Il progetto urbano in Spagna. Lettura estetica di quattro progetti a Madrid.

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1 Il progetto urbano in Spagna. Lettura estetica di quattro progetti a Madrid. Ludovico Milesi ludovico.milesi@alice.it Abstract Vorrei presentare in questo intervento il progetto di quattro nuovi quartieri progettati a partire dal 1990, costruiti o in corso di avanzata realizzazione a Madrid. Il metodo di lettura, derivato dall Estetica della città, consisterà nella descrizione rigorosa dei progetti riconoscendo all interno di essi i temi collettivi, le strade e le piazze tematizzate che ne costituiscono la struttura. L esito sarà una loro lettura critica che evidenzierà gli aspetti positivi e negativi di una forma di progettazione poco conosciuta in Italia. INTRODUZIONE Con il termine nuevos ensanches si indicano a Madrid circa quaranta progetti urbani di tipo attuativo redatti come sviluppo delle indicazioni contenute nel piano regolatore generale (Plan General) del Tutti questi piani (il termine tecnico è planes parciales) sono accomunati da caratteristiche formali che li differenziano nettamente da tutta la produzione urbanistica precedente e definiscono un modo di disegnare la città che sembra essere in Spagna palesemente accettata. Non si tratta infatti solo di una pratica professionale consolidata ma anche di una disciplina insegnata agli studenti della Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Madrid. Le caratteristiche formali comuni sono l utilizzo di strade, spesso alberate, gerarchizzate nella larghezza, di isolati costruiti quasi senza eccezioni sul perimetro, il rispetto rigoroso dell allineamento degli edifici lungo le strade. Una formula semplice perché in fondo si tratta del modo con cui è stata costruita buona parte delle nostre città, con le dovute eccezioni degli anni recenti. Ma proprio questa semplicità e il ritorno a un modo comune di intendere la città apre lo spazio per una lettura approfondita alla luce della teoria estetica della città. Le strade gerarchizzate disegnate dai progettisti spagnoli sono in realtà le strade tematizzate con cui tutte le città europee sono costruite. In ordine di grandezza dal più stretto al più largo abbiamo: i viali alberati verso l esterno della città, i boulevard su cui si affacciano i palazzi, le passeggiate ricche di filari di alberi e prati; poi le semplici strade di lottizzazione, più piccole, solitamente ortogonali tra loro per semplicità di disegno possono anche non essere alberate; infine le piazze di quartiere che spesso ospitano un giardino o giochi per bambini. Giardini pubblici e parchi urbani sono anche ampiamente utilizzati.

2 [fig.1] Pianta generale di Madrid con le strade tematizzate e i quattro piani analizzati.

3 DISEGNO Il disegno è il fondamento di qualsiasi ragionamento sulla città. Le piante presentate sono una rielaborazione dei disegni di progetto funzionale alla lettura estetica. Se la struttura di una città, e la sua bellezza, si legge nelle sequenze di temi collettivi di strade e piazze tematizzate, il disegno dovrà rendere conto di questa struttura. Così con un tratto nero sono evidenziate le strade tematizzate della città esistente. Con il tratto rosso le nuove strade tematizzate messe in campo nei quattro piani presentati. Sono indicate anche le aree verdi che formano un tema riconoscibile: i parterres delle passeggiate, i giardini pubblici e i parchi. La stessa convenzione è utilizzata prima di tutto nella pianta generale di Madrid [fig.1] che permette di valutare il modo con cui le sequenze degli ampliamenti moderni si mettono in relazione con le sequenze di tutta la città. In secondo luogo nelle piante dei singoli quartieri che permettono di apprezzare nel dettaglio le soluzioni formali [figg.3-5-7]. Per convenzione chiameremo le piante con l indicazione dei temi collettivi con l espressione piante tematizzate. LETTURA I primi due quartieri, Valdebernardo Norte e San Blas, progettati e realizzati nei primi anni 90, appartengono alla prima generazione di piani seguenti al piano regolatore del 1985; gli ultimi due, Sanchinarro e Las Tablas, approvati nel 2006 e nel 2000, appartengono alla generazione più recente e ora sono in piena fase attuativa, formano un unico complesso e come tali saranno oggetto di una lettura unitaria. [fig.2] Foto aerea di Sanchinarro in fase di costruzione.

4 San Blas 1990 Autori: M. Salinas Aracil, R. Alemany Indarte, L. Alemany Indarte [fig.3] Pianta tematizzata di San Blas. Si tratta di un progetto di ampliamento al margine est della città, impostato su un lungo boulevard largo 30m che attraversa il quartiere longitudinalmente, diviso in due tratti snodati al centro da una passeggiata: il primo a nord lungo 1200m e il secondo di 1800m. Il boulevard, contrappuntato da altri minori paralleli verso l interno e verso l esterno [fig.4], si innesta correttamente alle estremità ai viali alberati esistenti: a nord in corrispondenza di una piazza che dà accesso diretto all area del nuovo stadio olimpico, a sud incrociando un importante boulevard che percorre tutta la città da nord a sud garantendo la continuità fisica tra tutti i quartieri che attraversa. Percorrendo la sequenza longitudinale del nostro boulevard, tra i due estremi, si incontrano quattro passeggiate trasversali di generose dimensioni che suddividono l intero progetto in quattro quartieri. La passeggiata principale, centrale, larga

5 120m, disposta a 45 gradi rispetto al boulevard, risolve la diversa giacitura delle porzioni nord e sud dell intero piano. Notevole la soluzione della testata della passeggiata che ne sottolinea l ingresso restringendosi fino alla larghezza di una normale strada di 20m. I limiti fisici che hanno determinato la forma complessiva del piano sono verso l interno il margine della città costruita negli anni 50 e 60 una marmellata di forme e tipi edilizi, il quartiere di Gran San Blas e verso l esterno il tracciato dell autostrada M 40 che ha condizionato la forma lunga e stretta. Il piano si configura quindi come il completamento di una porzione di città con l intento di darle una forma, chiudendo e ricucendo gli isolati sfrangiati e incerti della precedente edificazione in una forma riconoscibile e compatta, visibile dall autostrada come una dignitosa successione di palazzi e case a schiera. Un limite definito anche visivamente della città. Tra le ultime case e l autostrada è poi prevista una fascia di verde di rispetto che risolve i problemi di inquinamento acustico e visivo che noi non abbiamo tuttavia indicato in pianta perché non è un tema collettivo: si tratta di un corretto e necessario artificio tecnico ma non è equiparabile all importanza di un vero parco o giardino pubblico collocato all interno della città costruita. Nonostante le sequenze di questo quartiere siano state abbastanza curate nel rapporto con quelle della città esistente bisogna notare che la passeggiata centrale non si pone in sequenza con altri temi o strade tematizzate, fatto che costituisce un limite notevole in un quartiere che ha per altri versi molti aspetti positivi. [fig.4] Boulevard secondario a San Blas.

6 Valdebernardo Norte 1989 Autori: J. M. Ezquiaga, M. de Blas, M. Candeira, C. las Heras, M. J. Muñóz, E. Mata [fig.5] Pianta tematizzata di Valdebernardo Norte. Quartiere di grande chiarezza nel disegno, definito da una croce di strade formata da un boulevard di 55m e da una passeggiata di 90m che si incrociano perpendicolarmente formando quattro quadranti. All interno dei due quadranti più grandi sono disposte delle piazze quadrate di quartiere, due a sinistra e due a destra del boulevard, determinando quattro quartieri con la loro rispettiva piazza in mezzo. Rispetto a San Blas qui siamo nella situazione opposta: sempre al limite est della città ma in un terreno disposto altre l autostrada, quindi circondato da due lati da assi viari impenetrabili che necessitano una fascia di rispetto. Il risultato è un piano concluso in se stesso perché circondato da tutti i lati dalla campagna. Le premesse sono negative e lasciano pensare a un luogo inospitale e sperduto, invece la dimensione delle due strade tematizzate il boulevard e la passeggiata e il modo di costruire con isolati chiusi che è convenzionale in questi piani fanno in modo che quando si è all interno del quartiere si ha la percezione di essere in un qualsiasi quartiere della città. Il boulevard di 55m è dotato di un bel parterre verde centrale riccamente arredato con un attenzione pari ai boulevard più antichi e più vicini al centro. Inoltre i punti di contatto verso la città e le sue sequenze sono sì scarsi ma anche sottolineati enfaticamente dalla croce di strade: la passeggiata attraversa l autostrada e si lega a un boulevard ben alberato, dal tracciato un po incerto, che attraversa tutti i quartieri moderni; l altro braccio della croce si innesta a nord con un grande viale alberato che termina di fronte

7 a uno degli ingressi del Parque del Buen Retiro, alle spalle del Prado, garantendo un lontano ma effettivo legame simbolico con la città. Il sistema di tematizzare i quartieri con delle piazze è semplice ed efficace, mi sembra di poter criticare solo la loro eccessiva dimensione (80x90m) che va benissimo per collocare un giardino e dei giochi per bambini, come solitamente avviene, ma che implica una percezione troppo lontana delle abitazioni alte al massimo cinque o sei piani. [fig.6] Una delle quattro piazze di quartiere di Valdebernardo Norte.

8 Las Tablas 2000 Autori: Antonio Arrechea Fuster, Arquivir Architectos Sanchinarro 2006 Autori: Ufficio tecnico Ayuntamiento de Madrid [fig.7] Pianta tematizzata di Sanchinarro e Las Tablas.

9 All estremità nord di Madrid i piani di Sanchinarro e di Las Tablas, recentemente approvati e in corso di costruzione, riuniscono tutti i problemi dei quartieri già presentati perché sono circondati da tutti i lati da autostrade o ferrovie che quindi oltre a costituirne il limite esterno li separano anche completamente dalla città. Il problema è qui particolarmente forte: le strade tematizzate che si allacciano alle sequenze cittadine sono davvero poche inoltre limitate a Sanchinarro, più vicino alla città rispetto alla dimensione del progetto. Tuttavia questo aspetto negativo è compensato dalla ricchezza e grandiosità dei temi collettivi messi in campo che determinano un esercizio notevole di disegno. Una grande sequenza attraversa i due piani: un boulevard largo 50m che corre per la lunghezza complessiva di due chilometri e mezzo, piegandosi alle estremità in due archi di circonferenza. Sulla sequenza principale si appoggiano quattro macro-quartieri riconoscibili perché contengono al loro interno delle sequenze minori che si innestano direttamente o contrappuntano il boulevard principale. Con ordine, partendo da sud Sanchinarro si incontra il primo quartiere a stella con quattro boulevard convergenti nella piazza circolare e una passeggiata semicircolare parallela al boulevard esterno che ricorda in grande il disegno di Foro Bonaparte a Milano. Proseguendo il secondo quartiere si inviluppa intorno a una passeggiata di 150m e a una strada alberata che forma un anello chiuso. Il terzo quartiere, all estremo nord Las Tablas, è tangente al boulevard che qui si allarga fino alla dimensione di una passeggiata di 120m, contrappuntata da una passeggiata minore di 80m al centro del quartiere stesso. Il quarto quartiere è simmetrico al terzo rispetto al boulevardpasseggiata di 120m e contrappunta il disegno con la terza passeggiata parallela. [fig.8] Il tratto dove la sequenza principale di Sanchinarro-Las Tablas si allarga formando una passeggiata di 120m.

10 [fig.9] La passeggiata larga 80m nel terzo quartiere di Las Tablas. QUESTIONI NON RISOLTE Un aspetto in particolare sembra influire negativamente nel disegno di tutti gli ensanches: spesso la continuità con la città esistente non è abbastanza curata. Ci sono alcuni motivi che a prima vista non sembrano dipendere dai progettisti: i nuovi quartieri per forza di cose si insediano a contatto diretto con le ultime zone della città costruite secondo i principi moderni quindi c è un oggettiva difficoltà a riannodare dei quartieri costruiti trascurando completamente il ruolo delle strade; la seconda difficoltà, dovuta anch essa alla grande distanza dal centro, consiste nel fatto che i nuovi quartieri si trovano in prossimità alla cintura di autostrade che corrono intorno la città, immediatamente all interno o all esterno. Le autostrade costituiscono delle barriere impenetrabili perché non vi si possono affacciare direttamente le facciate delle case e non possono confluire in esse le strade di quartiere: sono a tutti gli effetti delle barriere da nascondere, proteggendo il quartiere interno alla cintura con una fascia verde di rispetto [fig.10], o da attraversare cercando di limitare il più possibile gli effetti negativi della cesura fisica nella continuità della città. A Madrid i progettisti sono stati favoriti dalla conformazione del terreno lievemente ondulato che ha permesso di collocare spesso gli assi autostradali lungo delle valli a quota più bassa rispetto alle strade di quartiere in modo da limitare al minimo le rampe di attraversamento. [fig.10] Sanchinarro: la collina all orizzonte impedisce di vedere l autostrada dall interno del quartiere.

11 Tra i limiti e questioni irrisolte che accomunano buona parte dei progetti in oggetto dobbiamo citare la dimensione eccessiva di molti temi, soprattutto le passeggiate, le piazze e gli spazi verdi. Se la dimensione non viene controllata a sufficienza il risultato è che la strada o il giardino non sono percepiti come tali: una passeggiata di cui non si vedono gli edifici sullo sfondo sembrerà un parco, una piazza non sarà riconosciuta se non se ne vedono i limiti [fig.11]. [fig.11] San Blas: la passeggiata centrale di 120m dimostra di essere eccessivamente larga. Il problema degli spazi verdi è legato a quello del controllo della dimensione e della forma. Molti spazi aperti sono arredati come dei giardini o dei parchi anche se si tratta di spazi interstiziali dalla forma irregolare: spesso sono spazi di risulta collocati tra quartieri diversi per risolvere la diversa giacitura degli isolati. Sono di fatto dei parchi ma la grande dimensione e l incertezza della forma [fig.12] impediscono di riconoscerne un ruolo preciso e quindi di leggerli come veri temi collettivi. In alcuni casi si tratta di risolvere come abbiamo visto il problema tecnico dello spazio di rispetto delle autostrade ma spesso sembrerebbe possibile risolvere diversamente il disegno. [fig.12] Las Tablas: spazi verdi di dimensione eccessiva. Tra gli aspetti negativi rileviamo anche l ambiguo rapporto con la previsione di aree destinate a servizi pubblici. Molti isolati all interno dei piani sono correttamente destinati a servizi

12 come scuole, centri sportivi, centri di quartiere. A volte la loro collocazione risponde anche a una condivisibile logica: gli isolati privilegiati per queste funzioni saranno affacciati sulle piazze o lungo i boulevard importanti. Tuttavia, e qui si evidenzia il lato oscuro del meccanismo pianificatorio, questi servizi sono stati realizzati solo in minima parte. Per fare questa valutazione mi riferisco ai primi piani approvati che possiamo considerare quasi completati. Limitando la mia lettura al campo estetico, rilevo come gli isolati non costruiti sono un intollerabile cesura nella continuità della città costruita [figg.13-14]: spazi grandissimi completamente vuoti che impediscono di leggere l allineamento delle strade e a volte lasciano incomplete le cortine delle piazze. [fig.13] San Blas: isolato destinato a servizi non costruito. [fig.14] San Blas: boulevard non costruito, a sinistra. In fase di costruzione degli edifici, notiamo anche una certa ambiguità nel determinare i rapporti corretti tra i fronti degli edifici [fig.15]: a volte capita che i progettisti rivolgano l edificio, quindi la sua facciata principale, non sulla strada gerarchicamente maggiore ma su una minore, fatto che denota a volte delle incertezze nel riconoscere le gerarchie corrette che i progettisti del piano hanno sottolineato con decisione con le differenze nella larghezza delle strade. Si tratta di un aspetto importante da portare in luce perché la consistenza delle strade tematizzate deve essere sottolineata da un modo di costruire avveduto, che sappia che su una strada principale porticata potranno forse esserci dei negozi e su un boulevard dovranno aprirsi le porte delle singole case.

13 [fig.15] San Blas: case che rivolgono il retro sul boulevard principale. Per concludere, se ci spingessimo per curiosità a indagare il campo architettonico dei singoli edifici, in particolare quelli a prezzi calmierati e realizzati dall azienda municipale per le abitazioni popolari o in convenzione con i privati, confrontando l esterno degli edifici e la distribuzione interna degli alloggi è evidente come lo spazio individuale sia molto sacrificato con stanze piccolissime e standard ridotti. Questo aspetto negativo è bilanciato però dalla grande cura con cui è trattato lo spazio collettivo non solo nel campo che gli è proprio, la ricchezza dei temi giardini, piazze, strade alberate, ma anche nella cura riservata al disegno delle facciate delle case che sono la rappresentazione pubblica dell individualità di tutti i cittadini. Sembra il contrario di quanto avviene in Italia dove, mentre da un lato i singoli cittadini continuano a esprimere il proprio status e la propria libertà nella ricchezza o nella bizzarria delle proprie abitazioni, dall altro la sfera collettiva è completamente trascurata da architetti e tecnici privi del mestiere necessario a garantire la forma riconoscibile della città fatta di case, temi collettivi, giardini pubblici e privati.

14 Bibliografia Maggiori informazioni sull Estetica della città si possono trovare nel sito web: Il metodo di lettura dei piani regolatori moderni è stato messo a punto con la collaborazione di Marco Romano in: Milesi L., Il progetto della città aperta. I piani urbanistici secondo il punto di vista estetico, tesi di laurea discussa alla Facoltà di Architettura, Genova, 2006 di cui è possibile trovare una sintesi alla pagina web La pianta generale di Madrid con evidenziate le strade tematizzate è un elaborazione tratta da: Cavo C., Madrid come opera d arte. Temi, sequenze, stile, tesi di laurea discussa alla facoltà di Architettura, Genova, 2007 I testi seguenti sono stati la principale fonte di informazioni sui planes parciales approvati dopo il 1985 a Madrid: López de Lucio R., Hernández-Aja A., Los nuevos ensanches de Madrid. La morfología residencial de la periferia reciente , Madrid, Ayuntamiento de Madrid, 1995 Bataller Enguix J. J. et al., Guía del urbanismo de Madrid / s. XX, Madrid, Ayuntamiento de Madrid, 2004 I piani approvati dopo il 2000 si trovano nel sito web del municipio di Madrid: alla pagina Urbanismo e Infraestructuras. Per rendersi conto del dibattito in seno alla scuola di architettura di Madrid consultare la rivista: Urban, n.7, Verano 2002, dedicata all insegnamento del progetto urbano. Per avere un idea dell architettura costruita: Allemandi Mirò A. (ed.), Madrid in progress. Developing social housing, catalogo della mostra, Torino, Allemandi, 2008 Casabella, n. 755, aprile 2007

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