DISBIOSI INTESTINALE E IDROCOLONTERAPIA

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1 DISBIOSI INTESTINALE E IDROCOLONTERAPIA Dott. V. Mazzuca Mari Perfezionato in Patologie Gastroenteriche e Metodiche Endoscopiche Co-responsabile Servizio Endoscopia Digestiva Docente Scuola di Medicina Biologica e discipline integrate - AIOT Servizio di Endoscopia Digestiva Istituto Ninetta Rosano Casa di Cura accreditata Tricarico Via Capo Tirone Belvedere Marittimo (CS) Tel. 0985/

2 IL SISTEMA IMMUNITARIO ASSOCIA TO ALLE MUCOSE L'importanza del sistema immunitario per il mantenimento dello stato di salute è uno dei cardini su cui si basa l'approccio olistico delle medicine non convenzionali, ma oramai è stata riconosciuta anche dalla moderna ricerca scientifica. In termini abbastanza semplicistici, il compito principale del sistema immunitario è quello di proteggerci dalle sostanze dannose sia di natura esogena che endogena, compito abbastanza gravoso e complesso dal momento che il nostro corpo è ben lungi dall'essere un sistema chiuso : respiriamo, mangiamo, assorbiamo attraverso la pelle. Veniamo continuamente in contatto con sostanze necessarie alla vita e contemporaneamente con veleni, batteri, virus e quant'altro, tutto mischiato assieme. La capacità di mantenersi in salute nonostante queste continue aggressioni, dipende principalmente dall'efficacia dei meccanismi di difesa dislocati nei tessuti maggiormente a contatto con l'esterno. Senza sottovalutare l'importanza dell'involucro cutaneo come barriera difensiva (circa 2 mq di estensione), spetta tuttavia alle superfici mucose il ruolo più impegnativo, sia per la maggiore estensione superficiale che per le loro caratteristiche funzionali. In particolare è il tratto gastrointestinale che affronta il carico antigenico più elevato, scegliendo ed elaborando quello che deve essere assorbito e rifiutando il resto.

3 I diversi apparati mucosi dell'organismo sono collegati tra di loro da un network immunitario e sono accomunati dalla presenza di aggregati non capsulati di cellule linfoidi che fanno parte di un sistema definito MALT (Mucosal-Associated Lymphoid Tissue). Nell'ambito di questo sistema rientrano le mucose dell'apparato respiratorio, gastro-intestinale, uro genitale, salivare, lacrimale e della lattazione. Dal punto di vista quantitativo, il tessuto linfatico associato al MALT costituisce circa F85 % dell'intero tessuto linfatico dell'organismo. Di questa percentuale circa la metà è contenuta nel tratto gastrointestinale, che con i suoi oltre 300 mq di superficie mucosa è il distretto più importante del MALT e viene più precisamente definito GALT (Gut- Associated Lymphoid Tissue ; GUT = INTESTINO). II GALT è caratterizzato dalle seguenti strutture : Placche di Peyer : sono situate a livello della mucosa e sottomucosa e distribuite dal piloro alla valvola ileocecale. I linfociti presenti sono in prevalenza del tipo B (60-70 %) di cui la maggior parte IgA secernenti. Epitelio follicolo-associato : sovrasta le placche e separa queste dal lume intestinale. E' formato dalle cellule M che hanno la funzione di catturare le macromolecole e i microrganismi dal lume, processarli e trasportarli verso il tessuto linfatico sottostante. Cellule linfatiche della lamina propria : si tratta di linfociti la cui composizione e caratteristica rispecchia grosso modo quella delle placche di Peyer. Ai linfociti si associano i macrofagi, gli eosinofìli e i basofìli. Linfociti intraepiteliali : sono in prevalenza linfociti T.

4 Aggregati linfoidi molto simili a quelli presenti nell'intestino si ritrovano nell'apparato respiratorio, che rappresenta il secondo distretto immunitario mucoso del sistema MALT in ordine di estensione (80 mq). Il sistema immunitario associato alle vie respiratorie è definito BALT (Bronchus- Associated Lymphoid Tissue). Una delle caratteristiche fondamentali del MALT è dovuta alla capacità da parte delle cellule immunitarie (linfociti B e T), stimolate in un dato distretto, di circolare ampiamente nel sistema stesso e localizzarsi nella Lamina Propria di un'altra mucosa.. Considerata la maggiore estensione del tratto gastro-intestinale, non è difficile accettare come eventi immunologici che si verificano in questo apparato possano, in varia misura, riverberarsi verso altre superfici mucose.

5 ECOSISTEMA INTESTINALE Esiste una stretta relazione tra il sistema immunitario intestinale e la notevole massa microbica presente a questo livello. Nel solo colon è contenuto, in termini di peso umido, 1,5 Kg di batteri e sarebbe davvero sorprendente se l'attività metabolica di tale massa non influenzasse minimamente l'intero organismo umano. Che ciò sia vero è dimostrato dagli esperimenti condotti sugli animali Germ-Free in cui l'eliminazione completa della flora batterica provoca una netta regressione del sistema immunitario che, come estrema conseguenza, porta inevitabilmente alla morte dell'animale. FLORA INTESTINALE La flora batterica intestinale si stabilisce sulle mucose del tubo digerente fin dalla nascita e rappresenta un sistema biologico di notevole importanza fisiologica. Nell'utero materno il feto vive in ambiente sterile e nel suo intestino vi è assenza completa di agenti batterici. Poco prima della nascita nelle prime porzioni dell'intestino del neonato compaiono più specie di microrganismi : per lo più si tratta di pochi elementi acidofili (lattobacilli e bifìdobatteri) provenienti dalla flora batterica della madre. La concentrazione dei batteri nell'intestino aumenta man mano che il bambino cresce, passando dall'alimentazione lattea a quella mista. Con il passare degli anni la flora batterica si stabilizza, ma non tutte le sezioni del tubo digerente sono popolate allo stesso modo : stomaco e digiuno sono quasi del tutto sterili,

6 le ultime porzioni dell'ileo popolate soprattutto da bifidobatteri mentre il colon presenta una flora batterica pressoché simile a quella dell'adulto (streptococchi, peptococchi, clostridi, corynbatteri, escherichia coli). La composizione dell'ecosistema batterico lungo tutto il tubo digerente è condizionata soprattutto da due fattori : 1 ) variazioni del ph 2) presenza più o meno abbondante di ossigeno. Un ph molto acido come quello che si ritrova a livello gastrico ostacola la presenza di quasi tutti i microrganismi ed è per questo che la loro quantità è notevole solo a valle del duodeno, man mano che l'alcalinità del contenuto intestinale aumenta. Analoga influenza esercita il contenuto di ossigeno, che diminuisce progressivamente dal duodeno al retto; proprio nello stesso senso cresce il tasso degli agenti batterici anaerobi, che nei distretti superiori vivono solo a stretto contatto, quasi in simbiosi, con i microrganismi aerobi, che consumano questo gas. L'ecosistema batterico intestinale ha un suo proprio equilibrio che consente, in ogni livello del tubo digerente, il mantenimento di proporzioni abbastanza fisse tra le diverse specie. Tale ecosistema, in condizioni fisiologiche o di EUBIOSI, è costituito da : una flora "dominante" anaerobica (90 %) : Bifidobatteri Lattobacilli, Batteroidi ed Eubatteri una flora "sottodominante" aerobica (9%) : Escherichia Coli ed Enterococchi una flora "fluttuante " (batteri Gram + e -) minoritaria, ma altamente mutagena lieviti e funghi.

7 Se consideriamo il tipo di interazione con l'organismo umano, la microflora intestinale può essere suddivisa in 2 gruppi principali : 1- microrganismi benefici o eubiotici 2- microrganismi potenzialmente patogeni I microrganismi benefici eubiotici vivono in simbiosi con l'ospite; hanno attività prevalentemente saccarolitica (fermentazione); acidificano l'ambiente; determinano il giusto equilibrio dell'ecosistema intestinale; esercitano un controllo sulla flora batterica potenzialmente patogena endogena e patogena esogena attraverso meccanismi diretti (es. produzione batteriocine, metabolici tossici, deplezione nutrienti essenziali, soppressione dell'aderenza batterica) o indiretti (aumento della produzione anticorpale, stimolazione fagocitarla, incremento della produzione di interferon). Sono per lo più anaerobi Gram + appartenenti ai generi Bifidobatteri Lattobacilli, Batteroidi ed Eubatteri. I microrganismi potenzialmente patogeni sono batteri che in condizioni di equilibrio dell'ecosistema intestinale non hanno caratteri di patogenicità. In particolari situazioni, però, possono prendere il sopravvento su altre specie e diventare potenzialmente dannosi. Alcalinizzano l'ambiente; hanno attività prevalentemente proteolitica e generano sostanze tossiche all'organismo poiché determinano la putrefazione delle proteine. Sono per lo più Gram - dei generi Proteus, Clostridi, Escherichie, Enterobatteri

8 FUNZIONI DELLA FLORA BATTERICA L'ecosistema microbico intestinale è fondamentale per l'integrità e la funzionalità della mucosa intestinale, sia dal punto di vista nutrizionale che immunologico. Esso, infatti, in condizioni di EUBIOSI garantisce le seguenti funzioni : Completamento della digestione dei residui alimentari attraverso la decomposizione di una parte della cellulosa (componente principale dei vegetali) che normalmente resiste all'azione dei succhi digestivi ; sintesi di alcuni enzimi come le proteasi e le mucopolisaccaridasi sintesi di vitamine dei gruppi B e K e della Biotina effetto difensivo e di barriera, controllando la proliferazione degli agenti patogeni esterni funzione protettiva sulla mucosa intestinale azione preventiva sulla formazione delle neoplasie dello stomaco e dell'intestino attraverso la decomposizione di certe sostanze cancerogene (in particolare le nitrosamine) produzione di uno speciale amminoacido (beta - alanina) a partire dalle proteine alimentari, capace di unirsi nel muscolo con l'istidina e formare la carnosina che protegge il tessuto muscolare dall'invecchiamento perché contrasta l'azione dei radicali liberi sintesi di sostanze ad azione antibiotica atte a controllare la stessa microflora controllo della motilità e della forma del canale intestinale mantenimento di un adeguato ph nell'intestino tale da inibire lo sviluppo di germi patogeni alcalogeni responsabili della putrefazione

9 funzione protettiva sulla mucosa urogenitale azione immunomodulatrice : la flora batterica attiva la maturazione del sistema immunitario attraverso la modificazione della quantità dei plasmociti con IgA e la modifica del volume delle Placche di Peyer dove maturano i linfociti. DISBIOSIINTESTINALE La microflora intestinale costituisce un ecosistema complesso il cui equilibrio è mantenuto dai rapporti tra le varie componenti del sistema. In condizioni di normalità o EUBIOSI, infatti i germi simbionti sono in rapporto a quelli potenzialmente patogeni nell'ordine di molte migliaia ad uno. Alterazioni quantitative e/o qualitative di questo assetto determinano il fenomeno della DISBIOSI intestinale, che ha come conseguenza un aumentato tasso di tossine in circolo e in tutti i settori dell'organismo, con progressivo danno a carico di tutti i principali organi. Infatti, quando il colon non è in condizioni ottimali di funzionalità, altri organi devono sopperire all'eliminazione di tossine (organi emuntori). A livello del fegato si instaurerà un sovraccarico (piccola insufficienza epatica) che può manifestarsi con dispnea, sonnolenza post-prandiale, cefalea, candidosi intestinale e lieve depressione. Anche la pelle può sopperire all'insufficiente funzione di eliminazione del colon e allora si potrà instaurare una dermatosi e, in caso di intolleranza alimentare, eczemi atopici o sindromi orticarioidi. Per lo stesso motivo, a livello dell'apparato respiratorio ci potrà essere un maggior carico catarrale con la possibilità di evoluzione verso una sinusite

10 o una bronchite o sfociare in un'oculorinite allergica o un'asma bronchiale in soggetti predisposti. Anche i reni in questa situazione possono venir sottoposti ad un superlavoro favorendo, in soggetti predisposti, l'instaurarsi di un processo che può portare alle artropatie degenerative (maggior ritenzione di urati). Anche a livello delle vie urinarie possono instaurarsi delle situazioni patologiche quali cistiti ricorrenti di origine intestinale. CA USE E CONSEGUENZE II dismicrobismo intestinale può avere molteplici cause, che possono essere suddivise grossolanamente in dirette ed indirette. Le cause dirette sono riconducibili a: - alimentazione scorretta, specie se ricca di carni, grassi e zuccheri raffinati, alimenti, questi, che sembrano essere alla basa di tante malattie degenerative e neoplastiche del colon; - intolleranze alimentari, ossia quel particolare tipo di reazioni avverse agli alimenti in cui cibi comuni quali grano, latte, pomodoro, etc. possono determinare (o concorrere a) una data patologia mediante alterazione dell'assorbimento delle molecole a livello intestinale; - trattamenti antibiotici prolungati, i quali, specie se ad ampio spettro di azione, distruggono quasi certamente i germi patogeni ma annientano inevitabilmente quelli utili all'organismo; - contaminazioni alimentari da fertilizzanti e conservanti; - eccesso di fumo e di alcool, abuso di lassativi e tranquillanti; - mancanza di moto;

11 - rallentamento della peristalsi intestinale, quale si ha nelle stipsi croniche che provoca uno spostamento del ph del colon verso Palcalinità e una prevalenza dei fenomeni putrefattivi legati al catabolismo proteico. Le cause indirette sono in effetti riconducibili ad uno stato di stress continuativo per : a) attività lavorative frenetiche che non permettono il giusto tempo per il riposo; b) forti emozioni e) sbalzi termici bruschi e viaggi lunghi e faticosi che costringono il nostro organismo ad adattarsi in tempi brevi a nuove situazioni. Non bisogna infatti dimenticare che l'intestino è di fatto il "CERVELLO ENTERICO O INFERIORE" o "SECONDO CERVELLO", essendo dotato di un sistema nervoso intrinseco composto da due plessi : - plesso mioenterico di Auerbach, più grande che contiene i neuroni responsabili delle contrazioni e della secrezione degli enzimi negli organi adiacenti; - plesso sottomucoso di Meissner, più piccolo, che include cellule sensoriali che raccolgono gli stimoli nel lume intestinale. Tale sistema nervoso intrinseco pur essendo sotto il controllo del sistema nervoso autonomo, è da questo indipendente per il suo funzionamento. Fin dall'antichità si afferma che la pancia è la sede delle emozioni e dell'inconscio; il ruolo "meditativo" della pancia è riconosciuto nelle tradizioni orientali ed è sottolineato dalle rappresentazioni di Buddha assorto in meditazione con il ventre in evidenza.

12 II prof. Michael Gershon, fisiologo della Columbia University di New York, ha dedicato trent'anni allo studio di questo cervello enterico e dei suoi rapporti con quello pensante. In alcune recenti pubblicazioni egli sostiene che il cervello enterico non riceve solo comandi dal cervello superiore, ma li invia pure. Anzi, lo scambio tra i due sistemi nervosi è fatto per il 90 % di messaggi che vanno dalla pancia al cervello Ciò sarebbe dovuto alla capacità dell'intestino di produrre la serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella comunicazione tra le cellule nervose e inoltre in grado di influenzare il tono dell'umore. Tra i due cervelli c'è quindi una relazione che va in entrambe le direzioni. Dieta e disordini intestinali sono collegati a variazioni dell'umore e, nell'altro senso, stress e ansia pesano sull'intestino e ne alterano il funzionamento. Dal momento che lo stress è purtroppo una situazione ormai connaturata alla vita moderna soprattutto nei paesi industrializzati, la disbiosi intestinale costituisce oggi un vero e proprio problema sociale. Infatti è risaputo che sintomi spiacevoli come colonpatie, stipsi, gonfiori addominali, meteorismo, flatulenza, diarrea, etc. interessano moltissime persone fino a condizionarne a volte l'esistenza. Tutta questa sintomatologia può essere riconducibile ad un quadro di DISBIOSI LIEVE, in cui si hanno ripercussioni solo a livello degli organi dell'apparato gastroenterico. Un livello successivo è quello della DISBIOSI MEDIA in cui si ha il coinvolgimento dell'apparato urogenitale con fenomeni quali : alitosi, micosi intestinale, candidosi vaginale, cistiti croniche, prostatiti croniche.

13 Nella DISBIOSI GRAVE, infine, in cui si verifica disseminazione tossinica a carico di quasi tutti gli organi ed apparati, si riscontra tutta un'altra serie di disturbi a carattere generale che a prima vista sembrano non avere nessuna relazione con l'intestino ma che sono in relazione ad un incessante lavoro di detossifìcazione messo in atto dall'organismo : abbassamento delle difese immunitarie, affezioni cutanee, cefalea frontale, invecchiamento della pelle, stanchezza cronica, ansia - depressione, dolori articolari. Ricordiamo infine ma non per ultimo la correlazione esistente tra disbiosi intestinale e il forte aumento statistico di alcune gravi patologie del colon (diverticoli, polipi, rettocolite ulcerosa, tumori, etc). Dando per scontato che la migliore terapia si realizza a livello di prevenzione e di modifica delle abitudini di vita per quanto possibile, una volta instauratasi la disbiosi intestinale può essere efficacemente contrastata mediante una corretta alimentazione e il ripristino della microflora intestinale. Ma tutto ciò a volte non basta; infatti reperti autoptici ospedalieri hanno dimostrato che in quasi tutte le persone l'intestino perde la sua forma normale e presenta incrostazioni imputridite (fino a 2/3 chili di peso). Per questo ed altri motivi si fa sempre più ricorso alla metodica dell'idrocolonterapia.

14 IDROCOLONTERAPIA Che cos'è E'vero che si tratta solo di un buon clistere, di un semplice lavaggio intestinale? No, perché l'idrocolonterapia oggi è considerato un trattamento medico abbastanza complesso, effettuato con successo da molti anni soprattutto in Germania e Stati Uniti, in grado di ristabilire la corretta funzionalità del colon. Consiste in cicli di lavaggi profondi che dall'ampolla rettale risalgono fino al cieco. Idrocolonterapia come purificazione delle mucose da : - residui digestivi in via di anomala trasformazione - tossine - agenti batterici, funghi - incrostazioni e detriti distaccati dalla parete intestinale - cellule morte della mucosa L'Idrocolonterapia come immunomodulazione : vista l'importanza del sistema GALT, la disintossicazione intestinale riporta le nostre difese immunitarie alla piena attività con tutto ciò che ne consegue.

15 LA STORIA II lavaggio intestinale è una pratica terapeutica antichissima: viene citato per la prima volta nel 1500 a.c. nel documento egizio Ebers Papyrus, un vero e proprio trattato di medicina dell'epoca. Ma anche Ippocrate e Galeno prescrivevano i clisteri contro la febbre. Nel 1800 d.c. l'idrocolonterapia viene alternativamente apprezzata e rifiutata soprattutto perché praticata da personale non istruito ed inesperto. Uno sviluppo decisivo dell'idrocolon si ha quando questa tecnica attirò l'attenzione di due medici igienisti statunitensi. James W. Wiltsie e Joseph E. G. Waddington. Furono loro a richiamare l'attenzione sul collegamento stretto tra cattiva salute dell'intestino e della persona. Questi due studiosi statunitensi affermarono: " Spesso il funzionamento anormale dell'intestino è il precursore delle cattive condizioni generali e, soprattutto, di molte malattie croniche. E' così ritornare a una funzione intestinale normale è spesso il passaggio indispensabile per tornare a uno stato di salute". Del resto la totale innocuità oltre che l'utilità di questa terapia è ormai confermata da più di 50 anni di pratica in diversi paesi del mondo e specialmente negli Stati Uniti dove, Snyder e Waddington hanno effettuato più di idrocolonterapie.

16 COME SI ARRIVA ALL 'IDROCOLONTERAPIA L'idrocolonterapia è innanzitutto un ATTO MEDICO, le cui caratteristiche sono esaltate dalla metodologia con cui il trattamento va preparato e poi condotto. ' ' L'idrocolonterapia comprende infatti 4 fasi. La prima di queste è la fase diagnostica che serve ad inquadrare, nel modo più corretto possibile, la situazione personale del paziente, allo scopo di valutare se l'idrocolonterapia può rappresentare o meno la soluzione più indicata (vedremo infatti che esistono delle controindicazioni). Nel caso in cui il medico riscontri l'utilità del trattamento, si passa poi alla seconda fase che ha lo scopo di mettere l'intestino nella condizione di ottenere i migliori risultati dalla idrocolonterapia, mediante modificazioni della consistenza del contenuto intestinale. La terza fase è quella del lavaggio vero e proprio. La quarta ed ultima fase comprende tutti quegli interventi necessari per il perfezionamento degli effetti terapeutici del lavaggio intestinale : modifica dello stile di vita, specifica dietoterapia associata o meno alla prescrizione di sostanze medicamentose di origine naturale.

17 INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI Da tutto ciò che è stato detto si intuisce che le indicazioni alla idrocolonterapia sono molteplici. Possiamo distinguerle in dirette e indirette. Le indicazioni dirette comprendono : - prevenzione - riequilibrio della flora intestinale - stitichezza - colon irritabile - gonfiore addominale - meteorismo - atonia colica - flatulenza - diarrea - emorroidi - morbo di Chron non acuto - rettocolite ulcerosa non acuta - diverticolosi - micosi intestinale Altra indicazione assolutamente da non trascurare è la possibilità di utilizzare l'idrocolon nella profilassi primaria del carcinoma colon rettale (CCR) in soggetti predisposti individualmente per una pre-esistente patologia e/o un possibile background genetico potenzialmente suscettibili di promuovere il processo di cancerogenesi.

18 Le indicazioni indirette comprendono : - deficit immunitari - affezioni cutanee - cefalee frontali - cistiti croniche recidivanti - prostatiti croniche - candidosi vaginale Da non dimenticare l'uso dell'idrocolon per la preparazione alla rettosigmoidocolonscopia e per la pulizia intestinale prima di un intervento chirurgico. Le controindicazioni possiamo suddividerle in temporanee ed assolute. Le prime comprendono : emorragie gastrointestinali recenti interventi chirurgici al retto-colon disturbi acuti del retto ( emorroidi, fistole, ragadi, ascessi ) gravidanza avanzata Le seconde comprendono : morbo di Chron e rettocolite ulcerosa in fase acuta diverticolite in fase acuta neoplasie del colon e del retto gravi malattie cardiache aneurisma dell'aorta addominale

19 COME SI EFFETTUA IL TRATTRAMENTO Con il paziente sdraiato sul fianco sinistro si introduce nell'ano una piccola cannula ( speculo ) monouso collegata a due tubicini, uno più piccolo e l'altro più grande, che consentono l'ingresso e la fuoriuscita dell'acqua. Una volta introdotta la cannula, il paziente viene fatto girare e per tutta la durata del trattamento rimane comodamente sdraiato sulla schiena. Tutta l'operazione è completamente indolore e inodore. L'acqua, opportunamente filtrata e sterilizzata, viene fatta salire nel colon a temperatura e pressione adeguate. Attraverso l'acqua si possono utilizzare a scopo terapeutico altre sostanze ( fermenti lattici, fìtoterapici, ossigeno, ozono ). Il trattamento termina dopo circa 45 minuti,quando l'acqua che esce è completamente limpida. Il numero delle sedute varia in base alla patologia da trattare, generalmente si va da un minimo di 3 sedute ad un massimo di 12 distribuite nell'arco di 2-10 settimane. Successivamente, per stabilizzare i risultati ottenuti, è consigliabile sottoporsi a 2-4 sedute all'anno.

20 RIFLESSIONI CONCLUSIVE Da quanto finora esposto risulta chiaro che molte patologie andrebbero riconsiderate alla luce del circuito immunitario del MALT. In particolare, è di fondamentale importanza il ruolo dell'intestino e della sua flora nell'ambito del suddetto sistema MALT. Potremmo perciò tranquillamente affermare che : L'intestino ha fatto carriera! Pensare che nel medioevo Dante lo definiva " il lubrico sacco oe si tramuta in merda quel che si trangugia "...! Oggi, invece "... L'intestino, e soprattutto il colon, non è un innominabile o inutile sacco di rifiuti, ma organo vitale dalla cui complessa attività chimica dipende il benessere e quindi la felicità dell'uomo."

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