LA PERCEZIONE DEL CIC PRESSO GLI STUDENTI. Ricerca effettuata presso gli istituti superiori appartenenti all ULSS 9 di Treviso
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1 LA PERCEZIONE DEL CIC PRESSO GLI STUDENTI Ricerca effettuata presso gli istituti superiori appartenenti all ULSS 9 di Treviso 1
2 Alcune osservazioni sui dati emersi dalla tabulazione del questionario sulla percezione del CIC tra i ragazzi degli Istituti Superiori dell ULSS 9 3 Il campione e il questionario 3 1. Per me il CIC è. 4 Riflessioni 6 2. Quando un ragazzo accede al CIC 6 Riflessioni 7 3. Mi piacerebbe che il CIC fosse 8 Riflessioni 9 4. Quando ho frequentato il CIC 9 5. Aspetti positivi e negativi del CIC 10 Riflessioni 11 2
3 Alcune osservazioni sui dati emersi dalla tabulazione del questionario sulla percezione del CIC tra i ragazzi degli Istituti Superiori dell ULSS 9 Report 25 giugno 2004 Il campione e il questionario Presentiamo una prima lettura dei dati ottenuti dalla somministrazione di un questionario rivolto agli studenti sulla percezione che essi hanno del CIC. La raccolta dati è stata effettuata nell arco di tempo compreso tra marzo e maggio Gli 11 istituti che hanno partecipato appartengono al territorio di competenza dell ULSS 9. Sono state tabulati 1077 questionari di studenti frequentanti le seguenti classi: dato non rilevato e appartenenti alle seguenti tipologie di scuole, Istituto Prof. 108 Istituto Tecnico Liceo 11 cfp (Si precisa che l istituto magistrale è stato fatto rientrare nell istruzione liceale) con questa distribuzione per sesso M aschi Femmine dato non rilevato 3
4 Dalla lettura dei dati emergono alcuni aspetti che meritano di essere attentamente considerati e sui quali occorrerà effettuare ulteriori analisi. Agli istituti che hanno partecipato all indagine saranno forniti i dati completi, su richiesta. È utile rapportare i dati complessivi alla situazione emersa all interno del singolo istituto con l avvertenza che all interno delle scuole ci sono modalità organizzative, relazioni e aspettative molto diverse delle quali occorre tener conto. Il questionario può essere considerato composto da cinque parti: 1. una prima parte Per me il CIC è, che vuole sondare come attualmente i ragazzi percepiscono il servizio del CIC all interno della loro realtà. 2. Una seconda parte Quando un ragazzo accede al CIC, in cui si richiede di individuare quali possono essere i sentimenti prevalenti di chi accede al CIC. In questi dati confluiscono sia elementi di realtà (ciò che il ragazzo ha effettivamente sperimentato su di sé oppure ciò che ha visto accadere agli altri), sia elementi ipotetici (supposizioni, immaginazioni, aspettative). 3. La terza parte Mi piacerebbe che il CIC fosse desidera indagare le aspettative rispetto al servizio: prevalgono gli aspetti legati al desiderio, al poter essere in modi diversi dagli attuali. 4. La quarta parte Quando ho frequentato il CIC chiede una valutazione dell esperienza ed è indirizzata esclusivamente ai ragazzi che hanno frequentato il CIC. 5. La quinta parte è indirizzata a tutti i compilatori del questionario e chiede di valutare complessivamente aspetti negativi e positivi del CIC. Altri dati, relativi alle modalità d accesso, tendevano a monitorare il grado di conoscenza dei ragazzi su come si accede al CIC. 1. Per me il CIC è. Per me, il Cic è Un iniziativa che non conosco bene 3,4 7. Un iniziativa inutile 2,0 6.Un servizio rivolto solo ai ragazzi in difficoltà 2,3 5. Uno spazio poco sfruttato dai ragazzi 4. Un servizio in cui è possibile chiedere e ricevere aiuto su problemi personali 3.Uno spazio in cui posso progettare delle attività insieme ad operatori e insegnanti 2.Un luogo in cui è possibile avere informazioni di vario tipo 2,7 3,4 3,3 4,0 1. Un occasione di incontro tra ragazzi/e 2,3 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 Stante l attuale situazione i ragazzi concepiscono il CIC come fortemente legato ad un intervento su problemi personali del singolo studente, anche se non esplicitamente diretto ai ragazzi in difficoltà. D altro canto riconoscono che è uno spazio poco sfruttato e di cui non si ha una conoscenza approfondita. 4
5 La percezione è che l iniziativa sia utile, ma prevalentemente legata ad avere una possibilità di informazione e di aiuto in situazione di difficoltà. Scarsa è la percezione della possibilità di utilizzare questo spazio/tempo per attività di progettazione o di incontro tra ragazzi. Se si pone in relazione la percezione del CIC con l effettivo accesso dei ragazzi al servizio le differenze più sensibili sono rilevabili all item 8 (come prevedibile) e all item 4. non ha frequentato ha frequentato 8. Un iniziativa che non conosco bene 7. Un iniziativa inutile 6.Un servizio rivolto solo ai ragazzi in difficoltà 5. Uno spazio poco sfruttato dai ragazzi 4. Un servizio in cui è possibile chiedere e ricevere aiuto su problemi personali 3.Uno spazio in cui posso progettare delle attività insieme ad operatori e insegnanti 2.Un luogo in cui è possibile avere informazioni di vario tipo 1. Un occasione di incontro tra ragazzi/e femmine maschi 8. Un iniziativa che non conosco bene 7. Un iniziativa inutile 6.Un servizio rivolto solo ai ragazzi in difficoltà 5. Uno spazio poco sfruttato dai ragazzi 4. Un servizio in cui è possibile chiedere e ricevere aiuto su problemi personali 3.Uno spazio in cui posso progettare delle attività insieme ad operatori e insegnanti 2.Un luogo in cui è possibile avere informazioni di vario tipo 1. Un occasione di incontro tra ragazzi/e I maschi risultano meno informati delle ragazze e più convinti che si tratti di un iniziativa inutile o legata solo a situazioni di difficoltà. 5
6 Riflessioni Gli insegnanti referenti hanno comunicato in sede di formazione che le scuole predispongono diverse azioni per pubblicizzare l iniziativa, tuttavia gli allievi dichiarano di non conoscere bene il CIC e hanno la percezione che non sia adeguatamente sfruttato. Ci sono delle ragioni che possono dar conto di queste percezioni? Si tratta di un servizio che, nella percezione degli allievi, è più legato a possibilità di avere informazioni o aiuto su problemi personali piuttosto che un occasione di confronto e progettazione di attività. Questa percezione corrisponde agli obiettivi dichiarati dal CIC? Se si esaminano gli items 5,6,7,8 che sono formulati in modo da evidenziare le criticità si nota che i maschi hanno una percezione degli aspetti negativi più elevata delle ragazze. D altro canto hanno anche una percezione del servizio più legata a modalità collettive di stare insieme, più progettuali e meno intimistiche. Questa diversa percezione del CIC può orientare verso un organizzazione che tenga conto della composizione per sesso del singolo istituto? 2. Quando un ragazzo accede al CIC Quando un ragazzo accede al CIC... 8.Si sente diverso 7. Teme che non gli sia garantita la riservatezza 2,6 2,7 6.Teme di non essere capito 5. Ritiene che gli argomenti che propone possano apparire banali all operatore 4.Deve assicurare l insegnante di classe che non è una scusa per perdere tempo 3.Teme di essere segnalato al consiglio di classe o al Preside 2.Ha paura del giudizio dei compagni 1.Si vergogna di farlo sapere agli insegnanti di classe 2,1 2,6 2,8 3,0 3,2 3,2 1,0 2,0 3,0 4,0 5, 0 Il grafico evidenzia tre punti interessanti. Il timore di una segnalazione al Preside o al Consiglio di classe è scarsamente diffusa. Si può inferire che gli studenti si sentano abbastanza tutelati dagli operatori CIC, oppure che un eventuale segnalazione non susciti particolari patemi d animo. Il dover fornire all insegnante di classe l assicurazione di non star perdendo tempo può segnalare sia una diffidenza dei docenti non coinvolti rispetto alle attività del CIC, sia la presenza di modalità di gestione che non garantiscono una facile accessibilità. Il ruolo dei compagni di classe (confermato poi al punto 4), che possono esprimere giudizi su chi accede, limita la fruibilità del servizio. Se si rapportano questi dati al sesso d appartenenza si evidenzia come le ragazze percepiscano con più intensità il giudizio sia del gruppo, sia dei docenti. I ragazzi sembrano essere più attenti alle questioni di tipo formale come la segnalazione al Preside o la giustificazione da fornire agli insegnanti. 6
7 femmine maschi 8.Si sente diverso 7. Teme che non gli sia garantita la riservatezza 6.Teme di non essere capito 5. Ritiene che gli argomenti che propone possano apparire banali all operatore 4.Deve assicurare l insegnante di classe che non è una scusa per perdere tempo 3.Teme di essere segnalato al consiglio di classe o al Preside 2.Ha paura del giudizio dei compagni 1.Si vergogna di farlo sapere agli insegnanti di classe Dall incrocio di questi dati con la classe di appartenenza non si rilevano sostanziali differenze tra le classi: i ragazzi di classe quinta sembrano avere complessivamente gli stessi timori degli studenti più giovani. prima seconda terza quarta quinta 8.Si sente diverso 7. Teme che non gli sia garantita la riservatezza 6.Teme di non essere capito 5. Ritiene che gli argomenti che propone possano apparire banali all operatore 4.Deve assicurare l insegnante di classe che non è una scusa per perdere tempo 3.Teme di essere segnalato al consiglio di classe o al Preside 2.Ha paura del giudizio dei compagni 1.Si vergogna di farlo sapere agli insegnanti di classe Riflessioni Se il dover rassicurare l insegnante è preminente ed è unito anche alla vergogna di farlo sapere agli insegnanti, come è possibile ovviare a questo e nello stesso tempo tutelare la scuola rispetto a possibili fughe dei ragazzi? Se il potere del gruppo è così forte da frenare l acceso per timore di essere giudicati, come è possibile agire affinché l influenza del gruppo sia ridotta oppure diventi facilitante e di sostegno a chi si rivolge al CIC? 7
8 3. Mi piacerebbe che il CIC fosse Esplora le aspettative che gli studenti hanno su questo servizio. Per una corretta lettura di questi items occorre considerare che probabilmente era la prima volta che i ragazzi riflettevano su quali altre possibilità possa avere il CIC. Per questa ragione le risposte possono essere il riflesso di un attività che comunque avviene già nell istituto e che è particolarmente apprezzata, oppure la scelta può essere avvenuta per contrapposizione a ciò che è prassi nell istituto e non è sufficientemente apprezzato. I singoli istituti, esaminando come i loro allievi hanno risposto e ponendo i dati in relazione a quanto avviene nel CIC e ai dati generali, possono formulare delle ipotesi attendibili. L idea che il CIC sia da considerare solo come occasione di un intervento per ragazzi con particolari problemi è rifiutata ed anzi c è una netta propensione per considerarlo come un servizio rivolto a tutti (item 4) e in cui non ci si debba sentire etichettati come ragazzi con problemi (item 5). Le proposte si orientano per un tempo/ spazio di confronto, sia con gli adulti, sia tra ragazzi. Una media elevata è ottenuta anche dall item 3 in cui si prospetta l ipotesi di uno spazio di informazione/documentazione che è abbastanza in linea con l organizzazione attuale di alcuni CIC. Anche le proposte di progettazione e di collaborazione con adulti (item 6 e2) sono abbastanza gradite. Mi piacerebbe che il CIC fosse... 8.Un occasione per promuovere le proprie capacità ed essere valorizzati 3,0 7.Un intervento specialistico rivolto solo ai ragazzi che esprimono problemi particolari 2,4 6.Un occasione per confrontarsi con gli adulti (referenti CIC) 5.Un servizio in cui i ragazzi non si sentono etichettati dagli insegnanti e dai compagni 4.Uno spazio aperto a tutti gli allievi per essere ascoltati (dagli insegnanti referenti) 3.Uno spazio in cui sia possibile accedere a informazioni e/o a documentazione 2.Uno spazio in cui gli operatori collaborano con i ragazzi per progettare attività 1.Uno spazio di libertà aperto ai ragazzi/e per incontrarsi e confrontarsi 3,2 3,2 3,0 3,2 3,7 3,8 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 femmine maschi 8.Un occasione per promuovere le proprie capacità ed essere valorizzati 7.Un intervento specialistico rivolto solo ai ragazzi che esprimono problemi particolari 6.Un occasione per confrontarsi con gli adulti (referenti CIC) 5.Un servizio in cui i ragazzi non si sentono etichettati dagli insegnanti e dai compagni 4.Uno spazio aperto a tutti gli allievi per essere ascoltati (dagli insegnanti referenti) 3.Uno spazio in cui sia possibile accedere a informazioni e/o a documentazione 2.Uno spazio in cui gli operatori collaborano con i ragazzi per progettare attività 1.Uno spazio di libertà aperto ai ragazzi/e per incontrarsi e confrontarsi
9 Se si incrociano i dati con il sesso d appartenenza si rileva come le ragazze siano più interessate a forme di ascolto e confronto tra giovani e adulti (items 4, 6), mentre i ragazzi sembrano prediligere forme di aggregazione legate al fare qualcosa. I ragazzi hanno anche delle aspettative in merito al CIC come servizio legato ad un intervento specialistico. prima seconda terza quarta quinta 8.Un occasione per promuovere le proprie capacità ed essere valorizzati 7.Un intervento specialistico rivo lto so lo ai ragazzi che esprimo no pro blemi partico lari 6.Un o ccasio ne per confrontarsi co n gli adulti (referenti CIC) 5.Un servizio in cui i ragazzi non si sentono etichettati dagli insegnanti e dai co mpagni 4.Uno spazio aperto a tutti gli allievi per essere asco ltati (dagli insegnanti referenti) 3.Uno spazio in cui sia possibile accedere a informazioni e/o a documentazione 2.Uno spazio in cui gli operatori collaborano con i ragazzi per progettare attività 1.Uno spazio di libertà aperto ai ragazzi/e per incontrarsi e confrontarsi I ragazzi delle prime classi prime sembrano concepire il servizio come spazio aperto, negli allievi delle altre classi emerge l idea di un luogo dove sia possibile essere ascoltati (item 4) senza essere giudicati (item 5). Riflessioni Se gli studenti pensano al CIC come un servizio diretto alla totalità della popolazione giovanile, non specialistico, in quale misura l attuale organizzazione risponde a queste aspettative? Tenuto presente che le situazioni di difficoltà grave avranno comunque sempre bisogno di un supporto particolare, come è possibile andare incontro a queste esigenze? 4. Quando ho frequentato il CIC Potevano rispondere a queste domande soltanto i ragazzi che avevano avuto accesso al CIC. Tenuto presente che l affluenza non è stata molto ampia, sul totale di 1077 rispondenti solo 176 dichiarano di aver avuto accesso al CIC, con le percentuali sotto riportate (occorre pensare che questi dati sono spalmabili per il numero degli anni di frequenza di scuola). 2. Una sola volta 11% 3. Con una frequenza che va da 2 a 5 volte 5% 4. Più di 5 volte 1% Frequentazione del CIC 1. Non l ho mai frequentato 83% 9
10 Quando ho frequentato il CIC e.è stata rispettata la riservatezza 4,3 d.ho avuto un aiuto concreto per risolvere i miei problemi 3,3 c. È stata un occasione per chiarirmi i problemi 3,6 b. Ho avuto delle indicazioni utili 3,6 a.ho trovato persone che hanno saputo ascoltarmi 4,0 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 Il grafico segnala che i ragazzi sono generalmente soddisfatti del servizio. La percezione di aver avuto un aiuto concreto regista la media più bassa. 5. Aspetti positivi e negativi del CIC Fra gli aspetti positivi maggiormente segnalati ci sono: la possibilità di avere un aiuto, la disponibilità degli insegnanti. I ragazzi apprezzano l'iniziativa, ritengono importante avere una persona disponibile per affrontare le situazioni di difficoltà, "qualcuno che ti può ascoltare, una persona con cui sfogarsi", un ragazzo rapporta questa esigenza ad un diffuso bisogno adolescenziale. Qualcuno segnala la presenza dei professori di religione come positiva perché il rapporto con loro è più amichevole; comunque, la presenza di un prof "simpatico" è segnalata come facilitante l accesso. Gli aspetti di criticità riguardano la scarsa pubblicizzazione e conoscenza del CIC, molti studenti lamentano di non essere sufficientemente informati sul CIC che si fa conoscere poco, dovrebbe essere più "spiegato", dovrebbe farsi più pubblicità. Quando si chiede di uscire per accedere al servizio molti professori accondiscendono di mala voglia, preferirebbero che lo studente non perdesse lezione: i professori potrebbero pensare che si frequenti il CIC solo per perdere tempo, questo è considerato evidente dal dover dare una giustificazione all'insegnante di classe per uscire. Il dover giustificare l'assenza dalla classe è considerato problematico, d'altro canto la collocazione oraria pomeridiana comporterebbe più problemi di spostamento. La collocazione del servizio durante le ore di scuola preclude l'accesso a quei ragazzi che sostengono di "non aver tempo", di aver timore del giudizio altrui, di non voler perdere ore di scuola. Particolarmente temuto è il giudizio del gruppo, far sapere alla classe che si va al CIC può significare essere esposti alle critiche, alle derisioni o alla curiosità: può essere condizionato dai compagni, ha timore di essere deriso, se ci sono i nostri insegnanti i compagni pensano che si va per adularli, i ragazzi si fanno troppi problemi relativi a come la pensa il gruppo". Influenza l'accesso anche il timore di non essere capiti, di "avere un'etichetta" di ragazzo con problemi, il timore che non sia rispettata la riservatezza, di dire cose banali: spesso il dialogo non c'è perché non si ha il coraggio di parlare, paura di non essere compresi, mi sento in imbarazzo 10
11 perché possono pensare che sono solo cavolate ; il servizio offerto è percepito come autolimitato naturalmente, perché nessuno può capire pienamente i nostri problemi. La percezione dell efficacia degli insegnanti come operatori CIC è un elemento di criticità: gli operatori in genere possono venire incontro agli studenti solo riguardo a questioni inerenti la scuola, gli operatori non sono specializzati, il dubbio che queste persone, comunque insegnanti, possono etichettarci per quello che diciamo o che vadano a dirlo al preside e genitori, lo vedo come un aiuto lontano e non concreto; è già difficile fidarsi di chi ti sta attorno e credo che sia ancora più difficile andare a parlare con insegnanti o con esperti che non sanno niente di te. Secondo me dovrebbero esserci solo persone esterne, non sono riusciti ad attirare tanto l'attenzione dei ragazzi, ancora dopo anni molti non sanno cos'è il CIC; molti insegnanti consigliano ad alcuni alunni di andare al CIC solo che sembra quasi che ti etichettino come un ragazzo con problemi. Molti presumono di aver difficoltà nel contattare al CIC gli insegnanti della propria classe perché hanno paura del loro giudizio: è il problema di far sapere i propri problemi agli insegnanti di classe, secondo me (un ragazzo) si può vergognare di dire i suoi problemi a insegnanti che lo vedono sempre. Un altro tema affrontato riguarda la gestione del dopo l accesso, quando occorre affrontare le aspettative e le curiosità degli altri: ci si sente diversi dagli altri perché quando torni in classe i compagni fanno troppe domande che possono imbarazzare, ti impongono (a volte) cosa devi fare, riferito agli insegnanti. Andare al CIC non comporta criticità... a parte il fatto di essere scoperti e che i professori ne parlino con il preside o comunque ai consigli di classe, oppure più semplicemente la classe sa che ti sei rivolto al CIC, i tuoi prof. si preoccupano e vogliono sapere. Riflessioni Si pongono alcune questioni importanti sia di natura organizzativo/gestionale, sia di tipo relazionale: Come far conoscere con più efficacia il servizio CIC agli studenti? Come coinvolgere gli studenti stessi nella pubblicizzazione del CIC? Come stabilire delle alleanze strategiche con tutti i docenti? Come contenere i normali timori che gli studenti hanno nel momento in cui richiedono aiuto? Come è possibile accreditarsi come docenti e operatori del CIC efficaci e competenti? È possibile riorganizzare i ruoli in modo che un docente CIC operi solo con studenti di cui non è insegnante di classe? Come ovviare al potere di latente coercizione del gruppo dei pari? Come salvaguardare la riservatezza dello studente e, nel contempo, poter garantire un sostegno allargato? 11
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