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1 Vygotskij ( ) 1934) Biografia: Contemporaneo di Piaget Nasce in Russia da famiglia ebrea. Fu molto influenzato dal pensiero marxista Riteneva che la cultura, la struttura sociale e le forze storiche che modellano la società avessero un peso determinante sullo sviluppo del pensiero.

2 Effettuò una serie di ricerche per analizzare il rapporto tra fattori genetici e ambientali sullo sviluppo mentale, sottolineando l importanza dell educazione. Morì di tubercolosi a soli 38 anni (1934). Per motivi politici molte sue ricerche sono andate perdute Il suo pensiero è stato conosciuto, per merito di Bruner, solo negli anni 60 (traduzione in inglese di Pensiero e linguaggio e Il processo cognitivo ).

3 La teoria Per adattarsi, l uomo trasforma la natura, crea oggetti e prodotti culturali, e, in quest opera di trasformazione, trasforma anche se stesso. Gli uomini sono artefici del proprio destino, anche del proprio sviluppo cognitivo Lo sviluppo cognitivo è essenzialmente un processo sociale: Le funzioni intellettuali superiori (pensiero, memoria, problem-solving) emergono dalle esperienze sociali del bambino Lo sviluppo è stato analizzato da Vygotskij a diversi livelli: (culturale, interpersonale e individuale)

4 Aspetti culturali Lo sviluppo cognitivo del bambino non comincia da zero, ma beneficia delle acquisizioni delle generazioni precedenti Quali elementi vengono trasmessi? Gli strumenti culturali (tecnologici e psicologici) ovvero: Oggetti materiali e concetti astratti e simbolici (linguaggio, teorie scientifiche, valori morali)

5 Aspetti interpersonali Lo sviluppo cognitivo è il risultato delle interazioni del bambino con persone più esperte, che gli trasmettono gli strumenti culturali necessari al suo adattamento sociale e all acquisizione dell indipendenza Lo sviluppo cognitivo è un progresso dall inter-mentale all intra-mentale Il modo in cui si realizza tale progresso dipende dalle modalità di interazione, reciprocamente adattative, tra tutor e apprendista (processi di apprendimentoinsegnamento)

6 Zona di sviluppo prossimale Quando interagisce con il tutor, il bambino rivela le sue potenzialità La valutazione diagnostica di quanto il bambino riesce a fare da solo non è sufficiente Bambini con uguale età mentale, se adeguatamente stimolati, possono raggiungere livelli di prestazione molto diversi

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8 Bambino A Bambino B Insieme da solo Insieme da solo Diverse zone di sviluppo potenziale

9 Zona di sviluppo potenziale Nell apprendimento di abilità cognitive si possono distinguere 2 livelli: 1. Comportamenti già interiorizzati (cose che sa fare da solo) 2. Comportamenti in formazione (che può fare con il supporto dell interazione sociale) Nel progettare l intervento educativo bisogna tener conto della differenza tra 1 e 2 (zona di sviluppo potenziale o prossimale)

10 L apprendimento: passaggio dall inter inter-mentale all intra intra-mentale Si realizza in 3 stadi successivi: Stadio 1 la prestazione è controllata da persone più esperte Stadio 2 la prestazione è controllata dal bambino Stadio 3 la prestazione è automatizzata

11 Sviluppi successivi della ZSP Vygotskij si è limitato a descrivere il concetto di ZSP e ha limitato le sue funzioni all educazione formale (istruzione) Per descrivere i processi che vengono messi in atto, Wood e Bruner idearono il concetto di scaffolding, B. Rogoff di partecipazione guidata, Skinner di prompting e fading (sforzo contingente, collaborativo e interattivo che induce gradualmente il bambino ad assumersi la responsabilità di portare a termine il compito)

12 Procedure di scaffolding Semplificare il compito Suddividerlo in parti ridotte (task analysis) Attribuire al bambino la responsabilità delle fasi più semplici (apprendimento senza errori) Dare dimostrazioni (modeling) Fornire incoraggiamenti e supporti (prompting rinforzamento) prompting e Ridurre gradualmente gli aiuti, adattando le istruzioni al livello di abilità dell apprendista (fading)

13 L influenza dei pari L apprendimento collaborativo (gruppo) Tutoring tra pari (asimmetria di ruoli) Il tutor deve essere più competente Deve essere apprezzato dal tutee Deve lasciargli sufficiente spazio Deve saper stimolare la sua motivazione Deve fornirgli feedback adeguati

14 Pensiero e linguaggio In Piaget pensiero e linguaggio sono inizialmente egocentrici e gradualmente diventano adatti alla comunicazione sociale In Vygotskij, al contrario, attraverso le interazioni sociali (uso funzionale-strumentale del linguaggio) il bambino passa gradualmente a forme sempre più evolute di linguaggio interiorizzato (=pensiero).

15 Il linguaggio ha una doppia funzione: 1. Strumento di comunicazione e scambio sociale (direzione centripeta) 2. Auto-regolazione del comportamento (direzione centrifuga) SVILUPPO processo di interiorizzazione di mediatori simbolici offerti dalla cultura

16 Le fasi dello sviluppo Lo sviluppo ha un andamento dinamico regolato dalle interazioni con l ambiente sociale: susseguirsi di età stabili ed età critiche Le età stabili sono caratterizzate da cambiamenti impercettibili che culminano in una crisi, che determina un salto qualitativo Nei periodi critici i rapporti con l ambiente possono diventare difficili.

17 Età critiche: Passaggio dall allattamento allattamento alla prima infanzia (1 anno) (inizio della deambulazione e del linguaggio) Insubordinazione rivolta all ambiente ambiente (3 anno) (sviluppo della volontà) Difficoltà sul piano educativo (7 anno) (crescente autonomia e cambiamento positivo nel rapporto con i coetanei) Difficoltà dipendenti dalla maturazione sessuale (13 anno) (passaggio dal ragionamento induttivo al ragionamento deduttivo). le età critiche creano i presupposti di un salto qualitativo nello sviluppo.

18 L elaborazione delle informazioni Il modello H I P

19 Il modello H.I.P. Studia come si sviluppano il pensiero e la memoria, recentemente anche in relazione a processi affettivi ed emotivi Descrive strutture (hardware) e processi (software) coinvolti Descrive l algoritmo delle operazioni mentali che un soggetto deve compiere per eseguire un compito

20 Dal punto di vista evolutivo Lo sviluppo delle abilità cognitive consiste nel passaggio da processi controllati a processi automatici I cambiamenti evolutivi vengono spiegati (e quindi valutati) in relazione a: Velocità di elaborazione Livelli di attenzione e di memorizzazione e capacità di riconoscimento e di recupero delle informazioni Quantità e flessibilità delle strategie disponibili Quantità e tipologia degli errori commessi

21 La natura del pensiero Comprende funzioni mentali come: Ragionamento, simbolizzazione, problem-solving, pianificazione, decision making Per studiarla nei bambini si può: Analizzare le conversazioni Registrare i monologhi (pensiero a voce alta) Osservare il comportamento (es. le tecniche di gioco) Stimolare il comportamento in contesti sperimentali

22 Le rappresentazioni simboliche Sono forme personali di pensiero Funzioni: Consentono di rievocare il passato e anticipare il futuro Consentono di economizzare risorse (es. categorizzazione) Sono molto flessibili (lo stesso oggetto può essere rappresentato in vari modi) Possono essere condivise (nella comunicazione) Le più comuni nell infanzia sono: il linguaggio, il gioco, il disegno

23 Il linguaggio La progressiva acquisizione del lessico fa aumentare (quantitativamente e qualitativamente) le possibilità di comunicare e si riflette sullo sviluppo del pensiero

24 Il gioco Le capacità ludiche progrediscono parallelamente allo sviluppo del linguaggio e del pensiero Un momento cruciale è la comparsa del gioco di finzione (2 anno)

25 Livelli evolutivi di gioco Senso-motorio (primi 18 mesi) Costruzione (dal 2 anno) Finzione (dal 2 anno) Socio-drammatico (dai 4 anni) Disciplinato da regole (scolarizzazione)

26 Il disegno Attribuzione di significato alle immagini La comprensione precede la produzione (come nel linguaggio) è una forma di comunicazione

27 Stadi del disegno Realismo involontario (2 anni)- lo scarabocchio significa qualcosa: le immagini diventano simboli Realismo mancato alla volontà non corrisponde ancora l abilità necessaria Realismo intellettuale (4 anni) i disegni sono più riconoscibili, ma spesso non rappresentano gli oggetti come sono nella realtà, ma prototipi concettuali (es. casetta) Realismo visivo (7-8 anni) le immagini sono più somiglianti, maggiore presenza di dettagli, prospettiva e relazione tra distanza e dimensione

28 Il disegno della figura umana

29 stadio del girino (21/2-4) stadio di transizione (4-5 anni)

30 Stadio realistico (8 anni) Stadio canonico (5-7 anni)

31 La formazione dei concetti Concetti= categorie mentali usate per classificare oggetti diversi con caratteristiche distintive simili La capacità di categorizzazione (funzionale) precede l acquisizione del linguaggio La struttura dei concetti La struttura dei concetti è legata alla struttura del linguaggio

32 La capacità di categorizzazione (E. Rosch) diventa gradualmente più sofisticata: Dalle caratteristiche percettive a quelle funzionali e concettuali La categorizzazione gerarchica (basilari, subordinate, superordinate) animale (superordinata) Cane gatto cavallo (basilari) Barboncino Collie Terrier (subordinate)

33 Script (K. Nelson) Le routine quotidiane danno stabilità e prevedibilità al nostro pensiero e alle nostre emozioni nei loro confronti Le rappresentazioni mentali di tali routine sono gli script Uno script descrive una sequenza ordinata di eventi Ogni fase può contenere elementi opzionali (slot slot fillers) Con l aumentare dell età gli script diventano più lunghi e dettagliati Sono fondamentali per lo sviluppo cognitivo e sociale

34 Lo sviluppo della memoria

35 L elaborazione delle informazioni Per eseguire le operazioni del programma, un computer deve conservare sia le istruzioni che i dati Questa conservazione deve durare il tempo necessario ad eseguire le operazioni (magazzino della memoria di servizio) e a volte a tempo indeterminato, in modo da poter riutilizzare i dati ogni volta che sono necessari (memoria permanenente)

36 Il modello dei magazzini Risposta in uscita Generatore di risposta stimolo in entrata r e g i s t r o s e n s o r i a l e Buffer di reiterazione Magazzino a breve termine (working memory) Magazzino a lungo termine Processi di controllo

37 La Working memory Taccuino visuo-spaziale spaziale Esecutivo centrale Circuito fonologico

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39 Vari tipi di memoria Dichiarativa esplicita Non dichiarativa Non dichiarativa implicita semantica (conoscenze generali) episodica (eventi esperiti personalmente) Procedurale; abitudini Priming (riconoscimento da indizi ridotti) emotiva (apprendimento condizionato di risposte emotive)

40 Come si verifica? Riconoscimento Richiamo (rievocazione)

41 La memoria si sviluppa? Prime settimane : forme rudimentali di memoria La prima a svilupparsi è il riconoscimento (voci, visi, ecc); il richiamo compare verso gli 8-9 mesi Amnesia infantile (primi 2 anni)? (rimozione, immaturità cerebrale, mancanza del concetto di sé) Dopo i 2 anni : memoria autobiografica, legata allo stile genitoriale di socializzazione e di elaborazione degli eventi passati e al livello di sviluppo del linguaggio

42 Da cosa dipendono i cambiamenti? Maturazione del sistema nervoso Sviluppo del linguaggio esperienze Cambiamenti strutturali Miglioramento funzionale

43 Strategie di immagazzinamento Alcune sono consapevoli e volontarie (difficilmente usate prima dei 7 anni) altre automatiche Le più frequenti: Rehersal (reiterazione) Chunking (organizzazione o raggruppamento) Attenzione selettiva Elaborazione di associazioni mentali

44 Sviluppo dell uso di strategie Un uso rudimentale di memorizzazione strategica (volontaria) è stata osservata tra 18 e 24 mesi Può diventare regolare e stabile (appresa) dai 5 anni in su

45 La metacognizione Consapevolezza del funzionamento dei propri processi cognitivi I bambini più piccoli sono più ottimisti (sopravvalutano le proprie capacità) con l aumentare dell età si diventa più realistici

46 I bambini come testimoni La quantità di informazioni che il bambino è in grado di ricordare aumenta dopo i 5 anni Dopo i 6 anni aumenta notevolmente l attendibilità, specie in riferimento ad argomenti salienti e personali Se l evento da rievocare è trascorso da più di un mese la precisione diminuisce soprattutto nei più piccoli I più piccoli sono più influenzabili La suggestionabilit La suggestionabilità dipende soprattutto dal modo in cui viene condotta l intervista e dalla percezione che ne ha il bambino

47 Pensare le altre persone Come i bambini descrivono le altre persone Come si spiegano il loro comportamento

48 Descrivere le persone Il modo in cui i bambini percepiscono e descrivono le persone cambia con l età rispetto alle seguenti dimensioni: Dalle caratteristiche esteriori a quelle interiori Dal generale allo specifico Dal semplice al complesso Dal globale al differenziato Dall egocentrico al sociocentrico Migliora: La capacità di confronto sociale L organizzazione delle descrizioni La stabilità delle descrizioni

49 Spiegare il comportamento A partire dai 2 anni e mezzo, ma soprattutto dopo i 3-4 anni i bambini cominciano ad elaborare ipotesi di relazioni causali tra attributi mentali e comportamento Le teorie della mente teorie della mente (comprensione del mondo interiore e soggettivo degli individui) si sviluppa tra i 3 e i 5 anni = mind-reading

50 Le teorie della mente Come si sviluppano le conoscenze psicologiche nei bambini

51 La rappresentazione di emozioni, desideri e credenze Le emozioni e i bisogni generano desideri Le esperienze percettive (dirette e indirette) generano e alimentano le credenze Desideri e credenze causano azioni e reazioni emotive congruenti con i risultati di tali azioni Il bambino come si rappresenta desideri, scopi, credenze e pensieri dei suoi simili?

52 Riconoscimento di desideri e credenze Riconoscimento di un desiderio: attribuire ad un altra persona uno stato interno verso qualcosa Riconoscimento di una credenza: attribuire ad un altra persona uno stato interno (epistemico) che incorpora una rappresentazione mentale

53 Sviluppo della psicologia della credenza e del desiderio A 2 anni il bambino interpreta le azioni sulla base dei desideri e spiega le reazioni emotive in base alla loro soddisfazione A 3 anni è in grado di prevedere che le azioni possono essere motivate non solo da desideri, ma anche da credenze e successivamente (4 anni) comprende che tali credenze possono essere vere o false L esperimento di Wimmer e Perner sulla falsa credenza (Sally e Anne)

54 Wimmer e Perner (1983) Paradigma sperimentale della falsa credenza: Trasferimento inaspettato di un oggetto da un posto x a un posto y Esempio: Sally pone una biglia in un cestino e se ne va Anne prende la biglia dal cestino e la ripone in una scatola. Sally torna per riprendersi la biglia. Dove la cercherà?

55 Soluzione Nel cestino (riconoscimento della falsa credenza) Il bambino deve rendersi conto che Sally possiede una rappresentazione dei fatti diversa dalla realtà effettiva e che il suo comportamento sarà guidato dalla sua falsa credenza

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57 Per risolvere il compito di falsa credenza Bisogna sapere che vedere porta a sapere (accesso all informazione) Bisogna essere in grado di assumere la prospettiva mentale di un altra persona

58 Precursori delle teorie della mente I primi segni della presenza di teorie della mente sono stati individuati nel gioco simbolico (far finta di ) all età di 2 anni Il bambino cioè comincia a rappresentarsi una realtà diversa da quella percepita, può così evocare oggetti e situazioni non presenti Un altro precursore è l intenzione comunicativa dichiarativa (fine del 1 anno) : indicare un oggetto per richiamare l attenzione di qualcuno e condividere con lui l interesse per l oggetto. Il bambino cioè intende influenzare il suo stato mentale (che evidentemente riconosce come diverso dal proprio)

59 Influenze biologiche o costruzione sociale? Intenso dibattito sul ruolo delle componenti innate e di quelle apprese sullo sviluppo delle teorie della mente Alcuni autori sostengono un approccio costruttivista, che punta prevalentemente sul ruolo della costruzione sociale Altri invece sostengono che si tratti di un processo modulare che ha le sue basi nella maturazione del sistema nervoso

60 I principali precursori biologici (Baron-Cohen) Il rilevatore di intenzionalità Il rilevatore della direzione dello sguardo L attenzione condivisa (controllo dello sguardo e indicazione proto-dichiarativa) Il meccanismo della ToM (giochi di finzione e falsa credenza)

61 Il decadimento (?) dell et età senile maggiore difficoltà nell applicazione di strategie di immagazzinamento (MBT) Rallentamento nella velocità di elaborazione delle informazioni Calo della motivazione Ottimizzazione selettiva con compensazione (memorie esterne)

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