Rischi fisici connessi all uso dei videoterminali

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1 CORSO FORMATIVO RISCHIO USO VIDEOTERMINALE Rischi fisici connessi all uso dei videoterminali Roma, 22 giugno 2010 Dott.ssa Alessandra Petrocchi S.C. Fisica Sanitaria Az. Ospedaliera Complesso Ospedaliero San Giovanni - Addolorata Roma

2 Fattori connessi al rischio fisico nell uso dei VDT radiazioni non ionizzanti campi elettrostatici radiazioni ionizzanti rumore spazio ergonomia microclima illuminazione

3 Fonti normative (1) Testo Unico sulla salute e sicurezza D.Lgs. 81/2008 Titolo VII artt.172 al 179 allegato XXXIV (Requisiti minimi) Decreto 2 ottobre 2000 del Ministero del lavoro e Min. della Sanità (Linee guida d uso dei videoterminali).

4 Fonti normative (2) ICNIRP International commission on non Ionizing Radiation Protection fornisce delle linee guida sull esposizione alle radiazioni NI

5 Definizioni (1) Videoterminale: schermo alfanumerico o grafico indipendentemente dal procedimento utilizzato per la visualizzazione

6 Definizioni (2) Videoterminalista: il lavoratore che utilizza un attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico ed abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le interruzioni.

7 Definizioni (3) Posto di lavoro: posto di lavoro: insieme delle attrezzature munite di VDT, eventualmente con tastiera, software interfaccia, periferiche, telefono, modem, sedia, piano di lavoro, ambiente di lavoro

8 Obblighi del datore di lavoro (1): Il datore di lavoro, all'atto della valutazione del rischio analizza con particolare riguardo: a) rischi per la vista e per gli occhi; b) problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale; c) condizioni ergonomiche e di igiene ambientale. E adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi suddetti

9 Obblighi del datore di lavoro (2): Il datore di lavoro organizza e predispone i posti di lavoro in conformita' ai requisiti minimi di cui all'allegato XXXIV

10 Obblighi del datore di lavoro (3): Il lavoratore ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante interruzione (pause ovvero cambio attività), le cui modalità sono stabilite in sede di contrattazione collettiva anche aziendale, altrimenti fissate in 15 minuti ogni 2 ore di applicazione continuativa al videoterminale; (in casi particolari la normativa prevede che possano essere stabilite a livello individuale dal medico competente)

11 Obblighi del datore di lavoro (4): non è prevista la cumulabilità delle interruzioni all inizio e alla fine dell orario di lavoro sono considerate parte integrante dell orario di lavoro in esse non vanno considerati i tempi di attesa del sistema elettronico

12 Obblighi del datore di lavoro (5): I lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria con particolare riferimento: a) ai rischi per la vista e per gli occhi; b) ai rischi per l'apparato muscolo-scheletrico. la periodicità delle visite di controllo e' biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di eta'; quinquennale negli altri casi.

13 Obblighi del datore di lavoro (6): Il datore di lavoro assicura informazioni e formazione ai lavoratori su: Misure applicabili al posto di lavoro Modalità svolgimento attività Protezione degli occhi e della vista

14 Requisiti minimi all. XXXIV ATTREZZATURE Generale Schermo Tastiera Piano di lavoro Sedile Computer portatili

15 Requisiti minimi all. XXXIV ATTREZZATURE Generale l utilizzazione in se dell'attrezzatura non deve essere fonte di rischio per i lavoratori.

16 Requisiti minimi ATTREZZATURE SCHERMO (1) I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una grandezza sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da sfarfallamento o da altre forme di instabilità.

17 Requisiti minimi ATTREZZATURE SCHERMO (2) La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore. E' possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile. Lo schermo non deve aver riflessi e riverberi che possano causare molestia all'utilizzatore.

18 Requisiti minimi ATTREZZATURE SCHERMO (3) Lo schermo va posizionato in modo che lo spigolo superiore sia più basso rispetto all orizzontale che passa per gli occhi a una distanza di circa cm.

19 Requisiti minimi ATTREZZATURE TASTIERA E MOUSE La tastiera deve essere inclinabile e dissociata dallo schermo. Lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente onde consentire un appoggio per gli avambracci. La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi. La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono tendere ad agevolare l'uso della tastiera stessa. I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro. Il mouse deve essere sullo stesso piano della tastiera in posizione facilmente raggiungibile

20 Requisiti minimi ATTREZZATURE PIANO DI LAVORO (1) Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. E' necessario uno spazio sufficiente che permetta ai lavoratori una posizione comoda.

21 Requisiti minimi ATTREZZATURE PIANO DI LAVORO (2)

22 Requisiti minimi ATTREZZATURE PIANO DI LAVORO (3)

23 Requisiti minimi ATTREZZATURE SEDILE (1) Il sedile di lavoro deve essere stabile, permettere all'utilizzatore una certa libertà di movimento ed una posizione comoda. I sedili debbono aver altezza regolabile. Il loro schienale deve essere regolabile in altezza e in inclinazione. Devono essere di materiale permeabile e pulibile Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino.

24 Requisiti minimi ATTREZZATURE SEDILE (2)

25 Requisiti minimi ATTREZZATURE COMPUTER PORTATILI E necessario fornire tastiera e mouse esterni nonché un supporto per lo schermo

26 Requisiti minimi RIASSUMENDO

27 Requisiti minimi all. XXXIV AMBIENTE Spazio Illuminazione Rumore Radiazioni Microclima Interfaccia elaboratore/uomo

28 Requisiti minimi AMBIENTE SPAZIO Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e di movimenti operativi.

29 Requisiti minimi AMBIENTE ILLUMINAZIONE L illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore.

30 Requisiti minimi AMBIENTE ILLUMINAZIONE Abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature devono essere evitati strutturando l'arredamento del locale e del posto di lavoro in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce naturali e artificiali. Attenzione pareti lucide o chiare.

31 Requisiti minimi AMBIENTE ILLUMINAZIONE Le finestre devono essere munite di copertura regolabile per attenuare la luce diurna

32 Illuminazione La luce naturale dovrebbe costituire parte integrante della illuminazione ambientale. Evitare sia che l operatore sia rivolto verso la finestra (rischio di abbagliamento), sia che l operatore volti le spalle alla finestra (rischio di riflessi sullo schermo. La posizione delle postazioni rispetto alle finestre è idealmente quella delle finestre parallele alla direzione dello sguardo. 32

33 Illuminazione L'illuminazione assume un ruolo molto importante negli ambienti di lavoro. Facendo riferimento ad una superficie illuminata, l'illuminazione esprime il flusso luminoso che raggiunge l'unità di tale superficie. Normalmente tale valore risulta espresso in lux. DESCRIZIONE Giornata estiva soleggiata Giornata estiva cielo coperto Vetrine 3000 Uffici 500 sale da pranzo 200 Strade ( notte ) 30 Notte di luna piena 0,25 Notte serena senza luna 0,01 Illuminamento ( lux) 33

34 Illuminazione Esempio di valori di illuminazione consigliati per diversi tipi di ambiente. Illuminazione (lux) Attività / situazioni Aree pubbliche Aree con permanenza breve Compiti visivi occasionali Compiti visivi connessi con oggetti con elevato contrasto o grandi dimensioni Compiti visivi connessi con oggetti con medio contrasto e piccole dimensioni Compiti visivi connessi con oggetti a basso contrasto e piccole dimensioni > 2000 Compiti particolari per difficoltà visiva e durata 34

35 Illuminazione A distanza maggiore di 3-4 metri la luce naturale diventa insufficiente ai fini di una buona visione del videoterminale e pertanto un illuminamento artificiale diurno potrebbe risultare necessario, anche in uffici dotati di buona finestratura. I valori raccomandati di illuminamento (UNI 10380) per gli uffici dove si faccia uso di VDT sono compresi tra 200 e 500 lux. 35

36 Requisiti minimi AMBIENTE RUMORE Il rumore emesso dalle attrezzature nel posto di lavoro non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.

37 RUMORE (1) Non tutti i suoni esistenti in natura sono percepibili dall orecchio umano. Infrasuoni: oscillazioni di pressione con frequenza inferiore a 20 Hz (non udibili dall uomo) Suoni: oscillazioni di pressione con frequenze comprese tra 20 Hz e 20 khz (udibili) Ultrasuoni: oscillazioni di pressione con frequenze superiori a 20 khz (non udibili)

38 RUMORE (2) La sensibilità dell orecchi umano dipende dalla frequenza del suono. L orecchio è più sensibile alle frequenze tra 2 e 5 khz, molto meno nell intervallo esterno. La misura di intensità di un rumore va quindi ponderata secondo una scala che tiene conto delle diversa risposta dell orecchio (curva di ponderazione A)

39 RUMORE (3) I VDT sono sorgenti potenziali di diverse frequenze acustiche. Le frequenze dominanti, connesse alla frequenza di scansione orizzontale, ricadono nell intervallo tra 16 khz e 40 khz e quindi nel campo degli ultrasuoni. L unità di misura utilizzata per trattare la pressione sonora e il db(a) db(a)=20 log (P/P0) Dove l indice A indica una scala di pesatura che tiene conto della diversa sensibilità dell orecchio umano a alle varie frequenze. P0 e la minima pressione sonora rilevabile dall orecchio umano.

40 RUMORE (4) Il valore inferiore di azione (art 189) in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore è LEX=80 db(a) (LEX è valore medio, ponderato nel tempo, dell esposizione giornaliera per una settimana di 5 giorni da 8 ore)

41 RUMORE (5) 140 Colpo di fucile a 1 m 130 Soglia del dolore 120 Concerto rock 100 Martello pneumatico a 2 m, Discoteca 90 Aspirapolvere a 1 m 70 Traffico intenso a 5 m; radio ad alto volume 60 Ufficio rumoroso, radio 50 Ambiente domestico 40 Quartiere abitato di notte 10 Respiro umano a 3 m 0 Soglia dell'udibile (uomo con udito sano)

42 RUMORE (6) Diverse misure dei livelli di pressione sonora sono state effettuate fornendo valori medi, a 50 cm dallo schermo, pari a 52 db (A). I livelli di pressione sonora relativi ai soli VDT non sono quindi da associarsi ad eventuali rischi di danni di natura specifica (uditiva e vestibolare), anche se va notato che i VDT sono spesso in funzione delle vicinanze di altri apparecchi o macchinari rumorosi quali ad esempio le stampanti. Le norme ISO individuano in 55 db(a) il livello massimo accettabile per ambienti tipo ufficio ed e stato individuato come limite adottabile in ambienti nei quali si svolgono attività comportanti un elevato impegno delle facoltà mentali.

43 RUMORE (7) Esperienza del Servizio di Fisica Sanitaria. Sono stati effettuate diverse rilevazione del rumore in ambienti di lavoro. Sorgente di rumore Computers + fondo Stampanti Condizionatori Valori db(a) db(a) db(a)

44 Requisiti minimi AMBIENTE RADIAZIONI Tutte le radiazioni, ad eccezione della parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livello trascurabile dal punto di vista della sicurezza e della salute dei lavoratori

45 Spettro radiazioni

46 Spettro radiazioni

47 Videoterminale a tubo catodico Catodo : emette elettroni Griglia: modula intensità Anodi: accelerano e focalizzano (potenziale= qualche kv) Dispositivi di deflessione: bobine magnetiche Schermo:strato interno metallico (circa 25 kv) per accelerare e-; strato esterno di materiale fluorescente Involucro esterno di vetro, scherma il tubo da campi elettrici e magnetici, mantiene il vuoto.

48 Produzione immagini nel CRT Produzione elettroni (catodo) Collimazione e accelerazione degli elettroni (anodi a potenziale di qualche kv) Deflessione (bobine magnetiche) del fascio di e- : verticale con un campo magnetico pulsato a Hz orizzontale con un campo magnetico pulsato a khz Accelerazione elettroni dopo deflessione (strato metallico a 25 kv) Conversione in luce visibile dell energia degli e- : avviene nello strato esterno dello schermo del tubo (materiale fluorescente)

49 Radiazioni ionizzanti (1) Il frenamento degli elettroni da parte delle superfici colpite dal fascio produce -> radiazione X 49

50 Radiazioni ionizzanti (2) Il tubo catodico è opportunamente schermato in modo che l emissione degli X sia al di sotto dei limiti fissati dalla legge(d.lgs. 230/95) La normativa italiana (D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/2000) prevede che in nessun punto situato a 5 cm dalla superficie accessibile dell apparecchio comporti una intensità di dose superiore a 5 µsv/h. 50

51 RADIAZIONI NON IONIZZANTI Sistemi di deflessione orizzontale del fascio elettronico (bobine magnetiche; khz) altri circuiti interni del VDT e del computer ->Campi elettromagnetici a bassa frequenza ->Campi elettromagnetici a radiofrequenza

52 Radiazioni non ionizzanti Sistemi di deflessione verticale del fascio elettronico (bobine magnetiche, Hz) Alimentazione Trasformatori -> Campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa (ELF)

53 Radiazioni non ionizzanti: linee di forza del campo elettrico

54 Radiazioni non ionizzanti: linee di forza del campo magnetico

55 Radiazioni non ionizzanti: confronto tra limiti e misure campo elettrico campo magnetico limiti (*) V/m 0,5 mt (5 Gauss) valori medi misurati (*) 1-10 V/m 0,0007 mt (*) Valori di azione (art 188, comma 2)(limiti per lavoratori, frequenza 50 Hz) (**) misure effettuate a cm di distanza di fronte allo schermo (World Health

56 Radiazioni non ionizzanti: misure di campo elettrico e magnetico

57 Radiazioni non ionizzanti: misure di campo elettrico e magnetico (Politecnico di Milano servizio prevenzione e protezione)

58 Radiazioni non ionizzanti: discussione delle misure I valori delle misure effettuate nella posizione dell operatore sono al di sotto dei limiti. Da notare che questi campi hanno valori più elevati sui fianchi e sul lato posteriore del VDT, cioè in prossimità dei circuiti del tubo catodico, ne segue che è necessario non posizionare due postazione contigue ad angolo retto o una di fronte all altra per evitare l esposizione di un operatore alle radiazioni NI del VDT dell altro.

59 Radiazioni non ionizzanti: IR e UV Urto degli elettroni con materiale fluorescente dello schermo -> Radiazioni infrarosse e ultraviolette (Infrarossi sono assorbiti dallo schermo, ultravioletti sono migliaia di volte inferiori ai limiti per esposizione continuativa) 59

60 Campo elettrostatico Gli elettroni che urtano lo strato metallico dello schermo del tubo a raggi catodici generano accumulo di carica specialmente in caso di bassa umidità ambientale -> campo elettrostatico (tra 5 e 10 kv/m; non sono stati fissati valori limite né si conoscono effetti di rilevanza sanitaria) 60

61 Studi effettuti sui possibili rischi per la salute (1) Esiti negativi della gestazione Studi effettuati in Nord America e in Europa non sono stati in grado di dimostrare il legame tra aborti spontanei o malformazioni di neonati con CEM prodotti dai VDT Effetti sull occhio Non è stato trovato legame tra lavoro al VDT e formazione di cataratta Effetti sulla pelle Prove di laboratorio condotte su soggetti che presentavano eruzioni cutanee o prurito hanno mostrato che questi effetti non dipendevano dai CEM dei VDT 61

62 Studi effettuati sui possibili rischi per la salute (2) Induzione di tumori Riduzione delle difese immunitarie Sono effetti a lungo termine non scientificamente provati Emicrania, mal di testa, nausea, depressione, ansia, perdita di concentrazione Ad oggi non esiste evidenza scientifica del legame tra questi sintomi e l esposizione a CEM 62

63 Lavoratrici gestanti Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni posturali legate alla gravidanza che potrebbero favorire l insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la modifica temporanea della condizioni o dell orario di lavoro, ai sensi del decreto legislativo n. 645/1996, concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti.

64 Lavoratrici gestanti Il D.Lgs Lgs.. 151/2001 (Direttiva UE n. 85 del 1992) definisce gli obblighi per la salute e la sicurezza delle lavoratrici in gravidanza o nel periodo del puerperio o in allattamento.

65 Misure Protettive Esistono diversi prodotti ritenuti capaci di proteggere dagli effetti delle radiazioni non ionizzanti: schermi da applicare sullo schermo del VDT dispositivi vari in grado di neutralizzare i campi magnetici (palline di polistirolo contenenti sali di lantanidi) Questi oggetti non hanno alcun valore protettivo sulle radiazioni emesse dai VDT. Non sono raccomandati dalla Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), né dall Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) 65

66 Radiazioni: conclusioni tutti gli studi e le indagini epidemiologiche sinora svolti portano ad escludere, per i videoterminali, rischi specifici derivanti da radiazioni, ionizzanti e non ionizzanti, sia a carico dell operatore sia della prole. In particolare, nei posti di lavoro con videoterminale le radiazioni si mantengono a livelli rilevabili nei comuni ambienti di vita e di lavoro. Per quanto si riferisce ai campi elettromagnetici, la presenza della marcatura CE sul videoterminale comporta che tali campi siano mantenuti al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita ove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive D.M. 2/10/2000 Linee guida d uso dei videoterminali 66

67 LCD I VDT a tubo catodico sono via via sostituiti da VDT a LCD (Liquid Crystal Display) a cristalli liquidi o con tecnologia al plasma. Le emissioni elettromagnetiche degli LCD sono fino all 80 % in meno rispetto ai CRT. 67

68 NIR: Percezione del rischio Provoca riscaldamento dei tessuti Cefalee? Torpore? Disturbi del sonno? 68

69 NIR: Percezione del rischio dal 1975 a oggi la mucca pazza ha ucciso un centinaio di persone in tutto il mondo soltanto in Italia, ogni anno sono 6000 le vittime di incidenti stradali 7000 le vittime dell'alcool e addirittura quelle del tabagismo. 69

70 NIR: Associazione certa tra uso dei cellulari e problemi per la salute 70

71 Requisiti minimi AMBIENTE MICROCLIMA Le condizioni microclimatiche non devono causare disagio per i lavoratori. Le attrezzature non devono produrre un eccesso di calore

72 Condizioni del microclima C Estate: escursione termica max 7 C rispetto all esterno 40% - 60% Evitare eccessiva secchezza: irritazione a mucose congiuntivali e apparato respiratorio 0,02 m/s - 0,1 m/s

73 Requisiti minimi AMBIENTEI Interfaccia elaboratore/uomo a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere; b) il software deve essere di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzatore; nessun dispositivo o controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all'insaputa dei lavoratori; c)deve fornire indicazioni comprensibili sul corretto svolgimento attività d)i sistemi devono fornire informazioni in formato e ritmo adeguato agli operatori e) Devono essere applicati i principi di ergonomia

74 Check list SICUREZZA IMPIANTO ELETTRICO Apparecchi conformi CEI-EN Impianti elettrici conformi CEI 64-8 Dichiarazione conformità impianto 46/90 Verifiche periodiche impianto a terra SI SI SI SI 74

75 Check list AMBIENTE, ILLUMINAZIONE COLLOCAZIONE VDT Operatore verso la finestra Visibili immagini riflesse da lampade o finestre Operatore esposto ad abbagliamenti Esistono veneziane Se esiste angolo di finestre è possibile oscurare Lampade parallele a VDT Lampade visibili allo sguardo Illuminazione e contrasto sufficienti Manutenzione regolare illuminazione NO NO NO SI SI SI NO SI SI 75

76 Conclusioni Gli effetti sulla salute oggetto degli studi, quando sono correlabili all attività con VDT, non sembrano dovuti alle radiazioni non ionizzanti quanto ad altri fattori connessi al lavoro con VDT quali lo stress, l illuminazione impropria, la qualità dell aria, lo spazio inadeguato, la postazione non ergonomica, il rumore.

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