannelli solari aderenti o integrati nella copertura. COMUNE DI FERRARA INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI EDIFICI ESISTENTI E TITOLI EDILIZI RICHIESTI Principali casistiche per gli interventi sull edilizia esistente, a partire dal 1 luglio 2008

Dettagli

TIPO DI AUTORIZZAZIONE NECESSARIA. Denuncia Inizio Attività. Se di modesta entità nessuna autorizzazione. Permesso a Costruire. Nessuna autorizzazione

TIPO DI AUTORIZZAZIONE NECESSARIA. Denuncia Inizio Attività. Se di modesta entità nessuna autorizzazione. Permesso a Costruire. Nessuna autorizzazione TIPO DI INTERVENTO MODALITÀ TIPO DI AUTORIZZAZIONE NECESSARIA PRESCRIZIONI Abbaini Costruzione di nuovi abbaini Denuncia Inizio Attività Accorpamenti di locali o di altre unità immobiliari Accorpamenti

Dettagli

RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA

RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA PERMESSO DI COSTRUIRE CONVENZIONATO CON PIANO DI RECUPERO RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA Ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d uso e recupero del sottotetto Fabbricato sito

Dettagli

1) PREMESSA 2) DESCRIZIONE DELLE VARIANTI

1) PREMESSA 2) DESCRIZIONE DELLE VARIANTI 1) PREMESSA Il Comune di Lajatico si è dotato di Piano Strutturale approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 27.09.2006 e di Regolamento Urbanistico approvato con delibera di Consiglio Comunale

Dettagli

MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE CITTÀ DI FOLIGNO AREA GOVERNO DEL TERRITORIO E BENI CULTURALI Servizio Sportello Unico Edilizia Servizio Edilizia Via dei Molini, 20/a Corso Cavour, 89 MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

Dettagli

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO Il complesso immobiliare, oggetto di richiesta di variante, è ubicato in Comune di CAVOUR, Via Gioberti - Piazza San Martino n 2, ed è costituito da un area si sui

Dettagli

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato

Dettagli

Allegato A Interventi liberi Interventi ammissibili con D.I.A. Interventi ammissibili con Permesso di costruire

Allegato A Interventi liberi Interventi ammissibili con D.I.A. Interventi ammissibili con Permesso di costruire Allegato A Interventi liberi Interventi ammissibili con D.I.A. Interventi ammissibili con Interventi Titolo abilitativo Ampliamento di locali - senza aumento della Slp (spostamento di tavolati interni

Dettagli

Interventi ammessi alla detrazione irpef del 36%

Interventi ammessi alla detrazione irpef del 36% CARTONGESSO CONTROSOFFITTI SISTEMI DI ISOLAMENTO TERMOACUSTICO TINTEGGIATURE Ufficio: Magazzino: Via Fistomba 8/II Cap. 35131 PADOVA Via Lisbona 8/A Cap. 35127 Z.I. PADOVA P. Iva : 02933440790 P. Iva.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI CONDIZIONATORI E APPARECCHI TECNOLOGICI

REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI CONDIZIONATORI E APPARECCHI TECNOLOGICI TESTO-TIPO DI NORMA COMUNALE - Pag. 01di Proposta al Comune di Monza REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI Capo I - Impianti tecnologici in generale 1. Tutti gli interventi per l inserimento di apparecchiature

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ART. 1 GENERALITA Il comparto edificabile Cver01 può essere utilizzato in conformità a quando previsto nel R.U. nonché delle norme di cui agli articoli seguenti. ART. 2 NORME

Dettagli

COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA

COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA SETTORE SVILUPPO ED ASSETTO DEL T E R R I T O R I O S.Piero in Bagno Piazza Martiri 1 Provincia Forlì-Cesena Tel. 0543 900411 Fax 0543 903032 e.mai: settoreurbanistica@comune.bagnodiromagna.fc.it

Dettagli

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA (si veda anche la parte normativa, più sotto) Norme L. 11/11/2009 n. 19; L. 21/10/2010 n. 17 Aumenti massimi (salvo casi particolari) + 35% volume con

Dettagli

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E comune di CAMPOSANTO P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E Norme di specificazione per gli interventi di ricostruzione e/o delocalizzazione di edifici posti in territorio rurale vincolati dalla

Dettagli

Le agevolazioni fiscali per la tua casa

Le agevolazioni fiscali per la tua casa Nel primo video abbiamo parlato di: Introduzione alle agevolazioni fiscali In cosa consiste Chi può usufruirne Cumulabilità con altre agevolazioni Aliquota IVA applicabile 1 Cosa vediamo nel secondo video

Dettagli

P.R.G. Comune di Vigo di Fassa Norme Tecniche di Attuazione FORI

P.R.G. Comune di Vigo di Fassa Norme Tecniche di Attuazione FORI FORI DESCRIZIONE Nella composizione delle facciate delle architetture tradizionali sono presenti differenti tipi di aperture: - i grandi fori per accedere e arieggiare il sottotetto - le feritoie e le

Dettagli

Allegati alle NTA. A - Allegati sulla qualità architettonica

Allegati alle NTA. A - Allegati sulla qualità architettonica Allegati alle NTA A - Allegati sulla qualità architettonica AGGIORNAMENTI: Variante n. 232 approvata con atto di C.C. n. 10 del 24.03.2015 A3 - Disciplinare tecnico per la conservazione e il recupero

Dettagli

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,

Dettagli

ABACO TIPOLOGIA INTERVENTI EDILIZI

ABACO TIPOLOGIA INTERVENTI EDILIZI ABACO TIPOLOGIA INTERVENTI EDILIZI L'eventuale presenza di vincoli normativi può comportare modifiche al titolo edilizio di base specificato nel seguente Abaco. Nel caso si rimanda alla specifica normativa

Dettagli

CRITERI GENERALI DI AMMISSIBILITA DEGLI INTERVENTI CONCERNENTI EDIFICI SOGGETTI A RESTAURO E RISANAMENTO.

CRITERI GENERALI DI AMMISSIBILITA DEGLI INTERVENTI CONCERNENTI EDIFICI SOGGETTI A RESTAURO E RISANAMENTO. Provincia autonoma di Trento Servizio urbanistica e tutela del paesaggio. Incarico speciale di supporto in materia di paesaggio Legge provinciale 28 marzo 2009, n. 2 - articolo 4. Contributi per gli interventi

Dettagli

P.R.G. COMUNE DI PEIO Censimento del patrimonio edilizio montano esistente e edifici storici sparsi Approvazione Finale nov. 2011 ELEMENTI RICORRENTI

P.R.G. COMUNE DI PEIO Censimento del patrimonio edilizio montano esistente e edifici storici sparsi Approvazione Finale nov. 2011 ELEMENTI RICORRENTI A.2 APERTURE, CONTORNI, ANTE D OSCURO, SERRAMENTI ESTERNI E INFERRIATE Tipologia 1 ELEMENTI RICORRENTI Le aperture finestrate, porte e portoni d ingresso esistenti sono in generale prive di contorni sia

Dettagli

Elementi di casistica per l applicazione degli oneri urbanizzazione e del costo di costruzione. Anno 2013

Elementi di casistica per l applicazione degli oneri urbanizzazione e del costo di costruzione. Anno 2013 Elementi di casistica per l applicazione degli oneri urbanizzazione e del costo di costruzione Anno 2013 Nessuna modifica rispetto all anno 2012 Applicazione degli oneri di urbanizzazione e della quota

Dettagli

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO SETTORE GESTIONE E PIANIFICAZIONE URBANISTICA SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA Piazza Giovanni XXIII, n. 6 DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE PREMESSA Ai

Dettagli

PIANO DEL COLORE (compilazione obbligatoria per interventi nel centro storico) A - Documentazione da allegare

PIANO DEL COLORE (compilazione obbligatoria per interventi nel centro storico) A - Documentazione da allegare COMUNE DI SAN GIOVANNI LIPIONI PIANO DEL COLORE (compilazione obbligatoria per interventi nel centro storico) allegati A Scheda da allegare alla richiesta di Permesso di costruire SCIA o CIL A - Documentazione

Dettagli

COMUNE DI BUCCINO Provincia di Salerno

COMUNE DI BUCCINO Provincia di Salerno Pagina1 SCHEDA UNITA IMMOBILIARE Pianta stato di fatto Localizzazione Comune: BUCCINO c.a.p : 84021 Provincia: Salerno Zona: Centro storico denominazione stradale: Via S.Elia n civico: s.n.c. Superficie

Dettagli

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40.

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40. Legge Regione Friuli - Venezia Giulia : Legge regionale 23/08/1985 N. 44 Altezze minime e principali requisiti igienico-sanitari dei locali adibiti ad abitazione, uffici pubblici e privati ed alberghi.

Dettagli

COMUNE DI CASTELBELLINO

COMUNE DI CASTELBELLINO COMUNE DI CASTELBELLINO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA P.zza S. Marco 15 60030 Castelbellino e.mail urbanistica.castelbellino@provincia.ancona.it Protocollo ALLEGATO C AL PERMESSO DI COSTRUIRE Ditta: Oggetto:

Dettagli

FOTO D'INSIEME VISTA AEREA DATA CENSIMENTO GIUGNO 2009 DATI IDENTIFICATIVI DELL'IMMOBILE COMUNE: POGGIO RENATICO DESCRIZIONE DEL'IMMOBILE TOPONIMO: 6

FOTO D'INSIEME VISTA AEREA DATA CENSIMENTO GIUGNO 2009 DATI IDENTIFICATIVI DELL'IMMOBILE COMUNE: POGGIO RENATICO DESCRIZIONE DEL'IMMOBILE TOPONIMO: 6 TOPONIMO: 6 INDIRIZZO VIA SCORSURO DATI CATASTALI 35/9 Corte agricola a elementi separati, in cui gli edifici sono allineati secondo una delle facciate principali. La stalla-fienile, dall'impianto molto

Dettagli

PIANO URBANISTICO COMMERCIALE

PIANO URBANISTICO COMMERCIALE PIA URBANISTICO COMMERCIALE RME DI ATTUAZIONE Definizioni SV Superficie di vendita Per superficie di vendita di un esercizio commerciale si intende, la misura dell'area o delle aree destinate alla vendita,

Dettagli

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia

Dettagli

P.TA A MARE VIA DI VIACCIA

P.TA A MARE VIA DI VIACCIA COMUNE DI PISA Ufficio Speciale del Piano REGOLAMENTO URBANISTICO SCHEDA-NORMA PER LE AREE DI TRASFORMAZIONE SOGGETTE A PIANO ATTUATIVO scheda n.23.1 P.TA A MARE VIA DI VIACCIA D.M.1444/68: ZONA OMOGENEA

Dettagli

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.

Dettagli

Servizio di documentazione tributaria

Servizio di documentazione tributaria Ministero dei Lavori Pubblici Decreto del 02/08/1969 Titolo del provvedimento: (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27/08/1969) Preambolo. Preambolo IL MINISTRO PER I LAVORI PUBBLICI Visto l'art.

Dettagli

TIPOLOGIA INTERVENTO TITOLO ABILITATIVO RIFERIMENTO NORMATIVO DESCRIZIONE INTERVENTO COSTI. D.P.R. 380/01 art. 6 modificato dall'art. 5 L.

TIPOLOGIA INTERVENTO TITOLO ABILITATIVO RIFERIMENTO NORMATIVO DESCRIZIONE INTERVENTO COSTI. D.P.R. 380/01 art. 6 modificato dall'art. 5 L. TIPOLOGIA INTERVENTO TITOLO ABILITATIVO RIFERIMENTO NORMATIVO DESCRIZIONE INTERVENTO COSTI ordinaria manutenzione D.P.R. 380/01 art. 6 e L.R. 12/05 art. 27 gli interventi edilizi che riguardano le opere

Dettagli

P.R.G. DI URBINO 1994 TERZA PARTE LINEE NORMATIVE 201.III.A5

P.R.G. DI URBINO 1994 TERZA PARTE LINEE NORMATIVE 201.III.A5 P.R.G. DI URBINO 1994 TERZA PARTE LINEE NORMATIVE 201.III.A5 Norme Tecniche di Attuazione ALLEGATO 4: Centro storico 1 L allegato 4 è costituito dalle presenti norme e dagli elaborati grafici di seguito

Dettagli

EDIFICI COMPRESI NEL NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE. Elaborato modificato a seguito dell'accoglimento delle osservazioni

EDIFICI COMPRESI NEL NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE. Elaborato modificato a seguito dell'accoglimento delle osservazioni COMUNE DI MALGESSO PROVINCIA DI VARESE PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO PIANO DELLE REGOLE art. 10 LR 12/2005 SCHEDE EDIFICI COMPRESI NEL NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE Elaborato modificato a seguito dell'accoglimento

Dettagli

COMUNE DI LASTRA A SIGNA

COMUNE DI LASTRA A SIGNA COMUNE DI LASTRA A SIGNA PROVINCIA DI FIRENZE VARIANTE PIANO STRUTTURALE DI CONVERSIONE DELLE UNITA DI MISURA DEL DIMENSIONAMENTO DELLE FUNZIONI NORME Proposta modifica art. 33 (Le parole sostitutive sono

Dettagli

Norme tecniche di attuazione. Edifici elencati ai sensi della ex L.R. 59/80

Norme tecniche di attuazione. Edifici elencati ai sensi della ex L.R. 59/80 Norme tecniche di attuazione Edifici elencati ai sensi della ex L.R. 59/80 TESTO MODIFICATO CON DELIBERA DEL C.C. N. \ RELATIVA ALL APPROVAZIONE DEL SECONDO REGOLAMENTO URBANISTICO NOVEMBRE 2013 Comune

Dettagli

HAMEAU ÉTERNOD-DESSUS

HAMEAU ÉTERNOD-DESSUS SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU ÉTERNOD-DESSUS B Scheda N : COMUNE DI ETROUBLES 1 Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: ottimo Stato del fabbricato: ristrutturato

Dettagli

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19

Dettagli

isolato D PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO Comune di Muros vista Est vista Nord vista Ovest vista Sud

isolato D PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO Comune di Muros vista Est vista Nord vista Ovest vista Sud PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO isolato D vista Nord vista Est vista Sud vista Ovest PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE SCHEDA D-01 localizzazione ISOLATO D UNITA EDILIZIA 1 fabbricato

Dettagli

LAVORI DI MANUTENZIONE E RELATIVA STIMA ECONOMICA

LAVORI DI MANUTENZIONE E RELATIVA STIMA ECONOMICA LAVORI DI MANUTENZIONE E RELATIVA ECONOMICA Palazzina ingresso lato ponente Superficie commerciale coperta mq 204 circa Superficie commerciale esterna: mq 85 circa, non accessibile veicolarmente Piani:

Dettagli

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO (Provincia di Livorno) Regolamento Urbanistico. (art. 55 LRT n. 1/05) Variante parziale. Allegato 8

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO (Provincia di Livorno) Regolamento Urbanistico. (art. 55 LRT n. 1/05) Variante parziale. Allegato 8 Allegato E COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO (Provincia di Livorno) Regolamento Urbanistico (art. 55 LRT n. 1/05) Norme Tecniiche dii Attuaziione Variante parziale Allegato 8 Elenco dei materiali da impiegare

Dettagli

La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr)

La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr) La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr) Albinia Tre srl via Roma 12/2 25049 ISEO (Bs) tel. 030-981959 - fax 030-9868498 www.pelli.it - www.larampa.net email: albiniatre@pelli.it Inserimento

Dettagli

P.R.G. COMUNE DI PEIO Censimento del patrimonio edilizio montano esistente e edifici storici sparsi Approvazione Finale nov. 2011

P.R.G. COMUNE DI PEIO Censimento del patrimonio edilizio montano esistente e edifici storici sparsi Approvazione Finale nov. 2011 A ELEMENTI ARCHITETTONICI E FUNZIONALI PIU RICORRENTI Nel patrimonio edilizio tradizionale e nei manufatti storici sparsi non riconducibili dal punto di vista tipologico e formale agli edifici tradizionali

Dettagli

Progr.: 1 COMUNE DI SPINEA - Provincia di Venezia Scheda B Rilievo dei beni storico-architettonici Scheda: 1

Progr.: 1 COMUNE DI SPINEA - Provincia di Venezia Scheda B Rilievo dei beni storico-architettonici Scheda: 1 Progr.: 1 COMUNE DI SPINEA - Provincia di Venezia Scheda B Rilievo dei beni storico-architettonici Scheda: 1 1.Codifica edificio Scheda: 1 2. Ubicazione indirizzo: ID edificio: 1 via/piazza: Rossignago

Dettagli

ESTRATTO DI MAPPA sc.1/2000 COMUNE DI PIAZZOLA SUL BRENTA. MAPPALI n. 340-341-343-346-348-349/350 C.T.

ESTRATTO DI MAPPA sc.1/2000 COMUNE DI PIAZZOLA SUL BRENTA. MAPPALI n. 340-341-343-346-348-349/350 C.T. ESTRATTO DI MAPPA sc.1/2000 COMUNE DI PIAZZOLA SUL BRENTA C.T. F 54 MAPPALI n. 340-341-343-346-348-349/350 P.d.L. VILLAGGIO DEI FIORI Area in proprietà (lotti ancora da edificare) COMUNE DI PIAZZOLA SUL

Dettagli

COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI

COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI QUADERNO DEGLI INTERVENTI ALL INTERNO DELLE ZONE A VARIANTE N. 1 1 SOMMARIO PREMESSA 2 PROPOSTA DI VARIANTE N.

Dettagli

RESIDENZA - NUOVE COSTRUZIONI

RESIDENZA - NUOVE COSTRUZIONI COMUNE DI REGGIOLO P..za Martiri n.38 42046 REGGIOLO (RE) Servizio Assetto ed Uso del Territorio e Ambiente TEL. 0522/213702-15-16-17-32-36 FAX. 0522/973587 e-mail : ufftecnico@comune.reggiolo.re.it CALCOLO

Dettagli

COMUNE DI SAN DEMETRIO NE VESTINI (Provincia dell Aquila)

COMUNE DI SAN DEMETRIO NE VESTINI (Provincia dell Aquila) COMUNE DI SAN DEMETRIO NE VESTINI (Provincia dell Aquila) Cap. 67028 Viale Dante Alighieri n. 1 Tel. 0862 810834 C.F. 80002710665 E mail: s.demetrio@katamail.com Fax. 0862 810017 P.I. 00193050663 c.c.b.

Dettagli

PROVVEDIMENTI SUE - SUAP DESCRIZIONE LAVORI

PROVVEDIMENTI SUE - SUAP DESCRIZIONE LAVORI 3 02/01/2015 SCIA - VARIANTE IN CORSO D'OPERA NON SOSTANZIALE ALLA POS. 193/12 53 07/01/2015 SCIA - SANATORIA L.R. 23/2004 ART. 18 COMMA 2 PER CAMBI DI DESTINAZIONE D'USO DI VANI CON OPERE IN EDIFICIO

Dettagli

Orientamenti interpretativi in merito agli interventi di sopraelevazione di edifici esistenti

Orientamenti interpretativi in merito agli interventi di sopraelevazione di edifici esistenti COMITATO TECNICO SCIENTIFICO in materia di rischio sismico (istituito con Delibera Giunta Regionale n. 606 del 21/6/2010) Orientamenti interpretativi in merito agli interventi di sopraelevazione di edifici

Dettagli

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E 4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E Il complesso immobiliare oggetto di stima è ubicato in un comparto artigianale/industriale posto nella periferia sud/est dell abitato di Gossolengo

Dettagli

DESCRIZIONE DELL'ESTERNO

DESCRIZIONE DELL'ESTERNO 1. Individuazione Numero scheda: località: topon. via: Cod. via: 103 civico: 2 aggregato: S.Gersolè TA.103.01 2. Tipologia d'insediamento Centro storico Scaluccia Periferia compatta Tess. non compatto

Dettagli

BOSSOLASCO 27 Luglio 2006

BOSSOLASCO 27 Luglio 2006 BOSSOLASCO 27 Luglio 2006 Piano di Sviluppo Locale Coulture di Langa AZIONE 3.2. Interventi di tutela e valorizzazione architettonica e paesaggistica Intervento a)1 Piani e programmi per il recupero di

Dettagli

Fabbricato colonico in Comune di Dicomano

Fabbricato colonico in Comune di Dicomano Fabbricato colonico in Comune di Dicomano Il fabbricato, posto in via Campana n 31 del Comune di Dicomano, si sviluppa su due piani fuori terra. È attualmente diviso in quattro unità immobiliari: un appartamento,

Dettagli

Variante al Reg. Edilizio Testo vigente

Variante al Reg. Edilizio Testo vigente CITTA DI ERACLEA PROVINCIA DI VENEZIA VARIANTE PARZIALE AL PRG N. 37 ai sensi dell art. 48, comma 1, della L.R. 11/04 Variante al Reg. Edilizio Testo vigente ART. 6 - OPERE NON SOGGETTE A PERMESSO DI COSTRUIRE

Dettagli

CINO località Torchi. N edificio : 1 COMUNE LOCALITA FOGLIO MAPPALE CINO TORCHI 5 1643

CINO località Torchi. N edificio : 1 COMUNE LOCALITA FOGLIO MAPPALE CINO TORCHI 5 1643 CINO località Torchi N edificio : 1 COMUNE LOCALITA FOGLIO MAPPALE CINO TORCHI 5 1643 ANALISI ESISTENTE STATO DI CONSERVAZIONE CONSISTENZA GRADO DI UTILIZZAZIONE GRADO DI INTERESSE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO

Dettagli

COMUNE DI OLBIA ELABORATO: TAVOLA All. B. Norm e di Attu a zion e APPROVAZIONI. PROGETTIS TA In g. Da n ilo Ma n zottu S CALA

COMUNE DI OLBIA ELABORATO: TAVOLA All. B. Norm e di Attu a zion e APPROVAZIONI. PROGETTIS TA In g. Da n ilo Ma n zottu S CALA COMUNE DI OLBIA Provin cia di Olbia - Te m pio OGGETTO: PROGETTO DI VARIANTE NON S OS TANZIALE AL COMPARTO DI ZONA AH OS PEDALIERA S ITA IN COMUNE DI OLBIA, LOCALITA' TANNAULE. ELABORATO: Norm e di Attu

Dettagli

VILLINO SIMON VIOLET INTERVENTO DI FRAZIONAMENTO E VENDITA DESCRIZIONE

VILLINO SIMON VIOLET INTERVENTO DI FRAZIONAMENTO E VENDITA DESCRIZIONE VILLINO SIMON VIOLET INTERVENTO DI FRAZIONAMENTO E VENDITA DESCRIZIONE L immobile è ubicato nella primissima periferia cittadina in un contesto di alta qualità, con abitazioni circostanti prevalentemente

Dettagli

(Omissis) Art. 1. (Campo di applicazione).

(Omissis) Art. 1. (Campo di applicazione). DECRETO MINISTERIALE 2 aprile 1968, n. 1444 (pubblicato nella g. u. 16 aprile 1968, n. 97). Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi

Dettagli

Estratto da Criteri di Valutazione paesistica dei progetti del Comune di Lod i

Estratto da Criteri di Valutazione paesistica dei progetti del Comune di Lod i VAS del Documento di Piano di Lodi - Rapporto Ambientale Allegato 1 Comune di Lodi Estratto da Criteri di Valutazione paesistica dei progetti del Comune di Lod i Università degli Studi di Pavia - Laboratorio

Dettagli

INTERVENTI EDILIZI CONSEGUENTI AL SISMA IVA

INTERVENTI EDILIZI CONSEGUENTI AL SISMA IVA INTERVENTI EDILIZI CONSEGUENTI AL SISMA IVA QUALIFICAZIONE GIURIDICA DEGLI INTERVENTI Art.31 L.457/1978 Allegato L.R. 31/2002 IDENTIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI Titolo abilitativo Dichiarazione sostitutiva

Dettagli

PI 2014 COMUNE DI FOLLINA. Edifici di interesse nei centri storici - Farrò. Schede A. Piano degli Interventi - PI n. 1. Elab. 24/B

PI 2014 COMUNE DI FOLLINA. Edifici di interesse nei centri storici - Farrò. Schede A. Piano degli Interventi - PI n. 1. Elab. 24/B PI 2014 COMUNE DI FOLLINA Piano degli Interventi - PI n. 1 (Legge Regionale n. 11/2004 e s.m.i.) Schede A Edifici di interesse nei centri storici - Farrò Elab. 24/B ADOZIONE D.C.C. n. del APPROVAZIONE

Dettagli

UNITA MINIMA D INTERVENTO N. 29

UNITA MINIMA D INTERVENTO N. 29 1.a UNITA MINIMA D INTERVENTO N. 29 nome Via Fiorentina n. civico 18 agno di Romagna Catasto Toscano Mappe 1826 (stralcio dall originale) scala 1:1.000 (scala originale 1:1.250) sezione R di agno e di

Dettagli

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) 1 Tema Progetto di Villa Urbana

Dettagli

Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA 1) NUOVA COSTRUZIONE Di seguito sono indicate le opere,

Dettagli

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici ALLEGATO B Norme regolamentari relative all installazione di impianti tecnologici e di altri manufatti comportanti modifiche dell aspetto esteriore degli edifici Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili,

Dettagli

Periodico informativo n. 40/2013

Periodico informativo n. 40/2013 Periodico informativo n. 40/2013 Revisione caldaia con Iva al 10% Gentile Cliente, con la stesura del presente documento informativo intendiamo metterla a conoscenza del fatto che alla revisione periodica

Dettagli

ELENCO DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE OPERE DI MANUTENZIONE ORDINARIA NON SOGGETTE A TITOLO EDILIZIO

ELENCO DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE OPERE DI MANUTENZIONE ORDINARIA NON SOGGETTE A TITOLO EDILIZIO ELENCO DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE OPERE DI MANUTENZIONE ORDINARIA NON SOGGETTE A TITOLO EDILIZIO In alcuni casi, pur non necessitando di alcun titolo abilitativo, la consistenza o le modalità dell

Dettagli

PROVINCIA DI FORLI'-CESENA SCHEDE DI ANALISI E INDICAZIONI OPERATIVE RELATIVE AGLI EDIFICI DEL CENTRO STORICO. Nucleo: CIVITELLA

PROVINCIA DI FORLI'-CESENA SCHEDE DI ANALISI E INDICAZIONI OPERATIVE RELATIVE AGLI EDIFICI DEL CENTRO STORICO. Nucleo: CIVITELLA PROVINCIA DI FORLI'-CESENA COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000 DISCIPLINA PARTICOLAREGGIATA DEI CENTRI STORICI Art. A-7 L.R. 24 marzo 2000, n. 20 SCHEDE DI

Dettagli

CALCOLO COSTO DI COSTRUZIONE PER RISTRUTTURAZIONI DI EDIFICI CON DESTINAZIONE D USO RESIDENZIALE

CALCOLO COSTO DI COSTRUZIONE PER RISTRUTTURAZIONI DI EDIFICI CON DESTINAZIONE D USO RESIDENZIALE ALLEGATO CALCOLO COSTO DI COSTRUZIONE PER RISTRUTTURAZIONI DI EDIFICI CON DESTINAZIONE D USO RESIDENZIALE. Considerare come costo base di costruzione, di un edificio residenziale, definito dalla Determinazione

Dettagli

REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO

REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO COMUNE DI CAPANNOLI REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO ALLEGATO A disposizioni diversificate in rapporto alle specificità dei singoli Comuni 1 INDICE TITOLO I Disposizioni diversificate Capo I - Norme specifiche

Dettagli

COMUNE DI MALCESINE aggiornato a dicembre 2015

COMUNE DI MALCESINE aggiornato a dicembre 2015 COMUNE DI MALCESINE aggiornato a dicembre 2015 Si evidenzia che: PRONTUARIO DEGLI INTERVENTI EDILIZI E DEI TITOLI ABILITATIVI - Tutte le modifiche dell aspetto esteriore dello stato dei luoghi necessitano

Dettagli

Livorno. Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10. Sub 450

Livorno. Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10. Sub 450 Livorno Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10 Sub 450 1. Descrizione e identificazione delle unità immobiliari 2.1 Caratteristiche estrinseche del complesso immobiliare in cui sono ubicate le unità immobiliari

Dettagli

PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA

PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA INDICE INTRODUZIONE... 2 CARATTERISITCHE COMPOSITIVE COMPARTO 1 - PUBBLICO... 3 CARATTERISITCHE COMPOSITIVE COMPARTO

Dettagli

lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione; la L.R. 13 novembre 1998, n.31 e successive modifiche e integrazioni;

lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione; la L.R. 13 novembre 1998, n.31 e successive modifiche e integrazioni; ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI FINANZE Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della Vigilanza edilizia del 08/10/2008 OGGETTO: Verifica di conformità ai sensi dell art. 52 delle

Dettagli

CITTA DI PIAZZOLA SUL BRENTA Provincia di Padova

CITTA DI PIAZZOLA SUL BRENTA Provincia di Padova CITTA DI PIAZZOLA SUL BRENTA Provincia di Padova Sportello Unico per l Edilizia SCHEMA ANALITICO DELLE SUPERFICI E VOLUMI PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE AI SENSI DELL ARTICOLO 16 DEL

Dettagli

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012 INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche

Dettagli

P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34

P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 Ricostruzione dell'isolato di via Frigia - via Capelli attraverso la realizzazione di nuova residenza, attività commerciali e un parcheggio pubblico; creazione

Dettagli