in medicina Aip, cresce l impegno in difesa della categoria e di una migliore formazione

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1 Anno XXXII n. 5 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n 46 art. 1, comma1, DCB (Roma) Italy prezzo di copertina: E 0,60 Editore: Associazione Italiana Podologi ilpodologo in medicina Rivista bimestrale dell Associazione Italiana Podologi Aip, cresce l impegno in difesa della categoria e di una migliore formazione Al via alla Sapienza il secondo Master in Gestione delle lesioni cutanee Andalo, cronaca di una giornata dedicata alla terza età Valentina Mancini: Laurea importante, ma l esperienza dei colleghi anziani è fondamentale numero 159 settembreottobre2009

2 ...il benessere ritrovato. Sanagens, attraverso gli studi dei più autorevoli ricercatori, vi propone Sanaped una gamma completa di prodotti professionali per il benessere del piede. PRODOTTI IN GEL AUSILI PER LA PROTEZIONE DEL PIEDE SOFT CARE COSMESI SUOLETTE PODALICHE ED ACCESSORI IN FARMACIA, SANITARIE, ORTOPEDIE E NEGOZI SPECIALIZZATI

3 ilpodologo in medicina Rivista bimestrale dell Associazione Italiana Podologi DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Montesi Presidente Aip DIRETTORE SCIENTIFICO Francesco Fallucca Docente di diabetologia della II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università La Sapienza di Roma. VICEDIRETTORE SCIENTIFICO Marco Cavallini Docente e Direttore del Master Diagnosi e cura del piede diabetico, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università La Sapienza di Roma. Presidente del Corso di Laurea in Podologia. VICEDIRETTORE SCIENTIFICO Giovanni Pepé Vicepresidente Aip VICEDIRETTORE SCIENTIFICO Antonio D Amico Consigliere Aip DIRETTORE EDITORIALE Benedetto Leone Responsabile comunicazione Aip COORDINAMENTO EDITORIALE Giuseppe Raffa Giornalista CONSULENTI SCIENTIFICI Joseph B. Addante Podoiatra - Francesco Albo Chirurgo del piede Alberto D Ari Dermatologo - Tara Giorgini Chirurgo podoiatrico Gilberto Grossi Neurochirurgo - Arcangelo Marseglia Podologo Fabio Moro Podologo - Francesco Papa Specialista radiologia diagnostica Guglielmo Pranteda Dermatologo - Antonella Tammaro Dermatologo Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all Istituto Podologico Italiano. Via dei Berio 91, Roma. Prezzo di Copertina: Euro 0,60. È vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Autorizzazione del Tribunale di Roma n del 26 settembre Iscrizione al R.O.C. n.10606/2004. ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI PRESIDENTE Mauro Montesi VICEPRESIDENTI Arcangelo Marseglia Giovanni Pepè CONSIGLIO DIRETTIVO Giovanni Antonacci, Takis Capitini, Bruno Cordazzu, Marco Costantini, Antonio D Amico, Erica Marini, Mauro Montesi, Arcangelo Marseglia, Linda Passaro, Giovanni Pepè, Enrico Bertoncelli (Rapp. Studenti) COLLEGIO DEI PROBIVIRI Isabella Bianco, Carlo Bruziches, Catia Filippi, Stefano Mella, Gerardo Russo COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Valentina Mancini, Antonietta Meloni, Ferruccio Montesi, Francesco Picarazzi, Emanuela Secoli COMUNICAZIONE E RAPPORTI ISTITUZIONALI Benedetto Leone INDIRIZZO SITO AIP aip@tin.it Editore Associazione Italiana Podologi Direzione e redazione Via F. Tovaglieri, Roma Tel. 06/ , aip@tin.it - Internet: Impaginazione e stampa Eurolit, Roma - Tel. 06/ Fax 06/ In tipografia il 30 ottobre 2009 Distribuzione Istituto Podologico Italiano associato all Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) INSERZIONISTI SanaGens tel. (0422) Valleverde Bimbi tel. (0541) Europodos tel. e fax (06) Valleverde tel. (0541) Difa Cooper S.p.A. tel. (02) Novartis Farma S.p.A. tel. (02) CORSO DI LAUREA IN PODOLOGIA 03

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5 Cresce l impegno dell Associazione in difesa della categoria e di una migliore qualità della formazione universitaria editoriale Queste ultime settimane, che hanno seguito la ripresa dell attività dell Aip dopo la pausa estiva, sono state caratterizzate da un impegno particolarmente intenso che ha contraddistinto tutte le componenti che animano l Associazione. Come ci si potrà rendere conto dalla lettura dei vari articoli di questo numero del Podologo in medicina, il vertice dell organizzazione associativa ha voluto, con forza, rimettere al centro dell attenzione di tutti i podologi una serie di questioni che sono vitali per il futuro della categoria. Anche per questo si è voluto riprendere il confronto con i podologi in maniera diretta e in contesti dove il ruolo della professione soffre ancora di scarsa conoscenza da parte delle istituzioni e degli altri operatori della sanità. L incontro svolto a Verona, lo scorso ottobre, aveva proprio l obiettivo di dialogare con tutti i soci (e non solo) che lavorano nel Nord del paese, in regioni e in territori in cui la podologia fatica ancora a collocarsi all interno di procedure che valorizzino la collaborazione interdisciplinare a beneficio dei pazienti. È stata l occasione per dibattere di lotta all abusivismo, pubblicità ingannevole, formazione universitaria, livelli essenziali di assistenza, riconoscimento giuridico, studi di settore, informatizzazione degli studi, senza dimenticare gli Ordini e gli Albi e il Congresso Aip del L iniziativa è stata molto apprezzata dai tanti professionisti intervenuti, dimostrando quanto sia importante per la nostra professione vivere questi momenti di riflessione e confronto e che il ruolo dell Associazione rimane fondamentale per la crescita della comunità dei podologi. Ma sono tanti gli ambiti in cui questo impegno, giorno dopo giorno, si concretizza. Basti pensare alla partecipazione dei delegati Aip alla prima edizione della Conferenza sulla Formazione continua in Medicina tenutasi a Villa Erba di Cernobbio lo scorso settembre. Un incontro, fondamentale per apprendere le linee di indirizzo dell imminente riforma dell Ecm in campo sanitario, dove a rappresentare la podologia italiana e i suoi interessi c erano solo i nostri vertici associativi. E che questo impegno è sempre più solitario, espletato nella totale assenza di coloro che, a gran voce, dicono di difendere anche loro i podologi ma che, nel concreto, tutelano solo i propri interessi, è stato confermato anche a Portonovo di Ancona, in occasione della Conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie. Peccato, perché in questa sede (come nelle altre) sarebbe stato interessante capire quali sono le posizioni dei colleghi che si vantano di rappresentare (loro!?) i giovani professionisti con una formazione universitaria. Invece, abbiamo assistito ad un silenzio assordante, dovuto alla vistosa assenza di questi soggetti. Qualche maligno potrebbe affermare che, per queste organizzazioni, si discutevano temi troppo fumosi, privi di una redditività economica a breve termine. Alla Conferenza, bensì, si è parlato di integrazione degli insegnamenti e valutazione dell efficacia didattica, cioè del futuro della formazione universitaria della podologia. Alla presenza, ovviamente, dei soli rappresentanti dell Aip e del direttore del corso di laurea della II facoltà di medicina e chirurgia della Sapienza di Roma, il prof. Marco Cavallini, è stata definita la possibilità di fare convenzioni tra università e studi podologici per far svolgere adeguatamente agli studenti i tirocini pratici. Inoltre si è discusso anche dell ipotesi di chiudere i corsi di laurea delle professioni sanitarie che non garantiscono sbocchi professionali. Una razionalizzazione dei costi, da attuare attraverso l accorpamento dei vari percorsi universitari, che potrebbe far concentrare le scarse risorse verso le migliori esperienze formative. L augurio, più volte espresso da questo giornale, è che i podologi italiani siano pienamente consapevoli del lavoro svolto dall Associazione e dei benefici che tutto ciò ha assicurato alla categoria. Un impegno, però, che oggi deve essere sostenuto da tutti con più forza, partecipazione e determinatezza. Altrimenti, della podologia italiana, rimarrà solo il silenzio assordante. 05

6 sommario 07 FORMAZIONE Al meeting di Ancona confronto su integrazione degli insegnamenti e valutazione della didattica 07 MASS-MEDIA Piedi burrosi e consigli strampalati 09 AIP XXV Congresso di podologia. Al via i preparativi dell evento _ 10 PARLANO I PODOLOGI L Università per la base culturale, ma l esperienza trasmessa dai colleghi più anziani è fondamentale AIP La valorizzazione della professione al centro dell incontro di Verona A Cernobbio l Educazione continua in medicina ha voltato pagina 16 A Vitaletà la podologia mostra il meglio di sè _ 20 FORMAZIONE Al via il secondo Master Gestione delle lesioni cutanee 23 AIP Assegnato a Joseph Addante l International Lifetime Achievement 25 L ARCHIVIO RACCONTA 1999, consegnati in Italia i primi Diplomi universitari in podologia _ 26 CONGRESSO AIP 2009 Neuroma di Morton: fantasma o realtà? _ 27 MEDICINA Onde d urto radiali e ortesi plantari nella cura della spina calcaneare 30 06

7 La Conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie ha svolto, lo scorso 16 e 17 ottobre, il tradizionale incontro autunnale. Definita la possibilità di fare convenzioni con studi podologici per far svolgere agli studenti i tirocini pratici. Concreta l ipotesi di tagliare corsi che non garantiscono sbocchi professionali adeguati. Al meeting di Ancona confronto su integrazione degli insegnamenti e valutazione della didattica formazione Angelo Marseglia Vicepresidente Aip Nella foto l Ufficio di presidenza della Conferenza. Al centro il presidente, il Prof Luigi Frati, Rettore dell ateneo di Roma Sapienza Si è svolta a Portonovo di Ancona, come ormai da tradizione, il meeting d autunno della Conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie. Dal 16 e 17 ottobre scorso, presso l Hotel Excelsior Le Fonti, nello stesso posto in cui si diede inizio, oltre dieci anni fa, a questa grande esperienza di condivisione di idee e progetti, si è discusso di integrazione degli insegnamenti e valutazione dell efficacia didattica. I lavori, coordinati dal presidente della Conferenza, il Prof. Luigi Frati, sono iniziati già nella prima mattinata con la suddivisione dei delegati in Commissioni nazionali. Purtroppo la commissione nazionale dei podologi quest anno ha riscontrato una scarsa presenza dei rappresentanti dei corsi di laurea italiani: erano presenti solo l estensore di quest articolo, il prof. Marco Cavallini in qualità di coordinatore del gruppo, e il presidente dell Aip, Mauro Montesi, come rappresentante di categoria. All ordine del giorno due temi centrali per il futuro della formazione podologica universitaria: la necessità di definire ordinamenti didattici comuni e la possibilità di stipulare convenzioni per svolgere le attività di tirocinio pratico presso gli studi privati di podologia. Per quanto riguarda il primo punto, la Commissione ha deciso di elaborare un ordinamento didattico da condividere con tutti gli atenei, in modo da assicurare maggiore omogeneità ai livelli di offerta formativa sul territorio nazionale, anche al fine di competere con i migliori standard europei. La seconda questione, molto importante sia per la formazione che per la professione, è stata ampiamente e dettagliatamente affrontata. È evidente a tutti gli addetti ai lavori, e come da molto tempo ormai denuncia l Aip, che l attività di tirocinio degli studenti in podologia viene svolta spesso all interno di aule o di strutture ospedaliere. L unica eccezione, fino ad oggi, è stata l Università Sapienza di Roma, la quale è riuscita a stipulare una convenzione con un importante centro di eccellenza quale l Istituto podologico italiano, seppure a titolo non oneroso. Ora c è la possibilità concreta che tale forma di collaborazione possa essere resa possibile anche per gli altri atenei, secondo determinati requisiti minimi. Nel pomeriggio del 16 si è ampiamente discusso sugli standard dei principi costitutivi del tirocinio (consensus conference). Il dibattito si è concentrato in maniera significativa sull applicazione della legge 22 ottobre 2004, n.270 per individuare le modalità, il luogo e i responsabili del tirocinio. È stato redatto un documento che tratta la programmazione e i principi fondamentali del tirocinio ma, soprattutto, ci si è 7

8 formazione L esterno del Centro Congressi La Fonte di Portonovo di Ancona 8 soffermati sul numero e sulla durata dell esperienza dei tirocini e delle loro sedi, senza dimenticare le responsabilità dello studente. Infatti, i ragazzi impegnati a fare esperienza negli studi di podologia hanno un rapporto diretto con i pazienti e, dunque, anche per loro devono applicarsi i codici di comportamento vigenti per i professionisti. Il dibattito è stato utile anche per dare una definizione di tirocinio: una modalità privilegiata per apprendere il ruolo professionale attraverso la sperimentazione pratica, sviluppando le competenze professionali, le identità professionali e la socializzazione anticipatrice al lavoro. Il tirocinio è un momento di prova durante il quale lo studente, anche con le sue insicurezze, si potrà confrontare in un contesto lavorativo reale, assaggiando quello che sarà il suo futuro ambito professionale grazie all aiuto di professionisti esperti. Ma il tirocinio è anche una parentesi, nell iter formativo, supervisionata che permette allo studente di raggiungere e mantenere le conoscenze e le competenze acquisite attraverso l esperienza sul campo. Questa fase formativa deve essere programmata ed inserita nel percorso di studi in modo integrato, evitando la contemporaneità tra tirocini durante i tre anni di studio. Per un migliore utilizzo delle opportunità formative è utile sfruttare, quando e, se necessario, le competenze di affiancamento degli studenti del terzo anno. Sulla durata del tirocinio si parte da un minimo quattro ad un massimo di sette settimane per generare un buon livello di apprendimento. Un periodo utile a rendere edotto lo studente sui futuri rischi professionali nell esercitazione della stessa, attivando interventi e forniture di laboratorio, sulla prevenzione dei rischi e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. I modelli di gestione di laboratori professionali sono regolati da un decreto interministeriale del 19 febbraio del 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 maggio 2009, n. 119, che disciplina le classi di laurea per l accesso alle professioni sanitarie. Il testo, per quanto riguarda la laurea in podologia, prevede il rilascio di 3 CFU di laboratorio unitamente ad un elevato contenuto professionale del tirocinio e alla standardizzazione dei laboratori a livello nazionale. Inoltre il Decreto impegna le università a progettare e certificare le esercitazioni dello studente attraverso la valutazione del docente e del tutor. L applicazione della riforma prevista dalla legge 270/04 ai corsi laurea delle professioni sanitarie comporta una differenziazione di tre cicli formativi. Una buona esperienza a livello europeo, da ricalcare in Italia, è quella delle stanze per l apprendimento pratico (skill/lab o practical room o clinical laboratory), utili a ridurre l impatto emotivo da parte dello studente e ad evitare le ansie nell approcciarsi per la prima volta ad un paziente, aumentando la confidenza e sviluppando la conoscenza delle procedure. Le prospettive delle professioni sanitarie Il dibattito si è soffermato poi sulle prospettive e lo sviluppo delle nuove professioni sanitarie. È emersa l esigenza a livello nazionale di eliminare i corsi di laurea dove non ci siano adeguati sbocchi professionali e di rendere la docenza universitaria non più a contratto ma di ruolo. La disciplina della legge 270/04, prevede che la possibilità di fare carriera universitaria è resa tale solo dopo il conseguimento della laurea magistrale. Quest ultima darebbe la possibilità di partecipare ai concorsi di ricercatore, professore associato e professore ordinario. Attualmente in Italia sono pochissimi i casi di ricercatori delle professioni sanitarie. Il perché sta nel fatto che la laurea di secondo livello, che in base alla norma dovrebbe essere professionalizzante, in effetti non lo è, se non esclusivamente a livello manageriale all interno delle strutture ospedaliere. Per un podologo, chiaramente, una tale situazione non è incentivante, per cui la classe medica, in questo settore, risulta predominante. Da qui nasce la critica del prof. Andrea Lenzi presidente del consiglio universitario nazionale, il quale ha già proposto di ridurre i settori scientifici disciplinari SSD da 370 a 192 per assenza di professioni ordinari. Per ulteriori notizie è già attivo un sito dal quale poter prendere visione degli sviluppi e dei documenti prodotti durante questi incontri: unito.it

9 Dalla pagine dei rotocalchi e dei settimanali popolari si moltiplicano i consigli di famosi esperti per la cura e la salute dei piedi. Con risultati che, il più delle volte, sfiorano il ridicolo. Piedi burrosi e consigli strampalati mass media Giuseppe Raffa Coordinatore editoriale Achi non è mai capitato, quando si è seduti in una sala d attesa, di sfogliare qualche vecchia copia di un settimanale cosiddetto popolare, quelli che una volta venivano etichettati come femminili ma che spesso sono letti con avidità anche dai maschietti. E quante volte ci si imbatte, durante la lettura di questi rotocalchi, in articoli bizzarri catapultati in rubriche dedicate alla salute e alla bellezza. A noi, qualche settimana fa, è capitato sotto gli occhi un articolo che ha destato subito l attenzione, in cui l esperto di turno proponeva un menù molto particolare: piedi al burro. Non è uno scherzo (basta vedere l immagine accanto). Uno dei più famosi curatori di immagine in Italia, con centinaia di dive e personaggi della tv come clienti, suggeriva nell intervista di applicare un impacco di benessere, a base di burro e malva per ammorbidire la pelle dei piedi, e uno a base di aceto per sgonfiarli. Poi i consigli si allargavano anche al corretto uso della pietra pomice, per levigare le eventuali ruvidità, e delle forbici per il taglio delle unghie. Pelle morbida, priva di callosità e unghie ben curate: solo così si può dire che un piede è bello sentenziava il nostro guru. Da parte nostra non possiamo che ribadire una posizione che i nostri lettori conoscono bene: sul tema della cura e della salute del piede le opinioni di estetisti, maghi dell immagine o di altri esperti (di che non si sa bene) valgono meno di zero e l unico interlocutore, all interno dell area delle professioni sanitarie, a cui i mass media dovrebbero rivolgersi è il podologo. È quantomeno singolare che i direttori di questi giornali per informare il pubblico su questioni inerenti, per esempio, le malattie cardiache o l obesità, si rivolgono, giustamente, a cardiologi e dietologi, mentre per dare consigli sulla salute del piede aprono i loro taccuini a personaggi dalle competenze e dai titoli professionali certamente discutibili. Ciò la dice lunga sulle qualità culturali ed intellettuali di certi giornalisti che sull informazione ai cittadini che riguarda la prevenzione ed un adeguato stile di vita, giocano a fare gli apprendisti stregoni. Corsi dell Aip sull utilizzo dell ecografia per la diagnosi delle patologie podaliche C ome annunciato nello scorso numero della rivista l Associazione italiana podologi ha organizzato un evento formativo su un tema che suscita notevole interesse tra i professionisti. Il corso, a cui l Aip, come da tradizione, ha assicurato un grande spessore scientifico, è dedicato ad approfondire le tecniche e le conoscenze scientifiche sull utilizzazione dell ecografia quale strumento diagnostico fondamentale per l individuazione di molte patologie del piede. L appuntamento è a Roma, presso la Eidomedica Healthcare Ultrasound, in via Aurelia 678, dal 28 al 29 novembre. La prima giornata, dedicata alla teoria e pratica dell ecografia del piede, sarà aperta da Francesco Papa alle ore 9.00 con una relazione su Fisica degli ultrasuoni, storia dell ecografia e imaging. Il corso proseguirà con gli interventi di Giovanna Monticone (Anatomia ecografica del piede) e di Alessandra Pausania e Alessandro Cribari (Esecuzione diretta di tutti i partecipanti di attività pratiche e tecniche). La sessione pomeridiana sarà chiusa dalla dr. Monticone (Ecografia in medicina generale e in podologia). La seconda giornata sarà incentrata sull anatomia ecografica nelle patologie del piede e sarà aperta alle ore 8.30 dall intervento collettivo di tutti e quattro i relatori del primo giorno (Esecuzione diretta di tutti i partecipanti di attività pratiche e tecniche) e proseguirà con una relazione sull Esame clinico ecografico del piede. Alle il corso verrà chiuso con un test di valutazione. Il corso, che prevede il rilascio di 12 crediti formativi validi per l ECM, è riservato ai soci Aip che potranno partecipare in un numero massimo di 24 unità e la quota di iscrizione è di 80 euro. Alla luce del grande interesse suscitato dall iniziativa, l Associazione ha preparato anche una seconda edizione dell evento che si terrà nella sede dell Aip, in via Francesco Tovaglieri 17, a Roma, il 12 e il 13 dicembre Chi vuole aderire ai due eventi deve inviare all indirizzo aip@tin.it la domanda di partecipazione. 9

10 Benedetto Leone Responsabile comunicazione Aip AIP Il Direttivo dell Associazione e il Comitato organizzatore hanno iniziato a lavorare per allestire un avvenimento di rilievo nazionale, sia sotto il profilo scientifico che per la formazione tecnico-professionale. XXV Congresso di podologia. Al via i preparativi dell evento Come ormai consuetudine in questi ultimi anni, nei giorni che precedono la messa in stampa della rivista del mese di ottobre, i vertici dell Associazione italiana podologi riscaldano i motori della macchina organizzativa del Congresso nazionale, che nel 2010, con le sue venticinque edizioni, celebrerà le nozze d'argento. Già il fatto che si è raggiunto il risultato di mettere in piedi per venticinque anni il più importante evento formativo e scientifico della podologia italiana è un traguardo che merita di essere degnamente festeggiato. Certamente da parte degli organizzatori già da ora c è il massimo impegno per allestire un edizione indimenticabile. Sulla città che ospiterà l evento si sa solo che dovrà essere agevolmente raggiungibile da ogni regione d Italia e, soprattutto, in grado di assicurare un ospitalità di livello eccellente, una logistica moderna e confortevole, insieme ad una necessaria economicità. Un paio le regioni in ballo e, possiamo affermare, entrambe del centro Italia. Il periodo sarà quello primaverile, presumibilmente tra la fine di aprile e gli inizi di maggio Sicuramente ci sarà una forte attenzione alle esigenze degli studenti, in quanto l obiettivo sarà quello di coinvolgere la maggior parte degli iscritti nelle facoltà italiane. L intenzione è di permettere ai ragazzi, impegnati negli studi, di fare un importante prima esperienza formativa e culturale, avvicinandoli ai valori etici e professionale dell Aip. Inoltre, come da tradizione, si svolgerà l Assemblea generale dei soci Aip. Un appuntamento importante per fare il punto della situazione sui temi professionali e sulle più rilevanti novità in materia di politica sanitaria del Paese. Già da ora possiamo assicurare che il Congresso 2010 vedrà insieme contributi scientifici di alto valore, grazie alla presenza di relatori di livello internazionale, con un offerta formativa di spessore assicurata dai tanti workshop tecnico-pratici. L obiettivo è di avvicinare tutti coloro che saranno presenti al XXV Congresso alle tecniche e alle cure innovative, sperimentate in questi ultimi anni nei paesi dove la podologia ha raggiunto grandi risultati nelle cure delle malattie podaliche. L intenzione, dunque, è di realizzare un Congresso che non vuole rimanere fine a se stesso. L idea è di fare qualcosa che possa essere il primo mattone di un nuovo futuro dell Associazione: una struttura che vuole essere in grado in tempi brevi di produrre linee guida, di promuovere trial di studio e, soprattutto, collaborare con le comunità scientifiche con le quali sarà possibile condividere metodologie e strategie d intervento per la salute del piede. Per la conferma di queste anticipazioni rimandiamo alla lettura delle news sul sito Infine invitiamo i colleghi che avessero intenzione di presentare una relazione scientifica al Congresso, di contattare la segreteria dell Aip per inviare i dati anagrafici e un abstract dell intervento. Il Forum sul sito Aip. Un iniziativa che coinvolge Da qualche settimana, su iniziativa del Vicepresidente dell Aip, Giovanni Pepè, sul sito è stato riattivato il forum di discussione. Le pagine, aperte a tutti i professionisti che visitano il sito e che vogliono consultare le varie sessioni dedicate ai temi tecnici e scientifici della podologia, hanno fatto registrare quasi contatti nell arco di poche settimane. Un ottimo successo in termini di attenzione dei podologi che navigano in internet e che rafforza l idea, di chi si è fatto promotore dell iniziativa, che fosse necessario offrire uno strumento moderno ed innovativo che facilitasse lo scambio di informazioni e notizie tra colleghi. Siamo agli inizi, ma siamo molto soddisfatti - afferma Pepè, che ha anche il ruolo di moderatore del forum - e i numeri ci danno ragione. Abbiamo offerto ai podologi italiani una fonte alternativa sul web di informazione e documentazione scientifica e gli utenti hanno risposto molto bene. L obiettivo è di migliorare i contenuti per mettere a disposizione di tutti i professionisti italiani uno strumento che li può aiutare sul lavoro e, allo stesso tempo, farli sentire parte di una comunità coesa e capace di condividere le proprie competenze. I numeri certamente sono interessanti ed offrono un idea su quali sono le aree professionali che raccolgono l interesse dei podologi. Sul totale dei contatti, 483 hanno visitato la pagina delle discussioni generali, mentre 169 hanno raccolto informazioni in merito al piede diabetico.ben 208 sono i contatti per il piede del bambino, 364 per il piede dell anziano, 191 per il piede sportivo, mentre 156 sono le visite alla sezione dedicata alla posturologia. Da segnalare all attenzione dei lettori anche la sezione dei link, da dove è possibile accedere direttamente ai siti e ai servizi più utili ai navigatori della rete. G.R. 10

11 L Università per la base culturale, ma l esperienza trasmessa dai colleghi più anziani è fondamentale parlano i podologi Giuseppe Raffa Coordinatore editoriale Questa la ricetta di Valentina Mancini per la formazione di un buon podologo. La professionista romana, raccontando la sua esperienza, sottolinea che è importante per il futuro dell Associazione e di tutta la podologia italiana cercare di essere più coesi. Anzi di più: ritornare una grande famiglia. L intervista al podologo è dedicata, questa volta, ad una donna. Valentina Mancini è un esperta professionista ma si è contraddistinta, in questi anni, anche per l impegno profuso dentro i vertici dell Associazione. Siamo andati a trovarla, per raccogliere la sua testimonianza, nel suo studio di Roma. Valentina cosa o chi ti ha spinto a fare il podologo? Il piede come struttura mi ha sempre affascinato. Secondo me è una delle strutture più belle che compongono il corpo umano, insieme al cuore e al cervello. Mi piace definire il piede come una struttura semplicemente complessa. Il grande maestro Leonardo da Vinci, del quale sono una studiosa nonché ammiratrice, definì il piede come un capolavoro di ingegneria. Dalle elementari fino alle superiori il mio sport preferito era il judo. In allenamento capitava spesso di farsi male e, guarda il caso, i piedi erano sempre le strutture più colpite. Il destino quindi, mi costringeva a prendermene molta cura. Pian piano ho scoperto che questa cosa mi piaceva, mi veniva naturale e destava la mia curiosità. La spinta finale verso la podologia me la diede la notizia dell ingresso della podologia nella formazione universitaria. Dove hai studiato e quando ti sei laureata? E che corsi post-laurea hai frequentato dopo? Ho conseguito la Laurea in Scienze Podologiche presso l Università degli Studi di Roma La Sapienza, la Laurea Specialistica in Scienze della Riabilitazione presso l Università degli Studi di Roma Tor Vergata e il Master Biennale Universitario in Posturologia presso l Università degli Studi di Roma La Sapienza. Quali ricordi hai di quell esperienza formativa? Di ricordi legati al corso di podologia ne ho tanti, ma uno in particolare non lo scorderò mai. Non andavo d accordo con un collega del mio stesso corso, anzi ci detestavamo. Dopo un anno di bufera ci siamo ritrovati a fare tirocinio insieme e, come per incanto, tutte le incomprensioni sono svanite nel nulla. Valentina Mancini Ricordo il suo fare rassicurante prima di un esame, anche se non avevamo appreso appieno la materia, lui diceva sempre: non ti preoccupare qualcosa gliela imbastimo (espressione tipica romana). Oggi è un professionista affermato e, anche se ci sentiamo pochissimo, la stima reciproca è rimasta immutata. Della Laurea specialistica in Scienze della Riabilitazione ricordo la fatica e la pesantezza degli esami. Questa esperienza formativa ha contribuito a farmi capire che solo il lavoro di équipe, la stima e il rispetto reciproco tra tutte le professioni sanitarie può portare a risultati ottimali. Se non c è dialogo tra il diabetologo, il podologo, il medico di base, il tutto supportato da un sistema informatico comune e uno scambio di pareri, la cura di tante patologie, come ad esempio il piede diabetico, non farà mai passi avanti. 11

12 parlano i podologi Quando hai capito che eri pronta per fare il grande salto verso la libera professione? Avevo appreso tanto durante il mio tirocinio e sentivo che valeva la pena di rischiare, ma aspettavo il momento giusto. Poi una serie di eventi mi ha convinta a fare il grande passo. Quando hai aperto il tuo studio e quali ostacoli hai incontrato? Ho aperto il mio studio il 17 novembre del 1999 e ricordo, perfettamente, le parole del funzionario ASL quando andai a presentare la domanda per richiedere il nullaosta tecnico sanitario. Il funzionario mi disse Lei in che rapporti é con il presidente dell Aip, Mauro Montesi? Ottimi - risposi io - faccio anche parte del Consiglio Direttivo Ebbene si, quelli dell Azienda sanitaria locale, erano talmente terrorizzati dalla precisione e dal senso della legalità del Presidente che il solo pensiero di sbagliare e di incorrere nelle carte bollate del legale Aip, che esaminarono tutti i documenti in ogni dettaglio, ma senza frapporre problemi di sorta. Descrivi un pò il tuo studio e laboratorio professionale? La struttura è costituita da nove grandi stanze di cui quattro destinate alla podologia più un ampia sala d aspetto, segreteria, tre bagni di cui uno per portatori di handicap, un lunghissimo corridoio, uscita d emergenza. Le attrezzature destinate alla podologia comprendono: un riunito podologico completo, una vetrina con chiave per i medicinali, mobili specifici di arredo per il contenimento sia dello strumentario che dell autoclave e della termo sigillatrice, mobili di arredo vari (librerie, scrivanie, ecc), un lettino corredato da paravento, un analizzatore posturale, una pedana baropodometrica, un podoscopio, due diafanoscopi, una pedana per presa d impronta e un laboratorio completo per la lavorazione delle ortesi. Raccontaci la tua giornata tipo? Inizio a lavorare alle nove e smetto alle sei del pomeriggio. Il lavoro è impegnativo, ma cerco di trovare attimi di leggerezza inserendo un pochino del mio humour nelle conversazioni con i miei pazienti. Come tutti i podologi non vedo mai la stessa cosa, ogni paziente ha un problema diverso dall altro e, questo, movimenta la giornata. La tua città e la podologia. Che rapporto c è con il luogo dove lavori, con i tuoi pazienti, con i medici di famiglia e con gli altri professionisti sanitari? Il mio quartiere é molto bello e ricco di storia. Il mio ambulatorio è situato in centro, in uno dei luoghi più conosciuti Due immagini dello studio. 12

13 parlano i podologi di Roma, che è Piazza Fiume e la strada è via Nizza. Diciamo che il rapporto che ho sia con i medici di famiglia, che con gli altri professionisti sanitari, medici e professori di chiara fama, e pazienti è sempre lo stesso. Il rapporto che ho con tutti rispecchia il mio carattere e come vivo la professione di podologo. Ho sempre preteso il massimo rispetto per la professione di cui sono un umile rappresentante e non ho mai permesso a nessuno di sminuire ciò che la podologia rappresenta. Penso che l informazione sia alla base di qualsiasi attività professionale e non. Quindi, prima di aprire l ambulatorio, ho fatto una cosa che mi viene molto naturale e, cioè, tante pubbliche relazioni, preso contatto con i medici di base, le farmacie, ecc. E questo, abbinato ad una buona preparazione e ad anni di sacrifici, mi ha permesso di raggiungere un buon successo professionale. A questo aggiungo che la serietà é fondamentale, ma anche il saper portare il sorriso sul volto di chi soffre e mettere il paziente in una condizione di tranquillità e relax aiuta. I miei pazienti mi amano anche perché sanno che con me trovano un sorriso, una battuta e si sentono rassicurati. Cerco di ascoltare e capire e, se posso, di dare un consiglio, l aspetto psicologico penso sia determinante nel nostro lavoro. Sei stata componente dei vertici direttivi dell Aip. Alla luce di questa esperienza, cosa chiedi all Associa - zione per migliorare la podologia in Italia? Non chiedo niente all Associazione ma agli associati: di ritornare ad essere una grande famiglia come lo eravamo fino al Chiedo alle giovani leve di amalgamarsi alle vecchie non solo dal punto di vista professionale, ma anche sociale. Negli ultimi dieci anni ho notato che quando ci si incontra nei congressi o nelle assemblee talvolta non ci saluta, questo non per cattiva educazione, ma perché non ci si conosce proprio. L Aip è divenuta ciò che è oggi non solo perché sostenuta dal fine comune, ma anche per lo spirito di fratellanza che la contraddistingue. L Università ci trasmette le basi della professione ma poi è la vita professionale che ti aiuta a crescere e tante esperienze formative te le possono trasmettere solo i colleghi che lavorano da più tempo di te. Pensare di essere arrivati dopo aver conseguito la laurea talvolta costituisce il primo passo per il fallimento professionale. Per quanto mi riguarda ho sempre cercato di rubare con gli occhi dai colleghi più anziani professionalmente. Ho imparato tanto e senza fare un elenco di nomi ringrazio tramite la rivista tanti colleghi, tra cui qualcuno che purtroppo non è più tra noi, per quello che mi hanno trasmesso. Secondo te ci sono degli spazi di crescita per la professione podologica in Italia? Certamente, ma bisognerà sgomitare ancora tanto. Siamo in pochi e ci sono categorie che avendo più iscritti, come i fisioterapisti o i logopedisti, hanno più voce in capitolo. Avendo frequentato l Università per conseguire la Laurea specialistica in Scienze della Riabilitazione mi sono trovata in un mondo che non conoscevo. Basti dire che nel mio corso di Laurea eravamo due podologi su più di ottanta persone. Questo ci fa capire che siamo una goccia nel mare nell area riabilitativa ed è solo la tenacia del presidente Montesi e dei vari Consigli Direttivi che si sono succeduti negli anni se questa piccola goccia è, oggi, in grado di scatenare uno tzunami. Certo è che l Associazione italiana podologi lotta da sola come lottò Sansone contro i Filistei. Infatti non solo deve impegnarsi per affermare l importanza della podologia con le istituzioni, ma deve preservare se stessa e proteggere i suoi soci da quelli che dicono di amare la podologia e di volere il bene comune ma, che poi, stringi stringi, non sono pronti a fare un passo indietro. Questi mirano solo ad essere eletti salvatori della podologia italiana e lottano. Ma lottano ma contro chi? Contro l unica Associazione che a suon di battaglie politiche, legali, burocratiche ma soprattutto a suon di euro, investendo risorse importanti per difendere gli interessi di tutti, fa crescere la podologia italiana. Infatti, è proprio grazie ai soldi dei soli soci Aip che il Presidente riesce a tutelare tutti i professionisti che operano in questo settore in Italia. A parlare sono tutti bravi, ma è quando bisogna tirare fuori il denaro per la causa comune che si fanno orecchie da mercante. Dai dei suggerimenti ai colleghi più giovani che vogliono intraprendere la tua strada dopo la laurea. Studiare tanto e sempre, perché il mondo non sempre si ferma per aspettare chi per pigrizia è rimasto indietro. Nome: Valentina Cognome: Mancini Data e luogo di nascita: 14/04/1972 a Roma Sposato e/o figli: nubile per ora, ho due affettuosissime nipotine e una bella famiglia. Iscritto all Aip: dal 1995 Titolo di studio: Laurea in Scienze Podologiche presso l Università degli Studi di Roma La Sapienza, Laurea Specialistica in Scienze della Riabilitazione presso l Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Master Biennale Universitario in Posturologia presso l Università degli Studi di Roma La Sapienza. Studio: Roma - Via Nizza, 22 Specializzazione o attività particolare nella podologia: cerco di svolgere tutto a 360 gradi, comunque le ortesi plantari, ortesi in silicone ma soprattutto le verruche sono il mio cavallo di battaglia. Hobby: trekking, cucinare, adoro le piante, la lirica, il teatro e l informatica. 13

14 Benedetto Leone Responsabile comunicazione Aip AIP Lo scorso 3 ottobre i vertici dell Aip hanno incontrato i soci delle regioni del Centro-Nord per illustrare e discutere le iniziative messe in cantiere per la crescita della podologia italiana. La valorizzazione della professione al centro dell incontro di Verona Alcune immagini di Verona, sede dell'incontro dell'aip dello scorso 3 ottobre 14 L a lotta all abusivismo, la pubblicità ingannevole, la formazione universitaria, i livelli essenziali di assistenza, il riconoscimento giuridico, gli Ordini e gli Albi, gli studi di settore, l informatizzazione degli studi, il congresso del 2010, questi i temi dell incontro che l Aip ha organizzato a Verona lo scorso 3 ottobre. L incontro, al quale ha partecipato una folta rappresentanza di podologi associati e non associati, è stato aperto da Marco Piacentini, rappresentante dell Aip per la regione Veneto, che ha portato il saluto e introdotto i temi in esame. Il vice Presidente Giovanni Pepè, dopo un ampia panoramica sulla situazione attuale dell associazionismo in Italia e sul riconoscimento giuridico dell Aip, si è soffermato sulla legge 43/2006 analizzandola articolo per articolo e sottolineando tutti quei concetti già ben chiariti al momento dell approvazione della norma, ma non sempre ben compresi, come si può verificare anche nei dibattiti apparsi su internet. Mauro Montesi è poi entrato nel vivo dell incontro sviluppando uno per uno i temi sopra citati. Ancora una volta il presidente dell Asso ciazione ha mostrato una profonda conoscenza dei problemi, ma anche il grande impegno che la nostra organizzazione ha profuso con l obiettivo di ottenere soluzioni che contribuissero alla valorizzazione piena e definitiva della professione. Né poteva essere diversamente dal momento che lo stesso Montesi è l unico in Italia che partecipa in prima persona ai tavoli istituzionali nei quali si prendono le decisioni. Ogni argomento, pertanto, è stato illustrato evidenziandone le criticità e le opportunità. Alcuni esempi. La lotta all abusivismo ha detto Montesi ci impegna su vari fronti e spesso otteniamo risultati positivi. Ogni giorno, infatti, partono le segnalazioni per le ASL o per i NAS a seconda dei casi. Se poi leggiamo su un quotidiano regionale un articolo riguardante una callista (si, proprio una callista) che fa miracoli nella cura delle patologie podaliche, allora l Aip si è mostrata in grado di scrivere immediatamente al quotidiano, ottenere la pubblicazione della lettera ed anche di denunciare il fatto all Autorità competente (vedi anche l articolo apparso a pag. 22 del numero di luglio-agosto della rivista). Non è che un esempio ha sottolineato Montesi della straordinaria utilità dell azione dell Associazione, ma anche che quanto viene fatto va a favore anche dei non as-

15 AIP sociati, i quali vengono a trovarsi nella situazione di avvantaggiarsi, senza aver fornito alcun contributo. Altro tema affrontato dal Presidente è stato la formazione universitaria del podologo. Si assiste, purtroppo, ad un assoluta diversità tra i corsi di podologia organizzati dalle nove università italiane nelle quali è stato istituito. Ma non solo: i podologi, se non a Roma all Ateneo Sapienza, alla II Facoltà di medicina e chirurgia, non sono di norma incaricati di alcun insegnamento, con le deficienze di apprendimento che si possono immaginare. Senza contare che il tirocinio, se è praticato, viene condotto in maniera del tutto non corretta, magari in reparti ospedalieri che nulla hanno a che vedere con la podologia. Sarà utile a tal proposito ricordare come due studenti, presenti all incontro, hanno segnalato, per le loro università, gravissime disfunzioni, che non avevano fin ora denunciato per timore di ritorsioni. Altri temi sono stati toccati da Montesi, sempre con la chiarezza e, soprattutto, con la forza dialettica e l entusiasmo che lo contraddistingue in ogni occasione. Sull infor - matizzazione degli studi il buon Montesi - ha affermato il vice-presidente Pepè - aveva già da tempo percepito le potenzialità di questo processo. L attuale programma GAPP sarà migliorato e ottimizzato, ma è importante che tutti gli studi ne possano disporre. Il fine è di creare un database nazionale affinché la mole dei dati raccolti dai podologi diventi una risorsa preziosa da utilizzare socialmente e politicamente. Oltre all effettiva utilità interna, esiste anche una grande utilità esterna, i quanto i dati raccolti potranno essere resi disponibili per le Istituzioni e per gli organismi di ricerca, a testimonianza del ruolo di grande rilievo che svolgono gli studi podologici nel sistema sanitario. Infine si è anche affrontata la questione legata al riconoscimento delle cure podologiche quali prestazioni sanitarie ai fini della detrazione dell IVA da parte dei cittadini. I rappresentanti dell Associazione hanno sottolineato che la struttura è a disposizione dei soci, come ha sempre fatto in questi anni, per qualsiasi chiarimento sia necessario con i CAF, i centri che aiutano i lavoratori nella presentazione delle dichiarazione dei redditi. Alle relazioni di Montesi e Pepè, che fra l altro hanno ringraziato Piacentini per l ottima organizzazione, hanno fatto seguito gli interventi e le domande dei colleghi presenti, che avevano seguito con attenzione massima i vari temi. A ognuno è stata data puntuale risposta. In conclusione è opportuno sottolineare che l Aip rimane a disposizione dei podologi di tutte le regioni che vogliano organizzare un incontro analogo a quello di Verona. Un incontro volto a comprendere meglio la realtà della sanità italiana per costruire, insieme, il futuro della professione. Marco Piacentini Uno dei momenti dell'incontro di Verona 15

16 Marco Croce Legale Aip Marco Croce, Linda Passaro e il presidente, Mauro Montesi AIP Rivoluzione copernicana dell Ecm: regole più stringenti per l accreditamento dei provider, cioè degli organizzatori e produttori di formazione in sanità. L Associazione presente all evento in rappresentanza di tutti i podologi italiani. A Cernobbio l Educazione continua in medicina ha voltato pagina La sala congressi di Villa Erba di Cernobbio durante la Conferenza 16 Lo scorso 14 e 15 settembre si è svolta a Villa Erba di Cernobbio (Como), la prima edizione della Conferenza sulla Formazione continua in Medicina. Si è trattato di una sorta di rivoluzione copernicana della formazione continua in Sanità, cui, come al solito, l Asso - ciazione italiana podologi era presente attraverso il Presi - dente, la referente per l Ecm, Linda Pas - saro e l estensore di questo articolo, quale responsabile dell Ufficio legale. Il cambiamento fondamentale riguarda l accreditamento dei provider, cioè degli organizzatori e produttori di formazione Ecm. Finirà, infatti, l improvvisazione dei provider, i quali avranno precise e stabili responsabilità dirette nella gestione della formazione. Per diventare provider, a livello nazionale, oppure regionale, bisognerà dimostrare alla Commissione Nazionale di educazione continua in Medicina, oppure all organo investito dell Ecm in sede regionale, di possedere specifici e indispensabili requisiti, quali:

17 AIP a) tipologia del soggetto richiedente, che deve avere configurazione giuridica autonoma, deve operare nel campo della formazione continua e avere esperienza consolidata nel settore, nonché fornire garanzie etiche e deontologiche; il soggetto richiedente, pertanto, dovrà dimostrare di essere idoneo ad assegnare crediti ai professionisti sanitari, in altri termini, dovrà dimostrare di avere affidabilità e qualificazione; b) requisiti strutturali, organizzativi e di qualità; c) idoneità dell offerta formativa, anche sotto il profilo dell assenza di conflitto di interesse. Con il nuovo sistema Ecm si intende finalmente evitare che il ruolo di accreditatore e valutatore di provider Ecm sia attribuito al medesimo soggetto, evitando, in particolare, che chiunque possa influenzare un evento formativo non dichiarando un conflitto di interessi e, altresì, evitando che coloro che attivamente sostengono un attività formativa con leciti intenti e funzioni di sponsorizzazione possano alterare i contenuti della formazione. Inoltre, i partecipanti agli eventi potranno formulare un apposito giudizio nei confronti del provider, con obbligo della Commissione Ecm di adottare eventuali provvedimenti consequenziali. Sarà finalmente attuato, anche per i podologi, il progetto FAD (Formazione a Distanza), soprattutto attraverso Internet, in quanto il Ministero della Salute e la Conferenza Stato-Regioni hanno deciso di puntare sui moderni mezzi d interattività per potenziare, con sistemi relativamente poco costosi, il bagaglio di conoscenze e di preparazione del singolo operatore. Naturalmente, non potrà mancare una componente di FSC (Formazione sul campo), restando irrinunciabile, per il professionista, e segnatamente per il podologo, la formazione pratica. Alla luce di tutto quanto sopra, appare evidente l importanza, per ciascun podologo, di inserirsi attivamente nel nuovo percorso Ecm, anche perché sta per avviarsi il programma nazionale relativo al COGEAPS, cioè all aggregazione, in unico portale del Sistema Salute, dei dati che riguardano il curriculum formativo posseduto da ciascun professionista. Al riguardo, si ricorda che l Aip, che ha contribuito alla costituzione del COGEAPS, è già ora in grado di conferire ad esso i dati sui crediti formativi conseguiti da ogni Podologo associato. Aggiungo che, al di là della censurabilità sotto il profilo deontologico e lavorativo di un omesso o carente aggiornamento professionale, agli occhi di un osservatore esterno qualificato, come potrebbe essere un Giudice, l espletamento di un idoneo e completo percorso formativo Ecm non può non assumere una valenza significativa, se non decisiva. Sotto l aspetto della concretezza operativa, cioè dei crediti formativi da acquisire, si segnala che dal 2008 si è avviata la fase a regime del sistema Ecm: ogni operatore sanitario deve maturare 150 crediti nel triennio Se un operatore ha acquisito da 1 a 60 crediti nel periodo , li può far valere nel triennio , riducendo i crediti ancora necessari da 150 a 90. Si può agevolmente ritenere che, come sempre, l Aip sarà in prima linea in questa nuova stagione dell Educazione continua in medicina. L Aip rinnova il Consiglio Direttivo I l Sul palco della Conferenza il Viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio prossimo aprile 2010 scadrà, come da statuto, il mandato conferito all attuale Consiglio Direttivo dell Associazione. Entro il prossimo 10 marzo i soci che intendono candidarsi per la carica di consigliere debbono far pervenire per (aip@tin.it) la lista che riporta i nominativi dei componenti della lista stessa. L Assemblea dei Soci verrà, come di consueto, convocata in occasione del Congresso Nazionale, previsto per aprile, e l ordine del giorno prevederà anche l elezione del nuovo Consiglio Direttivo. 17

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20 Benedetto Leone Responsabile comunicazione Aip AIP L evento organizzato, nel mese di settembre, ad Andalo, stupenda località turistica del Trentino, è stato dedicato alla salute e al benessere della terza età. Lo stand dei podologi non solo ha raccolto la curiosità di centinaia di visitatori, ma ha dimostrato l importanza di prevenire le malattie del piede che impediscono la deambulazione degli anziani. A Vitaletà la podologia mostra il meglio di sè Uno scorcio di Andalo Marco Piacentini alla manifestazione di Vitaletà 20 Gli anziani spesso ignorano o trascurano le patologie del piede delle quali soffrono o, pur conoscendole, non sanno a chi rivolgersi, né conoscono una professione, quella del podologo, che può costituire per loro una risorsa straordinaria. È per questo che l organizzazione di Vitaletà, manifestazione dedicata alla salute e al benessere della terza età, ha invitato l Associazione italiana podologi a partecipare, individuando nella podologia una professione fondamentale per la qualità della vita dell anziano. Così gli over 60 che sono stati ad Andalo, località turistica del Trentino e sede dell evento, hanno potuto visitare lo stand dei podologi, aperto il 18 e il 19 settembre, ed avere una diagnosi e le prime cure per alleviare le sofferenze del piede. Ma non solo. Venerdì sera, infatti, uno dei più preparati podologi italiani, Marco Piacentini, che esercita a Villafranca di Verona, ha presentato una relazione sul rilievo che assume la podologia al fine di assicurarsi, anche nell età più avanzata, una buona salute. Numerosissime, infatti, sono le affezioni podaliche della terza e quarta età, dalle più gravi e invalidanti, quali il piede diabetico e l artrite reumatoide, alle più semplici, quali la secchezza della cute e l ipercheratosi. È stato stimato che le affezioni del piede dell anziano sono oltre trecento. Ebbene, la maggior parte di esse possono essere facilmente eliminate ricorrendo all assistenza del podologo. Occorre tener presente, poi, che una diagnosi tempestiva, corretta e, soprattutto, professionale, può nella maniera più semplice ed indolore evitare complicanze che, soprattutto se riferite agli anziani, porterebbero a privarli dell autosufficienza. Il bilancio della presenza dei podologi ad Andalo è stata più che positivo. Basti pensare che in un giorno e mezzo sono stati visitati circa 110 anziani, di cui buona parte donne. L interesse delle persone, che hanno chiesto allo stand dell Aip informazioni sul nostro lavoro, è stato veramente notevole - ha affermato Marco Piacentini - e

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