Itis S.Cannizzaro. Via R.Sanzio, 2 - Rho (MI) PAI. Piano Annuale dell Inclusivita

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1 Itis S.Cannizzaro Via R.Sanzio, 2 - Rho (MI) PAI Piano Annuale dell Inclusivita

2 Il PAI (piano annuale per l inclusività) è la pianificazione delle attività della scuola volte al miglioramento continuo del livello di inclusività: l istituzione, attraverso un capillare piano di azioni, ripensa la propria organizzazione per creare le condizioni ottimali di apprendimento e di crescita per ciascuna persona, rispettandone e valorizzandone le specificità. L inclusione si realizza intervenendo sul contesto scuola a livello organizzativo, metodologico-didattico e culturale. Integrazione v v v v v Inclusione Il processo di integrazione presuppone l esistenza di una normalità, che costituisce un riferimento per il contesto. Il processo di inclusione richiede che il contesto si adatti alle specificità dei soggetti. Garantire le condizioni di apprendimento in un clima di inclusività significa perseguire il benessere globale di una persona. Un soggetto ha la reale possibilità di sviluppare il proprio potenziale nei vari contesti di vita se è in una condizione di benessere biopsico-sociale o di salute. Secondo il modello ICF (classificazione del funzionamento, disabilità e della salute dell Organizzazione mondiale della sanità), il funzionamento della persona è, infatti, il prodotto dell interazione tra fattori di diversa natura: strutture e funzioni corporee, attività e contesti personali, partecipazione sociale, contesti sociali ed ambientali. L interazione in senso positivo tra questi fattori determinerà un funzionamento adeguato dal punto di vista dell apprendimento e della relazione sociale. Quando non si verificano tali condizioni, si delinea il profilo di una persona con bisogni educativi speciali. 1

3 Il modello concettuale alla base dell ICF può esser rappresentato nello schema seguente: 2

4 Secondo questo modello, non si pone un confine netto tra normalità e patologia, ma si rilevano solo differenti forme di funzionamento in relazione alle caratteristiche personali ed alle opportunità o limiti del contesto in cui la persona vive. E prioritario il valore del contesto, come quello scolastico, i cui elementi possono costituire una barriera, se ostacolano la partecipazione sociale della persona, oppure divenire facilitatori, nel caso in cui favoriscano le attività e il protagonismo sociale. Ogni persona, nel corso della propria vita, può manifestare bisogni, disagi o disabilità, anche temporanee, che necessitino di una presa in carico personalizzata, flessibile, integrata e dinamica. u Tali orientamenti pedagogici hanno trovato puntuale esplicitazione nella normativa vigente emanata nel corso dell ultimo ventennio dalla legge 104 del 1992 fino alla Direttiva del 27 dicembre 2012 Strumenti di Intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazioni territoriali per l inclusione scolastica centrata sul concetto di bisogni educativi speciali (BES). Convenzionalmente, l'espressione BES è utilizzata per descrivere tutte le situazioni che oggettivamente costituiscono un ostacolo all apprendimento. Vi sono tre sottocategorie: disabilità (DVA/DA); disturbi evolutivi specifici (DSA: disgrafia, disortografia, dislessia e discalculia) e ADHD (disturbo da deficit dell attenzione e dell iperattività); svantaggio socio-economico, linguistico, culturale e situazioni sfavorevoli -di varia natura- del contesto etra-scolastico. 3

5 ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) con riferimenti normativi AREE DELLO SVANTAGGIO SCOLASTICO: DA: area I DSA/ADHD:area II ALTRI: area III DA/DVA DISABILI LEGGE 104/92 BES area I HANNO DIRITTO AL DOCENTE DI SOSTEGNO DSA: DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO: DISLESSIA DISCALCULIA DISGRAFIA DISORTOGRAFIA LEGGE 170/2010 BES area II ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DELLA ATTENZIONE E DELLA IPERATTIVITA' CM 4/12/2009 CM 4089 DEL 2010 BES area II AREA SVANTAGGIO SOCIO LINGUISTICO DLGS n. 286 del 1998 C.M. n. 24 del 1/3/2006 C.M. n. 2 dell'8 gennaio 2010 C.M. n del 19/2/2014 nota prot n 7443 del 18/12/14. AREA SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO SOCIO CULTURALE D.M. del 27/12/12 C.M. n 8/13 Nota 22/11/2013 BES area III DIAGNOSI DIVERSE DALLE CERTIFICAZIONI DA E DSA D.M del 27/12/12 CM n8/2013 Nota 22/11/2013 BES area III BES area III Per consultare la normativa vai a: GUIDA ALL'INCLUSIONE sezione 1: i riferimenti normativi (sito web ITIS Cannizzaro area MOODLE- corsi a.s pagina 2 Guida all inclusione) 4

6 Per sostenere il processo di inclusione, in ogni scuola esiste un gruppo di lavoro per l inclusione GLI (Gruppo Lavoro Inclusione) presieduto dal D.S. e costituito da: funzione strumentale per l inclusione, docenti disciplinari con esperienza specifica, insegnanti di sostegno, rappresentanti dei genitori. In generale, il GLI svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi ; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi ; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno); ed in particolare: gestione delle comunicazioni relative all area inclusione: con l esterno (USR, cooperative di servizi, ASL,..) e all interno (docenti, genitori); è attivo l indirizzo di posta elettronica inclusionecannizzarho@gmail.com, gestito direttamente dalla funzione strumentale, per garantire un tempestivo riscontro alle richieste delle famiglie e una capillare diramazione delle comunicazioni; proposta di modelli per l elaborazione ydei PEI (Piani Educativi Individualizzati) e dei PDP (Piani Didattici Personalizzati) da sottoporre all approvazione del Collegio unitamente al PAI; supporto ai docenti di classe e di sostegno nella predisposizione e nella redazione dei PDP e dei PEI; raccordo tra i diversi enti e soggetti che, a vario titolo, risultino coinvolti nel percorso formativo dello studente: scuola di provenienza, referenti medici ed educatori per i piani educativi individualizzati; accoglienza e coinvolgimento fattivo dei nuovi docenti assegnati alle classi e/o ai singoli casi, oltre che degli educatori o degli assistenti; collaborazione con la segreteria didattica in relazione ad iter burocratici che si intersechino con l area INCLUSIONE e per l archiviazione cartacea e digitale delle certificazioni e dei piani didattici; Link ai modelli adottati dalla scuola: GUIDA ALL'INCLUSIONE sezione 3: i modelli PDP PEI (sito web ITIS Cannizzaro area MOODLE- corsi a.s pagina 2 Guida all inclusione) 5

7 La personalizzazione dei piani didattici è la principale risposta della scuola ai bisogni rilevati. Processo di elaborazione dei piani didattici personalizzati/ piani educativi individualizzati 6

8 CARATTERISTICHE DEI PIANI DIDATTICI Piano Educativo Individualizzato (PEI) Il piano educativo individualizzato è dovuto per gli alunni con disabilità certificata (diagnosi funzionale e verbale accertamento disabilità ai fini dell integrazione scolastica). Il Consiglio di classe formula la proposta di PEI che può essere di tre tipologie: PEI normale (la programmazione disciplinare è uguale a quella della classe) PEI semplificato( la programmazione disciplinare è basata sui contenuti essenziali e, quindi, predisposta per obiettivi minimi ma è equivalente a quella elaborata per la classe) PEI differenziato(la programmazione disciplinare è sostanzialmente diversa da quella predisposta per il resto della classe; è previsto il rilascio di un attestato e non del diploma; per l adozione di questa tipologia di PEI, è obbligatorio lo specifico assenso dei genitori) Il PEI contiene: - Profilo Dinamico Funzionale che analizza, partendo dalla diagnosi funzionale, le potenzialità dell'alunno e le possibilità di sviluppo futuro in termini di funzionalità; - La programmazione individualizzata con descrizione di: - obiettivi - contenuti - attività previste - metodologia/e, ovvero le strategie didattiche - risorse (umane e materiali) - tempi - verifiche (i materiali di verifica, le modalità di verifica) - valutazione (che cosa si valuta, chi valuta) - raccordo con la programmazione di classe (si evidenziano gli elementi che consentono e prevedono il raccordo: possono essere contenuti, strumenti, modalità, ecc.) - L organizzazione scolastica: orario della classe e interventi scolastici programmati per lo studente. 7

9 Piano Didattico Personalizzato PDP per DSA Il piano didattico personalizzato è dovuto per alunni con DSA e/o ADHD certificata da diagnosi funzionale (legge 170/2010). Il Consiglio di classe formula la proposta e delibera il PDP che contiene: - strategie metodologiche e didattiche utilizzate in classe; - misure dispensative da prestazioni non essenziali ai fini dell'apprendimento; - strumenti compensativi per equilibrare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Facilitano la parte automatica della consegna e permettono all alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi; - specifiche indicazioni per gli ADHD; - personalizzazione delle valutazioni: descrizione degli accorgimenti previsti nella pianificazione, modalità e tempi di svolgimento delle prove; esplicitazione degli strumenti che possono essere utilizzati e dei criteri di valutazione. PDP BES terza area (svantaggio socio-economico, linguistico, culturale) Può essere formulato per alunni con bisogni educativi speciali (certificati o non certificati) riconosciuti dal Consiglio di Classe in base ai criteri condivisi dal Collegio docenti. L adozione del PDP è decisa dal CdC, va motivata e verbalizzata. Il PDP contiene strategie utili per aiutare lo studente ad affrontare il momento di difficolta'. Non e' standardizzato perche' scaturisce dai bisogni rilevati, può contenere anche strumenti compensativi e misure dispensative. Ha una durata limitata nel tempo. Criteri di individuazione Sono considerati alunni con bisogni educativi speciali - terza area - coloro che manifestano difficoltà nell apprendimento attribuibili ad ostacoli esterni quali: fattori contestuali ambientali: - neommigrati / di recente immigrazione - scarsa serenità, anche temporanea, dell ambiente familiare dovuta a: difficoltà socioeconomiche, eventi traumatici, ambienti deprivati/devianti, pregiudizi e ostilità culturali, - allontanamento dall ambiente familiare (presa in carico dei servizi sociali o altre cause) condizioni fisiche: patologie gravi, malattie acute/croniche, studenti ospedalizzati, disturbi del comportamento alimentare, altre fragilità; fattori contestuali personali: bisogni psicologici, disturbi del comportamento, difficoltà relazionali, funzionamento cognitivo limite(o borderline o disturbo evolutivo specifico misto o diagnosi che non rientra nella legge 104 o 170). 8

10 FASI DEL PROCESSO DI ELABORAZIONE DEI PIANI DIDATTICI Acquisizione certificati e documenti: I genitori consegnano alla segreteria didattica, in busta chiusa riservata al DS: - diagnosi funzionale e verbale accertamento disabilità ai fini dell integrazione scolastica, attestante il diritto a fruire della legge 104/1992; - diagnosi di disturbi specifici dell apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) o ADHD - disturbo da deficit dell attenzione e dell iperattività- attestante il diritto a fruire della legge 170/2010; - eventuale documentazione relativa ai casi previsti dal D.M. 27/12/2012. Tempi di consegna: Per le classi prime: entro 15 giorni dalla chiusura delle preiscrizioni. Per tutte le altre classi e per le certificazioni/documentazioni rilasciate ad anno scolastico avviato: vanno consegnate appena disponibili. (Approfondimento: GUIDA ALL'INCLUSIONE- sezione 4- Le certificazioni: condizioni di validità) Trasmissione della documentazione al Consiglio di classe: avviene in modo tempestivo ed accurato nel rispetto della normativa sulla privacy e del regolamento sul trattamento dei dati sensibili della Pubblica Istruzione, è a cura del DS e del GLI. Incontri di approfondimento con le famiglie, alla prima iscrizione ed in tutte le circostanze in cui se ne ravvisi l utilità, su richiesta di genitori/docenti o della funzione strumentale; Confronto con i diversi soggetti che, a vario titolo, risultino coinvolti nel percorso formativo dello studente: scuola di provenienza, referenti medici ed educatori per i piani educativi individualizzati; Sintesi dei casi alla luce dei documenti agli atti e degli altri elementi acquisiti attraverso l osservazione in classe ed il confronto con gli altri soggetti coinvolti. 9

11 Progettazione delle azioni e dei tempi finalizzati a sostenere l apprendimento: - Individuazione degli obiettivi - Individuazione delle metodologie e degli strumenti che favoriscano l apprendimento - Individuazione delle figure di riferimento e/o di supporto allo studente BES - Analisi e scelta delle modalità di verifica e di valutazione commisurate al profilo dello studente Formulazione della proposta di piano/ educativa didattica e condivisione: - confronto con la famiglia attraverso apposito incontro con il coordinatore di classe - eventuale riformulazione della proposta sulla base degli elementi emersi nel confronto; - firma del documento da parte dei genitori; - nel caso di P.E.I., è prevista la firma del referente medico. Monitoraggio relativo alla realizzazione dei percorsi formativi attraverso: - incontri con il coordinatore o altri docenti disciplinari - questionari 10

12 RILEVAZIONE BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI AREE NUMERO A.S PREVISTI A.S disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) per patologie: sensoriali: 2 psichiche: 11 plurime: disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010) DSA: 33 ADHD:5 DSA e ADHD: Totali: 3. Area dello svantaggio (D.M. 27 dicembre 2012; C.M. n8 del6/3/2013) Linguistico culturale: 5 Socio-economico:1 Altro:3 % popolazione scolastica: N PEI redatti N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione %

13 MONITORAGGIO DEL LIVELLO DI INCLUSIVITA Per il monitoraggio del grado di inclusività della scuola, si è adottato, in via sperimentale, lo strumento Quadis ( software per l autoanalisi/autovalutazione d Istituto in tema di inclusione, elaborato dall USR Lombardia. Il kit si compone di una serie di strumenti d indagine qualitativi e quantitativi e di un sistema di elaborazione dei dati, che consentono di far emergere punti di forza ed elementi critici utili per rivedere il processo già messo in atto e formulare fattive proposte di miglioramento. Lo strumento prende in esame tre ambiti valutativi: - ambito didattico-educativo: come la scuola sviluppa le potenzialità e monitora il processo di apprendimento di tutti gli alunni? - ambito organizzativo: come la scuola si organizza per indirizzare, gestire e supportare il processo di inclusione? - ambito culturale-professionale: come la scuola pratica la cultura dell inclusione sia al suo interno che nel contesto territoriale? Gli ambiti vengono valutati sulla base di sei criteri: - criterio rilevanza: coerenza azione/programma con il problema - criterio efficacia: capacità raggiungere obiettivo - criterio efficienza: relazione tra risultati ottenuti e risorse utilizzate - criterio funzionalità: capacità di migliorare le prestazioni degli operatori o del sistema - criterio significatività: capacità di coinvolgere, modificare il modo di porsi rispetto ai problemi e fornire esperienze significative - criterio equità: capacità di ridurre le disuguaglianze e far emergere le competenze individuali Per ciascun ambito e criterio vengono individuati dei fattori che determinano la qualità del sistema (24 fattori di qualità), correlati ad alcuni elementi concreti e osservabili che vengono esplorati con variabili operative, ad esempio i quesiti rivolti ai diversi interlocutori attraverso gli strumenti di rilevazione (questionari, interviste figure chiave,analisi documentale,..). Ad ogni variabile operativa viene attribuito un punteggio da 1 a 3. I risultati del monitoraggio vengono espressi in percentuale. Inoltre, allo scopo di pervenire ad una visuale plurima rispetto alla percezione del grado di inclusività dell Istituzione scolastica, i questionari e gli altri strumenti di indagine previsti dal Kit risultano indirizzati a ciascuna delle componenti che, a vario titolo, intervengono nell azione educativa (famiglie, docenti, studenti ma anche figure del sistema preposte alla gestione di simile realtà). Lo strumento, per quanto abbia trovato una applicazione solo parziale ed in via sperimentale, ha consentito di disporre di un primo quadro dei punti di forza e dei punti di criticità del sistema che, unitamente alle osservazioni rilevate dal GLI nel corso delle riunioni con docenti e genitori, hanno consentito di formulare delle proposte per il miglioramento. 12

14 Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: AMBITO ORGANIZZATIVO: Definizione di procedure, strumenti e figure di riferimento per tenere sotto controllo il processo di integrazione e di inclusione Valorizzazione delle risorse esistenti: garantire forme di valorizzazione e sostegno della professionalità degli operatori Organizzare l'accoglienza di alunni e docenti in funzione dell'integrazione e dell'inclusione Prevedere procedure e strumenti per rilevare ed interpretare criticità nei processi di integrazione e di inclusione ai fini del miglioramento Promuovere in tutti gli operatori partecipazione, progettualità, responsabilità e senso di competenza nei confronti dell'organizzazione AMBITO DIDATTICO EDUCATIVO: Sviluppare un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Adattare e diversificare le modalità di insegnamento alle specifiche necessità della classe Prevedere, per la stesura del PDP, la raccolta strutturata delle informazioni e delle osservazioni relative a competenze, potenzialità e bisogni Definire puntualmente, nei PEI, gli obiettivi, le strategie didattiche, le modalità di verifica, gli strumenti Definire puntualmente, nei PDP, gli obiettivi, le strategie didattiche, le modalità di verifica, gli strumenti Garantire nella classe il riconoscimento e il rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendimento di ognuno Promuovere, nelle fasi di definizione/realizzazione/valutazione del progetto educativo, l'effettivo coinvolgimento di tutti gli alunni della classe Dedicare attenzione alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola AMBITO CULTURALE-PROFESSIONALE Strutturare possibili percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Costruire un clima educativo di empatia, ascolto reciproco e progressiva responsabilizzazione degli alunni * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo 13

15 OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL INCLUSIVITA PROPOSTI PER IL PROSSIMO ANNO Ambito organizzativo - Definizione di procedure, strumenti e figure di riferimento per tenere sotto controllo il processo di integrazione e di inclusione: individuazione di un referente DSA e di un referente per DA. - Adesione a reti di scuole per il confronto e la condivisione delle risorse: rete scuole di Rho per l intercultura/accoglienza alunni stranieri/ laboratori facilitazione linguistica italiano L2 (in fase di progettazione). - Attuazione di progetti di raccordo con le scuole di provenienza: acquisizioni di informazioni di tipo metodologico-didattico utilizzate, incontri di familiarizzazione con l ambiente e di facilitazione delle relazioni nei casi in cui ne è segnalata l esigenza. - Creazione di un archivio digitale della documentazione. Ambito didattico Nell elaborazione dei piani didattici: - prevedere, all inizio dell anno scolastico, una riunione ufficiale del C.d.C. in vista della definizione e dell elaborazione dei PEI e dei PDP ed includere, nel documento finale, un esplicito riferimento al verbale della riunione di approvazione; - predisporre un format per le programmazioni delle singole discipline da inserire nel PEI così da garantire omogeneità e completezza di indicatori; - individuare, nei PEI, gli obiettivi educativi relativi agli indicatori socialità e autonomia ; - inserire ed esplicitare, nel modello dei PDP, gli obiettivi da perseguire e la loro declinazione; - inserire, all interno dei PEI e PDP, una sezione in cui registrare i singoli incontri tenuti con le famiglie, con i referenti medici, con gli operatori socio-sanitari e con altre figure di riferimento. Ambito culturale professionale: - valorizzazione delle risorse esistenti: maggior coinvolgimento di tutte le figure professionali attraverso specifiche riunioni informative (ad esempio con il personale ATA, gli educatori e gli assistenti ala comunicazione); 14

16 - creazione, in fase di accoglienza, di momenti di riflessione nelle classi su temi inclusivi: la scuola come comunità, la valorizzazione delle diversità, la riduzione delle discriminazioni; - istituzione dello sportello INCLUSIONE nell ambito dell OPEN DAY d Istituto. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti: - porre attenzione alle iniziative di formazione sulle tematiche inclusive proposte dall USR e dal territorio; - programmare un incontro formativo sui BES tenuto da un esperto in materia e rivolto a tutti i docenti da effettuarsi nella prima fase dell anno scolastico; - migliorare condivisione esperienze formative docenti anche attraverso la creazione di spazi virtuali di confronto; - sviluppare pratiche inclusive: apprendimento cooperativo, disciplina basata sul mutuo rispetto, insegnamento cooperativo (classi aperte, scambi ). Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 12 Giugno

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