La Disfagia nelle Gravi Cerebrolesioni Acquisite

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La Disfagia nelle Gravi Cerebrolesioni Acquisite"

Transcript

1 La Disfagia nelle Gravi Cerebrolesioni Acquisite /Severe Acquired Brain Injury (SABI) Dott.sa Patrizia Cancialosi Logopedista Esperta e Psicopedagogista, specializzata in Deglutologia Referente di Logopedia A. O. U. Città della Salute e della Scienza di Torino - Presidio C.T.O./ M. Adelaide, R.R.F. Gravi Cerebrolesioni Acquisite, di III livello patrizia.cancialosi@virgilio.it Milano 4/04/14 1

2 Le GCA e Le GCLA ( Dal protocollo di Valutazione di Minima del paziente con GCA. SIMFER Fossano 2007 Per GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA (GCA) Si intende: Un danno cerebrale (focale e diffuso) di origine traumatica (TCE) o di altra natura (Vascolare, Anossica) Tale da determinare una condizione di Coma, più o meno protratto, (Uno Stato di Coma > 24 ore con una GCS 8 nelle prime 24 ore) e Menomazioni senso-motorie, Cognitive e Comportamentali, Che comportano disabilità gravi (tra cui Disfagia; secondo Terrè, Mearin 2007 nei TCE del 90%,) 2

3 La Coscienza/Counsciousness La Coscienza è la Consapevolezza di Sé, dell Ambiente e degli Altri. (Plum and Posner, 1972). Dipende dal funzionamento del Sistema Talamo-corticale un gruppo di vie afferenti alla corteccia, provenienti da: Il Tronco encefalico: Il Sistema Reticolare Ascendente Il Diencefalo e il Talamo: le Proiezioni Talamo-Corticali (Kandel, Schwartz e Jessel, 1998). Comprende 2 sottocomponenti: il Contenuto di Coscienza/Awareness: tutte le Funzioni Cognitive correlate con il normale funzionamento delle aree corticali e lo stato di Veglia/Wakefulness: il tono di base dell attività cerebrale (Kwiat e Basbaum, 1992) che è una condizione necessaria ma non sufficiente, per l organizzazione del contenuto di coscienza. Deficit: Turbe della Coscienza/Disorders of Counsciousness (DOCs) e della Vigilanza fino al Coma Cause principali: Esiti di Coma da Gravi Cerebrolesioni Vascolari, Traumatiche e Anossiche. 3

4 Le Turbe di Coscienza/Disorders of Counsciousness (DOCs) Coma Stato di Veglia Non Responsivo (Stato Vegetativo) Stato di Minima Coscienza (SMC) Coscienza No Stato di Perdita di Coscienza (Assenza di Risposte a St. esterni) No Stato di Alterazione della Coscienza Si Minimi Segni di Consapevolezza e di Contatto con l Ambiente Vigilanza: Apertura Occhi a St. Esterni Risposte motorie Risposte verbali No No No Si Con uno Stato di vigilanza No No Si Incostante Incostante Locked-in Sindrome (LIS) Mutismo acinetico (da Les. del Sis. Retic. Discendente) Si Si Solo Occhi: Paralisi 4 Arti e dei Nervi Cranici (Anartria) ad ecc. di quelli oculomotori Si Si Incostante: < o Assenza dell Attività da les. frontale Solo Occhi Incostante 4

5 Da Stato Vegetativo Lo Stato di Veglia Non Responsivo termine più neutro e descrittivo recentemente proposto da la Task force Europea sui Disordini di Coscienza (Laureys et al.2010) Quando i pazienti non responsivi mostrano segni minimi di coscienza, ma non sono in grado di comunicare con risposte certe (con SI/NO), si usa il termine minimamente consapevole o minimamente conscio (MCS). divisi in 2 sottogruppi: MCS (MINUS) descrive un livello inferiore di risposte: ad es. seguire con lo sguardo, localizzare stimoli dolorosi o comportamenti legati al contesto come sorridere o piangere in conseguenza di uno stimolo emotivo. MCS + (PLUS) descrive un livello superiore di risposte: ad es. eseguire un comando, esprimersi con parole intelleggibili o avere una comunicazione non funzionale). LAUREYS S., CELESIA G.G., COHADON F., LAVRIJSEN J., LEÓN-CARRIÓN J., SANNITA W.G., SAZBON L., SCHMUTZHARD E., VON WILD K.R., ZEMAN A., DOLCE G., the European Task Force on Disorders of Consciousness, (2010), Unresponsive wakefulness syndrome: a new name for the vegetative state or apallic syndrome, BMC Medicine 2010, 8:68 5

6 I deficit più frequenti di Deglutizione nelle GCA Secondo Field e Weis (1989) sono: nella fase preparatoria: una compromissione dei movimenti e della Sensibilità di labbra, lingua, palato molle e dei movimenti mandibolari (masticazione); nella fase orale : una ridotta efficienza linguale nella propulsione e nel transito orale prolungato (87.5%); nella fase faringea: un ritardo del Riflesso di Deglutizione (87.5%); nella fase esofagea: una ridotta peristalsi (62.2%). Secondo altri autori, come Weinstein, Lazarus e Logemann: oltre quelli della fase di preparazione orale e della fase orale (ridotto controllo della motilità linguale), l assenza o il ritardo del Riflesso di Deglutizione, con Scolo e Ristagno nelle vallecule glosso-epiglottiche e nei seni piriformi, e più raramente, una riduzione della peristalsi laringea, l assenza o l inefficacia del Riflesso della Tosse. (Lazarus & Logemann, 1987) 6

7 I Principali Deficit di Deglutizione e non, nei TCE Deficit della fase di preparazione Orale Deficit della Sensibilità Deficit di Attivazione della fase di preparazione orale D. di Attenzione/Distraibilità D. Mnesici (Pta) Scolo Ritardo del Riflesso di Deglutizione Ritardo o Assenza della Tosse Ristagno Aspirazione D. di Comprensione ed Espressione (Afasia) Aprassia B/L/F Disartria Neglect/NSU D. Cognitivi-Comportamentali: (Apatia o Agitazione psicomotoria) 7

8 Il Trattamento della Disfagia correlato al Grado di Responsività (secondo la RLA/LCF) Secondo Mackay LE, Morgan AS, Bernstein BA, 1999 Con LCF<4 c è Rischio di Aspirazione: Paziente non responsivo (Fase Acuta, LCF 2) Pz. Minimamente responsivo (Fase post-acuta, LCF 3) Per poter Iniziare l Alimentazione per Os è necessaria LCF 4: Pz. Poco reponsivo (LCF 4) Per raggiungere una Alimentazione Totale per Os è necessaria LCF 6: Pz. Responsivo e collaborante (LCF 6) 8

9 The Rancho Los Amigos Levels of Cognitive Functioning (LCF o RLA) Scala Di Valutazione Cognitiva ( Hagen e coll.1979) 1 Nessuna Risposta Il pz. non risponde 2 Risposta Generalizzata Risposte limitate 3 Risposta Localizzata il pz. Reagisce in modo significativo (a Comandi Verbali Semplici) 4 Risposta Confusa, Agitata Stato Di Agitazione e Confusione Interna 5 Comportamento Confuso, Inappropriato 6 Comportamento Confuso, Appropriato 7 Comportamento Automatico, Appropriato 8 Comportamento Significativo, Appropriato il pz. è distraibile, ha risposte esagerate, non è in grado di imparare nuove informazioni. il pz. può riapprendere precedenti abilità, ma ha problemi mnesici. il pz. esegue in modo stereotipato le attività quotidiane, e manca di una realistica pianificazione del futuro. Ridotte capacità di giudizio e di ragionamento astratto, alcune funzioni sociali ridotte. 9

10 Raccomandazioni Nazionali ed Internazionali LINEE GUIDA SULLA GESTIONE DEL PAZIENTE DISFAGICO ADULTO In Foniatria e Logopedia CONSENSUS CONFERENCE TORINO, 29 GENNAIO 2007 In revisione FEDERAZIONE LOGOPEDISTI ITALIANI 10

11 Consensus Conference delle GCA ( ) 1 Modena 2000: Modalità di trattamento riabilitativo del TCE in Fase Acuta, criteri di trasferibilità in strutture riabilitative e indicazioni a percorsi appropriati. 2 Verona 2005: bisogni riabilitativi del GCA e delle loro famiglie, nella Fase Post-Ospedaliera 3 Salsomaggiore 2011: Buona Pratica Clinica nella Riabilitazione Ospedaliera delle persone con GCA Stato Vegetativo e Stato di Minima Coscienza Ministero della Salute Direzione Generale della Programmazione Sanitaria dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei Principi Etici di Sistema. Febbraio

12 LG SIGN Scottish Intercollegiate Guidelines Network, Brain Injury rehabilitation in adults (LG 130) Grado di raccomandazione D : La Valutazione Strumentale della disfagia nei TCE dovrebbe essere effettuata quando: La valutazione Bedside evidenzia Ristagno Faringeo, che potrebbe portare ad Aspirazione di solidi e liquidi. I rischi nel procedere, sulla base della valutazione bedside, superano i possibili benefici (il paziente è ad altissimo rischio di soffocamento o aspirazione con nutrizione orale) e la valutazione bedside da sola non permette una valutazione clinica sufficientemente affidabile per l elaborazione di un adeguato percorso per il trattamento della deglutizione 12

13 RRF Servizio di Logopedia Foniatria Dietetica e Radiologia 4 Segnalazione al servizio di Logopedia Segnalazione al servizio Di Dietetica 5 Inizio 24/48 h 1 accoglienza 1 Visita Fisiatrica 2 3 Necessita di Valutazione logopedica? SI 6 Presa in carico logopedica urgente 7 Presenta segni di disfagia? SI 8 Valutazione Logopedica NO P D T D Com/Lin g. Presa in carico 9 Dietologica: Val. fabb. nutrizionale RRF Servizio di Logopedia Foniatria Dietetica e Radiologia 15 gg 15 Obiettivi Logopedici/Piano 16 Riunione di Equipe di Trattamento 10 vis: foniatrica P D T Deficit Motori NO P DT D.Cogn- Comp Fine 13 Bilancio Logopedico 14 NO Necessita di Riabilitaz. Logopedica? Laringoscopia a Fibre Ottiche Riunione Obiettivi Comuni videofluorografia Counselling in Team Attuazione Trattamento Logopedico per Percorsi Adeguamento parallelo alimentare 24 SI 20 P. I Al 21 P. II 22 P.III 23 Enter Al Al per ale Mista Os P. IV Indic azioni 25 Verifica Vis: Foniatrica 26 Altri P D-T No Si Necessita Ancora di Riabilitaz. Log.? 29 No FINE Piano di Dimissione 30 Laringoscopia a Fibre Ottiche 27 Videofluorografia 28 Il P.D.T.A. della persona con GCA e Disfagia 13

14 La Presa in Carico Interdisciplinare e Logopedica Precoce per la Disfagia Avviene su Segnalazione da parte del medico Foniatra o Fisiatra al Logopedista, in presenza di: Sede della Lesione coinvolge i centri nervosi della Deglutizione Segni Patologici che fanno sospettare Disfagia: La presenza di tracheotomia CET, SNG o PEG La perdita di peso, malnutrizione e disidratazione Deficit della Deglutizione: scialorrea, ristagno di cibo in bocca o perdita di cibo dalla bocca tosse durante l atto deglutitorio o alimentare voce gorgogliante Segni di Rischi o Aspirazione Tracheo-bronchiale: tosse durante l atto deglutitorio o alimentare o assenza totale di tosse voce gorgogliante infezioni polmonari 14

15 La Valutazione interdisciplinare Completa della Disfagia (entro 5-7 giorni dall Ingresso) Consiste in: a) la raccolta più approfondita dei dati anamnestici (abitudini alimentari) b) la Valutazione Clinico-Funzionale della Disfagia e dei problemi correlati fatta al letto del paziente e successivamente nei locali di logopedia (Bedside Assessment o Examination) (De Pippo, 1992) c) la Visita Foniatrica con la laringoscopia a fibre ottiche (FEES) d) la Valutazione Strumentale della deglutizione con la Videofluorografia digitale. (VFS) e) L Osservazione del Pasto f) Il Bilancio logopedico 15

16 Lo Screening Eseguita da Personale Infermieristico opportunamente addestrato, comprende: L Osservazione di: livello di coscienza controllo posturale igiene orale ( espettorare gestione delle secrezioni orali (difficoltà ad presenza di disfonia e/o disartria monitoraggio del livello di idratazione, peso e rischio di malnutrizione Il Test del bolo d acqua differenziato in base allo stato di coscienza, in cui è necessario osservare che Non siano presenti alcuni segni di disfagia: Tosse Scialorrea Ristagno in bocca Voce gorgogliante N.B. l assenza di Tosse può essere un segno di aspirazione, più grave della presenza di Tosse. 16

17 Il Test del Bolo D acqua Il paziente può star seduto con il tronco eretto e rimane sveglio e attento per almeno 15 min? SI La bocca è pulita? NO NO Non somministrare nulla per bocca e mantenere l igiene orale. Considerare il supporto nutrizionale artificiale. Consultare il dietologo quando appropriato Promuovere immediatamente l igiene orale Esempio di procedura di screening della deglutizione. Modificato da SIGN, 2004 SI Sedere il paziente e dare UN CUCCHIAINO D ACQUA per 3 volte. Posizionare il dito a livello laringeo e sentire la deglutizione. Osservare ogni cucchiaino SI Non somministrare nulla per bocca e richiedere una valutazione specialistica che consiste nella somministrazione di 3 cucchiaini d acqua valutando l efficacia della deglutizione posizionando le dita a livello laringeo e successivamente osservando il paziente bere un bicchiere d acqua Sono presenti alcuni di questi segni? assenza di deglutizione tosse tosse ritardata alterazione della qualità vocale (chiedere al paziente di NO dire /A/) Osservare il paziente bere con continuità UN BICCHIERE D ACQUA. Sono presenti alcuni di questi segni? assenza di deglutizione tosse tosse ritardata alterazione della qualità vocale (chiedere al paziente di dire /A/) NO Iniziare l alimentazione orale (CIBI MORBIDI) con cautela. Continuare a osservare eventuale presenza di tosse o di infezioni toraciche e rivolgersi al logopedista se necessario SI Non somministrare nulla per bocca e richiedere una valutazione specialistica Perry L, Love CP. (2001) Screening for dysphagia and aspiration in acute stroke: a systematic review. Dysphagia;16(1):7-18 Difficoltà con i SOLIDI? SI Il paziente ha problemi gastrici o esofagei? NO Il paziente ha una adeguata dentatura/ protesi dentaria? SI NO Rivolgiti all équipe medica Rivolgiti al dentista SI 17

18 La Presa in Carico Logopedica (entro 24 o 48 ore dall Ingresso) Comprende: 1.La raccolta dei dati Anamnestici specifica per la Disfagia 2. Un Counselling breve con la Famiglia (per conferma) 3. Il test del Bolo differenziato per il Grado di coscienza 4. Un colloquio con gli Altri Operatori interessati, come la dietista ed il medico, gli infermieri 18

19 La Valutazione clinica Logopedica Comprende: la rilevazione dei Prerequisiti alla Deglutizione (vigilanza, attenzione, orientamento), la valutazione dell Igiene orale e della Gestione delle Secrezioni la valutazione della Sensibilità, la valutazione della Motricità e delle Prassie delle strutture oro-faringee e laringee, l esecuzione di Prove di Deglutizione con il Test del Bolo d acqua e con Alimenti di diversa Consistenza Le Funzioni Cognitive correlate al linguaggio (attenzione, memoria.) I Disturbi Comunicativi e Linguistici specifici Per Valutare ed Individuare: La presenza ed il grado ed i deficit specifici di Disfagia Il rischio di Aspirazione-Penetrazione Il tipo di Alimentazione da utilizzare Gli Obiettivi Riabilitativi da raggiungere 19

20 I Pre-requisiti alla Valutazione Logopedica 1. Uno Stato minimo di Coscienza e vigilanza 2. La possibilità di Svezzamento del paziente dal ventilatore 3. La possibilità di Scuffiare la cannula 4. La possibilità di una Postura del capo e del tronco sufficiente: 80 da Linee Guida e capo flesso 5. Un minimo stato di collaborazione N.B. Se il paziente non è in respiro spontaneo o non può essere scollegato dal respiratore almeno il tempo necessario per l intervento logopedico, Non è consigliabile procedere con la Valutazione dell Atto Deglutitorio (Accornero et al, 2001; Ding et al, 2005; Reverberi et al, 2007, Raimondo et al, 2008; Aliberti et al, 2008; Di Rosa et al 2009; Goldsmith, 2000); 20

21 Scopo: Bedside Swallowing Assessment (BSA) (Smithard al., 1998) Screening della disfagia di prima scrematura per ictus (da eseguire entro 24 ore dall evento acuto) utile per la completezza di informazioni fornite Descrizione: Consiste nel somministrare 5 ml di acqua (3 cucchiai) e 60 ml (mezzo bicchiere) con blu di metilene, possibilmente in due momenti diversi della giornata nei due/tre giorni successivi Smithard DG, O Neill PA, Park C, England R, Renwick DS, Wyatt R, et al. (1998) Can bedside assessment reliably exclude aspiration following acute stroke? Age Ageing; 27(2): tradotto da A. Schindler et al Reperibile in Schindler A., Favero E., M. Spadola Bisetti, Scale di misura in deglutologia. in: L anziano e l adulto che non parlano, Torino Omega Edizioni, Validità : linee guida SPREAD

22 Stadio 0: Osservazione Livello di coscienza Controllo del capo e del tronco Pattern respiratorio 1,2 Chiusura delle labbra 1,2 Movimento del palato 1,2,3 Funzione laringea 1,2,3 Riflesso del vomito 1,2 Tosse volontaria 1,2,3 Tot. Parz. (8-15)... Stadio 1: Somministrare 3 cucchiaini (5 ml) di acqua Perdita buccale Innalzamento laringeo nella deglutizione Apprezzabili movimenti ripetuti Tosse alla deglutizione Stridulo alla deglutizione Funzione laringea dopo la deglutizione 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2,3 Tot. Parz. (6-13)... Stadio 2: Se la deglutizione allo stadio 1 è normale (2 tentativi su 3), Somministrare 50 ml di acqua dal bicchiere In grado di bere tutto? Tempo necessario per bere in sec. Tosse alla deglutizione Stridore durante o dopo la deglutizione Funzione laringea dopo la deglutizione L esaminatore ha la sensazione che sia presente aspirazione? 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2,3 1,2,3 Tot. Parz. (6-14)... Totale: 20 (min) - 50 (Max)... N.B. punteggio: 1 Nella Norma N Max gravità Allerta Soporoso ma risvegliabile Risposta agli stimoli verbali senza apertura degli occhi Risposta agli stimoli dolorosi Normale equilibrio da seduto Incapace a mantenere l equilibrio da seduto Solo controllo del capo Non controllo del capo 1= normale, 2= anormale 1= normale, 2= anormale 1= simmetrico, 2= asimmetrico, 3= minimo/assente 1= normale, 2= debole, 3= assente 1= presente, 2= assente 1= normale, 2= debole, 3= assente 1= mai/una volta, 2= > una volta 1= sì, 2 no 1= mai/una volta, 2= > una volta 1= mai/una volta, 2= > una volta 1= no, 2= sì 1= normale, 2= debole/gorgogliante, 3= assente 1= sì, 2= no Numero di sorsi 1= no, 2= sì 1= no, 2= sì 1= normale, 2= debole/gorgogliante, 3= assente 1= no, 2= possibile, 3= sì BSA Bedside Swallowing Assessment Range

23 Clinical Bedside Assessment (Logemann et al, 1999) Logemann JA, Veis S, Colangelo L. (1999) A screening procedure for oropharyngeal dysphagia. Dysphagia; 14(1):44-51 CLINICAL BEDSIDE ASSESSMENT o Northwestern Dysphagia Patient Check Sheet Conservato Compromesso N.B. Anamnesi: 1. Storia di ricorrenti polmoniti 2. Frequenti innalzamenti di temperatura 3. Ipotesi di polmonite ab injestis 4. Lungo periodo di intubazione ( >1 settimana) o tracheostomia (>6 mesi) Tot. Parz... /4 Comportamento: 5. Vigilanza 6. Assenza di collaborazione / agitazione 7. Attenzione / capacità di interazione 8. Consapevolezza del problema di deglutizione 9. Consapevolezza delle secrezioni 10. Capacità di gestire le secrezioni Funzioni motorie aspecifiche: 11. Controllo posturale 12. Affaticabilità Tot. Parz....../8 Risultati dei test delle funzioni motorie orali: 13. Anatomia e fisiologia orale, faringea, laringea 14. Capacità di eseguire ordini 15. Disartria 16. Deficit di forza facciale 17. Aprassia orale 18. Sensibilità orale 19. Contrazione della parete faringea nel morso 20. Deglutizione di saliva 21. Tosse volontaria, autodetersione delle vie aeree.../(9) Osservazione durante Prove Di Deglutizione: 1 cc di liquido, 1 cc di budino, ¼ di biscotto (a masticazione conservata) 22. Aprassia della deglutizione 23. Residui orali 24. Tosse, autodetersione delle vie aeree 25. Ritardo di innesco 26. Ridotta elevazione laringea 27. Voce gorgogliante 28. Deglutizioni ripetute per singolo bolo Tot. Parz... /16 Totale.. /28 N Si Totali:./28 8/28 Ritardo Faringeo 23

24 Il Test del Colorante Blu di Evan TEST DEL COLORANTE BLU DI EVAN (The Evan s Blue Dye Test, o EBDT Cameron J.L, Reynolds J., Zuidema G.D 1973) Scopo: Screening per aspirazione in Pazienti Tracheostomizzati Descrizione: Si mettono delle gocce di blu di metilene sulla lingua e si aspira dalla cannula a intervalli regolari, se vi sono tracce di blu significa che c è aspirazione Utilizzo : personale specializzato TEST DEL COLORANTE BLU DI EVAN MODIFICATO (Modified Evan's Blue Dye Test: MEBDT Thompson-Henry S., Braddock B. (1995) ) Ci sono stati molti studi sull affidabilità e la sensibilità di questo test, prendendo come gold standard di riferimento diversi tipi di esami strumentali. Thompson- Henry (1995) hanno usato VFS e FEES, altri autori (Brady, 1999; O Neil-Pirozzi, 2003) la VFS, infine Donzelli (2001) e Belafsky la FEES Descrizione: Si mettono delle gocce di blu di metilene in cibi semisolidi o liquidi e si aspira dalla cannula a intervalli regolari, se vi sono tracce di blu significa che c è aspirazione. Le modalità di somministrazione del test sono diverse, a seconda degli autori. Validità : la sensibilità del MEBDT è dell 82%, più alta ancora (100%) in pazienti con respirazione assistita 24

25 Un protocollo del Grado di Rischio di Aspirazione: Dysphagia Risk Score (DRS) Amitrano A., Pezzella F. (2009), La valutazione della disfagia: sviluppo di una nuova scala del rischio di malnutrizione e polmonite ab ingestis. Logopedia e Comunicazione, 2 (5) 25

26 Alcuni Strumenti utilizzati Il Blu di Metilene La Valutazione della saturazione (Sa02>90-92%) Manovra delle 3 dita: Indice: regione sottomandibolare per la fase preparazione orale Medio inizio laringe Anulare fine laringe N.B. difficoltà con Cannula tracheale L Auscultazione cervicale con uno stetoscopio sulla parte laterale della laringe del flusso d aria La Ricerca della sensibilità faringea L aspirazione tracheo bronchiale (con guanti sterili) 26

27 N.B. La Broncoaspirazione N.B. Nel rispetto delle fasi respiratorie (espirazione) 27

28 La Valutazione Strumentale La Visita Foniatrica con Fibre Ottiche: FEES (Fibroptic Endoscopic Evaluation of swallow) Avviene Su Richiesta del medico o della Logopedista, per: Diagnosi Valutazione dello spazio respiratorio per Decannulazione del paziente Inizio Alimentazione per os (dopo impostazione della deglutizione appropriata al paziente) Consiste in: una visita foniatrica con fibroscopio Una prova di Deglutizione con Blu di metilene o altri coloranti: FEES 28

29 Trattamento/ Treatment 29

30 I Principali Obiettivi Riabilitativi di équipe e Logopedici Per Prevenire: Una riduzione delle ingesta Un alterazione dello Stato Nutrizionale Infezioni respiratorie, Piaghe da decubito ecc. La Malnutrizione è significativa (che richiede intervento specialistico) se sono presenti: un Calo Ponderale Involontario se la perdita di peso è del 10% del peso abituale negli ultimi 3-6 mesi del 5% del peso abituale nell ultimo mese Un alterazione dei valori di BMI (Body Mass Index) <18.5 Kg/m2 ed altri (Schindler A. et al., 2005) 30

31 1. La Gestione della Cannula Tracheale Fase acuta La CET Favorisce la ventilazione meccanica Riduce lo spazio morto Riduce le resistenze respiratorie Diminuisce la necessità di sedazione Riduce i tempi di intubazione Controlla il rischio di inalazione Favorisce la gestione delle secrezioni tracheo-bronchiali Assicura pervietà della via aerea Fase post-acuta riabilitativa La CET è un importante disagio per il paziente Ostacola la fonazione Aumenta la probabilità di infezioni Riduce il normale innalzamento della laringe (in particolare se cuffiata) Riduce la fisiologica espansione degli spazi alveolari 31

32 La Gestione della Cannula Tracheale La Gestione della Cannula Tracheale: Il Test della scuffiatura della cannula La gestione delle Secrezioni Lo Svezzamento dalla cuffiatura Il Test della tappatura L uso di dispositivi per la Fonazione La sostituzione e la riduzione del diametro La Decannulazione L utilizzo di cannule speciali Scelte adeguate inerenti le cannule tracheostomiche contribuiscono in modo insostituibile al raggiungimento degli obiettivi riabilitativi di questa fase. (Boldrini et al, 1994; Goldsmith, 2000; Miletto et al,2001). 32

33 A. La Scuffiatura della Cannula Se la gestione delle Secrezioni è sufficiente: Cioè non si rilevano inalazioni massive di secrezioni, desaturazione o complicanze respiratorie, è possibile Scuffiare la Cannula progressivamente e Sostituire la Cannula cuffiata con una Non cuffiata Se la gestione non è sufficiente: Si deve scuffiare la cannula per breve tempo, per il trattamento della deglutizione, per interrompere il circolo vizioso e migliorare la deglutizione N.B. con un attento monitoraggio delle funzioni vitali del paziente e accurate procedure di aspirazione. N.B. La Pressione della cuffia al Manometro, non deve essere > a mm Hg (che corrisponde a cm H2O) 33

34 B. La Gestione delle Secrezioni La Gestione delle Secrezioni è la condizione necessaria per la Scuffiatura e la Rimozione della Cannula. Si può Valutare con l Evan s Blue dye test o Il Test Del Colorante Blu Di Evan (Cameron et al, 1973; Leder, 1996; Goldsmith, 2000; Ross et al, 2003; Reverberi et al,2007; Di Rosa et al, 2009) Descrizione: Si mettono delle gocce di blu di metilene sulla lingua, e si aspira dalla cannula scuffiata a intervalli regolari, (N.B. in letteratura esistono diverse modalità di somministrazione del test) (>0,5 ml, Belafky 2003) Se vi sono tracce di blu significa che c è aspirazione. N.B. Istruzione Operativa 34

35 C. La Sostituzione della Cannula Cuffiata con una Non cuffiata con Controcannula L utilizzo della Cannula Non cuffiata: Condizione necessaria: la Gestione sufficiente delle Secrezioni Vantaggi: Minori decubiti tracheali Più Facile la gestione Con cannula chiusa Fonazione Svantaggi: Non protegge da aspirazione delle secrezione L utilizzo della Controcannula: Indicazione: Presenza di secrezioni dense e vischiose Vantaggi: Previene l ostruzione della cannula dalle secrezioni Più facile da pulire Svantaggi: diametro interno più piccolo 35

36 D. Il posizionamento di Dispositivi per la Fonazione La Valvola Fonatoria Unidirezionale Condizione necessaria: in pazienti internisticamente stabili, Poter scuffiare la cannula basso rischio di aspirazione anche con valutazione endoscopica Grado di coscienza minima per comunicare Indicazione: Per convogliare la corrente aerea espiratoria verso le vie aeree superiori Per la rimozione di secrezioni Per attivare la tosse, Per la percezione degli odori Per la fonazione N.B. procedura sulla quale vi è l accordo di tutti gli autori. N.B. Se la Resistenza Espiratoria è Eccessiva, cioè la pressione tracheale con tappo o valvola è > 5 cm H2O durante l espirazione passiva, senza parlare, Valutare la presenza di: Ostruzione delle vie aeree (tumori, stenosi,granulomi, secrezioni) Diametro della cannula troppo grande rispetto alla trachea Respiratory Care 2005; 50 (4):

37 E. La riduzione del Diametro della Cannula e L utilizzo di Cannule Tracheali adatte 1. Cannule cuffiate 2. Normali con controcannula 3. Fenestrate 4. Minitrak 5. Cannule Speciali (Boldrini et al, 1994; Dikeman et al, 1995; Goldsmith, 2000; Accornero et al, 2001; Miletto et al, 2001; Aliberti, 2003; Lombardi, 2007; Reverberi et al,2007; Cancialosi, 2007; Di Rosa et al, 2009). 37

38 F. Lo Svezzamento dalla Cannula: I Prerequisiti per la Rimozione -Decannulazione Assenza di Monitoraggio continuo cardio-respiratorio Respiro autonomo da >48 ore (anche con O2 terapia) Assenza di Insufficienza Acuta d organo o multiorgano Assenza di Stato Settico Assenza di Indicazioni prioritarie a Interventi Chirurgici 38

39 Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa MR Vol.27 N.1 Protocollo Multicentrico Condiviso di Gestione e Svezzamento della Cannula Tracheostomica cuffiata e non cuffiata con relative Istruzioni Operative per pazienti con GCA in degenza Riabilitativa. 39

40 Pass: Si può procedere Fail: Test fallito, Non si può procedere 40

41 41

42 Lo Svezzamento dalla Cannula Cuffiata 1. Test di Scuffiatura 2. Valutazione della Gestione delle Secrezioni rino-orofaringee 3. Svezzamento dalla Cuffiatura 4. Test di Tappatura 5. Sostituzione con Cannula non cuffiata, di diametro inferiore 6. Aumento dei tempi di Tappatura Lo Svezzamento dalla Cannula Non Cuffiata 1.Valutazione della Gestione delle secrezioni rino-orofaringee 2. Test di Tappatura (5 min.) 3. Sostituzione con Cannula non cuffiata, di diametro inferiore 4. Aumento dei Tempi di Tappatura N.B. Per ciascun punto è stata elaborata una Istruzione Operativa (IO) 42

43 Conclusioni 1.La Decannulazione è condizionata da aspetti come: Il livello di coscienza Il setting di dimissione Le caratteristiche ed entità della disfagia: N.B. Quando la disfagia è stabilmente definita come grave o lieve/assente si può decannulare immediatamente. Quando è in atto uno specifico programma di Rieducazione Logopedica per una disfagia in fase di remissione, la rimozione della CET (tenuta stabilmente tappata) può essere posticipata per un breve periodo. 2. Durante tutto il percorso e soprattutto alla Dimissione, in caso di persone Non decannulabili è importante un adeguata informazione e formazione dei familiari e dei caregiver e quando possibile del paziente stesso. 43

44 Altro Rx torace per verificare la funzionalità respiratoria, e per escludere patologie polmonari (focolai, versamenti pleurici, pneumotorace) (basale destra), Esame Fibroscopico per valutare lo spazio respiratorio e la pervietà delle vie respiratorie, l assenza di granulomi, stenosi tracheali o tracheomalacia, paralisi cordali in adduzione e la funzionalità delle corde vocali. 44

45 3. La Gestione dell Alimentazione-Nutrizione La scelta del Tipo di Nutrizione: a) Tra NUTRIZIONE ORALE e ARTIFICIALE La N. Orale è indicata se gli ingesta per Os sono 50% del fabbisogno calorico/proteico (anche con integratori orali) e Senza rischi di Aspirazione b) Tra N. Artificiale PARENTERALE ed ENTERALE (indicata con normale funzionalità gastro-intestinale) c) Tra N. ENTERALE, MISTA o PER OS Provvisoria e poi Definitiva La scelta degli Strumenti per la N. Enterale o Vie d accesso (Sonde o Stomie) Tra: Il SNG (Sondino naso-gastrico) è indicata per periodi di tempo < a 1 mese La PEG (Gastrostomia endoscopica percutanea) per periodi di tempo > a 1 mese e in caso di Reflusso gastro-esofageo N.B. In presenza di un grave Reflusso Gastro-esofageo RGE o MRGE Tronco a 30 e la scelta è per accessi post-pilorici, (in base al tempo) tra sondino naso-digiunale (SND) e digiunostomia (PEJ). 45

46 N.B. L Alimentazione Enterale Strumenti necessari: La Nutripompa con accessori E Le pappe Via di somministrazione: Peg/SNG Miscele: Polimeriche Metodo: ad infusione continua Velocità: 90 da (75 a 130) Tempo impiegato: circa 22 ore (tempo = ml delle sacche/velocità) N.B. posizionare durante la nutrizione enterale il paziente a minimo 30 per evitare il reflusso gastro-esofageo (facendo attenzione che non scivoli) Apporto idrico totale: 1,5 litro di acqua (30 ml/kg/die) 46

47 4. La Gestione della Deglutizione appropriata ed individualizzata con: Posture Consistenza degli alimenti Tecniche particolari di Compenso (Logemann, 1995) 47

48 4. La Gestione della deglutizione L Impostazione della Deglutizione appropriata ed individualizzata inspirare e trattenere il fiato (apnea) introdurre il cucchiaino di acqua far forza con la lingua contro il palato (o in alternativa, nei pazienti più gravi, stringere i denti) Deglutire Espirare L atto deglutitorio viene scomposto e reso volontario 48

49 Sig. Indicazioni del..valida fino ad oggi INDICAZIONI LOGOPEDICHE SULLA DEGLUTIZIONE, ALIMENTAZIONE ED IDRATAZIONE Il/la paziente può alimentarsi: Modalità di Deglutizione: SOLO ASSAGGI (n. cucchiaini al dì) di. SOLO STIMOLAZIONE (1 frullato al dì) di con. Modalità di Alimentazione ed Idratazione: Parenterale Enterale: con PEG/SNG N.B. NULLA PER OS Per Os Integrata Enterale/Parenterale... Per Os Con Somministrazione a carico del: Logopedista Oss Personale Infermieristico Caregiver Con Assistenza: Totale (imboccato) Intensa (con aiuto) con Supervisione (solo presenza) Nulla Alimentazione per Os Idratazione per Os Terapia Farmacologica Ai PASTI: solo a pranzo a pranzo e cena con: Semiliquidi (di consistenza tipo i passati) Semisolidi (di consistenza tipo la purè) Solidi Morbido (di consistenza tipo la pasta ben cotta, polpette, frittata ) Assunzione di LIQUIDI con: Acquagel Succo di frutta Acqua Libera Solidi senza: Pane Grissini Solidi con restrizioni (Senza Alimenti difficili o a doppia-tripla consistenza ) Dieta libera con: Cucchiaio scarso Cucchiaio Cannuccia Bicchiere CON IL CUCCHIAIO SCARSO IN PICCOLE QUANTITà: N porzioni/tazze a pasto con aggiunta di Integratori con protesi dentaria A COLAZIONE con: frullati di frutta/ yogurt budino latte/the con biscotti plasmon libera A PICCOLI SORSI Lontano dai pasti solo su esplicita richiesta del paziente IN PICCOLE QUANTITà al dì:.. Parenterale: con CVC CVP Specialflex Enterale: con PEG SNG Per OS: In Soluzione Polverizzata Frammentata Intera con: acquagel cibo (yogurt) acqua N.B. Farmaci interferenti: NON FAR ASSUMERE.... PRECAUZIONI: Con la Postura: nel letto a trono sulla carrozzina Con il TRONCO ERETTO (80 ) A CAPO FLESSO. Con i Compensi: CON DEGLUTIZIONE SCOMPOSTA Deglutizioni a vuoto Menù della Cucina: Nulla per Os Dieta per Disfagico Dieta Libera Con la. compilazione a carico del paziente/ familiari N.B. VALUTARE AD OGNI SOMMINISTRAZIONE VIGILANZA E AFFATICABILITÀ INTERROMPERE AI PRIMI SEGNI DI STANCHEZZA, TOSSE O VOCE GORGOGLIANTE! Con l Aspirazione del cavo orale al bisogno Altra: Con Diario Alimentare N.B... N.B. SE VI SONO VARIAZIONI DI QUALSIASI TIPO O OSSERVAZIONI, SEGNALARLO. Grazie La logopedista Indicazioni Logopediche per Operatori sanitari 49

50 Alimenti per Stimolazione a basso rischio di aspirazione 50

51 Compensi Posturali: (Logemann, 1995) capo flesso in avanti 51

52 Il PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO 52

53 53

54 Tecniche particolari di Compenso (Logemann, 1995) 54

55 5. La Gestione dei Farmaci Come Somministrazione: Per via Parenterale: con CVC, CVP Per via Enterale: con SNG/PEG Per os: Con Ausili o piccoli accorgimenti (con alimenti semiliquidi o semilsolidi o acquagel) In soluzione Polverizzati Frammentati Spezzettati Interi 55

56 Altri Obiettivi Riabilitativi Logopedici 6. La Gestione dei Liquidi (da acquagel a semiliquidi a liquidi) 7. La Gestione dell Alimentazione per Os e la riduzione parallela della NET (N.B. Per un Alimentazione Totale per os occorrono frullati al dì) 8. La Gestione dell Autonomia (Familiari) 56

57 Le principali Fasi della Riabilitazione dei T.C.E. (A. Mazzucchi, 2000) 1. Fase Post-traumatica Precoce: Il paziente è in PTA (Amnesia post-traumatica: non ricorda né apprende), è confuso, poco collaborante La Riabilitazione comprende: Indicazioni ai Famigliari Stimolazione selettiva con stimoli ad alta valenza emotiva/affettiva (secondo un programma di Regolazione Sensoriale, e non di Stimolazione Multisensoriale ). 2. Fase di Ri-Orientamento alla Realtà: Una maggior Consapevolezza e una riduzione dell Anosognosia 3. Fase in cui il Paziente è Più Collaborante: è possibile effettuare: una Valutazione dei Deficit Specifici Obiettivi da raggiungere: Funzioni di Base: Comunicative- Linguistiche e Cognitive, Motorie. 57

58 4. Fase più avanzata della Ricostruzione di Strategie Operative : Aumento della Consapevolezza dei Deficit e degli Obiettivi Riabilitativi da raggiungere Aumento della Motivazione Ricostruzione ed attivazione di Strategie Operative Efficaci 5. Fase dell Utilizzazione dei Compensi: Identificazione dei Compensi Sostitutivi della capacità non più modificabili 6. Fase di Reinserimento: Famigliare Sociale: Scolastico o Lavorativo 7. Di Supporto a lungo termine 58

59 Il calcolo dei Tempi Comunicativi (metà anello comunicativo) COME nel Sistema Nervoso, nei circuiti, nel neurone, ci sono 3 parti L INGRESSO L ELABORAZIONE L USCITA Così anche nell Anello Comunicativo O Scambio Comunicativo minimo. 59

60 La Scala dei Bisogni dell uomo Secondo lo Psicologo americano Abraham Maslow Responsività Come può una persona pensare a qualcosa se è troppo preoccupata di qualcosa d altro? 60

61 Esempio Buongiorno come sta/stai oggi? Ha/Hai bisogno di qualcosa? Aspettare che provi a rispondere, e se non riesce, dire: Se SI chiuda gli occhi, (Se NO non li chiuda) Ha male? (in base alla scala dei Bisogni di Maslow) Se SI chiuda gli occhi, (Se NO non li chiuda) Dove? Alla pancia? Alla fine verificare di aver capito: Ho capito bene, lei ha male alla pancia? 61

62 Tutto lascia un impronta nella nostra vita. Quello che facciamo o non facciamo ogni giorno consapevolmente o inconsapevolmente, lascia una traccia nel nostro cervello e un impronta nella nostra vita 62

63 E quando non sappiamo più cosa fare? Possiamo Sorridere alla persona per Farsi voce per chi è senza voce, Farsi bocca per chi non ha parole per parlare Grazie dell attenzione 63

64 Bibliografia 64

TRACHEOSTOMIA E DISFAGIA NEUROGENA

TRACHEOSTOMIA E DISFAGIA NEUROGENA TRACHEOSTOMIA E DISFAGIA NEUROGENA Il contributo del logopedista VALUTAZIONE DELLA DEGLUTIZIONE Dati anamnestici specifici (anamnesi fisiologica, patologica, patologie associate, sintomatologia, ecc.)

Dettagli

Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio

Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio CASA DI CURA PER LA RIABILITAZIONE LE TERRAZZE CUNARDO (VA) Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio Logopediste: Silvia Gotti Roberta Bernasconi Piano valutativo-riabilitativo

Dettagli

L adisfagia. L ogopedistaa ntonioa mitrano

L adisfagia. L ogopedistaa ntonioa mitrano L adisfagia L ogopedistaa ntonioa mitrano A rgomenti trattati: Concetto di deglutizione Fisiologia della deglutizione Concetto di disfagia Presa in carico del paziente con disfagia Cenni di riabilitazione

Dettagli

LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo

LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO Logopedista Elisabetta Cattaneo UN TRATTAMENTO MIRATO E IL FRUTTO DI: UN ACCURATA VALUTAZIONE: SCREENING AND BEDSIDE ASSESSMENT BUONA GESTIONE INFERMIERISTICA: AD

Dettagli

LA BEDSIDE EXAMINATION

LA BEDSIDE EXAMINATION LA BEDSIDE EXAMINATION La valutazione clinica standardizzata al letto del paziente Logopedista Elisabetta Cattaneo LA VALUTAZIONE CLINICA Secondo le linee guida: Deve essere effettuata da un professionista

Dettagli

LA GESTIONE DELLA CANNULA TRACHEALE IMPATTO SU FONAZIONE E DEGLUTIZIONE

LA GESTIONE DELLA CANNULA TRACHEALE IMPATTO SU FONAZIONE E DEGLUTIZIONE LA GESTIONE DELLA CANNULA TRACHEALE IMPATTO SU FONAZIONE E DEGLUTIZIONE Rosalba Di Rosa S.C.D.U. Audiologia Foniatria- Prof. Oskar Schindler A.S.O. San Giovanni Battista di Torino 1 1 GRUPPO Interventi

Dettagli

DYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità

DYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità DYSPHAGIA 2015 LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON DISFAGIA NEUROGENA Martina Cerri Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità

Dettagli

LE INDAGINI STRUMENTALI

LE INDAGINI STRUMENTALI LE INDAGINI STRUMENTALI Antonio SCHINDLER UOS Foniatria AO Luigi Sacco Dipartimento di Scienze Cliniche L. Sacco Università degli Studi di Milano OBIETTIVI FORMATIVI - Finalità degli esami strumentali

Dettagli

Deglutizione. Deglutizione. La Rieducazione della Deglutizione

Deglutizione. Deglutizione. La Rieducazione della Deglutizione La Rieducazione della Deglutizione T.d.R. Ruggero Verga Deglutizione Abilità di convogliare sostanze solide, liquide, gassose o miste, dall esterno allo stomaco Disfagia Qualsiasi disagio nel deglutire

Dettagli

IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA

IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA Riunione annuale Umbro-Marchigiana Perugia 14 Dicembre 2018 IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA NELLA STROKE UNIT Federica Lucia Galli Logopedista AOU Ospedali Riuniti di Ancona Dipartimento

Dettagli

GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo

GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo Da dove si comincia per una corretta valutazione clinica LE LINEE GUIDA: Forniscono

Dettagli

LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA

LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA 3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA DOTT. GIOVANNI BOVA DOTT.SSA ANASTASIA CARCELLO INTRODUZIONE Nella fase terminale della demenza le difficoltà

Dettagli

IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA

IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA UNA % VARIABILE TRA IL 35 ED IL 50 DEI PAZIENTI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E SOTTOPOSTA A VENTILAZIONE MECCANICA COMPLICANZE DELL INTUBAZIONE Adesione interaritenoidea,

Dettagli

Il documento definitivo è disponibile sul sito dell Agenzia Regionale Servizi Sanitari (www.aress.piemonte.it) nella sezione Documenti

Il documento definitivo è disponibile sul sito dell Agenzia Regionale Servizi Sanitari (www.aress.piemonte.it) nella sezione Documenti Il documento definitivo è disponibile sul sito dell Agenzia Regionale Servizi Sanitari (www.aress.piemonte.it) nella sezione Documenti www2.aress.piemonte.it/cms /documenti/documentiaress.html SCREENING

Dettagli

APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO

APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO Dysphagia 2015 Pavia, 8-10 October 2015, APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO Prof. Antonio Schindler UOS Phoniatrics Department of Clinical Sciences L. Sacco University of Milan Milan, Italy

Dettagli

Deglutizione. Funzione fisiologica che inizia nel feto di tre mesi ed accompagna l individuo per tutta la vita.

Deglutizione. Funzione fisiologica che inizia nel feto di tre mesi ed accompagna l individuo per tutta la vita. DISFAGIA Condizione patologica caratterizzata da impedimento o alterazione del meccanismo della deglutizione con compromissione qualitativa e quantitativa del transito alimentare nelle prime vie digestive

Dettagli

Cannula Tracheostomia e Deglutizione: vantaggi e limiti. Dr.ssa Reverberi Cristina

Cannula Tracheostomia e Deglutizione: vantaggi e limiti. Dr.ssa Reverberi Cristina Cannula Tracheostomia e Deglutizione: vantaggi e limiti Dr.ssa Reverberi Cristina Perché il paziente neurologico ha tratto vantaggio dalla cannula tracheostomica? Vantaggi connessi alla ventilazione meccanica

Dettagli

21/10/2015. Orofaringe. Ipofaringe. Laringe. Esofago

21/10/2015. Orofaringe. Ipofaringe. Laringe. Esofago Cavo orale Rinofaringe Orofaringe Ipofaringe Laringe Esofago 1 21/10/2015 OSSERVAZIONE DI UN ATTO DEGLUTITORIO VFS FEES (FEESST) EMG Clavé P et al. Rev Esp Enferm Dig 2004; 96: 119-31 2 Fornire raccomandazioni

Dettagli

I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli

I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli Dott.ssa Lea Calò e dott.ssa Carolina Ausili Cefaro Dipartimento di Scienze Chirurgiche per le Patologie

Dettagli

AZIENDA U.S.L. di PESCARA

AZIENDA U.S.L. di PESCARA www.ausl.pe.it AZIENDA U.S.L. di PESCARA STROKE UNIT Unità di Terapia Neurovascolare Via Fonte Romana n. 8-65126 Pescara Tel. 085 425 2277 / 8 - Fax: 085 425 2280 E-mail: stroke.pescara@alice.it Responsabile:

Dettagli

L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE

L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE cos è la disfagia? cos è la tracheotomia? perché il mio bambino non può mangiare? potrà fare le cose che fanno gli altri bambini? Queste sono solo alcune

Dettagli

Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe

Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe Logopedista Fausto Ferretti. MFR II Livello direttore Dott. Marco Polverelli. Dietista Chiara Barbato. SDNC. FUNZIONI LARINGEE Apertura delle

Dettagli

As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014

As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014 As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014 Chi è il logopedista Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 742 (Gazzetta Ufficiale, 9 gennaio, n. 6) Il logopedista è l'operatore sanitario che [...] svolge la

Dettagli

L ABC DELLA DISFAGIA Glossario non esaustivo per chi vuole conoscere meglio i disturbi della deglutizione.

L ABC DELLA DISFAGIA Glossario non esaustivo per chi vuole conoscere meglio i disturbi della deglutizione. L ABC DELLA DISFAGIA Glossario non esaustivo per chi vuole conoscere meglio i disturbi della deglutizione. Acqua gel Acqua che si presenta in forma gelificata, pronta all uso in vasetti monoporzione, utile

Dettagli

IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA

IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA Dr.ssa LAURA TRAVERSO U.O. ANZIANI - SAVONA IL PAZIENTE AD ALTA INTENSITA E DIPENDENTE IN ALCUNE

Dettagli

LA DISFAGIA. A cura di Paola Zottis Stefania Bet

LA DISFAGIA. A cura di Paola Zottis Stefania Bet LA DISFAGIA A cura di Paola Zottis Stefania Bet Regione del Veneto - U.L.S.S. 7 - Pieve di Soligo Dipartimento di Riabilitazione - Responsabile Dott.ssa F. Gattinoni Deglutizione / Disfagia La deglutizione

Dettagli

APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA. Giulia Rossi

APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA. Giulia Rossi APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA Giulia Rossi Giulia.rossi@uslsudest.toscana.it LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE DISFAGICO ALL INTERNO DELL AREA MEDICA DI ORBETELLO 2015-2017 Fase acuta e

Dettagli

L APPROCCIO DELLA LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA. Dott.ssa Maria BARBAGALLO A.I.P. Catania Primo congresso regionale AINAT Sicilia

L APPROCCIO DELLA LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA. Dott.ssa Maria BARBAGALLO A.I.P. Catania Primo congresso regionale AINAT Sicilia L APPROCCIO DELLA LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA Dott.ssa Maria BARBAGALLO A.I.P. Catania Primo congresso regionale AINAT Sicilia INQUADRAMENTO Per l approccio logopedico nella presa in carico del paziente disfagico

Dettagli

Deglutizione. Logopedista Angela Di Palma

Deglutizione. Logopedista Angela Di Palma Deglutizione Logopedista Angela Di Palma La deglutizione La deglutizione, malgrado la sua frequenza e la sua apparente semplicità, è un meccanismo altamente sofisticato e strettamente legato ad altre funzioni

Dettagli

La gestione riabilitativa del paziente vascolare con disfagia

La gestione riabilitativa del paziente vascolare con disfagia La gestione riabilitativa del paziente vascolare con disfagia Giovanni Ruoppolo Dipartimento Organi di Senso Università Sapienza ROMA rischi correlati infezioni broncopolmonari malnutrizione ICTUS aspirazione

Dettagli

Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione. Dipartimento di Medicina Riabilitativa SOC Unità Gravi Cerebrolesioni

Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione. Dipartimento di Medicina Riabilitativa SOC Unità Gravi Cerebrolesioni SVEZZAMENTO DALLA TRACHEOCANNULA IN PAZIENTI CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA IN RIABILITAZIONE: DUE MODALITÀ OPERATIVE A CONFRONTO PER IL TEAM RIABILITATIVO Dipartimento di Medicina Riabilitativa SOC

Dettagli

Prefazione. Presentazione dell edizione italiana. Ringraziamenti. Come usare questo libro. Glossario delle patologie e dei termini neurologici

Prefazione. Presentazione dell edizione italiana. Ringraziamenti. Come usare questo libro. Glossario delle patologie e dei termini neurologici 00 Iggulden romane (I-XXXIV) 22-06-2007 09:07 Pagina V Indice Prefazione Introduzione Presentazione dell edizione italiana Ringraziamenti Come usare questo libro Glossario delle patologie e dei termini

Dettagli

IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA

IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA A.Cerchiari CCC-SPL Coordinator of Feeding and Swallowing Services Bambino Gesù Children s Hospital IDENTIFICARE

Dettagli

..disfa.. gie presso gie presso il nostro il nostro ambulatorio ambulato nel altre patologie SM

..disfa.. gie presso gie presso il nostro il nostro ambulatorio ambulato nel altre patologie SM LA QUOTIDIANITA NELLA SCLEROSI MULPIPLA DEGLUTIZIONE E DISFAGIA LOGOPEDISTA Rita Andreo S.C. RRF sede Ivrea IL LOGOPEDISTA.. CHI E? COSA FA?.....è l operatore sanitario che svolge la propria attività nella

Dettagli

LA DISFAGIA: LIMITI E POSSIBILITÀ PER UNA CORRETTA DEGLUTIZIONE ED ALIMENTAZIONE

LA DISFAGIA: LIMITI E POSSIBILITÀ PER UNA CORRETTA DEGLUTIZIONE ED ALIMENTAZIONE La disfagia nell adulto e nell anziano: un problema sociale 13 Maggio 2016 LA DISFAGIA: LIMITI E POSSIBILITÀ PER UNA CORRETTA DEGLUTIZIONE ED ALIMENTAZIONE Logopedista Dott.ssa Alessandra Fiaccadori A.O.

Dettagli

Progetto disfagia. Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari

Progetto disfagia. Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari Progetto disfagia Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari 1 Nelle strutture residenziali per anziani viene descritta una prevalenza della disfagia orofaringea

Dettagli

La Valutazione e Riabilitazione logopedica

La Valutazione e Riabilitazione logopedica FONDAZIONE OPERA SAN CAMILLO PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE La Valutazione e Riabilitazione logopedica Dott. Leonetti Riccarda Servizio di Logopedia

Dettagli

SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 ANTONELLA GIUSTI

SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 ANTONELLA GIUSTI SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 * E ormai ben chiaro come la disfagia sia un sintomo di rilievo nei pazienti affetti da sindromi neurologiche, condizionando

Dettagli

Trattamento avanzato delle vie aeree nel bambino. Piero Gianiorio DEA IRCCS G.Gaslini

Trattamento avanzato delle vie aeree nel bambino. Piero Gianiorio DEA IRCCS G.Gaslini Trattamento avanzato delle vie aeree nel bambino Piero Gianiorio DEA IRCCS G.Gaslini Conoscere: OBIETTIVI Differenze tra le vie aeree dell adulto e del bambino Ossigenoterapia Ventilazione con pallone

Dettagli

La presa in carico infermieristica precoce in stroke unit. A cura di A. Molinaro

La presa in carico infermieristica precoce in stroke unit. A cura di A. Molinaro La presa in carico infermieristica precoce in stroke unit A cura di A. Molinaro Organizzazione mondiale sanità L ictus è una sindrome clinica caratterizzata da comparsa improvvisa di un deficit neurologico

Dettagli

L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE. Dipartimento Interaziendale della Fragilità

L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE. Dipartimento Interaziendale della Fragilità L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE 01/Ottobre/2010 Lecco Sala Don Ticozzi Infermiere di Coordinamento Dipartimento Interaziendale della Fragilità ASL / AO Lecco L ÈQUIPE MULTIDISCIPLINARE

Dettagli

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DOMICILIARE DEL PAZIENTE IN OLT E NIV OBIETTIVO

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DOMICILIARE DEL PAZIENTE IN OLT E NIV OBIETTIVO LA GESTIONE INFERMIERISTICA DOMICILIARE DEL PAZIENTE IN OLT E NIV OBIETTIVO FAVORIRE LA STABILITA DELLA MALATTIA RICONOSCIMENTO DELLA RIACUTIZZAZIONE TRATTAMENTO TEMPESTIVO DANNO SaO2 90% VALUTAZIONI DEL

Dettagli

PAZIENTE AFFETTO DA SLA

PAZIENTE AFFETTO DA SLA Impossibile visualizzare l'immagine collegata. È possibile che il il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verificare che il il collegamento rimandi al file e al percorso corretti. Impossibile

Dettagli

I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA 06 MARZO 2017 OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA

I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA 06 MARZO 2017 OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA PER QUALSIASI INFORMAZIONE RIVOLGERSI AL N. 065343042 O INVIARE UNA MAIL AL SEGUENTE INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA GIORNATA

Dettagli

DISFAGIA. OSA (servizio riabilitativo domiciliare ex art. 26 Roma).

DISFAGIA. OSA (servizio riabilitativo domiciliare ex art. 26 Roma). DISFAGIA La gestione domiciliare della disfagia nel paziente neurologico: l esperienza della Cooperativa OSA nell approccio riabilitativo multidisciplinare Autori: Antonica C.M.A., Conte F., Galli A.,

Dettagli

UN ARIA NUOVA. La dimissione protetta del paziente con insufficienza respiratoria: Integrazione delle professioni e strumenti operativi

UN ARIA NUOVA. La dimissione protetta del paziente con insufficienza respiratoria: Integrazione delle professioni e strumenti operativi La dimissione protetta del paziente con insufficienza respiratoria: Integrazione delle professioni e strumenti operativi Relatore: Gaioni Claudia Coordinatore infermieristico U.O.Riabilitazione Respiratoria

Dettagli

La pianificazione terapeutica. Giovanni Ruoppolo Dipartimento Testa e Collo Università Sapienza ROMA

La pianificazione terapeutica. Giovanni Ruoppolo Dipartimento Testa e Collo Università Sapienza ROMA La pianificazione terapeutica Giovanni Ruoppolo Dipartimento Testa e Collo Università Sapienza ROMA pianificazione terapeutica diagnosi medica prognosi diagnosi deglutologica funzioni cognitive / motivazione

Dettagli

IX CONGRESSO NAZIONALE ASIAM NAPOLI MAGGIO disfagia e reflusso SALVATORE COSCARELLI

IX CONGRESSO NAZIONALE ASIAM NAPOLI MAGGIO disfagia e reflusso SALVATORE COSCARELLI IX CONGRESSO NAZIONALE ASIAM NAPOLI 10-12 MAGGIO 2019 disfagia e reflusso SALVATORE COSCARELLI UNIT DI FONIATRIA E DEGLUTOLOGIA AOU Careggi Firenze RESP: DR S. COSCARELLI Foniatra: noto come esperto di

Dettagli

Gestione della digiunostomia nutrizionale

Gestione della digiunostomia nutrizionale Gestione della digiunostomia nutrizionale Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l alimentazione da

Dettagli

STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE

STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE Disfagia COS E LA DISFAGIA La disfagia non è una malattia ma un sintomo e significa difficoltà, impossibilità o rallentamento a deglutire autonomamente per via orale. STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE

Dettagli

Ruolo del Foniatra. Valutazione della disfagia: dai sintomi e segni rilavabili dal caregiver alla diagnosi strumentale

Ruolo del Foniatra. Valutazione della disfagia: dai sintomi e segni rilavabili dal caregiver alla diagnosi strumentale Valutazione della disfagia: dai sintomi e segni rilavabili dal caregiver alla diagnosi strumentale Massimo Spadola Bisetti A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino S.C. O.R.L. 2 Servizio di

Dettagli

Valutazione del riabilitatore

Valutazione del riabilitatore Scheda Filtro per il monitoraggio del percorso del paziente in Stato Vegetativo o in Stato di Minima Coscienza Valutazione del riabilitatore Mauro Mancuso Riabilitazione Neurologica-Azienda USL9-Grosseto

Dettagli

8 9 GIUGNO Biblioteca storia ex convento dei Cappuccini Via dei Cappuccini 2b, Pisa. Con il patrocinio di:

8 9 GIUGNO Biblioteca storia ex convento dei Cappuccini Via dei Cappuccini 2b, Pisa. Con il patrocinio di: Approccio logopedico precoce ai disturbi dell organizzazione oro-motoria: sviluppo di abilità e criticità nell acquisizione di competenze Dott.ssa Laura Orazini - logopedista Biblioteca storia ex convento

Dettagli

LA DISFAGIA. A cura di: MAGGIALETTI CONSILIA Infermiera Cure Domiciliari TO 2

LA DISFAGIA. A cura di: MAGGIALETTI CONSILIA Infermiera Cure Domiciliari TO 2 LA DISFAGIA A cura di: MAGGIALETTI CONSILIA Infermiera Cure Domiciliari TO 2 PREMESSA La disfagia è un'alterazione della deglutizione del transito parziale o totale dei cibi, bevande, farmaci, saliva etc;

Dettagli

PREVALENZA E COMPLESSITA DI GESTIONE DELLA DISFAGIA IN UN PRESIDIO OSPEDALIERO DI 3 LIVELLO: ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA

PREVALENZA E COMPLESSITA DI GESTIONE DELLA DISFAGIA IN UN PRESIDIO OSPEDALIERO DI 3 LIVELLO: ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA SCUOLA DI MEDICINA DI TORINO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE Corso di Laurea in Logopedia PREVALENZA E COMPLESSITA DI GESTIONE DELLA DISFAGIA IN UN PRESIDIO OSPEDALIERO DI 3 LIVELLO: ANALISI QUALITATIVA

Dettagli

SCHEDA ANALGOSEDAZIONE PROCEDURALE IN PS

SCHEDA ANALGOSEDAZIONE PROCEDURALE IN PS SCHEDA ANALGOSEDAZIONE PROCEDURALE IN PS DATA ora SCHEDA PS Nome e cognome Data di nascita Peso VALUTAZIONE PRE ANALGOSEDAZIONE ANAMNESI allergie a farmaci indicati per la sedazione si no pregresse reazioni

Dettagli

- Confronto linee guida

- Confronto linee guida - Confronto linee guida Anno scolastico 2010/2011 Balbo Rosaria Bertone Fabiola Bilardo Barbara Caresio Giulia Carrabs Elisa Landolfi Nadia Lorè Chiara Rimondotto Chiara Sanmartino Miriam Stratta Giulia

Dettagli

TRACHEOSTOMIA Daniele Mancini

TRACHEOSTOMIA Daniele Mancini TRACHEOSTOMIA Daniele Mancini TRACHEOSTOMIA Per tracheostomiasi intende il posizionamento di una via aerea definitiva (cannula trachestomica) tramite uno stoma creato per via percutanea o chirurgicamente,

Dettagli

APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO

APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO Dott.ssa Maria Paola Rescio Università Campus Bio Medico di Roma LA DISFAGIA patologia della deglutizione sensazione di difficoltà o di ostruzione al passaggio

Dettagli

Salvatore Gentile. 6 Maggio 2017 STATO DI COSCIENZA. La vigilanza (cioè lo stato di veglia, lo stare ad occhi aperti)

Salvatore Gentile. 6 Maggio 2017 STATO DI COSCIENZA. La vigilanza (cioè lo stato di veglia, lo stare ad occhi aperti) STATI DI CONFINE: aspetti scientifici Salvatore Gentile 6 Maggio 2017 STATO DI COSCIENZA HA DUE COMPONENTI: La vigilanza (cioè lo stato di veglia, lo stare ad occhi aperti) Il contenuto di coscienza ovvero

Dettagli

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze

Dettagli

IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO DELLA DISFAGIA NEL PAZIENTE NEUROLOGICO

IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO DELLA DISFAGIA NEL PAZIENTE NEUROLOGICO Maronese Nora Dal Bo Marianna Logopediste,ORAS Motta di Livenza, TV PADOVA, 13 maggio 2016 IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO DELLA DISFAGIA NEL PAZIENTE NEUROLOGICO comprende. Area generale: situazione cognitiva

Dettagli

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO Opuscolo Informativo CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario adottare alcune modifiche nelle abitudini alimentari per prevenire

Dettagli

Scuola di deglutologia clinica

Scuola di deglutologia clinica Nuova ARTEC - Provider Nazionale Accreditato identificativo provider 503 Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2015 certificato da Certiquality Scuola di deglutologia clinica Il corso è rivolto ai

Dettagli

Problemi da affrontare. Proseguire la cura della malattia di base gestire la trachestomia nutrirlo affrontare le infezioni La riabilitazione

Problemi da affrontare. Proseguire la cura della malattia di base gestire la trachestomia nutrirlo affrontare le infezioni La riabilitazione Caso clinico 1 Pz proveniente dalla rianimazione, 53 anni Obeso, iperteso Coma post anossico post infarto miocardico occorso 1 mese prima Tracheotomizzato con tecnica percutanea Problemi da affrontare

Dettagli

DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO

DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO LINEE DI INDIRIZZO DEL GRUPPO INFERMIERISTICO DI RETE Torino, 9 Giugno 2016 Rita Reggiani CPSI CAS AO Ordine

Dettagli

Raccomandazione 8.15 grado A È indicato che i pazienti con ictus acuto siano ricoverati in una struttura dedicata (Stroke Unit). Raccomandazione 8.7 R

Raccomandazione 8.15 grado A È indicato che i pazienti con ictus acuto siano ricoverati in una struttura dedicata (Stroke Unit). Raccomandazione 8.7 R IL CARE E IL NURSING IN STROKE UNIT INF. LARA FRANGI UO NEUROLOGIA STROKE UNIT AZ. OSPEDALIERA S.ANNA COMO VARESE, 28/11/2012 Raccomandazione 8.15 grado A È indicato che i pazienti con ictus acuto siano

Dettagli

DOMANDA ACCOGLIMENTO IN STRUTTURA SANITARIA RIABILITATIVA

DOMANDA ACCOGLIMENTO IN STRUTTURA SANITARIA RIABILITATIVA DOMANDA ACCOGLIMENTO IN STRUTTURA SANITARIA RIABILITATIVA IL SOTTOSCRITTO, COGNOME NOME. NATO A... IL.../.../.... RESIDENTE A ISCRITTO AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE TESSERA N CHIEDE: DI ESSERE ACCOLTO

Dettagli

Teoria e filosofia della scienza riabilitativa

Teoria e filosofia della scienza riabilitativa Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche Corso di Laurea Magistrale Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie Teoria e filosofia della scienza

Dettagli

data PIANO ASSISTENZIALE STANDARD PATOLOGIE RESPIRATORIE Cognome e nome nato

data PIANO ASSISTENZIALE STANDARD PATOLOGIE RESPIRATORIE Cognome e nome nato data PIANO ASSISTENZIALE STANDARD PATOLOGIE RESPIRATORIE Cognome e nome nato 1 D.I. COMPROMISSIONE DEGLI SCAMBI GASSOSI NOC : stato respiratorio, scambi gassosi mantenere la concentrazione adeguata di

Dettagli

Presidio Ospedaliero Villa Rosa

Presidio Ospedaliero Villa Rosa Presidio Ospedaliero Villa Rosa Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010 Percorsi riabilitativi Valutazione e trattamento delle menomazioni e disabilità cognitivo comportamentali DISTURBI COMPORTAMENTALI

Dettagli

CORSO PER COLLABORATORI SCOLASTICI ASSISTENZA ALL ALIMENTAZIONE

CORSO PER COLLABORATORI SCOLASTICI ASSISTENZA ALL ALIMENTAZIONE CORSO PER COLLABORATORI SCOLASTICI ASSISTENZA ALL ALIMENTAZIONE 07 Maggio 2018, Alba Dott.ssa Vincenza Nerone - Logopedista S.C. NPI ASL CN1 - Direttore Dott. Franco Fioretto L ASSISTENZA DI BASE A SCUOLA

Dettagli

PDTA disfagia: Ruolo del Dietista

PDTA disfagia: Ruolo del Dietista Corso PDTA DEL PAZIENTE DISFAGICO PER LA PREVENZIONE DELLA BRONCOPOLMONITE AB-INGESTIS A CHI E RIVOLTO Tutti i pazienti che presentano disfagia orofaringea, dovuta a compromissione della fase 0,1,2 oppure

Dettagli

TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo

TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA Dott. Claudio Vassallo Genova 4 Ottobre 2008 Conseguenze DANNI FOCALI DANNO ASSONALE DIFFUSO DANNI SECONDARI COMPLICAN\ZE ipossia, ipertensione

Dettagli

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO Opuscolo Informativo CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario adottare alcune modifiche nelle abitudini alimentari per prevenire

Dettagli

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR Regione Toscana Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite in attuazione del PSR 2008-2010 fasi del percorso, criteri di trasferibilità, stima fabbisogno dei PL 1 Tab 1 -

Dettagli

Alterazione della deglutizione: individuazione e gestione

Alterazione della deglutizione: individuazione e gestione GESTIONE RESPIRATORIA DEL PAZIENTE CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA (GCA) Milano, 19-20 maggio 2014 Alterazione della deglutizione: individuazione e gestione Log. Battel I. Servizio di Neuropsicologia

Dettagli

GESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA

GESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA GESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA Descrizione Caso Clinico Quadro Clinico Descrizione Caso Clinico Quadro Clinico Dopo ablazionepost.jpg Lamenta Dolore

Dettagli

La Nutrizione Artificiale nella demenza severa. Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I

La Nutrizione Artificiale nella demenza severa. Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I La Nutrizione Artificiale nella demenza severa Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I Modificazioni fisiologiche nell anziano con impatto sullo stato nutrizionale Composizione corporea e fabbisogno

Dettagli

PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE FONDAZIONE OPERA SAN CAMILLO PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE La fatica dei pazienti e quella dei care giver: esperienza di accoglienza e gestione,

Dettagli

Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno Novembre Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia

Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno Novembre Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno 17-18 Novembre 2016 Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia Che cos è la disfagia? La disfagia è l impossibilità o il rallentamento

Dettagli

Malnutrizione in LTCF l esperienza del Piccolo Cottolengo Don Orione. Piccolo Cottolengo Don Orione

Malnutrizione in LTCF l esperienza del Piccolo Cottolengo Don Orione. Piccolo Cottolengo Don Orione l esperienza del 1 l esperienza del SCHEMA INTERVENTO Chi siamo e di chi ci occupiamo Fragilità e Malnutrizione (fattori intrinseci ed estrinseci) Valutazione della Malnutrizione (strumenti) Interventi

Dettagli

Il/La sottoscritt... residente a. Via. n tel. in qualità di C H I E D E. che venga assegnato un posto in MINI ALLOGGIO PROTETTO : al/la Sig.

Il/La sottoscritt... residente a. Via. n tel. in qualità di C H I E D E. che venga assegnato un posto in MINI ALLOGGIO PROTETTO : al/la Sig. Spett.le FONDAZIONE CONTE CARLO BUSI ONLUS Via Formis, 4 26041 CASALMAGGIORE (CR) Il/La sottoscritt... residente a Via n tel. in qualità di C H I E D E che venga assegnato un posto in MINI ALLOGGIO PROTETTO

Dettagli

TRAUMI DEL TORACE Strutture potenzialmente interessate

TRAUMI DEL TORACE Strutture potenzialmente interessate I TRAUMI DEL TORACE TRAUMI DEL TORACE Il 25% della mortalità da cause traumatiche è dovuta a traumi del torace Il 66% dei decessi per trauma toracico avviene dopo il ricovero in ospedale L 85% dei pazienti

Dettagli

Disfagia. Come avviene la deglutizione. Fisiologia della deglutizione

Disfagia. Come avviene la deglutizione. Fisiologia della deglutizione Disfagia Con il termine di disfagia vengono definiti tutti i disordini della deglutizione a prescindere da: la natura della causa che li ha generati (lesioni del Sistema Nervoso Centrale; esiti di interventi

Dettagli

La Presa in Carico del Paziente con Disfagia. Mirella FRANCO

La Presa in Carico del Paziente con Disfagia. Mirella FRANCO La Presa in Carico del Paziente con Disfagia Mirella FRANCO Disfagia Una qualunque disabilità in uno qualunque dei momenti che caratterizzano le fasi della deglutizione LA DEGLUTIZIONE È l attività di

Dettagli

Protocollo trattamento di Rieducazione del linguaggio PA.GRC.1.16.F20 PROCEDURA AZIENDALE PER IL TRATTAMENTO DI RIEDUCAZIONE DEL LINGUAGGIO

Protocollo trattamento di Rieducazione del linguaggio PA.GRC.1.16.F20 PROCEDURA AZIENDALE PER IL TRATTAMENTO DI RIEDUCAZIONE DEL LINGUAGGIO 1 di 11 PROCEDURA AZIENDALE PER IL TRATTAMENTO DI RIEDUCAZIONE DEL LINGUAGGIO Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 0 01.08.2017 Firme Redatto Verificato Approvato U.O. Assicurazione

Dettagli

Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza

Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza IL PROCESSO ASSISTENZIALE DELLA NUTRIZIONE IN OSPEDALE Modena, 12 dicembre 2014 Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza Silvia

Dettagli

Quindi? Alcuni algoritmi proposti

Quindi? Alcuni algoritmi proposti Quindi? Alcuni algoritmi proposti Algoritmo EAST Guidelines for emergency Tracheal Intubation Immediately after traumatic Brain Injury J Trauma 2003 Conferma: etco2, ascultazione IOT ok Mandibola Flaccida

Dettagli

Riabilitazione della deglutizione dopo chirurgia oro-faringea

Riabilitazione della deglutizione dopo chirurgia oro-faringea Riabilitazione della deglutizione dopo chirurgia oro-faringea A cura della Divisione di Chirurgia Cervico-Facciale Una Guida per i pazienti Our Booklets Istituto Europeo di Oncologia Via Ripamonti, 435-20141

Dettagli

Benessere cittadini/pazienti. Presentazione di un protocollo e di una procedura attuate in A.O.U. Ospedali Riuniti di Trieste

Benessere cittadini/pazienti. Presentazione di un protocollo e di una procedura attuate in A.O.U. Ospedali Riuniti di Trieste ACCREDITED FOR ORGANIZATION BY La rete HPH e il guadagno di salute in tutte le politiche: il valore della rete 3 Conferenza Regionale HPH del Friuli Venezia Giulia Benessere cittadini/pazienti Presentazione

Dettagli

CERTIFICAZIONE CONDIZIONE DI COMA/STATO VEGETATIVO/MINIMA COSCIENZA. Con la presente si certifica che il/la paziente. nato/a a il e residente a

CERTIFICAZIONE CONDIZIONE DI COMA/STATO VEGETATIVO/MINIMA COSCIENZA. Con la presente si certifica che il/la paziente. nato/a a il e residente a ALLEGATO D CERTIFICAZIONE CONDIZIONE DI COMA/STATO VEGETATIVO/MINIMA COSCIENZA ha ottenuto un punteggio nella scala Glasgow Come Scale (GCS) pari a Si allega alla presente copia della Glasgow Come Scale

Dettagli

Pregno S, Taricco M, De Tanti A, Bargellesi S, Boldrini P, Avesani R

Pregno S, Taricco M, De Tanti A, Bargellesi S, Boldrini P, Avesani R ASPETTI METODOLOGICI DELLA CONFERENZA NAZIONALE DI CONSENSO BUONA PRATICA CLINICA NELLA RIABILITAZIONE OSPEDALIERA DELLE PERSONE CON GRAVI CEREBROLESIONI ACQUISITE Pregno S, Taricco M, De Tanti A, Bargellesi

Dettagli

Esperienze e prospettive

Esperienze e prospettive Esperienze e prospettive Deborah Farinelli Dietista Borsista ASL TO4 grazie al contributo della ditta Nutrisens srl L UTILIZZO DEGLI INTEGRATORI ORALI NEI SOGGETTI ANZIANI, MALNUTRITI O A RISCHIO MALNUTRIZIONE,

Dettagli

SCHEDA INFERMIERISTICA

SCHEDA INFERMIERISTICA SCHEDA INFERMIERISTICA DATI ASSISTITO Cognome Nome Data di nascita Cod. fiscale Indicare con una X il bisogno infermieristico rilevato e gli interventi corrispondenti: Pianificazione assistenziale rilevazione

Dettagli

Sondino nasogastrico: fattori di rischio e misure di prevenzione, fonti di infezione, tecniche di posizionamento, tipologie varie

Sondino nasogastrico: fattori di rischio e misure di prevenzione, fonti di infezione, tecniche di posizionamento, tipologie varie CORSO: IL Sondino Nasogastrico (SNG) : Accesso congiunto MCA- ADI, tecniche di posizionamento, Patologie Connesse e prevenzione delle complicanze ASRI- 20-05-2015 Coordinatore : Piera Paola Grandi Sondino

Dettagli

Dott.ssa BICH Cristina Logopedista Distretto 3 Ausl Valle d Aosta

Dott.ssa BICH Cristina Logopedista Distretto 3 Ausl Valle d Aosta Dott.ssa BICH Cristina Logopedista Distretto 3 Ausl Valle d Aosta ELABORAZIONE DI PERCORSI ASSISTENZIALI RIABILITATIVI 2015 DOC AZ 29 Presa in carico riabilita va dell utente adulto con deficit neurologico

Dettagli