COMPENDIO PER CORRISPONDENTI RADIO

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1 COMPENDIO PER CORRISPONDENTI RADIO 1

2 La radio Una radio ricetrasmittente può essere utilizzata sia per segnalare in Morse, che in fonia, cioè per parlare a voce. Quando si utilizza una radio per trasmettere o per ricevere, bisogna mettersi in un luogo aperto, che consenta una migliore qualità di trasmissione. Non mettersi vicino a linee elettriche o a costruzioni metalliche. Quando si trasmette a voce, per essere ben compreso, parlare con una cadenza costante leggermente più lenta della velocità normale di conversazione. Pronunciare bene ogni parola e articolarla chiaramente. Lasciare inoltre il tempo di scrivere qualche appunto a chi sta ascoltando. La durata di una trasmissione radio deve essere ridotta al minimo, quindi prima di parlare bisogna pensare bene a cosa si deve dire per evitare chiacchiere inutili. Potenza e comprensione La qualità di una trasmissione è determinata da due elementi: la potenza e la comprensione. Un messaggio può essere ricevuto molto forte, ma non essere comprensibile perché subisce delle interferenze, oppure può essere perfettamente chiaro ma troppo debole per essere capito. L'Alfabeto Fonetico Internazionale Trasmettendo un messaggio in fonia, se vi sono nomi difficili, o parole poco chiare; questi vanno sillabati con l'alfabeto Standard, conosciuto e impiegato in tutto il mondo Premessa Le problematiche concernenti le trasmissioni "radio" in particolari scenari confinati (gallerie, cunicoli ecc.) e in altri particolari casi, derivano dal fatto che in questi casi le apparecchiature radio in dotazione non sono sufficientemente idonee alle specifiche esigenze operative. La difficoltà d'utilizzo, può derivare da molti fattori, quali il particolare ambiente in cui si opera (quello speleologico o montano), l esigenza di massima maneggevolezza e di minimo ingombro richiesto e così via. Emerge, quindi, la necessità di dotare tali apparati radio di quegli optional che rendono possibile la comunicazione radio senza ridurre le potenzialità operativa. Radio comunicazioni in zone impervie In tali contesti, le difficoltà di trasmissione radio, sono legate alla presenza di ostacoli naturali, che si frappongono alla propagazione delle onde radio, determinando numerosi punti d'ombra, dove non si riesce a trasmettere e ricevere con altri apparati e/o ponti radio in dotazione. Tali difficoltà di comunicazione in ambienti orograficamente sfavorevoli trova parziale soluzione nell utilizzo della radio nel modo "in diretta", che escludendo i "ponti radio" (a volte "coperti") dalla trasmissione, rendono possibile la comunicazione tra squadre a "vista" soprattutto nella comunicazione con l'elicottero già visibile dall'operatore. In ogni caso, in operazioni d intervento in ambiente montano, si registra maggiormente l esigenza di avere in dotazione apparati radio portatili maneggevoli e di poco ingombro, corredati da quegli optional, quali cuffie, microfoni da bavero, laringofoni e microfoni intraossei, che permettono una migliore operatività, non tenendo ingombrate le mani. Tali optional risultano utili anche per ambiente urbano. Controlli da Effettuare dopo avere acceso l apparecchio ricetrasmittente: 2

3 LOCK: impostato il canale con i tasti UP DOWN, è utile bloccare la radio con il tasto LOCK o blocco(idenficato anche da un lucchetto) premendo a lungo il tasta fino alla comparsa del simbolo del lucchetto. In questo modo qualunque tasto venga inavvertitamente toccato non cambia i parametri impostati dall operatore. Trasmissione: per trasmettere si schiaccia la portante (ciò può essere fatto anche con la radio in posizione LOCK.), identificato dal tasto PPT. Parlare sempre alla stessa distanza dal microfono e sempre con lo stesso tono di voce. Le trasmissioni devono essere chiare e concise e soprattutto brevi. Lasciare un breve intervallo tra una trasmissione e l altra per consentire ad eventuali comunicazioni di emergenza di potersi inserire. Considerare che la portata è condizionata dalla situazione di lavoro: 1) Cercare di allontanarsi da linee elettriche o ponti radio televisivi o di gestori di telefonia mobile. 2) Se non si ascoltano altri operatori o non si riesce a farsi ascoltare cambiare posizione e cercare, se possibile, una più elevata o con meno ostacoli verso chi ci deve ascoltare. 3) Non aspettare che si presenti una situazione di emergenza, ma provare sempre a fare una comunicazione di controllo quando si ritiene di aver raggiunto la posizione ottimale BATTERIE Prima di qualunque intervento verificare la carica delle batterie. E opportuno che ogni gruppo nomini un responsabile che una volta al mese scarichi le batterie lasciando accese le radio in standby e poi le ricarichi a carica lenta. Utilizzare la massima potenza soltanto se chi ci deve ascoltare non riesce a sentirci con la potenza minima solitamente di 0,5 Watt. Se si ritiene di non poter utilizzare la un carica batteria è opportuno predisporre batterie di ricambio. N.B.: Non dimenticare che nella maggior pare degli apparati palmari lo spegnimento ma SOPRATTUTTO LA RIMOZIONE DELLE BATTERIE causa la perdita della funzione LOCK o di blocco. Quando li si riaccende ci si ritrova, con estrema facilità, su di un canale diverso da quello di lavoro, non potendo ascoltare nessuno. 3

4 . NORME GENERALI E DI COMPORTAMENTO Qualcuno potrebbe chiedersi cosa si intende per norme di comportamento. E presto detto: un buon operatore radio lo si riconosce prima di tutto da come si comporta e da cosa dice (o da cosa non dice) quando parla in radio. La norma fondamentale, che tutti dovremmo rispettare, è che ogni collegamento deve essere tenuto con formale cortesia, senza usare frasari inopportuni e cercare di essere sintetici, ma efficaci. Vediamo comunque di riassumere anche gli altri punti. Gli apparati radio in dotazione al Gruppo, devono sempre essere mantenuti in efficienza e pronti per essere usati in qualsiasi situazione di emergenza, o anche solo per un normale servizio d ordine. Questo significa che devono esserci uno o più incaricati all interno del Gruppo che abbiano la responsabilità e la supervisione degli apparati. Prima di iniziare un qualsiasi servizio, un incaricato del Gruppo, che di norma potrebbe essere poi chi resterà alla radio base, verificherà il funzionamento degli apparati prima di consegnarli agli operatori. Mentre li consegna registrerà il nominativo dell operatore e lo abbinerà al N della radio. Gli apparati devono essere sintonizzati tutti sulla stessa frequenza o canale; impostata la potenza ed infine bloccati con il tasto lock. Sarebbe buona norma, registrare il luogo della postazione assegnata ad ogni operatore, questo sempre che si conosca in anticipo. Ad ogni operatore sarà assegnata una sigla, che potrebbe essere corrispondente al numero del suo apparato es.: Stella1, o Radio2 ecc...questo allo scopo di evitare delle confusioni con i nomi degli operatori stessi. Ogni operatore radio, appena giunto nella postazione assegnatagli, proverà ad effettuare una chiamata indirizzata alla base per verificare se vi è la possibilità di collegamento. La base risponderà dando un rapporto di ascolto e altrettanto dovrà fare l operatore. Se a causa di interferenze o disturbi il nome dell operatore non risultasse chiaro, fare lo spelling usando l alfabeto fonetico internazionale detto anche alfabeto NATO (riportatati in seguito). La chiamata va effettuata pronunciando prima il nominativo di chi si vuole collegare ed in seguito si aggiunge il proprio, per es.: Radio Base... parla Radio1... mi senti? (Questo per attirare l attenzione dell operatore che si vuole collegare in mezzo ai tanti possibili operatori all ascolto.) La risposta potrebbe essere di questo tipo: Radio1 qui Radio Base... ti sento ottimamente mi farebbe piacere avere ora il tuo rapporto d ascolto... ecc.... I collegamenti devono essere effettuati sempre tra stazione base ed i portatili e viceversa. Le comunicazioni tra portatili dovrebbero essere evitate se non strettamente necessarie, questo al fine di evitare l occupazione della frequenza ed il mancato coordinamento dalla base. Anche perché è molto probabile che la radio base (essendo in posizione favorevole) riesca a collegare tutte le radio portatili, mentre è abbastanza improbabile il collegamento di un portatile con tutti gli altri. 4

5 Tra un passaggio e un altro è buona norma attendere qualche secondo, in modo che si possa dare la possibilità ad un altra stazione di intervenire, per eventuali comunicazioni urgenti con la base. Ne consegue che se la radio base è già impegnata in una conversazione con un altra radio, è inutile insistere per collegarla; attendere il momento di silenzio radio tra un passaggio e l altro. Evitare di sovramodulare chi già sta effettuando un collegamento, se non altro, almeno per una forma di educazione e rispetto. Evitare di fare trasmissioni superflue, al fine di non occupare la frequenza a chi avrebbe bisogno di comunicare cose importanti. Si ricorda inoltre che le frequenze usate possono essere ascoltate da chiunque sia in possesso di un apparato simile al nostro, quindi limitiamoci a comunicare lo stretto necessario, senza dilungarci in particolari superflui o in frasi inopportune. Collegata al punto precedente è la raccomandazione di evitare di parlare in radio di eventuali personaggi importanti presenti o interessati al servizio che si sta prestando, o se strettamente necessario, usare un nome in codice, questo per preservarne l incolumità e l anonimato Evitare in fine di fare il nome di luoghi ed orari; é sempre meglio concordare i particolari di persona e in anticipo. Se un canale risultasse disturbato da interferenze o molto affollato, la radio base comunicherà ad ogni operatore il nuovo canale da usare e dovrà ricollegare tutti su quest ultimo, per verificare il corretto passaggio ed eventuali problemi connessi. Buona regola resta sempre quella di prestare attenzione alle comunicazioni non solo provenienti dalla base ma a tutto quanto è il traffico in frequenza. 5

6 ALFABETO FONETICO internazionale ICAO (chiamato anche NATO o ITU L'alfabeto fonetico internazionale ICAO ha un uso simile all'alfabeto telefonico che si usa quotidianamente (es. G come Genova, M come Milano, R come Roma, U come Udine etc.) e serve ad evitare fraintendimenti nelle trasmissioni, quando lettere diverse hanno una pronuncia simile. Venne sviluppato negli anni '50 dall'organizzazione Internazionale dell'aviazione Civile (ICAO) per essere comprensibile (e pronunciabile) per tutti i piloti e gli operatori dell'aviazione civile. Venne adottato, con piccole modifiche dalla NATO. L'alfabeto fonetico NATO è ampiamente utilizzato negli affari e nelle telecomunicazioni, in Europa e Nord America. È stato adottato dall'unione Internazionale telecomunicazioni (ITU). Anche se è composto da parole inglesi, le lettere codificate possono essere riconosciute facilmente da persone che parlano altre lingue. L'alfabeto viene usato per scandire parti di un messaggio o di una segnalazione che sono critiche o difficili da riconoscere durante una comunicazione vocale. A B C D E F G H I J K L M Alpha Bravo Charlie Delta Echo Foxtrot Golf Hotel India Juliet Kilo Lima Mike N O P Q R S T U V W X Y Z November Oscar Papa Quebec Romeo Sierra Tango Uniform Victor Whiskey X-ray Yankee Zulu Per i numeri, la convenzione ITU di Atlantic City nel 1947 ha stabilito ufficialmente la seguente pronuncia fonetica: numero fonetico pronuncia 0 Nadazero nada-zero 1 Unaone una-uan 2 Bissotwo bisso-tuu 3 Terrathree terra-tri 4 Kartefour carte-four 5 Pantafive panta-faiv 6 Soxisix socsi-sics 7 Setteseven sette-seven 8 Oktoeight octo-eit 9 Novenine nove-nain È comunque pratica comune pronunciare i numeri in inglese, nelle comunicazioni internazionali, e in quelle italiane li si pronuncia direttamente in italiano. 6

7 ALFABETO MORSE L'alfabeto è basato su punti e linee trasmessi con segnali sia luminosi sia acustici, o con le braccia; bisogna ricordare di comunicare lentamente e con chiarezza. Si riporta qui sotto insieme con l'alfabeto Morse anche il corrispondente Alfabeto Fonetico Internazionale (che si usa per inviare un messaggio via radio) le cui parole vanni sillabate lentamente pronunciandole come figura nell'elenco. La linea ha durata tripla rispetto al punto (se il punto dura 1 secondo, la linea dovrà avere una durata di 3 secondi). Lo spazio fra punti e linee della stessa lettera è di un punto (1 secondo di pausa), fra due lettere è di una linea (3 secondi di pausa), fra due parole è di due linee (6 secondi di pausa). Il segnale di chiamata e la lettera A ripetuta continuamente; in caso di errore ripetere la lettera E almeno 6 volte; dopo aver finito i segnali trasmettere AR. Il segnale di risposta di chi riceve che conferma la ricezione della frase o della parola è una T, se non si è ricevuta la frase o la parola trasmettere una E. Il segnale di soccorso internazionale da trasmettere con il Morse è l'ormai noto SOS (... _...) 1 Imparare il Morse Quando ricevi una trasmissione in Morse, non scrivere i punti e le linee ma impara subito a interpretare i gruppi di segni e scrivi direttamente la lettera corrispondente. Questa è una cosa molto importante se vuoi imparare veramente il Morse e se vuoi essere capace di riceverlo speditamente e senza commettere errori. Un'altra cosa importante per imparare bene il Morse è di esercitarti molto, insieme ad altri amici, trasmettendo e ricevendo messaggi con le bandierine, con il fischietto, con la luce. Il Morse può essere suddiviso in 5 gruppi di difficoltà crescente, come indicato qui sotto. Lettere formate solo da punti e linee. E I S H T M O CH A U V W N D B G Lettere "sandwich" F Q R P L Y K X C Z Per imparare (e per insegnare) il Morse procedi con un gruppo alla volta. Inizia con le lettere del primo gruppo e, con il fischietto, trasmetti parole semplici formate solo da queste lettere. Ad es.:"te", "me", "sì", "mio", "che", "sito", "mesi", "moto", "some", ecc. Quando avrai raggiunto una buona sicurezza su queste lettere, passa al secondo gruppo, trasmettendo parole formate da esse. Ad es.:"da", "va", "una", "anna", "duna", "banda", ecc. Poi 7

8 trasmetterai parole formate da lettere del primo e del secondo gruppo insieme, e così via fino a imparare tutto l'alfabeto Morse. Se vuoi verificare la conoscenza di tutte le lettere dell'alfabeto, puoi utilizzare la frase suggerita a questo scopo da Baden Powell: "Ma la volpe col suo balzo ha raggiunto il quieto Fido" Un'altro metodo molto utile nella ricezione dei segnali morse è il seguente (vedi figura sotto): si parte dai vertici del quadrato e si seguono le linee e i punti raggiungendo di volta in volta la lettera desiderata. 8

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10 PMR 446 Queste brevi note sul PMR 446 che non appartiene al mondo dei radioamatori, perché le sue frequenze non rientrano nelle bande radioamatoriali sono state realizzate per rispondere ad una richiesta sulle frequenze dei suoi canali. Le mettiamo nel sito perché speriamo possano essere d'aiuto anche ad altre persone con lo stesso desiderio di conoscenza. Il servizio PMR (Private Mobile Radio) 446 nasce dalle decisioni del CEPT (la conferenza delle amministrazioni delle poste e telecomunicazioni europee) che obbligano gli stati membri a: riservare la banda di frequenze MHz per il servizio PMR; esentare le apparecchiature PMR 446 da licenze individuali; permettere la libera circolazione ed uso delle apparecchiature PMR 446 conformi agli standard tecnici europei ETS In Italia l'uso ricade nel regime di "autorizzazione generale d'uso" (DPR 447/01, art. 5 e D.L. 15/9/2003 "Codice delle Comunicazioni elettroniche") e richiede il rilascio dell'autorizzazione e il versamento di un modesto canone annuo, pari a 12 euro, che è indipendente dal numero degli apparati posseduti. Il PMR 446 è pensato principalmente per un uso professionale, dove occorre disporre di un semplice servizio radio per comunicare su brevi distanze (interno di edifici, cantieri, manifestazioni sportive, spettacoli, fiere, alberghi, installatori, etc.). Perché un apparato PMR 446 sia a norma deve: essere un dispositivo portatile (palmare); usare esclusivamente la banda di frequenze MHz; funzionare solamente in fonia (FM); avere un'antenna fissa e non sostituibile; non superare i 500 mw ERP di potenza; ed ovviamente essere compatibile con lo standard ETS L'uso di microfoni esterni (compresi i tipi VOX), cuffie, auricolari, altoparlanti esterni, alimentatori a rete è liberamente permesso, purché il loro uso non cambi le caratteristiche d'omologazione della radio. La banda di frequenze a disposizione è suddivisa in 8 canali simplex da 12.5 khz, le cui frequenze sono state armonizzate per l'uso in tutta Europa. Le frequenze centrali dei canali sono le seguenti: Ch Frequenza (MHz) Le frequenze sono condivise e pertanto, in caso di intenso traffico locale, possono verificarsi interferenze e sovrapposizioni sui canali. Ciò può essere ovviato cambiando canale e/o usando i toni CTCSS o il codice DCS. Il loro uso non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato. I 38 codici CTCSS disponibili e le rispettive frequenze subaudio sono: 10

11 codice Hz codice Hz codice Hz codice Hz Il CTCSS funziona inviando un tono subaudio insieme alla trasmissione radio; questo tono apre in ricezione lo squelch delle sole radio che hanno impostato lo stesso codice di tono. Ciò non significa che più di una persona possa trasmettere contemporaneamente ma semplicemente che un insieme di persone possono condividere lo stesso canale senza dover ascoltare le reciproche conversazioni. Il DCS (Digital Coded Squelch) è un metodo simile e la sua differenza principale rispetto al CTCSS è che esso è digitale invece che analogico. La portata di un apparato PMR 446 all'aperto è di circa 5 chilometri, che ovviamente si riduce all'interno di edifici di cemento armato e zone abitate. 11

12 CANALI LPD Le radio LPD (Low Power Device) non sono apparecchiature radioamatoriali e si possono usare liberamente, senza alcuna formalità burocratica o tassa da pagare. Gli apparati, che devono essere omologati (potenza massima 10 mw, antenna fissa e non sostituibile, modulazione in FM), utilizzano la banda di frequenze MHz. Chi usa un LPD deve fare attenzione a non provocare interferenze ai servizi prioritari, cioè i radioamatori nel segmento MHz ed altri utilizzatori nel segmento MHz. È proprio per questa condivisione di frequenze ( MHz) che elenchiamo qui di seguito i canali LPD, anche se non è chiaro fino a che punto un radioamatore possa liberamente collegarsi con persone che usano gli LPD, utilizzando i propri apparati radioamatoriali. Infatti chiunque (compresi i radioamatori) può comprare ed utilizzare un apparato LPD omologato, ma i regolamenti e le leggi che disciplinano l'attività radioamatoriale in Italia sono piuttosto contraddittori (Le radiocomunicazioni devono effettuarsi con altre stazioni di radioamatore italiane od estere debitamente autorizzate... Le apparecchiature radioelettriche impiegate nelle stazioni di radioamatore [omissis] devono comunque essere utilizzate nel rispetto delle norme di esercizio...) MHz Canale Frequenza Canale Frequenza Canale Frequenza Canale Frequenza MHz Canale Frequenza Canale Frequenza Canale Frequenza Canale Frequenza