Le Onde Elettromagnetiche e la Luce

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le Onde Elettromagnetiche e la Luce"

Transcript

1 Le Onde Elettromagnetiche e la Luce Le leggi dell elettromagnetismo prevedono che i campi elettrico e magnetico generati da cariche elettriche in movimento possano propagarsi nello spazio trasportando energia sotto orma di onde elettromagnetiche. Proprietà delle onde elettromagnetiche: - i vettori E r e B r oscillano mantenendosi sempre tra loro perpendicolari; - la direzione di propagazione dell onda elettromagnetica è perpendicolare al piano individuato da E r e B r, si tratta uindi di onde trasversali; - la velocità di propagazione nel vuoto dell onda elettromagnetica è inita e vale 8 c = = m/s ε µ ; i moduli dei vettori sono legati dalla relazione E = cb. - l energia media trasportata nell unità di tempo e per unità di supericie (intensità dell onda elettromagnetica) è data da Il campo E r di una radiazione elettromagnetica che si propaga nella direzione x = E B Max Max e si misura nel SI in µ I 0 E λ W/m. con oscillazioni di reuenza costante è data, nella orma più semplice, dalla x espressione ( ) x ct E x, t = E 0 cos π λ Fig. 5. Onda sinusoidale. dove λ è la lunghezza d onda della radiazione, corrispondente alla distanza tra due massimi di intensità. Lunghezza d onda λ e reuenza di oscillazione sono legate dalla relazione λ = c. Al diminuire del valore della lunghezza d onda la radiazione elettromagnetica assume i seguenti nomi: onde radio, microonde, inrarossi, luce visibile, luce ultravioletta, raggi X, raggi γ. 90

2 In particolare la luce visibile è la parte dello spettro elettromagnetico rivelabile dall occhio umano ed il colore che percepiamo è legato alla lunghezza d onda. Ad esempio per il violetto vale λ = 380 nm = 3800Å (Angstrom) mentre per il rosso vale λ = 760 nm = 7600Å. Polarizzazione. Un'onda elettromagnetica si dice polarizzata uando il vettore campo elettrico oscillando mantiene sempre la stessa direzione. Il piano individuato dalla direzione del vettore E r e dalla direzione di propagazione dell'onda è detto piano di polarizzazione di E r. Ovviamente, poiché i vettori E r e B r sono sempre tra loro perpendicolari, anche il vettore campo magnetico oscillerà mantenendosi su un suo piano di polarizzazione. La luce emessa da una sorgente comune, come il sole o una lampadina, non è polarizzata, la sua energia è emessa sotto orma di onde elettromagnetiche in cui i vettori E r e B r pur mantenendosi tra loro perpendicolari, sono orientati a caso attorno alla direzione di propagazione dell'onda. Quando la luce incide su una supericie piana liscia (ad esempio la supericie del mare o un pavimento), nella rilessione viene parzialmente polarizzata nella direzione parallela alla supericie. Esistono apposite lamine polarizzanti che permettono di polarizzare in una certa direzione la luce non polarizzata. 9

3 La Rilessione e la Rirazione Leggi di Snell: uando un raggio luminoso incide obliuamente sulla supericie che separa due mezzi otticamente trasparenti, una razione dell intensità viene rilessa con un angolo rispetto alla normale uguale a uello di incidenza i, mentre i i r una seconda razione viene riratta nel secondo mezzo lungo una direzione che orma un angolo r Fig. 5. Legge della rilessione e della rirazione. sini rispetto alla normale secondo la relazione = n. sinr La costante n i è detta indice di rirazione del mezzo, e corrisponde al rapporto tra la c velocità della luce nel vuoto e la velocità della luce nel mezzo n = dove n = per v il vuoto o con buona approssimazione per l aria. Per l acua ad esempio n =. 33. La costante n n = è detta indice di rirazione del secondo mezzo relativo al primo. n L indice di rirazione è una unzione decrescente della lunghezza d onda ed è massima per la luce violetta e minima per la luce rossa. Questo ci spiega il enomeno della dispersione cromatica della luce bianca (l'arcobaleno, per esempio). Quando un ascio di luce bianca incide su una supericie rirangente, le diverse componenti cromatiche vengono riratte con angoli di rirazione diversi: le componenti a lunghezza d'onda minore, il blu e il violetto per esempio, vengono riratte maggiormente di uelle a lunghezza d'onda maggiore, il rosso per esempio. Rilessione totale: se la luce passa da un mezzo più rirangente ad un mezzo meno rirangente si avrà n > n e uindi l'angolo r > i. Pertanto esisterà un angolo limite di incidenza i 0 in corrispondenza del uale l'angolo di rirazione vale r o = 90. Il 9

4 n valore dell'angolo limite, acilmente ricavabile dalla legge di Snell, è i = 0 arcsin. Si n noti che per angoli di incidenza i > i 0 non si avrà rirazione nel mezzo e il raggio luminoso verrà totalmente rilesso dalla supericie di separazione e uindi l'energia trasportata dal raggio incidente la si ritrova tutta nel raggio rilesso. Per esempio, nel caso della supericie di contatto tra acua ed aria l angolo limite per un raggio luminoso proveniente dall acua vale i = arcsin = 49 0'. Il enomeno della.33 0 rilessione totale ha numerose applicazioni, tra cui la più importante sono le ibre ottiche, molto utilizzate nelle telecomunicazioni e in campo medico (endoscopia). 93

5 Gli Specchi Per costruire l immagine occorre che il sistema ottico sia in grado di concentrare gli ininiti raggi luminosi che l oggetto emette da tutti i suoi punti in altrettanti punti coniugati il cui insieme ormi l immagine cercata. La veriica di tale costruzione può essere atta graicamente disegnando ra tutti i raggi luminosi emessi, due raggi di cui conosciamo il modo con cui vengono rilessi o riratti. Nel caso dello specchio piano riportato in igura 53 consideriamo anzitutto la punta della reccia nera. Di tutti i raggi emessi seguiamo uello che incide perpendicolarmente allo specchio (e che h p α α h' viene rilesso all indietro nella stessa direzione) e uello che incide nel punto in cui lo specchio interseca il piano orizzontale (e che viene rilesso Fig. 53. Specchio piano. con lo stesso angolo di incidenza). I raggi divergono dopo la rilessione, ma se prolungati all indietro, oltre la supericie dello specchio, le linee s incontrano nel punto corrispondente alla punta della reccia grigia. Si potrebbe veriicare acilmente che in uesto punto s incontrano i prolungamenti di tutti i raggi emessi dalla punta della reccia nera. Un ualunue altro punto della reccia nera emetterà raggi luminosi i cui prolungamenti andranno ad incontrarsi nel punto euivalente della reccia grigia ricostruendo così completamente l immagine della reccia. Se l oggetto è posto a sinistra ad una distanza p dello specchio dove è issata l origine degli assi, l immagine si ormerà a destra ad una distanza. Un immagine ricostruita con i prolungamenti dei raggi, come uella dello specchio piano, si chiama immagine virtuale perché per porterla vedere è necessario uno strumento ottico (per esempio l occhio) che la osservi. Al contrario, nel punto in cui si orma un immagine reale è possibile mettere un oglio di carta (od una pellicola 94

6 otograica) e su uesto vedere il ormarsi dell immagine. Inatti solo nel caso di immagine reale i raggi luminosi passano eettivamente per il punto d'intersezione e uindi l'energia trasportata dai raggi luminosi può, per esempio, impressionare una pellicola otograica. Riassumendo, possiamo dire che l'immagine ormata da uno specchio piano è virtuale, diritta, di dimensioni uguali alle dimensioni dell'oggetto ( h = h' ) e posta alla distanza = p dallo specchio. Analizziamo ora come si ormano le immagini per specchi serici. Uno specchio serico è caratterizzato da un centro di curvatura C ed un raggio di curvatura R e si chiama convesso o concavo a seconda di come è disposta la curvatura. Consideriamo ora uno specchio serico convesso R α p α C di raggio R. In analogia al caso precedente, tracciamo due raggi che si dipartono dalla punta della reccia nera, uello diretto verso il centro C di Fig. 54. Specchio serico convesso. curvatura dello specchio (e che verrà uindi rilesso all indietro nella stessa direzione) e uello che incide nel punto in cui lo specchio interseca il piano orizzontale (e che viene rilesso con lo stesso angolo di incidenza). Anche in uesto caso i raggi dopo la rilessione divergono, ma se prolungati all indietro, oltre la supericie dello specchio, le linee si incontrano nel punto corrispondente alla punta della reccia grigia. Si può veriicare acilmente che in uesto punto si incontrano i prolungamenti di tutti i raggi emessi dalla punta della reccia nera. L immagine che si orma è virtuale, diritta, rimpicciolita e la sua posizione è compresa tra lo specchio ed il centro di curvatura. Consideriamo inine uno specchio serico concavo di raggio R ed una reccia nera posta alla distanza p > R. Tracciamo i due raggi che si dipartono dalla p C punta della reccia nera, uello diretto verso il centro C di curvatura dello specchio (rilesso 95 Fig. 55. Specchio serico concavo.

7 all indietro nella stessa direzione) e uello che incide nel punto in cui lo specchio interseca il piano orizzontale (rilesso con lo stesso angolo di incidenza). I raggi dopo la rilessione si incontrano ad una distanza a sinistra dello specchio. Si può veriicare acilmente che in uesto punto si incontrano tutti i raggi emessi dalla punta della reccia nera. Il tipo d immagine che si orma è, pertanto, reale, capovolta, rimpicciolita e la sua posizione è compresa tra lo specchio e il centro. Se l'oggetto è posto a distanze più ravvicinate si può veriicare acilmente, con la costruzione graica, che il tipo d immagine dipende dalla posizione dell oggetto. Riassumendo possiamo aermare, che: - se p > R l immagine è reale, capovolta e rimpicciolita R - se < p < R - se l immagine è reale, capovolta e ingrandita R p < l immagine è virtuale, diritta e ingrandita E possibile dimostrare che la relazione che lega la posizione dell oggetto e dell immagine, detta anche legge dei punti coniugati, può essere espressa in generale dalla relazione + = dove è la distanza ocale dello specchio e vale p R = per specchi concavi e R = per uelli convessi. Attenzione ai segni in uesta euazione: se si ottiene > 0 l'immagine è reale, altrimenti per < 0 si ha un'immagine virtuale. Si ossevi inoltre che la posizione dell immagine di un oggetto posto all ininito ( p ) coincide con uella del uoco dello specchio. Il rapporto G tra le dimensioni dell immagine h ' e dell oggetto h è detto ingrandimento e si può acilmente dimostrare che vale è diritta, mentre se G < 0 l immagine è capovolta. G = p. Se G > 0 l immagine 96

8 Si noti in particolare che nel caso dello specchio piano R e = 0 per cui si avrà = p e pertanto G = : immagine virtuale ( < 0), diritta ( G > 0) e delle stesse dimensioni dell'oggetto. 97

9 Il Diottro Serico Il diottro è ormato da due mezzi con indice di rirazione assoluti n ed n con n > n separati da una supericie. Il diottro è la base di una ualunue lente. In analogia a uanto visto nel capitolo precendente studiamo graicamente come il diottro è in grado di ricostruire l immagine di un oggetto. Consideriamo come esempio un diottro serico convesso con raggio di curvatura R. Tracciamo due raggi che si dipartono dalla punta della reccia nera posta nel punto distante p, uello diretto verso il centro di curvatura del diottro (che verrà uindi p α n n C α' riratto senza cambiamenti di direzione) e uello che incide con un angolo α nel punto in Fig. 56. Diottro serico convesso. cui lo specchio interseca il piano orizzontale (che viene riratto con un angolo α ' < α ). I raggi dopo la rirazione si incontrano in un punto posto a distanza. Si può veriicare acilmente che in uesto punto si incontrano tutti i raggi emessi dalla punta della reccia nera che incidono con angoli piccoli sulla supericie del diottro. Il tipo di immagine che si orma dipende dalla posizione dell oggetto, nel caso riportato in igura l immagine che si orma è reale, capovolta e rimpicciolita. E possibile dimostrare che la legge dei punti coniugati per un diottro è data da n n n n + =. Se si ottiene > 0 l'immagine è reale, altrimenti per < 0 si ha p R un'immagine virtuale. 98

10 La Lente Sottile Una lente è costituita da un mezzo trasparente alla luce con indice di rirazione n, delimitato da due superici curve o da una supericie curva e una piana. Una lente sottile ha uno spessore piccolo in conronto ai raggi di curvatura delle due superici. n n r R n R r Similmente allo specchio, una lente sottile è in grado di ricostruire ad una distanza (posto sull asse ottico) l immagine di un oggetto distante p. Fig. 57. Lente sottile biconvessa. La legge dei punti coniugati di una lente ha la stessa orma di uella dello specchio, ma l'espressione del uoco è più complessa, perché deve tenere conto delle due superici della lente e del diverso indice di rirazione. Nel caso di una lente sottile la legge dei punti coniugati vale + = dove l espressione per la coordinata del p uoco o lunghezza ocale è legata alle coordinate r e r dei centri di curvatura ( r corrisponde alla supericie della lente più vicina all oggetto), all'indice di rirazione n della lente ed anche all indice di rirazione n del mezzo dove è immersa la lente secondo la relazione n = n r r. Anche in uesto caso se si ottiene > 0 l'immagine è reale, altrimenti per < 0 si ha un'immagine virtuale. Se si considera la distanza ocale in metri, il reciproco, misurato in m, si esprime in diottrie e dà una misura del poter diottrico della lente stessa, cioè della sua capacità di convergenza o di divergenza. Dalla legge dei punti coniugati si ricava la seguente proprietà comune a tutte le lenti: nel caso di un oggetto posto a distanza ininita ( p ), l immagine si orma nel uoco 99

11 ( = ). In particolare, se una lente presenta > 0 uando sulla lente incide un ascio di raggi paralleli all'asse ottico (oggetto all'ininito), all'uscita dalla lente si ha un ascio di raggi convergenti in un punto dell'asse distante dalla lente di una uantità pari alla distanza ocale ( > 0 immagine reale). Viceversa, se la lente ha distanza ocale negativa, uando un ascio di raggi paralleli all'asse ottico incide sulla lente, all'uscita dalla lente i raggi divergono, in modo che 'sembrano' provenire da un punto dell'asse distante dalla lente di una uantità pari alla distanza ocale ( < 0 immagine virtuale). Fig. 58. Proprietà di rirazione di una lente sottile. Questa proprietà a sì che i raggi luminosi che incidono sulla lente, paralleli all asse ottico, abbiano una direzione, una volta riratti dalla lente, passante per il uoco della stessa. Inoltre un raggio che passi per il centro della lente subisce una doppia rirazione che lascia inalterata la sua direzione. Le proprietà di convergenza della lente variano a seconda del tipo di curvatura delle superici. Nella tabella seguente sono riportati i casi più importanti nell ipotesi n > n Tipo lente biconvessa piano convessa biconcava piano concava convessoconcava concavoconvessa r > 0 < 0 < 0 < 0 r < 0 < 0 < 0 > 0 > 0 > 0 > 0 > 0 > 0 < 0 < 0 < 0 ocalizzazione convergente convergente convergente divergente divergente divergente 00

12 Possiamo ora vedere nella igura 59 come una lente sottile ricostruisce un immagine. Tracciamo due raggi emessi dalla punta della reccia nera, il primo parallelo all asse ottico che sappiamo essere riratto lungo una direzione che passa per il uoco della lente, ed il secondo che passi per il centro della lente in modo tale che la sua direzione rimanga inalterata. I raggi riratti (od i loro prolungamenti all indietro a seconda che la lente sia convergente o divergente) s incontrano alla distanza data dalla legge dei punti coniugati. p p Si può veriicare che tutti i raggi emessi dalla punta della reccia nera (od i loro prolungamenti) si incontrano in uesto punto. Un ualunue altro punto della reccia nera emetterà raggi luminosi i cui prolungamenti riratti dalla lente andranno ad incontrarsi nel punto euivalente della reccia grigia, ricostruendo così completamente l immagine dell oggetto. L immagine sarà reale se si orma dalla parte opposta della lente mentre sarà virtuale se si orma dalla stessa parte dell oggetto. Anche per la lente si deinisce ingrandimento lineare G, il rapporto tra le dimensioni dell immagine h ' e dell oggetto h e si può acilmente dimostrare che vale G = p. Si deinisce potere risolutivo di un sistema ottico la minima separazione osservabile tra due oggetti. Fig. 59. Ricostruzione dell immagine da una lente sottile. 0

13 Esempi. Immaginando di usare in aria una lente sottile biconvessa con indice di rirazione n =. 45 e raggio di curvatura R = 0 cm calcolare la lunghezza ocale. n Soluzione: la lunghezza ocale si ottiene dalla ormula = n n =.45, n =, cm r = R = 0 e r = R = 0cm uindi: n = n.45 = = 0.45 cm + 0 cm 0 cm r r 5 r r osservando che =. cm > 0 indica che si tratta di una lente convergente con potere diottrico = 9diottrie. (m). Ponendo un oggetto alla distanza di 0 cm dalla lente dell esercizio precedente calcolare il punto di ormazione dell immagine e speciicare il tipo di immagine. Soluzione: bisogna applicare la legge dei punti coniugati p = 0cm uindi: + = osservando che p p 0cm. cm + = = = = p p p 0. cm = 5cm poichè è positivo l immagine sarà reale, capovolta ed ingrandita con ingrandimento G = =.5. Si veriichi graicamente. p 3. Considerate una bolla serica d aria di raggio R = 5cm posta in acua ( n =. 333), calcolare la lunghezza ocale nell approssimazione di lente sottile e speciicare il tipo di lente. n Soluzione: la lunghezza ocale si ottiene dalla ormula = n n =, n =. 333, 5cm r = R = e r = R = 5cm uindi r r Acua osservando che n = n = = 0.5 cm cm 5cm r r.5 e poiché è negativo la lente sarà divergente. = 0 cm 0

14 4. Un proiettore per diapositive utilizza una lente convergente con distanza ocale = 5cm e proietta su uno schermo che dista dalla lente = 4m. Calcolare: a) a uale distanza dalla lente deve trovarsi la diapositiva ainché l'immagine sia a uoco; b) l'ingrandimento e le dimensioni dell'immagine di una diapositiva di 35 mm (dimensione Soluzione: della diapositiva). a) La distanza a cui deve trovarsi la diapositiva, cioè la posizione p dell'oggetto, si calcola applicando la legge dei punti coniugati + = con = 400cm e = 5cm, ottenendo p p = 5.6cm, cioè la diapositiva è posta ad una distanza di 0.6c m dal uoco della lente. 400cm b) L'ingrandimento si ottiene da G = = = 5. 6 e ricordando la deinizione di G p 5.6cm come rapporto tra le dimensioni dell immagine h ' e dell oggetto h si possono ricavare le dimensioni dell'immagine h ' = Gh = cm 90cm. Cosa si deve are per aumentare la dimensione dell immagine sullo schermo? 5. Utilizzando una macchina otograica con una lente da 50 mm si riprende una persona alta 80 cm che si trova alla distanza di 0 m. Calcolare la posizione e le dimensioni dell'immagine. Soluzione: La macchina otograica, al contrario del proiettore, opera nelle condizioni in cui l'oggetto si trova a grande distanza dalla lente e l'immagine deve ormarsi sulla pellicola, posta vicino alla lente. Dalla legge dei punti coniugati + = con p = 000cm molto p maggiore in modulo di = 5cm, si ricava = 5cm, cioè la pellicola, praticamente, deve trovarsi nel uoco della lente. L'ingrandimento 5cm 3 G = = = = 5 0 e uindi le dimensioni dell'immagine sulla p p 000cm pellicola saranno date da h ' = Gh = cm 9mm. Cosa si deve are per aumentare l immagine sulla pellicola? 6. Mostrare graicamente le proprietà di convergenza di una lente convessa e di divergenza di una lente concava. Soluzione: E suiciente ricostruire la doppia rirazione di un raggio luminoso con direzione iniziale parallela all asse ottico. Fig. 60. Rappresentazione graica della rirazione di una lente. 03

15 Strumenti Ottici: l Occhio Umano L occhio umano è un sistema ottico che orma e proietta le immagini su una supericie sensibile - la retina - ricca di otorecettori (coni e bastoncelli). Il sistema ottico è costituito da un diottro (cornea, umor acueo, e umor vitreo) di indice di rirazione.33 e da una lente biconvessa, il cristallino, di indice di rirazione.44. Cornea, camera anteriore, cristallino e camera posteriore nel loro complesso ormano una lente convergente che proietta le immagini sulla retina, rimpicciolite e capovolte. Una membrana muscolare, l'iride, al cui centro è ricavata un'apertura, la pupilla, serve a diarammare, cioè a regolare la uantità di luce che entra nell'occhio. Poiché la distanza tra la retina ed il cristallino ( ) è issa, ainché l immagine di oggetti posti a diverse distanze (p ) sia a uoco sulla retina, occorre variare la lunghezza ocale della lente. Questo si ottiene mediante il meccanismo di accomodazione, durante il uale la curvatura della accia anteriore del cristallino viene modiicata dalla contrazione dei muscoli ciliari, variando così la distanza ocale ra,4 e,7 cm (uasi 60 diottrie). Se i muscoli ciliari sono rilassati, un occhio normale mette a uoco sulla retina i raggi provenienti da oggetti lontani. Quando l'occhio deve mettere a uoco oggetti vicini, intervengono i muscoli ciliari diminuendo la curvatura della lente in modo da ottenere distanze ocali minori. La distanza ottimale (visione distinta) ra oggetto ed occhio è, in media, di d = 5 0 cm, uesta distanza aumenta con l'invecchiamento della persona, a causa di una maggior rigidità dei muscoli ciliari (presbiopia). Un occhio miope, è un occhio in cui l'immagine - a causa di dietti anatomici tipo eccessiva curvatura della cornea o del cristallino, oppure eccessiva lunghezza della cavità oculare - invece di ormarsi sulla retina, si orma in un punto che si trova davanti alla retina. Un occhio miope riesce a mettere a uoco sulla retina solo le immagini di oggetti vicini, mentre le immagini di oggetti a distanze maggiori risultano 04

16 conuse. Per correggere il dietto della miopia è necessaria una lente correttiva divergente. Al contrario, il dietto visivo per cui l'immagine si orma in un punto che si trova al di la della retina, prende il nome di ipermetropia, uando la causa sono dei dietti anatomici costituzionali, o di presbiopia, uando la causa è, come abbiamo visto, l'invecchiamento isiologico dei muscoli ciliari. In uesti casi il cristallino riesce a ocalizzare bene le immagini di oggetti lontani, ma non riesce a mettere a uoco oggetti vicini. Per correggere uesto dietto occorrerà porre davanti all'occhio una lente convergente. Il dietto dell'astigmatismo, inine, è dovuto a irregolarità nei raggi di curvatura delle varie sezioni del cristallino ed è uello meno acilmente correggibile. 05

17 Strumenti Ottici: la Lente d Ingrandimento Si chiama lente d'ingrandimento una semplice lente biconvessa usata per osservare piccoli oggetti. L'oggetto viene posto tra il uoco e la lente ad una distanza p dalla lente, come mostrato in igura 6, pertanto, come si vede dalla costruzione graica, si orma un'immagine virtuale, diritta e ingrandita ad una distanza dalla lente (immagine che per essere osservata ha bisogno dell'occhio che ne raccolga i raggi luminosi). L'ingrandimento, in generale, dipende dalla distanza p dell'oggetto: inatti dalla legge dei punti coniugati p = (si osservi che, essendo p p p <, si ha < 0 immagine virtuale) e pertanto G = = che p p dipende anche dalla posizione p Fig. 6. Ricostruzione dell immagine da una lente d ingrandimento. dell'oggetto. Se, invece, si assume di ar cadere l'immagine dell'oggetto nel punto della visione distinta dell'occhio umano d = 5 0 cm, allora si può dimostrare che l'ingrandimento della lente dipende solo dalla sua lunghezza ocale. Inatti, si assuma = d0 = 5cm (immagine virtuale) e dalla legge dei punti coniugati uesta volta si ricavi d p = allora G = = = 0 +. p 06

18 Strumenti Ottici: il Microscopio E costituito nel caso più semplice da una prima lente convergente con ocale ob (obiettivo) e da una seconda lente con ocale oc che può essere convergente (oculare positivo) o divergente (oculare negativo) montate all estremità di un tubo lungo L. L obiettivo oculare Fig. 6. Ricostruzione dell immagine da un microscopio con oculare positivo. A A ob ob oc A oc 5 cm L'oggetto da osservare è posto in prossimità dell'obiettivo ad una distanza A appena maggiore della distanza ocale ob, pertanto l obiettivo orma un immagine reale capovolta nel punto A. Questa immagine unge da oggetto per la seconda lente. La posizione dell oculare è tale per cui il punto A viene a trovarsi ad una distanza dall oculare ineriore alla sua distanza ocale e uindi l oculare ormerà un'immagine virtuale ingrandita. Lo strumento è costruito in modo che l immagine inale che si orma in A venga a trovarsi ad una distanza d = 5 0 cm (punto della visione distinta) dall'occhio dell'osservatore posto in prossimità dell oculare. L ingrandimento lineare deinito come il rapporto tra le dimensioni dell immagine e dell oggetto è dato dal prodotto dell'ingrandimento delle due lenti: G ob oc L oc 5cm = G = + ob Goc pob poc ob oc Per esempio con = cm ed L = 6cmsi otterrebbe G = 390. ac = ab 07

19 Il Potere Risolutivo di un Sistema Ottico Si deinisce potere risolutivo di un sistema ottico il reciproco della minima distanza d osservabile tra due punti. Il potere risolutivo è limitato dalla natura ondulatoria della luce e si può dimostrare che n d λ dove n è l indice di rirazione dell elemento in cui l oggetto è immerso e λ la lunghezza d onda della luce utilizzata. Pertanto per migliorare il potere risolutivo di un microscopio si può aumentare n, riempiendo il volume tra l oggetto e l obiettivo con una sostanza ad elevato indice di rirazione (Balsamo del Canada, olio) oppure diminuire la lunghezza d'onda λ della luce utilizzata per illuminare il campione. Un deciso aumento del potere risolutivo si ottiene con il microscopio elettronico, dove la radiazione utilizzata è costituita da un ascio di elettroni che si muove a velocità molto elevata, ottenendo lunghezze d'onda λ associate molto minori delle lunghezze d'onda della luce visibile. Nel caso dell'occhio invece di potere risolutivo si preerisce parlare di acuità visiva, deinita come il reciproco del minimo angolo α sotto cui due punti sono percepiti ancora distinti. Inatti, α D mentre con il microscopio si osservano oggetti D tutti alla stessa distanza, con l'occhio si osservano oggetti a distanze molto diverse ra Fig. 63. Acuità visiva = α. loro e la capacità di distinguere due particolari aumenta man mano che la distanza D ra l'oggetto e l'occhio diminuisce e le dimensioni dell'immagine retinica crescono. 08

20 Esempi. Calcolare il potere d'ingrandimento di una lente di lunghezza ocale di 5 cm. A uale distanza dalla lente deve essere posto un oggetto per avere uesto ingrandimento? Soluzione: Si è visto che per una lente di ingrandimento in condizioni ottimali (immagine nel punto della visione distinta = 5 d0 5 d 0 cm) si ha G = + = + = 6 5 Per ricavare la distanza dell'oggetto dalla lente basta ricordare la deinizione di cui si ricava p = G G = da p = 4.7 cm, cioè in una posizione tra il uoco e la lente, prossima al uoco.. Una persona presbite non riesce più a ocalizzare gli oggetti alla distanza del punto prossimo d = 5 0 cm, ma riesce a mettere correttamente a uoco oggetti che si trovino ad almeno 00 cm. Quale distanza ocale devono avere le lenti degli occhiali usati da uesta persona? Quanto vale l'ingrandimento dell'immagine? Soluzione: Le lenti correttive devono are in modo che tenendo l'oggetto ad una distanza normale (punto prossimo d = 5 0 cm), la lente ne ormi un'immagine virtuale che vada a collocarsi nel punto della visione distinta della persona ( 00 cm). Pertanto possiamo determinare la lunghezza ocale della lente dalla legge dei punti coniugati assumendo p = 5cm, = 00cm (immagine virtuale). Sostituendo, si ottiene: = = 0.03cm 5 00 cioè una lente convergente ( - = +33.3cm ) di potere diottrico 3 diottrie. + = p 00 L'ingrandimento dell'immagine si ottiene da G = = = 4. L'immagine virtuale, p 5 pertanto, è uattro volte più grande dell'oggetto, per cui anche se si trova ad una distanza uadrupla da uella dove è posto l'oggetto, essa appare della stessa grandezza. Inatti, rierendoci alla igura 63, si ha D = 4D, ma l angolo α è lo stesso e pertanto la proiezione sulla retina è la stessa. 09

Le Onde Elettromagnetiche e la Luce

Le Onde Elettromagnetiche e la Luce Le Onde Elettromagnetiche e la Luce Le leggi dell elettromagnetismo prevedono che i campi elettrico e magnetico generati da cariche elettriche in movimento possano propagarsi nello spazio trasportando

Dettagli

Esercizi di Ottica. Università di Cagliari Laurea Triennale in Biologia Corso di Fisica

Esercizi di Ottica. Università di Cagliari Laurea Triennale in Biologia Corso di Fisica Università di Cagliari Laurea Triennale in Biologia Corso di Fisica Esercizi di Ottica 1. Un fascio di luce di lunghezza λ passa attraverso una fenditura rettangolare di larghezza a. La sua immagine viene

Dettagli

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare 2 Lenti Le lenti sono costituite da un mezzo rifrangente, di indice di rifrazione n, omogeneo, delimitato da superfici sferiche nel caso in cui il mezzo circostante é l aria: l equazione delle lenti é

Dettagli

FISICA. CdS Scienze Biologiche. Stefania Spagnolo. Dip. di Matematica e Fisica Ennio De Giorgi

FISICA. CdS Scienze Biologiche. Stefania Spagnolo. Dip. di Matematica e Fisica Ennio De Giorgi FISICA CdS Scienze Biologiche Stefania Spagnolo Dip. di Matematica e Fisica Ennio De Giorgi http://www.dmf.unisalento.it/~spagnolo stefania.spagnolo@le.infn.it (please, usate oggetto/subject: CdSBiologia)

Dettagli

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E LE LORO PROPRIETÀ Una lente è uno strumento costituito da un mezzo trasparente delimitato da due superfici curve, oppure da una

Dettagli

Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva.

Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva. 1 Le lenti Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva. Si chiama asse ottico della lente la retta che congiunge i centri

Dettagli

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) Ottica geometrica Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) All interno di un mezzo omogeneo la propagazione e rettilinea: i raggi luminosi sono pertanto rappresentati da tratti

Dettagli

I raggi luminosi. Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce. il modello ondulatorio (Christiaan Huygens)

I raggi luminosi. Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce. il modello ondulatorio (Christiaan Huygens) I raggi luminosi Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce il modello corpuscolare (Newton) * la luce è un flusso di particelle microscopiche il modello ondulatorio (Christiaan Huygens) *

Dettagli

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, come strumento ottico proprio l occhio. Schema dell occhio

Dettagli

LENTI SOTTILI. Le lenti sottili sono gli strumenti ottici più importanti tra quelli più semplici.

LENTI SOTTILI. Le lenti sottili sono gli strumenti ottici più importanti tra quelli più semplici. LENTI SOTTILI Chiamiamo lente un qualsiasi corpo trasparente limitato da due superfici curve o da una superficie piana ed una curva, in grado di trasmettere un fascio di luce focalizzandolo in modo da

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICE OTTICA LEZIONE 33

ONDE ELETTROMAGNETICE OTTICA LEZIONE 33 ONDE ELETTROMAGNETICE OTTICA LEZIONE 33 L'Ottica Geometrica è la più antica branca dell'ottica: essa studia i fenomeni ottici assumendo che la luce si propaghi mediante raggi rettilinei. Dal punto di vista

Dettagli

Ottica (1/2) Ottica geometrica Lezione 17, 3/12/2018, JW ,

Ottica (1/2) Ottica geometrica Lezione 17, 3/12/2018, JW , Ottica (1/2) Ottica geometrica Lezione 17, 3/12/2018, JW 19.1-19.2, 19.5-19.7 1 1. Fronti d'onda e raggi Se lasciamo cadere un sasso in una pozza, dal punto di impatto partono onde circolari. Le circonferenze

Dettagli

SPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa.

SPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa. SPECCHI SPECCHI PIANI Per specchio si intende un dispositivo la cui superficie è in grado di riflettere immagini di oggetti posti davanti a essa. Uno specchio è piano se la superficie riflettente è piana.

Dettagli

LE LENTI GLI ELEMENTI CARATTERISTICI DI UNA LENTE

LE LENTI GLI ELEMENTI CARATTERISTICI DI UNA LENTE LE LENTI Le lenti sono corpi omogenei trasparenti costituiti da due superfici curve oppure una curva e una piana; di solito si utilizzano sistemi di lenti con superfici sferiche, attraverso cui la luce

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE. E = c. ω =

ONDE ELETTROMAGNETICHE. E = c. ω = ONDE ELETTROMAGNETICHE E B ( x, t) E0sen( kx ωt) ( x, t) B0sen( kx ωt) E B c ν T λ c λν T k 2π λ ω 2π T h E ωhω 2 π LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO 7.5 0 4 Hz Sensibilità occhio umano 3.7 0 4 Hz λν c 3 0 8

Dettagli

VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA. FGE aa

VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA. FGE aa VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA FGE aa.2015-16 OBIETTIVI Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione Lenti biconcave e lenti biconvesse, fuoco principale e distanza focale Potere refrattivo di

Dettagli

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Parametri fisici Raggio di curvatura (cm) Cornea 0.8 Anteriore del cristallino Posteriore del cristallino.0 0.6 Indice di

Dettagli

Lezione 22 - Ottica geometrica

Lezione 22 - Ottica geometrica Lezione 22 - Ottica geometrica E possibile, in certe condizioni particolari, prescindere dal carattere ondulatorio della radiazione luminosa e descrivere la propagazione della luce usando linee rette e

Dettagli

RIFLESSIONE. Riflessione - 1/17

RIFLESSIONE. Riflessione - 1/17 RIFLESSIONE Sommario Leggi della riflessione... 2 Specchi piani... 3 Specchi sferici... 6 Lunghezza focale di specchi sferici... 9 Immagine generata da specchi sferici... 11 Ingrandimento generato da specchi

Dettagli

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi

Dettagli

Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio:

Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio: Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio: Specchi piani O e un oggetto (= sorgente di luce), nel caso piu semplice e puntiforme Immagine virtuale

Dettagli

OTTICA (1) RIFLESSIONE E SPECCHI Lezione17, 4/12/2017, JW

OTTICA (1) RIFLESSIONE E SPECCHI Lezione17, 4/12/2017, JW OTTICA (1) RIFLESSIONE E SPECCHI Lezione17, 4/12/2017, JW 19.1-19.4 1 1. Fronti d'onda e raggi Se lasciamo cadere un sasso in una pozza, dal punto di impatto partono onde circolari. Le circonferenze indicano

Dettagli

I- Visione, lenti, microscopio

I- Visione, lenti, microscopio AA 20/202 Corso di Basi Fisiche Prof Tommaso Bellini I- Visione, lenti, microscopio Formare un immagine Ingredienti: -Luce - Supporto dell immagine - retina - pellicola fotografica - sensore macchina fotografica

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 Leggi dell ottica 1. Il raggio incidente, il raggio riflesso e il raggio rifratto giacciono sullo stesso piano 2.

Dettagli

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica 1 I raggi luminosi 1 I raggi luminosi Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce il modello corpuscolare (Newton) la luce è un flusso di particelle microscopiche il modello ondulatorio (Christiaan

Dettagli

d >> λ rettilinea raggio luminoso riflessione rifrazione

d >> λ rettilinea raggio luminoso riflessione rifrazione Ottica geometrica Proprietà più macroscopiche della luce d >> λ Propagazione rettilinea della luce (no diffrazione) Fondamentale concetto di raggio luminoso il cui percorso è determinato dalle leggi della

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

I esonero di Ottica Geometria a.a compito A

I esonero di Ottica Geometria a.a compito A I esonero di Ottica Geometria a.a. 2016-17 compito A Un onda elettromagnetica piana con frequenza 5x10 12 Hz entra con incidenza normale in un mezzo spesso 10 Km. Sapendo che la luce impiega un tempo t=50

Dettagli

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO 11.1. In un parallelepipedo di quarzo (n q = 1.553) è scavato un cilindro di raggio R = 10 cm ripieno di acetone (n a = 1.358). Un fascio uniforme di luce di sezione LxL = 20x20

Dettagli

I Esonero di Elementi di Ottica del 13/06/2011

I Esonero di Elementi di Ottica del 13/06/2011 I Esonero di Elementi di Ottica del 13/06/2011 1) L onda elettromagnetica piana sinusoidale di frequenza f= 100 khz emessa da un sottomarino in superficie, si propaga orizzontalmente sia nell aria che

Dettagli

Formazione dell'immagine

Formazione dell'immagine Ottica geometrica Percepiamo la luce perché ci arriva direttamente dalla sorgente oppure riflessa dagli oggetti L'emissione della luce è complessa da capire, mentre la propagazione è, di solito, più semplice

Dettagli

Unità didattica 9. Nona unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 9. Nona unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 9 La radiazione visibile.... 2 L ottica.... 3 Velocità della luce... 4 La riflessione.. 5 Riflessione negli specchi piani.. 6 Riflessione negli specchi curvi..... 7 Formazione dell immagine

Dettagli

Modelli per l ottica

Modelli per l ottica Modelli per l ottica Ottica quantistica se si trascurano gli effetti quantistici Elettrodinamica di Maxwell se si trascurano le emissioni di radiazione Ottica ondulatoria per piccole lunghezze d onda può

Dettagli

La luce Pagina 1 di 12. I raggi di luce

La luce Pagina 1 di 12. I raggi di luce La luce Pagina di I raggi di luce L ottica è quella parte della fisica che studia la propagazione della luce e la sua interazione con i corpi materiali. L esperienza comune ci consente di affermare che

Dettagli

Prova scritta di Esperimentazion di Fisica 2 del 14/2/2000 1

Prova scritta di Esperimentazion di Fisica 2 del 14/2/2000 1 Prova scritta di Esperimentazion di Fisica del 4//000 Una lente divergente viene usata per formare un'immagine virtuale di un oggetto reale. L'oggetto è sulla sinistra della lente, a 80 cm, e l'immagine

Dettagli

Esercizi Ottica: la rifrazione

Esercizi Ottica: la rifrazione Esercizi Ottica: la rifrazione " = = = "# "# 1) Scrivere la legge di snell tra due superfici di indice di rifrazione n1 (mezzo dove parte l onda) e n2 (mezzo dove l onda arriva). Se l indice di rifrazione

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda.

OTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda. Un raggio di luce si propaga rettilineamente in un mezzo omogeneo ed isotropo con velocità: c v =, n > 1 n OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2

OTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2 OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica si occupa di tutta quella branca della fisica che ha a che fare con lenti, specchi, vetri e cose simili. Viene chiamata geometrica in quanto non interessa la natura

Dettagli

5 Lenti e Specchi. Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali

5 Lenti e Specchi. Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali Laboratorio di didattica della Fisica (III modulo): Metodologie di insegnamento del Laboratorio di Ottica Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali 5

Dettagli

Ottica Geometrica. (λà 0 trascuriamo i fenomeni di diffrazione )

Ottica Geometrica. (λà 0 trascuriamo i fenomeni di diffrazione ) Ottica Geometrica Ottica Geometrica Metodo approssimato che permette di studiare il comportamento della luce quando incontra discontinuità nello spazio in cui si propaga, nei casi in cui la lunghezza d

Dettagli

- Formazione delle immagini per riflessione: specchio sferico

- Formazione delle immagini per riflessione: specchio sferico Ottica geometrica: - condizione di validità: o occorre conrontare la lunghezza d onda λ della luce e le dimensioni degli oggetti su cui la luce incide. Se λ è MINORE, valgono le leggi dell ottica geometrica.

Dettagli

Corso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2

Corso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2 Corso di Laurea in Astronomia Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA A.A. 01-013 Indice 1 Introduzione 5 1.1 Indice di rifrazione.............................. 5 1. Riflessione e rifrazione............................

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

Riassunto lezione 14

Riassunto lezione 14 Riassunto lezione 14 Onde meccaniche perturbazioni che si propagano in un mezzo Trasversali Longitudinali Interferenza (principio di sovrapposizione) Onde elettromagnetiche (si propagano anche nel vuoto)

Dettagli

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE INTERFERENZA - F. Due onde luminose in aria, di lunghezza d onda = 600 nm, sono inizialmente in fase. Si muovono poi attraverso degli strati di plastica trasparente di lunghezza L = 4 m, ma indice di rifrazione

Dettagli

I prolungamenti di due raggi riflessi si incrociano in un punto che diventa l'immagine dell'oggetto.

I prolungamenti di due raggi riflessi si incrociano in un punto che diventa l'immagine dell'oggetto. Riflessione e specchi Immagini reali e immagini virtuali Abbiamo applicato le leggi della riflessione per studiare le immagini che si vengono a creare in presenza di uno specchio piano. L'immagine che

Dettagli

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO 1 INTERFERENZA Massimi di luminosità Onda incidente L onda prodotta alla fenditura S0, che funge da sorgente, genera due onde alle fenditure

Dettagli

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT1. Ottica geometrica e polarizzazione

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT1. Ottica geometrica e polarizzazione Scopo dell'esperienza: Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT Ottica geometrica e polarizzazione. Misura della distanza focale di una lente sottile; 2. misura

Dettagli

Lezione 12. Sistemi di Lenti. TRE Università degli Studi ROMA. Laboratorio di Calcolo per l Ottica 1/9

Lezione 12. Sistemi di Lenti. TRE Università degli Studi ROMA. Laboratorio di Calcolo per l Ottica 1/9 Lezione 12 Sistemi di Lenti 1/9 Ingrandimento angolare Abbiamo visto che quando si pone un oggetto tra il fuoco e il centro di una lente semplice, l immagine risulta Virtuale e Ingrandita. L ingrandimento

Dettagli

6/5/2003 2F PNI ottica geometrica: conoscenza e comprensione

6/5/2003 2F PNI ottica geometrica: conoscenza e comprensione Claudio Cereda ottica maggio 2007 pag. 6/5/2003 2F PNI ottica geometrica: conoscenza e comprensione Conoscenza ) Spiegare la dierenza tra dispersione e diusione della luce La dispersione è la proprietà

Dettagli

Capitolo 4. Sistemi ottici

Capitolo 4. Sistemi ottici Capitolo 4 Sistemi ottici Si chiama sistema ottico un sistema di lenti e specchi, cioé dispositivi riflettenti e rifrangenti, quindi una successione di superfici riflettenti e rifrangenti che delimitano

Dettagli

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II Scopo dell'esperienza: Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT Ottica geometrica e polarizzazione. Misura della distanza focale di una lente sottile; 2. misura

Dettagli

Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2)

Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it

Dettagli

5 Fondamenti di Ottica

5 Fondamenti di Ottica Laboratorio 2B A.A. 2012/2013 5 Fondamenti di Ottica Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione

Dettagli

Esercizi di Fisica LB - Ottica

Esercizi di Fisica LB - Ottica Esercizi di Fisica LB - Ottica Esercitazioni di Fisica LB per ingegneri - A.A. 2003-2004 Esercizio Un sistema ottico centrato è costituito (da sinistra a destra) da una lente sottile biconcava (l indice

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE Fisica generale II, a.a. 01/014 OND LTTROMAGNTICH 10.1. Si consideri un onda elettromagnetica piana sinusoidale che si propaga nel vuoto nella direzione positiva dell asse x. La lunghezza d onda è = 50.0

Dettagli

LENTI E SISTEMI DI LENTI

LENTI E SISTEMI DI LENTI LENTI E SISTEMI DI LENTI DESCRIZIONE DELLA POSIZIONE DI UN OGGETTO Una grandezza che interviene nello studio di numerosissimi fenomeni fisici e' la POSIZIONE di un sistema di cui si vuole studiare il comportamento.

Dettagli

Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi

Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi 1 Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi Parte 2 Indice di rifrazione e legge di Snell Riflessione totale e sua applicazione alle fibre ottiche Lenti sottili e diagrammi a raggi Equazioni delle lenti

Dettagli

Note di ottica geometrica.

Note di ottica geometrica. Note di ottica geometrica. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, novembre 2012. Indice 1 ttica geometrica 1 2 Riflessione. 2 2.1 La legge della riflessione..............................

Dettagli

Lezione 3 Lenti sottili e diagrammi a raggi Equazioni delle lenti sottili e ingrandimento Equazione del costruttore di lenti

Lezione 3 Lenti sottili e diagrammi a raggi Equazioni delle lenti sottili e ingrandimento Equazione del costruttore di lenti Corso di in Dr. Andrea Malizia Equazioni delle lenti sottili e ingrandimento Equazione del costruttore di lenti lente: corpo delimitato da superfici curve che rifrangono la luce creando un immagine asse

Dettagli

Specchi sferici concavi

Specchi sferici concavi Secchi serici concavi A artire dall euazione dello secchio serico concavo, è ossibile studiare dove si orma l immagine al variare della osizione dell oggetto Se (cioè i raggi incidenti sono aralleli all

Dettagli

OTTICA & TELESCOPI Junior2 & Senior

OTTICA & TELESCOPI Junior2 & Senior Olimpiadi Italiane di Astronomia 2019 OTTICA & TELESCOPI Junior2 & Senior Olimpiadi di Astronomia 2019 Selezione Interregionale Lazio astrolimpiadi.lazio@iaps.inaf.it Valeria Mangano INAF IAPS Roma Programma

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

Titolo: Occhiali da vista

Titolo: Occhiali da vista Plan Titolo: Occhiali da vista Argomenti: Occhiali da vista Tempo: 90 minuti (2 lezioni) Età:15 16 anni Differenziazione: Linee guida, supporti ICT, etc.: Agli alunni più capaci può essere richiesto di

Dettagli

Esercizi di Fisica Generale

Esercizi di Fisica Generale Esercizi di Fisica Generale 4. ttica prof. Domenico Galli, dott. Daniele Gregori, dott. lessandro Tronconi 27 marzo 202 I compiti scritti di esame del prof. D. Galli e del prof. U. Marconi propongono 3

Dettagli

Occorre semplificare

Occorre semplificare i concetti dell ottica applicati al nostro occhio il nostro occhio è troppo complesso Le sue dimensioni e caratteristiche variano da soggetto a soggetto Le sue funzioni variano al variare dell età e della

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE B B o E o E v z y x B E o B o E T λ t x E = E(x,t) v = B = B(x,t) λ T = λf VELOCITA DELLA LUCE NEL VUOTO nel vuoto (unità S.I.) v c c = 3 10 8 m s 1 velocità

Dettagli

ACUITÀ VISIVA, DIOTTRIE E LENTI CORRETTIVE: TUTTO CIÒ CHE NON SERVE SAPERE PER GUARIRE LA VISTA

ACUITÀ VISIVA, DIOTTRIE E LENTI CORRETTIVE: TUTTO CIÒ CHE NON SERVE SAPERE PER GUARIRE LA VISTA ACUITÀ VISIVA, DIOTTRIE E LENTI CORRETTIVE: TUTTO CIÒ CHE NON SERVE SAPERE PER GUARIRE LA VISTA Ci proponiamo in questo articolo di gettare luce su tre argomenti sempre molto confusi e malcompresi: l acuità

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

LE EQUAZIONI DI MAXWELL E LE ONDE ELETTROMAGNETICHE. Problemi di Fisica. Elettromagnetismo. Le Equazioni di Maxwell e le Onde Elettromagnetiche

LE EQUAZIONI DI MAXWELL E LE ONDE ELETTROMAGNETICHE. Problemi di Fisica. Elettromagnetismo. Le Equazioni di Maxwell e le Onde Elettromagnetiche Problemi di Fisica Elettromagnetismo Le Euazioni di Maxwell e le Onde Elettromagnetiche Calcolare la corrente di spostamento che attraversa un condensatore piano avente armature circolari di raggio 5,0

Dettagli

Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo

Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo ESPERIENZA 7 Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione 1. Argomenti Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo 2. Montaggio Fig. 1 3. Note al montaggio 3.1 Fissare

Dettagli

Ottica geometrica. L ottica geometrica tratta i. propagazione in linea retta e dei. rifrazione della luce.

Ottica geometrica. L ottica geometrica tratta i. propagazione in linea retta e dei. rifrazione della luce. Ottica geometrica L ottica geometrica tratta i fenomeni che si possono descrivere per mezzo della propagazione in linea retta e dei fenomeni di riflessione e la rifrazione della luce. L ottica geometrica

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. L'Ottica Geometrica studia le leggi dei raggi, schematizzandoli in rette geometriche

OTTICA GEOMETRICA. L'Ottica Geometrica studia le leggi dei raggi, schematizzandoli in rette geometriche OTTICA GEOMETRICA L'Ottica Geometrica studia le leggi dei raggi, schematizzandoli in rette geometriche Le leggi dell'ottica geometrica Tutti i fenomeni luminosi trovano rigorosa spiegazione nella teoria

Dettagli

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro?

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro? QUESITI 1 FENOMENI ONDULATORI 1. (Da Medicina 2008) Perché un raggio di luce proveniente dal Sole e fatto passare attraverso un prisma ne emerge mostrando tutti i colori dell'arcobaleno? a) Perché riceve

Dettagli

Ottica. 1 p + 1 q = 2 R

Ottica. 1 p + 1 q = 2 R - - I amosi specchi ustori usati da rchimede per bruciare le navi nemiche erano specchi serici. Sapendo che la distanza delle alture, dove erano posti gli specchi, dal mare era di 00 m, dite uale doveva

Dettagli

PDF Compressor Pro OTTICA GEOMETRICA. Prof Giovanni Ianne

PDF Compressor Pro OTTICA GEOMETRICA. Prof Giovanni Ianne OTTICA GEOMETRICA Prof Giovanni Ianne L ottica geometrica studia la propagazione della luce senza fare nessuna ipotesi sulla sua natura. Essa si basa sul concetto di raggio luminoso e sulle leggi della

Dettagli

Lenti sottili. Lenti convergenti e divergenti

Lenti sottili. Lenti convergenti e divergenti Lenti sottili Lente: oggetto trasparente con due superfici rifrangenti luce rifrange entrando la lente e rifrange di nuovo uscendo Le due superfici sono approssimativamente sferiche con raggi r " e r #

Dettagli

S P E T T R O S C O P I A. Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie Dr.ssa Rosa Terracciano

S P E T T R O S C O P I A. Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie Dr.ssa Rosa Terracciano S P E T T R O S C O P I A SPETTROSCOPIA I PARTE Cenni generali di spettroscopia: La radiazione elettromagnetica e i parametri che la caratterizzano Le regioni dello spettro elettromagnetico Interazioni

Dettagli

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f Ot Una lente sottile con focale f 50 mm è utilizzata per proiettare su di uno schermo l immagine di un oggetto posto a 5 m. SI determini la posizione T dello schermo e l ingrandimento che si ottiene La

Dettagli

LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO

LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO ALUNNI CLASSI QUINTE SAN BERARDO Ins. DE REMIGIS OSVALDO Ins.SANTONE M. RITA CHE COS E LA LUCE? Perché vediamo gli oggetti? Che cos è la luce? La propagazione della luce

Dettagli

Lezione 4 Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Esempio di diottro sferico: l occhio e le sue anomalie

Lezione 4 Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Esempio di diottro sferico: l occhio e le sue anomalie Dr. Andrea Malizia Lezione 4 Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Esempio di diottro sferico: l occhio e le sue anomalie Diottro piano e sferico Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss

Dettagli

Onde elettromagnetiche

Onde elettromagnetiche Onde elettromagnetiche 24 ordini di grandezza in f (o λ) si propagano nel vuoto con velocita c = 299,792,458m/s in mezzi trasparenti, leggermente meno veloci 206 Origini delle onde elettromagnetiche Legge

Dettagli

Si intende la risposta di un materiale all esposizione alle radiazioni elettromagnetiche ed in particolare alla luce visibile.

Si intende la risposta di un materiale all esposizione alle radiazioni elettromagnetiche ed in particolare alla luce visibile. PROPRIETA OTTICHE DEI MATERIALI Si intende la risposta di un materiale all esposizione alle radiazioni elettromagnetiche ed in particolare alla luce visibile. Tratteremo inizialmente i concetti ed i principi

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

ABERRAZIONI OCULARI MONOCROMATICHE E FILM LACRIMALE

ABERRAZIONI OCULARI MONOCROMATICHE E FILM LACRIMALE Università degli Studi di Padova Facoltà di Scienze MM.FF.NN Corso di Laurea in Ottica e Optometria TESI DI LAUREA ABERRAZIONI OCULARI MONOCROMATICHE E FILM LACRIMALE Monochromatic aberrations and tear

Dettagli

Combinazioni di più diottri: le lenti

Combinazioni di più diottri: le lenti LENTI Combinazioni di più diottri: le lenti LENTI semplici Convergenti : ) biconvessa, 2) piano-convessa, 3) concavo-convessa Divergenti : 4) biconcava, 5) piano-concava, 6) convesso-concava LENTI composte

Dettagli

LA RIFRAZIONE E LA RIFLESSIONE DELLA LUCE. IV^C 2016/2017 Lepore Gianluca Ianniciello Antonio

LA RIFRAZIONE E LA RIFLESSIONE DELLA LUCE. IV^C 2016/2017 Lepore Gianluca Ianniciello Antonio LA RIFRAZIONE E LA RIFLESSIONE DELLA LUCE IV^C 2016/2017 Lepore Gianluca Ianniciello Antonio INTRODUZIONE La riflessione e la rifrazione della luce si possono spiegare utilmente supponendo che la luce

Dettagli

Lezione 4 Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Esempio di diottro sferico: l occhio e le sue anomalie

Lezione 4 Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Esempio di diottro sferico: l occhio e le sue anomalie Dr. Andrea Malizia Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Esempio di diottro sferico: l occhio e le sue anomalie Diottro piano e sferico Diottro piano e sferico Approssimazioni di Gauss Approssimazioni

Dettagli

Unità 9. I raggi luminosi

Unità 9. I raggi luminosi Unità 9 I raggi luminosi 1. La luce La luce è un'onda elettromagnetica, ma per studiare alcuni fenomeni ottici basta considerarla un insieme di raggi luminosi. Un raggio luminoso è un fascio di luce molto

Dettagli

Aberrazioni. Aberrazioni

Aberrazioni. Aberrazioni Aberrazione Sferica o di Apertura Minimizziamo la AS: 2. impiego di superfici asferiche (vd dopo applicazione in telescopi) Aberrazione Sferica o di Apertura Minimizziamo la AS: 2. impiego di superfici

Dettagli

Lezione 21 - Onde elettromagnetiche

Lezione 21 - Onde elettromagnetiche Lezione 21 - Onde elettromagnetiche Nella prima metà dell 800 Maxwell dimostrò definitivamente che un raggio di luce non è altro che una configurazione di campi elettrici e magnetici in moto Si deve quindi

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Set dimostrativo di ottiche per laser U17300 e set supplementare Istruzioni per l uso 1/05 ALF Sommario Pagina N. esp. Esperimento Kit da utilizzare 1 Introduzione 2 Fornitura 3 E1

Dettagli

La riflessione della luce

La riflessione della luce 1 La riflessione della luce La riflessione della luce La luce che passa attraverso un piccolo foro praticato in uno schermo opaco forma un sottile fascio luminoso detto raggio di luce. Quando un raggio

Dettagli

GIOCARE CON LA LUCE. Tutor: Francesca Bonfigli, Daniele Murra

GIOCARE CON LA LUCE. Tutor: Francesca Bonfigli, Daniele Murra GIOCARE CON LA LUCE IL MICROSCOPIO OTTICO: PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E DESCRIZIONE Tutor: Francesca Bonfigli, Daniele Murra E-mail: francesca.bonfigli@enea.it, daniele.murra@enea.it Introduzione all argomento

Dettagli

Formula lenti sottili

Formula lenti sottili Formula lenti sottili p f q Oggetto Immagine per convenzione p>0 se sta a sinistra della lente (spazio degli oggetti ); p0 se sta a destra della lente (spazio delle immagini

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Set dimostrativo di ottiche per laser Set supplementare Istruzioni per l uso 06/18 ALF Sommario Pagina 1 2 3 3 3 4 4 4 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 9 9 10 10 10 11 11 11 12 N. esp. E1

Dettagli

Ottica geometrica. Studio dei fenomeni dell ottica che possono essere spiegati con semplici regole geometriche

Ottica geometrica. Studio dei fenomeni dell ottica che possono essere spiegati con semplici regole geometriche Ottica geometrica Studio dei enomeni dell ottica che ossono essere siegati con semlici regole geometriche La rilessione î rˆ Leggi della rilessione. Raggio incidente, raggio rilesso e normale (erendicolare)

Dettagli

ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA

ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA Prima di ogni argomento sono raccolte alcune formule utili, e non banali, per lo svolgimento degli esercizi. Si presuppongono lo studio e la comprensione teorica delle stesse.

Dettagli

Fisica Generale B. 3. Esercizi di Ottica. Esercizio 1. Esercizio 1 (III) Esercizio 1 (II) ! 1. = v = c 2.

Fisica Generale B. 3. Esercizi di Ottica. Esercizio 1. Esercizio 1 (III) Esercizio 1 (II)  ! 1. = v = c 2. Fisica Generale B 3. Esercizi di Ottica http://campus.cib.unibo.it/490/ May 7, 0 Esercizio La fiamma di un fornello, continuamente e regolarmente rifornita di sale da cucina, costituisce una sorgente estesa

Dettagli

La riflessione: formazione delle immagini 2016

La riflessione: formazione delle immagini 2016 Vogliamo provare che l immagine prodotta da uno specchio piano, si trova alla stessa distanza della sorgente dallo specchio. Con riferimento alla figura, vogliamo provare che AC = CB. Per provare l affermazione,

Dettagli