DOSSIER UPI FVG_GORIZIA Venerdì, 10 gennaio 2014

Transcript

1 DOSSIER UPI FVG_GORIZIA Venerdì, 10 gennaio 2014

2 Dossier Upi FVG_Gorizia A Gorizia lo scrigno della Grande guerra 1 Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del T05:40:00 Portelli: «Abbiamo uno sterminato archivio fotografico» 3 Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del T05:40:00 Domani visita guidata e concerto di Zorza 4 Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del T05:40:00 Si apre a Tiare shopping l' Infopoint della Provincia 5 Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del T05:40:00 Primi cimeli del 1917 raccolti da Cossar 6 Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del T05:40:00 Visita ai musei di Borgo Castello 7 Da Messaggero Veneto (ed. Gorizia) del T05:38:00 La Grande guerra rivive a Gorizia fra suoni e trincee 8 Da Il Piccolo del T05:38:00 Legambiente dà i voti agli edifici scolastici 10 Da Il Piccolo del T05:38:00 DOSSIER UPI FVG_GORIZIA Venerdì, 10 gennaio 2014

3 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) A Gorizia lo scrigno della Grande guerra Il Museo di Borgo Castello vero punto di riferimento per il centenario. Al centro dell' allestimento la figura tragica del soldato. di Stefano Bizzi La scrivania del generale Diaz, la bicicletta Bianchi da bersagliere completa di equipaggiamento, il pastrano del generale Cadorna o le giubbe dei tenenti Baruzzi e Caccia Dominioni, ma anche le lettere dei soldati, gli oggetti di uso quotidiano o le immagini di una Gorizia distrutta dai bombardamenti e popolata di militari. Senza dimenticare la trincea, soprattutto la trincea: con il suo orrore. Il soldato e il territorio sono al centro. Sono questi i due elementi intorno a cui ruota tutto l' allestimento del Museo della Grande guerra di Borgo Castello. Non c' è alcuna esaltazione nazionalistica. C' è solo una rappresentazione chiara ed efficace di ciò che fu la Prima guerra mondiale. Insieme al Carso, il percorso inaugurato nel 1990 nei sotterranei delle antiche case Dornberg e Tasso sarà il cuore pulsante delle celebrazioni del centenario. Domani l' associazione Itineraria proporrà una visita guidata alla scoperta dei "segreti" celati sotto queste volte in pietra (prenotazioni al numero 347/ ). Da sempre l' allestimento goriziano rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per gli appassionati di storia. Il museo ignora la retorica dell' eroe, il sacrificio per la Patria e il trionfo della vittoria. Legge piuttosto gli avvenimenti bellici dalla prospettiva dell' uomo proponendo ai visitatori il punto di vista di chi si è trovato a combattere contro un nemico che spesso non sentiva nemmeno come tale. Quella di domani è dunque un' occasione per riscoprire cimeli unici come quelli del Fondo Diaz, ma anche per capire l' immane tragedia che spazzò via centinaia di migliaia di vite umane. L' approccio didattico si sviluppa in dieci suggestive sale sotterranee. Il percorso studiato dagli storici Lucio Fabi e Antonio Sema, insieme all' allora assessore provinciale Giovanni Battista Panzera, parte dalla ricostruzione del campo di battaglia con un diorama in cui giacciono al suolo due soldati vestiti con uniformi reciprocamente nemiche. Come ricorda oggi Panzera quelle due figure simbolo dei quasi 10 milioni di morti provocati dall' intero conflitto, all' inizio vennero aspramente criticate perché ritenute troppo "forti" nel loro messaggio di pace. A distanza di quasi cinque lustri, tuttavia, quei caduti si trovano ancora al loro posto. Di grande impatto emotivo è anche l' altra ricostruzione: quella della trincea con i suoni angoscianti della battaglia: spari, esplosioni, grida, sibili di granate, deflagrazioni a catena. Gli assalti non si vedono, ma si materializzano nella mente del visitatore nitidi e terribili; e nitide e terribili sono anche le immagini della Continua > 1

4 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) < Segue città distrutta dai bombardamenti esposte nelle bacheche con, ad esempio, quella di un edificio semidiroccato su cui è stato apposto un cartello con scritto Adagio Voltata pericolosa. Tra le altre cose, per gli appassionati di tecnologia e storie di spionaggio industriale da non perdere l' esemplare di mitragliatrice automatica Perino modello 10. Fu la prima ad essere realizzata interamente in Italia, ma aveva dei difetti tecnici e la Fiat riuscì a imporsi con il suo modello che, di fatto, ricalcava, migliorandola, l' arma progettata dallo stesso ingegner Perino. Dopo aver scoperto che gli inglesi non avrebbero più inviato in Italia le Vickers mod (già pagate dal governo), l' azienda di Torino riuscì a vendere le sue mitragliatrici a lire l' una anziché a come inizialmente pattuito. RIPRODUZIONE RISERVATA. 2

5 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) LA PROVINCIA. Portelli: «Abbiamo uno sterminato archivio fotografico» Quello che si può vedere esposto nel percorso allestito al Museo della Grande guerra è solo una minima parte della collezione della Provincia. «Abbiamo un sacco di oggetti che non sono mai stati catalogati ricorda l' assessore alla Cultura Federico Portelli. Nella Sala Diaz non c' è tutto ciò che ci è stato lasciato, penso ad esempio all' importante fondo fotografico costituito da 1338 immagini scattate prevalentemente sul fronte dell' Isonzo e del Carso. Ce le chiedono da tutto il mondo. La nostra fototeca è usata da tutti, anche se spesso nei libri non viene neppure citata». Per ricordare i cent' anni della Prima guerra mondiale nei prossimi anni a palazzo Dornberg Tasso sono previste diverse mostre a tema. Si parte in primavera con la mostra "L' esercito colorato". L' iniziativa che si avvarrà della collaborazione della Fondazione Coronini Cromberg e della Fondazione Carigo porrà l' accento sul crepuscolo della Belle Èpoque e sulle sue illusioni di guerre cavalleresche e di breve durata con belle divise e schemi tattici concepiti a tavolino come partite a scacchi. Alle soglie della Prima guerra mondiale le uniformi non tenevano minimamente il passo con il progresso delle tecnologie militari e rimanevano eleganti, colorate e di forte impatto estetico. La mostra proporrà dunque le uniformi appartenenti ai diversi eserciti coinvolti nella Grande guerra nella loro versione pre bellica insieme ad illustrazioni tratte da riviste del tempo come la "Domenica del Corriere" o da cartoline e fotografie. L' anno prossimo il tema espositivo prescelto sarà invece quello de "La guerra in casa" nel quale verrà sviluppato il tema dei profughi goriziani e dei danni materiali subiti dalla città. Il 2016 segnerà invece la collaborazione con i Musei Statali di Berlino per presentare la mostra "Krieg und Kleider" dedicata ai cambiamenti imposti dalla guerra ai costumi. (s.b. ) 3

6 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) la proposta. Domani visita guidata e concerto di Zorza Iniziativa dell' associazione Fvg Itineraria. Partecipazione libera e ingresso gratuito. Valorizzare il contenuto, ma anche il contenitore. È questo l' obiettivo dell' iniziativa promossa ai Musei provinciali di Borgo Castello dall' associazione delle guide turistiche autorizzate del Friuli Venezia Giulia Itineraria. Per il suo terzo appuntamento, il ciclo "Itinerari sotto le stelle, tra arte e musica in Friuli Venezia Giulia" approda domani a Gorizia per mettere in luce oltre la collezione del Museo della Grande guerra, anche gli ambienti in cui il percorso è allestito. «Le Case Dornberg e Tasso ricorda Sandra Guatto non presentano testimonianze architettoniche o artistiche particolarmente importanti, ma le cantine sono affascinanti. Focalizzeremo la nostra visita anche su questo particolare, senza dimenticare l' approccio didattico del museo al tema della guerra. A Gorizia la mostra non è didascalica: i materiali sono stati selezionati e non sono soltanto italiani. C' è un' esaltazione della pace, non del conflitto. Gli oggetti offrono infinite occasioni per narrare piccole storie come quella di Julius Kugy che mise le sue conoscenze alpinistiche a disposizione dell' esercito o quella del curioso manifesto scritto oltre che in italiano, tedesco e inglese anche in friulano: allora era inusuale». Al termine della visita guidata gratuita in programma alle 19 si terrà un breve concerto a cura del maestro Sebastiano Zorza e una degustazione di vini curata dall' Associazione italiana donne del vino, delegazione del Friuli Venezia Giulia. Per partecipare alla visita guidata è richiesta la prenotazione (347/ ; itineraria@itinerariafvg.it; Il prossimo e ultimo appuntamento con la manifestazione si terrà mercoledì 22 gennaio alle 20.30, al Museo civico d' arte di Pordenone. (s.b. ) 4

7 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) INAUGURAZIONE. Si apre a Tiare shopping l' Infopoint della Provincia L' info point della Provincia al parco commerciale di Villesse verrà inaugurato ufficialmente martedì, ma sarà operativo già a partire da oggi. Ieri si è lavorato per sistemare gli ultimi dettagli. Il punto informativo si trova all' ingresso del Tiare Shopping, a pochi passi da MediaWorld e darà lavoro a 5 persone (a 2 dipendenti della provincia, a uno della Camera di commercio e a 2 stagisti). L' obiettivo è promuovere il territorio isontino, con un focus particolare sulla Grande guerra. «Pensiamo sia una cosa positiva perché Tiare shopping è un luogo di grande impatto: attira molte persone che arrivano da fuori provincia osserva la vicepresidente Mara Cernic Villesse però non è sulla luna: è parte del nostro territorio e con questa iniziativa illustreremo ai visitatori del centro commerciale quelle che sono le realtà dell' Isontino". "Si tratta di un' opportunità di promozione straordinaria per tutti aggiunge l' assessore provinciale alla Cultura Federico Portelli. Le associazioni e gli enti locali ora hanno a disposizione un' importante vetrina da sfruttare per promuovere le proprie iniziative». (ste.bi. ) 5

8 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) Primi cimeli del 1917 raccolti da Cossar LA SCHEDA. Il Museo della Grande guerra di Borgo Castello venne inaugurato il 16 giugno 1990 dal ministro dell' Istruzione Sergio Mattarella insieme al ministro austriaco Busek, ma le sue origini sono più antiche. Già nel 1917 Giovanni Cossar stabilì a Palazzo Attems Petzenstein il centro di raccolta delle collezioni museali cittadine che nel 1924 daranno vita al Museo della Redenzione. Nel 1927 le collezioni verranno divise e nel 1954 nascerà il Museo della Guerra Il museo rimase a palazzo Attems fino all' alluvione del 17 ottobre 1983 che danneggiò gravemente la collezione rendendo necessario un lungo lavoro di restauro e riordino. (s.b. ) 6

9 Pagina 24 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Visita ai musei di Borgo Castello domani. Domani alle 19 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà una visita guidata, gratuita, ad uno dei musei più significativi legati alla memoria della Prima guerra mondiale. Nell' ambito di "Itinerari sotto le Stelle tra Arte e Musica in Friuli Venezia Giulia", sarà esplorato un suggestivo percorso espositivo e didattico per mettere in luce le laceranti condizioni del conflitto bellico visto da entrambi i fronti. Dopo la visita è previsto un breve concerto e una degustazione di vini autoctoni del territorio. Prenotazioni al L' evento è organizzato da Itineraria, (e.m. ) 7

10 Pagina 16 Il Piccolo Gorizia La Grande guerra rivive a Gorizia fra suoni e trincee di Stefano Bizzi wgorizia La scrivania del generale Diaz, la bicicletta Bianchi da bersagliere completa di equipaggiamento, il pastrano del generale Cadorna o le giubbe dei tenenti Baruzzi e Caccia Dominioni, ma anche le lettere dei soldati, gli oggetti di uso quotidiano realizzati al fronte o le immagini di una Gorizia distrutta dai bombardamenti e popolata di militari. Senza dimenticare la trincea, con il suo orrore. Il soldato e il territorio sono al centro. Sono questi i due elementi intorno a cui ruota tutto l' allestimento del Museo della Grande Guerra di Borgo Castello. Non c' è alcuna esaltazione nazionalistica. C' è solo una rappresentazione chiara ed efficace di ciò che fu la Prima guerra mondiale. Insieme al Carso, il percorso inaugurato nel 1990 nei sotterranei delle antiche case Dornberg e Tasso sarà il cuore pulsante delle celebrazioni del centenario dallo scoppio del conflitto che all' inizio dello scorso secolo sconquassò l' Europa e non soltanto essa. Domani l' associazione Itineraria proporrà una visita guidata alla scoperta dei "segreti" celati sotto queste volte in pietra (prenotazioni al numero 347/ ). Da sempre l' allestimento goriziano rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per gli appassionati di storia. Il museo ignora la retorica dell' eroe, il sacrificio per la Patria e il trionfo della vittoria. Legge piuttosto gli avvenimenti bellici dalla prospettiva dell' uomo proponendo ai visitatori il punto di vista di chi si è trovato a combattere contro un nemico che spesso non sentiva nemmeno come tale. Quella di domani è dunque un' occasione per "riscoprire" cimeli unici come quelli del Fondo Diaz, ma anche per capire l' immane tragedia che spazzò via centinaia di migliaia di vite umane. L' approccio didattico si sviluppa in dieci suggestive sale sotterranee. Il percorso studiato dagli storici Lucio Fabi e Antonio Sema, insieme all' allora assessore provinciale Giovanni Battista Panzera, parte dalla ricostruzione del campo di battaglia con un diorama in cui giacciono al suolo due soldati vestiti con uniformi reciprocamente nemiche. Come ricorda oggi Panzera quelle due figure simbolo dei quasi 10 milioni di morti provocati dall' intero conflitto, all' inizio vennero aspramente criticate perché ritenute troppo "forti" nel loro messaggio di pace. A distanza di quasi cinque lustri, tuttavia, quei caduti si trovano ancora al loro posto. Di grande impatto emotivo è anche l' altra ricostruzione: quella della trincea con i suoni angoscianti della battaglia: spari, esplosioni, grida, sibili di granate, deflagrazioni a catena... Gli assalti non si vedono, ma si materializzano nella mente del visitatore nitidi e terribili. E nitide e terribili sono anche le immagini della città distrutta dai bombardamenti esposte nelle bacheche. RIPRODUZIONE RISERVATA. Continua > 8

11 Pagina 16 < Segue Il Piccolo Gorizia 9

12 Pagina 15 Il Piccolo Gorizia Legambiente dà i voti agli edifici scolastici Pordenone quarta nella classifica nazionale della sicurezza delle scuole. Trieste agli ultimi posti. di Roberto Urizio wtrieste Pordenone vanta un' edilizia scolastica tra le migliori in Italia, Trieste invece si conferma in ritardo. È quanto emerge dall' indagine Ecosistema scuola 2013, il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell' infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. A livello nazionale la situazione rimane di «permanente emergenza sul fronte degli interventi e della messa in sicurezza», secondo quanto riportato dall' indagine di Legambiente. Oltre il 60% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974, data dell' entrata in vigore della normativa antisismica; il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi. In Friuli Venezia Giulia si registrano luci ed ombre: nella graduatoria dei Comuni capoluogo in migliori condizioni sul piano dell' edilizia scolastica, Pordenone conquista il 4 posto (dietro Trento, Prato e Piacenza), Gorizia il 22,Udine 43, mentre Trieste è solo al 69 posto. Il patrimonio edilizio regionale è più vecchio della media nazionale (il 76,8% costruito prima del 1974), così come gli edifici con necessità di interventi di manutenzione urgenti (44,1%) si attestano oltre 6 punti percentuali sopra la media, mentre sotto di circa 10 punti risultano quelli che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni (46,3%). I dati positivi riguardano alcune certificazioni, come il collaudo statico, effettuato sul 73,1% degli edifici (la media italiana è del 52,4%), la prevenzione incendi (57,6% contro una media nazionale del 35,9%); gli impianti elettrici a norma sono 93,8% (contro l' 83,4% in italia). Sotto il dato nazionale sono invece gli edifici con l' agibilità (55,9% contro il 61,2% nazionale) e quelli con la certificazione igienico sanitaria (63,4% a fronte di una media nazionale del 73,8%). Scarso risulta il dato sul servizio di scuolabus, garantito solo al 15,8% degli edifici scolastici, mentre di poco sopra la media il dato sul servizio di pedibus che coinvolge il 7,3% degli istituti. In tutte le mense vengono serviti pasti biologici e la media percentuale di prodotti biologici è del 71,5%, circa 15 punti percentuali sopra la media nazionale. Inferiore al dato italiano e in discesa rispetto all' anno precedente risulta la raccolta differenziata per tutti i materiali e negativo è anche il dato sugli edifici che utilizzano fonti di energia rinnovabile: 7,5% contro il Continua > 10

13 Pagina 15 < Segue Il Piccolo Gorizia 13,5% della media nazionale. Molto positivi, invece, i risultati sui monitoraggi dell' amianto e del radon, realizzati in tutti gli edifici: solo il 2% i casi certificati di amianto e il 2,2% quelli di radon. RIPRODUZIONE RISERVATA. 11