UNA BREVE MA COMPLETA INTRODUZIONE AL GOLF

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1 Il golf UNA BREVE MA COMPLETA INTRODUZIONE AL GOLF Si ringrazia Wikipedia per essere stata la fonte principale della presente guida

2 Scopo del gioco. Puntualizziamo subito che il golf è uno sport con tanto di Federazione riconosciuta dal Coni e facente parte delle discipline olimpiche. In maniera riduttiva, si potrebbe definire il suo scopo come quello in cui un giocatore deve far entrare una pallina in una buca scavata nel terreno colpendola con differenti tipi di bastoni, nel rispetto delle 'Regole del Golf', partendo da un punto prestabilito ed impiegando il minor numero di colpi possibile. Etimologia Da dove deriva la parola golf? Quale è il suo significato? Diverse sono le interpretazioni in merito. Una parola simile a golf, fu menzionata per la prima volta in uno scritto del 1457 su una Lista degli Atti del Parlamento di Scozia sui giochi proibiti definiti "gouf", nome a sua volta probabilmente derivato dalla parola scozzese "goulf" che significa "colpire o schiaffeggiare". Tale divieto potrebbe essere collegato ad uno analogo del 1452, quando Re Giacomo II di Scozia vietò il gioco in quanto distraeva i suoi sudditi dalla loro pratica di arcieri. Altra corrente di pensiero vuole che golf derivi dall'olandese "kolf", che significa "mazza", riferita anche allo sport che porta lo stesso nome. Ma l'opinione diffusa, o leggenda metropolitana che dir si voglia, è che il nome derivi dall'acronimo "Gentlemen Only Ladies Forbidden", ovvero "Solo per Gentiluomini, Vietato alle Donne" che però viene etichettata dai più esperti come una falsa etimologia, in quanto l'uso degli acronimi come parole è un fenomeno piuttosto recente (a mio avviso, anche questa bocciatura è criticabile, portando come esempio un famoso acronimo di più di 2000 anni: SPQR). Alla fine, l unica cosa certa è che l'origine della parola vada piuttosto ricercata, seguendo un approccio etimologico negli idiomi scozzesi ed olandesi medievali, nella parola "kolve" che significava mazza. Storia Come per l etimologia della parola, anche l'esatta origine dello sport del golf non è del tutto chiara. La teoria più diffusa e accettata è che questo sport ha avuto origine in Scozia nel tardo Medio Evo, sebbene si abbia notizia di un gioco simile al golf odierno già nel febbraio 1297 in Olanda, presso una città chiamata Loenen aan de Vecht. In questo contesto olandese, il gioco era praticato con una stecca e una palla di cuoio: chi colpiva la palla entro un bersaglio distante diverse centinaia di metri con il minor numero di colpi, vinceva. Comunque sia, il moderno concetto del gioco del golf è generalmente considerato un'invenzione scozzese (da dove si è poi diffuso nelle isole britanniche e da lì nel resto del mondo) e viene citata come fonte la proibizione del 1457 del Parlamento di Scozia, già 2 P agina

3 accennata nell etimologia della parola golf (qualcuno afferma anche che il golf fu inventato dopo la fondazione dell'università di Saint Andrews, nel 1413, ma a supporto di tale affermazione non vi è alcuna prova). Gli studiosi filo olandesi, però, contestano la partenità della Scozia, ritendendo che tale proibizione si riferisse ad altri giochi più simili allo shinty o all'hurling, o al moderno hockey su prato, piuttosto che al golf e sostenendo che, il gioco di mandare una palla in una buca del terreno usando una mazza da golf, cominciò a essere giocato nel XVII secolo in Olanda per poi essere trapiantato in Scozia. A riprova di ciò, essi citano l'esistenza di documenti scritti, ordinanze e decreti emessi per proteggere il pubblico dai giocatori, la cui evidenza, incontrovertibile, è data dallo storico olandese Steven van Hengel che testimonia la pratica, come citato prima, di un gioco chiamato "golf" in Olanda già dal Non solo. Ma questo gioco praticato dagli Olandesi risulta ben documentato sia da editti cittadini, che concedevano terreni per percorsi di "colf", sia da sentenze di tribunali che punirono con ammende i golfisti ante litteram che causarono danni e disturbarono la quiete arrivando a giocare entro le mura delle città. È inoltre documentato che quando il golf si diffuse in Scozia il gioco in Olanda non era più praticato. Vi è da dire tuttavia che, sul finire del XIII secolo, l'alfabetizzazione non era diffusa in Europa ed in particolare in Scozia. Questo potrebbe spiegare l'assenza di documenti scritti in quanto è possibile che nessuno ritenesse necessario trascrivere riferimenti ad un passatempo praticato da pochi. La polemica su chi ha inventato il golf è esistita ed esisterà sempre. Alcuni accusano gli Scozzesi di aver falsato deliberatamente a proprio favore, per ragioni di patriottismo, l'origine di questo sport. In ogni modo, direi che Scozia Olanda è finita in pareggio, dal momento che, entrambe queste prime forme di gioco, sono giustamente viste come forme antenate del moderno golf, per come lo interpretiamo noi oggi. A provare ad essere neutrali, è certo che il primo campo permanente di golf, la prima associazione e le prime regole scritte codificate dai responsabili della Honourable Company of Edinburgh Golfers e che hanno stabilito il campo a diciotto buche hanno avuto origine proprio in Scozia. E poi c è da dire che nel XIV secolo i traffici commerciali tra l'olanda e la costa orientale della Scozia erano diffusissimi e fiorenti, quindi, qualora un gioco un po' stravagante avesse preso piede in Scozia come in Olanda, la notizia avrebbe impiegato assai poco tempo a diffondersi in ambo le direzioni attraverso il Mare del Nord. Altro fatto certo fu l'importazione in Scozia di palline provenienti dall'olanda ed il traffico in senso contrario di cleek scozzesi. Ma a quando risale il primo vero torneo di golf? Anche questo non è certo, anche se sembra che questo si tenne tra varie città scozzesi forse nel più antico campo da golf nel mondo che è l'old Links al Musselburgh Racecourse. Testimonianze indicano che il golf era giocato lì nel 1672, anche se Mary, regina di Scozia, lo riteneva giocato già nel Il golf fece parte del programma olimpico già nel 1900 e Il primo esempio di golf in Italia lo abbiamo con il Florence Golf Club fondato a Firenze dalla sua forte comunità inglese nel Perchè non ci mettiamo un pò di sano fascino orientale nell intrigata faccenda di dove sia nato il golf? Nell'aprile del 2005 una nuova testimonianza ha riacceso il dibattito sull'origine 3 P agina

4 del golf. Una recente dichiarazione avanzata dal Prof. Ling Hongling della Lanzhou University, suggerisce che un gioco simile al golf era già giocato in Cina fin dalla Dinastia Tang Meridionale, ben 500 anni prima che il golf fosse menzionato in Scozia e mostra anche la seguente immagine (Dinastia Ming Imperatore Xuande (r ) intento a colpire un par): Gli Archivi Dōngxuān ( 東 軒 錄 ) della Dinastia Song ( ) contengono la descrizione di un gioco chiamato chuíwán ( 捶 丸 ) con tanto di disegni esplicativi del gioco stesso. Esso veniva giocato con 10 mazze che comprendevano una cuanbang, una pubang, e una shaobang, sovrapponibili a un driver, un legno 2 e un legno 3. Le mazze erano intarsiate con giada e oro, il che suggerisce che il golf era uno sport destinato ai benestanti. L'archivio cinese contiene riferimenti a un ufficiale della dinastia Tang Meridionale, il quale chiese alla figlia di scavare delle buchette come bersaglio. Il Professor Ling suggerì che il golf fu esportato in Europa e quindi in Scozia da viaggiatori Mongoli nel tardo Medioevo. Un portavoce del Royal and Ancient Golf Club di St. Andrews, una delle più antiche organizzazioni golfistiche di Scozia, ha affermato: "Giochi con mazze e palle esistono da molti secoli, ma il golf come lo conosciamo oggi, giocato su 18 buche, ha chiaramente avuto origine in Scozia." Viva il nazionalismo e protezionismo conservatore di Sua Maestà! Evoluzione del campo da golf Il golf è uno dei pochi sport con l a palla che non ha un'area di gioco standard: ogni 'campo da golf' ha un proprio unico design ed è generalmente composto da 9 o 18 buche di varie lunghezze. Quando si parla di campo da golf quello per antonomasia è il St Andrews Links (St Andrews, Fife, Scozia), la casa del golf, il più antico campo del golf al mondo. Esso occupa una stretta lingua di terra nel territorio di Queen Mary of Scots, a ridosso del mare. Già nel XV secolo i golfisti al St Andrews avevano realizzato una buca nel terreno, giocando con buche piazzate secondo quanto dettato dalla topografia del luogo. Il campo così composto era di undici buche, disposte fino all'estremità lontana della proprietà. Uno giocava le buche out, girava, e quindi giocava le buche in, per un totale di 22 buche. 4 P agina

5 Nel 1974 molte di quelle buche furono considerate troppo corte e allora vennero combinate, riducendo il numero da 11 a 9, così che un giro completo del campo comprendesse 18 buche. Considerato che St Andrews era ritenuta la capitale del golf, tutti gli altri campi seguirono l'esempio e le 18 buche rimasero lo standard fino al giorno d'oggi. Il campo Viene definito campo da golf un'area destinata alla pratica di questo gioco, definita e riconosciuta ufficialmente come tale. Un campo da golf è in genere costituito da 9, 18, 27 o 36 buche: questo perché una partita di golf si svolge in genere su 18 buche. Ogni buca è costituita da varie zone, alcune sempre presenti; altre invece sono difficoltà che esistono solo in buche specifiche, e vengono perciò definite ostacoli. Bisogna distinguere fra campo da golf e circolo, che è un'associazione che si occupa del mantenimento del campo e dell'istituzione di infrastrutture, come la club house, che in genere ha un bar, e un'area di pratica in cui si possono praticare tiri lunghi, approcci o putt sul green di pratica e quindi affinare la tecnica, magari con l'aiuto di un professionista. Come detto, un campo da golf ha generalmente 18 buche, ciascuna con il suo punto di partenza posto ad una distanza che varia, in genere, tra 100 e 500 metri circa. Dal punto di partenza alla buca corre una striscia di prato rasato (fairway) fiancheggiata ai lati da fasce di erba più alta (rough); inoltre, vi possono essere ostacoli di vario tipo per rendere più difficile raggiungere la buca: alberi, fosse riempite di sabbia (bunkers), stagni o laghetti. La buca è contrassegnata da una bandierina, per essere facilmente individuabile da lontano, e circondata da una zona più o meno ampia di prato particolarmente liscio e curato (green). Punto di partenza L'area di partenza (tee) è una zona con erba accuratamente rasata, da cui i golfisti partono per il gioco di una buca. I giocatori devono colpire per la prima volta entro o dietro degli speciali paletti: se partono oltre rischiano una penalità. Da questo punto in genere si supporta la pallina con uno speciale strumento chiamato tee, che consiste in un piccolo pezzo di legno o plastica che si conficca nel terreno. In ogni buca esistono più aree di partenza, per uomini e per donne che, essendo in media più corte nei tiri lunghi, partono con un vantaggio. Fairway e rough Il fairway (dall'inglese giusta o retta via) è un'area estesa costituita da erba rasata in modo da rendere facile il gioco della palla. Di norma, si estende da poco oltre l'area di partenza fino ad arrivare nei pressi del putting green della buca, e orizzontalmente per qualche decina di metri. Ai lati del fairway c'è il rough, ovvero erba molto alta che rende difficile il gioco della palla, disegnato per punire quei giocatori che non tirano dritti. Il fairway di una 5 P agina

6 buca non è sempre diritto; può curvare a destra o a sinistra nel corso della buca: questo viene definito come dogleg. Bunkers o ostacoli Molte buche possiedono qualche ostacolo, per rendere il gioco della stessa più difficile ma anche avvincente. Esistono i bunkers, in genere ai lati del fairway o prima di un putting green; ostacoli d'acqua che possono essere laterali o frontali (fiumi, mari, laghi, ruscelli ma anche pozze profonde e vuote), da cui è sempre difficile giocare ma dove è invece comune perdere una pallina; ostruzioni create dall'uomo o meno, che rendono impossibile eseguire un colpo o interferiscono con una corretta traiettoria della palla. Ci sono particolari regole che si applicano quando una palla cade in questi ostacoli, soprattutto in quelli d'acqua, da cui è possibile giocare ma senza toccare il terreno prima di effettuare il colpo, o tirare una palla da fuori subendo delle penalità. Putting green È l'area con erba più rasata, entro la quale si trova la buca con la bandierina. Con il termine putting green era originariamente denominata quella parte di un percorso di golf, caratterizzata dal tappeto erboso accuratamente rasato per permettere il rotolamento della palla, all'interno della quale si trova la buca e dove il giocatore conclude il gioco di quella buca. Di norma, in questa area del campo si gioca solo con un putter. Inoltre, quando si gioca dal green è obbligatorio rimuovere la bandierina dalla buca, secondo le regole, poiché essa potrebbe aiutare il giocatore: colpendo la bandierina si incorre in due colpi di penalità o la perdita della buca (in match play). Se invece si imbuca o si tocca la bandiera per effetto di un colpo eseguito da fuori green, il colpo vale e non c'è alcuna penalità. Da decenni, tuttavia, per indicare il putting green è universalmente usato il termine green. I green vengono realizzati nelle più varie dimensioni e forme e sono tutti dotati di pendenze più o meno accentuate. Inoltre la velocità di rotolamento della palla varia molto di campo in campo e solitamente questo dipende dal tipo di erba e da come viene rasata. Ciò avviene per rendere più difficile ed intrigante il gioco una volta raggiunto il green, in quanto più il green è veloce, più è difficile e complicato giocarci, perché la palla rotola più veloce accentuando le pendenze e quindi risulta più difficile imprimergli la traiettoria desiderata con la giusta forza. Può sembrare strano per un neofita, ma solitamente le fortune di un golfista si fanno sul green, in quanto qui vengono realizzati quasi la metà dei colpi. Infatti un golfista professionista in media effettua putt per giro, ed è così che realizza score di 70, 68 o anche 65 e meno colpi. Diverso il caso di un golfista dilettante, che già fatica molto di più a raggiungere il green e solitamente è soddisfatto quando mette a segno 36 putt (due per buca). Course e Slope rating Ad ogni campo da golf vengono assegnati due numeri per descriverne la difficoltà. Il primo, denominato Course rating, rappresenta il numero ideale di colpi che un giocatore 6 P agina

7 professionista, o scratch, si può aspettare di fare in un giro regolare; esso può essere maggiore o minore del PAR (vedi la sezione La buca) del campo. Nonostante il PAR, infatti, sia basato su dati quali la lunghezza delle buche, queste ultime possono risultare mediamente più facili o difficili a seconda di eventuali ostacoli, fuori limite, ecc. In genere il suo valore è compreso fra 67 e 77. Il secondo, lo Slope rating, rappresenta invece il livello di difficoltà per un giocatore medio, cioè con handicap esatto pari a 18. Questo numero varia fra 55 e 155, ma per un campo medio è 113. I due valori di rating vengono poi utillizzati per calcolare l'effettivo handicap di gioco per un giocatore, che varia quindi a seconda della difficoltà del campo in modo da uniformare i risultati delle competizioni fra terreni diversi. La buca Ogni buca ha un "numero di colpi previsto" chiamato par: si tratta del numero di colpi che un giocatore professionista impiega mediamente per terminare la buca. Questo numero dipende dalla lunghezza della buca (vale a dire la distanza dal punto di partenza alla buca) e va generalmente da 3 a 5. Quindi a seconda del suo valore si parla di buche "par 3", "par 4" o "par 5". La somma del par delle diverse buche dà il par del campo: per un percorso di 18 buche esso va normalmente da 67 a 77, come sopra accennato. La Buca par 3: è una buca relativamente corta (dai 90 ai 210 metri circa) dove il golfista in teoria dovrebbe raggiungere il green con un colpo solo (green in regulation) per poi far entrare la pallina in buca con due "putt" (colpi in cui la pallina rotola solamente, senza essere alzata). La Buca par 4: è una buca di lunghezza media (dai 210 ai 420 metri circa) dove il golfista solitamente col primo colpo non riesce ad arrivare al green in quanto questo è troppo lontano dalla portata massima di tiro (che è in media sui 200 metri), allora la pallina nel primo colpo deve solo cercare di avvicinarsi il più possibile alla buca finendo possibilmente in fairway per un secondo colpo più facile dove si può arrivare al green se si ha coperto una buona distanza. Alcuni giocatori molto potenti possono anche arrivare con un colpo solo al green nei par 4 più corti anche se questo è raro. La Buca par 5: è una buca relativamente lunga (dai 420 fino a 550 metri circa) dove il green è fuori portata sia al primo che al secondo colpo. Solitamente per il primo colpo bisogna limitarsi a mirare al fairway e coprire più distanza possibile e questo vale anche per il secondo colpo, che, se tirato relativamente lontano insieme al primo, nei par 5 più corti può arrivare addirittura in green, benché per questo tipo di buca siano previsti tre colpi per raggiungere il terreno che circonda la buca. Si dice che la buca è stata percorsa in par quando il giocatore impiega esattamente il numero di colpi previsto. Quando invece impiega dei colpi in più o in meno si usano i seguenti termini: quattro colpi in meno: condor tre colpi in meno (ad esempio 2 colpi per una buca par 5): albatross due colpi in meno (ad esempio 3 colpi per una buca par 5): eagle 7 P agina

8 un colpo in meno: birdie un colpo in più: bogey due colpi in più: double bogey tre colpi in più: triple bogey quattro colpi in più: 4 over par eccetera. I tornei dei professionisti si svolgono di solito sulla distanza di quattro giri del campo da 18 buche, ossia 72 buche complessive. I giocatori vengono suddivisi in gruppi di due o tre che eseguono i loro colpi a turno; i gruppi iniziano il percorso uno dopo l'altro separati da alcuni minuti. La classifica viene compilata indicando il numero di colpi sotto il par (numeri negativi) o sopra (numeri positivi). Vince, ovviamente, chi totalizza il punteggio più basso; in caso di parità si disputano una o più buche di spareggio. Curiosità Un'eccezione (unica nel suo genere) al tradizionale campo da golf è rappresentata dal Conte of Florence International Approach Championship, un torneo che si tiene a Firenze, e che si svolge direttamente sul fiume Arno nei pressi di Ponte Vecchio con le buche che galleggiano sull'acqua. L'evoluzione dell'attrezzatura L'evoluzione del golf può essere spiegata principalmente dallo sviluppo dell'attrezzatura usata per giocare. Alcune delle molte migliorie apportate al golf sono da ricondurre all'introduzione della pallina da golf. La pallina da golf ha assunto numerose forme differenti prima del 1930 quando l'united States Golf Association diede standard precisi per peso e dimensioni. Questi standard furono poi seguiti da una regolamentazione della USGA che stabiliva che la velocità iniziale di ogni pallina da golf non potesse superare i 250 piedi al secondo. Da quel momento, la pallina da golf ha continuato a svilupparsi, influenzando notevolmente il modo di giocare. Un altro fattore rilevante nello sviluppo del golf è stato il perfezionamento delle mazze. Le prime mazze da golf erano fatte di legno, che era facilmente reperibile nell'area. Nel corso degli anni, Hickory sviluppò il legno standard da usare per i bastoni e il Persimmon Americano divenne la scelta del legno per la testa della mazza, a causa della sua durezza e resistenza. Così, come la pallina si sviluppò e divenne più duratura con l'introduzione del "gutty" intorno al 1850, anche la testa della mazza si migliorò con l'entrata in gioco di una varietà di mazze dalla testa di ferro. L'introduzione dei bastoni d'acciaio iniziò sul finire del decennio 1890, ma la loro adozione da parte del corpo organizzativo del golf fu lenta. Nei primi anni del 1970, la tecnologia dei bastoni cambiò di nuovo con l'uso della grafite, per la sua leggerezza e resistenza. Il primo metallo "legno" fu sviluppato all'inizio degli anni 1980 e ha poi rimpiazzato completamente il legno grazie alla sua resistenza e versatilità. La più recente tecnologia per le mazze da golf prevede l'uso della grafite per i bastoni e del titanio perle teste, che consentono di realizzarle di dimensioni più 8 P agina

9 larghe rispetto a quanto precedentemente stabilito. La resistenza di questi materiali ha anche consentito di realizzare la parte frontale della mazza molto più fine, il che incrementa l'effetto molla della mazza sulla palla, aumentando in teoria la lunghezza del tiro. La USGA ha recentemente limitato questo effetto molla, conosciuto anche come Coefficiente di Restituzione (COR), a 0.83 e la massima dimensione della testa della mazza a 460cc nel tentativo di mantenere la competitività del gioco. I bastoni Il bastone da golf ha forma simile a una "L" e si compone di una sottile canna lunga circa un metro (il segmento lungo della L), che viene impugnata in cima con entrambe le mani, e di una testa larga alcuni centimetri (il segmento corto), che è la parte che colpisce la palla. Per colpire la palla il giocatore si pone in piedi di fronte ad essa, solleva il bastone all'altezza più o meno delle spalle, a seconda della forza che vuole dare al colpo (fino a dietro la testa per i colpi più potenti), e quindi esegue con le braccia un movimento circolare chiamato swing (vedi oltre). Frequentemente prima di eseguire il colpo vero e proprio il giocatore effettua uno o più swing di prova passando con la testa del bastone vicino alla palla senza colpirla (se la muove per sbaglio ha un colpo di penalità eccetto che sull'area di partenza). Da sinistra: un legno, un putter e un ferro Ogni giocatore può utilizzare al massimo 14 bastoni con caratteristiche differenti, adatti a diversi tipi di colpi. I bastoni si dividono in due famiglie principali: i "ferri" ed i "legni" (detti così in quanto originariamente erano di legno). I primi permettono di tirare colpi più precisi e sono numerosi (in tutto nove, ma di solito se ne usano solo sette), i secondi invece sono in minor numero (solitamente tre). I legni hanno una numerazione dispari; i ferri hanno una numerazione continua da 3 a 9 (i ferri 1 e 2 anticamente esistenti non si usano più) a cui si aggiungono altre tre con nomi propri. Esistono infatti bastoni con nomi propri: il driver è il bastone che consente i colpi più lunghi in assoluto, e si usa in genere per tirare il primo colpo sulle buche lunghe. È classificato come legno. La sua forma permette di usarlo con un tee poiché da terra sarebbe più difficile far raggiungere alla palla un' altezza di volo adeguata, scopo che hanno i legni 3 e 5. Ha la forma di un legno normale, solo che la testa è molto più grande (è quindi il Legno 1). il pitching wedge è un ferro, rappresenta il n 10 della scala dei ferri. 9 P agina

10 il sand wedge (o 56 ) è un bastone dalla testa a forma di cuneo, che si usa quando la pallina è caduta nella sabbia. È l' undicesimo ferro. il putter è un bastone dalla testa inclinata solo di pochi gradi (3 o 4) che si usa per far rotolare la palla verso la buca una volta raggiunto il green; è considerato facente parte di una categoria a parte oltre i legni ed i ferri. Inoltre vi sono anche dei bastoni ausiliari (non è fondamentale tenerli nella sacca): il Gap Wedge (o 54 ) è un bastone che svolge la funzione di "via di mezzo" tra il pitching wedge e il Sand Wedge poiché tra questi due bastoni c'è una notevole differenza di distanza media. Ha la forma di un ferro; il Lob Wedge (o 60 ) è un bastone dalla testa a forma di cuneo molto simile al Sand Wedge, anche questo bastone è ideale per uscire dalla sabbia, la sola differenza con l'undicesimo ferro è quella di consentire una distanza media inferiore per permettere colpi da vicino più precisi; gli ibridi sono bastoni che esistono solo da poco tempo e come forma assomigliano sia ad un ferro che ad un legno. Servono per sostituire i ferri che tirano più lontano (i ferri con numerazione inferiore) in quanto questi sono i più difficili da utilizzare. Il Gap e il Lob assieme sono alternativi al Sand (che è una via di mezzo tra i due ed è quello solitamente usato dai giocatori dilettanti per avere un solo bastone per tutti gli scopi). Il Sand, il Gap, il Lob ed il Pich sono solitamente catalogati in una categoria propria a parte: i Wedge. Così che alla fine i bastoni vengono comunemente catalogati in cinque categorie (anziché le due classiche): Ferri, Legni, Ibridi, Wedge e Putter. La sacca tipo standard è composta dai seguenti bastoni: Ferro 3 Ferro 4 Ferro 5 Ferro 6 Ferro 7 Ferro 8 Ferro 9 Pitching Sand (o Gap) Sand (o Lob) Putter Driver Legno 3 Legno 5 Ad essi si aggiungono nel set altri due strumenti che non sono bastoni: il guadino, che è uno strumento utilizzato dai giocatori di golf al fine di recuperare le palline finite nei laghetti. Si tratta di un bastone, spesso telescopico, con in cima una specie di 10 P agina

11 canestro metallico della dimensione di una normale pallina da golf; in alcuni modelli è presente invece un retino di dimensioni maggiori. Viene usato per recuperare la pallina, oltre che dagli specchi d'acqua, anche da bunker sabbiosi, erba alta o luoghi normalmente irraggiungibili. Può arrivare ad una lunghezza di 4,5 metri. e l ombrello. Si, si proprio l accessorio alla moda che noi conosciamo per ripararci dalla pioggia! Sempre più spesso il set classico di bastoni su riportato viene modificato come segue: utilizzando un solo Sand (al posto di due) e sostituendo i ferri 3 e 4 con un Ibrido Esso si riduce pertanto a soli dodici bastoni (ciò non toglie di poterne aggiungere altri due a proprio piacimento). La carta delle distanze Ogni golfista solitamente porta con sé per ogni giro quattordici bastoni, il numero di bastoni è così elevato poiché, come visto, ognuno di essi permette un colpo diverso e coprire varie distanze. Qui sotto, segue una lista con le distanze medie per ogni bastone (dati solo indicativi): Driver: 230 metri circa Legno 3: 200 metri circa Legno 5: 190 metri circa Ferro 3 (o ibrido 3): 175 metri circa Ferro 4 (o ibrido 5): 163 metri circa Ferro 5: 150 metri circa Ferro 6: 140 metri circa Ferro 7: 130 metri circa Ferro 8: 120 metri circa Ferro 9: 110 metri circa Pitching Wedge: 100 metri circa Gap Wedge: 85 metri circa Sand Wedge: 70 metri circa Lob Wedge: 50 metri circa Come si è notato, la differenza di distanza tra ogni bastone è minima (ad eccezione dei legni che mirano solo a coprire più distanza possibile) perché per i colpi dai 230 ai 50 metri si tira sempre con tutta la propria forza, mentre bisogna saper bilanciare la forza quando si devono tirare colpi più vicini di 50 metri, per questi tipi di colpi ci sono diverse tecniche per ogni diversa situazione (Pitching, chipping, Flop shot, Explosion ecc.) 11 P agina

12 Le tecniche e i movimenti Swing Lo Swing è il movimento che si esegue nel golf utilizzato in tutti i tipi di colpi per far partire la palla verso l' obiettivo facendola alzare. Esso è diverso per ogni tipo di colpo. Lo Swing comune non ha un nome tecnico, ma viene chiamato dai golfisti semplicemente "swing". Esso si esegue con tutti i bastoni (tranne il putter) quando la pallina è sull' area di partenza, sul fairway, sul rough e talvolta nel bunker (ad esempio quando il bunker è lontano dalla buca e quindi è preferibile non prendere un Sand wedge perché la pallina andrà troppo vicino). È lo swing utilizzato più frequentemente ed il primo ad essere insegnato al golfista neofita. Il movimento per questo tipo di colpo è molto complesso e per imparare ad eseguirlo sufficientemente bene ci sarà bisogno di una decina di lezioni da un maestro professionista. Per eseguirlo bisogna posizionarsi davanti alla pallina (adressarsi), impugnare il bastone con entrambe le mani (mano destra sotto e sinistra sopra per il giocatore destro) e portare il bastone lentamente dietro alla testa parallelamente al terreno mantenendo il braccio sinistro dritto e facendo lavorare anche spalle e schiena, poi dal backswing (ovvero dalla salita appena descritta) si passa al downswing (la discesa verso la palla) con un movimento rotatorio verso l' obiettivo dei fianchi seguito dalla schiena e poi dalle spalle (mantenendo la testa ferma) che portano il bastone verso la pallina per colpirla (le braccia non agiscono perché dipendono dalle spalle in quanto il braccio sinistro che controlla il movimento è teso) tutto questo in meno di un secondo, poi dal downswing si passa al follow through (il movimento che si esegue dopo aver toccato la pallina) mantenendo lo sguardo a terra sul punto dov' era la pallina e continuando il movimento dei fianchi che trasportano la parte superiore del corpo; quando il bastone e le braccia puntano verso l' obiettivo la testa inizia istintivamente a girarsi e quando il bastone ha raggiunto l' apice del follow through (ovvero è sopra la testa, parallelo al terreno, ma in direzione opposta rispetto all' apice del backswing) essa guarda verso il bersaglio; a questo punto si passa al finish, l' ultima fase dello swing: il movimento dei fianchi è finito e la parte superiore del corpo avanza da sola fino ad arrivare al punto il cui i fianchi, il torso e la testa guardano verso l' obiettivo, le braccia e il bastone sono arrivati dietro alla schiena, la gamba sinistra (o destra per i mancini) è rimasta nella stessa posizione precedente mentre l'altra è leggermente flessa, con il piede alzato, trasportata dai fianchi.a leggerlo sembra molto complicato ma nell' esecuzione alcuni movimenti vengono istintivi ed altri verranno corretti al giocatore dal maestro. Nessun giocatore ha uno swing perfetto e anche il miglior golfista del mondo prende ancora lezioni per affinare sempre di più la sua tecnica. Il Pitching Il Pitching è un tipo di colpo che si esegue con i wedge (i ferri più corti) usato per far coprire dalle mazze più corte una distanza inferiore a 50 metri circa. Per questo tipo di colpo si deve spostare il peso del corpo sulla gamba sinistra, eseguire un backswing a metà (con il bastone che arriva a 90 dal terreno e la faccia che guarda verso l' alto) e colpire dolcemente la 12 P agina

13 pallina per non farla andare troppo lontano fermando il follow through quando il bastone è a 90 gradi dal terreno con la faccia che guarda verso l' alto dall' altra parte del corpo. Per spostare il bastone, a differenza dello swing comune, non ci sarà bisogno di utilizzare il movimento dei fianchi o si utilizzerà molto poco perché è quel movimento che genera la potenza di cui, per il pitching, non si ha bisogno. Il Chipping Il chipping è un tipo di colpo che si esegue con i ferri quando la pallina è sul bordo del green. Per questo tipo di colpo bisogna spostare il peso in avanti, portare il bastone appena appena indietro e poi colpire la pallina abbastanza forte per fare in modo che faccia un piccolo salto e poi rotoli sul green verso la buca. Per questo tipo di colpo lavorano solo le spalle, non si utilizzano le tecniche dello swing comune. Flop Shot Il Flop shot è un tipo di colpo dove la pallina vola molto in alto, atterra vicino e resta ferma sul punto dove è atterrata; si esegue quando si è vicini al green e quindi non si può tirare un colpo pieno, però di fronte al giocatore c'è un ostacolo (ad esempio un letto di sabbia) e quindi è troppo rischioso giocare un pitching. Questo colpo si esegue con i wedge e bisogna posizionare la pallina parallelamente al piede sinistro, direzionarsi a sinistra della buca (o a destra per i mancini) per permettere di "aprire la faccia del bastone" (ovvero annullare l'angolo della testa): questo permette, dopo uno swing pieno con la tecnica descritta nello swing comune, di far passare la testa del bastone sotto alla pallina per farle prendere quella traiettoria di volo precedentemente descritta. Explosion L' Explosion è un tipo di colpo che si esegue per far uscire la pallina da un letto di sabbia quando la buca è vicina. Si usa un Sand o Lob Wedge e per eseguirlo non ci si posiziona in linea con la buca, ma col corpo più orientato a sinistra (o a destra per i mancini) per permettere di aprire la faccia del bastone annullando l'angolo e quindi di evitare che la testa del bastone si pianti nella sabbia. Si esegue sempre uno swing pieno con la tecnica spiegata nello swing comune con tutta la propria forza e per calibrare la distanza si prende più o meno sabbia con la testa del bastone (infatti il bastone non colpirà la pallina, ma colpirà la sabbia che porterà la pallina verso la buca: meno sabbia sarà colpita più la pallina andrà lontano). Bump and run Il Bump and run è un tipo di colpo utilizzato nei link scozzesi da eseguire con i ferri e i wedge quando tra il golfista e il green non c'è nessun ostacolo e si vuole tenere la palla sotto vento. L' esecuzione di questo colpo è un misto tra il punch shot (che sarà successivamente spiegato) e il pitching (dal quale riprenderà la dolcezza del movimento e la poca potenza utilizzata) 13 P agina

14 Punch Shot Il Punch shot (detto anche "Knock Down") è un tipo di colpo controllato da eseguire con i ferri che si usa per tenere la palla bassa sottovento e con parecchio backspin (rotazione all' indietro) per fermarla prima. Si esegue mettendo la pallina di fronte al piede destro, mettendo le braccia dritte e di conseguenza il bastone sarà una linea diagonale tra le braccia e la pallina con la faccia chiusa per far si che quest' ultima parta più bassa. Il movimento che si esegue è lo stesso dello swing comune Le regole Il golf è uno sport disciplinato ora da numerose regole, apparentemente complicate: dovendo prevedere varie situazioni di gioco (su cui influiscono morfologia dei campi, situazioni ambientali, vantaggi assegnati ai giocatori (i cosiddetti "handicap" vedi oltre, materiali a disposizione, tipi di competizione) le regole del golf sono aggiornate e pubblicate con cadenza quadriennale a cura di enti preposti ("Governing Body"): per l'europa è il Royal & Ancient Golf Club of St. Andrews (R&A); per l'area americana la United States Golf Association (USGA). L'importanza di conoscere le regole per un giocatore di golf è massima: si tratta probabilmente dell'unico sport in cui ognuno è arbitro di sé stesso, e quindi onestà e rispetto devono far parte del bagaglio di ogni golfista. Inoltre, esistono procedure da seguire per non incorrere in penalità o semplicemente per sfruttare a proprio favore determinate situazioni. Ecco perché è richiesto un esame delle regole, da sostenere presso uno dei circoli riconosciuti dalla Federazione. Oltre a regole di gioco sono necessarie regole di etichetta. Durante lo svolgimento delle gare ufficiali, più che dei veri e propri arbitri ci sono degli osservatori. Ogni concorrente è tenuto in pratica ad autocontrollarsi. In caso di controversie ci si appella ad un apposito comitato, il cui scopo principale è quello di far sapere ai giocatori cosa prevedono le regole nel caso specifico. E non mancano regole destinate a scoraggiare il gioco lento, che anzi si vanno man mano inasprendo con l'aumentare dei praticanti: ad esempio giocare una palla "provvisoria" quando è probabile che si sia persa la propria, onde evitare di perdere tempo nella ricerca. Principalmente si distinguono due tipi di gioco. Nel gioco "a buche" si assegna un punto al giocatore che conclude la buca nel minor numero di colpi (tenuto conto dell'handicap, delle penalità e degli abbuoni) e il vincitore è colui che al termine del percorso ha vinto più buche. Nel gioco "a colpi" il vincitore è il concorrente che ha percorso l'intero campo nel minor numero di colpi (sempre tenendo conto dell'handicap, delle penalità e degli abbuoni). 14 P agina

15 Il regolamento disciplina inoltre in modo abbastanza rigoroso gli attrezzi utilizzati dai giocatori: se da una parte le nuove tecnologie permettono di realizzare bastoni e palle sempre più sofisticate e performanti, dall'altra le regole imposte si fanno sempre più restrittive, ma sempre nello spirito di gareggiare in modo fair. Ma non è stato sempre così, anzi è molto probabile che i golfisti per almeno 300 anni abbiano giocato praticamente senza regole scritte tanto semplice era il "loro" gioco che si distingueva da altri giochi di "mazze/bastoni e palle" solo per il fatto che si dovesse concludere con la palla infilata dentro una buca. L'introduzione delle regole scritte portò un minimo di ordine ma di certo tali regole furono mutuate da altre tra cui con ogni probabilità vi furono quelle di un gioco Francese, detto jeu de mail. Regole di base All'inizio di ogni buca la pallina va colpita nel punto di partenza prestabilito; per ogni colpo successivo, fino a quando finisce in buca, va colpita nel punto dove si è fermata (può essere spostata solo in alcuni casi previsti dal regolamento). Non si può colpire la palla mentre è ancora in movimento per il colpo precedente. Solo per il primo colpo di ogni buca è consentito usare un supporto chiamato tee, che serve a sollevare lievemente la pallina da terra. (Per estensione il termine tee indica anche il punto di partenza della buca). Se la pallina esce dai confini del campo, oppure se non viene ritrovata entro il tempo stabilito dal regolamento (cinque minuti), il giocatore viene penalizzato di un colpo e riprende il gioco con una nuova pallina dal punto in cui aveva tirato precedentemente; se la pallina finisce in acqua, più precisamente in quello che viene definito ostacolo d'acqua, si agisce in base a regole più complesse. Punteggio Nel caso di un giocatore scratch (con un vantaggio o handicap pari a Zero) il punteggio assegnato è il seguente: Buca terminata 4 colpi sotto al PAR (Condor): 6 punti; Buca terminata 3 colpi sotto al PAR (Albatross Doppio Eagle in USA): 5 punti; Buca terminata 2 colpi sotto al PAR (Eagle): 4 punti; Buca terminata 1 colpo sotto al PAR (Birdie): 3 punti; Buca terminata in PAR (Par): 2 punti; Buca terminata 1 colpo sopra al PAR (Bogey): 1 punto; Buca terminata 2 colpi sopra al PAR (Doppio Bogey) o peggio: 0 punti. Chiaramente nel caso di un vantaggio (Handicap) superiore il punteggio sarà adeguato, ad es. un giocatore con handicap pari a 36 (il massimo) dovrà aggiungere 2 ad ogni punto ad esclusione del Triple Bogey per il quale non si hanno punti. 15 P agina

16 Risultato finale Al termine della partita, i punteggi ottenuti per ogni buca vengono sommati, e si ottiene così un punteggio totale. Idealmente, questo punteggio dovrebbe essere di 36 (il giocatore dovrebbe ottenere 2 punti per ogni buca). Se il punteggio effettivo risulta superiore, allora l'handicap del golfista viene modificato e diminuito in conseguenza al risultato positivo. Se il punteggio è invece inferiore di 36, l'handicap può rimanere uguale o diminuire leggermente in conseguenza del risultato negativo. Recentemente è stato anche introdotto il Course Stableford Adjustment (CSA) che prevede delle modifiche dei risultati finali (aumento o diminuzione del punteggio) a seconda delle condizioni generali in cui si è gareggiato. Handicap Nello sport del golf, per consentire a giocatori meno dotati di poter competere il più possibile ad "armi pari" con giocatori più bravi, viene utilizzato un sistema "a vantaggio", comunemente chiamato "ad handicap". In sostanza, meno un giocatore è bravo, più colpi gli sono concessi per chiudere ogni buca. Il massimo di colpi in più a buca in Italia è 2, quindi in un giro convenzionale di 18 buche si possono avere al più 36 colpi di vantaggio. Un giocatore con vantaggio zero è chiamato "scratch", quindi il numero di colpi che un giocatore scratch impiega per concludere il giro è pari a 72 (solitamente i campi da golf sono PAR 72 cioè concepiti per essere completati con 72 colpi, ma ci sono anche campi PAR 71 o 70, dipende dagli spazi a disposizione dei progettisti in fase di costruzione del campo). Spesso accade anche che un giocatore pur dilettante ma particolarmente bravo giochi meno colpi dei 72 convenzionali e quindi il suo handicap può diventare "negativo" cioè 1 o 2, etc. In questo caso il giocatore 2 è costretto a giocare 70 colpi per il "suo" PAR, mentre ad un neofita con handicap 36 occorrono 108 colpi (72+36=108)! L'handicap di un giocatore è calcolato in base ai risultati ottenuti nelle gare a cui ha precedentemente partecipato. Ad ogni gara, a seconda del risultato del giocatore, viene modificato questo valore in maniera che, se ha compiuto meno colpi rispetto a quelli assegnati allora l'handicap diminuisce, mentre nel caso contrario rimane uguale o aumenta. Le variazioni del proprio handicap sono quindi un metodo per misurare la progressione tecnica che si sta compiendo. Negli ultimi anni si sono diffuse molte gare chiamate "Caccia all'handicap" che permettono ai giocatori di acquisire un proprio handicap di gioco, e quindi a partecipare alle gare riservate a giocatori con handicap. Il concetto di handicap ha valore esclusivamente nell'ambito dilettantistico. Infatti i giocatori professionisti non hanno un handicap assegnato e i punteggi sono sempre calcolati in base ai colpi realmente effettuati. 16 P agina

17 Handicap esatto e Handicap di gioco Ad ogni giocatore viene assegnato, a seconda dei risultati, un handicap esatto che consta di un numero ad una cifra decimale. Il valore di handicap che poi realmente viene utilizzato nelle gare (o handicap di gioco) è invece un numero intero, e viene calcolato in base al primo valore ma anche secondo la difficoltà del campo da golf, misurata in termini di slope e course rating. Bunker Il bunker è un banco di sabbia di piccole dimensioni, che costituisce un ostacolo nel campo da golf e può formare una depressione oppure un monticello nel terreno. Più spesso è colmo di sabbia, ma qualche volta è riempito con del materiale simile, come ghiaia. Il bunker è posto lungo il percorso di gioco per rendere più difficile il gioco stesso ai golfisti, in quanto quando la palla finisce dentro questo ostacolo è più difficile uscirne, dovendo ricorrere a una speciale tecnica di non sempre facile esecuzione. Spesso i bunker sono posti ai lati di un putting green per rendere più difficile l'approccio ad essi. Regole di gioco dal bunker Le regole del golf prevedono che una palla finita in un bunker deve essere giocata all'interno del bunker, poiché esso è una parte integrante del campo di gioco dal quale non è consentito ovviare. Prima di fare un colpo dal bunker, non si può toccare la sabbia con la testa del bastone, altrimenti il giocatore incorre in 2 colpi di penalità. Non si può droppare la palla fuori dal bunker, ma in caso di bunker allagato, si può droppare all'interno del bunker in una zona asciutta non più vicino alla buca ed il più vicino alla palla senza penalità. In generale non si può modificare assolutamente la conformazione dell'ostacolo; è consentito rimuovere alcuni impedimenti specifici da un bunker: gli impedimenti sciolti, che consistono nella maggior parte degli oggetti artificiali (rastrello) oppure alcuni oggetti per ragioni di sicurezza (ad esempio nel caso che nel bunker ci siano dei sassi), ma solo se le regole locali del campo lo permettono. La partita di golf Una partita di golf consiste in uno o più giri convenzionali del campo, cioè uno o più giri di 18 buche, effettuati in conformità con le regole ed all'interno di una gara ufficiale. Si può giocare con vari metodi di assegnazione del punteggio. Gara Stroke Play Una gara stroke play è una gara dove vengono contati i colpi eseguiti in ogni buca, tenendo conto dell'handicap del giocatore. Chi conclude il giro con meno colpi, vince la gara. Esistono vari tipi di gare stroke play: le più comuni sono le gare Medal e Stableford. 17 P agina

18 Gara Match Play Una gara match play è una gara in cui vengono contate il numero di buche vinte da un giocatore. Al termine di ogni buca, il giocatore che ha effettuato meno colpi, in base anche al suo handicap, vince la buca. Chi conclude il giro con più buche vinte, vince la gara. Four Ball Ogni giocatore è in coppia con un altro giocatore, ed entrambi giocano la buca da soli. Viene considerato solo il punteggio minore nella coppia ai fini del punteggio finale. Questa gara si chiama Four Ball perché in genere si gioca con coppie unite a due a due, e quindi con quattro palle. Esiste anche la versione Three Ball, dove una coppia gioca contro un giocatore singolo, ma ovviamente in questo caso la coppia è molto avvantaggiata. Greensome In una gara Greensome ("miglior palla") si gioca in genere in coppia. Ambedue i giocatori della coppia eseguono il primo colpo (tee shot), ma se ne sceglie solo uno (la best ball) e si prosegue alternandosi. Louisiana La gara Louisiana viene eseguita di norma in coppia, ed è la gara di golf più facile. Ambedue i giocatori eseguono il tee shot, e viene scelta la miglior palla. Tutti e due i giocatori successivamente giocheranno dallo stesso punto, e si sceglierà ancora la miglior palla, fino ad arrivare alla buca. In questo tipo di gara però l'handicap dei giocatori viene sensibilmente diminuito. Stableford Una gara Stableford nel gioco del golf è una speciale gara a colpi, dove vengono assegnati dei punti al termine di ogni buca. Questo avviene solitamente per gare di giocatori dilettanti, per evitare che il gioco diventi eccessivamente lungo, costringendo gli altri giocatori ad attese atroci (un giocatore in gare a colpi in teoria potrebbe segnare anche cento colpi in una sola buca). Infatti, nella normale gara a colpi è obbligatorio, a pena di squalifica, imbucare ad ogni buca. Nella gara Stableford, invece, quando il giocatore ha eseguito già un numero di colpi tali da non permettergli un punteggio maggiore di zero in una buca, può alzare la palla. La formula, molto popolare tra i dilettanti delle categorie inferiori, consente anche di non pregiudicare la classifica con una buca particolarmente disastrosa, come invece avverrebbe nel normale gioco a colpi. Questi punti vengono calcolati in base al numero di colpi fatti in quella buca, al PAR della buca e strettamente rapportati all'handicap del giocatore. 18 P agina

19 Pitch & Putt Il Pitch & Putt è una versione semplificata del gioco del golf. Un percorso di Pitch & Putt consiste di 9 o 18 buche come nel gioco regolare, ma la grande differenza consiste nella lunghezza di ognuna di esse: infatti, le buche in questo caso sono lunghe, in genere, fra i 50 e i 100 metri. Ogni buca viene quindi giocata con un singolo colpo di approccio al Putting green, a cui seguono i putt necessari a terminarla: tutte le buche risultano quindi essere dei Par 3. Questo tipo di gioco, nato successivamente al golf regolare, si sta diffondendo grazie alla sua facilità, che permette anche ai giocatori meno esperti di poter giocare su un terreno simile al campo, e alla velocità di gioco. I Pitch & Putt si trovano principalmente associati ad un campo pratica o ad un club regolare. Il Pitch & Putt è uno sport divertente e adatto a un vasto bacino di utenti di qualsiasi età; inoltre, ha in sé una potenzialità enorme e può sviluppare grandemente un interesse più generale per il golf da parte del pubblico e dei Media, in quanto è una sua innovativa variante. Un campo di Pitch & Putt estremizza e concentra la parte più difficile di un intero percorso di golf: nel P&P si focalizza infatti il gioco corto, considerato a ragione l'aspetto più critico (e se ben gestito più redditizio per il risultato) del gioco del golf, in quanto circa il 60% dei colpi è giocato negli ultimi metri dalla buca. Come nel golf, le gare si svolgono sulla distanza di 9 o 18 buche (tutte PAR 3, che possono essere ridotte a 6 per le prime competizioni giovanili), lungo le quali vengono proposte tutte le attrazioni e le difficoltà di un normale percorso di golf: stessa filosofia di gioco, stessa fisionomia del terreno con tees, greens, bunkers e ostacoli d'acqua. In accordo alle norme Europee adottate in Italia, la lunghezza delle buche è compresa tra 40 e 90 metri, mentre lo sviluppo massimo dell'intero percorso (18 buche PAR 54) è contenuto entro 1200 metri. Il P&P permette di migliorare il pitching, il chipping e il putting dei giocatori, e soprattutto esalta l'emozionante tensione di giocarsi la gara nelle poche decine di metri finali di ogni buca; oltre a ciò, costituisce un interessante e da subito gratificante modo per far avvicinare i giovani al golf: può infatti essere praticato dai giovanissimi già con piena soddisfazione, in quanto la forza non è componente essenziale del colpo. I tempi di gara sono estremamente ridotti rispetto al golf (una competizione si svolge in 45 minuti se disputata sulle 9 buche), e anche l'attrezzatura è semplificata, e di conseguenza assai poco onerosa: si usano al massimo 3 bastoni (un putter e due ferri a scelta del giocatore). Il golf indubbiamente è una piacevole e divertente attività all'aria aperta... il Pitch & Putt offre tutte le attrattive date dal golf, consente di realizzare impianti su terreni di modesta estensione (2,5 3 Ha), è accessibile a tutte le età, abbordabile per tutte le tasche ed infine richiede minor tempo per essere praticato; con tali presupposti ne diviene la naturale scuola di iniziazione, ma non solo... infatti il Pitch & Putt è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, pur nella visione più vasta di una sua propedeuticità al golf. 19 P agina

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