XXXII CONGRESSO DI FONDERIA
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1 XXXII CONGRESSO DI FONDERIA ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie Esportare di più SI PUÒ, SI DEVE Lecce, Ottobre 2014
2 L EXPORT E L INTERNAZIONALIZZAZIONE AL CENTRO DEL DIBATTITO DEL XXXII CONGRESSO ASSOFOND Nei momenti più difficili, non c è più tempo per l informazione generalista. Serve identificare un tema incontrovertibilmente utile ed affrontarlo con il maggior grado di profondità e specificità. Assofond ha intrapreso con fermezza questa seconda via, organizzando nella due giorni di convegni 16 e 17 ottobre a Lecce, presso il complesso monumentale Torre del Parco il XXXII Congresso, un approfondimento concentrato sull internazionalizzazione, che ha dato alle imprese e, in particolare alle fonderie italiane, l occasione di confermare le proprie capacità imprenditoriali e di ingegno, livelli prestazionali elevati per qualità e affidabilità anche oltre confine. Un occasione per riflettere sugli scenari possibili per l industria di fonderia. Due giorni di incontri, dibattiti e tavole rotonde per fare il punto sulle criticità da affrontare e le opportunità da cogliere per il futuro delle aziende. Idee, ragionamenti e stimoli arrivati sì dai contributi degli ospiti e dagli autorevoli relatori che hanno animato il Congresso, ma soprattutto dagli imprenditori stessi, per affrontare con coraggio le sfide a cui i nuovi assetti del mercato mondiale stanno sottoponendo il sistema produttivo italiano. SESSIONE INAUGURALE 16 OTTOBRE La sessione inaugurale del pomeriggio del 16 ottobre si è aperta con l intervento del Presidente Roberto Ariotti che, sollecitato dal moderatore de ILSOLE 24 ORE Luca Orlando e con grande orgoglio, ha esibito ai congressisti i numeri dell Industria di Fonderia sotto il profilo degli scambi con l estero. Questi dati danno evidenza del percorso di sviluppo maturato dal settore negli ultimi 20 anni sul fronte del commercio estero. Il grado di apertura agli scambi con l estero è testimoniato da un apprezzabile aumento della propensione media all esportazione. Dagli anni novanta ad oggi il peso dell export nel settore è passato dal 9% al 34% per i volumi ed è salito dal 18% al 45% in valore. La fusione made in Italy raggiunge tutto il mondo, soprattutto se si considera anche la componente indiretta (le fusioni assemblate su prodotti italiani venduti all estero); qui la quota di export (diretta + indiretta) raggiunge il 70%. Nel tempo si sono registrate forti spinte verso l internazionalizzazione, con l apertura di nuovi mercati, in particolare extraeuropei e si è accelerato il mutamento tecnologico ed organizzativo. Tutto questo pur in presenza di un contesto domestico fortemente penalizzante sotto il profilo del credito, della pressione fiscale, dei vincoli burocratici, dei costi energetici. Non si può trascurare il fatto che le trasformazioni che interessano continuamente il commercio globale hanno reso i processi di internazionalizzazione sempre più complessi. La ricerca delle opportunità nei mercati esteri, specie quelli nuovi, richiede pertanto un approccio informato ed adeguato alla comprensione delle dinamiche locali, sotto molteplici punti di vista. Gran parte delle imprese che vanno all estero sono di dimensioni medio-piccole e difficilmente riescono a gestire in proprio i rischi dell internazionalizzazione ed ad ottenere adeguato accesso alla finanza per lo sviluppo all estero. Supportarle nel controllare e fronteggiare questi rischi, connessi ad esempio al mancato pagamento, o ai repentini mutamenti dell assetto politico, consente all impresa, specie se non molto strutturata, di concentrarsi sul business e sulla competitività della sua offerta tecnica/commerciale nei Paesi di destinazione. L accesso a strumenti finanziari per l internazionalizzazione permette loro di sfruttare la leva dell export che in questa fase dell economia italiana con consumi stagnanti e investimenti in calo rappresenta l unica via di crescita concreta. In uno scenario che non è mai stato tanto incerto, difficile 1
3 e insidioso, ci sono alcune ragioni di ottimismo. La prima è che il mondo continua a crescere (la produzione mondiale di getti ferrosi e non ferrosi nel 2012 ha raggiunto il traguardo dei 100 Milioni di tonnellate, mentre i livelli pre-crisi sono già stati ampiamente superati a partire dal 2011). Un altra ragione è la forte rispecializzazione settoriale che ha portato ad una crescita del peso sull export dei getti a maggiore intensità tecnologica. Molte imprese hanno ben compreso i cambiamenti epocali in atto (tecnologie, globalizzazione) e hanno adeguato le loro strategie. La crescita è obiettivo comune a tutte le imprese. L attenzione è puntata sull aumento del valore (performance del prodotto) e sulla diversificazione produttiva facendo leva sull innovazione tecnologica e sulla ricerca, oltre che sul contenimento dei costi. A tal proposito, il Presidente Ariotti ha ricordato la recente iniziativa di Assofond, finalizzata a fare emergere, nelle università, network di lavoro nelle progettazioni sui nuovi materiali, mettendo così in sinergia le competenze accademiche con quelle delle aziende. Il progetto di ricerca associativo per la caratterizzazione meccanica dei getti si pone come obiettivo quello di aumentare l impiego di getti fornendo ai progettisti ed ai fornitori dei software di calcolo, criteri per una progettazione affidabile, basata sulla specifica conoscenza e caratterizzazione dei materiali, evitando il ricorso a criteri convenzionali per mancanza di dati. (per le slide CLICCA QUI) Il Direttore del Centro Studi di Confindustria Luca Paolazzi, conferma con il proprio contributo che per stare sui mercati globali sono richieste competenze e strutture adeguate. Infatti esportare non è più sufficiente, le catene si accorciano ed è necessario internazionalizzarsi. Il CSC segnala che in questi anni è aumentata la quota delle imprese esportatrici, ma è diminuito il loro numero. E spesso queste realtà hanno dimensioni piccole rispetto a quelle dei competitors, tedeschi in primis, che presidiano in media 20 mercati, mentre la maggior parte delle imprese italiane spesso esporta verso un solo mercato. Una maggiore stazza, suggerisce Paolazzi, può essere raggiunta anche attraverso strumenti di aggregazione, come i contratti di rete (ormai a quota 1.800). (per le slide CLICCA QUI) 2 Sul fronte delle politiche pubbliche a sostegno dell internazionalizzazione è intervenuto il Direttore dell ICE-Agenzia, Giovanni Sacchi che ha illustrato il piano straordinario per il rilancio internazionale del Made in Italy. Un contributo un po più operativo, essendo l ente deputato a realizzare concretamente le iniziative per conto del Ministero dello Sviluppo Economico. Il piano del Governo mira ad accelerare la presenza delle aziende italiane all estero, anche se si è avuto modo di constatare che i tempi di attuazione del provvedimento restano inadeguati rispetto all urgenza del momento. L ipotesi più probabile è che le misure di sostegno, come ad esempio i voucher destinati alle PMI per gli export manager temporanei, possano entrare in vigore ad aprile del prossimo anno. (per le slide CLICCA QUI) Inquadrato il fenomeno a livello macroeconomico, i lavori, coordinati abilmente dal giornalista Luca Orlando, sono proseguiti con la relazione di Pierluigi D Agata e Laura Dell Agostino di Confindustria Assafrica, ai quali è stato chiesto di fornire un inquadramento dei Paesi dell Africa e del Mediterraneo a maggior potenziale di sviluppo che, dal loro punto di vista, potrebbero offrire nuove importanti opportunità per il nostro settore. Capire se, e in che modo, secondo la loro esperienza, lo sviluppo manifatturiero di questi Paesi potrà trainare l export del getto di Fonderia. Secondo Confindustria Assafrica le infrastrutture sono il settore strategico nel continente e il Mediterraneo è in pieno recupero dopo l instabilità degli ultimi anni. Le opportunità del mercato africano sono concentrate su 10 dei 53 Paesi: Algeria, Angola, Egitto, Ghana, Kenya, Morocco, Nigeria, Sud Africa, Sudan e Tunisia. Uno screening mirato per le Fonderie, ha evidenziato tre macrosettori interessanti: automotive, edilizia e oil&gas. Per l automotive, in particolare, si segnalano Marocco, Turchia, Nigeria, Etiopia e Sudafrica. (per le slide CLICCA QUI)
4 SESSIONE 17 OTTOBRE Non è più tempo di risposte singole, di voci solitarie. Le difficoltà presentate quotidianamente dall attuale congiuntura necessitano di risposte maturate insieme, tra i vari livelli che compongono la filiera di un comparto produttivo. Con questo presupposto si è aperta la seconda giornata del Congresso che ha visto come protagonisti delle due tavole rotonde alcuni dei principali attori che partecipano alla definizione della Supply Chain, da una parte i fornitori di impianti di Fonderia che investono in tecnologie offrendo al nostro settore impianti e capacità produttive d avanguardia; dall altra i committenti, il cui impulso all internazionalizzazione è fortissimo. Questi ultimi puntano sempre di più sulla capacità di accompagnamento e sostegno delle Fonderie, alle quali richiedono sempre più alti livelli di specializzazione per abbattere i costi e per migliorare gli standard qualitativi delle loro produzioni. Così, il XXXII Congresso di Fonderia, nel corso della seconda giornata, è scesa più a fondo nei temi del settore; in particolare la tavola rotonda con l intervento di Roberto Ariotti (Presidente Assofond), Francesco Savelli (Presidente Amafond) e Gabriele Galante (Presidente Cemafon) ha fornito interessanti spunti di riflessione in merito alle prospettive dell industria di Fonderia, ferrosa e non ferrosa, focalizzandosi sui temi e sulle conclusioni emerse dal recente Foundry Forum organizzato a Venezia dal 25 al 27 settembre scorsi. Il presidente di Amafond, Savelli, ha fornito una descrizione minuziosa dei trend dei principali player mondiali del settore, illustrando il mondo delle fonderie dal punto di vista della geografia dei getti. L indiscussa leadership cinese è stata ribadita, ancora una volta, con dati previsionali ancora più significativi. «Attualmente ci è stato comunicato un output di getti di 44 milioni di tonnellate spiega Savelli che, nel volgere di tre o quattro anni, ambisce a diventare 50 milioni. Si parla del 50% della produzione mondiale». Amafond ha evidenziato, però, nell ultimo periodo, un rallentamento dell export di impiantistica italiana per fonderie in Cina, sintomo non di un calo degli investimenti in Fonderia, ma della presenza più consistente di competitor locali. Si è attestato in crescita anche il comparto statunitense. «Il processo di reshoring sta sottraendo l attività produttiva ad altri Paesi come gli stati centro e sudamericani» ha aggiunto Savelli. In difficoltà la Russia, «che sta accusando fortemente le conseguenze della guerra in Ucraina e le pesanti sanzioni. continua Savelli Le aziende italiane, a loro volta, stanno faticando nell export con il Paese a causa dell embargo imposto». Da segnalare, però, la partnership commerciale che la Cina ha stretto proprio con la Russia. «Gli istituti di credito cinesi sono i finanziatori dell economia russa spiega il presidente e questo aspetto facilita le società di Pechino all esportazione in Russia». India, Giappone e Brasile, infine, mantengono un trend negativo. «L India evidenzia fonderie ben lontane dall efficienza e dalla competitività descrive Savelli mentre il Giappone ha visto una contrazione fortissima negli ultimi anni, con un sostanziale dimezzamento in termini di numeri di addetti e società. Attualmente la produzione nazionale è ferma ai 2,5 milioni di tonnellate, principalmente a causa dei forti problemi energetici conseguenti all incidente occorso alla centrale nucleare di Fukushima. Il Brasile, infine, mostra ancora grandi potenzialità non seguite da un concreto sviluppo. Anche in questo caso, i costi energetici giocano un ruolo di primaria importanza nel mantenere l output nazionale sui 2,7 milioni di tonnellate». 3
5 Il messaggio chiave lanciato da Gabriele Galante è: Build where you sell. Il presidente di Cemafond e numero uno di IMF Group descrive i temi strategici sottesi al forum internazionale. «La prima esigenza alla quale abbiamo risposto con l organizzazione dell International Foundry Forum (IFF) è stata il confronto tra tutti i livelli che compongono la filiera delle fonderie, spiega Galante. Le risposte ai problemi, infatti, sempre più spesso, si possono identificare solo con un confronto tra tutti gli attori che operano in un comparto produttivo. Nel caso di IMF e di tutte le realtà che si occupano di impiantistica per fonderie, ad esempio, io amo dire che noi non vendiamo macchinari, ma forniamo ai nostri clienti ciò che loro vogliono produrre». Parafrasando: dobbiamo valorizzare il nostro prodotto. «IMF esporta in almeno 26 paesi e il nostro tasso di esportazione è oltre il 90% già da anni - spiega Galante - e questa dimensione globale è, oggi, un obiettivo non più posticipabile». Ma come farlo? «Cambiando mentalità: ricordiamoci che chi fa più utili è anche chi fa più innovazione, che non significa solamente specializzarsi e raggiungere prezzi inferiori». Servono «innovazioni radicali, ma anche capacità di produrre dove si vende - continua il presidente - che è un must dell industria automobilistica, principale mercato di sbocco dei getti di fonderia con una quota di almeno il 50% della produzione complessiva» (ndr 50% per i getti non ferrosi, circa il 30% per i getti ferrosi). Proprio la filiera automobilistica vede nel proprio futuro un cambiamento significativo. «L automotive presenterà un cambiamento radicale: l alluminio avrà un peso sempre maggiore, mentre ci si attende un ridimensionamento corposo dell acciaio». Prendendo spunto dalle parole del Presidente Ariotti riguardo il progetto di ricerca di Assofond, Galante ha posto l accento sull opportunità di allargare la prospettiva anche ai Fornitori di impianti e prodotti per sviluppo di progetti comuni, ricordando che lo scambio di informazioni ed esperienze tra attori della stessa filiera, può consentire il raggiungimento di traguardi di efficienza e qualità ben più alti. Il presidente ha così ribadito l idea di un approccio collaborativo prevedendo una rete tra chi realizza gli impianti di Fonderia, chi produce i getti e naturalmente chi si occupa della ricerca, ovvero università e centri di ricerca. 4 Il settore dei produttori di impianti per le fonderie, in Italia, sta dando risultati positivi nel Il primo semestre dell anno in corso ha evidenziato un positivo +2% della produzione rispetto al medesimo periodo del La leva di tale incremento va ricercata in un contesto che, da anni, mostrava segni di grande difficoltà. Il segno positivo per il 2014 si spiega grazie ad una spinta positiva anche del mercato interno che, beneficiando delle ricadute positive derivanti dalla legge Sabatini, ha potuto contare sui significativi revamping di macchinari nazionali e sull acquisto di nuovi impianti in sei fonderie nazionali (per le slide CLICCA QUI) A conclusione di tale sessione e per meglio inquadrare il settore, il Presidente Ariotti ha illustrato alla platea alcuni dati strutturali dell industria di Fonderia indicativi della consistenza del tessuto produttivo in una prospettiva di lungo periodo, per poi soffermarsi più compiutamente sulle risultanze di bilancio d esercizio e sull evoluzione congiunturale del primo semestre con le proiezioni attese per l ultima parte dell anno. (per le slide CLICCA QUI) Per capire come viaggiare nel futuro, è fondamentale analizzare dove stanno andando alcuni dei principali settori industriali di riferimento per la fonderia. In particolare ci si è soffermati sull Automotive e componentistica, il settore macchine movimento terra e macchine agricole, grazie ai contributi di Alessandro Gigli - Purchasing Director Carraro SpA, Giuseppe Gioetti - Head of Purchasing
6 Magneti Marelli, Gianmarco Giorda - Direttore ANFIA, Marco Sguanci - Direttore acquisti Comer Industries e Mosé Tosin - Global Commodity Manager Castings AGCO. E stato sottolineato come lo scenario internazionale della Fonderia sia essenzialmente riconducibile a due binari. Il primo è percorso dalle Fonderie dedite alla produzione di getti commoditizzati e l altro dalle Fonderie impegnate sulla frontiera dell innovazione, in grado di produrre fusioni altamente differenziate per contenuto tecnologico, competenze qualificate, ecc. All interno del primo mercato la competizione è basata essenzialmente sul prezzo ed aumenta l importanza di disporre di manodopera non qualificata e di altri fattori produttivi a basso costo. La non disponibilità delle fonti primarie, quali le materie prime minerarie ed energetiche e l elevata tassazione dei fattori produttivi nel nostro sistema Paese, non rendono idonee le Fonderie italiane a percorrere questa prima strada caratterizzata da produzioni considerate a basso valore aggiunto. Quindi alla base della futura competitività delle Fonderie italiane deve esserci una rifocalizzazione su domini tecnologico-industriali ad alto valore, coerenti con il trend della domanda dei clienti finali che non può prescindere dai seguenti step: promozione dell innovazione tecnologica e dello sviluppo/diffusione di competenze professionali ad alto valore; ottimizzazione delle performance dell intera filiera; rafforzamento della filiera favorendo collaborazioni tra università/centri di ricerca e formazione ed imprese. I committenti non negano che il prodotto italiano vanta una qualità nettamente superiore che deriva da investimenti in impianti innovativi ed efficienti e da una manodopera altamente qualificata. l Industria italiana di fonderia ha ancora ampie possibilità di competere a livello internazionale: va solo indirizzata a realizzare prodotti di qualità che sono alla portata della struttura tecnica delle fonderie italiane, struttura che non è inferiore a quella di nessun altro Paese europeo. Un segnale della grande vitalità imprenditoriale del nostro settore è testimoniato dagli investimenti realizzati in questi ultimi due anni che hanno portato a contare significativi revamping di macchinari nazionali e all acquisto di nuovi impianti in sei fonderie nazionali. 5 Per le slide: Alessandro Gigli - Purchasing Director Carraro SpA Giuseppe Gioetti - Head of Purchasing Magneti Marelli Gianmarco Giorda -Direttore ANFIA Marco Sguanci - Direttore acquisti Comer Industries Mosé Tosin -Global Commodity Manager Castings AGCO. Una buona attività di promozione e di spinta verso l internazionalizzazione deve essere accompagnata o proceduta da una politica di consolidamento delle dimensioni d impresa così come da un analisi sulla gestione manageriale rispetto al ruolo dominante del fondatore e quindi sul passaggio generazionale ai successori. Questi sono due temi ai quali il nostro settore dedica attenzione e risorse da tempo. In particolare il Congresso ha permesso di ritornare sul secondo argomento. L interlocutore ideale per discuterne in maniera approfondita è stato individuato in The European House-Ambrosetti tramite il contributo di Luca Petoletti.
7 La gestione di un impresa di natura famigliare richiede la capacità di gestire contemporaneamente la dimensione familiare, quale presupposto di un ordinata governance aziendale e le dinamiche di business, che ne garantiscono la continuità nel tempo. Affrontare congiuntamente i due ambiti permette ad ogni Imprenditore di poter riflettere sul nodo nevralgico del proprio sistema impresa e valutare oggettivamente come affrontare le sfide presenti e future. (per le slide CLICCA QUI) Giornate ricche e intense, dunque, che hanno visto, come ormai tradizione in chiusura del Congresso, la partecipazione di esponenti politici: l onorevole Raffaele Fitto e l onorevole Francesco Boccia. Gli imprenditori di Fonderia hanno manifestato loro con orgoglio e determinazione la volontà di rendere le aziende del settore competitive a livello internazionale, conservando allo stesso tempo quell italianità che le rende un eccellenza nel mondo. Per il tramite del Presidente Ariotti, gli ospiti politici sono stati sollecitati ad esprimersi concretamente sui contenuti della prossima legge di stabilità 2015 di cui si discute animatamente ed in particolare delle novità annunciate in tema di politica economica che andranno a produrre importanti effetti nell economia e nel sistema imprenditoriale italiano. L onorevole Boccia difende la manovra del governo definendola coraggiosa sostenendo che vada nella direzione della riduzione delle imposte per imprese e lavoratori perseguendo così il percorso redistributivo iniziato a maggio con gli ottanta euro. Certo aggiunge Boccia sulla spesa pubblica alcuni errori vanno corretti, non devono esserci tagli lineari e l'anticipazione del pareggio di bilancio al 2015 per i comuni è un errore su cui è necessario intervenire. Vanno tagliati gli sprechi a tutti i livelli evitando, però, che i tagli lineari si trasformino in aumento delle tariffe nei servizi pubblici. Alla Camera aiuteremo certamente Renzi a rendere questa legge di stabilità la più equa possibile. La prospettiva dei prossimi anni ha ricordato Boccia alla platea di imprenditori è di spostare la tassazione UE dalle imposte dirette alle imposte indirette, in modo da diminuire le prime in maniera netta, favorendo sempre più le imprese che producono valore. Rendendo più equa la competizione. Il caso dell economia digitale è il più eclatante di tutti. Voi avete migliaia di lavoratori, capannoni e magazzini pieni e pagate quasi il 50% di imposte, le multinazionali del web assumono solo precari, non fanno investimenti ed eludono sistematicamente il fisco. A voi lo Stato chiede conto di tutto, a loro di nulla. Così non si può più andare avanti e la tassazione può aiutarci a riequilibrare i rapporti, spostandola sempre più verso le imposte indirette". 6 L onorevole Fitto ha annunciato, per la settimana prossima (questa per chi legge) la presentazione di alcune proposte, insieme ad alcuni parlamentari di Forza Italia, sulla legge di stabilità che, pur fornendo alcuni segnali positivi come, ad esempio, il taglio dell Irap, a suo avviso presenta anche alcune lacune. Il rischio evidente, in particolare, secondo Fitto, è che si trasferisca il livello di tassazione dal centro alle Regioni e ai Comuni. E proprio per contrastare ciò che non va che il centrodestra deve tornare in campo in modo serio per recuperare credibilità, ammettendo anche gli errori del passato, per interloquire con una parte di popolazione che oggi non ha riferimenti. Passando, dunque, per l inevitabile constatazione dei deficit strutturali con i quali l industria italiana deve fare quotidianamente i conti (costo del lavoro, caro energia, etc ) e di alcuni dati poco rassicuranti sui prossimi anni, il Congresso si è concluso, infine, con uno sguardo positivo al futuro: si profilano, all orizzonte, nuovi margini di crescita se si punta sulla qualità dei processi e dei prodotti, sul
8 capitale umano, sul valore della conoscenza e della formazione. Tutte caratteristiche che fanno della Fonderia italiana un eccellenza. E da qui, come emerso chiaramente dal Congresso, che si rende necessario ripartire, prendendo esempio da chi, tra gli imprenditori del settore, ha già compiuto molti passi verso il futuro grazie a strategie vincenti: internazionalizzazione e partnership. Tutti in Italia devono quindi ora essere pronti a fare la propria parte, gli imprenditori lo stanno facendo e chiedono soltanto che la parte politica possa celermente intervenire alleggerendo la tassazione sui fattori produttivi che ha raggiunto ormai livelli insostenibili, penalizzando la competitività del sistema industriale italiano non solo rispetto a competitors low cost, ma all interno dell Europa domestica. Giusto per citare alcune priorità si è parlato della necessaria riduzione dell Irap e del cuneo fiscale, delle accise che gravano sull energia elettrica. Sotto la lente è passata anche l Imu sui capannoni. Infine si è ribadita l importanza degli incentivi di carattere fiscale per la ricerca. In conclusione i ringraziamenti del Presidente sono andati a tutti quanti: relatori, moderatore, sponsor e alla struttura dell Associazione che hanno dato un contributo fondamentale al successo del XXXII Congresso di Fonderia e reso il tradizionale appuntamento biennale un evento unico ed indimenticabile, reso tale anche grazie al personale impegno ed accoglienza riservataci dall imprenditore Ing. Salvatore De Riccardis titolare della Fonderia omonima ed unica realtà locale, al quale vanno i più sentiti ringraziamenti. A questa intensa due giorni, inoltre, per vivere appieno la dimensione associativa, non sono mancate le occasioni conviviali e di svago tra le bellezze della Signora del barocco italiano e dintorni, ricchi di storia e di un variegato patrimonio artistico ed architettonico. Senza dimenticare le bontà gastronomiche locali che hanno allietato le piacevoli cene in location davvero suggestive! 7 Per una trattazione approfondita sui temi sviluppati vi rimandiamo allo speciale Congresso che sarà pubblicato sul numero 5 di Industria Fusoria e allo Speciale Congresso Lecce realizzato tramite la collaborazione Assofond-Siderweb. (Rif. Maria Pisanu CSA) 22 Ottobre 2014 ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie XXXII Congresso di Fonderia SESSIONI TECNICHE PER REGISTRARTI CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA CLICCA QUI
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12 XXXII CONGRESSO DI FONDERIA ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie Esportare di più SI PUÒ, SI DEVE Lecce, Ottobre 2014
13 Edizione del: 17/10/14 Dir. Resp.: Roberto Napoletano Estratto da pag.: 20 Sezione: CONFINDUSTRIA Tiratura: Diffusione: Lettori: Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 11% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
14 Edizione del: 17/10/14 Dir. Resp.: Roberto Napoletano Estratto da pag.: 15 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: Diffusione: Lettori: Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 8% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
15 Edizione del: 16/10/14 Dir. Resp.: Giacomo Scanzi Estratto da pag.: 33 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: Diffusione: Lettori: Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 16% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
16 Edizione del: 17/10/14 Dir. Resp.: Giacomo Scanzi Estratto da pag.: 35 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: Diffusione: Lettori: Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 18% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
17 Edizione del: 16/10/14 Dir. Resp.: Maurizio Cattaneo Estratto da pag.: 29 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 35% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
18 QUOTIDIANO DI PUGLIA BRINDISI Edizione del: 17/10/14 Dir. Resp.: Claudio Scamardella Estratto da pag.: 25 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 27% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
19 QUOTIDIANO DI PUGLIA BRINDISI Edizione del: 17/10/14 Estratto da pag.: 25 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Foglio: 2/ Servizi di Media Monitoring Peso: 27% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
20 Edizione del: 16/10/14 Dir. Resp.: Claudio Scamardella Estratto da pag.: 17 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring Peso: 5% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
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