ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI

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1 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI San Valentino Torio (SA), lì C/o Centro Cinofilo Dog Club via O. Forgione Come da regolare convocazione dell si è riunita l Assemblea dei soci delle regioni Campania e Basilicata per discutere i seguenti motivi all O.d.G. 1. Relazione della Presidenza regionale 2. Formazione continua 3. Programmi futuri: intenti per il Saluti e auguri di buone feste a tutti i soci Sono presenti: SARA CASCONE TOMMASO D ANGELO CHIARA D ARIENZO PIETRO FASOLONO CIRO FERRARA LAURA FERRIGNO IVANO FERRIGNO VITO TORTORIELLO CHIARA FOTI MARIA GABRIELLA MARINO FRANCESCA MINUTOLO

2 ILENIA ODORE FEDERICA POLTRONIERI GEPY FRANCO ELIANA SOLLO GIOVANNI PISANI GIUSEPPE VENERI Inizio lavori ore 18:30 Il Presidente Regionale CHIARA FOTI saluta tutti i soci e da inizio alla riunione. Lascia la parola ad ILENIA ODORE - segretaria regionale - per esporre la propria relazione, di cui sotto si copia il contenuto integrale ASSEMBLEA REGIONALE 15/12/2013 RELAZIONE di Ilenia Odore << Direi innanzitutto che ho trascorso un bel week-end, l ho trovato molto interessante e ricco di contenuti. Spero siate stati bene anche voi. Credo che ogni stage sia fonte di arricchimento, anche quando il relatore può sembrare lontano dalla figura dell educatore. Abbiamo invece riscontrato molti tratti comuni. Quando si ha rispetto del cane è facile incontrarsi. Quest anno nella nostra regione ci sono stati molti eventi interessanti, gratuiti e non, che ci hanno consentito di acquisire i crediti formativi necessari per l anno in corso senza doverci spostare in altre regioni. Ma la cosa più importante, che ci tengo a sottolineare, è che i 24 crediti obbligatori sono stati garantiti tutti in maniera gratuita. Molto più di quanto fosse dovuto, sia dal C.d.F. che dal Direttivo Regionale. Ciò accade già da alcuni anni, a dire il vero, e mi auguro che possa continuare. Per questo ringrazierei, tra tutti, Laura, che è sempre disponibile ad organizzare e ospitare tali eventi. Detto questo, entrerei nel vivo di questa assemblea. Come vedete, ho qui il verbale della scorsa assemblea regionale che si tenne il 26 Aprile 2013 durante la quale Laura Ferrigno, in qualità di Segretaria Nazionale, espose alcune problematiche che si stavano verificando in quel periodo. Si affrontarono due temi importanti: IL SENSO DI APPARTENENZA ALL APNEC; L UTILIZZO DEI SOCIAL NETWORK PER ESPORRE LAMENTELE, CRITICHE, ACCUSE NEI CONFRONTI DELL APNEC E/O DI COLLEGHI. Chi era presente si ricorderà che ne discutemmo a lungo e animatamente, nonostante i fatti riguardassero soci di altre regioni. Ma il passaparola fece si che ce ne interessammo anche noi in

3 Campania, tanto da chiedere di discuterne in Assemblea e di ascoltare il parere di un membro del Nazionale su quelle questioni. Ora ci troviamo a dover tornare su quei temi visto che la problematica, piuttosto che allontanarsi, si è avvicinata. Riguardo al senso di appartenenza, vi invito a porvi una domanda, come me la sono posta io: A CHE COSA MI SERVE L APNEC? La risposta che mi sono data è che mi serve per identificarmi in una categoria di professionisti nel settore cinofilo riconosciuta a livello NAZIONALE. E già questo potrebbe bastarmi. Penso anche, poi, che l Apnec perseveri nel suo obiettivo di riconoscimento di una dignità professionale. Credo, ancora, che mi dia continue indicazioni e che mi orienti. Mi offre gratuitamente, ad oggi, la possibilità di un parere fiscale e legale sulla professione. Non da ultimo, mi obbliga a crescere e a non interrompere il mio percorso formativo. Ma fondamentalmente mi sono risposta che l Apnec non serve a me educatore, serve al CLIENTE! O meglio, dovrebbe servire ai proprietari di cani! L APNEC DEVE ESSERE LA GARANZIA PER CHI SI RIVOLGE AD UN EDUCATORE CINOFILO. Un proprietario che si rivolge all Apnec (ai suoi iscritti) deve sapere che avrà a che fare con un professionista regolamentato da un codice deontologico, che lavora nel rispetto del cane, con quel tipo di approccio, che utilizza quella metodologia, ANCOR PRIMA DI VEDERCI A LAVORO. Dire APNEC deve anticipare al cliente il nostro modo di lavorare. Con questo, ovviamente, non dico che siamo fatti con lo stampino. Ognuno, nel proprio lavoro, ci mette del suo, ma ci appartiene una visione ed un approccio comune. Ed è questo - secondo me - il punto di forza dell Apnec. Quello di poter disporre, su tutto il territorio Nazionale, di professionisti che lavorano in maniera omogenea. MA SIAMO NOI CHE DOBBIAMO FARLO CAPIRE ALLA GENTE. IN QUESTO MOMENTO L APNEC SIAMO NOI, TUTTI NOI! SONO STATI RAGGIUNTI OBBIETTIVI IMPORTANTI E CE NE SONO TANTI ALTRI A CUI AMBIRE, MA C E BISOGNO DI SOCI CONVINTI, CHE CI CREDANO E CHE NON REMINO CONTRO! Alla luce di questo, io credo che esporre il logo APNEC (con le modalità regolamentate) sulla maglietta o sul bigliettino da visita sia un valore aggiunto, un distintivo. SE NON CI CREDO, ME LO TOLGO! E basterebbe, per questo, non rinnovare la quota associativa. Questo discorso era doveroso farlo, soprattutto alla luce di alcune segnalazioni, da parte di alcuni iscritti della Regione, su questo o quel socio che non mostra alcun segno di appartenenza all Associazione se non addirittura segni di irriverenza. Personalmente non mi addentro nei singoli casi né sui nomi Credo con questo discorso di aver abbondantemente chiarito la mia posizione e il mio pensiero in merito.

4 Riguardo l utilizzo dei social network vorrei dirvi che utilizzare facebook per attacchi banali, stupidi e per di più immotivati verso altri soci non è da professionisti. Scusate se faccio di nuovo riferimento al nostro codice deontologico ma quest ultimo ci impone, tra le altre cose, il rispetto dei colleghi. L invito, quindi, è nuovamente quello di esporre le vostre critiche nelle sedi appropriate e non dietro uno schermo dove non può esserci confronto corretto e costruttivo. Se dovessero verificarsi le circostanze per cui dovesse rendersi necessaria anche una riunione in più, basta farne richiesta e non sarà un problema organizzarla. Detto questo se qualcuno ha qualcosa da aggiungere, sinceramente preferirei ascoltarlo adesso piuttosto che leggerlo domani su qualche bacheca! >> Conclude così la sua relazione la Segretaria Regionale Ilenia Odore. Tra il silenzio in sala, prende la parola Laura Ferrigno. Comincia facendo chiarezza su due argomenti oggetto di polemica da parte di alcuni soci. Il primo è quello della possibilità o meno di partecipazione al corso per operatore pet-therapy (in svolgimento da ottobre presso il C.d.F. Dog Club) di persone non in possesso della qualifica di educatore cinofilo. Un paio di soci avevano manifestato al Presidente Regionale fastidio e risentimento nel notare al suddetto corso la presenza di un ex-allievo educatore che, per motivi personali, interruppe nella fase finale il percorso formativo non sostenendo l esame. Laura Ferrigno ha spiegato che il corso per operatore di pet-therapy non era destinato ai soli educatori ma che era aperto a tutti e che, per sola coincidenza, le iscrizioni sono terminate avendo come partecipanti tutti educatori cinofili meno che uno. Inoltre, mostrando la locandina che pubblicizzava il corso, la Ferrigno ha fatto notare ai soci che in alcun modo veniva richiesto agli aspiranti allievi precedenti esperienze nel settore cinofilo né la qualifica di educatore. Il socio Giovanni Pisani interviene insistendo sul non ritenere corretta la presenza di un non educatore come allievo essendo il corso riconosciuto Apnec. Laura Ferrigno riscontra nel discorso di Pisani moltissima confusione su diversi argomenti; il socio confonde APNEC, C.d.F., Centro Cinofilo Dog Club e la persona Laura Ferrigno. Viene anche chiarito il concetto di corso riconosciuto: cosa significa che l Apnec riconosce un corso? Per Giovanni Pisani un corso con il riconoscimento dell APNEC è un corso fatto dall Apnec e, quindi, con guadagno per l Associazione. Viene spiegato, e questa volta non solo dalla Ferrigno, che l Apnec vive di sola quota associativa. Il discorso si dilunga e ripete, vista l insistenza di Pisani sull argomento, sino all intervento di altri soci che gli chiedono l interruzione. In ogni caso, Laura Ferrigno riferisce al Presidente Regionale che, per il futuro, si augura sappia spegnere lei, sul nascere, certe questioni, visto che la natura dell Associazione e i suoi regolamenti dovrebbero essere a conoscenza di tutti i soci. Il secondo argomento che ha suscitato risentimento e malumori tra alcuni soci, è stata la scelta di Laura Ferrigno di inserire 6 educatori cinofili, suoi ex allievi dei vari anni, nella figura di Tutor, all interno del nuovo corso per educatore cinofilo a.f , per affiancare nelle ore pratiche gli allievi educatori. La polemica è nata proprio per contestare gli educatori scelti nel ricoprire questo ruolo e le loro capacità. Questa discussione è immediatamente troncata dall intervento dei

5 soci Ivano Ferrigno e Tommaso D angelo. Quest ultimo, con toni piuttosto accesi, ha ammonito coloro che contestano scelte di materia del tutto estranea alle dinamiche associative e professionali ma che riguardano, esclusivamente, Laura Ferrigno in quanto persona responsabile del Centro Cinofilo Dog Club e, per questo, libera di prendere decisioni relative alla sue attività (formative e non). L invito di D Angelo, a tutti i neo-educatori, è quello di preoccuparsi di cose ben più importanti, di fare tesoro di ogni stage formativo (tra cui quello ultimo offerto proprio dalla Ferrigno) e di fare tanta pratica prima di giudicare, con grande presunzione, altri colleghi. In merito a questo, vista la sua anzianità, si è reso disponibile ad ospitare al suo campo chiunque sia volenteroso di osservare, imparare, perfezionare e fare pratica. Il socio Fasolino Pietro si associa esprimendo la medesima disponibilità e dichiarandosi sconcertato di fronte a certe polemiche di davvero bassi contenuti e, soprattutto, immature e fuori ogni logica discorsiva. Pietro Fasolino ne approfitta per ringraziare la Ferrigno per tutti questi anni di Apnec ricordandone l inizio e lo spirito, le difficoltà e la perseveranza. Fasolino, in maniera amichevole e affettuosa, invita i soci a non cadere nel facile meccanismo di far polemica e costruire contro che sicuramente è molto più semplice e facile di costruire insieme. Ha detto bene la segretaria, dice Fasolino, chi non crede all Apnec può andare via. Restare per creare immotivatamente scompigli e rotture non serve. Chiede la parola per intervenire Gabriella Marino. In merito a quanto sin qui detto, chiede spiegazioni circa l utilizzo del logo APNEC su volantini, bigliettini da visita o striscioni presenti ai campi di vari soci. Conosce il regolamento; l attenzione che pone è sul discorso appartenenza. Il suo intervento nasce dall aver notato che alcuni soci non lo utilizzano. Marino approfitta dell Assemblea per dire ciò che non ha ritenuto di dover esprimere in un contesto poco opportuno come quello dell inaugurazione del campo del Presidente Regionale. In quell occasione ha notato l assenza di ogni riferimento all Associazione se non uno striscione riportante altra sigla. La stessa assenza l ha notata su locandine e volantini. Il Presidente Chiara Foti risponde alla collega e ai presenti asserendo che non vi è obbligatorietà ad esporre il logo Apnec e che comunque, nel caso specifico, stava pubblicizzando il campo e non sé stessa. In sala pareri diversi. Laura Ferrigno, interviene e spiega che, in effetti, parlare di obblighi è di fatto sbagliato. Un obbligo vi è: l educatore cinofilo Apnec deve affiggere, in modo visibile nei luoghi in cui opera, il Codice Deontologico. Utilizzare il marchio APNEC dovrebbe essere per l Associato vanto e prestigio. Aldilà della questione specifica di cui si parla, il logo Apnec non è legato solo al professionista. In un campo, in un centro, da chi è svolta l attività di educazione? Il regolamento, infatti, prevede la dicitura: Nel Centro Operano Educatori Cinofili iscritti all A.P.N.E.C. Chiara Foti dice che non era a conoscenza di tale obbligo. Si informerà e, se così, rimedierà quanto prima. La Ferrigno ribadisce che il problema non è l obbligatorietà

6 Giovanni Pisani, a questo punto, chiede alcune spiegazioni in merito alla questione partita iva, mostrando il suo grande disappunto. La partita iva comporta delle spese, dice. Laura Ferrigno prontamente da seguito all argomento. Essere professionisti o, meglio, appartenere ad un associazione professionale (si calca il termine PROFESSIONALE) comporta inevitabilmente onori e oneri. La tendenza di un'associazione professionale deve essere quella di favorire una netta chiarezza e trasparenza su ciò che rappresentiamo (professionisti del settore cinofilo) e indirizzare il socio al rispetto di tutte le norme (fiscali e non). Che un professionista non può non aprire partita iva non è invenzione dell Apnec. Il Presidente Regionale approfitta per ricordare ai soci di mettersi in regola con il pagamento della quota associativa 2014 entro il 31 Gennaio prossimo e di inviare tramite mail il Modello Registro Crediti Formativi, allegando copia degli attestati ricevuti per ogni stage frequentato. Il C.d.F, infine, rilascia ai presenti l attestato dello stage appena concluso e tutti gli altri che non erano stati consegnati. Si ringraziano gli intervenuti e si augura a tutti buone feste. Chiusura lavori ore 20:00 Ilenia Odore Segretaria Regione Campania