Roccella Jonica, 15 nov '08 MOBILITA' SOSTENIBILE, UN'OPPORTUNITA' PER IL TRASPORTO IN CALABRIA

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1 Roccella Jonica, 15 nov '08 MOBILITA' SOSTENIBILE, UN'OPPORTUNITA' PER IL TRASPORTO IN CALABRIA

2 La mobilità malata di oggi Uno studio condotto da ASSTRA e dal centro Hermes e presentato il 17 ottobre scorso, ha dimostrato che ben oltre 8 spostamenti su 10 avvengono in Italia con un mezzo motorizzato. Inquinamento, incidenti stradali, traffico cittadino fuori controllo,costi sociali ed economici pesantissimi causati da una mobilità incentrata quasi esclusivamente sul trasporto privato con oltre l 87% degli spostamenti motorizzati realizzato con l automobile

3 Impressionante è il volume di risparmio economico, sociale ed ambientale realizzabile se solo si trasferisse anche una piccola quota degli spostamenti dall automobile sui mezzi pubblici. Nello studio si calcola che basterebbe rosicchiare una quota di mercato dell 1% alla vettura privata a favore del trasporto pubblico per togliere dalle strade veicoli al giorno, in questo caso ben litri di carburante al giorno verrebbero risparmiati con un incredibile recupero di spazio per vivere meglio la città! [comunicato stampa ASSTRA, 17 ott. 08]

4 Occorre entrare nell ottica che il bene collettivo si riflette direttamente sul bene individuale e che il vantaggio personale a scapito del collettivo, anche se non pienamente visibile, ha comunque ripercussioni anche sul singolo. E per questo necessario un cambiamento sotto il profilo comportamentale. Riportare l entità del problema, avere di fronte una realtà ormai certa ed evidente, ha quindi l obiettivo di diffondere una cultura del territorio e della mobilità.

5 L'idea della Mobilità Sostenibile, nasce dalla necessità di individuare un sistema di mobilità urbana che, pur consentendo per ciascuno l'esercizio del proprio diritto alla mobilità, sia tale da non gravare eccessivamente sul sistema sociale in termini di importanti problematiche (esternalità) che pesano negativamente sul sistema urbano: Inquinamento atmosferico Inquinamento acustico Congestione dovuta al traffico urbano Incidentabilità

6 Le esternalità negative dovute al traffico veicolare

7 Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale

8 Sostenibilità e impegno pubblico In questi ultimi anni Comuni e Regioni stanno ponendo sempre più attenzione alle tematiche ambientali, anche per adempiere ad obblighi di legge (come la normativa sulla qualità dell aria, DM 60/2002). Si cerca così di ampliare la gamma degli interventi messi in atto. Tra gli interventi più efficaci ci sono innanzitutto il potenziamento del Trasporto Pubblico Locale (con corsie riservate e vie preferenziali, sistemi di integrazione tariffaria, strumenti per l'infomobilità), e l'adozione di adeguati strumenti di pianificazione (ad esempio il Piano Urbano della Mobilità).

9 Esempi di innovazioni Politiche di tariffazione e pricing (ad es. il park pricing o il park and ride) Interventi di gestione della domanda: moderazione del traffico, limitazioni della circolazione veicolare, introduzione di servizi di car sharing Realizzazione di percorsi sicuri casa-scuola (incentivando la mobilità pedonale e ciclabile) Modi non inquinanti: sviluppo della mobilità ciclabile (piste ciclabili e bike sharing)

10 LE PRATICHE PIU' EFFICIENTI Trasporto pubblico locale E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati. Piste ciclabili In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque, soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli.

11 I benefici del Trasporto Pubblico Locale Nel DPEF l ultimo Governo Prodi attribuiva un ruolo fondamentale al TPL, per la sua valenza strategica in tema di sviluppo sostenibile, tutela ambientale e di concorrenza. Lo sviluppo e il rilancio del sistema trasporto pubblico locale, è un obiettivo dei diversi livelli governativi nazionali ed europei, a conferma dell importanza strategica che i decisori politici attribuisco a questo settore, universalmente considerato volano dello sviluppo sociale ed economico del Paese. I fatti degli ultimi giorni ne sono una conferma.

12 I benefici del TPL I benefici del TPL sono di due categorie: I benefici ambientali: Riduzione dell'inquinamento atmosferico Riduzione dell inquinamento acustico. I benefici sociali: aumento della sicurezza stradale, diminuzione della congestione Diffusione dell utilizzo del trasporto come realizzazione del diritto alla mobilità

13 I benefici economici: Impatti positivi della spesa sostenuta per lo sviluppo dei trasporti pubblici sul sistema economico generale, dovuti all effetto moltiplicatore che viene generato da tali spese e dalla relazione esistente tra trasporto collettivo e la crescita economica Investimenti delle imprese e sull'occupazione impatti positivi derivanti dagli investimenti in trasporto, dalla spese per la gestione dei servizi e dalla conseguente maggiore domanda di trasporto collettivo

14

15 La vicenda dei giorni scorsi Il trasporto tarato sulle vecchie concessioni ha comportato una cristallizzazione di interessi centrati sulle aziende e non sulla mobilità. La funzione regolatrice del pubblico è stata debolissima, le stesse aziende non sono stimolate a misurarsi con standard qualitativi, con i bisogni dell'utenza. Il passaggio al contratto di servizio, fissa regole e standard per eseguire il servizio di trasporto, prepara il sistema al mercato. Alla fine una sana dose di concorrenza e una responsabile funzione pubblica regolatrice romperanno la foresta pietrificata di un sistema non idoneo ai bisogni. La Regione, le Province e i Comuni risparmieranno e, in ogni caso, ci sarà una maggiore spinta alla qualità. Il sistema diventerà realmente customer oriented e cioé diretto alle esigenze dei consumatori

16 In prospettiva del Piano Regionale dei Trasporti Il nuovo Piano descriverà i nuovi bisogni di mobilità dei calabresi e trasferiremo le funzioni del trasporto pubblico locale alle Province e ai Comuni, perché essi al termine del contratto di servizio, possano effettuare delle vere e proprie gare. Ciò comporta la rottura degli equilibri ma essi sono talmente precari da comportare la necessità assoluta di intervenire. Potenzieremo il trasporto pubblico nelle città e verso le università, daremo informazioni e certezze agli utenti, razionalizzeremo le linee e creeremo integrazione tra ferro e gomma.

17 Il TPL e la Regione Calabria La Regione riceveva per i trasporti quando il fondo era indistinto 70 milioni di euro. Oggi ne eroga 94. Dal 2006, infatti, l Amministrazione ha stabilmente incrementato la spesa preventiva con ulteriori 16,5 milioni di euro, determinando così in 94 milioni di euro il livello regionale di contribuzione, confermato anche nei bilanci preventivi negli anni 2006, 2007 e Da sottolineare, inoltre, che in questi anni la produzione complessiva chilometrica annuale non è cresciuta ma, anzi, è diminuita per effetto dell eliminazione di corse prive di utilità: diminuisce la prestazione richiesta ( dalla Regione) ma aumentano i ricavi per le aziende

18 Nel 2008, inoltre, la Giunta ha erogato anche il primo acconto sui deficit effettivi di bilancio degli anni 97/99 pari al 45% della complessiva spesa con un erogazione di 12, 3 milioni di euro. Riassumendo quanto precede, si evidenzia che la Regione, con spese proprie, nel giro di un triennio ( ) ha messo a disposizione ca. 80 milioni di euro. Infatti, si è passati da 77,5 a 94 milioni di euro, oltre ai 30 milioni di euro per il triennio 2003/2005, erogati nel 2007 e nel 2008.

19 Tabella spesa regionale 2000/2008 Annualità Spesa 2000/ ,5 ml di euro 2005/ ml di euro (77,5 +16,5) 2007/2008 (finanziamento straordinario) 30 ml di euro (ex legge 7/06) ,3 ml di euro (acconto su deficit triennio 97/99)

20 Qualche confronto A fronte di un corrispettivo previsto in Calabria e variabile da 1.90 ad 2.54 per ogni chilometro di tipo urbano e da 1.53 ad 1.85 per ogni chilometro extraurbano, ad Ascoli si pagano da 1,48 ad 1,67 per l urbano e da 1,16 a 1,3 per l extraurbano, ad Ancona 1.84 per l urbano ed 1,187 per l extraurbano, a Pesaro da 1,29 ad 1,33 per l urbano e da 1,3 ad 1,37 per quello extraurbano, in Abruzzo, dove il massimo per l extraurbano è di 1,735, nelle province dell Emilia, dove per lotti unici di urbano ed extraurbano è fissato un corrispettivo di 2.17 a Ferrara, di 1,68 a Modena, di 2 a Bologna, di 1,63 a Forlì, ecc., in Friuli, urbano ed extraurbano contenuto in quattro unità di gestione, da 1,67 a 2,39, alle vicine province di Matera dove l extraurbano è pagato da 1,2 ad 1,55, alla vicina Puglia dove l extraurbano è pagato da 1,46 ad 1, 613!.

21 Esiste un problema di perequazione di offerta sul territorio, di potenziamento dell offerta, esiste un problema di integrazione delle diverse modalità al fine di evitare e ridurre quanto possibile inutili e dannose concorrenzialità e parallelismi. Non può guardarsi ogni modalità come un mondo a se stante ed a compartimenti stagni! La situazione della finanza regionale, e sempre di più man mano che si va configurando questa sorta di federalismo ancora tutto da definire ma dai connotati ben chiari nella mente di chi lo vuole subito e a tutti i costi, impone scelte inevitabili, che applicate al settore vuol dire utilizzo al meglio dei diversi servizi e delle diverse infrastrutture.

22 La pista ciclabile: elogio della lentezza La bicicletta per anni è stato semplicemente considerato un attrezzo sportivo e per l uso del tempo libero, più che un mezzo di trasporto a tutti gli effetti. La bicicletta è, infatti, un mezzo di trasporto agile, che non ingombra, non inquina, non fa rumore, non produce emissioni di alcun tipo e risulta quindi compatibile con l'ambiente. Un mezzo dalle grandi potenzialità, che si rivela particolarmente economico, sia in termini di risparmio, sia d'efficienza energetica. Sulle brevi e medie distanze, fino ai 6-7 km. (la maggioranza di quelle relative agli spostamenti quotidiani individuali), la bici è competitiva rispetto ai mezzi motorizzati. Essa è inoltre un mezzo facilmente integrabile con i mezzi di trasporto pubblici e privati, che permettono di moltiplicare le possibilità di spostamento della bici anche sulle distanze maggiori.

23 I benefici della bicicletta L uso quotidiano della bicicletta migliora significativamente la salute di chi la utilizza (in particolare riduce il rischio di malattie cardiache), consente di respirare meno inquinanti (un automobilista inala più ossido di carbonio, ossido d'azoto e benzene di un ciclista), e la sua diffusione, se adeguatamente sostenuta, migliora anche il livello complessivo della sicurezza stradale, riducendo i costi sociali correlati al traffico e all'incidentalità. In un'ottica complessiva, la bicicletta permette anche il ridimensionamento della dipendenza dalle fonti non rinnovabili

24 A leggere le pagine dell'a-bici della mobilità, l'ultimo studio di Legambiente dedicato all'argomento, emerge un quadro degli italiani che ancora poco considerano l'importanza dell'uso della bicicletta. Negli ultimi anni i chilometri di piste ciclabili urbane sono più che raddoppiati: in tutta Italia erano mille nel 2000, sono diventati nel Certo, sempre poca cosa rispetto ai chilometri della sola Helsinki ma almeno la tendenza è positiva. In teoria. Nello stesso periodo la percentuale degli spostamenti in bicicletta sul totale dei movimenti in città è rimasta bloccata, come in un ingorgo all'ora di punta: era del 3,8 per cento nel 2000 e nel 2007 non si è spostata di una virgola. In sette anni, oltre ai chilometri delle ciclabili, è raddoppiato anche il prezzo della benzina.

25 Biciclette e reti ciclabili in alcuni paesi europei Bici per Percorrenza Rete 100 media per ciclabile di cui Paese Numero bici abit abitante (km) prevista (km) realizzata Olanda 16 milioni ,00% Danimarca 5 milioni ,00% Germania 72 milioni n.d. Svezia 4 milioni n.d. n.d. Italia 25 milioni ,00% Francia 21 milioni ,00% Gran Bretagna 17 milioni ,00% Irlanda 1 milione n.d. n.d. Spagna 9 milioni n.d. n.d. Grecia 2 milioni n.d. n.d.

26 Sinora si è agito all'insegna del motto olimpico <citius, altius, fortius >, che meglio di ogni altra sintesi rappresenta la quintessenza dello spirito della nostra civiltà. [...]. Se non si radica una concezione alternativa, che potremmo forse sintetizzare, al contario in <lentius, profundis, suavis>, e se non si cerca in quella prospettiva il nuovo benessere, nessun singolo provvedimento, per quanto razionale sarà al riparo dall'essere ostinatamente osteggiato. [Alex Langer, 1995]

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