PIANO EMERGENZE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELL AZIENDA USL7 DI SIENA DIPPP 02
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1 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 1 di 78 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Revisione Data emissione Motivo della revisione 1 17/12/2007 Prima emissione 2 22/05/12 Seconda emissione DOCUMENTO DISTRIBUITO IN FORMA: CONTROLLATA NON CONTROLLATA
2 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 2 di 78 1 SCOPO pag CAMPO DI APPLICAZIONE pag. 3 3 RESPONSABILITA pag DEFINIZIONI pag. 3 5 RIFERIMENTI pag. 4 6 CRITERI OPERATIVI pag Composizione Unità di Crisi Dipartimentale pag PIANO DI EMERGENZA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE pag Verifiche Piano di Emergenza pag DOCUMENTAZIONE RICHIAMATA pag. 78
3 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 3 di SCOPO Lo scopo della presente Procedura è quello di definire le modalità operative e le responsabilità per individuare e rispondere a potenziali incidenti e situazioni di emergenza al fine di prevenire ed attenuare l impatto che ne può conseguire. Ha lo scopo, inoltre, di creare uno strumento utile a fornire al 118, o alla Protezione Civile e ad ogni altro organismo addetto, le informazioni necessarie per attivare il sistema di intervento del Dipartimento di previsto per le situazioni di emergenza, sia epidemiche che non epidemiche, al fine di: - Assicurare un intervento tempestivo - Attivare gli operatori adeguati alla valutazione del caso - Rispettarte le norme vigenti - Evitare manovre o atti impropri 2 - CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica ogni qualvolta si verificano situazioni di emergenza, sia epidemica che non epidemica, e si ravveda l esigenza di attivare il Dipartimento di 3 RESPONSABILITA La gestione delle emergenze prevede vari scenari delle situazioni di emergenza che si possono creare. A seconda del tipo di intervento necessario e dell ubicazione all interno del territorio di competenza dell Azienda USL 7, si individuano le responsabilità e il coordinamento. Il Dirigente medico o veterinario, o il tecnico della possono essere i titolari del primo intervento Il DP coordina le UU.FF. Dipartimentali (a bacino provinciale) e quelle afferenti a Zone diverse di competenza, coadiuvato da i loro RUF e Direttori di U.O. Il RUF collabora con il coordinatore dell intervento quando la propria U.F. è chiamata ad operare Il Direttore di U.O. coadiuva il coordinatore dell intervento quando la propria U.O. è chiamata ad operare. 4 - DEFINIZIONI Emergenza è un evento improvviso e imprevedibile che faccia interrompere o crei danno alla vita e alla salute della popolazione. Emergenza è una situazione, un momento critico, un imprevisto che comporta un possibile rischio per le persone. Si possono verificare emergenze di tipo epidemico e non epidemico. Tra i vari tipi di emergenza in cui è richiesto l intervento del Dipartimento di ci sono anche: - Alluvione - Bioterrorismo - Black-out
4 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 4 di 78 - Eventi atmosferici eccezionali (neve, gelo, siccità, ondata di calore) - Frana - Incendio - Incidente chimico - Incidente rilevante - Terremoto 5 RIFERIMENTI Delibera Regionale n. 818 del 6/11/2006 Integrazione delle direttive alle Aziende Sanitarie Locali di cui alla D.G.R.T. n. 1390/2004. Direttive per l aggiornamento dei Piani sanitari per le emergenze da parte dei Dipartimenti di prevenzione. PA 13 gestione delle emergenze PG01 di PA13 Def. Aggiornamento Piani Emergenza in materia di ambiente e tutela lavoratori PG 04 Emergenze Organizzative PA 36 del rischio d insorgenza e trasmissione delle infezioni negli operatori e nei pazienti Adozione Manuali d informazione sui rischi lavorativi dell USL 7 D. Lgs. 626/94 6 CRITERI OPERATIVI 6.1 Composizione Unità di Crisi del Dipartimento di L Unità di Crisi del Dipartimento di è composto da: Direttore del Dipartimento di Responsabili di Unità Funzionale di Zona Distretto e Dipartimentali Direttore di U.O. Igiene e Sanità Pubblica Direttore di U.O. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Direttore di U.O. Sanità Animale Direttore di U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale Direttore di U.O. Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Direttore di U.O. Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Direttori di U.O. e Sicurezza Direttore di U.O. Tecnici di in ambito ISP Direttore di U.O. Tecnici di in ambito Veterinario Direttore di U.O. Tecnici di in ambito PISLL Direttore di U.O. Tossicologia Occupazionale e Ambientale Responsabile Sezione Biotossicologia Responsabile Sezione Igiene Industriale Responsabile Sezione Tecnici di Laboratorio 6.2 Piano di Emergenza
5 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 5 di 78 Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese Medicina dello Sport Comuni di competenza: LA PREVENZIONE ZONA SENESE Asciano, Buonconvento, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Chiusdino, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Monteroni d Arbia, Monticiano, Murlo, Radda in Chianti, Rapolano Terme, San Giovanni d Asso, Siena, Sovicille LA PREVENZIONE ZONA VAL D ELSA Casole d Elsa, Colle di Val d Elsa, Poggibonsi, Radicondoli, San Gimignano LA PREVENZIONE ZONA VAL DI CHIANA Cetona, Chianciano, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita, Trequanda LA PREVENZIONE ZONA AMIATA Val d'orcia Abbadia S. Salvatore, Castiglione d Orcia, Piancastagnaio, Radicofani, Montalcino, San Quirico d Orcia
6 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 6 di 78 Dipartimento di Dipartimento di A.Saragosa A.F. Zona Senese A.Saragosa A.F. Zona Valdichiana A.Saragosa A.F. Zona Val d Elsa F. Strambi A.F. Zona Amiata L. Centi UU.FF. Dipartimentali U.F. ISP Strada del Ruffolo, 4 Siena A.Bagnoli U.F. ISP Via O. Maestri, 1 Torrita G. Provvisiero U.F. ISP Via Della Costituzione, 30 - Poggibonsi I. Lezzi U.F. ISP Piazzale Michelangelo Abbadia S. Salvatore R. Frazzetta U.F. Medicina Legale Via Pian d Ovile Siena G. Mandriani U.F. SPV Strada del Ruffolo, 4 Siena G. Buonincontro U.F. SPV Via O. Maestri, 1 Torrita A.Saragosa U.F. SPV Via XXV Aprile, 1 Colle di Val d Elsa M. Morelli U.F. SPV Piazzale Michelangelo Abbadia S. Salvatore C. Facciotto Lab. Sanità Pubblica Strada del Ruffolo, 4 Siena G. Sciarra U.F. PISLL Strada del Ruffolo, 4 Siena R. Mancini U.F. PISLL Via O. Maestri, 1 Torrita R. Pulcinelli U.F. PISLL Via Carducci, 4 Poggibonsi F. Strambi U.F. PISLL Piazzale Michelangelo Abbadia S. Salvatore L. Centi U.F. Impiantistica Strada del Ruffolo, 4 Siena L. Albizzi U.F. Medicina Sport Via A. Moro Siena M. Capitani Direttore telefono cellulare fax Alberto Saragosa a.saragosa@usl7.toscana.it Sostituto in caso di assenza del Direttore G Gianfranco Sciarra g.sciarra@usl7.toscana.it
7 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 7 di 78 I RESPONSABILE telefono cellulare fax ZONA SENESE Alberto Saragosa a.saragosa@usl7.toscana.it ZONA VAL D ELSA Fabio Strambi f.strambi@usl7.toscana.it ZONA VAL DI CHIANA Alberto Saragosa a.saragosa@usl7.toscana.it ZONA AMIATA Letizia Centi l.centi@usl7.toscana.it Il Dipartimento di è composto, inoltre, da Unità Funzionali a bacino provinciale: Unità Funzionale MEDICINA LEGALE LABORATORIO DI SANITA PUBBLICA RESPONSABILE telefono cellulare fax Giovanni Mandriani Gianfranco Sciarra g.mandriani@usl7.toscana.it g.sciarra@usl7.toscana.it IMPIANTISTICA Luca Albizzi ingimp.siena@usl7.toscana.it MEDICINA DELLO SPORT Massimo Capitani m.capitanii@usl7.toscana.it In caso di necessità di un coinvolgimento a livello di Area Vasta: Az USL e Direttore telefono cellulare fax USL 8 Arezzo Dr.ssa Gabriella Bidini USL 9 Grosseto Dr. Paolo Madrucci g.bidini@usl8.toscana.it p.madrucci@usl9.toscana.it Il Dipartimento di è articolato in Strutture funzionali multi-professionali a valenza zonale ed altre a valenza provinciale.
8 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 8 di 78 Igiene e Sanità Pubblica Valutazioni sull idoneità degli ambienti di vita Valutazioni sulla potabilità delle acque Controllo su approvvigionamenti potabili sostitutivi (autobotti) Effettuazione vaccini Vigilanza igienico-sanitaria sulla popolazione Vigilanza igienico-sanitaria sulle strutture campali Vigilanza igienico-sanitaria su strutture speciali (anziani, rifugiati, ecc.) Controllo e vigilanza su attività di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione UU.FF. ISP Responsabile telefono cellulare fax ZONA SENESE ZONA VAL D ELSA ZONA VALDICHIANA ZONA AMIATA Direttore U.O. Tecnici della Alessandra Bagnoli a.bagnolii@usl7.toscana.it Iorio Lezzi i.lezzi@usl7.toscana.it Gerardo Provvisiero Riccardo Frazzetta g.provvisiero@usl7.toscana.it r.frazzetta@usl7.toscana.it Giacomo Redi g.redi@usl7.toscana.it Medicina Legale Effettua attività di medicina necroscopica Certificazioni medico-legali e polizia mortuaria U.F. Medicina Legale PROVINCIALE Responsabile telefono cellulare fax Giovanni Mandriani g.mandriani@usl7.toscana.it Igiene degli Alimenti Valutazioni sull idoneità delle industrie alimentari a mantenere l attività produttiva Valutazioni sull idoneità alimentare delle derrate stoccate Assicura l igiene degli alimenti, delle bevande e dei prodotti e avanzi di origine animale, per le implicazioni che attengono alla salute dell uomo
9 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 9 di 78 Sono funzioni assicurate in collaborazione tra il Settore Veterinario e quello di Igiene e Sanità Pubblica Z O N A U.F. ISP Responsabile telefono cellulare fax Alessandra Bagnoli a.bagnolii@usl7.toscana.it S E N E S E Z O N A V A L D E L S A Z O N A U.F. SPV Grazia Buonincontro f.f g.buonincontro@usl7.toscan a.it U.F. ISP Iorio Lezzi i.lezzi@usl7.toscana.it U.F. SPV Marco Morelli m.morelli@usl7.toscana.it U.F. ISP Gerardo Provvisiero g.provvisiero@usl7.toscana.it V A L D I C H I A N A Z O N A U.F. SPV U.F. ISP Fanti Giovanni f.f Riccardo Frazzetta g.fanti@usl7.toscana.it r.frazzetta@usl7.toscana.it A M I A T A U.F. SPV Direttore U.O. Tecnici della ISP Responsabile Aziendale Emergenze veterinarie Direttore U.O. Tecnici della SPV Cristina Facciotto c.facciotto@usl7.toscana.it Giacomo Redi g.redi@usl7.toscana.it Giampiero Mariotti g.mariotti@usl7.toscana.it Marco Fanti m.fanti@usl7.toscana.it
10 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 10 di 78 Laboratori di Sanità Pubblica Effettua analisi e valutazioni dei fattori chimici, fisici e biologici di inquinamento Supporto di laboratorio all U.F. Igiene e Sanità Pubblica per le valutazioni sull idoneità di alimenti e acque potabili Supporto alle UU.FF. Igiene e Sanità Pubblica e Sanità Pubblica Veterinaria per valutare la presenza di artropodi Laboratorio di Sanità Pubblica PROVINCIALE AREA VASTA Sud Est Direttore U.O. Igiene Industriale Resp. Sezione Tossicologia Occupazionale e Ambientale Resp. Sezione Biotossicologia Resp. Sezione Tecnici di Laboratorio vettori imputati della trasmissione di malattie per uomo ed animali (disinfezioni, disinfestazioni) Responsabile telefono cellulare fax Gianfranco Sciarra Gianfranco Sciarra g.sciarra@usl7.toscana.it g.sciarra@usl7.toscana.it Cristina Aprea c.aprea@usl7.toscana.it Anna Maria Sorrentino a.sorrentino@usl7.toscana.it Bozzi Nanda n.bozzi@usl7.toscana.it Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Valutazioni sull idoneità dei Luoghi di Lavoro a mantenere l attività produttiva con adeguate garanzie di sicurezza ed igienicità per i lavoratori UU.FF. PISLL Responsabile telefono cellulare fax ZONA SENESE Rossana Mancini r.mancini@usl7.toscana.it ZONA VAL D ELSA Fabio Strambi f.strambi@usl7.toscana.it ZONA VALDICHIANA Roberto Pulcinelli r.pulcinelli@usl7.toscana.it ZONA AMIATA Letizia Centi l.centi@usl7.toscana.it Direttore U.O. PISLL Fabio Strambi f.strambi@usl7.toscana.it Resp. U.F. Impiantistica Direttore U.O. e Sicurezza - Provinciale Direttore U.O. e Sicurezza Zona Val d Elsa Luca Albizzi ingimp.siena@usl7.toscana.it Roberto Pulcinelli r.pulcinelli@usl7.toscana.it Corrado Barone c.barone@usl7.toscana.it
11 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 11 di 78 Direttore U.O. Tecnici della PISLL Marco Fanti Sanità Pubblica Veterinaria Valutazioni sull idoneità degli allevamenti ad ospitare animali in produzione Certificazioni medico-legali sui danni ad animali e impianti di allevamento Certificazioni medico-legali per smaltimento carcasse di animali UU.FF. SPV Responsabile telefono cellulare fax ZONA SENESE ZONA VAL D ELSA ZONA VALDICHIANA ZONA AMIATA Direttore U.O. Sanità Animale Direttore U.O. Alimenti di Origine Animale Direttore U.O. Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Responsabile Aziendale Emergenze veterinarie Direttore U.O. Tecnici della SPV Alberto Saragosa a.saragosa@usl7.toscana.it Marco Morelli m.morelli@usl7.toscana.it Fanti Giovanni f.f Cristina Facciotto Alberto Saragosa g.fanti@usl7.toscana.it c.facciotto@usl7.toscana.it a.saragosa@usl7.toscana.it Marco Morelli m.morelli@usl7.toscana.it Giampiero Mariotti g.mariotti@usl7.toscana.it Marco Fanti m.fanti@usl7.toscana.it Le emergenze di rilevanza dipartimentale o comunque tali da coinvolgere più Centri di responsabilità sono coordinate dal Direttore del Dipartimento o dal suo sostituto. Durante e/o dopo l evento calamitoso le strutture del Dipartimento della vengono allertate, per le varie funzioni di competenza, dalla Centrale del 118, titolare delle attivazioni delle diverse
12 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 12 di 78 reperibilità sia per il personale della dirigenza medica e veterinaria, sia per il personale sanitario e tecnico del comparto. Z O N A S E N E S E Z O N A V AL D EL S A Z O N A V AL DI C HI A N A Z O N A A MI AT A Struttura Medici Veterinari Tecnici U.F. ISP X X U.F. PISLL X Operatori Tecnici U.F. SPV X X X U.F. Med. Legale X U.F. ISP X X U.F. PISLL U.F. SPV X X X U.F. Med. Legale X U.F. ISP X X U.F. PISLL U.F. SPV X X X U.F. Med. Legale X U.F. ISP X X U.F. PISLL U.F. SPV X X X U.F. Med. Legale X X X X
13 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 13 di 78 Dipartimento di In caso di stato di emergenza dichiarato dalla Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, la Centrale Operativa del 118 allerta direttamente le Unità Funzionali territoriali che fanno capo alle strutture del Dipartimento coinvolte nell emergenza per le funzioni di cui sono titolari, al fine di consentire una reazione immediata e contestuale al realizzarsi dell emergenza. Nel caso di emergenze gravi che prevedono una risposta integrata delle varie Unità Funzionali di una specifica, ne viene contemporaneamente informato il Direttore del dipartimento., che deve coordinare gli interventi operativi sia a livello territoriale che professionale. Igiene e Sanità Pubblica Il Dirigente medico o il tecnico della prevenzione che riceve la notizia dello stato di emergenza in normale turno di lavoro (orario antimeridiano o postmeridiano) o in pronta disponibilità (orario notturno, prefestivo e festivo) è titolare del primo intervento che deve assicurare l Unità Funzionale territoriale coinvolta dall emergenza, con il contributo del personale delle varie professionalità presenti o attivabili tramite i turni di reperibilità. Nel più breve tempo possibile deve poi essere trasferita al Responsabile dell Unità Funzionale la direzione dell operatività della Struttura, se del caso anche con il richiamo in servizio del personale rintracciabile. Di fronte ad una emergenza di grave entità o che coinvolge più Unità Funzionali dell Igiene e Sanità Pubblica sarà rapidamente ricondotto al Direttore del Dipartimento di, con il supporto dei Direttori delle UU.OO. del settore, il coordinamento degli interventi delle varie Unità Funzionali. Nell ordine le figure elencate si avvicendano come rappresentanti del settore Igiene e Sanità Pubblica presso la Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, se formalmente viene lì richiesto il contributo del settore. Emergenza per calamità naturale o evento calamitoso Il Dirigente medico o il tecnico della prevenzione titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di, con il supporto dei Direttori delle UU.OO. del settore, nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale:
14 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 14 di stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale delle attività produttive e degli ambienti di vita interessate dalle calamità 3. verifiche dirette in campo per la valutazione sull idoneità igienico sanitaria degli impianti primari e secondari a proseguire l attività produttiva 4. individuazione degli impianti produttivi e degli ambienti di vita da sottoporre a disinfezioni e disinfestazioni 5. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione, alle Associazioni professionali ed alle Associazioni di volontariato (cosa è successo / perché è successo / provvedimenti) 6. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 7. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti Emergenza per epidemia nella popolazione umana Il Dirigente medico titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell U.F. e infine il Direttore del Dipartimento di, con il supporto del Direttore dell U.O. del settore, nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale; diramano le opportune direttive al personale per minimizzare le possibilità di diffusione iatrogena dell agente infettivo: 1. stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale del focolaio infettivo 3. richiesta di assistenza e consulenza alle Strutture Aziendali e Ospedaliere di diagnosi e cura 4. coordinamento e collaborazione con i Medici di Medicina Generale e con i Pediatri di Libera Scelta in caso di epidemie di grandi proporzioni 5. richiesta di assistenza e consulenza all Unità Funzionale Veterinaria competente per territorio nel caso di antropo/zoonosi 6. verifiche dirette in campo per la valutazione sui provvedimenti di contumacia da attuare 7. predisposizione dell indagine epidemiologica preliminare ed immediata trasmissione delle risultanze agli altri Servizi territoriali eventualmente interessati 8. attivazione ditte per disinfezione e disinfestazione 9. emanazione provvedimenti di isolamento territoriale mediante la definizione delle Zone di sorveglianza e di protezione 10. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione ed alle Associazioni professionali (cosa è successo / perché è successo / provvedimenti) 11. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 12. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti
15 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Medicina Legale Pag. 15 di 78 Il Dirigente medico che riceve la notizia dello stato di emergenza in normale turno di lavoro (orario antimeridiano o postmeridiano) o in pronta disponibilità (orario notturno, prefestivo e festivo) è titolare del primo intervento che deve assicurare l Unità Funzionale territoriale coinvolta dall emergenza, con il contributo del personale delle varie professionalità presenti o attivabili tramite i turni di reperibilità. Nel più breve tempo possibile deve poi essere trasferita al Responsabile dell Unità Funzionale la direzione dell operatività della Struttura, se del caso anche con il richiamo in servizio del personale rintracciabile. Di fronte ad una emergenza di grave entità sarà rapidamente ricondotto al Direttore del Dipartimento di stesso il coordinamento degli interventi delle varie Unità Funzionali. Nell ordine le figure elencate si avvicendano come rappresentanti del settore Medicina Legale presso la Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, se formalmente viene lì richiesto il contributo del settore. Emergenza per calamità naturale o evento calamitoso Il Dirigente medico titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale: 1. stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale dell evento calamitoso 3. verifiche dirette in campo per l espletamento dell attività certificativi e di polizia mortuaria 4. individuazione degli ambienti da sottoporre a disinfezioni e disinfestazioni 5. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione ed alle Associazioni professionali (cosa è successo / perché è successo / provvedimenti) 6. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 7. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti Igiene degli Alimenti Il Dirigente medico o veterinario o il tecnico della prevenzione che riceve la notizia dello stato di emergenza in normale turno di lavoro (orario antimeridiano o postmeridiano) o in pronta disponibilità (orario notturno, prefestivo e festivo) è titolare del primo intervento che deve assicurare l Unità Funzionale territoriale coinvolta dall emergenza, con il contributo del personale delle varie professionalità presenti o attivabili tramite i turni di reperibilità.
16 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 16 di 78 Nel più breve tempo possibile deve poi essere trasferita al Responsabile dell Unità Funzionale (Igiene e Sanità Pubblica o Sanità Pubblica Veterinaria) la direzione dell operatività della Struttura, se del caso anche con il richiamo in servizio del personale rintracciabile. Di fronte ad una emergenza di grave entità che coinvolge sia l U.F. Igiene e Sanità Pubblica che l U.F. Sanità Pubblica Veterinaria sarà rapidamente ricondotto al Direttore del Dipartimento di (nel caso siano coinvolte due o più Zone), supportati entrambi dai Direttori di U.O. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale e U.O. Tecnici della in ambito veterinario, il coordinamento degli interventi delle rispettive Unità Funzionali. Nell ordine le figure elencate si avvicendano come rappresentanti dei settori Igiene e Sanità Pubblica / Veterinaria presso la Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, se formalmente viene lì richiesto il contributo del Settore. Emergenza per calamità naturale o evento calamitoso Il Dirigente medico o veterinario o il tecnico della prevenzione titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e il Direttore del Dipartimento di (nel caso siano coinvolte due o più Zone) nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale: 1. stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale delle attività produttive primarie (allevamenti) e delle fonti di approvvigionamento idropotabile interessate dalla calamità. 3. mappatura territoriale delle attività produttive secondarie (industrie di trasformazione e centri di deposito o smercio di alimenti) interessate dalla calamità 4. verifiche dirette in campo per la valutazione sull idoneità degli impianti primari e secondari a proseguire l attività produttiva 5. verifiche dirette in campo per la valutazione sull idoneità al consumo umano diretto (senza un eventuale risanamento) degli alimenti già stoccati e delle acque potabili 6. verifiche dirette in campo per la valutazione sull idoneità al consumo animale diretto (senza un eventuale risanamento) dei mangimi già stoccati 7. adozione di provvedimenti di sequestro di alimenti inidonei al consumo umano 8. adozione di provvedimenti di sequestro di mangimi inidonei al consumo animale 9. supporto di consulenza agli Enti Locali competenti alla distruzione di alimenti e carcasse animali 10. individuazione degli impianti produttivi primari e secondari da sottoporre a disinfezioni e disinfestazioni 11. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione ed alle Associazioni professionali degli Allevatori ed alle Associazioni dei produttori di alimenti (cosa è successo / perché è successo / provvedimenti) 12. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 13. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti
17 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 17 di 78 Laboratori di Sanità Pubblica Il Dirigente chimico/medico/biologo che riceve la notizia dello stato di emergenza è titolare del primo intervento che deve assicurare l Unità Funzionale territoriale coinvolta dall emergenza, con il contributo del personale delle varie professionalità presenti o attivabili tramite i turni di reperibilità. Nel più breve tempo possibile deve poi essere trasferita al Responsabile dell Unità Funzionale la direzione dell operatività della Struttura, se del caso anche con il richiamo in servizio del personale rintracciabile. Di fronte ad una emergenza di grave entità o che coinvolge più Unità Funzionali sarà rapidamente ricondotto al Direttore del Dipartimento di stesso il coordinamento degli interventi delle varie Unità Funzionali. Nell ordine le figure elencate si avvicendano come rappresentanti del Laboratorio di Sanità Pubblica presso la Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, se formalmente viene lì richiesto il contributo del settore. Emergenza per calamità naturale o evento calamitoso Il Dirigente chimico/medico/biologo titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale: 1. supporto per le verifiche dirette in campo ed in laboratorio per la valutazione sull idoneità igienico sanitaria degli impianti primari e secondari a proseguire l attività produttiva 2. supporto per l individuazione degli impianti produttivi primari e secondari e degli ambienti di vita da sottoporre a disinfezioni e disinfestazioni 3. comunicazione alle Autorità di particolari ulteriori situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 4. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti. Emergenza per epidemia nella popolazione umana Il Dirigente chimico/medico/biologo titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile della dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale; diramano le opportune direttive al personale per minimizzare le possibilità di diffusione iatrogena dell agente infettivo: 1. richiesta di assistenza alle Unità Funzionali di Igiene e Sanità Pubblica e di Sanità Pubblica Veterinaria competenti per territorio nel caso di antropozoonosi, zoonosi e tossinfezioni alimentari 2. verifiche in campo ed in laboratorio per la valutazione sui provvedimenti di isolamento da attuare in collaborazione con le UU.FF. di cui sopra
18 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 18 di predisposizione dell indagine epidemiologica preliminare ed immediata trasmissione delle risultanze agli altri Servizi territoriali eventualmente interessati 4. supporto alle Unità Funzionali di Igiene e Sanità Pubblica e di Sanità Pubblica Veterinaria competenti per territorio, per l emanazione di provvedimenti di isolamento territoriale mediante la definizione di Zone di sorveglianza e di protezione 5. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 6. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro Il Dirigente medico o ingegnere oppure il tecnico della prevenzione che riceve la notizia dello stato di emergenza in normale turno di lavoro (orario antimeridiano o postmeridiano) o in pronta disponibilità (orario notturno, prefestivo e festivo) è titolare del primo intervento che deve assicurare l Unità Funzionale territoriale coinvolta dall emergenza, con il contributo del personale delle varie professionalità presenti o attivabili tramite i turni di reperibilità. Nel più breve tempo possibile deve poi essere trasferita al Responsabile dell Unità Funzionale la direzione dell operatività della Struttura, se del caso anche con il richiamo in servizio del personale rintracciabile. Di fronte ad una emergenza di grave entità o che coinvolge più Unità Funzionali del l U.F. PISLL (, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro) sarà rapidamente ricondotto al Direttore del Dipartimento di, con il supporto dei Direttori delle UU.OO. del settore, il coordinamento degli interventi delle varie Unità Funzionali. Nell ordine le figure elencate si avvicendano come rappresentanti del settore Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro presso la Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, se formalmente viene lì richiesto il contributo del Settore. Emergenza per calamità naturale o evento calamitoso Il titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale: 1. stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale delle attività produttive (ad alto rischio) interessate dalle calamità 3. verifiche dirette in campo per la valutazione sull idoneità degli impianti (ad alto rischio) interessati dalla calamità a proseguire l attività produttiva 4. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione, alle Associazioni dei datori di lavoro e alle organizzazioni sindacali 5. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza
19 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Sanità Pubblica Veterinaria Pag. 19 di 78 Il Dirigente veterinario o il tecnico della prevenzione che riceve la notizia dello stato di emergenza in normale turno di lavoro (orario antimeridiano o postmeridiano) o in pronta disponibilità (orario notturno, prefestivo e festivo) è titolare del primo intervento che deve assicurare l Unità Funzionale territoriale coinvolta dall emergenza, con il contributo del personale delle varie professionalità presenti o attivabili tramite i turni di reperibilità. Nel più breve tempo possibile deve poi essere trasferita al Responsabile dell Unità Funzionale la direzione dell operatività della Struttura, se del caso anche con il richiamo in servizio del personale rintracciabile. Di fronte ad una emergenza di grave entità o che coinvolge più Unità Funzionali della Sanità Pubblica Veterinaria sarà rapidamente ricondotto al Direttore del Dipartimento di, con il supporto dei Direttori delle UU.OO. del settore, il coordinamento degli interventi delle varie Unità Funzionali. Nell ordine le figure elencate si avvicendano come rappresentanti del settore Veterinario presso la Sala Operativa Provinciale della Protezione Civile, se formalmente viene lì richiesto il contributo del settore. Emergenza per calamità naturale o evento calamitoso Il Dirigente veterinario o il tecnico della prevenzione titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale: 1. stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale delle attività produttive primarie (allevamenti) interessate dalla calamità. 3. verifiche dirette in campo per la valutazione sull idoneità degli impianti primari e secondari a proseguire l attività produttiva 4. supporto di consulenza agli Enti Locali competenti alla distruzione di alimenti e carcasse animali 5. individuazione degli impianti produttivi primari da sottoporre a disinfezioni e disinfestazioni 6. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione ed alle Associazioni professionali degli Allevatori 7. coordinamento dei veterinari libero-professionisti per assicurare l assistenza zooiatrica alla popolazione animale nel caso di calamità naturali di vaste proporzioni 8. sopralluoghi per il sequestro ed il riconoscimento ufficiale della proprietà di carcasse di animali morti o di animali vivi in condizioni di temporaneo abbandono 9. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione, alle Associazioni professionali ed alle Associazioni di volontariato (cosa è successo / perché è successo / provvedimenti) 10. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 11. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti Emergenza per epidemia nella popolazione umana
20 DI PREVENZIONE DELL AZIENDA DI Pag. 20 di 78 Il Dirigente veterinario o il tecnico della prevenzione titolare del primo intervento dell Unità Funzionale coinvolta nell emergenza, poi il Responsabile dell Unità Funzionale e infine il Direttore del Dipartimento di nelle varie fasi dell emergenza valutano le priorità dei seguenti interventi operativi in base alle caratteristiche ed alla gravità dell intervento nonché in base alla sua diffusione territoriale; diramano le opportune direttive al personale per minimizzare le possibilità di diffusione iatrogena dell agente infettivo: 1. stabilizzazione del supporto logistico alla Struttura (autoparco, sistemi di comunicazione, ecc.) 2. mappatura territoriale delle attività produttive primarie (allevamenti) interessate dall epidemia 3. mappatura territoriale delle attività produttive secondarie (industrie di trasformazione e centri di deposito o smercio di alimenti) interessate dall epidemia 4. richiesta di assistenza e consulenza alle Strutture Aziendali di diagnosi e cura 5. richiesta di assistenza e consulenza al Dipartimento Territoriale dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana 6. richiesta di assistenza e consulenza all Unità Funzionale Igiene e Sanità Pubblica competente per territorio nel caso di zoonosi 7. verifiche dirette in campo per la valutazione sui provvedimenti di isolamento da attuare per gli impianti primari e secondari 8. predisposizione dell indagine epidemiologica preliminare (contatti con l esterno degli allevamenti o degli stabilimenti di trasformazione interessati) ed immediata trasmissione delle risultanze agli altri Servizi territoriali eventualmente interessati 9. attivazione ditte per disinfezione e disinfestazione presso gli impianti produttivi coinvolti dall emergenza 10. verifiche dirette in campo per la valutazione sui provvedimenti di abbattimento degli animali da attuare presso gli impianti primari 11. supporto di consulenza agli Enti Locali competenti alla distruzione delle carcasse di animali, degli alimenti a loro destinati e delle attrezzature zootecniche 12. emanazione provvedimenti di isolamento territoriale mediante la definizione delle Zone di sorveglianza e di protezione 13. comunicazione al dell Az. USL 7 delle informazioni opportune da diffondere alla popolazione ed alle Associazioni professionali degli allevatori (cosa è successo / perché è successo / provvedimenti) 14. verifiche dirette in campo per la valutazione sulla idoneità al consumo animale diretto (senza un eventuale risanamento) dei mangimi già stoccati 15. adozione di provvedimenti di sequestro di mangimi inidonei al consumo animale 16. sopralluoghi per il segnalamento ed il riconoscimento ufficiale della proprietà di carcasse di animali morti 17. comunicazione alle Autorità di particolari situazioni a rischio per i provvedimenti di competenza 18. formalizzazione degli atti amministrativi di supporto alle competenze degli Enti Locali preposti al governo delle emergenze e all erogazione degli aiuti
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