2. TITOLO AZIONE Centro di Prima Accoglienza Prevenzione delle Patologie Correlate (già riduzione dei rischi)
|
|
- Serafino Franceschini
- 1 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ALLEGATO 10 FORMULARIO DELL AZIONE AZIONE TITOLO AZIONE Centro di Prima Accoglienza Prevenzione delle Patologie Correlate (già riduzione dei rischi) 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento, specificando quelle rivolte ai destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione ) Attività rivolte ai destinatari Il servizio è rivolto a tossicodipendenti attivi a rischio di overdose e di patologie correlate. La finalità è quella di agganciare soggetti che vivono situazioni di grave marginalità sociale e che spesso hanno perduto, a causa del loro stato di cronicità nell uso di sostanze psicotrope, ogni contatto relazionale con il loro contesto socio ambientale e per i quali si rende necessaria un azione di filtro verso la rete dei servizi, presenti nel territorio. In particolare gli operatori forniscono ai tossicodipendenti strumenti e materiale di profilassi preventiva ed esercitano nei loro confronti un azione di convincimento per sottoporsi a visite mediche ed analisi specialistiche; elaborano piani terapeutici personalizzati e sostengono ed orientano gli utenti verso una situazione di drug-free. Il Centro, infatti, muovendo dalla riduzione del danno, ha come fine la liberazione dei soggetti dalla dipendenza, per cui si possono indicare i seguenti obiettivi: Aggancio ed inserimento nel sistema terapeutico dei tossicodipendenti; Prevenzione e cura delle patologie correlate alla tossicodipendenza; Tutela della salute e dell integrazione sociale della persona; La difesa sociale;
2 Accoglienza, monitoraggio sanitario e supporto psicoterapico indirizzati al recupero; Le attività svolte all interno del Centro sono di vario genere, alcune strettamente connesse alle strategie di riduzione del danno, altre invece di tipo socio-educativo, ricreativo e di sostegno psico- sociale e si possono sintetizzare in: Distribuzione di materiale di profilassi e di prevenzione (siringhe, acqua distillata, preservativi,fazzolettini disinfettanti, ecc.); Distribuzione e somministrazione di farmaci; Assistenza igienico sanitaria(pulizia e igiene della persona) con la possibilità di usufruire di una doccia, di ricevere biancheria intima,ecc. Visite e consulenze mediche; incontri anche di gruppo, vertenti su tematiche come la prevenzione e le patologie correlate all uso di sostanze psicotrope quali HIV, epatiti, flebiti, ecc. Somministrazione, in casi di overdose, di farmaci salvavita (Narcan) Monitoraggio notturno degli utenti accolti che, ove non rispondano al Narcan, vengono avviati in rianimazione tramite il servizio 118; Predisposizione di piani terapeutici individualizzati; Incontri di psicoterapia individuale e di gruppo; Attività di sostegno psicoterapico alle famiglie; Consulenza e assistenza legale; Azione di filtro e orientamento, per un idoneo invio presso i servizi territoriali; Invii alle comunità terapeutiche; Erogazione di pasti caldi a colazione, pranzo e cena;
3 Possibilità di permanenza notturna a rotazione di n.9 utenti a notte; Accompagnamento presso strutture ospedaliere. Il Centro dunque utilizza una strategia di inclusione sociale volta al miglioramento della qualità della vita, promuovendo processi di empowerment, offrendo alla persona tossicodipendente un luogo relazionale dentro il quale diventa possibile riscoprire la propria persona, attraverso la presa di consapevolezza della propria tossicodipendenza. Risulta chiaro dunque che obiettivo di primaria importanza è quello di stimolare l utenza a prendere in considerazione un possibile e radicale cambiamento di vita volto al raggiungimento dello stato drug-free e alla riappropriazione della propria rete sociale ed affettiva finalizzata ad un completo e definitivo reinserimento sociale. Attività di sistema (Coordinamento, monitoraggio e valutazione) Quale momento organizzativo e di condivisione della vita del Centro la previsione di una riunione favorisce la creazione di uno spazio comune in cui gli operatori possono confrontarsi, verificare e programmare le attività e le varie iniziative interne e/o esterne al Centro. Le varie professionalità che compongono il gruppo di lavoro sono amalgamate per ottenere uno strumento flessibile e puntuale nella presa in carico delle persone e nella definizione dei progetti di intervento individuali. La riunione dovrà avere una cadenza settimanale e sarà condotta dal Coordinatore. Tale momento avrà anche lo scopo di monitorare costantemente l affluenza al Centro e l erogazione dei servizi prestati. Ulteriore momento di coinvolgimento degli operatori sarà quello del servizio di supervisione che rappresenta un indispensabile strumento di intervento in quanto facilita l elaborazione dei vissuti legati al lavoro svolto e la discussione degli aspetti conflittuali che possono emergere all interno dell equipe e tra l equipe e l utenza. Il confronto infatti, tra i professionisti ed un punto di vista esterno facilita la messa in luce di nuovi aspetti dei problemi e di prospettare diverse possibilità d intervento per gli utenti. Valutazione: a cura della commissione del D.D.P. ASP Palermo
4 4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l eventuale livello di integrazione socio-sanitaria. Indicare, inoltre, le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature. Oltre il lavoro costante con i vari Ser.T. della città, sarà necessario attivare un efficace lavoro di rete con vari servizi della città. E significativa la collaborazione con le Comunità terapeutiche del territorio, con i servizi di accoglienza della Caritas di Palermo, con i vari ambulatori presenti nel territorio, con gli sportelli territoriali per l assistenza ai cittadini stranieri e con le organizzazioni di volontariato che a vario titolo si occupano del problema tossicodipendenza (Emergency, Centro Astalli, etc.). Modalità di coinvolgimento e partecipazione: incontri con i responsabili dei servizi suddetti per la presentazione delle attività; incontri periodici calendarizzati per confronto sui casi seguiti. La struttura dovrà avere almeno Ampia sala di accoglienza e attesa utilizzata anche come sala lettura Uffici di segreteria organizzativa Sala colloqui individuali Stanza di distribuzione del materiale di profilassi preventiva Ambulatorio medico camere da letto Sala musica, TV, giochi, cineclub, etc. bagni Lavanderia Ampia sala pranzo Cucina Sala riunioni e/o corsi vari (informatica, fotografia, etc.) Modalità di gestione. Il primo aggancio degli utenti viene realizzato dall operatore di strada che viene da un esperienza personale di tossicodipendenza da cui si è emancipato già da molti anni. Dopo una accoglienza del soggetto l operatore di strada viene affiancato dall assistente sociale che prende atto della domanda di aiuto dell utente e cerca di stimolare lo stesso a focalizzare ciò di cui in realtà ha veramente bisogno. L utente viene accolto dall animatore sociale che gli spiega il funzionamento del Centro.
5 All utente, se ne fa richiesta, vengono forniti sin dal primo incontro gli strumenti di profilassi preventiva. Nel secondo incontro l assistente sociale cerca di raccogliere elementi relativi all anamnesi personale e familiare del soggetto e propone un incontro con gli psicologi e, eventualmente, con il medico. Instaurato un rapporto stabile e continuativo con l utente si procede alla predisposizione di un piano terapeutico personalizzato che prevede anche l intervento sull intero gruppo familiare tramite il pedagogista. Gli operatori in tempi quasi reali comunicano ai Ser.T e agli altri servizi territoriali la presa in carico del soggetto in modo tale da lavorare senza parcellizzazioni e contraddizioni al progetto terapeutico. In questa fase gli utenti, dopo la prima visita medica, vengono accompagnati ai vari servizi sanitari specialistici in maniera da avere un quadro chiaro ed esaustivo delle condizioni fisiche, dei livelli di intossicazione, degli organi compromessi, etc. L infermiere provvede alla somministrazione delle terapie prescritte dal nostro medico o dai medici ospedalieri o del Ser.T. Gli utenti possono usufruire del vitto (colazione, pranzo e cena) e, coloro che fanno vita da strada perché senza fissa dimora o espulsi dalla famiglia, hanno la possibilità di usufruire della permanenza notturna a rotazione. Gli utenti, soprattutto quelli che vivono separati dalle famiglie, vengono invitati a fermarsi nel Centro non solo per le attività specialistiche (psicoterapia individuale, di gruppo, etc.) ma anche per attività ricreative perseguendo, così, l obiettivo di mantenere per più tempo possibile i soggetti nell area protetta del Centro e sottraendoli, così, ai rischi della strada. Queste attività ricreative, così come veri e propri mini-corsi sul corretto uso delle sostanze, sulle infezioni sessualmente trasmissibili, sull HIV, etc., vengono portate avanti dagli Animatori Sociali. Nel caso in cui gli operatori si rendano conto che il soggetto vive stati d ansia legati anche a situazioni giudiziarie pendenti, proprio per evitare che queste angosce rimosse possano stimolare la fuga e la pulsione di morte, avviano l utente al consulente legale che si prende carico della loro situazione giudiziaria. Tutta l èquipe partecipa agli incontri quindicinali con il supervisore analitico, strumento che si rivela indispensabile di intervento in quanto facilita l elaborazione dei vissuti legati al lavoro svolto e la discussione degli aspetti conflittuali che possono emergere all interno dell èquipe e tra l èquipe e gli utenti, spesso non in grado di auto controllarsi a causa anche di dosi eccessive di droga. 5. FIGURE PROFESSIONALI Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all interno dell azione distinguendo quelle a carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
6 Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX ASP (EX AUSL)), T.M., Scuole ) In convenzione Direttore 1 1 Coordinatore 1 1 Psicologo 2 2 Assistente Sociale 1 1 Pedagogista 1 1 Animatore Sociale 2 2 Operatore di Strada 1 1 Ausiliario 1 1 Medico 1 1 Infermiere 1 1 Supervisore analitico 1 1 Notturnisti 5 5 Consulente legale 1 1 Amministrativo 1 1 Totale 6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare. 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l azione di riferimento X Diretta Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare). Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare).... LE FASI OPERATIVE DEL PIANO DI ZONA Il percorso da utilizzare per l elaborazione del Piano di Zona, proposto attraverso la successiva Tabella 1, deve essere inteso come uno strumento utile al corretto utilizzo degli organismi, delle competenze, dei ruoli e delle procedure funzionali alla migliore gestione del sistema integrato dei servizi e delle politiche sociali. Tabella 1 - Fasi operative del Piano di Zona
7 PIANO FINANZIARIO AZIONE Riepilogo della Triennalità N. Azione_34_ - Titolo Azione: Centro di Prima Accoglienza Prevenzione delle Patologie Correlate (già riduzione dei rischi) Voci di spesa Quantità Tempo ore (arrotondato) Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari, operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.) Direttore , ,00 Coordinatore , ,00 Psicologo , ,00 Assistente sociale , ,00 Pedagogista , ,00 Animatore Sociale , ,00 Operatore di strada , ,00 Ausiliario , ,00 Medico , ,00 Infermiere , ,00 Supervisore , ,00 Notturnisti , ,00 Consulente legale , ,00 Amministrativo , ,00 Subtotale ,00 RISORSE STRUTTURALI Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc) Affitto locali , ,00 Manutenzione ordinaria locali 5.000, ,00 Mobili e arredi 3.000, ,00 Subtotale ,00 RISORSE STRUMENTALI Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante, fotocopiatrice, ecc.) Canone noleggio multifunzione 5.040,00 Acquisto PC 2.100,00 Subtotale 7.140,00 SPESE DI GESTIONE Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: cancelleria, spese utenze, materiali per le pulizie, acquisto materiale informativo, abbonamenti, costi connessi alla comunicazione, ecc.) Stampati e cancelleria ,00 Utenze ,00 Strumenti di profilassi preventiva e medicine ,00 Biancheria intima e indumenti ,00 Detersivi, disinfettanti, etc ,00 Materiale di consumo (stoviglie e materiale di igiene personale) ,00 Pasti ,00 Subtotale ,00
8 ALTRE VOCI Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.) Subtotale TOTALE ,00
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 11 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA IGIENICO-SANITARIA AGLI ALUNNI GRAVEMENTE DISABILI FREQUENTANTI LA SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA. 3. DESCRIZIONE DELLE
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 6 2. TITOLO AZIONE CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 24 2. TITOLO AZIONE EDUCATIVA DOMICILIARE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 17 2. TITOLO AZIONE Servizio di Babysitting 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 7 2. TITOLO AZIONE La Bottega delle Arti e Tradizioni 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 8 2. TITOLO AZIONE Servizio di Telesoccorso 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
ANIMAZIONE DI STRADA
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 3 2. TITOLO AZIONE ANIMAZIONE DI STRADA 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA
1. NUMERO AZIONE 15 2. TITOLO AZIONE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA Considerato che dall analisi delle attività svolte dai Centri di Cittadinanza Comunale, realizzati nei
FORMULARIO DELL AZIONE
FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE 1 PIANI ASSISTENZIALI INDIVIDUALIZZATI 1.a Classificazione dell Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013 ) AREE DI INTERVENTO
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 26 2. TITOLO AZIONE CITTADINANZA ATTIVA 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
Centro di Prima Accoglienza Prevenzione delle Patologie Correlate (già riduzione dei rischi)
FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 34 2. TITOLO AZIONE Centro di Prima Accoglienza Prevenzione delle Patologie Correlate (già riduzione dei rischi) 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 13 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA IGIENICO-SANITARIA AGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI (Pozzallo) 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le
Regolamento di Gestione Centro Diurno di Borgofortino APPROVATO CON D.C.C. N. 77 DEL 15/06/1995
Regolamento di Gestione Centro Diurno di Borgofortino APPROVATO CON D.C.C. N. 77 DEL 15/06/1995 MODIFICATO CON D.C.C. N. 265 DEL 07/11/2002 Natura, destinatari e finalità del servizio Il Centro Diurno
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 LUC
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 1 2. TITOLO AZIONE LUC 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento,
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE VINCERE LE DIPENDENZE SI PUO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
Telefono aiuto per le donne vittime di violenza Accoglienza in emergenza Pronta accoglienza per donne vittime di violenza e loro figli/e
AREA DI INTERVENTO Obiettivi strategici Titolo azione Telefono aiuto per le donne vittime di violenza Accoglienza in emergenza Pronta accoglienza per donne vittime di violenza e loro figli/e Specificare
pvcasa di prima accoglienza Mamma Emilia
Destinatari del servizio pvcasa di prima accoglienza Mamma Emilia Il servizio è rivolto a gestanti e madri con bambini che hanno bisogno di temporanea ospitalità, indipendentemente dalla loro nazionalità,
SCHEDA SINTETICA DEL SERVIZIO SOLLIEVO LISTA D ATTESA DISABILI-
SCHEDA SINTETICA DEL SERVIZIO SOLLIEVO LISTA D ATTESA DISABILI- Nome Ente COOP. SOCIALE SOCIOSANITARIA INTEGRATA GRIMALDI Sede legale ed operativa in ROMA, PIAZZALE DELLA STAZIONE DI CASTELFUSANO n. 12
PROGETTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
PROGETTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA 2. Nuovo Progetto o Si X 3. Progetto già avviato o Si X 4. Se il Progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale
Le richieste di ammissione sono segnalate per iscritto dal Ser.T, ( precedute da contatti telefonici).
PROGRAMMA COMUNITÀ TERAPEUTICA EMMAUS L associazione Comunità sulla strada di Emmaus è iscritta con il numero d ordine n. 10 ai sensi della L. R. 9.9.96 n. 22 all Albo regionale degli Enti Ausiliari; senza
FORMULARIO DELL AZIONE
FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 3 2. TITOLO AZIONE Sportello di segretariato sociale. 1.a MACRO LIVELLO 1 SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO OBIETTIVI DI SERVIZIO A CUI VA RICONDOTTA LA TIPOLOGIA
un servizio residenziale rivolto a minori Sino ad un massimo di nove minori interventi educativi I progetti individualizzati fondati
un servizio residenziale rivolto a minori che rivelano il bisogno di un progetto individualizzato, a carattere residenziale, per tutelare il loro sviluppo psicologico e sociale. Anche attraverso brevi
Casa Appartamento per disabili psichici
R E G I O N E S I C I L I A N A Assessorato della Famiglia, delle Poliche Sociali e delle Autonomie Locali Diparmento della Famiglia e delle Poliche Sociali Casa Appartamento per disabili psichici 1. Numero
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 SOS DETTO - FATTO
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 5 2. TITOLO AZIONE SOS DETTO - FATTO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 1 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il Servizio Assistenza Domiciliare Anziani (SADA)
La Bussola. 1. Titolo del progetto. 2. Nuovo progetto - No. 3. Progetto già avviato - Si
1. Titolo del progetto La Bussola 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Si 4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza
Formulario Allegato 2. 1. Dati sul soggetto richiedente
Formulario Allegato 2 1. Dati sul soggetto richiedente - Denominazione Associazione Rimettere le ali Onlus - Data costituzione 14 Aprile 2011 - Codice Fiscale 97650020585 - P.IVA _12112461004 (se in possesso)
COMUNITA ALLOGGIO PER DISABILI PSICHICI CARTA DEI SERVIZI COMUNITA ALLOGGIO PER DISABILI PSICHICI VIA C. BATTISTI, 63 98100 MESSINA TEL 090-671464
COMUNITA ALLOGGIO PER DISABILI PSICHICI Messina COMUNITA ALLOGGIO PER DISABILI PSICHICI VIA C. BATTISTI, 63 98100 MESSINA TEL 090-671464 Società Cooperativa Sociale AZIONE SOCIALE P.zza S.Giovanni, 15
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 15 2. TITOLO AZIONE Mediazione linguistica 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
Target Persone straniere vittime di tratta e sfruttamento sessuale, lavativo, accattonaggio
Titolo DIVENTARE PROTAGONISTI DELLA PROPRIA STORIA Servizi di riferimento 1. Sportello Accoglienza vittime di tratta SEDE TORINO CORSO TRAPANI 91 B Il Servizio prevede l accoglienza delle persone in un
FORMULARIO DELL AZIONE. Trasporto disabili 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE. 1.a SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO
FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE 2 Trasporto disabili 1.a MACRO LIVELLO 1 SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO Trasporto disabili OBIETTIVI DI SERVIZIO A CUI VA RICONDOTTA
I SERVIZI STANDARD EROGATI IN TUTTE LE RESIDENZE. Inoltre nelle Residenze per anziani non autosufficienti :
Gli spazi e i servizi standard 18 I SERVIZI STANDARD EROGATI IN TUTTE LE RESIDENZE Assistenza alla sona 24 h su 24 Assistenza medica diurna (secondo necessità) Assistenza infermieristica diurna Assistenza
TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI
TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI La Comunità Educativa Casa Carolina Miolli si dispone all accoglienza dei minori momentaneamente fuori dalla famiglia o che si trovano in stato di abbandono. I minori vengono
via Tavoleto, 3 47832 San Clemente (RN) tel/fax 0541-858213 e-mail: centrodelbianco@formulaservizi.it
via Tavoleto, 3 47832 San Clemente (RN) tel/fax 0541-858213 e-mail: centrodelbianco@formulaservizi.it indice 1. FINALITA pag. 2 2. CRITERI DI AMMISSIONE E DIMISSIONE pag. 2 3. RETTA E SPESE PERSONALI pag.
Servizi ed interventi per i senza fissa dimora nel Comune di Cagliari
Relatore Simonetta Piras Comune di Cagliari[Soft Break]Assessorato alle Politiche Sociali Servizi ed interventi per i senza fissa dimora nel Comune di Cagliari La complessità della società attuale, le
Carta Dei Servizi. Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie. Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2.
Carta Dei Servizi Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2.0 Pagina 1 Premessa Il presente documento, denominato Carta dei
REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AUSILIARIO ED EDUCATIVO
REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AUSILIARIO ED EDUCATIVO Allegato 1 Art. 1 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO L Amministrazione Comunale regolamenta il servizio di assistenza domiciliare
Avviso Pubblico Più competenze per gli operatori sociali POR Campania FSE 2007-2013 (Asse III) FORMULARIO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Allegato 2 Avviso Pubblico Più competenze per gli operatori sociali POR Campania FSE 2007-2013 (Asse III) FORMULARIO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SEZIONE 1 DATI IDENTIFICATIVI DELL INTERVENTO FORMATIVO
Residenza Sanitaria Assistenziale. Vivere Insieme Quarenghi
Residenza Sanitaria Assistenziale Vivere Insieme Quarenghi Il gruppo di lavoro La struttura è organizzata in settori, a ciascuno dei quali è assegnata una organica dotazione, qualitativa e quantitativa,
FORMULARIO DELL AZIONE
FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 23 2. TITOLO AZIONE Servizi Residenziali per donne vittime di violenza Numero 2 case protette 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività
SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA
1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 6 2. TITOLO AZIONE SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Analisi del Contesto Nel piano
SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI NAPOLI 2) Codice di accreditamento: NZ05738 3) Albo e classe di iscrizione: Regione Campania
1. DISABILI E FAMIGLIA
1. DISABILI E FAMIGLIA COSA FA IL CISS OSSOLA PER LE PERSONE CON DISABILITA E LE LORO FAMIGLIE Contribuisce a garantire condizioni di benessere relazionale, ambientale e sociale che valorizzino le risorse
SCHEDA PROGETTUALE N. 2
Allegato n. 2 SCHEDA PROGETTUALE N. 2 MACRO-AREA DI INTERVENTO: (X) Relazioni familiari (X) Diritti dei minori () Persone anziane ( ) Contrasto della povertà ( ) Disabili ( ) Avvio della riforma () Altro
7. RISPOSTE RELATIVE ALLE IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE PER LA SALUTE
7. RISPOSTE RELATIVE ALLE IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE PER LA SALUTE 7.1 Prevenzione e trattamento delle malattie infettive droga-correlate 7.1.1 Prevenzione 7.1.2 Counselling 7.2 Prevenzione dei decessi
COMUNE DI STRADELLA Via Marconi,35 27049 Stradella (PV)
COMUNE DI STRADELLA Via Marconi,35 27049 Stradella (PV) Servizio di Formazione All Autonomia per Persone Disabili P.zza L. Meriggi 27049 Stradella (PV) Tel. 0385/44313 Fax 0385/246460 E-mail: sfacomunedistradella@libero.it
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO La Giunta Regionale della Campania indirizza il seguente Riparto agli Ambiti territoriali del territorio campano, che
5 - IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE
1 5 - IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE PRESENTAZIONE E OBIETTIVI Il Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) è un servizio di aiuto a carattere professionale realizzato presso il domicilio delle
Progetto Interventi a bassa soglia
Progetto Interventi a bassa soglia 1 Ente Gestore: Comune di Venezia Responsabile del progetto: Dott. Marino Costantini Assessorato alle Politiche Sociali-Settore Servizi alla Persona Via Pio X 4, 30170
4.4 I. 2. TITOLO AZIONE Progetto "PET THERAPY" 3. DESCRIZIONE DELLEATTIVITÀ
l.numero AZIONE 4.4 I 2. TITOLO AZIONE Progetto "PET THERAPY" 3. DESCRIZIONE DELLEATTIVITÀ Il progetto intende contribuire al miglioramento della qualità della vita dei pazienti eoinvolti e delle loro
SCHEMA DI CONVENZIONE CON ASSOCIAZIONE INCONTRO DONNE ANTIVIOLENZA DI CREMONA AIDA, PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ARCA DELLE DONNE
Allegato D) SCHEMA DI CONVENZIONE CON ASSOCIAZIONE INCONTRO DONNE ANTIVIOLENZA DI CREMONA AIDA, PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ARCA DELLE DONNE (Id Progetto: CR/Cre-1 Acc.2013) tra Il Comune di Cremona,
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
ORGANIZZAZIONI di VOLONTARIATO
ALLEGATO B Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Bandi 2006/2007 ORGANIZZAZIONI di VOLONTARIATO (Legge regionale n. 22/93) SCHEMA DI PRESENTAZIONE DEI PROGETTI N progetto (spazio riservato
Bivacco Metropolitano (Punto della situazione in data 7.6. 99) a cura di Meme Pandin 1. Stima del Bisogno (Rilevazione in data 5.6.
Bivacco Metropolitano (Punto della situazione in data 7.6. 99) a cura di Meme Pandin 1. Stima del Bisogno (Rilevazione in data 5.6.99) SerT Mestre Unità di Strada Utenti in carico al servizio di cui senza
DISCIPLINARE PER L'ACCREDITAMENTO PROVVISORIO A VALENZA SPERIMENTALE DI ALLOGGI PROTETTI PER GIOVANI
DISCIPLINARE PER L'ACCREDITAMENTO PROVVISORIO A VALENZA SPERIMENTALE DI ALLOGGI PROTETTI PER GIOVANI Art.1 - Oggetto e finalità Gli Alloggi protetti offrono ai giovani accolti un sostegno educativo individuale
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 BENVENUTO CITTADINO
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 18 2. TITOLO AZIONE BENVENUTO CITTADINO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
Piano di Zona 2010-2012
AREA IMMIGRATI CODICE - I - COD. AZIONE PAG I - 01 Centri di accoglienza FAMIGLIA AMICA e VIVERE LA VITA per richiedenti Asilo Politico 235 I - 02 SENTIERI DI SPERANZA - Servizio di pronta accoglienza
SPERIMENTAZIONE LINEE GUIDA AFFIDO FAMILIARE
SPERIMENTAZIONE LINEE GUIDA AFFIDO FAMILIARE BUONE PRASSI PREMESSA L affidamento familiare, intervento di protezione e tutela nei confronti di minori temporaneamente privi di idoneo ambiente familiare,
Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
Città di Adrano Città di Biancavilla Città di Santa Maria di Licodia ASP 3 Comune Capofila
Città di Adrano Città di Biancavilla Città di Santa Maria di Licodia ASP 3 Comune Capofila 1 DISTRETTO SOCIO SANITARIO D12 Adrano Biancavilla S.M. Licodia ASP 3 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Art. 1
TITOLO DEL PROGETTO: Una Casa e un Sorriso sono già cura
TITOLO DEL PROGETTO: Una Casa e un Sorriso sono già cura SETTORE e Area di intervento: Assistenza Minori ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO OBIETTIVI DEL PROGETTO: Contribuire a migliorare le condizioni
PROGETTO LIBERI DENTRO
PROGETTO LIBERI DENTRO Premessa Nel corso di questi ultimi anni, il profondo cambiamento dell utenza che afferisce ai servizi, ha spinto le comunità ha modificare in modo profondo le proprie strategie
GRUPPO APPARTAMENTO LA BRAIA 1 FINALITA MODALITA DI INSERIMENTO- ORGANIZZAZIONE - REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO.
GRUPPO APPARTAMENTO LA BRAIA 1 FINALITA MODALITA DI INSERIMENTO- ORGANIZZAZIONE - REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO. Il Gruppo Appartamento è una unità abitativa per progetti personalizzati gestita dalla
L Hospice fa parte della Rete Ligure di Cure Palliative ed è integrato con tutti i reparti e i servizi dell ASL.
L Hospice è una struttura dell ASL 1 Imperiese che accoglie prevalentemente pazienti con tumore in fase avanzata o terminale che necessitano di cure palliative di livello specialistico o che non possono
REGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVA TERRITORIALE
REGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVA TERRITORIALE Allegato alla determinazione direttoriale n. 681/000/DIG/14/0024 del 06.06.2014 ART. 1 PRINCIPI GENERALI Il servizio Educativa Territoriale si inserisce come
Casa Jobel Casa alloggio per donne in difficoltà. via S. Caterina da Siena, 49-20861 Brugherio casajobel@novomillennio.it www.novomillennio.
Casa Jobel Casa alloggio per donne in difficoltà via S. Caterina da Siena, 49-20861 Brugherio casajobel@novomillennio.it www.novomillennio.it Chi siamo Casa Jobel è una comunità nata in risposta ad un
Il nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale. Docente: Paolo Barelli
Il nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale Docente: Paolo Barelli Day Hospital Centro Diurno CONTESTO Centro Salute Mentale: Ambulatori e Territorio SOCIALE Ospedale: Servizio Psichiatrico
DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE CENTRO PER LA GIUSTIZIA MINORILE PER LA CALABRIA E LA BASILICATA CATANZARO GARA N. 6153312
DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE CENTRO PER LA GIUSTIZIA MINORILE PER LA CALABRIA E LA BASILICATA CATANZARO GARA N. 6153312 Procedura aperta per l appalto del servizio di assistenza e vigilanza a sostegno
FORMULARIO DELL AZIONE
FORMULARIO DELL AZIONE 5 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO AZIONE Servizio Assistenza Domiciliare Anziani 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ La finalità generale dell azione è consistita nel potenziamento del servizio
PROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI
titolo documento PROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI SCOPO e CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente procedura è di definire le modalità con cui la Cooperativa Promozione Lavoro gestisce
CENTRO DI REINSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO
Associazione di Volontariato Arcobaleno via Porto Badino Vecchio, km 3.450 04019 Terracina (LT) Tel. 0773-730155 / fax 0773-790345 http://www.arco.dalweb.it http://digilander.iol.it/arcobal2000 e-mail:
Titolo Drop House: l autonomia e l inserimento sociale della Donna
Titolo Drop House: l autonomia e l inserimento sociale della Donna Servizio di riferimento Drop House, Centro Diurno a facile soglia di accesso per donne italiane e straniere anche con figli minori situato
Carta del servizio della Comunità Alloggio Crisalide - Coop. Il Raggio COMUNITÀ CRISALIDE CARTA DEL SERVIZIO. Sommario
COMUNITÀ CRISALIDE CARTA DEL SERVIZIO Questa carta del servizio è uno strumento di comunicazione tra il servizio e il pubblico. Contiene le informazioni essenziali per conoscere il servizio, le prestazioni
CARTA DEI SERVIZI DELLA RSA
CARTA DEI SERVIZI DELLA RSA NOTA DI ACCOGLIENZA Gentile Signora, Gentile Signore, con la presente Le vogliamo fornire una Guida che Le sia di aiuto per orientarsi e conoscere la Struttura Sanitaria alla
GLI ADULTI GLI ADULTI. Domiciliarità Continuare a vivere nel proprio ambiente di vita, mantenendo la propria autonomia e evitando l'inserimento
Carta BISOGNI BISOGNI GLI ADULTI GLI ADULTI Domiciliarità Continuare a vivere nel proprio ambiente di vita, mantenendo la propria autonomia e evitando l'inserimento in una struttura residenziale. Domiciliarità
Pronto Intervento Lule Carta dei servizi
Pronto Intervento Lule Carta dei servizi Cooperativa sociale LULE onlus Sede legale: Via Novara 35-20081 Abbiategrasso (MI) Sede operativa: Via Novara 35-20081 Abbiategrasso (MI) tel (02) 94965244 tel
CENTRO DIURNO PER DISABILI
R E G I O N E S I C I L I A N A Assessorato della Famiglia, delle Poliche Sociali e delle Autonomie Locali Diparmento della Famiglia e delle Poliche Sociali CENTRO DIURNO PER DISABILI 1. Numero Azione
Comuni di Baricella, Minerbio, Granarolo dell Emilia, Malalbergo, San Pietro in Casale, Pieve di Cento, Galliera, Azienda USL Pianura Est
Allegato alla delibera di C. C. n. del REGOLAMENTO PER L ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI ED HANDICAPPATI ADULTI Art.1 FINALITA L assistenza domiciliare è un servizio teso a favorire la ripresa sul piano
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 AFFIDO FAMILIARE
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 16 2. TITOLO AZIONE AFFIDO FAMILIARE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
C.P.A. ( CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA)
C.P.A. ( CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA) Il Centro di Prima Accoglienza o comunemente chiamato Dormitorio Pubblico è situato nel Centro Storico di Napoli, in Via de Blasiis -10. Le Suore delle Poverelle arrivano
Carta dei Servizi del Ser.T. di Rho Indice
Carta dei Servizi del Ser.T. di Rho Indice 1. Definizione 2. Status giuridico 3. Principi 4. Diritti dei cittadini e doveri degli operatori 5. Stili di lavoro 6. Possesso dei requisiti: standard gestionali,
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE
COMUNE di SAN GIOVANNI IN PERSICETO Provincia di Bologna REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. _45 DEL _19/4/2004 Pag. N. 1 INDICE Art.
Piano di Interventi per il sostegno delle famiglie affidatarie di minori residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT4
Piano di Interventi per il sostegno delle famiglie affidatarie di minori residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT4 Comuni di : Barbarano Romano Bassano Romano Blera Capranica Caprarola Carbognano Monterosi
LE PAROLE PER DIRLO LE EMOZIONI IN GIOCO NEL LAVORO DI CURA IN UN REPARTO PER PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO.
LE PAROLE PER DIRLO LE EMOZIONI IN GIOCO NEL LAVORO DI CURA IN UN REPARTO PER PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO. Supporto psicologico a favore degli operatori e dei familiari coinvolti nel lavoro di assistenza
Protocollo di Intesa per la realizzazione di una casa per la semiautonomia per donne e minori
In data 26 Settembre 2008 è stato firmato il seguente protocollo: Protocollo di Intesa per la realizzazione di una casa per la semiautonomia per donne e minori Tra Solidea, Istituzione di genere femminile
ALLEGATO E LINEE GUIDA. Sportelli informativi per immigrati INDICE PRESTAZIONI OFFERTE DAGLI SPORTELLI INFORMATIVI
ALLEGATO E Sportelli informativi per immigrati LINEE GUIDA INDICE 1. PREMESSA 2. FINALITA E CARATTERISTICHE 3. DESTINATARI E MODALITA DI ACCESSO 4. DESCRIZIONE DEL SERVIZIO 5. OBIETTIVI SPECIFICI DEL SERVIZIO
Provenienza degli Ospiti Caratteristiche degli Ospiti Età
1 La Fondazione Molina ha realizzato un Nucleo NeuroPsicoGeriatrico (NPG) per sostenere persone e famiglie verso le quali, allo stato attuale, non sono stati ancora organizzati servizi specifici da parte
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.2 Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare SOTTOMISURA 4.2 1. TITOLO DELL INTERVENTO SOSTEGNO
LA RETE DELLE CURE PALLIATIVE NELL ASL 2 SAVONESE
CENTRO DI TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE Direttore: dott. Marco Bertolotto LA RETE DELLE CURE PALLIATIVE NELL ASL 2 SAVONESE Le Cure Palliative forniscono il sollievo dal dolore e da altri gravi
COMUNE DI BAGNOLO IN PIANO. Provincia di Reggio Emilia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO DIURNO
COMUNE DI BAGNOLO IN PIANO Provincia di Reggio Emilia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO DIURNO Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 11 del 22.03.2006 Pubblicato dal 11.04.2006 al 26.04.2006
Aragona - Comitini - Favara - loppolo Giancaxio - Porto Empedocle - Raffadali Rea/monte - Santa Elisabetta - Sant'Angelo Muxaro - Siculiana -
DISTRETTO SOCIO -SANITARIO D1 Comune capofila AGRIGENTO Aragona - Comitini - Favara - loppolo Giancaxio - Porto Empedocle - Raffadali Rea/monte - Santa Elisabetta - Sant'Angelo Muxaro - Siculiana - AREA:
COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE
COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA (Provincia di Bologna) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 151 del 13.07.1988 Esaminato dal Co.Re.Co. in
Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo
Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Piano di Zona 2011/2015- Area Dipendenze Priorità Politica Azione Difficoltà delle persone con problematiche di gioco d azzardo
Sostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015
UFFICIO SERVIZIO CIVILE SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015 Titolo progetto Imperia Giocare per crescere 2014 Ambito/settore di intervento Tipologia destinatari Minori Giorni /ore di servizio N.
FOMULARIO L. R. DELLA CALABRIA N. 8/88 ISTANZE CONTRIBUTI COMUNI PER CENTRI POLIVALENTI GIOVANI SCADENZA 30 MARZO 2012
COMUNE DI LONGOBARDI ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI Con delibera di giunta n. 25 del 29 marzo 2012, il comune di Longobardi, di cui è sindaco Giacinto Mannarino, ha presentato istanza alla Regione,
1. Quali sono le procedure per aprire una struttura che presta servizi socioassistenziali? 3. Quali sono le strutture socioassistenziali per minori?
1. Quali sono le procedure per aprire una struttura che presta servizi socioassistenziali? Le procedure per aprire una struttura socioassistenziale sono definite dalla normativa regionale. Il rappresentante