Metodi e strumenti per l analisi di video sui temi della prevenzione del rischio

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1 CORSO DI FORMAZIONE A.S.L. TO4 Comunicazione e prevenzione: strategie efficaci per trasmettere messaggi di salute rivolti a target diversi di popolazione Ivrea, 8 febbraio 2011 Metodi e strumenti per l analisi di video sui temi della prevenzione del rischio

2 VIDEO E DIDATTICA ATTIVA Perché sono utili alla didattica attiva? Un audiovisivo ( film, spot, videoclip, ) è una finestra che lascia entrare porzioni deformate di esterno e nella quale l individuo spettatore si può specchiare. [Marangi 2004] strumento utile per: far emergere la visione, l interpretazione del mondo del singolo individuo far emergere la visione e gli stereotipi di rappresentazione della società conoscere meglio se stessi e il mondo che ci circonda.

3 VIDEO E DIDATTICA ATTIVA Ruolo dell operatore/conduttore Nell intervento informativo/educativo il conduttore svolge il ruolo di mediatore tra i contenuti dei video e i fruitori ed è coinvolto in prima persona in una costruzione condivisa dei significati. Le tecniche più utilizzate: brainstorming role playing lavoro in piccoli gruppi lavoro di condivisione in plenaria

4 VIDEO: ESERCITAZIONE

5 1. Lavoro individuale Quale dei tre video ti ha colpito di più e perché? Rispondere in modo immediato, di pancia, per esprimere la prima reazione emotiva.

6 2. Lavoro a gruppi Fase n. 1: confronto sulla prima reazione emotiva, di pancia, individuale. Fase n. 2: riflessione più razionale, di testa sull efficacia del messaggio di ciascun video. Passaggio da Quale video mi ha colpito di più a Il messaggio (di ciascun video) funziona/non funziona per il target?

7 METODO Alcuni suggerimenti per organizzare e gestire un intervento che prevede l utilizzo di video 1. Scelta dei materiali audiovisivi I materiali audiovisivi proposti dovrebbero essere di breve durata per facilitarne la comprensione immediata. Si possono assemblare materiali eterogenei come spot pubblicitari, sequenze di film, videoclip, oppure proporre materiali dello stesso tipo con formati (narrativo, illustrativo, ) e stili (ironico, informativo, grottesco, ) diversi per facilitarne l analisi e il confronto.

8 METODO 2. Relazione individuale con i materiali proposti Subito dopo la visione dei video, i partecipanti sono invitati ad esprimere a caldo le proprie impressioni/sensazioni, scrivendole su un foglio, in modo da far emergere l impatto emotivo immediato. Le domande da proporre dovrebbero essere molto semplici (ES: Quale video/sequenza ti ha colpito di più e perché? Quale ti è piaciuto/a di più e perché? Quale personaggio ti ha colpito maggiormente e perché?...)

9 METODO 3. Relazione con i materiali proposti mediata dal piccolo gruppo Questa fase prevede il passaggio dalla dimensione individuale a quella di un piccolo gruppo di lavoro in cui, 5-6 persone, riflettono e si confrontano sulle scelte effettuate in precedenza singolarmente. Si tratta di mettere in comune la prima reazione emotiva, di pancia, dei singoli per giungere ad una riflessione più razionale (di testa ) in cui il gruppo ragiona sull efficacia del messaggio di ciascun video. Si passa dunque dal piano emotivo a quello razionale (es: il messaggio funziona/non funziona per il target, ).

10 METODO 4. Sintesi, razionalizzazione e condivisione in plenaria In questa fase i vari gruppi condividono il lavoro svolto in plenaria. Il conduttore dovrebbe sottolineare e far riflettere su eventuali cambiamenti di scelte derivanti dal confronto tra dimensione emotiva e razionale e tra quella individuale e quella sociale ed invitare i gruppi a raccontare le modalità che hanno utilizzato per giungere ad eventuali scelte condivise. Sarebbe importante creare e mantenere nel gruppo un clima collaborativo e ludico che evidenzi la possibilità di far emergere significati e saperi comuni e condivisi. Il conduttore dovrebbe pertanto porsi più come un facilitatore della discussione, relegando alla fine dell incontro il ruolo di esperto.

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