HYGIENE TRIBUNE The World s Dental Hygiene Newspaper Italian Edition

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1 HYGIENE TRIBUNE The World s Dental Hygiene Newspaper Italian Edition Aprile anno VI n. 1 Sbiancamento Un nuovo decreto Opinioni a confronto Il Decreto sullo sbiancamento del 5 novembre emesso dal Ministro della Salute Balduzzi e pubblicato sulla GU del 26 gennaio 2013 ha suscitato (e continuerà probabilmente a sollevare) discussioni, prese di posizione e confronti. Dopo le autorevoli osservazioni avanzate dal prof. Angelo Putignano, pubblichiamo due interventi ufficiali delle rappresentanti di Unid e Aidi, le quali, in diversi toni e con diversi linguaggi, prendono posizione sul provvedimento. Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Aprile anno IX n. 4 Per il disallineamento occorre sinergia Il disallineamento dentale rappresenta un grave problema dal punto di vista funzionale, estetico ma soprattutto igienico. Di qui la sinergia simbiotica tra odontoiatra, ortodontista, igienista dentale e... paziente. Contro la perimplantite una battaglia difficile La perimplantite è la complicanza piu frequente in implantologia. Il suo trattamento spesso non dà risultati soddisfacenti, tranne nella terapia fotodinamica antimicrobica che sta prendendo sempre più piede negli studi odontoiatrici. pagina 20 pagina 29 Migliorare la salute orale nel mondo Il servizio a pagina 18 e 19 con le opinioni di: Laura Antonia Marino, Presidente Unid, e Marialice Boldi, Presidente Aidi. Colonia, Germania - In occasione della giornata mondiale della salute orale (Wohd) celebrata lo scorso 20 marzo, i rappresentanti di Fdi World Dental Federation, dell European Regional Organization (Ero) e dell International Dental Manufacturers (Idm) si sono incontrati la settimana scorsa all Ids per discutere di strategie congiunte circa i metodi per poter guidare il mondo verso una migliore salute orale entro il 2020, secondo la visione dell Fdi. > < pagina<32 Lenti, sequenziali e costanti Il comportamento delle persone con autismo Da oggi disponibile in tutte le farmacie M. Castellaro, S. Musciacchio, E. Seira Ozino Da patologia a modo di funzionare L autismo è un disturbo di cui attualmente l eziologia non è nota. È per questo che la diagnosi viene ancora effettuata in base a indica- autistico sono in continuo sviluppo e se ne aggiungono di nuove incessantemente, grazie al lavoro di numerosi gruppi di ricerca presenti in tutto il mondo. Il disturbo viene etichettato da Leo Scovolini TePe scelta di misure, setole e forma Gli scovolini TePe sono disponibili in 9 misure e due tipi di setole per offrire una soluzione per ogni tipo di bocca. Cassettina clinica ideale per contenere i vari scovolini TePe. Contattaci per conoscere le nostre offerte! tori comportamentali: ciò significa che, come sintomi, vengono considerati specifici i comportamenti del paziente. Le conoscenze in merito al disturbo Kanner nel 1943: per la prima volta, i bambini con questi sintomi sono raggruppati in una sindrome. > < pagina<24 Prodotti in Svezia, usati in tutto il mondo. infoitalia@tepe.com tel fax AD120037IT AD120037IT_ad_hyg_trib_156x185_IT_nr4.indd :32:40

2 WEB ARTICLE 18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile Quando buone finalità divengono strumento per bloccare un processo di crescita Al fine di comprendere alcuni passaggi importanti della normativa sbiancamento e spiegare le perplessità suscitate, è utile fare un breve excursus. La normativa sui prodotti cosmetici e il Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 hanno fornito uno strumento giuridico alla realizzazione 9 di norme chiare, al fine di evitare divergenze nel recepimento da parte degli stati membri della normativa. Poiché per realizzare tali obiettivi venivano coinvolti il mercato interno e la valutazione sulle conformità dei requisiti dei prodotti cosmetici, la CEE non ha ritenuto sufficienti le intese tra stati membri, riportando l azione a livello comunitario. Lo scopo principale è garantire un livello elevato di tutela della salute umana, oltre che di armonizzazione, e assicurare un grado di sicurezza dei prodotti cosmetici nelle condizioni normali o ragionevolmente prevedibili di uso. Sulla scorta di tale percorso, la Direttiva Europea 2011/84/UE (recepita con Decreto del 5 novembre 2012 G.U. SUNSTAR Italiana S.r.l info.italy@it.sunstar.com 26 gennaio 2013) pone in essere i termini per il conseguimento degli obiettivi e le restrizioni d uso dei prodotti cosmetici. A seguito di alcune di queste restrizioni: «[ ] Vendita destinata esclusivamente ai dentisti. Per ciascun ciclo di utilizzo, la prima utilizzazione è riservata ai dentisti o deve avvenire sotto la loro diretta supervisione se si garantisce un livello di sicurezza equivalente. In seguito il prodotto deve essere fornito al consumatore per completare il ciclo di utilizzo [ ]». Sono stati presentati al Ministero della Salute dei quesiti, in particolare volti a ottenere una risposta in merito alla professione sanitaria dell igienista dentale, che viene esclusa nella gestione di tale metodica. Questo fatto ha notevolmente allarmato, non per le restrizioni inerenti alla concentrazione del prodotto regolamentato: «e) > 0,1% 6% di H2O2 presente o liberato», ma per il principio di esclusione di una professione che ha le competenze per l attuazione della metodica, «garantendo un livello di sicurezza equivalente». L esclusione dell igienista dentale rischia così di favorire l esercizio abusivo a chiunque venga delegato all attuazione di tale pratica. Nulla da eccepire pertanto sulla Direttiva, che guarda alla salute, obbligando l UE all uniformità, pur mancando tra gli stati uniformità delle professioni in ambito odontoiatrico. Preoccupa il delinearsi di una mentalità, di una regressione della cultura medica tendente a negare o limitare la crescita delle professioni sanitarie nelle rispettive competenze del contesto europeo, come invece è avvenuto da tempo in alcune nazioni virtuose del nord Europa. Per istruzione, competenza e autonomia, l igienista dentale è formato, nel nostro paese, con la professione odontoiatrica, alla messa in atto dei protocolli per lo sbiancamento dentale in autonomia. Le istanze presentate al Ministero della Salute nel 2012, alla dirigenza farmaci e prodotti cosmetici e alla dirigenza delle professioni sanitarie, ancor prima del recepimento delle direttive, miravano a impedire lo sviluppo di questa logica restrittiva. Purtroppo non sono state sufficienti a far comprendere la necessità di calare la normativa europea nel contesto delle professioni sanitarie formate ed esistenti nella realtà nazionale. L assenza di un reale accreditamento professionale costituisce un problema serio per l evoluzione del futuro sanitario, ancora legato a vecchie logiche che nulla hanno a che vedere con l evoluzione delle professioni sanitarie, le competenze correlate e l interazione tra varie categorie professionali. È auspicabile che in un prossimo futuro si investa su questa sinergia per una rete sanitaria efficiente al servizio della salute. Laura Antonia Marino, dottore in Igiene dentale, presidente Unid GumTrav-ler_A4.indd 1 05/04/ :18:50

3 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2013 WEB ARTICLE Speciale 19 Sbiancamento: con la nuova Direttiva per gli igienisti nulla risulta cambiato (per altri, sì!) In Gazzetta Ufficiale n. 22 del 26/01/2013 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 05/11/2012 Attuazione della direttiva del Consiglio 2011/84/UE del 20 settembre 2011, relativa ai prodotti cosmetici. Stabilisce, tra l altro, che i prodotti sbiancanti contenenti più dello 0,1% e sino al 6% di perossido di idrogeno possono essere acquistati e utilizzati esclusivamente da un odontoiatra. Questi, in prima seduta, deve applicarli personalmente dopo una preventiva visita di controllo: successivamente l applicazione può essere demandata anche ad altre figure professionali che garantiscano, sotto stretto controllo dell odontoiatra, pari livello di sicurezza per la salute del paziente. ben superiori al 6% (pena l inefficacia della prestazione), si può dire che per l igienista dentale nulla è cambiato. L aspetto positivo, comunque, consiste nel fatto che finalmente è stata vietata per legge l effettuazione della prestazione di sbiancamento nei centri estetici, dal parrucchiere e nelle farmacie. Marialice Boldi Quindi, all igienista dentale... La medesima direttiva considera i prodotti sbiancanti con una percentuale di perossido di idrogeno superiore al 6% prodotti pericolosi. Il suo recepimento da parte del Ministero non scioglie un nodo giuridico fondamentale: se da un lato gli sbiancanti contenenti sino al 6% di H 2O 2 sono considerati cosmetici (e quindi disciplinati dalla direttiva), dall altro gli sbiancanti con percentuale di perossido superiore al 6%, per l ordinamento italiano, continuano ad essere dispositivi medici e, come tali, disciplinati dalla direttiva 93/42 CEE. Quali, concretamente le conseguenze? 1. Gli igienisti dentali non possono acquistare il prodotto cosmetico e lo possono applicare solo in sedute successive alla prima e sotto il controllo dell odontoiatra. 2. Gli igienisti dentali possono liberamente acquistare e utilizzare sui propri pazienti prodotti sbiancanti con percentuale di perossido di idrogeno superiore al 6%, in quanto la direttiva CEE sui dispositivi medici autorizza l acquisto e l uso di detti dispositivi da parte di soggetti muniti della necessaria qualifica professionale. E l igienista dentale rientra in tale ambito (cit. Avv. Piero Ruggi). Tutto ciò, naturalmente, rispettando l indicazione dell odontoiatra ma, come ho più volte avuto modo di ribadire, indicazione non è prescrizione, ed è sicuramente concetto ben lontano da stretto controllo. In definitiva, dal momento che in studio, per le sedute di sbiancamento professionale, vengono utilizzati prodotti contenenti percentuali di perossido di idrogeno Rimuove la placca fino a 5 volte in più rispetto a uno spazzolino manuale 1 Nuovo Philips Sonicare DiamondClean con tecnologia sonica brevettata Prova Sonicare e senti la differenza. Con movimenti al minuto crea un azione fluido dinamica che, in modo delicato ed efficace, spinge i fluidi tra gli spazi interdentali e sul bordo gengivale lasciando in bocca una sensazione di pulito mai provata prima. La sua azione pulente migliora la salute delle gengive già in due settimane 1. Inoltre, rende i denti più bianchi in tre settimane 2. Per maggiori informazioni: 1. Milleman J, Putt M, DeLaurenti M, Souza S, Jenkins W. Comparison of gingivitis reduction and plaque removal by Sonicare DiamondClean and a manual toothbrush. Data on file, Colgan P, DeLaurenti M, Johnson M, Jenkins W, Strate J. Evaluation of stain removal by Philips Sonicare DiamondClean power toothbrush and manual toothbrushes. Data on file, Distributore per il canale professionale - info@simitdental.it - sito web: _Philips Sonicare _white_a4_v2.indd 1 25/02/

4 WEB ARTICLE 20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile Clinical management del paziente con affollamento dentale G.M. Nardi*, F. Scarano**, G. Bizzoca***, A. Losito****, R.F. Grassi***** *Ricercatore universitario confermato presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Sapienza di Roma, Dip. di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-Facciali (Dir. Prof. A. Polimeni); **Studente CLOPD Università di Bari Aldo Moro; ***Studente Master Tecnologie avanzate nelle Scienze dell Igiele Orale (Università Sapienza di Roma); ****Odontoiatra libero professionista; *****Professore ordinario presso Università degli Studi di Bari Nota dell autore Le foto relative all articolo sono state realizzate con una videocamera cs 1600 Carestream Dental, per questo motivo la definizione dell immagine risulta penalizzata nella stampa. Questa procedura è stata volutamente scelta per coinvolgere il paziente durante tutta la pratica clinica attraverso le immagini che sono state visualizzate e archiviate dalla videocamera. Introduzione Il disallineamento dentale rappresenta un grave problema dal punto di vista funzionale, estetico ma soprattutto igienico. Per il controllo di questo parametro è necessaria una sinergia simbiotica tra più figure professionali, che prevede la compartecipazione di diverse figure: odontoiatra, ortodontista, igienista dentale e del paziente che diverrà, dopo istruzione e motivazione dei professionisti del team odontoiatrico, professionista di se stesso mediante l acquisizione di buona manualità nell utilizzo dei sussidi personalizzati alle sue esigenze. La presenza di denti affollati induce a una più facile formazione prima di placca e, se non rimossa, di tartaro. Questi processi, a differenza di chi possiede un armonia dentale, sono molto più rapidi nella loro formazione e progressione: questo perché, nelle zone in cui i denti tendono ad accavallarsi, vi è una maggiore difficoltà nel controllo del biofilm batterico con aumentata formazione di tartaro e discromie di origine acquisita. Inoltre, vi è una maggiore difficoltà nella rimozione di pigmenti e del tartaro formatosi. A lungo andare si può instaurare un quadro di gengivite caratterizzato da cambiamento del colore della gengiva che acquista una tonalità rossastra, modifica del contorno gengivale con gonfiore in direzione sia coronale sia bucco-linguale, con formazione di pseudotasche, incremento dell essudato e sanguinamento al sondaggio o semplicemente allo spazzolamento. L eliminazione della noxa patogena può determinare la guarigione con restitutio ad integrum dei tessuti. La noxa patogena primaria è il disallineamento degli elementi dentali, il quale permette una più facilitata ritenzione della noxa patogena, inteso come biofilm e tartaro, per cui l intervento da effettuare è su due fronti interventivi: trattamento ortodontico e igienico perpetuato diligentemente, così procedendo si sommerà l ottenimento di una triplice funzionalità; ovvero: salute orale mediante accurata e mirata terapia causale (pre-, durante, post-trattamento ortodontico), ripristino di un accurato rapporto tra gli elementi dentari appartenenti ad ambedue le arcate dentarie (riequilibrio funzionale masticatorio ed estetico del sorriso), e prevenzione di eventuali insorgenze di patologie, che possano contornarsi ad un nucleo persistente rappresentato da continui insulti, Fig. 1 - Il sorriso della paziente irregolare e asimmetrico con evidente discromia rilevato all arrivo in studio. Fig. 2a - Curva di spee quarto quadrante e assenza di chiave canina. Fig. 3 - Discomia intrinseca ed estrinseca sugli incisivi palatinizzati. Fig. 5 - Sondaggio. Fig. 2b - Curva di spee e assenza di guida canina terzo e quarto quadrante. Fig. 4 - Faccia linguale con presenza di ritenzione di placca, tartaro e presenza di discromie estrinseche di origine alimentare. Fig. 6 - Test per screening dell infezione parodontale (Micerium). provocati da una non corretta distribuzione dei carichi masticatori individuati nelle malocclusioni. I pazienti con il disallineamento dentario devono necessariamente dedicare più tempo all igiene domiciliare. Il kit di igiene orale domiciliare deve contenere sussidi idonei nella gestione del controllo delle discromie di origine acquisite. L ausilio di fili interdentali fluorati, soprattutto nella zona di accavallamento e infine coloranti, per esempio alla fluoresceina, per evidenziare le superfici maggiormente interessate dall accumulo di placca; essi inoltre necessitano di sottoporsi a un numero maggiore di sedute di igiene e, se conseguentemente trattati ortodonticamente, dovranno essere monitorati sull andamento della compliance acquisita, che in entrambi i casi dovrà essere eseguita correttamente e costantemente così da ottenere una sempre più rafforzata consapevolezza sul proprio stato di salute orale, sociale e sistemico. Metodi e materiali Si prende qui in esame una paziente di 37 anni, poco incline al sorriso poiché manifesta un problema estetico legato a un marcato disallineamento ed affollamento dei denti anteriori, superiore e inferiore, che le causano maggiormente disagio nel momento in cui sulle superfici dentali si formano pigmenti, inficiando la vita di relazione. Vengono effettuate le classiche sequenze anamnestiche: si esegue l anamnesi personale fisiologica, quella familiare e patologica prossima, non si riporta nessun genere di malattia o problema tale da indurre a prendere particolari procedure cautelative; dall anamnesi patologica remota risulta che la paziente è stata sottoposta da ragazza a trattamento ortodontico mobile e successivamente fisso, sospeso senza averlo più portato a termine. «La possibilità di una recidiva post-trattamento ortodontico non portato a termine rappresenta per gli ortodontisti una delle problematiche più importanti da tenere in considerazione, sia nella fase di programmazione della terapia sia nella scelta della contenzione a termine del trattamento. Se da un lato i sistemi di contenzione rimovibili non comportano impedimenti allo svolgimento delle comuni manovre di igiene orale, dall altro essi richiedono una collaborazione attiva del paziente in una fase in cui peraltro non sempre risulta facile ottenerla. Viceversa, le contenzioni bandate non necessitano di cooperazione da parte del paziente ma possono rendere difficoltoso il mantenimento di una buona igiene orale». Si procede all esame obiettivo dal quale si può notare una curva di spee nel terzo e quarto quadrante accentuata, l assenza di chiave canina, deviazione della linea mediana; è evidente la presenza di un elevato affollamento dentale superiore con incisivi laterali posti più palatalmente, inferiormente accavallamento degli incisivi causato molto probabilmente dalla mancanza di spazio disponibile per un corretto allineamento e dall eruzione dei denti del giudizio. > < pagina<21

5 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2013 Speciale 21 < < pagina 20 Proprio quest ultima causa è una delle più frequenti a determinare affollamento come anche le avulsioni precoci di denti decidui, la presenza di una base apicale insufficiente, la macrodonzia, la disarmonia dento-dentaria, l ipertono muscolare periorale. Viene effettuato un sondaggio parodontale, che costituisce il momento chiave della visita parodontale perché permette di individuare la presenza di tasche gengivali, di valutare l entità della distruzione dei tessuti duri del parodonto (osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare) e la perdita di attacco connettivale. Vengono valutate: le zone di sanguinamento al sondaggio dal quale si deduce il grado di infiammazione della gengiva e l entità della risposta infiammatoria; l indice di placca presente è rappresentato da una percentuale molto alta soprattutto nei settori frontali in cui è presente l affollamento; inoltre, si procede alla valutazione di presenza di tasche e del grado di recessioni. Dal sondaggio effettuato si riscontrano tasche profonde anche 4-5 mm, perdita di attacco clinico di 2 mm e mobilità di grado 1 per gli elementi 2.1, 3.2, 4.1, 4.2 e di grado 2 per l elemento 3.1. Si esegue un test per verificare la presenza di batteri della malattia parodontale. Con la videocamera intraorale (cs 1600 carestream dental) si acquisiscono le immagini del cavo orale della paziente e in modo interattivo si procede all esame clinico del cavo orale (Fig. 1), e delle aree a rischio per un evidente affollamento (Figg. 2a, b). La videocamera in modalità aiuto rivelazione carie visualizza le aree di demineralizzazione sulle superfici dentali, mettendo in evidenza sul monitor del computer in vari colori le zone di potenziale carie. Una volta esaminati i valori, vanno forniti i giusti suggerimenti per il trattamento e il tutto va salvato nella cartella personale del paziente. Prima di iniziare con il full mouth debridement, viene utilizzato un rilevatore di placca a base di fluoresceina, per evidenziare e rendere visibile le zone inquinate, lingua compresa, che, a causa della particolare conformazione, rappresenta un habitat ideale per i germi patogeni. La paziente viene istruita nell effettuare corrette manovre per l uso del filo interdentale in PTFE, (tessuto speciale molto resistente che non si sfilaccia interdental floss) ENA ORAL CARE MICERIUM con una struttura a nastro per agire su una superficie maggiore del dente, che entri in maniera più agevole negli spazi stretti. In alcuni siti dove la paziente ha Fig. 7 - Controllo delle aree di demineralizzazione sulla superficie dei denti. inferiore, e dall alto verso il basso per l arcata superiore. In seguito, si effettuano delicati movimenti obliqui, compiuti almeno tre volte per ogni zona, dando così allo scovolino la possibilità di rimuovere la placca dalle zone interessate. Alla paziente è stato mostrato, alla luce della lampada fotopolimerizzatrice, la placca trattenuta nelle setole dello scovolino (Fig. 16), per meglio motivarla alla necessità di controllo del risultato efficace di igiene dello spazio interdentale. Lo scovolino può Figg Utilizzo di rivelatore di placca alla fluoricina con utilizzo di lampada (Ivoclar). presentato difficoltà nella pratica di tali manovre, è stato consigliato l utilizzo dello scovolino (interdental brush), costituito da setole a clessidra che si adattano all anatomia dei denti, permettendo una rimozione ottimale della placca e di eventuali residui di cibo che possano restare bloccati nelle zone prossimali. Una volta individuata la dimensione più indicata a seconda degli spazi, è stato mostrato come lo scovolino entri facilmente se introdotto con una lieve inclinazione dal basso verso l alto per l arcata essere intriso di dentifricio al fluoro multifunzionale a bassa abrasività RDA 25 (Enamal plus), con azione desensibilizzante e rinforzante per lo smalto, delicato sul tessuto gengivale. Un problema frequente, dovuto al sovraffollamento, è caratterizzato dalla frequente comparsa di macchie estrinseche sulla superficie dentale. L inestetismo può esser limitato, grazie all utilizzo di una vera e propria gomma smacchiante (tooth stain remover) (Fig. 18). > > pagina 22 Figg. 13a,b - Stratificazone di placca evidente sul dorso della lingua. Fig Utilizzo delle garzine monouso igienizzanti e antisettiche alla clorexidina (digital brush).

6 22 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2013 Fig Igiene dopo l utilizzo della garzine monouso igienizzanti e antisettiche alla clorexidina (digital brush). Fig Utilizzo dello scovolino e dentifricio. Come si intinge di fluoro e come si infila. Fig Immagine di placca batterica evidenziata dal rivelatore. Fig Utilizzo della gomma smacchiante tooth stain remover (Micerium). Fig Deplaquing con l utilizzo di air polishing con glicina (Mectron). Fig Utilizzo di punte ultrasoniche (Mectron). Fig Il cavo orale dopo la decontaminazione. Figg. 22a, b - Laser Helbo. < < pagina 21 Alla paziente è stato consigliato di usare in maniera delicata, e non di frequente, la gommina, che viene passata ripetutamente sulla superficie dalla quale si vuole rimuovere la macchia sino ad una evidente, quanto totale, sparizione della stessa; utilizzando la gomma più sottile per le zone interdentali e la gomma più tonda per le altre superfici del dente. Si è raccomandato di apporre successivamente sulla superficie del dente pulito il dentifricio Enamal plus per remineralizzare la stessa. Si consiglia alla paziente l uso di garzine monouso igienizzanti e antisettiche alla clorexidina (digital brush), utili per il suo affollamento e per il controllo dei residui di cibo e placca dalle superfici dentali vestibolari e palatali e sulla lingua (Fig. 14) quando non ha la possibilità di utilizzare uno spazzolino, onde evitare l accumulo immediato di placca nelle zone sovraffollate. Per lo spazzolamento quotidiano è stato indicato l uso dello spazzolino elettrico rotante oscillante performante per l affollamento, e il controllo chimico con uso di colluttorio al fluoro. Dopo aver istruito la paziente sul corretto uso dei sussidi per l igiene domiciliare si è passati al trattamento di igiene professionale. Inizia cosi il trattamento. Viene eseguito un deplaquing con l utilizzo di air polishing con glicina (< 63 μm), riesce più rapidamente e più efficacemente a rimuovere biofilm batterico e discromie presenti. Si passa all utilizzo dell ablatore con l inserto parodontale, che ci permette di agire in spazi in cui sarebbe complicato arrivare con una punta standard. L impiego di curette viene riservato esclusivamente nei siti che richiedono una decontaminazione più approfondita. Nei siti con presenza di tasche superiori ai 4 mm si è fatto un trattamento di terapia fotodinamica con il laser a diodi Helbo (Bredent) per una decontaminazione più approfondita, inserendo nella tasca il cromoforo, lasciandolo agire per un minuto. Si è risciacquata la superficie e si è inserita la punta del laser un minuto intorno al sito del dente da trattare; il controller timer indica con un bip lo spostamento della punta laser nei sei punti intorno al dente (Figg. 22a, b). > > pagina 23 Fig Applicazione della GLUMA Desensitizer PowerGel. Fig Viene distribuita sulle superfici dei denti, in particolar modo a livello del colletto e nelle zone di recessione, una mousse (GC Tooth Mousse) a base di fosfopeptide caseinico-calcio fosfato amorfo. Fig Risultato dopo la seduta di igiene professionale.

7 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2013 Speciale 23 Fig Risultato dopo la seduta di igiene professionale. Fig Il sorriso della paziente. < < pagina 22 Successivamente viene utilizzata la GLUMA Desensitizer PowerGel: questo gel innovativo agisce desensibilizzando i tubuli dentinali esposti fino a 200 micron, funge da barriera antimicrobica, rivitalizza le fibre di collagene collassate. Infine, viene distribuita sulle superfici dei denti, in particolar modo a livello del colletto e nelle zone di recessione, una mousse (GC Tooth Mousse) a base di fosfopeptide caseinicocalcio fosfato amorfo: esso agisce legandosi al biofilm, alla placca, ai batteri, all idrossiapatite e al tessuto molle rilasciando calcio e fosfato al fine di rinforzare i tessuti sui quali viene distribuita; viene lasciata in loco e fatta agire per circa due minuti, dopo di che può evitare di sciacquarsi la bocca e attendere che il prodotto si dissolva gradualmente. Maggiore è il tempo di applicazione, migliori saranno i risultati. Terminato il trattamento, il paziente viene istruito e motivato al mantenimento della propria igiene tramite congrue procedure domiciliari, comprendenti utilizzo di filo interdentale cerato utilizzato con maggior cura nelle zone d affollamento, uso di spazzolino elettrico impiegato maggiormente in quei siti quali per esempio superfici linguali/palatali degli incisivi, in cui è più difficile il controllo e più rapida la formazione di placca e tartaro, l uso di un pulisci lingua e l utilizzo di collutorio a base di clorexidina allo 0,12%. Conclusioni L affollamento dei denti è un problema che deve essere curato nella sua completezza fin da quando il paziente è in giovane età tramite trattamento ortodontico e, se necessario, tramite avulsioni mirate con il fine di creare spazio necessario all allineamento. Nei casi in cui il paziente manifesti disallineamento dentale, è necessario che l operatore esegua delle procedure minuziose e minimamente invasive, al fine di ristabilire il corretto equilibrio batterico del cavo orale e miglioramento dell eutrofia dei tessuti gengivali. Per salvaguardare l estetica del sorriso il professionista dovrà indicare al paziente sussidi domiciliari personalizzati che lo aiutino nella gestione del problema usando tecnologie innovative, e abituino il paziente al controllo dell efficacia e lo riportino in studio per dei follow-up ravvicinati.

8 24 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2013 Lenti, sequenziali e costanti: così il comportamento Note delle persone con autismo Monica Castellaro*, Simonetta Musciacchio**, Emilia Seira Ozino*** WEB ARTICLE *Dottore in Scienze delle professioni sanitarie tecnico-assistenziali; docente per la didattica integrativa al Corso di Laurea in Igiene dentale - Università di Torino; consigliere nazionale Associazione Igienisti Dentali Italiani (Aidi); libero professionista. **Igienista dentale; libero professionista. ***Counsellor professionale presso Associazione Autismo e società di Torino; supervisore responsabile del tirocinio del Corso di sostegno per disabili - Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria - Università di Torino. *Shaping, o modellaggio: è una tecnica per modellare il comportamento che vogliamo venga raggiunto in modo graduale. La persona emette delle approssimazioni successive sempre più precise e simili al comportamento desiderato o richiesto. **Modeling, o modellamento: tecnica che consiste nel far osservare una persona significativa (meglio se pari) che realizza il comportamento appropriato. La persona funge da modello, ci si basa sul processo imitativo. < < pagina<17 Colui che per primo ha identificato la sindrome autistica è invece Asperger, intorno agli anni Venti. Persistono ancora notevoli incertezze in termini di eziologia, di elementi caratterizzanti il quadro clinico, di confini nosografici con sindromi simili, di diagnosi, di presa in carico e di evoluzione a lungo termine. Esistono, inoltre, diversi modelli interpretativi che spiegano il funzionamento della persona autistica, così come esistono trattamenti diversi della patologia. In questi anni, la Società italiana di neuropsichiatria infantile e adolescenziale (Sinpia) ha stilato le linee guida per creare un riferimento per genitori e operatori. Le linee sono un insieme di indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti basati sulla letteratura internazionale di ricerca e di applicazione delle metodologie riabilitative da parte di professionisti italiani, per permettere alle famiglie e agli operatori di orientarsi nella cura e nel trattamento. Il manuale di classificazione della patologie usato in Italia, il DSM IV (Diagnostic and statistic Manual of Mental Disorders) usa la categoria nosografica di descrizione e di classificazione dei Disturbi generalizzati dello sviluppo (DGSV) o Disturbi pervasivi dello sviluppo, in cui sono compresi l autismo (chiamato disturbo autistico ) e altri disturbi che, pur distinguendosi da quello autistico propriamente detto, hanno tuttavia con esso alcune affinità: Disturbo di Rett, Disturbo di Asperger, Disturbo disintegrativo dell infanzia. In pratica, con questi termini ci riferiamo a minori e adulti che, affetti da un disturbo generalizzato di sviluppo, hanno un alterazione nella normale evoluzione della loro personalità, che si manifesta con compromissioni differenti. I comportamenti più conosciuti sono: difficoltà di interazione sociale reciproca; incapacità di comunicazione; presenza di comportamenti e attività stereotipate; assenza di interessi. Una persona autistica può essere molto o poco intelligente; le ricerche sostengono che tutti i livelli di Quoziente Intellettivo (QI) possono essere associati all autismo, anche se in circa tre quarti dei casi è presente un significativo ritardo mentale. Perché occuparsi di autismo Uno studio recente dell Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte accerta che nella regione esistono 2,5 minori autistici ogni (cioè 1 ogni 400), con una punta di 3,7 nella fascia 6-10 anni (cioè 1 ogni 270). In valori assoluti, il numero di minori con diagnosi ICD10 F84 (Disturbi pervasivi dello sviluppo) è di oltre 1.700; a questi vanno aggiunti altri 370 soggetti di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Interessante notare che lo stesso Assessorato nel 2000 riportava dati decisamente più bassi: una prevalenza minima di 4,5 casi per , con un dato che saliva sopra il 7 su per la fascia di età corrispondente alla scuola elementare. Evidentemente il dato era sottostimato a causa di diagnosi non complete. In Italia si riscontra un caso di autismo ogni 150/200 persone (minori e adulti), ovverosia circa 6 ogni 1.000, che significa circa persone sul territorio nazionale ma se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico, il numero aumenta a Venti anni fa il rapporto era 1 ogni 1.500/2.000, quindi i casi sono aumentati del 1.000% (mille per cento). I maschi sono 3-4 volte più colpiti. Anche se non esistono dati aggregati ufficiali in proposito, gli autistici in Europa sono stimati in 5 milioni. Una ricerca sulla diffusione dell autismo negli Stati Uniti forse la più seria e completa sull argomento anticipa invece i dati che saranno probabilmente rilevati nei prossimi anni in Italia. Si apprende così che ne è affetto un bambino ogni 88, con una diversa percentuale che riguarda maschi e femmine: un bambino ogni 54 e una bambina ogni 225 sono interessati da Disturbo dello spettro autistico. Si tratta di numeri sconcertanti, perché svelano, di fatto, che negli Stati Uniti esistono più bambini autistici che affetti da diabete, Aids, cancro, paralisi cerebrale, fibrosi cistica, distrofia muscolare e Sindrome di Down messi insieme. Sono numeri da oltreoceano che denunciano un aumento dell autismo del 78% in 5 anni e un aumento di ben dieci volte negli ultimi 40 anni. Ciò che in sintesi ci interessa come professionisti è la consapevolezza che nel nostro lavoro possiamo incontrare persone con autismo e che il trattamento di cura che queste ci richiedono include da parte nostra la raccolta delle informazioni anamnestiche, la conoscenza del funzionamento del singolo paziente e la predisposizione di un contesto strutturato. Tuttavia non siamo soli: in questa fase gli operatori e la famiglia della persona autistica possono esserci di grande aiuto. Autismo/autismi Sarebbe il caso di parlare di autismi piuttosto che di autismo, o quanto meno sarebbe opportuno dire sindrome autistica, perché le manifestazioni cliniche della sindrome autistica sono alquanto diverse da caso a caso, o almeno da gruppi di casi a gruppi di casi, sia in termini di tempo e modalità di insorgenza, sia in termini di sintomatologia manifesta, con variazioni peraltro anche intraindividuali oltre che interindividuali. Utilizziamo la parola autismi, dunque, e non autismo ; osserviamo bambini che, pur rientrando sotto lo stesso ombrello diagnostico di sindrome autistica, risultano apatici o iperattivi, tranquilli o aggressivi, apparentemente con un livello cognitivo integro o insufficienti mentali, infastiditi dai rumori anche lievi o apparentemente indifferenti a suoni e rumori insomma, capita di osservare e trattare pazienti parzialmente o completamente diversi tra loro, pur risultando tutti affetti da autismo. Dalle magiche stanze della terapia alla quotidianità Se il contesto di vita può essere considerato come spazio riabilitativo al di fuori degli ambiti terapeutici, allora è importante diffondere le informazioni e le conoscenze sul funzionamento della mente autistica. Capire di che cosa ha bisogno l autistico è possibile con l aiuto degli esperti e, se comprendiamo il suo funzionamento, diamo significato ad alcuni comportamenti apparentemente inspiegabili e possiamo organizzare un ambiente e una comunicazione che ci metta davvero in relazione con la persona autistica. Gli autistici hanno comportamenti disadattivi per autodifesa, li manifestano per attutire i rumori o perché sono sensibili alla luce o perché bombardati da troppa stimolazione sensoriale. Ai nostri occhi le reazioni a tutto questo sembrano bizzarre, ci creano stupore, sconcerto e talvolta paura. Vediamo alcuni esempi. Comportamento 1: urlare, lanciare oggetti, spogliarsi, mordere, aggressività Gli autistici possono avere problemi di iperstimolazione sensoriale, cioè essere molto sensibili alla luce, ai rumori, agli odori, alla percezione tattile. Tutti noi siamo immersi nel rumore, in una contemporaneità di stimoli, suoni improvvisi e irregolari, imprevedibilità, rumori acuti e continui, ma nel mondo in cui viviamo gli autistici fanno fatica a selezionare le informazioni, provano fastidio e sofferenza. Sovente i loro comportamenti disadattivi nascono dalla confusione dell ambiente e sono reazioni alle iperstimolazioni. Nei centri, in famiglia, a scuola le persone parlano contemporaneamente o si rivolgono all autistico da una certa distanza, mentre una televisione è accesa ad alto volume oppure c è molto disordine sui tavoli: la confusione può essere ovunque. Gli autistici utilizzano molto il senso dell olfatto e alcuni ambienti sono pieni di odori, che restituiscono loro delle informazioni. Comportamento 2: movimenti ripetitivi. Gli autistici possono avere movimenti stereotipati delle mani, manierismi verbali, ripetere parole all infinito. Sono sequenziali e costanti e non tollerano le interruzioni della routine. Si arrabbiano subito: sono poco reattivi ai cambiamenti dell ambiente. Sono rigidi e hanno bisogno di fotografare la realtà in modo one-to-one, per loro l ambiente è mutevolissimo e lo tengono sotto controllo con le stereotipie, movimenti ripetitivi svolti con oggetti o con parti del corpo, come ad esempio lo sfarfallio delle mani davanti agli occhi o lo scorrere di una pallina su una superficie piana. Questi movimenti hanno la funzione precisa di calmare la persona e di resettare la loro mente dalla iperstimolazione e dalla mutevolezza degli stimoli. Le stereotipie, ritenute disadattive da noi, per loro sono adattive, cioè funzionali al proprio benessere. Oggetti che compiono sequenze circolari o ripetitive (come lavatrici, ventilatori, clessidre) li rassicurano, perché è chiaro da dove parte il movimento e dove arriva: non c è imprevedibilità. Prediligere le sequenze prevedibili è il principio che governa la scelta di rivedere all infinito film e cartoni animati dei quali conoscono già le battute e la trama. Comportamento 3: nessun contatto oculare, poca interazione verbale. > < pagina<25 Fig. 1 - Racconto della visita in studio per preparare il paziente autistico. Si precisa che le immagini vanno mostrate al paziente in sequenza lineare in modo che possano essere lette da sinistra verso destra o dall alto verso il basso.

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