RISCHI EMERGENTI: AMBIENTE, SICUREZZA ALIMENTARE, MEDICINA UNICA

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1 RISCHI EMERGENTI: AMBIENTE, SICUREZZA ALIMENTARE, MEDICINA UNICA Alberto Mantovani Tossicologia alimentare e veterinaria Dip. Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Istituto Superiore di Sanità, Roma alberto.mantovani@iss.it Area ISS interferenti endocrini Esperto EFSA: area mangimi (panel FEEDAP) ; area pesticidi (panel PPR)

2 SICUREZZA ALIMENTARE (libro bianco: Commissione Europea, 2000) io sono SICURO di ciò che mangio, Ne ho FIDUCIA Dai Campi alla Tavola - Produrre e preparare gli alimenti in modo da minimizzare i rischi e valorizzare le caratteristiche nutrizionali A partire dagli organismi viventi (piante e animali) da cui noi ricaviamo il cibo e dal loro ambiente - Conoscere ciò che mangiamo e come viene prodotto - Riconoscere che i rischi ci sono e caratterizzarli, così da poterli prevenire/ridurre/combattere

3 TOSSICOLOGIA ALIMENTARE: L' intervento dell'organismo vivente produttore di alimento A parte l'acqua (potabile o di cottura) due tipi di alimenti sono collettori di arsenico (EFSA, 2009) - il pesce ed i frutti di mare, ove viene in massima parte sequestrato come forme organiche (es. Arsenobetaina) di minima o bassa tossicità = L'As nel pesce è di modesto rilievo per il consumatore (un monitoraggio dell'as nel pesce può fungere da sentinella ambientale ) - il riso, ove l'as è presente nella forma inorganica (ias) tossicologicamente rilevante Salvo particolari situazioni ambientali, l'esposizione a ias è fortemente correlata al consumo di riso (culturale o individuale) N.B. il riso accumula molto più ias del grano, ma noi italiani (pure noi padani) mangiamo molto più grano che riso - distribuzione dell As nei suoli/acque italiani si riflette nelle cariossidi di frumento (Cubadda et al. 2010)

4 Conoscere gli organismi produttori di alimenti: diossine nel fegato ovino (EFSA-Panel CONTAM, 2011) Un parere complesso ed importante che evidenzia un possibile rischio per una nicchia di consumatori. Qui interessa sottolineare un aspetto veterinario: Perché sono così frequenti alti livelli di composti diossina-simili nel fegato ovino? E livelli più alti anche in rapporto ai bovini al pascolo esposti ad analoghi livelli ambientali? Il bovino taglia il vegetale 5-10 cm sopra il suolo l ovino lo strappa, ingerendo molto più suolo: quantità inversa all abbondanza/qualità del pascolo (mediana 8% materia secca ingerita). Deposito sul suolo e adsorbimento nel suo particolato organico: ruoloo importante nelle dinamiche ambientali delle diossine. 2-4 Aprile 2012, ANMVI-AIVEMP

5 Diossine nel fegato ovino (ii) Altri possibili fattori (non in contrasto con quanto detto prima) Minore biotrasformazione nel fegato ovino (minori livelli di CYP1A1, indotto dalle diossine e cruciale per il loro stesso metabolismo) e/o Il fegato come tessuto di deposito ( sequestro ) nell ovino (che è più esposto.. coevoluzione coevoluzione col contaminante?) P.S. A quando una valutazione per tutelare il latte ovino, più ricco di grasso (diossine =contaminanti liposolubili) elemento cardine della zootecnia mediterranea 2-4 Aprile 2012, ANMVI-AIVEMP

6 Rischio Emergente Qualunque aspetto che in futuro potrebbe rappresentare un rischio per la salute dei consumatori, degli animali o dell ambiente. Ad esempio -L uso di nuovi ingredienti in mangimistica (contaminanti, fattori antinutrizionali..) - - il mutamento di abitudini alimentari (mutati scenari di esposizione a contaminanti: aumenta il consumo di pesce! nuove fonti di proteine: gli insetti??) - - nuovi prodotti per promuovere la salute : nuovi claim salutistici antiossidanti, anticolesterolo; Alimenti arricchiti naturalmente (fertilizzanti/mangimi) o fortificati (aggiunti) Fa bene/fa male?

7 Esposizione significativa a un pericolo non riconosciuto in precedenza Casi storici: Fortificazione della farina con acido folico: riduce il rischio di malformazioni congenite e carenza, ma attenzione! ALCUNI DATI sperimentali/epidemiologici: l eccesso di acido folico (come potrebbe avvenire in un paese consumatore di farinacei) può essere un promotore tumorale (EFSA ESCO group 2009) Work in progress Il deposito sui pascoli delle ceneri del vulcano islandese (EFSA 2010) allarme MELAMINA: contaminazione fraudolenta di mangimi e prodotti contenenti latte provenienti dalla Cina, Ma anche inediti dati sul rilascio da stoviglie in plastica (EFSA ) Melamina e vulcano: Parere veloce sulla base di pochi dati (indicazioni ai risk managers) seguito da Opinione più articolata All inizio dati molto limitati, pericolo poco noto

8 Nuovi aspetti di un pericolo noto ( rischio riemergente ): 1) l allarme sull uso della canapa come foraggio bovino: ottimo alimento, ma attenzione! Escrezione significativa di THC (potente agente psicotropo ben noto..a chi era giovane negli anni 70) nel latte (EFSA 2010) EFSA: pur con molte incertezze (qual'è la dose tollerabile di THC?), gli ingredienti mangimistici a base di canapa creano un indesiderato carryover al consumatore, si raccomanda l'uso solo dei materiali con basso THC (semi) 2) Studio in vitro: vulnerabilità dei neuroni cerebellari di ratto neonato ai neonicotinoidi Acetamiprid (ACE) e Imidacloprid (IMI) (Kimura-Kiroda et al., 2012) (EFSA 2013): Lo studio in vitro fornisce indicazioni per rivalutare gli effetti osservati negli studi tossicologici standard utilizzati per definire i limiti (ADI, in primis) = i limiti sono sufficientemente protettivi verso la neurossicità dello sviluppo di ACE e IMI? No, vanno abbassati Raccomandazione: In Europa non vi è strategia coerente per saggiare gli effetti sullo sviluppo del sistema nervoso =

9 1) Allerta non produce conseguenze Vulcano d islanda 2) Allerta = azioni per ridurre la nuova esposizione (rispetto a un background) Fortificazione con acido folico (non ammessa in EU) Melamina nelle stoviglie in plastica (dal 2012, su proposta EFSA, il limite di migrazione abbassato a 2.5 mg/kg, anche perché la melamina si può portare dietro anche tracce di formaldeide, cancerogena) Raccomandazione per drastiche restrizioni all uso di canapa in mangimistica 3) Allerta = modificazioni normative a sostanze utilizzate v. le restrizioni per i neonicotinoidi (tossicità per le api, e ora anche rischi per il consumatore)

10 Interferenti Endocrini (IE) CONTAMINANTI ANCORA INCOMPLETAMENTE NORMATI E CON MOLTE INCERTEZZE SULLA VALUTAZIONE

11 Interferenti Endocrini (IE) cosa sono? - un eterogeneo gruppo di sostanze caratterizzate dal potenziale di interferire con il funzionamento del sistema endocrino attraverso svariati meccanismi e bersagli (recettoriali, metabolici, ecc.) - l omeostasi degli steroidi e della tiroide sono i principali bersagli degli effetti degli IE; La salute riproduttiva e l infanzia sono le fasi biologiche più suscettibili -Ci preoccupano per Molteplicità di bersagli Effetti a lungo termine sullo sviluppo Esposizione diffusa

12 IL TIPO DI EFFETTI Early exposure-late effect alterazioni a lungo termine sullo sviluppo dei sistemi nervoso, riproduttivo, immunitario, metabolismo (diabete/obesità?), predisposizione a tumori) e incertezze sui metodi/criteri di valutazione (vedi nuovo parere ESA sul plasticizzante bisfenolo A, 2013: criticità degli effetti sulla proliferazione della ghiandola mammaria durante lo sviluppo pre- e post-natale) Il cocktail Possibilità di effetti additivi a piccole dosi sugli stessi bersagli ad es., residui di diossine e composti diossina-simili, considerati tutti insieme (ancorché con diversa potenza) come un unico composto sulla base dello stesso meccamismo; Capacità dei PCB non-diossina simili di agire come due gruppi di composti accomunati dal meccanismo (Tait et al., 2011) Non siamo tutti uguali Suscettibilità condizionata da fattori quali età nutrizione e stato fisiologico (gravidanza, feto, ma anche infanzia e pubertà: Maranghi e Mantovani, 2013, Fucic e Mantovani, 2014)

13 Effetti sulla salute umana Associazioni fra aumentata esposizione e aumentato rischio di Endometriosi Infertilità maschile e femminile Abortività precoce Ipospadia/criptorchidismo Disturbi dello sviluppo neurocomportamentale Disturbi della pubertà Predisposizione al diabete Predisposizione all'obesità Ipofunzionalità tiroidea* Predisposizione a tumori nell'età adulta: testicolo, mammella Associazioni spesso non fortissime (IE fra i tanti fattori di rischio) E dipendenti dal meccanismo di tossicità (ad es. estrogeni/antiandogeni: ipospadia, tumore al testicolo)

14 INTERFERENTI ENDOCRINI. Perché un'attenzione specifica nella SICUREZZA ALIMENTARE? Due documenti del Comitato Scientifico dell'efsa (2011, 2013): Elaborazone italiana: i due documenti del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita (2007) Valutazione dell'esposizione a IE (definizione del problema) (2010) Priorità e obiettivi di un programma ambiente-salute ambedue disponibili su

15 Vulnerabilità delle filiere Contaminanti persistenti (diossine, PCB, etc.) bioaccumulo in organismi animali e vegetali filiere vulnerabili al bioaccumulo ambientale (acquacoltura e pesca, produzione lattiera al pascolo in aree a rischio) Pesticidi (mancozeb, procimidone, atrazina..) molto attivi, ma fortemente regolamentati problemi multiresidui (additività) esposizione aggregata (ambiente di vita/lavoro in aree di agricoltura intensiva)

16 Vulnerabilità delle filiere Sostanze diffusamente utilizzate in prodotti di consumo (bisfenolo A, ftalati, parabeni... Esposizione diffusa e aggregata (alimenti/ambiente), Tuttora non ben controllati, anche se alcuni (ad es. Bisfenolo A: plastiche in policarbonato, rivestimento di scatolette, scontrini..dal 2011 vietato nei biberon) sono priorità per il programma europeo di revisione/autorizzazione delle sosta Sostanze naturali con attività endocrina (fitoestrogeni, iodio.) rischi e benefici (non tutto fa bene sempre) Alcune sostanze naturali sono IE tout court: potenti estrogeni (zearalenone), tireostatici (glucosinolati)= presenza nei mangimi rischio per gli animali, carry-over limitato Altre sostanze naturali (estrogeni, ora soprattutto corticosteroidi e derivati) sono un rischio ri-emergente su cui va tenuta alta la guardia ed è giusto fare ricerca (v. ad es. Nebbia et al., 2014)

17 Esempio 1: Circuito ambiente-animale-uomo: il caso Caffaro (Brescia) Fine produzione di PCB coll'adozione italiana del divieto EU (1982), ma nei decenni precedenti Sversamento prolungato di reflui industriali in aree limitrofe, agricole e suburbane = Captazione da parte di piante da pascolo = circuito pascolo-mucca-latte-noi Alti livelli di PCB nel latte di bovine allevate in loco e nel siero di soggetti abitanti nelle aziende correlato al consumo di alimenti prodotti in loco (Per fortuna, quasi non c'erano bambini nelle aziende: effetti principali dei PCB = tiroide, alterato metabolismo epatico degli steroidi, svilupo neurocomportamentale, EFSA 2005) Purtroppo i bovini si sono confermati piuttosto resistenti = nessuna allerta clinica, livelli alti di PCB osservati casualmente al campionamento ufficiale di latte all'inizio del secolo Sarebbero necessari biomarcatori (Donato et al., 2006, La Rocca e Mantovani,, 2006)

18 Esempio 2: dalle plastiche all'ambiente IL DEHP (Di(2-etilesil)ftalato Plastificante associato al polivinilcloruro (PVC): non rimane stabilmente legato al PVC, ma viene rilasciato gradualmente Sostanza non persistente ma lipofila, il DEHP è più presente in tutti i prodotti di O.A. come carne e latticini Effetti: immediatamente metabolizzato nell'organismo a metabolita attivo MEHP (biomarker), inibisce la sintesi degli steroidi e interagisce con i recettori PPAR Studi sperimentali (qualcuno epidemiologico): esposizioni precoci (gravidanza, infanzia) possano inibire lo sviluppo riproduttivo maschile, alterare la maturazione metabolica del fegato (equilibrio lipidi/glicogeno: Maranghi, Lorenzetti et al., 2010); Vietato in materiale a contatto con alimenti grassi e nei giocattoli per bambini sotto i 3 anni, oramai lentamente condannato dal REACH, ma contaminante ambientale ubiquitario: presenza ambientale diffusa porta a livelly sierici individuabili in una frazione non indifferente della popolazione (dati del progetto PREVIENI: Caserta et al., 2013a, 2013b, La Rocca et al., 2014)

19 ESEMPI - PBDE: contaminanti ambientali che bioaccumulano...una lunga strada per emergere! - Multiresidui di pesticidi: le esposizioni cocktail, un aspetto emergente nella valutazione del rischio

20 Una lunga marcia per emergere: I Polibromo difenil eteri (PBDE) (EFSA, 2012) 209 congeneri e 3 principali miscele: penta, octa e deca BDE. Ritardanti di fiamma (plastiche, tessili, apparecchiature elettroniche): non sono legati stabilmente alle matrici, possono essere rilasciati. Usati dal 1970, i problemi di contaminazione già dal 1980: un accordo internazionale di limitazione nel 2004 Tutti ben lipofili, i congeneri meno e più bromurati sono più vulnerabili alla degradazione abiotica (soprattutto fotolisi) Gli 8 congeneri più importanti per l esposizione alimentare BDE-28, -47, -99, -100, -153, -154, -183, Survey EU: gli alimenti di O.A. (carne, pesce,. latte, uova) e grassi (animali e vegetali) sono determinanti per l esposizione alimentare. Livelli comparabili (in base al contenuto di grasso) ma

21 RISCHI PER I CONSUMATORI Meccanismo: attivano due recettori nucleari (CoAndrostane R, CoAR; Pregnano- X R, PXR) coinvolti nel metabolismo (e catabolismo) degli ormoni steroidi e tiroidei Quindi: tiroide, sistema nervoso, riproduzione, fegato Gli effetti sulla tiroide e sullo sviluppo neurocomportamentale sono quelli critici per la valutazione del rischio e sono indicati anche dagli (scarsi) studi epidemiologici. Solo pochi congeneri testati, e interessante: BDE 47 e 209 sono i più abbondanti e sono anche i meno tossici MA nessuna differenza qualitativa di tossicità fra congeneri (solo potenza diversa fra i congeneri, come per le diossine)

22 (Maranghi et al., Food Chem Toxicology, 2013) Studio di tossicologia sperimentale: Topine prepuberi (modello di consumatore vulnerabile ) esposte a livelli con tossicità minima per il topo di IE esposti a POP (PCB 153, TCDD, BDE 47, HBCD) attraverso la dieta e utilizzando il muscolo di salmone come fonte di proteine: - la tossicità c'è (cioé il consumatore vulnerabile va protetto): - TCDD>>PCB153>BDE47>>HBCD - tiroide, fegato, sistema immune sono i bersagli principali: Ad es., BDE 47 (450 μg/kg p.c.): effetti sulla tiroide, ma anche deplezione del timo, steatosi epatica, aumento del testesterone La presenza di pesce nella dieta non ha offerto un'apprezzabile protezione

23 PBDE E ALIMENTO ITTICO - (indagine EFSA) il pesce è l'alimento di O.A. con maggiore presenza di PBDE, N.B. al contrario che negli altri alimenti predomina BDE 47 Anche nel pesce vi è una frazione consistente di campioni < LOD (ad es. 12% per BDE 47, di più per altri congeneri) - il contenuto di grasso del tessuto influenza direttamente la concentrazione di BDE: le specie più contaminate hanno carni con >8% lipidi (salmone, sardina, acciuga, maccarello, anguilla..) - i dati disponibili non indicano una marcata differenza fra pesce pescato e allevato (a grandissime linee: a parità di specie e pezzatura il pesce pescato ha più PBDE/g grasso, ma il pesce allevato ha più grasso) Esposizione del pesce allevato: mangimi convenzionali derivati da piccoli organismi marini ( mimesi del bioaccumulo ambientale)

24 elevati livelli (sempre g/grasso) nei prodotti dietetici (perché comprendono olii di pesce, omega-3..) I livelli di assunzione medi sono da 0,1 a 1 ng/kg p.c. e i livelli massimi sono < 4,5 ng/kg p.c. per i singoli congeneri principali Esposizione cumulativa (sono negli stessi alimenti)? situazioni specifiche (di nicchia) sono il consumo frequente/elevato di pesci grassi (sino a 7 ng/kg p.c,) o di olio di pesce ((di fegato di merluzzo): sino a 4 ng//kg Per il neonato allattato al seno si può arrivare a ng/kg sempre per i singoli congeneri Anche in questo caso è critico il bioaccumulo ( carico corporeo body burden) e quindi l'alimentazione materna per il passaggio alla generazione successiva BDE 209: presenza importante nella polvere indoor (bambini!) Quindi possibile una significativa esposizione aggregata (più fonti)

25 RISCHI PER I CONSUMATORI EFSA fa una complessa valutazione fra esposizione (dose assunta), carico corporeo (dose accumulata) e dosi estrapolate senza effetto apprezzabile per derivare per i principali congeneri un margine di sicurezza fra assunzione (calcolata sulla presenza riscontrata negli alimenti e il consumo -EFSA Food Consumption Data Base: adulti e bambini piccoli (1-3 anni), consumatori medi e forti (95 percentile) di un dato alimento) e i livelli più bassi a cui si può osservare un effetto nell'uomo (approccio utilizzato per i contaminanti su cui esistono numerosi dati, ma non si riesce a derivare una dose tollerabile) Se > 2,5 si considera no health concern Il margine è > 2,5 per i BDE 47, 153 e >>> per 209 Vi è una possibile preoccupazione per l esposizione a BDE99 nei bambini piccoli

26 2014, finalmente Viene richiesta la raccolta di dati (a scopo conoscitivo) nei piani di monitoraggio dei contaminanti E' prevedibile che il monitoraggio dei PBDE negli alimenti diventi routine (che richiede definizione di limiti massimi, identificazione di congeneri marker ed il processo di definizione di procedure di campionamento e analitiche) Cosa rimane ancora da emergere? - Effetto additivo? Stessi effetti, stanno negli stessi alimenti, solo diversa potenza La Agenzia ambientale USA (USEPA) ha già tentato questo approccio ed è in corso un progetto fra IZS Umbria-Marche, Un. di Teramo e ISS - PBDE e mangimi: almeno in acquacoltura, definizione di livelli massimi sulla base di tossicità per gli animali e carry over

27 IL COCKTAIL: MULTIRESIDUI DI PESTICIDI (EFSA 2008, 2009, 2013) La (lunga) storia nasce dai risultati dei piani di monitoraggio dei residui Residui di sostanze < 5% sopra LMR (< 10% per prodotti importati) Quindi tutto bene MA crescente presenza (appross. 20%) di residui multipli di pesticidi (ancorché ciascuno entro i LMR: alcuni con > 20 singoli residui) = necessità di strumenti per valutare il rischio Ipotesi di partenza: concentrarsi sui gruppi con stesso meccanismo di tossicità (es. Insetticidi inibitori della colinesterasi) e/o analoga struttura chimica (es. Triazoli) - Si tratta di un approccio apparentemente semplice per la ricchezza di dati su questi gruppi

28 Risk Assessment for a Selected Group of Pesticides from the Triazole Group to Test Possible Methodologies to Assess Cumulative Effects from Exposure through Food from these Pesticides on Human Health (EFSA PPR, 2009) Creare un Cumulative Assessment Group (struttura chimica, modo di azione) ed includervi i composti I triazoli (fungicidi) sono inibitori dell aromatasi (sintesi di estradiolo 17beta da testosterone) ma è ancora difficile definire un fattore di tossicità equivalente basato sul meccanismo (correlazione meccanismo NOAEL usato per ADI??)

29 Creare un Cumulative Assessment Group (struttura chimica, modo di azione) ed includervi i composti Basandosi sui NOEL tossicologici Teratogenesi (acute reference dose: esposizioni alimentari/ambientali a breve termine) (alcuni triazoli) Epatotossicità (ADI: cronica, può essere legata all effetto sull aromatasi) Fattori di Potenza Relativi definiti per le sostanze raggruppate Conclusioni (molto sintetiche) La strada è quella giusta, ma vi sono incertezze Disomogeneità (specie, durata, disegno) dei NOAEL Misura dell esposizione alimentare complessiva ai triazoli

30 Per la grande maggioranza dei pesticidi (salvo alcuni gruppi di Soliti Sospetti ) il meccanismo di tossicità (che non è necessariamente quello di azione fitosanitaria) NON è noto (perché non è richiesto nella documentazione da allegare e perché su molti pesticidi, forse la gran maggioranza, non si pubblica) Di tutti i pesticidi utilizzati noi conosciamo gli EFFETTI (dai dossier presentati per l'autorizzazione), negli studi sperimentali, utilizzati per la valutazione di sicurezza d'uso (ADI/ARFD/AOEL/MRL) (EFSA, 2013a, 2013b) Il rischio cumulativo si basa sulla capacità di indurre lo stesso tipo di effetto nello stesso organo/tessuto Con i dati disponibiloi, non vi sono modelli che siano insieme più scientificamente accurati e più cautelativi dell'additivtà fra sostanze con lo stesso effetto, anche se hanno struttura chimica e meccanismi molecolari diversi

31 (EFSA 2013a) creare un gruppo di tutti i pesticidi con effetti sulla Tiroide: interferenza con lo iodio, aumento del catabolismo degli ormoni tirodei, alterata funzionalità dei tireociti = tutti questi meccanismi confluiscono nell'ipofunzionalità tiroidea HABEMUS PAPAM? quasi... Occorre definre i criteri per la valutazione cumulativa di tutti gli effetti principali (compresa la tossicità riproduttiva) Soprattutto non tutte le sostanze del cocktail sono ugualmente importanti: ci sono delle priorità Quindi la strategia che la Commissione Europea sta elaborando con EFSA ( ) sui multiresidui per un'applicazione pratica (in primis la valutazione del rischio dei risultati dei piani di monitoraggio dei residui) farà perno su una matrice per identificare in maniera fondata e coerente per ogni CAG le sostanze determinanti (i driver del rischio cumulativo) in quanto più presenti e/o più potenti

32 (2010) "Priorità e obiettivi per la valutazione e gestione del rischio per la salute umana e la qualità ambientale da esposizione a Interferenti Endocrini" (fase propositiva) Tutti scaricabili dal sito Documenti Istituzionali su IE - Calamandrei G, La Rocca C, Venerosi Pesciolini A, Mantovani A (a cura di) Interferenti endocrini: valutazione e prevenzione dei possibili rischi per la salute umana. Rapporto IstiSan Volume 09/18 (2009) - Comitato Nazionale Biosicurezza e Biotecnologie (CNBB organo della presidenza del Consiglio: (2007) La Sorveglianza dell esposizione a Interferenti Endocrini (stato dell'arte)

33 Documenti Istituzionali sugli IE Resteranno grida manzoniane? Purtroppo il rischio esiste Ma intanto le istituzioni italiane da alcuni anni partecipano in maniera attiva alla regolamentazione degli IE (ad es., il forte e inatteso - sostegno dell'italia alla proposta francese di classicare il Bisfenolo A in categoria 1b per gli effetti riproduttivi (categoria 1b =forte evidenza di tossicità riprouttiva da studi sperimentali, da considerare come evidenza nell'uomo: tale classificazione porta inevitabilmente a limitazioni/restrizioni d'uso, secondo il programma europeo sulle sostanze chimiche REACH) Su un aspetto l'italia è all'avanguardia in campo istituzionale

34 COMUNICAZIONE DEL RISCHIO Come chiusura del progetto PREVIENI (biomonitoaggio degli IE in Italia) ISS e Ministero Ambiente (finanziatore del progetto) con la collaborazione di Univ. Sapienza di Roma e Siena hanno preparato DECALOGO PER IL CITTADINO SUGLI IE (Conosci Riduci Previeni) In attesa che le normative evolvano, cosa dire al popolo inquinato? Come riconoscere le possibili esposizioni a IE nella vita quotidiana Conoscere le etichettature e le normative (che non hanno un denominatore comune di sicurezza ma rimangono nei rispettivi ambiti -alimenti, cosmetici, tessili..- con punte molto avanzate e lacune) In linguaggio semplice, orientato prevalentemente sul positivo (i privilegia predominano sugli evita ) e sul comportamento informato e responsabile In realtà due decaloghi: per l'adulto e per proteggere l'infanzia 14_finale.pdf

35 In conclusione - Non sempre occorre più ricerca per agire numerose azioni intraprese su base precauzionale (cioé per prevenire un possibile rischio che non si può ancora quantificare, MA ESISTE) - limitazione dell'uso di ftalati nelle plastiche a contatto con gli alimenti - Divieto dei biberon che rilasciano BPA - Drastiche limitazioni per i pesticidi IE - L'industria sta abbandonando il teflon che potrebbe rilasciare PFOA... E'invece giusto dire che a) occorre aggiornare i controlli alla luce delle nuove conoscenze (ad es., valutare I risultati del monitoraggio dei residui di pesticidi includendo anche i multiresidui) b) al di là del controllo, occorre puntare ad alimenti più sicuri in fase di produzione (ad es., PBDE: importanza della mangimistica per tutelare i benefici nutrizionali dell'alimento pesce!)

36 Marzo 2013: il Parlamento europeo adotta una risoluzione sugli IE che impegna la Commissione europea a stabilire criteri per ridurre la esposizione a IE (la risoluzione è stata preceduta da un workshop che ha visto anche il contributo italiano ATT51437/ ATT51437EN.pdf Pur non essendo un atto legislativo, la risoluzione impegna la Commissione Europea a prendere decisioni in merito a: - criteri europei, in base agli standard scientifici internazionali, per identificare e valutare gli IE - interventi per ridurre l'esposizione, aggiornando le normative vigenti o proponendone di nuove entro giugno 2015; - migliore coordinamento ed integrazione fra le attività di monitoraggio e controllo - maggiori investimenti nella ricerca.

37 Prevenzione tralazionale (dal bancone del ricercatore alla gestione del rischio) That s all Folks

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