IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Avv. Bruno De Carolis... Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Andrea Gemma... Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Prof Avv. Diego Corapi Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore Prof. Avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 26/10/2012, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica. Fatto Il ricorrente adisce l ABF rappresentando di essersi costituito fideiussore in data ed in data di una società terza., sottoscrivendo con l intermediario due fideiussioni omnibus limitate. Lamenta, da una parte, la scorrettezza della condotta dell intermediario nel dar seguito al recesso dai contratti di fideiussione; dall altra, l illegittimità delle segnalazioni in CRIF operate dall intermediario ai danni del ricorrente per ritardo nei pagamenti con conseguente impossibilità di accesso al credito. Chiede, dunque, accertata l illegittimità della segnalazione in CRIF, il risarcimento dei danni in misura pari ad Nelle controdeduzioni, l intermediario oppone che, stando all art. 4 delle disposizioni contrattuali, il fideiussore che esercita il recesso risponde, oltre che alle obbligazioni in essere alla data di perfezionamento del recesso, anche di ogni altra obbligazione che Pag. 2/6

2 venisse a maturare in dipendenza dei rapporti esistenti a tale momento; pertanto, nessuna liberatoria formale la Banca poteva rilasciare al fideiussore. Quanto alle segnalazioni, l intermediario contesta che, laddove evidenzia l inesistenza di insoluti, non può avere carattere pregiudizievole per il ricorrente. I pregiudizi lamentati sarebbero, invece, ascrivibili ad altre segnalazioni operate da terzi intermediari che evidenziano insoluti e sconfini. In ogni caso, rappresenta che il ricorrente non avrebbe in alcun modo assolto alla prova dell esistenza dei danni, producendo documentazione relativa ad altro nominativo (quello del figlio). Rileva, peraltro, le incongruenze nella narrazione dei fatti operata dal ricorrente che, in un primo momento avrebbe lamentato danni connessi al diniego di accesso al credito per un mutuo personale e, successivamente, avrebbe fatto riferimento all impossibilità di costituirsi garante in favore della figlia. Fa presente, poi, l abitualità dei ritardi nei pagamenti e la persistenza degli insoluti nonostante le comunicazioni inviate, anche in termini di preavviso di segnalazione, nei confronti della società debitrice e dei garanti. In replica alle controdeduzioni, il ricorrente contesta le difese dell intermediario osservando che (i) l intermediario ha riscontrato le richieste di chiarimenti sull esposizione debitoria della società garantita con n. 8 mesi di ritardo; (ii) quanto alle segnalazioni, viene contestata l illegittimità della segnalazione dei ritardi dei pagamenti e non degli importi insoluti; (iii) di tali ritardi l intermediario non ha mai dato notizia al ricorrente prima di procedere alla segnalazione. Facendo seguito alla replica del ricorrente, l intermediario precisa che la documentazione versata in atti dal ricorrente rivela la presenza di segnalazioni in CRIF anche per: (i) rate scadute e non pagate su un prestito personale; (ii) sconfini su aperture di credito, in merito a rapporti in essere con terzi intermediari e che, comunque, ai fini della valutazione del risarcimento dei danni rileva il carattere reiterato ed abituale dei ritardi e delle inadempienze del ricorrente. Chiede, quindi, il rigetto del ricorso. Diritto Il ricorrente lamenta, innanzitutto, di aver comunicato il recesso dai contratti di fideiussione all intermediario in data chiedendo la formalizzazione della liberatoria e di essere informato circa l esposizione del debitore garantito a quella data. La Banca rispondeva con notevole ritardo negando la liberatoria sulla scorta della disposizione di cui all art. 4 del contratto di fideiussione laddove prevede che il fideiussore Pag. 3/6

3 che esercita il recesso risponde, oltre che alle obbligazioni in essere alla data di perfezionamento del recesso, anche di ogni altra obbligazione che venisse a maturare successivamente in dipendenza dei rapporti esistenti a tale momento. Tale argomentazione viene reiterata anche in questa sede dall intermediario a presidio della legittimità del suo operato. L eccezione è destituita di fondamento. L art. 4 del contratto di fideiussione è, invero, clausola vessatoria, ai sensi degli artt. 33 e ss Codice de Consumo. Essa, infatti, dispone che il fideiussore può recedere dalla garanzia comunicandolo alla Banca con lettera raccomandata. Il recesso si reputa conosciuto alla Banca trascorso il termine di 15 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione. Il fideiussore risponde oltre che delle obbligazioni del debitore in essere al momento in cui sia trascorso il termine di cui al comma precedente, di ogni altra obbligazione che venisse a sorgere o maturare successivamente in dipendenza dei rapporti esistenti a tale momento. Ebbene, a discapito delle apparenze, la cennata clausola è sostanzialmente tesa a limitare drasticamente se non ad escludere il diritto di recesso del garante, o comunque a vanificarne il contenuto che è quello di sciogliersi dal rapporto e dalle sue conseguenze, ove non ancora maturate. Ed infatti, ponendo a carico del fideiussore l obbligo di garantire ogni altra obbligazione che venisse a sorgere o maturare successivamente al recesso in dipendenza dei rapporti esistenti a tale momento la norma fa si che il garante resti gravato sine die anche per l adempimento di debiti non ancora assunti o maturati dal debitore garantito all epoca del recesso ed a prescindere dal recesso stesso. In altri termini, in linea pratica la clausola de qua esclude nella sostanza gli effetti del recesso del fideiussore; con la conseguenza che qualora l impresa garantita, pur continuando ad operare sempre in base ad i medesimi rapporti, successivamente alla data del recesso aggravi esponenzialmente ed irrimediabilmente la propria posizione debitoria, il fideiussore resterà, comunque, obbligato e non avrà alcun mezzo per liberarsi. Tale ultrattività della garanzia fideiussoria, con sopravvivenza della responsabilità per fatti successivi all esercizio del recesso, ha un indiscutibile natura vessatoria ai sensi della disciplina consumeristica applicabile al caso di specie. Né a sanare tale vizio può valere la sottoscrizione contenuta a tergo della fideiussione che investe in modo indiscriminato quasi tutte le clausole del rapporto, non potendosi Pag. 4/6

4 ritenere che in tal caso sia garantita l'attenzione del contraente debole verso la clausola a lui sfavorevole compresa fra quelle richiamate. Ma non è tutto. La disposizione contrattuale in parola è, poi, sostanzialmente elusiva anche del disposto dell art bis TUB (che attribuisce al cliente il diritto di recesso dai contratti a tempo indeterminato senza spese e penalità) e va sanzionata anche ai sensi dell art c.c. Ne consegue il diritto del ricorrente ad ottenere la formalizzazione della liberatoria per tutte le obbligazioni assunte successivamente alla data di perfezionamento del recesso (e cioè nel termine 15 giorni dal ricevimento della comunicazione da parte dell intermediario). Il ricorrente si duole, altresì, dei danni scaturenti dalla illegittima segnalazione del suo nominativo presso la CRIF, per i ritardi di pagamento maturati dal debitore nel pagamento del debito garantito, riferendo di non aver mai ricevuto alcuna informativa al riguardo da parte dell intermediario. La circostanza non è contestata dall intermediario il quale allega un preavviso di segnalazione inviato nel gennaio del 2012, ma che non vale a sanare l illegittimità della precedente segnalazione in difetto di preavviso. La materia è regolata dal Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti, entrato in vigore il 1 gennaio 2005, Le disposizioni del suddetto codice deontologico, per opinione comune, hanno carattere cogente, in virtù del richiamo operato dall art. 12, comma 3, del codice della privacy secondo il quale il rispetto delle disposizioni (del codice deontologico, n.d.r.) costituisce condizione essenziale per la liceità e la correttezza del trattamento dei dati personali effettuato da soggetti privati e pubblici. Nello specifico, l art. 4 del suddetto codice dispone che: al verificarsi di ritardi nei pagamenti, il partecipante (al sistema di informazioni creditizie, n.d.r.) anche unitamente all invio di solleciti o di altre comunicazioni, avverte l interessato circa l imminente registrazione dei dati in uno più sistemi di informazioni creditizie. I dati relativi al primo ritardo di cui al comma 6 possono essere resi accessibili ai partecipanti solo decorsi almeno quindici giorni dalla spedizione del preavviso all interessato. Lo scopo della disposizione è, evidentemente, quello di avvisare il debitore dell imminente segnalazione, in anticipo rispetto al momento di inoltro della segnalazione, in modo da consentirgli di eliminare il presupposto della segnalazione adempiendo immediatamente al proprio debito. Pag. 5/6

5 Nel caso di specie, la mancata trasmissione del preavviso è circostanza pacifica tra le parti, sicché deve inferirsene l illegittimità della segnalazione e ordinarsi all intermediario di procedere alla relativa cancellazione. L affermazione dell illegittimità della segnalazione non comporta automaticamente il diritto al risarcimento dei danni in capo al ricorrente, che è tenuto a provare il pregiudizio subito e l entità dello stesso. Nel caso di specie, il ricorrente declina una generica richiesta risarcitoria di presunti danni patrimoniali e non patrimoniali. Tale richiesta non è supportata da documentazione alcuna idonea a comprovare la sussistenza e la quantificazione degli asseriti danni che restano, allo stato, assolutamente indimostrati. Anzi, la documentazione prodotta evidenzia delle incongruità in ordine alla tipologia di danni asseritamente patiti. Peraltro, meritevole di accoglimento è l eccezione dell intermediario che rileva come dalla documentazione in atti emerga, da una parte, l esistenza a carico del ricorrente di segnalazioni maggiormente pregiudizievoli ad opera di altri intermediari e, dall altra, l abitualità dei ritardi nei pagamenti comprovata dai successivi solleciti di pagamento e dalla persistenza degli insoluti. Tali circostanze costituiscono, secondo consolidato orientamento del Collegio, dati contro-fattuali che ostano al consolidamento di una presunzione di danno in favore del ricorrente (Collegio di Roma, decisione N del 01 giugno 2012) La domanda risarcitoria deve, pertanto, essere rigettata. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6