Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro"

Transcript

1 Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di LECCO Rapporto i semestre 2014 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità. sede - Università degli Studi Di Milano Bicocca.

2 Autori: Mario Mezzanzanica, Direttore Scientifico del CRISP - Università di Milano Bicocca Claudia Graziani, Ricercatrice CRISP Hanno collaborato inoltre: Matteo Fontana, Nicolò Vegetti (Tabulaex srl) Roberto Panzeri, Dirigente Settore Formazione Professionale - Istruzione Lavoro, Provincia di Lecco 2

3 Indice Premessa... 6 Quadro di sintesi... 7 Analisi Evento Avviamento e Evento Cessazione - Caratteristiche demografiche Analisi Evento Avviamento e Evento Cessazione - Caratteristiche del rapporto Analisi Evento Trasformazione Focus Qualifiche Professionali Focus Soggetti Avviati Focus Previsioni Avviamenti e Cessazioni Box Eventi Giornalieri Glossario Comunicazioni Obbligatorie Nota metodologica Elaborazione Dati Nota Metodologia Modelli Previsionali Appendice

4 Indice delle Figure Figura 1 - Eventi per tipologia di evento, I Semestre Figura 2 - Quote di Avviamenti e Cessazioni per classe di età, I Semestre Figura 3 - Avviamenti e Cessazioni per mese, I Semestre Figura 4 - Quote di Avviamenti e Cessazioni per tipologia contrattuale, I Semestre Figura 5 - Quote di Avviamenti per tipologia contrattuale, I Semestre I Semestre Figura 6 - Quote di Avviamenti e Cessazioni per settore di attività economica, I Semestre Figura 7 - Trasformazioni per tipologia di trasformazione, I Semestre Figura 8 - Trasformazioni per tipologia di trasformazione, I Semestre I Semestre Figura 9 - Classificazione High skill level Figura 10 - Classificazione Medium skill level Figura 11 - Classificazione Low skill level Figura 12 - Soggetti avviati per classe di età, I Semestre Figura 13 - Avviamenti per periodi osservati e periodo previsto, Anno 2011-Giugno Figura 14 - Cessazioni per periodi osservati e periodo previsto, Anno 2011-Giugno

5 Indice delle Tabelle Tabella 1 Avviamenti per tipologia contrattuale e settore economico, I Semestre Tabella 2 Avviamenti per livello di skill e settore di attività economica, I Semestre Tabella 3 Previsione Avviamenti e Cessazioni, Luglio 2014-Giugno Tabella 4 Previsione Avviamenti e Cessazioni,Commercio e servizi, Luglio 2014-Giugno Tabella 5 Previsione Avviamenti e Cessazioni, Industria in senso stretto, Luglio Giugno

6 Premessa Il presente rapporto descrive l andamento dei flussi del mercato del lavoro della Provincia di Lecco per il primo semestre dell anno Il rapporto è costituito da due sezioni: nella prima sezione vengono proposte alcune elaborazioni che permettono di ottenere una visione generale dell'andamento dei flussi; nella seconda viene proposto un approfondimento su professioni, soggetti avviati e previsioni di avviamenti e cessazioni. Rispetto ai rapporti informativi finora prodotti si è scelto di suddividere l informazione raccolta estrapolando dagli eventi quelli che per caratteristiche particolari vengono definiti come giornalieri ed i rapporti non andati a buon fine. I rapporti giornalieri sono legati a doppio filo a particolari settori economici e professioni, la porzione prevalente, o a situazioni specifiche. Si sono in tal senso isolati gli eventi giornalieri ed i rapporti non andati a buon fine dall insieme degli eventi per evitare distorsioni informative sul fenomeno. 6

7 Quadro di sintesi Le dinamiche intercorse nel mercato del lavoro nel primo semestre dell anno 2014 consentono di cogliere sia alcuni aspetti legati ai fatti successi sia a tendenze in atto. Complessivamente nell anno osservato le comunicazioni obbligatorie di competenza di aziende con sede operativa in provincia, ammontano a oltre 36 mila, di cui il 42% è relativo ad avviamenti (pari a oltre 15 mila), il 45% a cessazioni (pari a oltre 16 mila), la quota rimanente, pari al 13%, riguarda proroghe e trasformazioni contrattuali. I soggetti interessati da avviamenti sono oltre 13 mila e la quota maggiore appartiene al genere maschile con un valore del 56% (oltre 7 mila soggetti); la popolazione giovane è quella maggiormente interessata da avviamenti infatti il 48% degli avviati si trova nella classe di età anni, a conferma del fatto che la popolazione giovane è quella maggiormente mobile nel mercato del lavoro. Rispetto all anno precedente si osserva un calo solo per avviamenti di rapporti di lavoro con un valore del -4,4% (circa 700 unità in meno); al contrario per cessazioni, proroghe e trasformazioni si osserva una tendenza in aumento, in particolar modo per proroghe contrattuali che crescono di circa mille unità (+49,9%). Il 74% degli avviamenti nel primo semestre 2014 è stato effettuato con l'uso di contratti temporanei (Tempo Determinato, Somministrazione, Lavoro a progetto e Altre comunicazioni), mentre nel 2013 la quota percentuale era pari al 76%. Per quanto riguarda i settori economici si assiste ad un calo di avviamenti, dal 2013 al 2014, per i settori Commercio e servizi e Costruzioni; per il primo il calo è dell 8,3% (circa 900 unità in meno) e per il secondo è del 30% circa (oltre 200 unità in meno). La relazione degli avviamenti con le variabili settore di attività economica e tipologia contrattuale, permette di osservare le differenti modalità di impiego dei contratti all interno dei diversi settori. Nel Commercio e servizi il 51% degli avviamenti avviene attraverso il contratto a Tempo Determinato, seguito dal contratto a Tempo Indeterminato con un valore percentuale pari al 24%; per l Industria in senso stretto la quota maggiore appartiene alla tipologia contrattuale Somministrazione con il 44%, a cui seguono le tipologie contrattuali Tempo Determinato e Tempo Indeterminato, con quote rispettivamente pari al 32% e al 16%. La seconda sezione permette di approfondire alcune tematiche quali professioni, soggetti avviati e previsioni di avviamenti e cessazioni. Per livello di skill (competenze necessarie per svolgere una determinata professione), la provincia di Lecco si caratterizza complessivamente per una presenza maggiore di figure di medio livello di skill; il 47% degli avviamenti complessivi avviene per il Medium skill level, segue il Low skill level con il 35% ed infine l High skill level con il 18%. Differenze significative si riscontrano nei settori di attività economica. 7

8 Dall applicazione dei modelli previsionali emerge un quadro in calo per il primo semestre 2015, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, degli avviamenti del 16,2% ( unità), e per le cessazioni il calo è del 7% circa ( unità). E importante sottolineare che i dati previsionali osservati per i principali settori economici mostrano per il Commercio e servizi un calo di avviamenti (nel 2015 rispetto al 2014) del 15,3% ( unità); anche per l Industria in senso stretto si osserva un calo di avviamenti del 18,4% (-921 unità). 8

9 Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di lecco Prima SEZIONE 9

10 I sezione I dati delle Comunicazioni Obbligatorie della Provincia di Lecco. Analisi descrittiva comunicazioni aziendali Analisi Eventi per tipologia di evento 1 Le comunicazioni obbligatorie riferite al primo semestre dell anno , e di competenza di aziende con sede operativa in provincia, ammontano complessivamente a oltre 36 mila, di cui il 42% è relativo ad avviamenti (oltre 15 mila), il 45% a cessazioni (oltre 16 mila), la quota rimanente, pari al 13%, riguarda proroghe e trasformazioni contrattuali. Figura 1 - Eventi per tipologia di evento, I Semestre 2014 Osservando i dati relativi al medesimo semestre dell anno precedente, si rileva un calo solamente per avviamenti (-4,4%, circa 700 avviamenti in meno), mentre cessazioni, proroghe e trasformazioni mostrano segno più. In particolar modo le cessazioni aumentano dell 1% circa (circa 200 unità in più), le proroghe del 50% circa (circa mille in più) ed infine per le trasformazioni l aumento è del 23% circa (oltre 300 unità in più). 1 S01 presente in Appendice Numero eventi per tipologia di evento. 2 Vengono esclusi dall analisi gli eventi giornalieri, ovvero che hanno durata inferiore o uguale ai 2 giorni e i rapporti non andati a buon fine. Si riporta una descrizione degli eventi giornalieri nel Box I. 10

11 Un ulteriore indicatore di sintesi che permette lo studio delle dinamiche in atto nel mercato del lavoro della provincia di Lecco, è il saldo tra avviamenti e cessazioni che indica un valore maggiormente negativo (-924) rispetto al medesimo semestre dell anno precedente (-45). Analisi Evento Avviamento e Evento Cessazione - Caratteristiche demografiche Avviamenti, Cessazioni e Saldi per classi di età 3 Le assunzioni nel primo semestre 2014, pari ad oltre 15 mila unità, avvengono prevalentemente per la classe di età giovane, infatti come è possibile osservare dalla Figura sottostante, il 50% degli avviamenti complessivi avviene nella classe di età anni, ed anche la classe di età anni presenta una quota significativa pari al 34%. Rispetto allo stesso semestre dell anno precedente si osserva un calo degli avviamenti per tutte le fasce di età, fatta eccezione per i soggetti con età compresa tra 50 e 59 anni. Figura 2 - Quote di Avviamenti e Cessazioni per classe di età, I Semestre 2014 Le cessazioni (circa 16 mila unità) superano gli avviamenti, in termini di quote percentuali, dai 35 ai 59 anni ed in tutte le classi di età la distanza è di un punto 3 S07 presente in Appendice Avviamenti, Cessazioni e Saldo per classi di età. 11

12 percentuale. Al contrario nelle classi 15-19, e anni è la quota associata a avviamenti a superare la quota di cessazioni, in particolar modo per i 20-24enni gli avviamenti mostrano cinque punti percentuali in più (19% rispetto al 14%). Rispetto all anno precedente si assiste ad un calo delle cessazioni per i giovani mentre per gli over 40 sono in aumento. Infine l analisi del saldo tra avviamenti e cessazioni, permette di constatare un saldo positivo solo per i giovani tra i 15 ed i 29 anni, mentre per le restanti classi di età il saldo è negativo ed in particolar modo per la classe in cui è pari a Avviamenti, Cessazioni e Saldi per genere 4 Nel primo semestre 2014 gli avviamenti avvengono prevalentemente per il genere maschile con una quota pari al 55% (oltre 8.4 mila), mentre il restante 45% appartiene al genere femminile (oltre 6.8 mila); anche per l evento cessazione la quota per il genere maschile è superiore con un valore del 52% rispetto al 48%. Rispetto allo stesso semestre dell anno precedente gli avviamenti calano dell 11% circa per il genere femminile (oltre 800 avviamenti in meno), mentre per il genere maschile aumentano sensibilmente con l 1,5% (oltre 100 avviamenti). Anche per le cessazioni si osserva il medesimo andamento, ovvero un calo per il genere femminile dell 1,2% (circa 100 unità in meno) ed un aumento per il genere maschile (+3,5%, corrispondente in valore assoluto a circa 300 cessazioni in più). Si osserva quindi per il genere maschile un aumento più significativo di cessazioni rispetto a quanto sia la crescita delle opportunità lavorative. 4 S13 presente in Appendice Avviamenti, Cessazioni e Saldo per genere. 12

13 Analisi Evento Avviamento e Evento Cessazione - Caratteristiche del rapporto Avviamenti, Cessazioni e Saldi mensili 5 Dall analisi dell andamento di avviamenti e cessazioni per mese si osserva una superiorità degli avviamenti solamente nei mesi di Gennaio e Febbraio, mentre nei mesi a seguire si registra una tendenza inversa ed in particolar modo le cessazioni superano gli avviamenti di oltre 300 unità in Marzo, mentre in Giugno la distanza tra le due curve è di oltre 1.6 mila unità. Figura 3 - Avviamenti e Cessazioni per mese, I Semestre 2014 Rispetto allo stesso semestre dell anno precedente gli avviamenti seguono lo stesso andamento, ma l anno 2014 in tutti i mesi mostra valori inferiori rispetto al 2013, ad eccezione del mese di Marzo in cui la distanza è di oltre 200 unità in più. Per quanto riguarda le cessazioni le due curve seguono un andamento simile, anche se il primo semestre dell anno 2013 mostra valori inferiori in tutti i mesi rispetto allo stesso semestre del 2014, ad eccezione dei mesi di Gennaio e Maggio. 5 S14 presente in Appendice Avviamenti, Cessazioni e saldi mensili. 13

14 Avviamenti, Cessazioni e Saldi per tipologia contrattuale 6 Dalla distribuzione degli eventi considerati per le diverse tipologie contrattuali, si osserva una superiorità della quota associata ad avviamenti rispetto alla quota associata a cessazioni solamente per le tipologie contrattuali Apprendistato e Tempo Determinato; per la prima la distanza tra le quote è di un punto percentuale (4% rispetto al 3%), mentre per la seconda è di 7 punti percentuali (48% rispetto al 41%). Al contrario per le restanti tipologie contrattuali è la quota associata a cessazioni di rapporto di lavoro a superare la quota di avviamenti, ed in particolar modo per il Tempo Indeterminato con quota del 27% rispetto al 22%. Complessivamente nel primo semestre dell anno 2014 gli avviamenti avvengono per una quota pari al 26% attraverso tipologie contrattuali permanenti, mentre il restante 74% corrisponde a tipologie contrattuali temporanee; per le cessazioni invece la quota è del 30% per tipologie permanenti ed il restante 70% per tipologie temporanee. Figura 4 - Quote di Avviamenti e Cessazioni per tipologia contrattuale, I Semestre 2014 Effettuando un confronto con il medesimo semestre dell anno precedente si osserva un calo degli avviamenti pari all 8% circa per tipologie contrattuali temporanee, in modo particolare il Tempo Determinato subisce un calo dell 11,3% (oltre 800 avviamenti in meno); al contrario per le tipologie contrattuali permanenti si registra un aumento sensibile e pari al 4,5%: in particolar modo per il Tempo Indeterminato la crescita è del 2,2% e per l Apprendistato è del 21% circa. Si osserva inoltre dalla distribuzione delle quote di avviamenti per tipologia contrattuale un calo di tre punti percentuali nel primo semestre dell anno 2014 del Tempo 6 S03 presente in Appendice Avviamenti, Cessazioni e Saldi per tipologia contrattuale. 14

15 Determinato (51% nel 2013 rispetto al 48% nel 2014); al contrario per Tempo Indeterminato, Apprendistato e Somministrazione dal 2013 al 2014 si registra un aumento di un punto percentuale per ciascuna tipologia. Figura 5 - Quote di Avviamenti per tipologia contrattuale, I Semestre I Semestre 2014 Le cessazioni rispetto al primo semestre dell anno precedente calano per le tipologie contrattuali permanenti, registrando un -12,8% (oltre 500 unità in meno); anche per tipologie temporanee il segno è meno e pari a una perdita del 4,3% (oltre 500 unità in meno). Per ciascuna tipologia contrattuale viene riportato il saldo tra avviamenti e cessazioni, che risulta positivo solo per le tipologie contrattuali Apprendistato (+116) e Tempo Determinato (+432). 15

16 Avviamenti, Cessazioni e Saldi per settore economico 7 Dall analisi dell articolazione degli avviamenti e delle cessazioni per settore di attività economica si può osservare la prevalenza della quota di avviamenti sulla quota di cessazioni per il settore Industria, con un valore del 33% rispetto al 31% e per l Agricoltura (2% rispetto all 1%). Al contrario per i settori Commercio e servizi e Costruzioni sono le cessazioni a mostrare quota maggiore rispetto ad avviamenti; per il primo settore con una distanza di due punti percentuali (63% rispetto al 61%) e per il secondo con un punto percentuale (5% rispetto al 4%). Figura 6 - Quote di Avviamenti e Cessazioni per settore di attività economica, I Semestre 2014 Rispetto al medesimo semestre dell anno precedente si osserva un calo degli avviamenti nel Commercio e servizi con una variazione del -8,3% (oltre 800 unità in meno) e nelle Costruzioni il calo è del 30% circa (perdita di oltre 200 unità). Al contrario per Agricoltura ed Industria in senso stretto le opportunità lavorative risultano in aumento, nel primo settore con variazione del +10,2% e nel secondo con il +8,2% (circa 400 unità in più). La differenza tra avviamenti e cessazioni risulta positiva solamente per il settore agricolo (+141); per i restanti settori il saldo è negativo ed in particolar modo per il Commercio e servizi (-776). 7 S02 presente in Appendice Avviamenti, Cessazioni e Saldi per settore economico. 16

17 Avviamenti per tipologia contrattuale e settore economico Dall analisi degli avviamenti in relazione alle variabili contratto e settore, è possibile osservare la modalità di impiego delle diverse tipologie contrattuali nei principali settori del mercato. La gradazione di colore dal rosso al verde mostra, per colonna, il grado di utilizzo delle differenti forme contrattuali nei diversi settori. Inoltre, per ragioni di completezza, si riportano le percentuali calcolate per colonna, che permettono di effettuare alcune considerazioni: L 86% degli avviamenti nel settore Agricoltura avviene attraverso il contratto a Tempo Determinato, segue il Tempo Indeterminato con il 9%; Il 51% degli avviamenti nel settore Commercio e servizi avviene attraverso la tipologia contrattuale Tempo Determinato, seguita dalla quota del 24% del Tempo Indeterminato; Il 55% degli avviamenti nel settore Costruzioni avviene attraverso il contratto a Tempo Determinato, mentre gli avviamenti attraverso il contratto a Tempo Indeterminato costituiscono il 27%; Il 44% degli avviamenti nel settore Industria in senso stretto avviene attraverso il contratto di Somministrazione, a cui seguono le tipologie contrattuali Tempo Determinato con il 32% e Tempo Indeterminato con il 16%. Un ulteriore dato che emerge è il basso impiego nei diversi settori del contratto di Apprendistato che, ad esclusione delle Costruzioni dove ha un utilizzo pari al 5%, risulta all interno dei restanti settori al di sotto del 4%. Tabella 1 Avviamenti per tipologia contrattuale e settore economico, I Semestre Tipo contratto Apprendistato Lavoro a progetto Somministrazione Tempo Determinato Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria in senso stretto % 4% 5% 3% % 5% 3% 2% % 10% 8% 44% % 51% 55% 32% 8 Dall analisi vengono esclusi i dati mancanti; S12 presente in Appendice Avviamenti per Tipologia Contrattuale e Settore Economico. 17

18 Tempo Indeterminato Altre comunicazioni % 24% 27% 16% % 6% 1% 2% Totale

19 Analisi Evento Trasformazione Trasformazioni per tipologia di trasformazione 9 Le trasformazioni contrattuali nel semestre in analisi ammontano a oltre 1.8 mila unità. La trasformazione prevalente è da Tempo Determinato a Tempo Indeterminato con una quota pari al 54% (circa mille unità); segue la Trasformazione da Tempo Pieno a Tempo Parziale con una quota del 19%, Trasformazione da Tempo Parziale a Tempo Pieno con il 14% e Trasformazione da Contratto di Apprendistato a Contratto a Tempo Indeterminato con il 6%. Le restanti tipologie di trasformazione possiedono valori percentuali inferiori o uguali al 4%. Figura 7 - Trasformazioni per tipologia di trasformazione, I Semestre 2014 Rispetto allo stesso semestre dell anno precedente, si osserva un aumento di tutte le tipologie di trasformazione, ad eccezione della trasformazione da Apprendistato a Tempo Indeterminato (-16% circa) e da Contratto di Inserimento a Tempo Indeterminato (-60%). Osservando anche la variazione delle quote rispetto all anno 2013, si nota una differenza significativa pari a sei punti percentuali, per la tipologia di Trasformazione da Tempo Determinato a Tempo Indeterminato: infatti nell anno 2013 la quota era pari al 60%, mentre nell anno 2014 cala e raggiunge un valore del 54%. Al contrario per le tipologie di trasformazione da Tempo Parziale a Tempo Pieno e da Tempo Pieno a Parziale la quota aumenta di tre punti percentuali per entrambe le tipologie; per la prima passa dall 11% al 14% e per la seconda dal 16% al 19%. 9 S11 presente in Appendice Tipi di trasformazioni. 19

20 Figura 8 - Trasformazioni per tipologia di trasformazione, I Semestre I Semestre

21 Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di lecco seconda SEZIONE 21

22 Focus Qualifiche Professionali Avviamenti per skill e settore economico 10 Prima di procedere alla lettura delle informazioni ottenute dall analisi degli avviamenti per livello di skill e settore economico, occorre riportare una breve premessa di carattere metodologico. La classificazione Istat si fonda sul criterio della competenza (skill), definita come la capacità di svolgere i compiti di una data professione, vista nella sua duplice dimensione del livello (skill level) e del campo delle competenze (skill specialization) in linea con ISCO-88. International Standard Classification of Occupation, (ILO) 11. I grandi gruppi Istat sono organizzati in ordine decrescente approssimato rispetto allo skill level, mentre lo skill specialization contraddistingue ciascun gruppo da tutti gli altri. Lo Skill level indica il livello di istruzione formale necessaria allo svolgimento della professione, il che ovviamente non esclude la possibilità di raggiungere tali professioni attraverso apprendimenti non formali ed informali; è possibile aggregare ulteriormente gli otto gruppi di professioni Istat rilevando gli elementi comuni per quanto riguarda lo skill level. Nelle figure sottostanti viene riportata la metodologia con cui si è ottenuta la suddivisione delle qualifiche professionali in High, Medium e Low skill level. HIGH SKILL LEVEL LEGISLATORI, IMPRENDITORI E ALTA DIRIGENZA PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE PROFESSIONI TECNICHE Figura 9 - Classificazione High skill level 10 S10 presente in Appendice Avviamenti per skill e settore economico. 11 International Labour Office, ISCO-88. International Standard Classification of Occupation, I.L.O., Geneva, 1990, pag 2. 22

23 MEDIUM SKILL LEVEL PROFESSIONI ESECUTIVE NEL LAVORO D'UFFICIO PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITA' COMMERCIALI E NEI SERVIZI ARTIGIANI, OPERAI SPECIALIZZATI E AGRICOLTORI Figura 10 - Classificazione Medium skill level LOW SKILL LEVEL CONDUTTORI DI IMPIANTI, OPERAI DI MACCHINARI FISSI e MOBILI E CONDUCENTI DI VEICOLI PROFESSIONI NON QUALIFICATE Figura 11 - Classificazione Low skill level Analizzando gli avviamenti per livello di skill, si osserva per la provincia di Lecco una presenza maggiore di figure di medio livello di skill; infatti il 47% degli avviamenti complessivi avviene per il Medium skill level, segue il Low skill level con il 35% e infine l High skill level con il 18%. Mettendo in relazione gli avviamenti, oltre che al livello di skill, ai diversi settori di attività economica è possibile effettuare una serie di considerazioni di interesse. Il settore Agricoltura presenta una maggior presenza di figure di medio livello di skill, con quota pari al 53%, segue il Low skill level con il 46% e l High skill level con l 1%; per il Commercio e servizi gli avviamenti vengono principalmente effettuati per figure di medio livello di skill con una quota pari al 52%, segue il basso livello di skill con il 27% e l alto livello con il 21%; le Costruzioni si caratterizzano per la presenza di figure di medio (66%) e basso livello di skill (26%), mentre l alto livello di skill risulta poco presente (8%); infine, per l Industria in senso stretto gli avviamenti avvengono 23

24 principalmente per il Low skill level, con il 50%, a cui segue il Medium skill level con il 35% e l High skill level con il 15%. Tabella 2 Avviamenti per livello di skill e settore di attività economica, I Semestre 2014 Qualifiche Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria in senso stretto HIGH SKILL LEVEL 1% 21% 8% 15% MEDIUM SKILL LEVEL 53% 52% 66% 35% LOW SKILL LEVEL 46% 27% 26% 50% Totale 100% 100% 100% 100% 24

25 Focus Soggetti Avviati Avviati per genere 12 I soggetti avviati nel primo semestre dell anno 2014 sono pari ad oltre 13 mila unità, di cui il 56% è di genere maschile (oltre 7 mila soggetti) ed il restante 44% è di genere femminile (oltre 5.6 mila soggetti). Rispetto allo stesso semestre dell anno precedente si assiste ad un calo del 5,4% di soggetti avviati di genere femminile (oltre 300 soggetti avviati in meno), mentre gli avviati di genere maschile crescono del 3% circa (oltre 200 soggetti avviati in più). Avviati per cittadinanza 13 Per quanto riguarda lo studio della cittadinanza dei soggetti avviati, si osserva una superiorità significativa di soggetti italiani con una quota del 79% (oltre 10 mila soggetti), seguono i soggetti extracomunitari con una quota del 17% (oltre 2 mila soggetti) ed infine i soggetti comunitari con il 5% (oltre 600 soggetti). Rispetto all anno precedente, si registra un calo di soggetti avviati comunitari ed extracomunitari, al contrario dei soggetti italiani per cui si rileva una crescita del 2% circa. Avviati per classi di età 14 Come è possibile osservare dalla figura sottostante, la quota maggiore di soggetti avviati pari al 48% del totale dei soggetti, è presente nella classe di età giovane anni, a conferma del fatto che la popolazione maggiormente mobile nel mercato del lavoro è costituita prevalentemente da giovani. Anche la classe di età anni presenta una quota significativa di soggetti avviati pari al 35% del totale dei soggetti considerati. 12 S04 presente in Appendice Avviati per genere. 13 S05 presente in Appendice Avviati per cittadinanza. 14 S08 presente in Appendice Avviati per Classi di età. 25

26 Figura 12 - Soggetti avviati per classe di età, I Semestre

27 Focus Previsioni Avviamenti e Cessazioni In questa sezione vengono riportate le previsioni dal mese di Luglio 2014 sino a Giugno 2015, sia per l evento avviamento che per l evento cessazione 15. Per quanto riguarda gli avviamenti si osserva una previsione di calo del 16,2% nel I Semestre 2015, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente ( avviamenti); anche per le cessazioni si registra un calo nel 2015 rispetto al 2014 ( cessazioni). Tabella 3 Previsione Avviamenti e Cessazioni, Luglio 2014-Giugno 2015 Tipo Evento I Semestre 2011 I Semestre 2012 I Semestre 2013 I Semestre 2014 I Semestre 2015 Variazione 2015 su 2014 Avviamenti Cessazioni ,8% -16,2% Dalla figura sottostante è possibile osservare l andamento degli avviamenti sia per i periodi osservati (anno 2011-giugno 2014) che per il periodo previsto (luglio giugno 2015), e si coglie la stagionalità ovvero numerosità maggiori di avviamenti nei mesi di Gennaio e Settembre; al contrario Agosto e Dicembre sono i mesi con assunzioni minori. Figura 13 - Avviamenti per periodi osservati e periodo previsto, Anno 2011-Giugno I dati presentati in tabella 3 e 4 sono differenti dal dato rappresentato nel rapporto in quanto sono esclusi, per il periodo osservato e previsto, i dati relativi alla popolazione over 65 anni. Vengono esclusi i giornalieri. 27

28 Anche per le cessazioni viene rappresentato l andamento mensile sia per i periodi osservati (anno 2011-giugno 2015) che per il periodo previsto (luglio 2014-giugno 2015), e si coglie la stagionalità ovvero numerosità maggiori di cessazioni nei mesi di Giugno e Dicembre. Figura 14 - Cessazioni per periodi osservati e periodo previsto, Anno 2011-Giugno 2015 Le previsioni di avviamenti e cessazioni vengono riportate anche per i principali settori del mercato del lavoro che caratterizzano la provincia di Lecco, ovvero Industria in senso stretto e Commercio e servizi. Per il Commercio e servizi gli avviamenti previsti sono in calo del 15,3% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente osservato ( avviamenti); anche per le cessazioni si osserva un calo previsto del 6,3% (-627 cessazioni). Tabella 4 Previsione Avviamenti e Cessazioni,Commercio e servizi, Luglio 2014-Giugno 2015 Tipo Evento I Semestre 2011 I Semestre 2012 I Semestre 2013 I Semestre 2014 I Semestre 2015 Avviamenti Variazione 2015 su ,3% Cessazioni ,3% Per l Industria in senso stretto gli avviamenti previsti sono in calo del 18% circa rispetto allo stesso periodo dell anno precedente osservato (-921 avviamenti); anche per le cessazioni si registra un calo del 9% circa (-460 cessazioni). Tabella 5 Previsione Avviamenti e Cessazioni, Industria in senso stretto, Luglio 2014-Giugno 2015 Tipo Evento I Semestre 2011 I Semestre 2012 I Semestre 2013 I Semestre 2014 I Semestre 2015 Variazione 2015 su 2014 Avviamenti ,4% Cessazioni ,2% 28

29 Box Eventi Giornalieri Il Box sottostante riporta una breve descrizione degli eventi giornalieri, ed in particolar modo questo fenomeno viene descritto dettagliando l informazione per settore economico, sezione di attività economica, contratto e professione 16. Box I: Eventi giornalieri Per evento giornaliero si intende un evento che dura fino a due giorni lavorativi. Complessivamente, nel periodo osservato, gli eventi giornalieri sono pari a oltre 1.3 mila unità, di cui si evidenzia una netta predominanza nel settore Commercio e servizi con una quota pari al 76%, a cui segue l Industria in senso stretto con il 23% ed le Costruzioni con l 1%. Nel Commercio e servizi, i sottosettori che effettuano il maggior numero di eventi giornalieri, risultano essere Istruzione, Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione e Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli ; complessivamente effettuano il 76% degli eventi giornalieri del settore in analisi. Analizzando le figure professionali e le tipologie contrattuali impiegate per effettuare tali avviamenti, si rileva per il sottosettore Istruzione che le figure professionali maggiormente soggette ad avviamenti di tipo giornaliero sono Collaboratore scolastico - bidello (21%) e Insegnante elementare (20%) avviati sostanzialmente con contratti a Tempo Determinato. Nel sottosettore Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione le figure predominanti sono Camerieri (52%) e Garzone di cucina (13%), e la tipologia contrattuale impiegata per gli eventi di tipo giornaliero risulta essere la Somministrazione con il 53%. Infine, per il sottosettore Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli le figure professionali con il maggior numero di eventi di durata inferiore o uguale a due giorni sono gli Ausiliari di vendita (52%) e la Somministrazione con una quota pari al 94% è il contratto maggiormente utilizzato. 16 S00 presente in Appendice Eventi giornalieri. La differenza tra avviamenti e cessazioni può risultare differente da 0 a causa di rapporti giornalieri avvenuti a cavallo del periodo selezionato. 29

30 Glossario Comunicazioni Obbligatorie Comunicazioni Comunicazioni obbligatorie: Comunicazioni che tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, devono trasmettere in caso di assunzione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro. Eventi: Elemento base su cui si fonda il modello dei dati. Sono suddivisi in: Avviamenti, Cessazioni, Trasformazioni, Proroghe. Ognuno di essi è di norma caratterizzato da una data d inizio, ed eventualmente da una data di fine. Avviamento: Instaurazione di un rapporto di lavoro tra un individuo e un datore di lavoro. Cessazione: Termine del rapporto di lavoro tra un individuo e un datore di lavoro. Proroga: Prolungamento, oltre i termini previsti, di un rapporto di lavoro a termine o comunque di durata temporanea (es. co.co.pro). Si verifica allorché il rapporto venga prolungato oltre il termine stabilito inizialmente, senza che sia intervenuta una trasformazione del rapporto medesimo. Trasformazione: Si ha trasformazione solo nei casi espressamente indicati dalla norma, allorché il prolungamento del rapporto iniziale comporti una trasformazione legale dello stesso: da contratto a termine a contratto a tempo indeterminato, da tempo parziale a tempo pieno, da apprendistato a contratto a tempo indeterminato, da contratto di formazione e lavoro a contratto a tempo indeterminato, da contratto di inserimento a contratto a tempo indeterminato. Rapporto di lavoro: Tutti gli eventi successivi e contigui che legano due soggetti (ad esempio la filiera avviamento, proroga, trasformazione, cessazione), concorrono alla creazione di un unico rapporto di lavoro. Il rapporto rappresenta il massimo livello di aggregazione degli eventi e il punto di partenza per tutte le aggregazioni successive. Avviati: Individui soggetti ad avviamento; nel corso del periodo analizzato un individuo può essere soggetto a più avviamenti. Cessati: Individui per cui si conclude un rapporto di lavoro, in seguito a una possibile serie di motivazioni; nel corso del periodo analizzato un individuo può essere soggetto a più cessazioni. 30

31 Classificazione Professioni CP2011: A partire dal 2011 l'istat ha adottato la nuova classificazione delle professioni CP2011, frutto di un lavoro di aggiornamento della precedente versione (CP2001) e di adattamento alle novità introdotte dalla International Standard Classification of Occupations - Isco08. La classificazione CP2011 fornisce uno strumento per ricondurre tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro all'interno di un numero limitato di raggruppamenti professionali. Forme contrattuali 17 Apprendistato: Rapporto di lavoro con cui un datore di lavoro si impegna a formare l'apprendista fino a farlo diventare un lavoratore qualificato, occupandolo in attività lavorative. Nel D.lgs n. 276/2003 vengono distinti tre tipi di contratto di apprendistato: - Apprendistato per l'espletamento del diritto/dovere di istruzione e formazione. E' riservato agli studenti con almeno 15 anni di età, ha durata non superiore ai 3 anni ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale. - Apprendistato per il conseguimento di una qualifica attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale. Il monte ore di formazione all'interno di tale percorso non può essere inferiore a 120 ore annue e la formazione effettuata va registrata nel libretto formativo. Riguarda i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. - Apprendistato diretto all'acquisizione di un diploma o all'alta formazione. Può essere attivato per i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni per il conseguimento di un titolo secondario o di alta formazione Contratto di Somministrazione: Consiste in un accordo commerciale concluso fra due soggetti, uno denominato utilizzatore e l altro "somministratore". Grazie a questo accordo, il somministratore (che deve possedere la prescritta autorizzazione per la fornitura professionale di manodopera) assume i lavoratori e li mette a disposizione dell utilizzatore per esigenze professionali di carattere continuativo o limitato nel tempo. La dipendenza del lavoratore dal somministratore può essere a tempo determinato o indeterminato. Lavoro a progetto: Può essere definito come un rapporto di collaborazione coordinata continuativa (il vecchio co.co.co.) prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione. Deve essere riconducibile a uno o più progetti specifici, determinati dal committente, che vengono gestiti autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, in coordinamento con l azienda committente e indipendentemente dal tempo impiegato. Tempo Determinato: Tipo di contratto di lavoro nel quale la data di scadenza viene stabilita all'atto della stipula del contratto stesso. Tempo Indeterminato: Per contratto a tempo indeterminato si intende un rapporto di lavoro che, a seguito di un periodo di prova, si trasforma in assunzione senza scadenza. Il 17 Fonte: 31

32 contratto stabilisce le condizioni della prestazione lavorativa. Con esso sono stabiliti i diritti e gli obblighi degli imprenditori e dei lavoratori. 32

33 Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di lecco NOTA METODOLOGICA 33

34 Nota metodologica Elaborazione Dati Dati analizzati Le informazioni presentate nel presente rapporto derivano dall elaborazione dei dati delle comunicazioni obbligatorie riguardanti eventi verificatisi nel periodo in analisi: non sono incluse le comunicazioni ricevute riferite ad eventi al di fuori del periodo di competenza. Nell ambito delle comunicazioni sono stati identificati i quattro sotto-tipi: Avviamento, Proroga, Trasformazione, Cessazione. Le comunicazioni aventi sotto-tipo diverso o errato non sono state utilizzate per l analisi. Cenni di metodologia di trattamento Il processo di trattamento può essere descritto attraverso tre fasi che di seguito vengono descritte nelle loro caratteristiche peculiari: 1. Fase di caricamento 2. Fase di filtro 3. Fase di trattamento 1 - Fase di caricamento Nella fase di caricamento vengono caricate tutte le Comunicazioni Obbligatorie fornite dal nodo regionale indipendentemente dalla provincia di provenienza o di riferimento. Le Comunicazioni Obbligatorie vengono fornite in formato XML 18 secondo standard ministeriali ed in seguito parserizzate in modo da consentirne il caricamento in banca dati. Al momento del caricamento per massimizzare le informazioni disponibili non vengono applicati i vincoli formali previsti dal modello XML. Nel corso della fase di caricamento vengono applicate le transcodifiche necessarie a ricondurre i dati alle classificazioni ministeriali attualmente in uso (esempio il passaggio dalla classificazione Atecofin 2004 alla classificazione Ateco 2007) e viene attuata una prima fase di deduplica sia dal punto di vista fisico, eliminando le comunicazioni aventi lo stesso identificativo, sia dal punto di vista logico, eliminando le comunicazioni dello stesso tipo riferite allo stesso soggetto, alla stessa azienda ed aventi la stessa data. 18 Extensible Markup Language 34

35 Inoltre in questa fase vengono criptati i dati riferiti alla Partita Iva dell impresa ed il Codice Fiscale del soggetto, attraverso la procedura di anonimizzazione delle informazioni (algoritmo di hashing irreversibile) Fase di filtro Al termine della fase di caricamento delle Comunicazioni Obbligatorie prima di procedere al loro trattamento vengono selezionate solo le comunicazioni di pertinenza regionale, cioè: - Comunicazioni aventi la sede operativa dell azienda in regione - Comunicazioni aventi il domicilio del lavoratore in regione I due vincoli vengono applicati in alternativa ed è quindi sufficiente che solo uno di essi venga rispettato affinché la comunicazione venga elaborata. 3 - Fase di trattamento La fase di trattamento è finalizzata alla verifica della coerenza delle Comunicazioni Obbligatorie pervenute ed eventualmente dove possibile alla loro correzione. Per poter garantire la consistenza delle comunicazioni è necessario analizzare contemporaneamente tutte le comunicazioni riferite al medesimo lavoratore in modo da verificarne la corretta successione nel corso della carriera. Ad esempio un avviamento deve essere sempre preceduto dalla cessazione del rapporto precedente o una proroga deve essere sempre preceduta dal relativo avviamento. Nel corso di questa verifica vengono inoltre generate, dove possibile, le comunicazioni mancanti: ad esempio per i contratti che non prevedono l obbligatorietà della comunicazione della cessazione, viene generata una cessazione prevista solo nel caso in cui non sia pervenuta prima la comunicazione della cessazione anticipata. Nel seguito vengono descritte alcune delle principali casistiche di intervento che si possono riscontrare in banca dati; tale trattazione non è esaustiva di tutte le casistiche previste ma solo esemplificativa delle metodologie applicate. i. Generazione di avviamenti Un avviamento può essere generato nel caso in cui: - Sia pervenuta una cessazione non preceduta dal relativo avviamento - Sia pervenuta una proroga non preceduta dal relativo avviamento - Sia pervenuta una trasformazione non preceduta dal relativo avviamento 19 Nel linguaggio scientifico, l'hash è una funzione univoca operante in un solo senso (ossia, che non può essere invertita), atta alla trasformazione di un testo di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza fissa, relativamente limitata 35

36 ii. Generazione di cessazione Una cessazione può essere generata nel caso in cui: - Un avviamento sia seguito da un altro avviamento con una azienda diversa - Non sia pervenuta una cessazione di un contratto iii. Cancellazione di avviamenti e cessazioni Un avviamento può essere eliminato nel caso in cui sia presente un avviamento precedente con la stessa azienda, riportante la stessa tipologia contrattuale e la stessa modalità di lavoro. Mentre una cessazione può essere eliminata nel caso in cui: - Sia presente una cessazione precedente che ha già portato alla chiusura del relativo rapporto di lavoro - Si tratti di una cessazione prevista preceduta dalla cessazione effettiva Con l implementazione del nuovo processo di trattamento e messa in qualità dei dati delle comunicazioni obbligatorie sono state introdotte alcune novità che vengono descritte di seguito. La realizzazione di nuovi algoritmi di trattamento del dato permette di migliorare la qualità dell informazione attraverso: - l introduzione di nuove regole di business o deduplica dei part-time o trattamento dei part-time o chiusura prestabilita di particolari tipologie contrattuali - applicazione di controlli sulla coerenza dell informazione o applicazione di controlli legati all età dei soggetti - applicazione di procedure per migliorare la completezza dell informazione o recupero delle qualifiche ove possibile 36

37 Nota Metodologia Modelli Previsionali MODELLI A COMPONENTI NON OSSERVABILI Aspetti teorici Nei modelli a componenti non osservabili una serie storica è pensata come la somma di alcune componenti, appunto, non direttamente osservabili. Nella sua versione più tipica ed estesa è data dalla somma di quattro componenti fondamentali: Trend, Ciclo, Stagionalità e Rumore Bianco (o Accidentalità). - TREND : tendenza di lungo periodo, è responsabile delle variazioni della media del processo nel lungo periodo; - CICLO : movimenti ciclici congiunturali (ciclo economico) di periodo superiore all anno; - COMPONENTE STAGIONALE : movimenti ripetitivi dovuti all organizzazione socio-economica della società basata sul calendario e ad eventi ambientali stagionali; - COMPONENTE ACCIDENTALE : componente casuale non prevedibile. La componente stagionale è costituita da variazioni che si riscontrano con analoga intensità negli stessi periodi di anno in anno, ma con intensità diversa nel corso di uno stesso anno (ad esempio, la produzione cala tutti gli anni in estate a seguito della chiusura per ferie di molte aziende, ma aumenta tutti gli anni in prossimità del Natale per effetto dei maggiori consumi); questo può creare delle distorsioni alle stime finali dei parametri. Per i modelli previsionali riportati nel rapporto si è deciso di rappresentare il modello con la tecnica degli State-Space e di condurre inferenza sulle componenti non osservabili applicando il filtro di Kalman attraverso la tecnica dello Smoothing. 37

38 Modelli in forma State-Space La forma State-Space è una forma molto generale di rappresentazione dei sistemi dinamici, particolarmente adatta a fare inferenza su componenti non osservabili. Sia una serie storica di vettori casuali di cui è osservabile una traiettoria finita. Nella forma State-Space dipende linearmente da un vettore casuale, detto vettore di stato non osservabile, che evolve secondo uno schema markoviano. In formule, si ha la seguente coppia di sistemi di equazioni: Equazione di misurazione Equazione di transizione Con, con le seguenti proprietà: vettore di variabili osservabili; vettore di variabili (in genere) non osservabili; matrice di (iper-) parametri; vettore usato soprattutto per cambiare il valore medio di ; vettore di v.c. serialmente incorrelate con, e matrice di covarianza ; matrice di transizione; vettore di costanti; vettore di v.c. normali serialmente incorrelate con con,. Il sistema viene completato dalle seguenti ipotesi sulla distribuzione del vettore di stato al tempo : ; (questa ipotesi può essere rilassata); Che garantiscono gaussianità e linearità del sistema. Il sistema è lineare, cioè può essere espressa come combinazione lineare di valori presenti e passati di e e di. Poiché questi ultimi sono normali, anche i vettori saranno distribuiti normalmente. Se le matrici di sistema e sono tutte costanti (cioè si possono omettere i pedici t) il sistema è detto time-invariant o time-homogeneous. 38

39 Inferenza per modelli in forma State-Space Il filtro di Kalman è lo strumento principale per condurre inferenza sulle componenti non osservabili in e per la costruzione della funzione di verosimiglianza di un modello in forma State-Space. Sia la collezione dei dati dalla prima fino alla t-esima osservazione. La migliore stima di è il valore atteso condizionato. Il filtro fornisce anche la matrice di varianza dello stimatore, e sotto le condizioni appena ricordate (linearità e gaussianità) si distribuisce a sua volta normalmente. Si indichi con lo stimatore di data l informazione e con la relativa matrice di varianza: è detto filtro; con è detto previsore; con è detto smoother. A ciascuna stima è associata una matrice di covarianza dell errore di stima: Il filtro di Kalman è un algoritmo ricorsivo che permette di calcolare e partendo da e e viceversa. Le fasi del calcolo del filtro si dividono in : Equazioni di previsione (prediction equations): Innovazioni: La previsione per è E l errore di previsione, o innovazione, è quindi: Con varianza: Equazioni di aggiornamento: t 39

40 Smoothing Con questo termine ci si riferisce alla parte dell'algoritmo che si occupa di ottenere il migliore previsore lineare per la variabile di stato, condizionatamente a tutta l'informazione campionaria disponibile, e non solo a quella di epoca precedente al valore che si vuole stimare. Lo stimatore ottimale di data l informazione fino al tempo T è detto smoother ed è dato da: Con: Lo smoother si applica dopo aver calcolato il Filtro di Kalman e lavorando a marcia indietro Inizializzazione del Filtro Per poter applicare le equazioni del Filtro di Kalman si ha bisogno dei valori iniziali e. Si può procedere in vari modi: se l equazione di transizione è stazionaria si possono usare la media e la varianza marginali si pone la matrice di varianza uguale a zero e si considera stimare; si attribuisce a grande). parametro da una distribuzione diffusa (varianza infinita o comunque molto Stima di massima verosimiglianza in un modello in forma State-Space Data la gaussianità del sistema e la linearità delle equazioni che definiscono il filtro di Kalman, il vettore delle innovazioni è normale con media zero e matrice di covarianza. Pertanto, la funzione di log-verosimiglianza è data da: 40

41 Dove è un vettore contenente tutti i parametri ignoti del modello. La logverosimiglianza può essere massimizzata per mezzo di metodi numerici. Si noti che il risultato asintotico dove è il vero valore dei parametri e la relativa stima di massima verosimiglianza, è valido solamente per quei parametri di che non giacciono sula frontiera dello spazio parametrico. Ciò implica che l ipotesi di uguaglianza a zero di una o più varianze non può essere testata usando la normalità asintotica, dato che giace sulla frontiera dello spazio parametrico della varianza 41

42 IL MODELLO MULTIVARIATO UTILIZZATO 20 I modelli rappresentati in questo rapporto e le loro previsioni sono modelli statespace multivariati, si è scelto infatti di modellare simultaneamente il numero di avviamenti e di cessazioni, esclusi i giornalieri, con l indice di fiducia delle imprese manifatturiere fornito da ISTAT. I modelli utilizzati sono di tipologia moltiplicativa, essi sono infatti stati applicati al logaritmo naturale dei dati, i risultati forniti sono stati poi riportati all anti-logaritmo. Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere: l'indagine, prevista nell ambito del programma armonizzato relativo alle inchieste congiunturali presso le imprese e i consumatori approvato dalla Commissione Europea il 12 luglio 2006, COM(2006) 379, è finalizzata alla rilevazione di variabili qualitative quali giudizi e aspettative a breve termine (3 mesi) delle principali variabili aziendali (ordinativi, produzione, giacenze di prodotti finiti, liquidità, occupazione, prezzi, etc.) e una valutazione della tendenza generale dell'economia italiana. Mensilmente, è calcolato l indice di fiducia delle imprese manifatturiere che viene diffuso unitamente ai dati rilevati. L indagine è condotta su un panel ragionato di circa imprese (Fonte ISTAT) 20 Bibliografia: V. Harvey, Time Series Models, 2nd Edition (1993), MIT Press. 42

43 Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di lecco appendice 43

44 Appendice S00 - Eventi giornalieri Tipo Evento Semestre selezionato Quota % semestre selezionato Stesso semestre anno precedente Quota % stesso semestre anno precedente Tasso di crescita rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente (T2) Avviamenti ,3% ,2% -8,5% Cessazioni ,7% ,8% -34,7% TOTALE ,0% ,0% -20,2% S01 Numero eventi per tipologia di evento Tipo Evento Semestre selezionato Quota % semestre selezionato Stesso semestre anno precedente Quota % stesso semestre anno precedente Tasso di crescita rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente (T2) Avviamenti ,1% ,1% -4,4% Cessazioni ,7% ,2% 1,1% Proroghe ,1% ,5% 49,9% Trasformazioni ,1% ,2% 23,3% TOTALE ,0% ,0% 2,3% Saldo (S) S02 Avviamenti, Cessazioni e Saldo per Settore Economico Settore Economico Tipo Evento Semestre Selezionato Quota % semestre selezionato Stesso semestre anno precedente Quota % stesso semestre anno precedente Tasso di crescita rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente (T2) Agricoltura Avviamenti 282 1,8% 256 1,6% 10,2% Cessazioni 141 0,9% 116 0,7% 21,6% Saldo Commercio e servizi Avviamenti ,1% ,8% -8,3% Cessazioni ,5% ,7% -0,7% Saldo Costruzioni Avviamenti 605 4,0% 861 5,4% -29,7% Cessazioni 841 5,2% 982 6,1% -14,4% 44

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Rapporto a cura di: Terzo Anno 2010 Centro

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Monza e della Brianza Rapporto I semestre 2012 Rapporto a cura del CRISP,

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2011

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2011 Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Lecco Rapporto 2011 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per

Dettagli

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Provincia di Lecco. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Provincia di Lecco. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Lecco Rapporto 2016 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per

Dettagli

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Provincia di Lecco. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Provincia di Lecco. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Lecco Rapporto 2015 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. della provincia di Cremona. I Semestre Anno 2011. Rapporto a cura di:

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. della provincia di Cremona. I Semestre Anno 2011. Rapporto a cura di: Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Rapporto a cura di: Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro SERVIZIO INFORMATIVO ECONOMICO SOCIALE DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro Assessorato al lavoro della Provincia Monza Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia Monza Brianza Rapporto trimestrale Luglio-Settembre 2009

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Rapporto a cura di: Rapporto anno 2009 Centro di Ricerca Interuniversitario

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2012

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2012 Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Lecco Rapporto 2012 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2011

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2011 Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona SERVIZIO INFORMATIVO ECONOMICO SOCIALE DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di CREMONA

Dettagli

Rapporto Anno Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Osservatorio del Mercato del Lavoro. della Provincia di Lecco. Rapporto a cura di:

Rapporto Anno Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Osservatorio del Mercato del Lavoro. della Provincia di Lecco. Rapporto a cura di: Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Rapporto Anno 2010 Rapporto a cura di: Centro di Ricerca Interuniversitario

Dettagli

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato. del Lavoro. provincia di CREMONA. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato. del Lavoro. provincia di CREMONA. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona SERVIZIO INFORMATIVO ECONOMICO SOCIALE DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE PER LA PROVINCIA DI CREMONA Analisi dei flussi del Mercato

Dettagli

Il mercato del lavoro in regione Lombardia e in provincia di Lecco: le tendenze in atto a confronto

Il mercato del lavoro in regione Lombardia e in provincia di Lecco: le tendenze in atto a confronto Il mercato del lavoro in regione Lombardia e in provincia di Lecco: le tendenze in atto a confronto Nell anno 2015 sono oltre 3.6milioni le comunicazioni complessive effettuate da aziende con sede operativa

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Elisabetta POZZI Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Elisabetta POZZI Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Elisabetta POZZI Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego 1 Iscritti disoccupati suddivisi per genere dato di stock al 31 Marzo 2017

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Monza e della Brianza Rapporto 2012 Rapporto a cura del CRISP, Centro

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Monza e della Brianza Rapporto 2011 Rapporto a cura del CRISP, Centro

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di Monza e della Brianza Rapporto 2011 Rapporto a cura del CRISP, Centro

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Regione Lombardia

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Regione Lombardia Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Lombardia Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Regione Lombardia Rapporto a cura di: Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Rapporto a cura di: Centro di Ricerca Interuniversitario

Dettagli

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di CREMONA. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona

Rapporto Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di CREMONA. Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di CREMONA Rapporto 2015 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario

Dettagli

FOGLIO INFORMATIVO. Avviamenti al lavoro e cessazioni in Lombardia III trimestre Dicembre 2010

FOGLIO INFORMATIVO. Avviamenti al lavoro e cessazioni in Lombardia III trimestre Dicembre 2010 FOGLIO INFORMATIVO Numero Speciale Dicembre 2010 Il mercato del lavoro al lavoro e cessazioni in Lombardia III 2010 Principali evidenze dalle comunicazioni obbligatorie Direttore Responsabile: Costantino

Dettagli

Rapporto Anno 2010. Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Osservatorio del Mercato del Lavoro. della Provincia di Cremona. Rapporto a cura di:

Rapporto Anno 2010. Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Osservatorio del Mercato del Lavoro. della Provincia di Cremona. Rapporto a cura di: Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Rapporto a cura di: Rapporto Anno 2010 SERVIZIO INFORMATIVO ECONOMICO

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Dott.ssa Elisabetta Pozzi Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Dott.ssa Elisabetta Pozzi Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Dott.ssa Elisabetta Pozzi Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego 1 Iscritti disoccupati suddivisi per genere dato di stock al 30 marzo

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di CREMONA Rapporto 2013 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario

Dettagli

Rapporto semestrale Gennaio-Giugno 2009

Rapporto semestrale Gennaio-Giugno 2009 Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Lombardia Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia Monza Brianza Rapporto semestrale Gennaio-Giugno 2009 Rapporto a cura di: Centro

Dettagli

Analisi dei flussi. del Mercato del Lavoro. della Provincia di Monza e della Brianza. Rapporto Anno Osservatorio. del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi. del Mercato del Lavoro. della Provincia di Monza e della Brianza. Rapporto Anno Osservatorio. del Mercato del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Rapporto Anno 2009 Rapporto a cura di: Centro

Dettagli

Analisi dei flussi Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. del Mercato del Lavoro

Analisi dei flussi Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. del Mercato del Lavoro Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e della Brianza Analisi dei flussi Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza della

Dettagli

(Anno 2009 I Trimestre 2010)

(Anno 2009 I Trimestre 2010) Osservatorio del Mercato del Lavoro Provincia di Milano Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Milano (Anno 2009 I Trimestre 2010) Rapporto a cura di: Centro di Ricerca Interuniversitario

Dettagli

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2014

Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro. Rapporto 2014 Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro Provincia di CREMONA Rapporto 2014 Rapporto a cura del CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità. Sede: Università degli Studi

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Dott.ssa Elisabetta Pozzi Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Dott.ssa Elisabetta Pozzi Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Dott.ssa Elisabetta Pozzi Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego 1 Iscritti disoccupati suddivisi per genere dato di stock al 31 Dicembre

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO

IL MERCATO DEL LAVORO IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Dott. Alfredo Scrivano Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego 1 1 Iscritti disoccupati suddivisi per genere dato di stock al 31 Dicembre

Dettagli

Lavoro dinamiche occupazionali in provincia di Mantova. provincia di mantova. settore servizi alla persona e alla comunità, politiche del lavoro

Lavoro dinamiche occupazionali in provincia di Mantova. provincia di mantova. settore servizi alla persona e alla comunità, politiche del lavoro provincia di mantova settore servizi alla persona e alla comunità, politiche del lavoro Osservatorio Mercato del Lavoro Lavoro 2009 dinamiche occupazionali in provincia di Mantova aprile 2010 Lavoro 2009

Dettagli

SERVIZIO INFORMATIVO ECONOMICO SOCIALE DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE PER LA PROVINCIA DI CREMONA STUDENTI E LAVORO. Provincia di CREMONA

SERVIZIO INFORMATIVO ECONOMICO SOCIALE DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE PER LA PROVINCIA DI CREMONA STUDENTI E LAVORO. Provincia di CREMONA Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona DEL SACRO CUORE PER LA PROVINCIA DI STUDENTI E LAVORO Provincia di ANNI SCOLASTICI: 2007-2011 SOGGETTI ANALIZZATI: QUALIFICATI-DIPLOMATI 2008

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Elisabetta POZZI Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA. Elisabetta POZZI Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Elisabetta POZZI Dirigente Responsabile Provincia di Pavia - Servizi per l Impiego 1 Iscritti disoccupati suddivisi per genere dato di stock al 31 Dicembre 2016

Dettagli

Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Mantova LAVORO 2016

Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Mantova LAVORO 2016 Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Mantova LAVORO 2016 DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA Lavoro 2016 - Sommario AREA LAVORI PUBBLICI E TRASPORTI INTERIM LAVORO SERVIZIO

Dettagli

ANALISI MERCATO DEL LAVORO EST MILANO

ANALISI MERCATO DEL LAVORO EST MILANO ANALISI MERCATO DEL LAVORO EST MILANO CONFRONTO PRIMO TRIMESTRE 2009 CON STESSO PERIODO DELL ANNO PRECEDENTE A CURA DI: OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO PROVINCIA DI MILANO 1. PREMESSA...3 2. L ASPETTO

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Anna Betto Dirigente responsabile SETTORE SVILUPPO E LAVORO SERVIZI ALLA PERSONA E ALL IMPRESA

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA Anna Betto Dirigente responsabile SETTORE SVILUPPO E LAVORO SERVIZI ALLA PERSONA E ALL IMPRESA IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PAVIA 2015 Anna Betto Dirigente responsabile SETTORE SVILUPPO E LAVORO SERVIZI ALLA PERSONA E ALL IMPRESA iscritti al 31 dicembre 2014 iscritti al 31 Dicembre 2015

Dettagli

Gli avviamenti lavorativi nel settore turismo. Un analisi delle Comunicazioni Obbligatorie (COB)

Gli avviamenti lavorativi nel settore turismo. Un analisi delle Comunicazioni Obbligatorie (COB) Gli avviamenti lavorativi nel settore turismo Un analisi delle Comunicazioni Obbligatorie (COB) A cura di Cavedo Lorenzo Marzo 2017 Fonte dati Attraverso la banca dati di origine amministrativa delle Comunicazioni

Dettagli

Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro 8 giugno 2016 sala consiliare

Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro 8 giugno 2016 sala consiliare LAVORO 2015 dinamiche occupazionali in provincia di Mantova Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro 8 giugno 2016 sala consiliare 1 Analisi dei flussi delle Comunicazioni Obbligatorie Dati statistiche

Dettagli

Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona

Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona Dati di flusso Anno 2010 Mario Mezzanzanica Università degli Studi di Milano - Bicocca Via dell Innovazione, 10 Edificio U9 20126 Milano, Italia 1 e-mail:

Dettagli

Giovani e Lavoro. Provincia di Lecco. Lecco, 24/10/2013

Giovani e Lavoro. Provincia di Lecco. Lecco, 24/10/2013 Lecco, 24/10/2013 Giovani e Lavoro Provincia di Lecco Università degli Studi di Milano - Bicocca Viale dell Innovazione, 10 Edificio U9, 2 piano 20126 Milano, Italia 1 e-mail: crisp@crisp-org.it web: www.crisp-org.it

Dettagli

Il lavoro interinale nel 2008: un primo bilancio e un confronto con il 2007

Il lavoro interinale nel 2008: un primo bilancio e un confronto con il 2007 Il lavoro interinale nel 2008: un primo bilancio e un confronto con il 2007 Ricorso al lavoro interinale e andamento del PIL nel 2008 Il lavoro interinale nel contesto dell occupazione nazionale Le nuove

Dettagli

OSSERVATORIO SUL CAPITALE UMANO IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

OSSERVATORIO SUL CAPITALE UMANO IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA OSSERVATORIO SUL CAPITALE UMANO IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA IL CONTESTO DI RIFERIMENTO: MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA E LOMBARDIA Negli ultimi 5 anni, fino all avvento della crisi economico-finanziaria,

Dettagli

Studenti e Lavoro Provincia di Lecco

Studenti e Lavoro Provincia di Lecco Studenti e Lavoro Provincia di Lecco Luglio 2009 - Giugno 2011 Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco Rapporto a cura di: Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica

Dettagli

Imprese: la domanda di lavoro. FocusReport1. EBiComLab. nella provincia di Treviso. gennaio Centro studi sul terziario trevigiano

Imprese: la domanda di lavoro. FocusReport1. EBiComLab. nella provincia di Treviso. gennaio Centro studi sul terziario trevigiano FocusReport1 gennaio 2014 Filcams-CGIL Fisascat-CISL Uiltucs-UIL I LAVORATORI DIPENDENTI Il mercato del lavoro in Italia sta cambiando rapidamente a seguito della riforma, entrata in vigore con la Legge

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 3 trimestre 211 a cura del GRUPPO MULTIREGIONALE DI ANALISI DEL MERCATO DEL LAVORO

Dettagli

SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE

SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Dicembre 2017 - n 23 Direzione Generale dei Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica, Monitoraggio dati e Comunicazione SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE ATTIVAZIONI Nel terzo trimestre 2017

Dettagli

Osservatorio. L occupazione nell artigianato vicentino I semestre 2018

Osservatorio. L occupazione nell artigianato vicentino I semestre 2018 I sem. 2008 II sem. 2008 I sem. 2009 II sem. 2009 I sem. 2010 II sem. 2010 I sem. 2011 II sem. 2011 I sem. 2012 II sem. 2012 I sem. 2013 II sem. 2013 I sem. 2014 II sem. 2014 I sem. 2015 II sem. 2015 I

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione GOMMA E MATERIE PLASTICHE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dalla fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche rappresenta lo 0.6

Dettagli

Analisi dei Flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Brindisi

Analisi dei Flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Brindisi Analisi dei Flussi del Mercato del Lavoro della Provincia di Brindisi Rapporto a cura di: I Trimestre 2010 2011-2012 Adelaide PUTIGNANO Giovanni RAMIRES Alessandra PANNARIA, Dirigente Servizio Mercato

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione AGRICOLTURA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il peso del settore dell agricoltura si è ridotto rispetto a qualche decennio fa, ma in alcuni territori rappresenta ancora

Dettagli

Sistema Informativo Excelsior 2015 Provincia di Imperia

Sistema Informativo Excelsior 2015 Provincia di Imperia Sistema Informativo Excelsior 2015 Provincia di Imperia Le previsioni occupazionali delle imprese Tutti i dati presentati sono di fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior,

Dettagli

Liguria. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l Occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Liguria. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l Occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Liguria La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Liguria. Nel periodo di previsione il valore aggiunto regionale aumenta del 6,7%, passando

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione MEZZI DI TRASPORTO Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dei mezzi di trasporto sta conoscendo da alcuni anni un importante ridimensionamento. Se all inizio degli

Dettagli

SETTORE LAVORO Monza via Cernuschi 8 - tel fax

SETTORE LAVORO Monza via Cernuschi 8 - tel fax N. 1 - Novembre 2009 PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA SETTORE LAVORO Monza via Cernuschi 8 - tel 0392358759 - fax 0392358772 assessoratolavoro@provincia.mb.it DIRETTORE Erminia Zoppè RESPONSABILE Valeria Mantovani

Dettagli

LAVORO 2014 DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA

LAVORO 2014 DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA LAVORO 2014 DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA GIUGNO 2015 SETTORE RISORSE CULTURALI E TURISTICHE, LAVORO, SVILUPPO DELLA PERSONA E DELLE COMUNITÀ Responsabile: Gianni Petterlini, Direttore

Dettagli

Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2013

Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2013 Proviinciia Massa Carrara Settore Formazione Professionale e Politiche del Lavoro Servizio Politiche del Lavoro Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2013 22 Novembrre 2013 1/15 Indice

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA AREA 9 - Politiche del Lavoro, Servizio Servizi per l'impiego Ufficio Sistemi Informativi e Osservatorio Mercato del Lavoro 16121

PROVINCIA DI GENOVA AREA 9 - Politiche del Lavoro, Servizio Servizi per l'impiego Ufficio Sistemi Informativi e Osservatorio Mercato del Lavoro 16121 PROVINCIA DI GENOVA AREA 9 - Politiche del Lavoro, Servizio Servizi per l'impiego Ufficio Sistemi Informativi e Osservatorio Mercato del Lavoro 16121 Genova - Via Cesarea 14 - Tel. 010/5497512 - Fax 010/5497570

Dettagli

Friuli-Venezia Giulia

Friuli-Venezia Giulia Friuli-Venezia Giulia La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Friuli-Venezia Giulia. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione GOMMA E MATERIE PLASTICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore della gomma e della plastica; come misura dell

Dettagli

DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA

DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA Lavoro 2015 - Dinamiche occupazionali in provincia di Mantova DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN PROVINCIA DI MANTOVA 2 Report Lavoro 2015 Provincia di Mantova Lavoro 2015 - Dinamiche occupazionali in provincia

Dettagli

INDAGINE EXCELSIOR LE PREVISIONI OCCUPAZIONALI E I FABBISOGNI PROFESSIONALI PER IL PROVINCIA DI BIELLA

INDAGINE EXCELSIOR LE PREVISIONI OCCUPAZIONALI E I FABBISOGNI PROFESSIONALI PER IL PROVINCIA DI BIELLA INDAGINE EXCELSIOR Sono disponibili presso l Ufficio Studi i due seguenti volumi: uno contenente i risultati dell indagine svolta annualmente dalle Camere di Commercio con il Ministero del Lavoro e l Unione

Dettagli

Lazio. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Lazio. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Lazio La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Lazio. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta del 2,8%, passando da 140.320

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione INDUSTRIA DEL LEGNO Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria del legno rappresenta lo 0.3 per cento del Pil italiano. Il settore è

Dettagli

I FLUSSI DEL MERCATO DEL LAVORO

I FLUSSI DEL MERCATO DEL LAVORO I FLUSSI DEL MERCATO DEL LAVORO Analisi delle comunicazioni obbligatorie in provincia di Bergamo Rapporto redatto a cura del Servizio Politiche del Lavoro del Settore Istruzione Formazione Lavoro e Politiche

Dettagli

I dati di Stock e di Flusso del Mercato del Lavoro della Provincia di LECCO

I dati di Stock e di Flusso del Mercato del Lavoro della Provincia di LECCO I dati di Stock e di Flusso del Mercato del Lavoro della Provincia di LECCO Mario Mezzanzanica Università degli Studi di Milano - Bicocca Via Bicocca degli Arcimboldi, 8 Edificio U7, 2 piano 20126 Milano,

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore produttore e distributore di energia elettrica, gas e acqua calda nell ultimo decennio ha prodotto in media l 1.6

Dettagli

Abruzzo. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Abruzzo. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Abruzzo La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Abruzzo. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta, ma in modo davvero

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione SERVIZI ALLE IMPRESE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore delle attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e servizi alle imprese è un settore piuttosto

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO STANDARD MULTIREGIONALE DI DATI AMMINISTRATIVI I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 211 a cura di Provincia autonoma di Bolzano: Osservatorio Mercato del

Dettagli

Classificazione delle professioni. Le professionalità più richieste dalle imprese lombarde. Classificazione delle professioni..

Classificazione delle professioni. Le professionalità più richieste dalle imprese lombarde. Classificazione delle professioni.. Classificazione delle professioni Nasce nel 2006 la Nomenclatura e classificazione delle unità professionali dalla collaborazione Istat - Isfol. Le professionalità più richieste dalle imprese lombarde

Dettagli

Laboratorio di ricerca Attiva del Lavoro. MODULO 1 Il mercato del lavoro in Molise

Laboratorio di ricerca Attiva del Lavoro. MODULO 1 Il mercato del lavoro in Molise Laboratorio di ricerca Attiva del Lavoro MODULO 1 Il mercato del lavoro in Molise Nel 2014 il mercato del lavoro molisano ha mostrato segnali di miglioramento, (Rilevazione sulle forze di lavoro dell Istat)

Dettagli

Marche. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Marche. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Marche La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Marche. Nel periodo di previsione il valore aggiunto regionale aumenta del 7,2%, passando

Dettagli

Sistema Informativo Excelsior

Sistema Informativo Excelsior Sistema Informativo Excelsior Sintesi dei principali risultati - 2011 Provincia di Imperia Brevi note sulle previsioni delle imprese PREMESSA Excelsior è un sistema informativo sulla domanda di lavoro

Dettagli

DATI OCCUPAZIONALI. a cura di Anna Capucetti

DATI OCCUPAZIONALI. a cura di Anna Capucetti DATI OCCUPAZIONALI a cura di Anna Capucetti Si ricorda ai lettori che da marzo 2010 l INPS ha effettuato la rilettura degli archivi statistici e nella rilettura della CIG, quella straordinaria, viene proposta

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 2 trimestre 211 a cura del GRUPPO MULTIREGIONALE DI ANALISI DEL MERCATO DEL LAVORO

Dettagli

Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2011

Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2011 Proviinciia Massa Carrara Settore Formazione Professionale e Politiche del Lavoro Servizio Politiche del Lavoro Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2011 Rev.. 03 08 novembrre 2011

Dettagli

I trimestre 2014 INDICATORI DEL LAVORO NELLE IMPRESE

I trimestre 2014 INDICATORI DEL LAVORO NELLE IMPRESE 17 giugno 2014 I trimestre 2014 INDICATORI DEL LAVORO NELLE IMPRESE A partire da questo comunicato stampa l Istat diffonde il nuovo indice del monte ore lavorate, arricchendo così l insieme di indicatori

Dettagli

Occupazione e disoccupazione in Emilia Romagna nel I trimestre Documento di sintesi

Occupazione e disoccupazione in Emilia Romagna nel I trimestre Documento di sintesi Occupazione e disoccupazione in Emilia Romagna nel I trimestre 218 Documento di sintesi 12 giugno 218 Quadro di insieme del mercato del lavoro regionale nel I trimestre 218 In Emilia-Romagna il tasso di

Dettagli

Puglia. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Puglia. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Puglia La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Puglia. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta del 2,8%, passando da

Dettagli

Calabria. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Calabria. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Calabria La Tabella 1 illustra le previsioni relative al quadro economico e del mercato del lavoro della regione Calabria. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta del 4,5%, passando

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione TRASPORTI E COMUNICAZIONI Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il comparto dei servizi di trasporto e comunicazioni, producendo circa l 8.4 per cento del Pil italiano, rappresenta

Dettagli

Piemonte. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Piemonte. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Piemonte La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro nella regione Piemonte. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto aumenta del 2,0%, passando da 93.890

Dettagli

Provincia di Bergamo. Il mercato del lavoro in provincia di Bergamo attraverso analisi Comunicazioni obbligatorie

Provincia di Bergamo. Il mercato del lavoro in provincia di Bergamo attraverso analisi Comunicazioni obbligatorie Provincia di Bergamo SETTORE ISTRUZIONE, FORMAZIONE, LAVORO E SICUREZZA LAVORO Il mercato del lavoro in provincia di Bergamo attraverso analisi Comunicazioni obbligatorie Fonte dati: COB Sintesi - PROVINCIA

Dettagli

Le statistiche sulla transizione e il Sistema dei Registri

Le statistiche sulla transizione e il Sistema dei Registri Le statistiche sulla transizione e il Sistema dei Registri Claudio Ceccarelli Istituto nazionale di statistica SSE - Servizio Sistema integrato lavoro, istruzione e formazione 2018 Almalaurea Conference

Dettagli

Trentino-Alto Adige. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Trentino-Alto Adige. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Trentino-Alto Adige La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Trentino-Alto Adige. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione AGRICOLTURA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell agricoltura; come misura dell attività si utilizza il

Dettagli

Report semestrale INDICE

Report semestrale INDICE 1 1-2012 Report semestrale Il presente report è stato redatto dal Servizio Economia locale e alle Imprese Settore istruzione Formazione, lavoro, Sicurezza Lavoro e Pari opportunità della Provincia di Bergamo

Dettagli

II trimestre 2014 INDICATORI DEL LAVORO NELLE IMPRESE

II trimestre 2014 INDICATORI DEL LAVORO NELLE IMPRESE 16 settembre 2014 II trimestre 2014 INDICATORI DEL LAVORO NELLE IMPRESE Nel secondo trimestre 2014 nel complesso dell'industria e dei servizi di mercato il monte ore lavorate diminuisce, in termini destagionalizzati,

Dettagli

Tab. 1 - ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE. CONFRONTO RIPARTIZIONALE (valori assoluti in migliaia - valori percentuali) Variazioni

Tab. 1 - ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE. CONFRONTO RIPARTIZIONALE (valori assoluti in migliaia - valori percentuali) Variazioni La media 2018 L occupazione Secondo i dati di media annuale diffusi dall ISTAT relativamente all anno 2018, in Italia l occupazione cresce per il quinto anno consecutivo, con un incremento di 192mila unità

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell elettronica nell ultimo decennio ha rappresentato una quota pari all 1.5 per cento

Dettagli

CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE - REGGIO EMILIA

CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE - REGGIO EMILIA CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE - REGGIO EMILIA Via Roma 53-42121 Reggio Emilia - Tel. 0522/457.238 457.237 Fax: 0522/433.668 www.cgilreggioemilia.it REPORT SUL

Dettagli

C. 14 Attività Manifatturiere: confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia i

C. 14 Attività Manifatturiere: confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia i C. 14 Attività Manifatturiere: confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia i La Tabella 1 illustra le previsioni concernenti, il quadro economico e del mercato

Dettagli

GLI EFFETTI SULL OCCUPAZIONE DEL RALLENTAMENTO DEL MERCATO DELLE COSTRUZIONI: MENO DONNE, MENO LAVORATORI DIPENDENTI E MENO LAVORATORI STRANIERI

GLI EFFETTI SULL OCCUPAZIONE DEL RALLENTAMENTO DEL MERCATO DELLE COSTRUZIONI: MENO DONNE, MENO LAVORATORI DIPENDENTI E MENO LAVORATORI STRANIERI NOTA STAMPA GLI EFFETTI SULL OCCUPAZIONE DEL RALLENTAMENTO DEL MERCATO DELLE COSTRUZIONI: MENO DONNE, MENO LAVORATORI DIPENDENTI E MENO LAVORATORI STRANIERI Per la prima volta dal 1999 i dati sull occupazione

Dettagli

Basilicata. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Basilicata. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Basilicata La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Basilicata. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta dell 1,7%, passando

Dettagli

Molise. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro.

Molise. Il Valore aggiunto è espresso in milioni di euro; l'occupazione in migliaia di ULA; la Produttività in migliaia di euro. Molise La Tabella 1 illustra le previsioni riguardanti il quadro economico e il mercato del lavoro della regione Molise. Nel periodo 2015-2019 il valore aggiunto regionale aumenta dell 1,0%, passando da

Dettagli

Nota di riepilogo dei principali risultati dell Indagine Excelsior per la provincia di Bergamo (a cura del Servizio Studi CCIAA di Bergamo)

Nota di riepilogo dei principali risultati dell Indagine Excelsior per la provincia di Bergamo (a cura del Servizio Studi CCIAA di Bergamo) Nota di riepilogo dei principali risultati dell Indagine Excelsior per la provincia di Bergamo (a cura del Servizio Studi CCIAA di Bergamo) - Le imprese di Bergamo che prevedono di assumere nel corso dell

Dettagli

Assunzioni nel I semestre 2013 e nel I semestre 2012

Assunzioni nel I semestre 2013 e nel I semestre 2012 COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE EUROPEE Servizio Aziende Comunali, Servizi Pubblici e Statistica LE ASSUNZIONI NEL I SEMESTRE 2013 Edizione 1/STst/27.01.2014 Supera: nessuno Il

Dettagli

SERVIZI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA. 1 sem estre

SERVIZI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA. 1 sem estre SERVIZI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA Un segm ento del m ercato del lavoro in provincia di Ravenna: LE ASSUNZI ONI Appendice elaborazioni com unali 1 sem estre 2 0 1 0 dicembre 2010 2 LE ASSUNZIONI

Dettagli