La programmazione in regione Emilia-Romagna
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- Filiberto Spada
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1 2014. Anno di cambiamento in ambito europeo e di programmazione dei fondi per lo sviluppo e l'investimento La programmazione in regione Emilia-Romagna Rimini, 16 aprile 2014 Silvia Grandi Responsabile Servizio Intese Istituzionali e Programmi Speciali d Area Direzione Generale Programmazione Territoriale. Intese. Relazioni Internazionali e EU
2 I periodi di programmazione ??? OGGI Periodi vari in base alle politiche 3-5 anni
3 Un po di storia delle politiche/fondi europei Politica di ricerca, limitata inizialmente alla ricerca nucleare (EURATOM Orizzonte 2020) 1957 Politica agricola (Fondo Europeo di Sviluppo Rurale - FEASR) 1962 Politica per la Pesca (Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca - FEAMP) 1970 Politiche per l occupazione (Fondo Sociale Europeo - FSE) 1971 Politica regionale (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR) 1975 Politica comune dei trasporti, Politica comune dell ambiente 1987
4 Nel 2014 Avvio nuova programmazione Invio dell Accordo di Partenariato alla Commissione 22 aprile Elezioni europee maggio 2014 Presentazione dei POR luglio 2014 Presentazione dei programmi di cooperazione territoriale europea settembre 2014 Nomina della nuova commissione Europea secondo semestre Presidenza di turno italiana del Consiglio dell UE secondo semestre Avvia delle attività legislative e di controllo del PE ottobre 2014 Piano d Azione della Strategia Europea Macroregionale Adriatico Ionico
5 Cosa posso fare con Euro Euro Euro 1 milione Euro 10 milioni Euro 100 milioni Euro 1 miliardo Euro 10 miliardi Euro 100 miliardi Euro miliardi Euro seminario o piccolo evento Medio Progetto europeo Grande Progetto europeo Programmi operativi regionali Emilia-Romagna Legge finanziaria medio piccola; Spesa sanitaria annua regione Copro metà del debito pubblico italiano; Metà del BudgetPluriennale dell UE
6 La piramide delle politiche europee Fondi
7 Strategia EUROPA 2020: priorità crescita intelligente Sviluppare economia basata sulla conoscenza e sull innovazione crescita sostenibile promuovere economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva crescita inclusiva promuovere economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale
8 Il Quadro Finanziario Pluriennale dell Unione Europea Adottato in via definitiva il 2 dicembre 2013 e da attuare dal 1 gennaio 2014 Prevede una spesa di 959,99 miliardi di euro per i prossimi 7 anni Focus su crescita e occupazione con un incremento superiore al 37% rispetto al periodo La Politica di Coesione ha una dotazione di 325,149 miliardi di La dotazione per PAC e Sviluppo Rurale è di 373,179 miliardi di 8
9 Il Quadro finanziario Pluriennale dell UE approvato a fine 2013
10 Novità programmazione Riduzione del Budget in termini reali rispetto ai periodi precedenti Prima programmazione a gestione comune per tutte le politiche europee Prima programmazione che prevede forti integrazioni e sinergie tra i fondi Prima programmazione che tende ad un effettiva semplificazione Prima programmazione che prevede forte coinvolgimento/investimenti del settore privatao attraverso strumenti finananziari PPP (Parternariati Pubblico Privati) Concentrazioni tematiche & aumento su Innovazione, PMI, Occupazione Giovanile, Sostenibilità
11 FOCUS: Fondi per la Politica di Coesione per l Italia SOMMA in miliardi di Totale Fondi Strutturali Italia (FESR; FSE) 32,268 Regioni più sviluppate 7,695 Regioni in transizione 1,102 Regioni meno sviluppate 22,334 Cooperazione territoriale 1,137 FEAD - Fondo Aiuto Indigenti 0,659 Politica di Sviluppo Rurale 10,429 Totale Italia 42,697 11
12 Cohesion Policy eligibility
13 Le categorie di regioni Regioni più sviluppate: PIL superiore al 90% della media dell UE 27 In Italia: Emilia-Romagna, Friuli V. Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte,Toscana, Umbria, Veneto, Valle d Aosta, P.A. Trento, P.A. Bolzano) Regioni in transizione: PIL compreso tra il 75% e il 90% della media dell UE 27 In Italia: Abruzzo, Molise e Sardegna Regioni meno sviluppate: PIL inferiore al 75% della media dell UE 27 In Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia 13
14 Le principali novità introdotte approccio integrato allo sviluppo territoriale coordinamento tra i fondi in un Quadro Strategico Comune per FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR e FEAMP una concentrazione tematica su undici obiettivi collegati ad Europa 2020 una filiera di programmazione strategica rafforzata (Quadro Strategico Comune, Accordi di partenariato, programmi operativi nazionali e regionali) un forte orientamento ai risultati (condizionalità, indicatori, e riserva di efficacia ed efficienza) 14
15 L articolazione del pacchetto legislativo Il pacchetto legislativo pubblicato il 17 dicembre 2013 comprende: - il regolamento generale (1303/2013) contenente le disposizioni relative ai 5 fondi FESR, FSE, FEASR e FEAMP e Fondo di Coesione - tre regolamenti specifici per i Fondi per la politica regionale FESR (1301/2013), FSE (1304/2013), Fondo di Coesione (1300/2013) - i regolamenti riferiti alla cooperazione territoriale (Cooperazione territoriale e GECT, 1299 e 1302/2013) - il regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale (1305/2013) 15
16 Coordinamento tra Fondi del QSC Obiettivi tematici Fondi Complementarietà 1 - Ricerca e innovazione FESR, FEASR Programma Horizon ICT FESR, FEASR Connectin Europe Facility 3 - Competitività FESR, FEASR Programma COSME 4 - Energia FESR, FEASR Programma Life 5 - Cambiamento climatico FESR, FEASR Programma Life 6 - Ambiente FESR, FEASR Programma Life 16
17 Coordinamento tra Fondi del QSC Obiettivi tematici Fondi Complementarietà 7 - Trasporti FESR TEN-T Guidelines 8 - Occupazione FSE, FESR FEASR 9 Inclusione sociale FSE, FESR FEASR Programma Erasmus for ALL Programma per il Cambiamento Sociale e l Innovazione 10 Istruzione e formazione FESR, FEASR Programma Erasmus for ALL 11- Capacità amministrativa FESR FSE 17
18 La concentrazione tematica - nelle regioni sviluppate ed in quelle in transizione 80% delle risorse FESR saranno allocate ad efficienza energetica, ict, innovazione e competitività delle PMI, di cui almeno il 20% dedicate al tema energetico (OT4); - almeno un 20% delle risorse FSE a livello nazionale dovranno essere destinate all inclusione sociale - 5% di risorse FESR in ciascuno SM destinate allo sviluppo urbano sostenibile 18
19 La programmazione strategica La filiera della programmazione si articola in: -Quadro Strategico Comune: definito dalla Commissione, fornisce orientamenti strategici per conseguire un approccio di sviluppo integrato utilizzando i fondi FESR, FSE, FEASR, FEMP e Fondo di Coesione -un Accordo di Partenariato sottoscritto da ciascuno SM con la Commissione, indica gli OT e i risultati attesi, l elenco dei programmi e relativa allocazione finanziaria e descrive l approccio integrato allo sviluppo territoriale supportato dai Fondi - Programmi operativi, definiscono per ciascun obiettivo tematico le priorità di investimento, le azioni previste e gli indicatori ad esse collegati, la distribuzione delle risorse derivanti dai Fondi Strutturali e dal cofinanziamento 19
20 Le condizionalità Vengono introdotti tre tipi di condizionalità: -ex ante, definite con riferimento agli 11 obiettivi tematici e per ciascun fondo, da indicare nell AP e nei PO -macro-economiche connesse alla governance economica della UE: La Commissione può chiedere ad uno Stato membro di modificare il suo AP e i programmi rilevanti a sostegno dell attuazione di una raccomandazione del Consiglio, pena la sospensione dei pagamenti -ex post, rispetto al raggiungimento degli obiettivi Europa 2020, milestones e target intermedi 20
21 Il Negoziato nazionale per l Accordo di Partenariato: il Position Paper Il negoziato tra Commissione Europea e governo italiano si è avviato con la pubblicazione del Position Paper ( ) Il documento identifica le principali sfide per lo sviluppo e delinea quattro macro-priorità di investimento ad esse collegate: Sviluppare un ambiente imprenditoriale favorevole all innovazione Costruire infrastrutture performanti e favorire una gestione efficiente delle risorse naturali Incrementare la partecipazione al mercato del lavoro, migliorare l inclusione sociale e aumentare il capitale umano Migliorare la qualità, efficacia e l efficienza della PA 21
22 Il Negoziato nazionale per l AP: il documento Barca Con il documento Metodi e obiettivi per la programmazione dei Fondi Comunitari , ( ) ha preso avvio il percorso di partenariato istituzionale. Il documento introduce 7 innovazioni di metodo, individua 3 opzioni strategiche territoriali legate a mezzogiorno, città ed aree interne e propone per ciascuno degli 11 obiettivi della Politica di Coesione una strategia di intervento articolata in risultati attesi ed azioni da intraprendere per realizzarli 22
23 Il Negoziato nazionale per l AP: il documento Barca Le innovazioni di metodo riguardano la programmazione operativa che deve: 1. definire gli obiettivi sotto forma di risultati attesi, in termini di qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese, 2. far discendere dai risultati attesi la definizione delle azioni con cui conseguirli, 3. associare ad ogni azione i tempi previsti di attuazione, tradotti in previsioni dei flussi di pagamento, 23
24 Il Negoziato nazionale per l AP: il documento Barca 4. rendere disponibili tutte le informazioni con formati unificati, nazionali (opendata) 5. allargare il partenariato a tutti gli stakeholders e coinvolgerlo fino alla fase discendente 6. rafforzare la valutazione, mettendola maggiormente al servizio delle domande del partenariato e dei beneficiari finali 7. rafforzare il presidio del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica nelle funzioni di coordinamento e affiancamento dei programmi della politica di coesione (costituzione Agenzia Sviluppo e Coesione). 24
25 Il Negoziato nazionale per l AP: il confronto partenariale Il confronto partenariale si è svolto su 4 tavoli: Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e Innovazione Valorizzazione, gestione e tutela dell ambiente Qualità della vita e Inclusione sociale Istruzione, formulazione e competenze Ai tavoli hanno partecipato Regioni, Ministeri competenti per materia, stakeholders, con il compito di discutere risultati attesi, indicatori e azioni individuati nel documento Barca 25
26 Il Negoziato nazionale per l AP: allocazione per Fondo 26
27 Il Negoziato nazionale per l AP: tabella riparto risorse 27
28 Il Negoziato nazionale per l AP: cofinanziamento e PON Il tasso di cofinanziamento nazionale è pari al 50%, suddiviso tra Stato e Regioni, tenuto conto delle risorse complessivamente disponibili sul Fondo di Rotazione (24 miliardi di ) Il 10 ottobre è stato raggiunto un accordo tra il Ministro e i Presidenti delle Regioni che stabilisce un cofinanziamento regionale sui POR del 30% del cofinanziamento nazionale e una contribuzione delle Regioni più sviluppate ai PON pari a 2 miliardi. 28
29 Il Negoziato nazionale per l AP: riparto risorse FS per OT 29
30 Il Negoziato nazionale per l AP: riparto risorse FS e FEASR per OT 30
31 Il Negoziato nazionale per l AP: la lista dei programmi 31
32 Il Negoziato nazionale per l AP: la lista dei programmi 32
33 Il Negoziato nazionale per l AP: la lista dei programmi 33
34 Le opzioni strategiche territoriali: l agenda urbana L AP declina l agenda urbana attraverso tre drivers di sviluppo: 1. ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle città (mobilità e logistica sostenibile, risparmio energetico e fonti rinnovabili) 2. pratiche e progettazione per l inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati 3. rafforzamento della capacità della città di potenziare segmenti locali pregiati delle filiere produttive globali a vocazione urbana (servizi avanzati per le imprese, anche sociali, creative e per i servizi ai cittadini). Le Regioni definiscono i criteri per la selezione delle aree urbane e delle Autorità Urbane coinvolte nell attuazione 34
35 Le opzioni strategiche territoriali: le aree interne L AP individua la strategia nazionale per le Aree Interne e prevede due tipologie di azioni: 1. l adeguamento della qualità e quantità dei servizi essenziali (istruzione, mobilità e salute) 2. progetti di sviluppo locale, da realizzare in aree composte da gruppi di comuni e identificate dalle Regioni d intesa con il Comitato tecnico aree interne. I progetti si attuano attraverso APQ sottoscritti dalle Regioni, gli EELL, l amministrazione di coordinamento e le amministrazioni centrali competenti per materia e vengono finanziati dalle Regioni nell ambito dei POR e dei PSR. 35
36 Il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) Programmati nella legge di stabilità miliardi di euro per il settennio, dovrebbero essere allocati prioritariamente per interventi infrastrutturali. E stato proposto un diverso criterio di riparto tra categorie di regioni, rispetto alla vecchia programmazione: 80% a favore delle regioni del sud, 20% a favore delle regioni centro/nord (precedentemente il rapporto era 85-15). 36
37 La programmazione regionale Con la DGR 1691 del 18 novembre 2013 la Regione ha avviato formalmente la elaborazione dei Programmi Operativi Regionali, consentendo di avviare da un lato il confronto partenariale e dall altro il raccordo con i servizi competenti della Commissione Europea. 37
38 La programmazione regionale La DGR 1691/13 istituisce un Comitato Permanente con il compito di sviluppare il Documento Strategico Regionale. Il Comitato: assicura la massima integrazione della strategia e degli obiettivi specifici dei diversi POR, effettua il raccordo con le AdG dei PON per massimizzare la partecipazione del sistema regionale alle misure elaborate alla scala nazionale; promuove l integrazione degli strumenti attuativi delle politiche comunitarie nelle aree territoriali strategiche 38
39 La programmazione regionale La DGR 1691/13 ha adottato gli esiti del lavoro svolto dal Comitato dei direttori e dal tavolo tecnico Politiche di Coesione (definiti con dgr. 930/2012), ovvero: Quadro di contesto della regione Emilia-Romagna (utile a definire il posizionamento macroeconomico) Indirizzi per la programmazione dei Fondi Europei in Emilia Romagna 39
40 Le politiche di sviluppo (riferimento: PTR e Tavolo per la crescita inclusiva, intelligente e sostenibile) Le priorità Attrattività del territorio regionale Competitività del territorio regionale Capitale cognitivo per l economia e la società della conoscenza I «capitali» da valorizzare Capitale sociale Capitale territoriale 40
41 Linee di indirizzo per le politiche di sviluppo Gli obiettivi Invertire la tendenza alla decrescita Incrementare il valore aggiunto Equa distribuzione del reddito Politiche territoriali place-based Il metodo Governance Città diffusa della Via Emilia Asta del Po Aree Montane Area del sisma / Cispadana Città della costa Nuovi meccanismi di governo del rapporto pubblico/privato per la collaborazione e la solidarietà 41
42 La strategia per la programmazione : I tre pilastri della strategia Valorizzare il capitale intellettuale Favorire diversificazione e innovazione del sistema produttivo Promuovere coesione sociale e territoriale Innalzare qualità e stock di capitale umano; Contrastare riduzione dell investimento in istruzione e formazione da parte di famiglie e imprese; Migliorare raccordo tra sistema dell istruzione e mondo del lavoro. Orientare il sistema produttivo verso ambiti in crescita, innovativi e ad alto utilizzo di competenze; Rafforzare la relazione tra imprese che operano all estero e PMI locali; Promuovere l innovazione, la ricerca e il trasferimento di tecnologie per accrescere il valore aggiunto della produzione. Elevare qualità dell ambiente e dell infrastrutturazione del territorio; Potenziare qualità dei servizi collettivi; Valorizzare la collaborazione partenariale con il privato su progetti selezionati in attuazione di una strategia condivisa
43 La strategia per la programmazione : Priorità di investimento OT 1 - ricerca e innovazione Priorità di investimento RER Sviluppo ricerca industriale collaborativa e ricerca di interesse industriale per il trasferimento tecnologico e Rete Regionale dell Alta Tecnologia. Sostegno all avvio, insediamento e sviluppo di nuove imprese e professioni dei settori dell alta tecnologia, del terziario innovativo, delle industrie creative 2 - agenda digitale 3 - competitività dei sistemi produttivi 4 - energia sostenibile Completamento copertura territorio con banda larga di seconda generazione, potenziamento della domanda di ICT dei cittadini in termini di utilizzo, digitalizzazione dei processi amministrativi, rafforzamento settore ICT e diffusione ICT nelle imprese. Sviluppo di comparti e filiere forti (agroindustria, edilizia, meccanica) e/o ad alto potenziale di crescita (wellness, industria creativa); rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo; sviluppo produttivo in aree sisma; creazione di impresa; internazionalizzazione dei sistemi produttivi; accesso al credito Promozione dell efficienza energetica e uso dell energia rinnovabile nelle PMI; Sostegno all efficienza energetica e uso dell energia rinnovabile nelle infrastrutture; pubbliche e nel settore dell edilizia abitativa 5 - clima e rischi ambientali Manutenzione della qualità ambientale territoriale e risposte alle criticità di natura idraulica a geologica (aree a rischio di esondazione, frane e rischio sismico) 6 - valorizzazione ris. amb. e culturali 7 - mobilità sostenibile 8 - occupazione 9 - inclusione sociale 10 - istruzione e competenze Misure per migliorare la qualità della falda nelle zone vulnerabili. Sviluppo di prodotti e di tecnologie in grado di generare meno rifiuti. Miglioramento della competitività e della capacità di attrazione delle destinazioni turistiche Governo della domanda di mobilità, sia delle persone che delle merci, favorendo l integrazione delle differenti modalità di trasporto e la razionalizzazione ed efficientamento dei processi logistici. Integrazione nel mercato del lavoro dei NEET. Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti del sistema economico e produttivo. Riconversione lavoratori settori in crisi. Modenizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro Inclusione attiva: inserimento lavorativo categorie svantaggiate, misure di conciliazione. Miglioramento standard di accessibilità e qualità dei servizi di protezione ed inclusione sociale Riduzione dell'abbandono scolastico (sistema regionale IFP). Miglioramento della qualità dell'istruzione superiore (Rete Politecnica). Miglioramento della qualità e accesso alla formazione permanente (capitale umano) 43
44 La strategia per la programmazione : Capacità amministrativa Rafforzare l integrazione delle politiche promosse coi fondi comunitari Assicurare l integrazione territoriale delle politiche di sviluppo regionale Assicurare rafforzamento della capacità amministrativa lungo tutta la filiera istituzionale Costituzione del Comitato permanente per il coordinamento e l integrazione della programmazione (composto da Autorità di gestione dei POR e coadiuvato da strutture coinvolte nelle fasi di programmazione, attuazione, monitoraggio e controllo) 44
45 Come guardare ai Fondi europei e programmi a scala regionale? A gestione indiretta (via Programmi Nazionali, Regionali) Fondo di Sviluppo Rurale (PSR) + PON Fondo di Sviluppo Regionale (POR FESR) + PON Fondo Sociale Europeo (POR FSE) + PON Fondo per gli affari marittimi e la pesca (PON) A gestione diretta (Bandi della Commisssione) Orizzonte 2020 (Ricerca, Sviluppo & Innovazione) Europa Creativa COSME (Piccole Medie Imprese) Erasmus for all Life+ Connecting Europe
46 Programmazione per la Regione Emilia-Romagna Di quante risorse parliamo? PSR milioni agricoltori POR FSE 806 milioni formazione POR FESR 350 milioni Imprese manifatturiere FEP 16 milioni Settore pesca Cooperazione Territoriale Europea 60 milioni Sviluppo territoriale, studi e networking internazionale Altri fondi EU da programmi a gestione diretta Stima 20 milioni Varie attività (ambiente, ricerca, cultura, studi e analisi INFRASTRUTTURE? Totale : 2,5 miliardi Fondi UE: 1 miliardo Fondi cofinanziamento Nazionale: 1,4 miliardi Fondi cofinanziamento Regione e altro: 0,1 miliardi
47
48 Quali strategie di progettazione usare su fondi EU? Dal problema Progetto Finanziamento UE Dalla strategia Programma Integrato Progetti Finanziamento UE Fondo Ue (Bando) Progetto
49 Come integrare i fondi per il territorio? ENI CTE Cultura. FEASR COSME LIFE+ FSE FESR FSC Horizon 2020 FEI
50 Domanda amletica: servono i fondi europei? Come valutarli? - Indicatori - Percezione dei cittadini - Analisi visive - Analisi valutative sugli effetti - Analisi sui costi amministrativi e benefici Comunicare Raccogliere dati durante il processo
51 Chi conoscere bene il territorio domestico in ogni momento può rivelare le basi materiali di un cambiamento E una geografia delle possibilità del territorio, che, incontrandosi con i bisogni latenti, mira a diventare il fondamento di un nuovo sviluppo ELABORAZIONE DA «DEMAT T EIS G., LE M ETA FORE DELLA TERRA, 1985, FELT R I NELLI
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