BUONE PRASSI PER L INCLUSIVITÀ DISABILITA PROTOCOLLO DI GESTIONE

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1 I STI TUTO C OMPR EN SI V O DI CAPI AG O I N TIM IAN O Piazza IV Novembre CAPIAGO INTIMIANO CO tel fax CF coic811002@istruzione.it coic811002@pec.istruzione.it BUONE PRASSI PER L INCLUSIVITÀ DISABILITA PROTOCOLLO DI GESTIONE Questo documento è rivolto ai genitori e agli operatori scolastici con l intento di fornire uno strumento informativo chiaro per una integrazione efficace e soprattutto condivisa. Aggiornamento del settembre 2014

2 INDICE CERTIFICAZIONE PAG 4 ISCRIZIONE A SCUOLA PAG 4 CONOSCENZA DELL ALUNNO: ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE PAG 5 FORMAZIONE DELLE CLASSI PAG 6 INSEGNANTE DI SOSTEGNO E EQUIPE PEDAGOGICA PAG 6 ASSISTENZA EDUCATIVA PAG 7 RUOLO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI PAG 8 CONTINUITA TRA ORDINI DI SCUOLA PAG 8 STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE PAG 9 USCITE DIDATTICHE PAG 10 VALUTAZIONE PAG 11 ESAME DI STATO PAG 11 ORIENTAMENTO PAG 12 GRUPPO DI LAVORO DI ISTITUTO PAG 12 LA RETE DELL INCLUSIONE PAG 13 TAPPE ESSENZIALI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE PAG 14 DOCUMENTAZIONE PAG 15 2/ 15

3 PREMESSA L attenzione alle prassi di inclusione degli alunni diversamente abili si è tradotta in accordi territoriali e circolari ministeriali nei quali si sottolinea l importanza di operare per la costruzione di un progetto di vita, in vista di una realistica integrazione e partecipazione sociale. Nell agosto 2009 il MIUR (Nota n del 4 agosto 2009) ha emanato le LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ. Ne riportiamo una stralcio che ci pare indichi con chiarezza la strada che dobbiamo percorrere. E ormai convinzione consolidata che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica adeguata ad impostare una fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità. La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l intera comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti. Con la direttiva del 27 dicembre 2012 relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell Unione europea che completano il quadro italiano dell inclusione scolastica. Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici a cui appartengono i disturbi specifici di apprendimento (disciplinati dalla legge 170 del 2010) e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. Come previsto dalla normativa, l'istituto Comprensivo di Capiago Intimiano ha elaborato il Piano Annuale per l Inclusività PAI, rivolto a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali, attraverso il quale la scuola si impegna: a perseguire un'azione didattico-educativa finalizzata all'integrazione, nel rispetto dell unicità di ogni singolo alunno; ad assicurare un miglioramento organizzativo e un offerta professionale competente per favorire significativi processi di apprendimento per ogni alunno; ad intervenire in modo tempestivo, pertinente ed efficace in risposta ai bisogni educativi speciali. Per ogni alunno con bisogni educativi speciali (BES) la scuola elabora un percorso individualizzato e personalizzato, come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti e documentazione sulle strategie condivise per la famiglia e la scuola. 3/ 15

4 CERTIFICAZIONE Per la prima iscrizione all inizio del percorso scolastico, il bambino con disabilità ha bisogno dell attestato di alunno in situazione di handicap che resterà valido per tutto il percorso scolatico, salvo i casi in cui è espressamente indicata la rivedibilità. I genitori, o il tutore, per richiedere l attestazione devono rivolgersi alla U.O.N.P.I.A. (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza) o ad un ente accreditato e convenzionato dalla Regione Lombardia (es. La Nostra Famiglia) per la valutazione e l accertamento diagnostico del minore. A seguito di colloqui, test o altri esami di approfondimento, la UONPIA o l Ente accreditato predispongono: il certificato medico con definizione della patologia; la relazione clinica funzionale. La famiglia deve quindi presentare domanda di accertamento al Collegio dell ASL di residenza per l individuazione dell alunno disabile. Alla domanda di accertamento è necessario allegare il certificato medico e la relazione clinica. I tempi di presentazione della domanda sono in genere per alunne/i di prima iscrizione: entro il 31 dicembre dell anno precedente all iscrizione scolastica; per alunne/i già inseriti a scuola: entro il 31 maggio. Il collegio distrettuale entro 60 giorni dalla presentazione della domanda di accertamento, si riunisce ed esamina il bambino o il ragazzo per cui è stata presentata l istanza di accertamento. Viene quindi redatto il verbale di accertamento (entro il 15 luglio per avere validità l anno scolastico successivo) che riporta la classificazione diagnostica tradotta in: non essere persona in stato di handicap; persona in stato di handicap; persona in stato di handicap grave. Nel caso di handicap o handicap grave, la famiglia si deve rivolgere alla UONPIA o ad Ente accreditato per la redazione della diagnosi funzionale, documento richiesto all atto dell iscrizione dalle scuole, che accerta la disabilità del proprio figlio. ISCRIZIONE A SCUOLA Le iscrizioni degli alunni che documentino la loro situazione di handicap non possono essere rifiutate. Nella scelta della scuola è importante tenere conto delle opportunità sociali e culturali offerte dal territorio. Prima di effettuare l iscrizione è bene che i genitori prendano contatto con i Capi di Istituto della scuola presso la quale iscrivere il proprio figlio per chiedere informazioni. La scelta della scuola spetta congiuntamente ad entrambi i genitori. In caso di divergenze insanabili spetta al giudice e nel caso di minori soggetti a tutela, l iscrizione spetta al tutore. 4/ 15

5 Effettuata la scelta, viene presentata la domanda di iscrizione dell alunno/a disabile presso l Istituto scolastico scelto attraverso il modulo di iscrizione fornito dalla scuola. Contestualmente alla domanda di iscrizione, deve essere presentata la seguente documentazione accertante lo stato di disabilità: il verbale del collegio di accertamento; la diagnosi funzionale. Nel caso in cui, all atto di iscrizione, non si fosse ancora in possesso della documentazione accertante lo stato di disabilità, è necessario informare il Dirigente Scolastico che è in corso una fase diagnostica. La famiglia o il tutore hanno tempo fino a giugno per presentare la documentazione necessaria. CONOSCENZA DELL ALUNNO: ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE Accogliere significa mettere insieme, creare un contesto per iniziare una relazione. Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, insieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza discriminazioni. La scuola deve riconoscere tutti nella loro diversità. Pertanto l'accoglienza è il riconoscimento del valore della persona del disabile che va accolto per le sue possibilità, per i potenziali valori umani di cui è portatore. L'accoglienza vera e autentica è quella che si estrinseca nell'impegno di promozione della formazione, dell'educazione e dell'istruzione. L'integrazione degli alunni diversamente abili deve significare il superamento della loro emarginazione, realizzando per loro interventi specifici, individualizzati in una scuola a misura di tutti. L'accoglienza rivolta ai disabili si propone di: definire pratiche condivise tra tutto il personale all'interno della scuola; facilitare l'ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; favorire un clima di accoglienza; promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed Enti territoriali coinvolti (Comune, Asl; Provincia, cooperative, Enti di formazione). Gli interventi educativo-didattici volti a favorire l'integrazione di alunni diversamente abili sono programmati in relazione alla diagnosi e alla tipologia della disabilità. Ci si pongono quindi traguardi come: realizzare un buon equilibrio nei rapporti interpersonali con i compagni, i docenti, il personale della scuola; aumentare l'autostima in relazione al consolidamento delle abilità e al potenziamento della volontà di applicazione operativa e attentiva; consolidare l'autocontrollo; consolidare l'autonomia; abituare gli alunni ad un lavoro didattico e di apprendimento continuativo e graduale, nel rispetto dei loro ritmi. 5/ 15

6 Molto spesso si confonde l integrazione con l inserimento. Integrare è qualcosa di più. Non basta pensare che un alunno sia integrato semplicemente perchè sta in classe o svolge le stesse attività dei compagni. La disabilità è una risorsa per il gruppo-classe e per tutto il personale della scuola. Mette in atto dinamiche, pone in essere meccanismi, sottopone a confronto e aggiornamento. FORMAZIONE DELLE CLASSI Con l inserimento nella scuola, l alunno si trova ad affrontare un passaggio critico della propria vita e crescita personale. È pertanto necessario mettere a disposizione tutte le risorse e gli strumenti necessari all ottimizzazione dell integrazione degli alunni con disabilità. La formazione delle classi fa riferimento al regolamento applicativo della L.133/2008 (DPR 81 del 20 marzo 2009) che stabilisce che le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni, purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e purché il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall insegnante di sostegno, o da altro personale operante nella scuola. (comma 2). Ma nel successivo comma 3 del DPR si afferma anche che: "le classi e le sezioni delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite previsto dal comma 2" Si chiarisce anche che L istituzione delle classi e delle sezioni è effettuata nel limite delle dotazioni organiche complessive stabilite con il decreto annuale del Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca e del Ministro dell economia e delle finanze relativo alla determinazione delle dotazioni organiche del personale docente. Di fatto viene lasciata discrezionalità all amministrazione scolastica di aumentare il numero di alunni nelle classi con alunni disabili. INSEGNANTE DI SOSTEGNO ED EQUIPE PEDAGOGICA La figura dell insegnante per le attività di sostegno è prevista, nelle scuole di ogni ordine e grado, secondo le norme richiamate dalla Legge n. 104/92. Il Dirigente Scolastico assegna l insegnante di sostegno alla classe che accoglie l alunno con disabilità, in contitolarità con i docenti curricolari. L insegnante per le attività di sostegno deve essere un punto di riferimento per l integrazione in quanto il suo profilo professionale è caratterizzato da conoscenze, competenze specifiche, capacità relazionali. La sua professionalità gli consente di: individuare e circoscrivere i problemi; progettare e definire ipotesi di soluzione; facilitare i rapporti e le interazioni funzionali all integrazione scolastica e sociale. 6/ 15

7 L insegnante di sostegno è contitolare nelle classi in cui opera e partecipa quindi a pieno titolo alle attività di progettazione, verifica e valutazione del Consiglio di classe/equipe pedagogica; promuove la conoscenza dell alunno e della sua patologia con le principali problematiche ad essa connesse tra i colleghi del Consiglio di classe in cui opera, anche attraverso la visione diretta della documentazione pervenuta alla scuola, della Diagnosi Funzionale (DF) innanzitutto; promuove un rapporto privilegiato con l unità multidisciplinare e/o gli specialisti dell Azienda ospedaliera/ente; promuove un rapporto privilegiato con la famiglia dell alunno avuto in carico con l intento di arricchire nel tempo un effettiva conoscenza reciproca tra scuola e famiglia; collabora all elaborazione di tutti i documenti e progetti per l integrazione (PDF, PEI, mod. A) e ne cura la stesura, previa raccolta delle osservazioni effettuate da tutti i docenti che operano nella classe; partecipa ai dipartimenti, ai gruppi di studio, alle attività di ricerca e azione per l integrazione. L equipe pedagogica è composta dagli insegnanti curricolari e dall insegnante di sostegno. L insegnante curricolare è l insegnante di tutti gli alunni della classe per specifici ambiti disciplinari. Tutti i docenti dell Équipe Pedagogica sono ugualmente coinvolti nella elaborazione del P.E.I. e nella formulazione e realizzazione di un progetto di integrazione. Gli interventi didattici debbono quindi coinvolgere l intero corpo docente, superando definitivamente la logica della delega al solo insegnante di sostegno. ASSISTENZA EDUCATIVA L assistenza educativa verso i disabili deve essere garantita dagli enti locali. La Provincia è l ente responsabile dei disabili sensoriali non vedenti e non udenti. I comuni, singoli o consorziati, sono responsabili dell integrazione sociale. L assistenza educativa fornita sia dalla Provincia che dai comuni è finalizzata all integrazione scolastica e sociale dell alunno disabile. L educatore professionale deve definire gli obiettivi educativi relativi all autonomia personale e sociale; collaborare con gli insegnanti di sostegno e curricolari; adeguare il materiale didattico alle capacità del disabile; partecipare agli incontri di sintesi e alla stesura del P.E.I. Acquisito il consenso della famiglia, la scuola presenta al comune di residenza dell alunno disabile la richiesta di assistenza educativa. 7/ 15

8 RUOLO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI I collaboratori scolastici prestano ausilio materiale agli alunni disabili nell accesso alle aree esterne alle strutture scolastiche, all interno e nell uscita da esse, nonché nell uso dei servizi igienici e nella cura dell igiene personale. CONTINUITA TRA ORDINI DI SCUOLA Nel nostro Istituto la formazione dei gruppi classe segue una precisa procedura che vede coinvolti gli insegnanti dei due ordini di scuola e, per il passaggio primaria secondaria, anche la Psicopedagogista del plesso di appartenenza. Nei plessi di scuola primaria dove si formano più sezioni la formazione dei gruppi avviene a settembre, dopo un periodo di osservazione degli alunni. Questa procedura permette di avere una particolare attenzione all individualità di ciascuno, ancor di più nei confronti dell alunno con disabilità. Per l alunno disabile, dopo l iscrizione, deve essere realizzata una fase di prima conoscenza attraverso l acquisizione di informazioni: visione documentazione, contatto con gli specialisti, contatto con operatori e/o docenti dell ordine di scuola precedente. A settembre la fase di accoglienza si concretizza attraverso le seguenti azioni da parte della scuola: organizzazione di incontri tra i docenti dei due ordini di scuola e la famiglia per il passaggio di informazioni dettagliate (solo nel caso in cui l incontro non fosse già avvenuto o se i docenti fossero di nuova nomina); presentazione del caso a tutti gli insegnanti a livello di consiglio di classe/equipe e di plesso; pianificazione incontri con gli specialisti e la famiglia per l elaborazione e/o la modifica del PDF; attuazione eventuali Progetti Anno-Ponte secondo le indicazioni della Commissione continuità; elaborazione e condivisione attività di accoglienza tra gli insegnanti curricolari e insegnanti di sostegno, eventuali educatori; predisposizione di attività finalizzate ad un positivo inserimento nella nuova scuola, comprese le prove di ingresso, per gli ordini di scuola che le prevedono; attività che sviluppino i rapporti interpersonali tra l alunno disabile e i compagni, tra l alunno disabile e tutte le figure scolastiche presenti (i docenti potranno valutare l opportunità di offrire alla classe informazioni relative alla disabilità); osservazioni sistematiche da condividere con tutti i soggetti coinvolti nel progetto di inserimento, al fine di elaborare percorsi esperienziali e di apprendimento adeguati al singolo caso. Nella fase iniziale dell anno gli insegnanti dovranno porre particolare attenzione al curricolo implicito fatto non solo di spazi, tempi e contenuti flessibili, ma anche e soprattutto di atteggiamenti, di modi di porsi, di empatia, di relazione. Durante la frequenza dell ultimo anno dell ordine di scuola inferiore è prevista la presenza di un docente dell ordine superiore all ultima riunione di sintesi. 8/ 15

9 STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE DIAGNOSI FUNZIONALE (indicata in seguito con il termine D.F.) Descrive la situazione clinico-funzionale dello stato psicofisico del minore in situazione di handicap al momento dell accertamento. La D.F. va formulata evidenziando in modo particolare le potenzialità e le capacità dell alunno. E un atto di natura socio sanitaria. L Azienda Ospedaliera o l ente convenzionato e accreditato tramite i propri operatori, provvede a redigere la diagnosi funzionale rilasciandola alla famiglia. La diagnosi funzionale viene aggiornata ad ogni passaggio di grado scolastico e, se necessario, in qualunque momento della carriera scolastica dell alunno. I Dirigenti scolastici sulla base della documentazione dall Azienda Ospedaliera o dall ente convenzionato e accreditato: richiedono l assegnazione delle ore di sostegno; richiedono al Comune di residenza dell alunno, a decorrere dalla data di inizio della frequenza scolastica, l intervento dell assistente educatore. In presenza di nuovi elementi che determinino una diversa condizione dell alunno in situazione di handicap, l équipe dell Azienda Ospedaliera o dell ente convenzionato e accreditato effettua la revisione della D.F. e consegna alla famiglia copia della stessa, dandone comunicazione alla scuola. Nei casi seguiti da strutture private convenzionate le certificazioni e le diagnosi funzionali prodotte dagli specialisti del centro sono utili ai fini della richiesta di insegnante di sostegno (come richiamato dalla legge 104/92); se la struttura curante non è convenzionata, è necessario che gli atti certificativi vengano comunque prodotti dalla struttura sanitaria pubblica. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (indicato in seguito con P.D.F.) Il P.D.F., indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell alunno e pone in rilievo le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero e le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate, progressivamente rafforzate e sviluppate. È un atto collegiale redatto, dopo un primo periodo di inserimento e indicativamente nei primi tre mesi della classe prima di ogni ordine e ciclo di scuola, dai docenti curricolari e dagli insegnanti specializzati con la collaborazione dei familiari dell alunno e con la consulenza degli operatori dell Azienda Ospedaliera o dell ente convenzionato e accreditato. 9/ 15

10 È formulato sulla scorta della D.F. e sulla conoscenza che gli operatori scolastici hanno del soggetto, conoscenza documentata dal Fascicolo Personale, a cura del Consiglio di Classe/equipe pedagogica.. Il P.D.F. è ulteriormente aggiornato: - durante la terza classe della scuola primaria; - durante il corso di istruzione secondaria superiore. Alla fine della scuola secondaria di primo grado il P.D.F. è integrato con specifiche voci riguardanti l orientamento scolastico, in vista del proseguimento degli studi o della formazione per il collocamento al lavoro. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (indicato in seguito con P.E.I.) Il P.E.I. è il documento nel quale viene descritto il progetto globale predisposto per l alunno disabile, in un determinato periodo, ai fini della realizzazione del diritto all educazione e all istruzione. Rappresenta lo strumento per la realizzazione coordinata dei progetti riabilitativo, didattico e sociale individualizzati/personalizzati. Il P.E.I. dovrà contenere tutti gli interventi individualizzati/personalizzati previsti a favore del soggetto: la valutazione iniziale degli operatori scolastici e dell Azienda Ospedaliera o dell ente convenzionato e accreditato; gli obiettivi da conseguire a medio e a lungo termine; gli interventi della scuola con le modalità di utilizzazione delle ore di sostegno; gli eventuali supporti sanitari e riabilitativi dell ASL e/o Azienda Ospedaliera e/o dell ente convenzionato e accreditato; gli eventuali interventi del Comune di residenza dell alunno interessato finalizzati alla realizzazione di quanto previsto dal P.E.I.; gli interventi di collaborazione della famiglia; i tempi e le modalità per le verifiche e gli eventuali aggiornamenti. Per ogni anno scolastico gli operatori della Scuola, in collaborazione con la famiglia, e avvalendosi della consulenza degli operatori dell Azienda Ospedaliera o dell ente convenzionato e accreditato, procedono alla stesura del P.E.I. e in corso d anno alle successive verifiche. USCITE DIDATTICHE La pianificazione delle uscite deve tener conto della presenza di alunni disabili, ai quali devono essere garantite pari opportunità. Questo tipo di esperienze rappresentano un momento fondamentale per lo sviluppo relazionale e formativo degli alunni; deve essere quindi posta particolare attenzione da parte della scuola nella programmazione e gestione di queste esperienze. 10/ 15

11 Nell organizzazione delle uscite didattiche va attentamente valutata l accessibilità dell itinerario ed è necessario prevedere misure di sostegno adeguate; devono essere designati accompagnatori qualificati, che possono anche non essere gli insegnanti di sostegno, ma un qualunque membro della comunità scolastica (docenti, educatori o personale ausiliario). VALUTAZIONE La valutazione finale degli alunni con disabilità riconosciuta viene operata sulla base del piano educativo individualizzato, al fine di valutarne il processo formativo in rapporto alle loro potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di autonomia iniziali (art.16 L.104/92). L O.M. n. 128/99 (ribadita dall O.M. n. 126/2000) afferma che: nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali non si procede, di norma ad alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l uso di particolari strumenti didattici appositamente individuati dai docenti, al fine di accertare il livello di apprendimento non evidenziabile attraverso un colloquio o prove scritte tradizionali; per gli alunni in situazione di handicap psichico la valutazione, per il suo carattere formativo ed educativo e per l azione di stimolo che esercita nei confronti dell allievo, deve comunque aver luogo. Il Consiglio di Classe, in sede di valutazione trimestrale o quadrimestrale e finale, sulla scorta del Piano Educativo Individualizzato, esamina gli elementi di giudizio forniti da ciascun insegnante sui livelli di apprendimento raggiunti, anche attraverso l attività di integrazione e di sostegno, verifica i risultati complessivi rispetto agli obiettivi prefissati dal Piano Educativo Individualizzato; qualora la gravità del caso lo preveda, il Piano Educativo Individualizzato sarà diversificato in funzione di obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai programmi ministeriali. In questo caso il Consiglio di Classe valuta i risultati di apprendimento, con l attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento del Piano Educativo Individualizzato e non ai programmi ministeriali. ESAME DI STATO conclusivo del primo ciclo di istruzione Il D.L. n. 147/07 ha reintrodotto il giudizio di ammissione all esame di stato da parte del Consiglio di Classe. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi del P.E.I., il Consiglio di Classe può decidere che l alunno ripeta la classe o che sia comunque ammesso agli esami di licenza, al solo fine del rilascio di un attestato di credito formativo (descrizione delle competenze acquisite). Gli alunni con disabilità devono sostenere tutte le prove previste; le prove possono però essere differenziate, in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla base del percorso formativo individualizzato; tali prove devono essere idonee a valutare l allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. La sottocommissione potrà assegnare gli ausili necessari e un tempo differenziato per l effettuazione delle prove. Per quanto riguarda gli alunni con disabilità visiva, verrà utilizzato il 11/ 15

12 supporto digitale della prova nazionale da convertire nelle forme previste, impiegando le strumentazioni in uso (braille, lettura digitale, sintetizzatore vocale). I docenti preposti al sostegno partecipano a pieno titolo alle operazioni connesse alla predisposizione e correzione delle prove e alla formulazione del giudizio globale. Nel caso di esito negativo delle prove di esame, l alunno con disabilità ha diritto ad ottenere un attestato che certifichi i crediti formativi acquisiti. Tale attestato è titolo valido per l iscrizione e la frequenza alla scuola superiore, ai soli fini del conseguimento di un attestato finale. Nel diploma di licenza non deve essere fatta menzione delle prove differenziate sostenute dagli alunni con disabilità. ORIENTAMENTO Le azioni di orientamento per gli alunni con disabilità, come per tutti gli alunni, dovrebbero iniziare fin dalla Scuola dell Infanzia, venendo a costituire un processo che accompagna i ragazzi nel corso della crescita, supportandoli nel percorso della conoscenza di sé, delle proprie capacità, desideri, aspirazioni. L orientamento dovrebbe costituire un aspetto fondante del "progetto di vita", termine con cui si indica l insieme coordinato degli interventi messi in campo dalle varie istituzioni al fine di garantire supporto e sostegno alla crescita personale ed allo sviluppo delle competenze necessarie e possibili per ciascun allievo con handicap. Accompagnando la crescita di ogni allievo, in particolare di quelli certificati, occorre particolare attenzione per cogliere le varianti e le variabili che possono comparire anche inaspettatamente o che possono essere rese possibili dal lavoro che man mano si realizza. I mutamenti che intervengono nel corso dello sviluppo sono spesso indicati da segnali molto sottili, percepibili solamente grazie ad una attenzione costante, ad un ascolto continuo e ad una vasta capacità di accogliere e di contenere ciò che viene espresso dall allievo. Da ciò deriva la necessità che la scuola definisca percorsi orientativi mirati alle singole situazioni, non solo alla luce del proseguo formativo, ma anche, per chi ne avesse capacità e potenzialità, dell inserimento nel mondo del lavoro. GRUPPO DI LAVORO Nell istituto opera annualmente il Gruppo di lavoro per l inclusione (GLI) formato da docenti di sostegno e da docenti curricolari di ogni ordine scolastico e da una rappresentanza di genitori, con le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi; supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte del gruppo docenti di sostegno sulla base delle effettive esigenze; elaborazione del Piano Annuale per l Inclusività. 12/ 15

13 LA RETE PER L INCLUSIONE L'organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica della provincia di Como è presente in molti punti collegati fra di loro che consentono alle famiglie o ai docenti di alunni con Bisogni Educativi Speciali di entrare in contatto con i servizi necessari per favorirne il successo formativo. CTS Como presso Istituto Comprensivo Statale Como Borgovico - Telefono: info@ctscomo.it sito: CTI Cantù - presso Istituto Comprensivo Cantù 2 Telefono: comollo.silvia@gmail.com sito: CTI Como presso Istituto Comprensivo Como Lago Telefono: Tel coic809002@pec.istruzione.it sito: 13/ 15

14 TAPPE ESSENZIALI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE FASI TEMPI OPERATIVITA SOGGETTI COINVOLTI Iscrizione Gennaio La famiglia procede all iscrizione e fa pervenire la certificazione attestante la diagnosi clinica alla segreteria della scuola interessata Famiglia Dirigente Scolastico Personale segreteria Prima conoscenza Dopo l iscrizione Acquisizione informazioni: visione documentazione contatto con gli specialisti contatto con la famiglia contatto con operatori e/o docenti ordine di scuola precedente Dirigente Scolastico Docenti Specialisti Famiglia Educatori Pre - accoglienza Da marzo a giugno Giugno/ Settembre Incontri delle classi ponte dei diversi ordini di scuola: INFANZIA E PRIMARIA PRIMARIA E MEDIA MEDIA SUPERIORE Incontri funzionali alla reciproca conoscenza nell ambito dei percorsi di accoglienza e orientamento attivati nelle diverse scuole Scambio di informazioni più dettagliate per gli alunni disabili. Formazione sezioni-classi nel rispetto della normativa vigente Conoscenza delle risorse disponibili Docenti curricolari Docenti di sostegno Alunni classi ponte DS Docenti curricolari Docenti di sostegno Educatori Accoglienza Settembre Incontri tra i docenti dei due ordini di scuola e la famiglia per il passaggio di informazioni dettagliate Presentazione del caso a tutti gli insegnanti a livello di consiglio di classe/equipe e di plesso. Pianificazione incontri con gli specialisti e la famiglia per l elaborazione e/o la modifica del PDF DS Docenti curricolari Docenti di sostegno Specialisti Famiglia Inclusione Progettazione e gestione degli interventi Da settembre Novembre Dicembre Nel corso dell anno Attuazione eventuali Progetti Anno Ponte secondo le indicazioni della Commissione continuità Elaborazione e condivisione attività di accoglienza tra gli insegnanti curricolari e insegnanti di sostegno, eventuali educatori Osservazioni sistematiche socializzate e condivise tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto di inserimento, al fine di elaborare percorsi esperienziali e di apprendimento adeguati al singolo caso Scelta del tipo di percorso didattico adeguato alle capacità: programmazione personalizzata per obiettivi minimi o differenziata stesura del PEI Incontri di verifica in itinere: scuola, famiglia, specialisti Verifica e valutazione rispetto a quanto indicato nel PEI DS Docenti curricolari Docenti di sostegno Educatori Famiglia Docenti curricolari Docenti di sostegno Educatori Specialisti Famiglia 14/ 15

15 DOCUMENTAZIONE DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO DF DIAGNOSI FUNZIONALE PDF PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell ASL Operatori socio-sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell alunno. All atto della prima segnalazione; deve essere aggiornata ad ogni passaggio da un ordine all altro di scuola Dopo il primo periodo di inserimento; in corso d anno della classe prima di ogni ordine e ciclo di scuola e in terza primaria. Al termine della scuola secondaria di 1 grado è integrato con la parte relativa all orientamento. PEI PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Operatori sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, operatori enti locali genitori dell alunno Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico e aggiornato in corso d anno Il presente documento e il PAI (Piano Annuale per l Inclusività) sono pubblicati sul sito web della scuola. 15/ 15

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