TESI: Contributo alla taratura italiana della WISC IV: analisi dei subtest di performance. Candidata Valentina Moraca Matr.

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1 FACOLTA DÌ PSICOLOGIA 1 Corso di laurea: Intervento e modelli psicologici nello sviluppo e nell invecchiamento TESI: Contributo alla taratura italiana della WISC IV: analisi dei subtest di performance Relatore Lina Pezzuti Correlatore Lucia Boncori Candidata Valentina Moraca Matr Anno accademico 2009\2010 1

2 Introduzione Quello che verrà presentato qui di seguito è un elaborato sulla validazione italiana della quarta edizione della Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC-IV, Wechsler 2003). Effettuare la taratura di un test risulta essere di notevole importanza in quanto permette la determinazione di norme statistiche, senza le quali non sarebbe possibile interpretare i punteggi ed attribuirgli i giusti valori. Tarare un test significa somministrarlo ad un campione di soggetti statisticamente rappresentativo del tipo di popolazione a cui è destinato il test stesso. Il campione rappresentativo determinerà le norme che forniranno il rendimento medio per la popolazione. Il processo di taratura della WISC-IV è iniziato da pochi anni e il motivo di tale validazione è da ricondurre alla necessità di aggiornare le norme del test e di rafforzarne la sua struttura fattoriale con l aumento dei punteggi compositi per arrivare a valutare il funzionamento cognitivo in quattro capacità distinte. Queste capacità sono: indice di memoria di lavoro, indice di ragionamento visuo-percettivo, indice di comprensione verbale e indice della velocità di elaborazione. Inoltre tale taratura viene effettuata anche per migliorare il contenuto dei subtest e per introdurre nuoci subtest. Le scale Wechsler nel panorama testo logico sono attualmente considerate come lo strumento più utilizzato per la valutazione dell intelligenza. Gli studi sull intelligenza sono cominciati già con Aristotele nel IV secolo a.c. e da allora numerosi altri autori li hanno portati avanti, fino ad arrivare alle teorie odierne più accurate e dettagliate. Il lavoro che verrà qui presentato ha lo scopo di trattare proprio il tema dell intelligenza e la sua misurazione. Nel primo capitolo viene analizzato il concetto di intelligenza, verranno descritte le fasi storiche e le numeroso teorie che si sono formulate fino a oggi. Una parte è stata dedicata alla misurazione dell intelligenza per arrivare a citare i principali test relativi le abilità intellettive. 6

3 Nel secondo capitolo vengono analizzate le scale Wechsler (1939), che derivano dalla concezione di Wechsler secondo cui: l intelligenza è la capacità globale o complessa dell individuo di agire per uno scopo determinato, di pensare in maniera razionale e di avere rapporti utili con il proprio ambiente. Le scale Wechsler vengono considerate lo strumento più utilizzato in ambito clinico per misurare le abilità intellettive. Verrà descritto l excursus storico di tali scale fino ad arrivare a descrivere quelle maggiormente in uso oggi: Wechsler Preschool and Primary Scale of intelligence (WPPSI) riferita a bambini dai 3 ai 6 anni; Wechsler Intelligence Scale for Children Fourth edition (WISC IV) che si rivolge a bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni; Wechsler Adult Intelligence Scale Rivisited (WAIS-R) che si rivolge a soggetti adulti dai 16 ai 64 anni e dai 65 agli 84 anni. Di queste scale ne verrà spiegato il contenuto le caratteristiche psicometriche e gli ambiti di applicazione. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla Wechsler Intelligence Scale for Children Fourth Edition (WISC-IV) che è l ultima edizione delle scale Wechsler ed è lo strumento utilizzato nella ricerca che seguirà. È un test composto da due scale una Verbale, costituita da subtest che indagano le conoscenze del bambino dai 6 ai 16 anni, e una di Performance costituita da subtest di tipo manipolativo spaziale e fa riferimento alle attitudini del bambino. Verranno riportati i cambiamenti che tale strumento ha subito rispetto alla terza edizione, che riguardano principalmente la composizione della Scala con l aggiunte di cinque nuovi subtest, il cambiamento di alcuni item e il rinforza che ha avuto la struttura fattoriale che va ad indagare aree specifiche del funzionamento cognitivo. L ultimo capitolo è interamente dedicato alla ricerca effettuata tramite la somministrazione della WISC-IV a un campione di 195 soggetti tra i 6 e i 10 anni. La ricerca è stata effettuata in una scuola elementare di Roma la Mahatma Ghandi. La WISC-IV è stata somministrata interamente a un totale di 98 femmine tra i 6 e i 10 anni e 97 maschi delle medesime età. Gli obiettivi proposti di tale ricerca sono stati: 1- Verifica dell ipotesi evolutiva ovvero se all aumentare dell età dei bambini si ottengono punteggi più alti alle prove somministrate. 7

4 2- Verifica dell ipotesi di genere ovvero se vi sono delle differenze nelle prestazioni da parte del bambino in base al sesso. 3- Verifica dell ipotesi socio culturale: il livello socio culturale è stato analizzato tramite il livello di istruzione dei genitori e il tipo di professione, l ipotesi è quella che ad un elevato status di istruzione e di professione dei genitori corrisponda un alto livello di efficienza mentale del bambino. 4- Verificare l attendibilità della Wechsler Intelligence Scale for Children Fourth edition come strumento metrico attraverso due modi, il metodo split-half e il metodo test retest. 5- Verificare la validità interna della Scale ovvero per ogni singolo item di performance della WISC-IV verificarne la difficoltà. 8

5 1- L intelligenza 1.1 Che cosa intendiamo per intelligenza? Secondo l Enciclopedia Garzanti (1990) l intelligenza in un accezione ampia, è un processo mentale che consente all uomo o all animale dotato di struttura celebrale evoluta, la soluzione di problemi nuovi che implicano una ristrutturazione del rapporto adattivo con l ambiente; dunque l intelligenza implica, simbolizzazione e capacità di produrre comportamenti alternativi e di differimento della risposta. Secondo un accezione più specifica con il termine intelligenza si fa riferimento ad un processo o all insieme di processi mentali molto complessi e specificamente umani quali, il ragionamento logico, la capacità di perseguire uno scopo anche a lunghissimo termine (sapendo scegliere i mezzi adeguati), la capacità di formulare valutazioni o giudizi di valore e la capacità di autocorrezione e autocritica. Molte scuole di psicologia considerano l'intelligenza come distinta da tratti della personalità come il carattere, la creatività o la saggezza. Fino alla fine del XIX secolo, la parola intelligenza è stata comunemente usata dalle persone per descrivere le proprie o altrui capacità mentali, in modo assolutamente estensivo e legato anche a caratteristiche fisiche e biologiche. Nel mondo occidentale venivano definiti intelligenti gli individui svelti o che sapevano parlare bene o che erano perspicaci in campo scientifico o semplicemente saggi. L intelligenza umana, non si caratterizza come un fattore coerente e delineato, piuttosto essa si manifesta ed esprime attraverso un insieme numeroso di abilità, comportamenti, pensieri ed emozioni. Nella storia ci sono stati molti tentativi di definire il concetto di intelligenza in modo univoco, standard; tuttavia essi non hanno avuto successo. Il motivo del loro insuccesso risiede principalmente nel fatto che l intelligenza non è qualcosa che si possiede o non si possiede, bensì un mosaico di elementi che trovano espressione in tutti i nostri comportamenti e pensieri. In psicologia, il termine è riferito alla capacità di acquisire conoscenze da utilizzare in situazioni nuove, adeguando o modificando, se necessario, le 9

6 strategie individuali alle caratteristiche dei problemi, agli obiettivi perseguiti e ai risultati ottenuti. Si differenzia da ciò che viene comunemente chiamato intelletto in quanto comprende anche la capacità di affrontare situazioni concrete in modo efficace e di rielaborare le esperienze e gli stimoli esterni. L'intelligenza viene quindi descritta non come una particolare abilità, ma come una capacità generale dell'individuo di cogliere ed affrontare il mondo; una capacità globale che consente all'individuo di comprendere la realtà e di interagire con essa. L'intelligenza è, quindi, un'entità globale e multi sfaccettata non singolarmente definibile. Infatti, una delle prime problematiche incontrate nello studio del concetto è stata proprio quella di formulare una definizione consensuale dell oggetto di studio. Nella parola intelligenza è possibile includere tre tipi generali di capacità: la capacità di risolvere problemi, cioè di ragionare logicamente, di intuire collegamenti tra idee diverse, di capire i vari aspetti di un problema e di avere un atteggiamento mentale flessibile; la capacità verbale, che implica abilità come quella di parlare in modo chiaro e ordinato e di possedere un ampio vocabolario; l intelligenza pratica, che è costituita da abilità come quella di comprendere l essenziale delle situazioni, sapere come raggiungere degli scopi e come far fronte a compiti nuovi. 1.2 L evoluzione del concetto di intelligenza: le principali teorie di riferimento I primi contributi teorici di Galton e Binet Fino alla fine del XIX secolo, la parola intelligenza è stata comunemente usata dalle persone per descrivere le proprie o altrui capacità mentali, in modo assolutamente estensivo e legato anche a caratteristiche fisiche e biologiche. Fece il primo tentativo di misurazione delle capacità intellettive nel 1869 Francis Galton, egli fu il precursore dell applicazione delle scale di valutazione e dei questionari, ma anche dell elaborazione dei metodi statistici per l analisi delle differenze individuali e per la verifica delle ipotesi (es. distribuzione normale; 10

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