Piano partecipato della Mobilità Scolastica Sostenibile (Mo.S.So.)

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1 C I T T A' D I C A R M A G N O L A PROVINCIA DI TORINO Scuola dell infanzia Ronco, piazza Mazzini, comprensivo 3 Scuola dell infanzia S. Anna, Via Donizetti n.2, comprensivo 1 Scuola dell infanzia Corso Sacchirone 26, comprensivo 3 Scuola primaria Rayneri Corso Sacchirone, 20, comprensivo 1 Scuola primaria Corso Sacchirone 26, comprensivo 3 Scuola secondaria di primo grado Corso Sacchirone n.47, comprensivo 1 Scuola secondaria di primo grado Via Marconi n. 20, plesso vecchio, comprensivo 2 Scuola secondaria di primo grado Via Marconi n. 20, plesso nuovo, comprensivo 3 Scuola secondaria di secondo grado Baldessano Roccati, Viale Garibaldi n.11 Scuola secondaria di secondo grado Baldessano Roccati, Piazza S.Agostino n.24 Piano partecipato della Mobilità Scolastica Sostenibile (Mo.S.So.) Piano redatto nell ambito del Tavolo di Agenda 21 della Provincia di Torino Qualità della vita e mobilità sostenibile a partire dai plessi scolastici 1

2 INDICE Premessa CAPITOLO 1 La mobilità sostenibile La mobilità sostenibile nella scuola La mobilità sostenibile partecipata CAPITOLO 2 Lo strumento: il Piano Mo.S.So. CAPITOLO 3 LE CARATTERISTICHE LOCALI 1. il Gruppo di lavoro 2. specificità dell ordine della scuola oggetto dell intervento 3. caratteristiche della collocazione dell edificio 4. bacino d utenza 5. dati e modalità di rilevamento 6. area ZAPPING 7. problemi per chi si reca a scuola a piedi, in bicicletta, con il mezzo pubblico, con l automobile 8. linee di indirizzo 9. connessioni CAPITOLO 4 Il Piano d azione CAPITOLO 5 Il monitoraggio 2

3 Premessa La discussione sui temi della sostenibilità è diffusa su scala mondiale. È però opinione condivisa che la mobilità ed i trasporti siano uno dei temi più critici per la sostenibilità assieme all energia. L obiettivo è di incoraggiare i cittadini all utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici. Sono modalità di trasporto sostenibili che, soprattutto per chi vive in città, oltre a ridurre le emissioni di gas climalteranti, l inquinamento acustico e la congestione, possono giocare un ruolo importante per il benessere fisico e mentale di tutti. La Mobilità sostenibile vuole dunque conciliare il diritto allo spostamento con il rispetto dell ambiente e la riduzione dell inquinamento. I dati statistici indicano dal 2001 al 2011 un aumento dell incidentalità a pedoni (14%) e ciclisti (30%), la maggior parte mortali. La congestione del traffico è ritenuta, dalla gran parte dei cittadini, la causa principale del deterioramento della vivibilità nelle nostre città. Essa comporta occupazione di spazio urbano e stradale con peggioramento della qualità e della fruibilità della città, sottrazione di tempo con lunghe e stressanti permanenze in auto, inquinamento dell aria che resta pesante nonostante i progressi tecnologici dei mezzi e dei carburanti, elevata rumorosità ed elevato numero di incidenti stradali (Studio sugli indicatori di valutazione delle politiche per la mobilità urbana sostenibile, ISFORT, 2006). In effetti in Italia vi è un emergenza traffico perché circola un numero molto elevato di automobili, più che negli altri paesi Europei, anche oltre la capacità di carico delle città italiane e tale numero non pare tenda a ridursi. Questa emergenza non può essere risolta solo con auto meno inquinanti, ma richiede necessariamente una riduzione dell uso delle auto. Per arrivare a ciò è necessario porsi l obiettivo di spostare mobilità dalle auto alle bici e agli spostamenti a piedi. Sin dal 1992 la Commissione Europea ha individuato nell educazione uno degli strumenti di fondo per incidere sull auspicato cambio di modalità nella mobilità dalle auto alle bici, agli spostamenti a piedi (Libro verde relativo all'impatto dei trasporti sull'ambiente: una strategia comunitaria per uno sviluppo sostenibile dei trasporti nel pieno rispetto dell'ambiente). Nel 2006 la Provincia di Torino, che coerentemente all indicazione europea da anni sosteneva l attività di educazione alla mobilità sostenibile e alla sicurezza stradale nelle scuole di diverso ordine, decise di formalizzare il rapporto con i Comuni che aderivano al progetto con il PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA MOBILITA SOSTENIBILE A PARTIRE DALLE AREE INTORNO AI PLESSI SCOLASTICI. La formalizzazione costituisce un salto di qualità del progetto, perché coinvolge non più solo la scuola (insegnanti, allievi e genitori) ma direttamente i Comuni (amministratori e funzionari), che si impegnano a: 1. aderire e partecipare al Tavolo di Agenda 21 provinciale Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici, confrontandosi con gli altri Comuni per scambiare buone pratiche e documentare l evoluzione del progetto; 2. avviare, a partire dalla sottoscrizione, il processo che porti alla realizzazione di interventi per la messa in sicurezza e la mobilità sostenibile nelle strade adiacenti ai plessi scolastici e nei percorsi casa-scuola, raccordandosi con le scuole destinatarie degli interventi, attraverso la realizzazione di un percorso fondato sulla democrazia partecipata rivolto a studenti, insegnanti, famiglie, associazioni; 3. sviluppare percorsi formativi di educazione stradale ed ambientale nell ambito dell educazione alla cittadinanza e dell educazione alla legalità; 3

4 4. coinvolgere attivamente il personale dei settori educativi, ambientali, della Polizia Municipale e degli uffici tecnici comunali (L.L.P.P., viabilità, urbanistica) al fine di: a. studiare i problemi di mobilità connessi alla dislocazione dei plessi scolastici interessati dal progetto; b. definire la fattibilità degli interventi, prospettando anche più scenari di intervento, attraverso un eventuale confronto con esperti; c. adottare i provvedimenti amministrativi necessari alla realizzazione degli interventi previa consultazione delle scuole e dei genitori; 5. realizzare gli interventi di trasformazione delle aree oggetto d intervento (zone intorno ai plessi scolastici e percorsi casa-scuola), utilizzando modalità varie quali, ad esempio, introduzione di zone pedonali, zone a bassa emissione veicolare, zone a traffico limitato temporanee, in orario di entrata e di uscita da scuola, o permanenti, zone 30, ridefinizione della segnaletica orizzontale e verticale, realizzazione di opere infrastrutturali dell entità necessaria, attraverso il seguente percorso operativo temporale: a. realizzazione entro un anno dalla sottoscrizione di almeno un intervento (che può anche essere solo normativo) che metta maggiormente in sicurezza un edificio scolastico b. attuazione, con tempi e modalità definiti e legati alle peculiarità di ogni comune, di interventi più estesi (infrastrutturali e non), che contribuiranno alla creazione di un sistema di reti/nodi/percorsi sicuri all interno del comune. Il Comune di Carmagnola partecipa fin dal 2006, nell ambito di Agenda 21, ad un tavolo con la Provincia di Torino denominato Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici, in cui più di 40 Amministrazioni comunali si confrontano per progettare e realizzare interventi di messa in sicurezza a partire dalle aree intorno alle scuole. A supporto del Tavolo la Provincia di Torino ha attivato per ogni anno scolastico progetti di formazione per amministratori comunali, tecnici, insegnanti, genitori, progetti educativi per gli studenti, bandi di concorso, a cui il Comune di Carmagnola ha aderito fin dal L adesione a questi progetti è motivata dal fatto che il modello di mobilità oggi dominante, basato sull auto, è causa di una serie di impatti ambientali e territoriali negativi (inquinamento atmosferico, acustico, emissioni climalteranti, congestione degli spazi urbani) e che, per cambiare tale modello, non sono sufficienti interventi normativi e infrastrutturali come le ZZTTLL ma sono indispensabili azioni di informazione, sensibilizzazione ed educazione che inducano buone pratiche, a cominciare da quella dell accesso a scuola a piedi e/o in bicicletta, peraltro perorata anche dal Servizio Sanitario Nazionale come prevenzione dei rischi ai quali sono esposti i giovanissimi a causa della eccessiva sedentarietà. Un altro cambiamento avviene nel 2012, allorquando si avverte la necessità di un progetto più organico da parte di scuole e Comuni e, su proposta LAQUP, si delinea il piano partecipato per la Mobilità Scolastica Sostenibile (Mo.S.So.) Il Piano Mo.S.So. non è uno strumento rigidamente normato e burocratico, ma piuttosto un processo con aggiornamenti periodici che vede seduti attorno allo stesso tavolo, con competenze diverse ma con lo stesso peso, genitori, insegnanti, tecnici e amministratori, che, insieme, si attivano per mettere in sicurezza le parti di città direttamente coinvolte negli spostamenti casa-scuola e per indurre ad una mobilità sostenibile, innanzi tutto ragazzi e genitori, e contribuire alla riduzione dell inquinamento atmosferico dovuto alle emissioni delle automobili. 4

5 CAPITOLO 1 La mobilità sostenibile Se ne parla da quando il concetto di sostenibilità viene applicato alle città. Una città per essere sostenibile deve infatti avere una mobilità sostenibile (oltre a una edilizia e una urbanistica sostenibili), una mobilità cioè che non inquini e non contribuisca a un consumo di risorse naturali superiore alla capacità di carico del pianeta. Questo comporta un atteggiamento critico rispetto alle scelte di mobilità che si sono sin ora sviluppate. L insostenibilità del nostro sistema dei trasporti si manifesta in tutte e tre le dimensioni, economica, sociale ed ambientale. In generale, si può dire che un sistema di trasporti più sostenibile dovrebbe contribuire al benessere economico e sociale senza consumare le risorse naturali, distruggere l ambiente o minacciare la salute umana. In particolare, un sistema di trasporti più sostenibile dovrebbe: consentire un accesso sicuro, economicamente attuabile e socialmente accettabile a persone, luoghi beni e servizi; soddisfare i bisogni di categorie differenti nella società e per generazioni diverse; essere progettato in modo compatibile con la salute e la sicurezza della popolazione; utilizzare le risorse rinnovabili a un livello inferiore al loro tasso di rigenerazione e le risorse non rinnovabili a un livello inferiore ai tassi di sviluppo di sostituti rinnovabili; realizzare obiettivi generalmente accettati per la salute e la qualità ambientale; proteggere gli ecosistemi evitando i superamenti di carichi e i livelli critici per la loro integrità; non aggravare i fenomeni globali avversi, come ad esempio il mutamento climatico; promuovere l educazione e la partecipazione della comunità alle decisioni relative ai trasporti; anteporre la capacità complessiva del sistema alle prestazioni di punta di alcune sue componenti, e l efficienza e la regolarità alla velocità massima; ricondurre la mobilità al suo effettivo ruolo di mezzo finalizzato all accessibilità, la quale può però essere soddisfatta anche operando su altri settori di intervento, quali ad esempio l innovazione tecnologica e la pianificazione urbanistica e territoriale (Studio sugli indicatori di valutazione delle politiche per la mobilità urbana sostenibile, ISFORT, 2006). La mobilità sostenibile nella scuola I bambini e i ragazzi subiscono più di tutti gli effetti di una città in cui l automobile è la modalità di spostamento privilegiato. L accompagnare bambini e ragazzi a scuola in automobile comporta effetti sull ambiente (inquinamento), sulla sicurezza (concentrazione di automobili in aree sensibili come la scuola con aumento di rischio) e sullo sviluppo psico-motorio dei ragazzi stessi (salute, autonomia, autostima, stress). La scuola diventa un luogo fondamentale per formare i ragazzi ad una mobilità sostenibile, iniziando proprio dai percorsi quotidiani casa-scuola, per arrivare ad un esame, a partire dal livello di sviluppo e dalle competenze specifiche, di tutta la città. La mobilità sostenibile partecipata Per cambiare la modalità di spostamento verso una mobilità sostenibile è importante avere infrastrutture adatte (zone 30, aree pedonalizzate, marciapiedi continui e una rete di ciclopiste), ma soprattutto è fondamentale una rivoluzione culturale. 5

6 CAPITOLO 2 Lo strumento Il Piano Mo.S.So. non è un piano tradizionale, rigidamente normato; ma piuttosto un processo con aggiornamenti periodici che vede seduti attorno allo stesso tavolo, con competenze diverse ma con lo stesso peso, genitori (indicativamente quattro), insegnanti (indicativamente due), tecnici (indicativamente due), e amministratori (indicativamente uno). Nelle diverse realtà, il Piano ha caratteristiche metodologiche simili e obiettivi comuni, ma le modalità di soluzione dei problemi dipendono molto dal contesto fisico e culturale specifico. Il Piano prevede la stesura di un ELABORATO BASE dopo 6 mesi dalla formazione del Gruppo di lavoro e, come termine delle azioni di cui si devono misurare gli effetti, un massimo di due anni (anche questo è un segnale, se si pensa ai tempi degli strumenti normativi che normalmente sono usati nei Comuni), dopodiché il Piano va ridefinito. Le azioni individuate come più urgenti si possono avviare mentre l elaborazione non è ancora conclusa: sono azioni puntuali, talvolta davvero di minima, ma hanno una loro precisa collocazione all interno di un processo di cambiamento più ampio e finalizzato sia a concretizzare un cambiamento nelle modalità di spostamento in sicurezza sia a dare un immediato segnale di concretezza al Gruppo di lavoro e alla comunità scolastica. L elaborazione dello strumento è frutto delle discussioni effettuate negli incontri tra tutte le componenti con cadenza mensile; la versione definitiva è poi stesa formalmente dagli Uffici Comunali. I presenti hanno anche il compito di fare da tramite rispetto alla totalità delle componenti di riferimento, sia nel raccogliere esigenze sia nell informare sulle soluzioni individuate che si intende portare avanti. Gli obiettivi di riferimento sono in prima battuta relativi ad un plesso scolastico, con le finalità oramai codificate: più spostamenti in bicicletta, a piedi ecc. Ma, nei Comuni di maggiori dimensioni, si vuole arrivare alla formazione di un gruppo a scala urbana, che confronti le esigenze delle diverse realtà e le soluzioni proposte, per rendere comune a tutti le esperienze che hanno dato risultati più rapidi ed efficaci. 6

7 CAPITOLO 3 LE CARATTERiSTICHE LOCALI: 1. il Gruppo di lavoro Con deliberazione G.C. n. 264 del è stato formalizzato l impegno dell Amministrazione comunale al progetto ed individuato uno specifico Gruppo di Lavoro per la predisposizione e la gestione del Piano di Mobilità Scolastica Sostenibile così composto: - n. 6 rappresentanti Scuole: uno per la scuola secondaria (ex Media), uno per ciascun plesso delle scuole elementari di Corso Sacchirone (ex 1 e 2 Circolo), uno per la scuola dell infanzia Ronco, uno per la scuola dell infanzia S. Anna, uno per l Istituto superiore Baldessano Roccati - n. 6 genitori: uno per ciascuno dei plessi sopra individuati - n. 4 rappresentanti Comune dei seguenti Uffici: Ambiente, Istruzione, Opere Pubbliche, Polizia municipale. 2. specificità dell ordine delle scuole oggetto dell intervento Istituto 1 comprensivo n. studenti n. 41 classi Istituto 2 comprensivo n. studenti 340 n. 48 c lassi Istituto 3 comprensivo n. studenti 782 n. 38 cl assi Istituto superiore n. studenti 1212 n. 58 classi 3. caratteristiche della collocazione di ciascun edificio Nella zona centrale cittadina si raggruppa la maggior parte degli edifici scolastici: dalla scuola dell infanzia alle superiori, un vero e proprio Polo scolastico naturale. I plessi interessati, tutti di proprietà comunale, sono: Istituto comprensivo I Istituto comprensivo II Scuola secondaria di I grado Primo Levi Scuola primaria Scuola dell infanzia S. Anna Scuola secondaria I grado ex Convitto Corso Sacchirone n.47 Corso Sacchirone 20 Via Bobba Via Marconi 20 Istituto comprensivo III Scuola primaria Corso Sacchirone 20 Scuola secondaria I grado Scuola infanzia Scuola infanzia Ronco Via Marconi 20 Corso Sacchirone 26 Piazza Mazzini (parte nuova) (parte vecchia)

8 Istituto Istruzione superiore Baldessano - Roccati ITC - ITP Viale Garibaldi 1967 Liceo Piazza S. Agostino (sede provvisoria Via Bobba) sec. XV 4. bacino d utenza La popolazione scolastica ha una fascia di età compresa dai 3 ai 18 anni. La maggior parte degli studenti accede alla scuola con mezzo privato, seguono gli spostamenti in autobus e quelli a piedi. Scarsi sono gli studenti che arrivano in bicicletta. 5. dati e modalità di rilevamento La raccolta dei dati relativi alle modalità di spostamento degli allievi delle scuole è avvenuta nell autunno 2013 attraverso uno strumento di monitoraggio messo a disposizione dalla Provincia di Torino (questionario online all indirizzo mobilita_scuola/ monitoraggio_comportamenti), che ha anche elaborato i dati pervenuti. I docenti delle scuole hanno curato la fase di inserimento dei dati da parte degli allievi. Al questionario hanno partecipato complessivamente 220 allievi degli Istituti Comprensivi 2 e 3 (scuole secondarie 1 grado). 8

9 Dall analisi delle risposte pervenute risulta la seguente ripartizione modale degli spostamenti per tipo di mezzo/classe frequentata: allievi classe prima distinti per mezzo utilizzato per andare a sc uola 31% 15% a piedi in auto in autobus 54% allievi classe seconda distinti per mezzo utilizzato per andare a sc uola 17% 3% 17% 7% a piedi altro in auto in autobus in bicicletta 56% allievi classe terza distinti per mezzo utilizzato per andare a scuola 4% 22% 33% 4% a piedi altro in auto in autobus in bicicletta 37% 9

10 6. area ZAPPING L area denominata ZAPPING (Zona A Priorità ciclopedonale Percorsi Intelligenti Nuove Generazioni) è l area entro la quale si mira a ridurre la circolazione veicolare per garantire maggiore sicurezza agli utenti deboli. L area individuata è compresa tra via S. Francesco di Sales, Via Piscina, Via Fossano, via Marconi, Via De Gasperi, Via Donizetti, Via Giolitti. Via S. Francesco di Sales e Via Piscina sono vie provinciali di elevato traffico, le altre sono strade locali. Nelle vicinanze sono presenti l ospedale, il foro boario e alcuni supermercati di grande dimensione, strutture di rilevante consistenza per quanto riguarda l apporto del volume di traffico attirato. E servita dal trasporto scolastico, con fermate in Viale Garibaldi e Corso Sacchirone, i borghi di Salsasio e S. Giovanni, la zona di via Torino, le frazioni S, Michele, S. Bernardo, Casanova. Per le scuole ospitate nel plesso del Convitto, la fermata del servizio bus è davanti al Comune. Gli studenti raggiungono poi a piedi con un breve tratto la scuola. L area è compresa nelle zone 30 cittadine ed è stata oggetto di parziali interventi di messa in sicurezza degli incroci e dei punti critici con la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, transenne, segnaletica orizzontale. Con il percorso educativo di Agenda 21 Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici - Strade più belle e sicure, che ha coinvolto nel tempo la scuola secondaria di 1 grado, la scuola primaria e la scuola dell infanzia, sono stati elaborati dalla scuola, di concerto con il Comune, specifici progetti che prevedevano interventi di messa in sicurezza delle aree adiacenti ai plessi e la creazione di percorsi sicuri nel raggiungimento delle scuole. La realizzazione è avvenuta solo parzialmente per carenza di risorse economiche. Inoltre, le strade di accesso adiacenti agli istituti scolastici sono oggetto da anni di una limitazione del traffico nell orario di accesso scolastico mattutino, dando esecutività all iniziativa A scuola camminando. I punti nevralgici della ZTL temporanea sono presidiati da Vigili urbani e nonni vigili. Nonostante la presenza di parcheggi attorno all area, purtroppo si rileva ancora l abitudine di molti di arrivare con l auto fino nei pressi delle chiusure e di scaricare il bambino, congestionando il traffico e rendendo anche pericoloso l accesso. 7. problemi per chi si reca a scuola a piedi, in bicicletta, con il mezzo pubblico, con l automobile Il traffico nelle ore di entrata a scuola è sostenuto trattandosi di un ora di punta ed i genitori, una volta accompagnati i bimbi a scuola, si recano sul posto di lavoro. Non è più possibile garantire un alto grado di sicurezza in quanto sono diminuiti gli agenti di polizia municipale a seguito del diverso orario di lavoro al quale devono attenersi i due agenti della sezione polizia amministrativa e non è più possibile controllare tutte le chiusure. I rischi nei percorsi sono dati dai veicoli privati che accedono all'interno dell'area pedonale senza essere autorizzati e dai mezzi pubblici che vi transitano; il punto più a rischio è quello di viale Garibaldi. Alla ditta appaltatrice del trasporto sono state impartite dagli uffici comunali di riferimento precise disposizioni affinché gli autisti pongano la massima attenzione nel transito in area pedonale. Altri punti critici sono in Via S. Francesco di Sales/corso Sacchirone in cui le auto si accostano in più file a ridosso della chiusura per far scendere i ragazzi. Gli ostacoli al cambiamento sono dati soprattutto dai genitori che non accettano di voler percorrere a piedi un maggior tratto di strada. 10

11 8. linee di indirizzo Il progetto mira a elaborare una nuova consapevolezza negli spostamenti casa scuola, per ripensare anche alla fruizione del territorio in modo più sostenibile, incentivando, con il cambio di abitudini, anche una differente mobilità urbana negli spostamenti quotidiani e nel tempo libero. E accertato che già a partire dai 3/5 anni i bambini reagiscono in modo diverso a seconda delle esperienze quotidiane vissute. Progettare per i bambini favorisce la conoscenza del territorio, le capacità di orientamento e la propensione all autonomia, che vengono sviluppate pressoché unicamente da coloro che si recano a scuola a piedi. Chi invece viene accompagnato in auto risulta di fatto incapace di descrivere il tracciato del percorso, non percepisce i cambiamenti, i pericoli, resta scollegato dalla realtà che lo circonda. Andare a scuola a piedi favorisce quindi lo sviluppo armonioso sia dal punto di vista fisico che psichico. Le indicazioni rilevate durante i lavori per la preparazione del Piano hanno evidenziato: - la mancanza di percorsi protetti e segnalati per l accesso a scuola, sia pedonali che ciclabili - il problema della congestione di auto all ingresso e uscita da scuola - la pericolosità di alcuni punti dovuti all ammassarsi delle macchine ai bordi della ZTL temporanea mattutina - la necessità di avere spazi protetti di attesa davanti alle scuole, che siano ben identificabili - la mancanza di identificazione delle aree attorno ai plessi scolastici (segnaletica verticale e orizzontale di riferimento) - messa in sicurezza dei parcheggi di prossimità agli istituti - carenza di mezzi pubblici. 9. connessioni Sono propedeutiche al Piano le altre iniziative in corso: - Strade sicure per andare a scuola. Sono coinvolti nell anno 2012/2013 i seguenti Istituti: Comprensivo 1 con n. 4 classi, Comprensivo 3 con n. 8 classi, Superiore Baldessano Roccati con n. 2 classi. - A scuola camminando, che vede in particolare coinvolta la viabilità attorno ai plessi scolastici per una maggiore tutela della salute e della sicurezza, nonché della riduzione dell inquinamento atmosferico prodotto dal traffico veicolare. Viene attuato in tutta la zona centrale oggetto di questo Piano e in un paio di plessi periferici. - Il Pedibus. Da alcuni anni si stanno sperimentando dei periodi di attuazione, a seconda delle possibilità di ciascun plesso scolastico nel reperire i volontari genitori. E attivato con buon successo nel plesso di Salsasio (non compreso nel Piano, ma trainante per gli altri istituti), mentre è in corso di organizzazione presso altri plessi. 11

12 CAPITOLO 4 Il Piano d azione Obiettivi generali Aumentare il numero di bambini/ragazzi che si recano a scuola a piedi, in bici o in pullman Diminuire il numero di auto utilizzate per andare a scuola Creare zone sicure attorno alle scuole vietando il traffico automobilistico Obiettivi specifici Modificare il comportamento dei genitori nella direzione di una mobilità sostenibile Sensibilizzare i genitori sui temi della sicurezza (rischio di incidentalità, bullismo) Sensibilizzare i ragazzi e i genitori puntando su aspetti positivi (salute, socializzazione ecc.) del muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici Sensibilizzare le famiglie ad andare a piedi attraverso l intervento delle associazioni Favorire l utilizzo/la fruizione dei percorsi casa-scuola in sicurezza esistenti Incrementare la pedonalizzazione dei percorsi Percorsi pedonali/ciclabili strutturalmente sicuri Percorsi pedonali/ciclabili controllati discretamente nelle fasce orarie di entrata/uscita da scuola Rendere più sicuro (e legale ) raggiungere la scuola in bicicletta e poi parcheggiarla Creare le condizioni affinché i genitori lascino andare i figli a scuola senza accompagnarli 12

13 AZIONI A BREVE TERMINE ( ) 4.1 limitare i rischi legati alle infrastrutture sui percorsi e nell area prospiciente la scuola individuare spazi d attesa protetti davanti alla scuola S. Anna: evidenziare i paletti, allargare il marciapiede Mettere in sicurezza l accesso ai parcheggi esistenti attorno all area, focalizzando gli interventi su : Carrefour via Sales, Via Lionne, Via Bobba, piazza Mazzini, Piazza 1 Maggio, Lidl, via Giovanni XXIII Curare la segnaletica orizzontale e verticale lungo i percorsi casascuola/ Rendere visibili i percorsi sicuri esistenti con la collaborazione delle scuole per la segnaletica di rinforzo vigilanza discreta da parte di adulti (nonni vigile, Polizia Municipale) attorno alla scuola negli orari di ingresso/uscita. Fare un censimento e redigere un piano per l inserimento di portabici possibilmente coperti e in sicurezza Consentire ai genitori di aspettare i propri figli in sicurezza all uscita da scuola Consentire transito pedoni in sicurezza rendere fruibili i percorsi sicuri già esistenti e crearne di nuovi Consentire accesso in sicurezza Quantificare i posti bici disponibili e incrementarli 4.2 educare bambini e ragazzi assumere informazioni chiave circa i rischi e i punti problematici lungo il percorso casa-scuola (attraversamenti pedonali, ciclabili, incroci pericolosi) organizzare scuola guida di bicicletta, avviamento alla bicicletta e lezioni di mobilità sostenibile con distribuzione patente del buon ciclista organizzare una giornata di educazione alla mobilità con distribuzione patente del buon pedone mappatura delle criticità, analisi e valutazione dei rischi Consentire ai ragazzi di avere conoscenza sulle regole della circolazione stradale. Consentire ai ragazzi di acquisire conoscenze sulle regole della circolazione stradale. 4.3 sensibilizzare i genitori Organizzare una serata sul tema del pedibus nel quadro del Piano MOSSO Murales nella scuola dell Infanzia S.Anna con l aiuto dei docenti di ed. Artistica della Secondaria di primo grado di c.so Sacchirone Informare i genitori su alternative praticabili e stimolarli attraverso esperienze reali e vicine Sensibilizzare i genitori della scuola dell infanzia sul tema della mobilità sostenibile limitare i rischi legati ai comportamenti scorretti sui percorsi e nell area prospiciente la scuola Distribuire multe morali Rendere consapevoli gli automobilisti e i ciclisti delle violazioni delle regole di circolazione 13

14 4.3.2 aumentare gli spostamenti casa-scuola a piedi Valutare con l Ufficio Commercio la fattibilità della creazione di una rete di negozi amici organizzare una campagna per andare a scuola a piedi da ottobre promuovere e sostenere l istituzione di pedibus, anche attraverso l inserimento di tale azione del Piano nel POF Progettare/elaborare mappe dei percorsi pedonali esistenti Creare supporto per favorire gli spostamenti a piedi degli studenti. Promuovere gli spostamenti a piedi Promuovere gli spostamenti a piedi Far conoscere e rendere fruibili i percorsi a piedi esistenti aumentare gli spostamenti casa-scuola in bicicletta Mappatura dei percorsi ciclabili esistenti e individuazione di un percorso in cui inserire la segnaletica mancante Far conoscere e rendere fruibili i percorsi in bici esistenti aumentare gli spostamenti casa scuola con il mezzo pubblico Informare la popolazione relativamente al carpooling, in particolare superiori (V. LIFE+ della Provincia di Torino), studenti e insegnanti Ottimizzare gli spostamenti con l auto privata 4.4 informare i cittadini Valutare la fattibilità di una campagna informativa rivolta ai nuovi residenti: lettera con ventaglio delle opportunità relative alla mobilità urbana ed extraurbana (mezzi e modalità possibili di spostamento, orari, tariffe, mappa dei percorsi pedonali consigliati, mappa dei percorsi ciclabili consigliati e delle ciclopiste esistenti ecc.) Punto informativo Mobilità alla Sagra del Peperone 2013 con i progetti delle scuole, Comune, Provincia di Torino, con il coinvolgimento dei centri estivi comunali Rendere i cittadini consapevoli delle alternative di spostamento rispetto all auto Promuovere e incrementare l uso della bicicletta mediante la pubblicizzazione dei lavori, video e Vademecum del ciclista consapevole 14

15 AZIONI A LUNGO TERMINE ( ) 4.1 limitare i rischi legati alle infrastrutture sui percorsi e nell area prospiciente la scuola promuovere zone a traffico limitato e/o zone 30 attorno alle scuole, misure di moderazione del traffico anche nell arredo stradale: non solo limiti di velocità, ma soprattutto soluzioni progettuali come restringimenti del campo stradale, isole spartitraffico, rialzi della sede stradale, incroci rialzati. Rendere sicure le aree attorno alle scuole 4.2 educare bambini e ragazzi realizzare azioni di peer education (gli allievi più grandi coinvolgono i più piccoli; es. coinvolgimento degli studenti delle superiori a sostegno dei compagni delle primarie - V. progetto svizzero Pattugliatori scolastici ) Assumere informazioni chiave sul percorso casa-scuola, sulle abitudini di spostamento e sulle modalità di movimento dei bambini, delle famiglie e del personale docente e non docente (distribuzione e analisi questionari scolari, genitori, personale docente e non docente) Promuovere la cittadinanza attiva Rilevare/monitorare le criticità per limitare i rischi 4.3 sensibilizzare i genitori Informazioni sanitarie ai genitori su salute e aspetti psicologici Rendere consapevoli i genitori dei benefici degli spostamenti a piedi e ed in bicicletta limitare i rischi legati ai comportamenti scorretti sui percorsi e nell area prospiciente la scuola scrivere un codice comportamentale per i genitori automobilisti, da distribuire all inizio dell anno scolastico Rendere i genitori consapevoli delle regole della circolazione e della sicurezza, promuovendo la mobilità a piedi ed in bici aumentare gli spostamenti casa-scuola a piedi promuovere e sostenere l istituzione di pedibus, anche attraverso l inserimento di tale azione del Piano nel POF a fini assicurativi organizzare una campagna per andare a scuola a piedi da ottobre Stampare e distribuire mappe dei percorsi pedonali esistenti Favorire gli spostamenti a piedi verso le scuole Promuovere gli spostamenti a piedi per andare a scuola Diffondere i percorsi pedonali per incrementarne l utilizzo 15

16 4.3.3 aumentare gli spostamenti casa-scuola in bicicletta Tracciare pista ciclabile in Corso Roma e in tutte le strade di prossima asfaltatura Stampare e distribuire mappe dei percorsi ciclabili consigliati e dei percorsi ciclabili esistenti Favorire i collegamenti in bici in città e nei borghi Favorire la mobilità ciclabile aumentare gli spostamenti casa-scuola con il mezzo pubblico indicare capolinea unico per il trasporto scolastico Favorire gli spostamenti con il mezzo pubblico e creare maggiore sicurezza nelle aree scolastiche ridurre gli spostamenti casa-scuola in automobile Estendere all IISS Baldessano il divieto di accesso alle auto attorno alla scuola negli orari di ingresso e uscita Incrementare le aree sicure intorno alle scuole CAPITOLO 5 Il monitoraggio Il monitoraggio sarà effettuato sulla base di parametri e scadenze condivisi con tutti i soggetti coinvolti. Gli incontri di monitoraggio si terranno periodicamente, indicativamente ogni 6 mesi. 16

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