OSSERVAZIONI E PROPOSTE SULLA TRANSIZIONE ALLA SEPA. Il punto di vista degli utilizzatori finali

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1 CUSP OSSERVAZIONI E PROPOSTE SULLA TRANSIZIONE ALLA SEPA Il punto di vista degli utilizzatori finali SINTESI DIREZIONALE L obiettivo di migliorare la competitività del sistema produttivo europeo mediante il completamento dell unificazione monetaria è parte dell Agenda di Lisbona. La concreta attuazione di questo obiettivo si fonda (i) sull armonizzazione del quadro legale di riferimento per i servizi finanziari (Payment Services Directive), (ii) sulla standardizzazione delle regole e degli strumenti d incasso e pagamento (Single Euro Payments Area), accompagnati da interventi concernenti le infrastrutture interbancarie e i sistemi informativi di Banche, Imprese e Pubbliche Amministrazioni dell Area Euro. Ambedue gli interventi sono impegnativi per le Imprese, per le Pubbliche Amministrazioni e per le Banche, sia sotto il profilo economico sia sotto quelli organizzativo, commerciale, finanziario e legale. Si tratta di un compito articolato e complesso che, oltre al sistema bancario, coinvolge tutti gli operatori economici non bancari, atteso che i servizi di pagamento incidono immediatamente: sulle modalità di conclusione dei rapporti commerciali (le compravendite vanno a buon fine con il regolamento monetario), con significativi riflessi sui profili di rischio di controparte; sulle modalità di accesso al credito, con importanti ricadute sulla gestione delle tesorerie delle Imprese. Nel 2002, con un approccio basato sul principio dell autoregolamentazione, fuori dunque dagli ambiti della legislazione cogente, la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea hanno affidato la progettazione tecnico-funzionale dei nuovi strumenti d incasso e pagamento al sistema europeo delle Banche commerciali, che, a questo fine, si sono dotate di un apposito organismo, denominato European Payments Council (EPC). Purtroppo, il metodo di lavoro adottato dall EPC per svolgere questo compito non ha consentito alcuna interazione tra Banche e Imprese nel corso dei lavori. Solo a partire dall aprile del 2005, anche in risposta alle sollecitazioni delle associazioni europee dei tesorieri, la Banca Centrale Europea ha aperto un tavolo di consultazione con gli end user per affrontare il tema della SEPA. A settembre 2005, lo European Payments Council ha portato a conoscenza delle Imprese i Rulebook su incassi e pagamenti e, a marzo 2006, quello sulle carte di debito/credito, che - 1 -

2 descrivono i nuovi strumenti per i regolamenti monetari nello spazio valutario comune europeo. Le consultazioni condotte tra i tesorieri aziendali delle associazioni nazionali aderenti allo EACT hanno confermato le preoccupazioni delle Imprese circa la scarsa rispondenza degli strumenti proposti alle effettive esigenze di mercato e, pertanto, circa la loro inidoneità a conseguire gli obiettivi indicati dalle Autorità. (cfr. lettera del Presidente EACT a EPC, Commissione Europea e Banca Centrale Europea, e relativo allegato, qui acclusi). Gli strumenti d incasso e pagamento proposti dall EPC sembrano esprimere gli interessi delle Banche europee in ordine alla minimizzazione degli investimenti, ma risultano inadeguati a salvaguardare i livelli di efficacia/efficienza conseguiti con gli strumenti attualmente utilizzati dalle Imprese italiane nei rapporti con clienti, fornitori e Banche. Poiché le modifiche che sarebbero introdotte con i nuovi strumenti incidono sia a monte sia a valle dei processi di ciascuna azienda, le ripercussioni sarebbero diffuse e tenderebbero a riflettersi sui prezzi di beni e servizi e/o sui valori delle Imprese, erodendone la competitività. Per rispondere a questa fondamentale necessità, la Banca Centrale Europea, in accordo con la Commissione, ha esplicitamente indicato all EPC di mettere a punto soluzioni atte a garantire (i) l End-to-End Straight Through Processing degli utilizzatori finali e (ii) il conseguimento di gradi di efficienza non inferiori a quelli oggi raggiunti dai migliori performer. Ancorché i principi enunciati paiano attagliarsi soprattutto alle grandi Imprese (in cui la maggiore specializzazione funzionale rende più evidente l impatto), essi presentano implicazioni dirette anche per le PMI (clienti e fornitrici lungo le stesse catene del valore). Molti dei presidi per fronteggiare o mitigare i rischi e preservare l economicità della gestione sono incorporati nelle procedure che supportano le funzioni commerciali, produttive e di logistica (Supply Chain) e quelle di amministrazione, finanza e controllo (Financial Value Chain). Quest ultima si salda ai sistemi di pagamento attraverso le piattaforme automatizzate per la gestione della tesoreria aziendale, che si avvalgono dei servizi di electronic banking. Evoluzioni degli strumenti di regolamento monetario incoerenti con dette filiere sono certamente fonte di oneri e possono ostacolare l avanzamento delle frontiere di efficienza.. Sebbene le Imprese siano interessate ad uno spazio unico europeo per i servizi d incasso e pagamento, l adozione di soluzioni che metterebbero a repentaglio i profili di rischio e l economicità dei processi ottenuti con gli strumenti esistenti farebbe ritenere inadeguato il progetto SEPA, così come oggi proposto. Trattandosi di un iniziativa a carattere privatistico, e dunque non obbligatorio, le Imprese non avrebbero validi motivi per aderirvi. L EPC sembra aver recepito le riserve espresse dal mercato nei confronti dei Rulebook e sta dibattendo al proprio interno il tema degli AOS (Additional Optional Services) che dovrebbero arricchire, seppure su base volontaria da parte delle Banche, le funzionalità dei nuovi strumenti, avvicinandole ai livelli di servizio offerti dagli strumenti più avanzati oggi disponibili in alcuni Paesi. È essenziale che al dibattito sugli AOS partecipino in maniera non simbolica le Imprese e gli altri utilizzatori finali attraverso le loro Associazioni rappresentative, in particolare quelle dei Tesorieri d Impresa, che sono i maggiori e più esperti utilizzatori dei sistemi di pagamento, e dello EACT che li rappresenta a livello europeo. Per quanto riguarda l Italia, le Imprese sono disponibili a collaborare con l ABI nell ambito del Comitato Nazionale di Transizione alla SEPA per pianificare le tappe del passaggio al mercato unico dei pagamenti e ai nuovi strumenti, ma chiedono nel contempo di essere coinvolte pienamente nei lavori sugli AOS; chiedono altresì che il sistema bancario italiano si batta, in sede europea, per ottenere il riconoscimento dei più avanzati strumenti di incasso e pagamento - 2 -

3 del Sistema Italia, frutto degli sforzi e degli investimenti compiuti da Banche e Imprese in oltre 20 anni di collaborazione, e patrimonio distintivo del Paese. Perché le Imprese accettino la SEPA e siano disponibili a sostenere gli oneri per gli investimenti e i cambiamenti necessari, è essenziale che il tavolo congiunto sugli AOS sia da subito attivato all interno del Comitato Nazionale per la Transizione alla SEPA o, laddove congiuntamente valutato più opportuno, presso il CNEL. I suoi lavori dovranno procedere rapidamente, in sede nazionale ed europea, per fornire quanto prima alle Imprese il quadro organico dei servizi bancari che saranno resi disponibili dalle Banche nella SEPA entro il 31 dicembre 2010 o in epoca successiva. Una volta definiti gli AOS corrispondenti alle esigenze delle Imprese italiane, affinché i risultati conseguiti abbiano sufficiente respiro, è altresì necessario che l ABI e le Banche attivino un efficace strategia per il loro posizionamento nel nuovo mercato domestico Europeo, sia in ambito EPC, sia attraverso alleanze con gruppi di Banche e comunità di business. Infatti, se è cruciale non fare passi indietro a livello nazionale, è altrettanto importante che gli AOS non vengano impiegati solo da gruppi chiusi di utilizzatori e da singole comunità bancarie nazionali, ma diventino un patrimonio comune, a vantaggio di tutti gli operatori europei. Per raggiungere questo risultato, è essenziale che gli AOS siano realizzati secondo gli standard SEPA e si raccordino in maniera organica agli schemi base dei Rulebook. Con la costituzione del Tavolo Nazionale sulla Dematerializzazione dei Documenti e lo Straight Through Processing, presso il CNEL, l Italia ha avviato quanto opportuno per salvaguardare i propri interessi in campi nei quali volenti o nolenti non è più possibile sottrarsi alla competizione regolamentare tra Sistemi Paese. ADICONSUM, AITI, CNIPA e i rappresentanti delle PP.AA., Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Confservizi, Legacoop, Movimento Difesa del Cittadino, assieme alle maggiori aziende del Paese, sono pronti a sedersi al tavolo di lavoro congiunto Banche-Imprese per fornire i loro contributi alla definizione e all avvaloramento degli AOS italiani, in linea con le reali istanze aziendali e dei consumatori. L ABI e l ACBI dispongono delle risorse per sviluppare gli standard di AOS da sottoporre all EPC e all ISO A livello europeo, l AITI, per il tramite dell EACT, è pronta a svolgere una forte azione di lobbying verso l EPC e gli enti regolatori per quanto riguarda gli AOS, verso il Parlamento e il Consiglio Europeo per quanto riguarda la Direttiva sui Servizi di Pagamento, altro tassello essenziale della SEPA. Su quest ultimo fronte, è ragionevole mobilitare, anche attraverso il CNEL, i tecnici e le rappresentanze politiche italiane negli organismi UE. 1. Lo stato dell arte La Commissione Europea e lo Eurosystem (Banca Centrale Europea e Banche Centrali nazionali) hanno individuato gli obiettivi di efficienza e di competitività dell area UE da conseguire mediante l integrazione dei sistemi di pagamento locali nell unico sistema domestico europeo 1. Si 1 The SEPA objectives For citizens in the euro area, a real SEPA will be achieved when they can make payments throughout the whole area from a single bank account, using a single set of payment instruments, as easily and safely as in the national context today. For the customer, it should not make any difference where or with which bank in the euro area this account is held. The Eurosystem s vision for the SEPA, hence, is that all euro area payments should become domestic and reach a level of safety and efficiency at least on par with the best performing national payment systems today., European Central Bank, Towards a Single Euro Payments Area -Third Progress Report - 3 -

4 prevede di raggiungere detti obiettivi mediante il progetto SEPA (Single Euro Payments Area) che, per quanto riguarda i rapporti tra le Banche e la propria clientela 2, è l iniziativa basata (a) sul principio dell autoregolamentazione del mercato e (b) sulla nuova disciplina dei servizi finanziari volta a definire diritti, doveri e responsabilità di clienti e intermediari nei processi di regolamento monetario (Payment Services Directive o PSD, in corso di emanazione). In sintesi, dopo aver introdotto l Euro quale unità di conto per i mercati finanziari e creditizi dell Unione Europea (1 gennaio 1999) e sostituito le divise nazionali unificando politica monetaria e circolazione materiale dei mezzi di pagamento nell area Euro (1 gennaio 2002), occorre ora standardizzare e rendere interoperanti i sistemi elettronici di transazione, compensazione e regolamento monetario. Ciò anche al fine di consentire a cittadini, Imprese e Amministrazioni Pubbliche di pagare e incassare in Euro con procedure e strumenti egualmente validi in tutti i Paesi attraverso conti intrattenuti presso qualunque banca o intermediario dell area valutaria comune, allo stesso costo del servizio di pagamento o di un incasso oggi definito domestico. Per ottenere questi risultati, sono state innanzitutto armonizzate la norme relative ai processi di settlement su base lorda ed è stata realizzata la piattaforma unitaria per la gestione dei rapporti tra le Banche Centrali Nazionali (TARGET); contestualmente, per i regolamenti compensati su base netta, è nata EBA Step 2, la prima Pan European Automated Clearing House (PE-ACH). Quanto agli strumenti transazionali al dettaglio (utilizzati nei rapporti tra Banche e Imprese e tra queste e i Consumatori), in considerazione della complessità regolamentare che caratterizza i sistemi di pagamento nazionali, anziché tendere ad una loro progressiva unificazione (cosa che avrebbe richiesto tempi eccessivamente lunghi), l Eurosistema e la Commissione Europea hanno scelto di promuovere la creazione di nuovi strumenti di incasso e pagamento basati su regole tecnico-operative uniformi e su standard internazionali, atti a sostituire quelli esistenti in ciascun Paese. La definizione dell ordine di pagamento e della disposizione d incasso paneuropei è stata affidata al sistema bancario. Peraltro, lo European Payments Council (EPC, l organismo formato dalle Banche e dalle associazioni bancarie nazionali per svolgere questo compito), nella messa a punto dei nuovi strumenti di incasso e pagamento avrebbe dovuto quantomeno garantirne l allineamento a quelli oggi caratterizzati dalle migliori performance per gli utilizzatori, ed ottenere così un innalzamento del livello medio europeo di efficienza, assicurando in questo modo la spontanea adesione delle Imprese all iniziativa. 2. La posizione delle Imprese italiane In Italia, dopo la prima versione dei Rulebook dell EPC, Confindustria e AITI, attraverso un documento congiunto condiviso anche con Confcommercio, hanno indicato all ABI quali interventi fossero indispensabili per assicurare l adesione delle Imprese italiane alla SEPA. Tutti gli interventi ivi individuati sono stati recepiti nell analogo documento redatto dallo EACT (European 2 In linea puramente teorica, la SEPA riguarda solo i rapporti interbancari, alveo entro il quale si definiscono le regole per la produzione e la successiva fornitura in circolarità al mercato di servizi d incasso e pagamento e di rendicontazione. Per i regolamenti monetari cosiddetti al dettaglio, continuità tecnico-operative, organizzative e giuridiche tra ambito interbancario e strumenti per la gestione dei rapporti Banca-Impresa, imperniati sul mandato, impediscono di stabilire artificiose segmentazioni in ragione delle quali gli utilizzatori finali possano disinteressarsi delle modalità di esecuzione dei mandati. Ciò è chiaramente espresso nel principio di End-to-End Straight Through Processing, esplicitamente richiamato dalle Autorità come principio informatore della SEPA

5 Associations of Corporate Treasurers), in rappresentanza delle Imprese europee, e tempestivamente inviato all EPC, alla Banca Centrale Europea e alla Commissione Europea. Sebbene queste azioni abbiano modificato il grado di attenzione delle Autorità alle istanze di integrazione tra strumenti di pagamento e cicli commerciali (cfr IV Report on SEPA Progress ECB) e attivato uno specifico tavolo di lavoro tra Imprese (rappresentate dall EACT) e Banche (rappresentate dall EPC), al momento nessuna delle richieste sostanziali sembra avere ancora trovato accoglimento nella stesura finale dei Rulebook. La risposta dell EPC alle osservazioni espresse dall EACT è stata che, per la necessità di mettere d accordo le diverse richieste delle comunità bancarie nazionali e per i tempi stretti della SEPA, i Rulebook sono il miglior risultato che si potesse ottenere e rappresentano, in teoria, una base comune su cui costruire servizi più sofisticati. Ma quali essi siano, quando verranno resi disponibili e quanto costeranno i servizi più sofisticati (che in realtà per l Italia costituirebbero, al massimo, solo un allineamento agli strumenti oggi disponibili), nessuno ancora lo sa Più volte l EACT ha fatto presente il rischio che le Imprese non siano disponibili ad abbandonare sistemi provati ed efficienti per migrare verso un contesto regolamentare e operativo frutto di un processo decisionale lontano dalle regole di mercato. Occorre stabilire al più presto regole di governance atte a conferire un adeguato grado di trasparenza e di coerenza ai lavori dall EPC e che consentano il tempestivo coinvolgimento degli stakeholder. Per effetto delle abilitazioni legali e tecnologiche, da un lato, e delle esigenze regolamentari e di mercato dall altro, non è più possibile ritenere distinte, o separabili, le catene del valore delle Imprese da quelle operanti nel sistema dei pagamenti: sono in gioco investimenti e soluzioni che concorrono nel determinare la capacità di competere e le opportunità di sviluppo dell intero comparto produttivo del Paese. Al momento, esiste grande incertezza su una serie di punti importanti che riguardano intere porzioni dei processi messi a punto dalle Imprese per gestire le fasi conclusive dei cicli commerciali (con Consumatori, Imprese, Pubbliche Amministrazioni) e i rapporti con il mercato del credito. In particolare, non è oggi dato sapere: a) quali servizi saranno effettivamente resi disponibili da parte delle Banche al 1 gennaio 2008 e al 31 dicembre 2010, come combinazione dei due strumenti base e degli AOS (Additional Optional Services); b) quali saranno il pricing e/o i criteri di tariffazione di tali servizi completi ; c) come la PSD ( Payment Services Directive ) impatterà sui servizi attuali; d) se la Ri.Ba. e alcune particolarità dei nostri bonifici domestici, segnatamente la valuta prefissata beneficiario, potranno continuare ad esistere tal quali, grazie ad accordi tra le Banche Italiane e con una o più PEACH di riferimento (ad es. EBA STEP 2); e) se si intende portare all interno della SEPA, come estensioni o varianti dei due schemi base o come nuovi schemi, altri strumenti di pagamento, come la Ri.Ba e, in tal caso, quando le Banche italiane dismetteranno il servizio Ri.Ba. attuale; - 5 -

6 f) quali saranno le soluzioni proposte da EPC sul Direct Debit per il secondo canale del mandato alla banca del debitore e del Direct Debit versione B2B, onde ottenere funzionalità analoghe a quelle del RID Veloce, altrimenti destinato a scomparire; g) se e quando le Banche italiane dismetteranno l attuale servizio Allineamento Elettronico Archivi delle deleghe RID; h) quali interventi saranno posti in essere per (i) realizzare le previste interoperabilità UE delle carte di pagamento e dei connessi servizi di acquiring e (ii) ridurre le esigenze di contante per il regolamento degli scambi di beni e servizi al dettaglio. Se davvero si vuole attuare la SEPA in Italia, occorre che il locale sistema bancario fornisca precise risposte alle questioni sopra elencate ed affronti con determinazione in sede europea (EPC) i punti di sostanza rappresentati dalle Imprese. Prima di mettere mano a nuovi sistemi e procedure che modificano, al momento peggiorandoli, i profili di rischio e l economicità dei processi, le aziende hanno il dovere di esaminare le risposte a queste domande, conoscere il progetto globale e valutare i costi/benefici di breve, medio e lungo periodo del passaggio alla SEPA (in primis, la governance dei modelli di servizio, degli standard e delle regole di processo che supportano i regolamenti monetari e le rendicontazioni). Ciò anche nell ottica di una completa integrazione della Financial Value Chain e delle attività di tesoreria con i sistemi di pagamento, oggi possibile dal punto di vista tecnicooperativo e legale, ineludibile per ottenere avanzamenti della frontiera d efficienza, ineluttabile per accrescere la competitività del sistema. I nuovi servizi CBI 2, basati sugli standard SEPA e ISO 20022, che si avvarranno di tecnologie Internet e introdurranno finalmente la firma elettronica e i messaggi XML, rappresentano un incentivo a cambiare; sullo sviluppo futuro del CBI 2 pesano tuttavia buona parte delle medesime incertezze a cui prima si è fatto cenno con riferimento alla SEPA. I componenti del Comitato Nazionale di Transizione alla SEPA ritengono sia essenziale fare rapidamente chiarezza sulle questioni sopra indicate. Occorre in ogni caso tenere conto del fatto che anche il quadro normativo europeo sui servizi di regolamento monetario (PSD) introdurrà sostanziali modifiche nei rapporti giuridici e nelle modalità di svolgimento dei servizi da parte delle Banche. A prescindere dagli assetti interbancari che riguardano la produzione di servizi standardizzati per la clientela (SEPA), sussiste pertanto il rischio che alcuni degli strumenti e delle clausole di mandato oggi utilizzati nei rapporti tra Imprese e Banche risultino inconciliabili con l emananda direttiva. Si auspica pertanto che anche il sistema bancario condivida e supporti, attraverso il CNEL, le azioni volte a far sì che i rappresentanti dell Italia presso gli organismi tecnici e legislativi europei sostengano le legittime istanze del comparto produttivo nazionale. 3. Quale ruolo per il Comitato Nazionale Venendo ai compiti del Comitato Nazionale di Transizione, come rappresentanti delle Imprese i passi da compiere ci sembrano i seguenti - 6 -

7 1. Spiegare cos è la SEPA. Al di là della retorica di rito sui vantaggi del mercato unico e di comuni strumenti di pagamento, occorre spiegare a tutte le funzioni aziendali interessate le caratteristiche dei due strumenti SEPA, il Credit Transfer e il Direct Debit, per confrontarli con gli strumenti domestici attualmente usati e comprenderne le differenze e gli impatti commerciali, economici e organizzativi. 2. Individuare le soluzioni per colmare i gap rispetto agli strumenti odierni (nuovi servizi CBI, sviluppi futuri della SEPA mediante AOS, ecc.). Chiarire, in particolare: (a) il destino della Ri.Ba., ovvero se si prevede la sua trasposizione nella SEPA come variante o AOS dello schema Direct Debit o un nuovo schema (europeo) da sviluppare; (b) il destino dell Allineamento Elettronico Archivi deleghe RID e del RID Veloce; (c) il destino della clausola valuta fissa beneficiario, assai efficiente sia per le Imprese sia per le Banche. 3. Definire le modalità e i tempi per il popolamento delle anagrafiche con gli IBAN (BIC opzionali). 4. Illustrare la PSD e il suo impatto su vecchi e nuovi strumenti, condividendo e promuovendo, anche attraverso il CNEL, interventi dei parlamentari italiani a Bruxelles sulle parti che risultasse opportuno modificare. 5. Verificare con le Banche se e fino a quando metteranno a disposizione una traduzione dai vecchi ai nuovi formati. 7. Verificare con gli editori di ERP le previsioni su tempi e costi per il rilascio delle nuove interfacce. 8. Individuare un gruppo di Imprese pronte a sperimentare i nuovi strumenti SEPA e i nuovi servizi CBI 2 e monitorare i pilot. Mentre si lavora per mettere a punto il piano di attività con cui preparare il sistema Italia alla SEPA, occorre portare avanti in modo deciso, di concerto con tutti gli stakeholder e ricercando opportune alleanze, la discussione sui tavoli dell EPC e dell Eurosistema. 4. Gli Additional Optional Services SEPA: l opportunità per il Sistema Italia di una strategia comune Banche-Imprese Come già richiamato, gli strumenti di base (c.dd. basic) per incassi e pagamenti nell area euro sono il SEPA Direct Debit e il SEPA Credit Transfer. Per la necessità di garantire omogeneità operative in tutti i Paesi appartenenti, in detta configurazione di base essi non tengono conto - al momento - delle esigenze soddisfatte in ciascun mercato nazionale dai differenti strumenti colà oggi utilizzati. Per colmare questo gap, che rischia di ostacolare molto seriamente il conseguimento dell obiettivo verso cui muove la SEPA, l EPC sta impostando interventi di integrazione degli strumenti base con servizi aggiuntivi opzionali (Additional Optional Services, AOS), con i quali si dovrebbe ottenere (al meno) la salvaguardia dei livelli di efficacia/efficienza su cui sono attualmente attestati i processi messi a punto dagli utilizzatori finali con gli strumenti esistenti (cfr. quanto richiamato alla nota 1)

8 Si profila tuttavia immediatamente il problema di una frammentazione del mercato dei servizi, con la riproduzione di comunità di business tra loro non comunicanti; situazione questa che, nella sostanza, vanificherebbe il progetto di una Single Euro Payments Area. Perché l iniziativa abbia successo, è pertanto di fondamentale importanza che lo sviluppo degli AOS faccia perno su regole di governance chiare e rigorose, che garantiscano: a) la produzione di standard conformi alla normativa tecnica ISO 20022, atti a soddisfare le concrete esigenze degli utilizzatori finali. In particolare, è indispensabile che siano adottati condivisi meccanismi di consultazione pubblica per l assunzione di decisioni congruenti con gli interessi rappresentati; b) la definizione di policy di diffusione che rendano gli AOS disponibili in tutta l area dell euro. Ciò comporta che le infrastrutture interbancarie siano configurate in modo da gestire il set completo dei servizi opzionali 3. Tuttavia, quelli sopra enunciati sono requisiti necessari, ma non ancora sufficienti a sciogliere i nodi per una convinta accettazione della SEPA da parte degli utilizzatori finali. In effetti, sebbene l EPC (in seno alla quale si presume sarà dato vita all AOS Scheme Management Entity europea) abbia iniziato a valutare se si possano ammettere solo AOS agganciati agli strumenti base o anche AOS del tutto nuovi, non sembra aver preso sinora in considerazione il punto di differenti regimi di optabilità, che potrebbe invece rappresentare la soluzione ai problemi attualmente aperti. Ciascuna comunità nazionale Banche-Imprese definisce i servizi aggiuntivi a quelli base che garantiscono i livelli di efficacia/efficienza conseguiti con gli strumenti d incasso e pagamento in corso di utilizzazione. Per dette comunità, tali servizi sono definibili come addizionali e le banche procedono alla loro integrazione con gli strumenti base di SEPA. L insieme dei servizi così individuati diviene disponibile per qualunque banca SEPA intenda inserirli nei propri processi di produzione ed erogazione, essendo garantita l interoperabilità con tutte le altre banche che li utilizzeranno. Nella sostanza, occorrerebbe distinguere: da 1. gli AOS che le Banche si impegnano ad erogare dietro semplice richiesta degli utilizzatori finali, in quanto a copertura di esigenze già soddisfatte con gli strumenti nazionali oggi funzionanti (Additional Services); 2. gli AOS attivabili per volontà delle Banche, in conseguenza di scelte di ampliamento della gamma di servizi da offrire alla propria clientela per soddisfare esigenze nuove o latenti (Optional Services). In tale ottica, la definizione degli AOS assume un valore assolutamente strategico, specie per il Sistema Italia, più evoluto di altri sistemi Paese in questo ambito di attività. È pertanto essenziale che si realizzi un AOS Scheme Management Entity nazionale, nel quale le Imprese e gli altri utilizzatori finali del sistema dei pagamenti partecipino attivamente sin dall avvio, con appropriato riconoscimento di ruolo. 3 L arricchimento degli strumenti base mediante il ventaglio di parametri di servizio riscontrati con il mercato costituisce probabilmente una delle migliori opportunità per esprime il valore implicito nel progetto SEPA - 8 -

9 Il Comitato Nazionale SEPA aveva programmato di affrontare entro settembre la gap analysis tra gli schemi SEPA e gli attuali strumenti, in modo da intraprendere a inizio ottobre l identificazione degli AOS e dei relativi requisiti. Sono peraltro identificabili sin d ora specifiche aree d intervento. Mandato informatico. Come noto, il mandato informatico per i pagamenti disposti dalle Pubbliche Amministrazioni è stato sviluppato con linguaggio XML. Sentite anche le Imprese per quel che concerne le esigenze di riconciliazione, è auspicabile che si compiano i passi più opportuni per rendere questa significativa porzione dei pagamenti nazionali integrabile nei processi di tesoreria delle aziende, raccordandone gli standard con quelli previsti a livello europeo. Bonifico. Partendo dal lavoro svolto dall ACBI con il supporto delle Imprese, che ha già in larga misura recepito le istanze de mercato, occorre ridefinire quanto prodotto per renderlo utilizzabile ai fini di una proposta di AOS. Ri.Ba. L attuale strumento potrebbe essere riprodotto nello schema SEPA di Direct Debit mediante la soluzione, estremamente semplice e di immediata applicabilità, indicata nel documento Confindustria-AITI sui Rulebook. In linea di principio, l ipotesi ivi avanzata renderebbe possibile di catalogare la proposta tra gli AOS imperniati sugli strumenti base. Per altro verso, l ACBI, anche su invito del Tavolo Nazionale sulla Dematerializzazione dei Documenti e lo Straight Through Processing (CNEL), ha avviato l iter per la registrazione ISO della cosiddetta testata fattura, che potrebbe costituire una versione più evoluta della Ri.Ba. Questo nuovo strumento assicurerebbe la piena integrazione tra flussi commerciali, finanziari e relativi processi contabili e di tesoreria. Si tratta di un set di funzionalità assai innovative, la cui implementazione richiede cambiamenti di rilievo nei processi aziendali. Finora le Imprese sono state lasciate fuori dai lavori preparatori, per cui saranno necessari tempi aggiuntivi di approfondimento e condivisione. AEA/RID. L allineamento elettronico archivi dei mandati RID è già all attenzione dell EPC, ma i risultati tardano ad arrivare. Il Tavolo Nazionale sulla Dematerializzazione dei Documenti e lo Straight Through Processing del CNEL ha già invitato l ABI/ACBI a sviluppare il messaggio XML da presentare per la registrazione presso ISO 20022; ciò consentirebbe l ownership necessaria ad assicurare l adeguata prosecuzione delle funzionalità messe a punto tra Banche e Imprese italiane anche nel nuovo spazio europeo. RID Veloce I tempi di esitazione per le disposizioni RID operanti nei rapporti B2B senza facoltà di storno costituisce una seria criticità, specie in taluni comparti produttivi. Così come formulato, il Direct Debit previsto dall EPC non soddisfa il requisito di risposta veloce che caratterizza questo specifico strumento. È indispensabile che le analisi per proporre in tempi utili l eventuale AOS all EPC siano da subito avviate e, contemporaneamente, fare pressione in sede di Parlamento Europeo per evitare che una determinata stesura della PSD precluda nel prossimo futuro l uso delle clausole di salvaguardia oggi operanti. In definitiva, le attività di analisi, progettazione e proposta richiedono la creazione di una AOS Scheme Management Entity nazionale che, alla luce degli interessi manifestati da tutti gli stakeholder, gestisca le proposte di SEPA AOS e le promuova in ambito europeo. Tale ruolo a livello nazionale potrebbe essere svolto proficuamente da ABI/ACBI, AITI e CNIPA, supportate dal neocostituito Utilizzatori finali dei Sistemi di Pagamento (CUSP), al fine di giungere a una condivisione piena delle Banche con le Imprese e le PP.AA. attraverso consultazioni - 9 -

10 pubbliche sistematiche. Nell implementazione della SEPA in Italia, il CBI può costituire un importante strumento di modulazione. Esso rappresenta infatti l infrastruttura di raccordo fra le diverse procedure di incasso e pagamento nei rapporti Banche-Imprese. Tuttavia, l attività di confronto con le aziende si è finora prevalentemente realizzata secondo un approccio top-down, inadeguato, tra l altro, a garantire il tempestivo coinvolgimento degli stakeholder nella messa a punto dei modelli di servizio. In considerazione degli obiettivi perseguiti, la guida dell AOS Scheme Management Entity nazionale potrebbe essere assunta congiuntamente da ABI/ACBI e AITI/CUSP. Laddove si valutasse di lasciare questo organismo fuori del Comitato Nazionale per la Transizione alla SEPA, il CNEL potrebbe essere la sede più acconcia e strutturalmente già pronta. Tutto ciò, peraltro, richiede un accordo a lungo termine tra Banche, Imprese e PA, sentiti anche i Consumatori, su aspetti oggi alquanto nebulosi, che impediscono di esprimere valutazioni tecnico-operative, legali ed economiche sufficientemente robuste. Per questo motivo è indispensabile chiarire al più presto i termini delle questioni aperte e lavorare su documenti che rappresentino con chiarezza gli effettivi interessi delle parti in gioco, facendo sì che il Sistema Italia, che esprime in questi campi punti di conosciuta eccellenza, converga all unisono su soluzioni condivise e sufficientemente aperte alle prevedibili evoluzioni della SEPA e della SEBA (Single European Business Area). Ministero dell Economia e delle Finanze ADICONSUM AITI CNIPA CONFAPI CONFARTIGIANATO CONFCOMMERCIO CONFESERCENTI CONFINDUSTRIA CONFSERVIZI Legacoop Movimento Difesa del Cittadino Roma, lì ottobre

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