SAPERE E SAPER FARE IN CUCINA ISTITUTO COMPRENSIVO «E. DE AMICIS» SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO «G. PASCOLI» ANZOLA DELL EMILIA (BO)
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- Isidoro Pellegrino
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1 SAPERE E SAPER FARE IN CUCINA ISTITUTO COMPRENSIVO «E. DE AMICIS» SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO «G. PASCOLI» ANZOLA DELL EMILIA (BO)
2 RELAZIONE FINALE PROGETTO DESTINATARI Il Progetto ha coinvolto circa cinquanta studenti della Scuola Secondaria «Pascoli» con Bisogni Educativi Speciali (alunni certificati L.104/92, alunni con DSA o con problemi di apprendimento non specifici, alunni con problemi di comportamento e/o di relazione, ragazzi in situazione di disagio o di svantaggio). La partecipazione al progetto, per evitare spiacevoli forme di «ghettizzazione» e, soprattutto, per perseguire una delle sue principali finalità, ovvero favorire l inclusione e la socializzazione, è stata estesa ad alcuni loro compagni di classe. La scelta è ricaduta su alunni particolarmente meritevoli e positivi da un punto di vista relazionale. Essi, infatti, hanno avuto un ruolo fondamentale nell attivare il cooperative learning e nel favorire un clima sereno e collaborativo all interno del gruppo.
3 TEMPI E LUOGHI Il percorso è stato realizzato in due periodi, il primo da febbraio a maggio 2013, il secondo da novembre a gennaio 2014, per un totale di ventuno incontri. Gli alunni sono stati divisi in gruppi di circa otto elementi e ciascun gruppo ha partecipato a tre incontri consecutivi a cadenza settimanale. Il Laboratorio di cucina è stato condotto da tre docenti della scuola secondaria e un educatrice, e ha usufruito della preziosa collaborazione dei volontari del Centro Sociale «Ca Rossa», i quali hanno messo a disposizione la loro cucina professionale, nonché la loro esperienza e umanità. Per ogni gruppo si è realizzato un menu completo (primo, secondo e dolce) e multiculturale (dalle tagliatelle al cous- cous).
4 OBIETTIVI Favorire l integrazione delle diversità, la socializzazione e la relazione con pari e adulti attraverso la conoscenza, la collaborazione e l aiuto reciproco; Promuovere il benessere e l acquisizione, o la consapevolezza, di competenze spendibili nel quotidiano e nel sociale; Rafforzare l autostima e la fiducia nelle proprie risorse e capacità, riconoscendo e valorizzando le attitudini personali; Stimolare la motivazione, offrendo l opportunità di un esperienza gratificante; Migliorare la capacità di ascolto, il senso di responsabilità e la capacità di dare il proprio contributo all interno del gruppo; Valorizzare il saper fare e la creatività; Promuovere l autonomia sociale, la conoscenza e la valorizzazione del territorio.
5 MODALITA E FASI DEL PROGETTO L attività pomeridiana extra-curriculare del Laboratorio di cucina è stata preceduta da un uscita per la spesa (durante le ore curriculari) nei vari esercizi commerciali anzolesi, finalizzata a rafforzare l autonomia e la conoscenza del territorio. Durante l uscita gli alunni non sono stati solo accompagnati, ma sono state date loro indicazioni su come comportarsi in strada, su come cercare il reparto attinente a ogni prodotto all interno di un negozio, su come leggere ed interpretare un etichetta alimentare e, infine, su come usare il denaro. Il Progetto non è stato solo un laboratorio pratico, ma ha cercato di dare ai partecipanti la possibilità di integrare abilità pratico-manuali e abilità curriculari Sono stati, infatti, effettuati contestualmente approfondimenti in classe su aspetti culturali inerenti alle ricette realizzate.
6 Gli incontri per l elaborazione di ciascuna ricetta sono durati due ore e hanno seguito le seguenti fasi di lavoro: Rispetto delle buone norme da seguire per mantenere la massima igiene e sicurezza in cucina (lavare le mani, indossare cuffia e grembiule ecc.); Leggere insieme la ricetta del giorno; Reperire gli ingredienti; Preparare e conoscere gli strumenti e gli attrezzi di lavoro; Pesare; Ascoltare le istruzioni e procedere con l elaborazione della ricetta ; Sistemare le pietanze sul vassoio da portata; Pulire le stoviglie e riordinare la cucina; I piatti cucinati sono stati suddivisi tra i componenti del gruppo e portati a casa per gustarli in famiglia, oppure portati a scuola e offerti a insegnanti e compagni di classe per condividere un piccolo «successo» personale. Al termine di ogni percorso laboratoriale, ciascun alunno ha avuto il ricettario con le foto dei momenti più significativi.
7 I
8 CONCLUSIONI Il bilancio finale dell attività ha fatto emergere un forte entusiasmo e gradimento da parte degli alunni coinvolti, nonché una ricaduta positiva sul loro inserimento scolastico e sul loro benessere emotivo. In modo particolare, si è osservato che questo tipo di attività laboratoriale offre ai ragazzi più problematici l opportunità di un esperienza gratificante, di acquisire la consapevolezza delle proprie attitudini personali, di sperimentarsi in ambiti diversi rispetto a quelli scolastici ed «emergere» nonostante le difficoltà. Anzola Emilia, 27/01/2014 Prof.ssa Daniela Tammone
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