INTOLLERANZE ALIMENTARI: RESOCONTO DELL ESPERIENZA TRIENNALE IN CANTON TICINO

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1 INTOLLERANZE ALIMENTARI: RESOCONTO DELL ESPERIENZA TRIENNALE IN CANTON TICINO Dott. A. Chiesa Libera professione - Svizzera Via Cantonale 11 - Lugano Svizzera dr.chiesa@bluewin.ch Tel

2 Intolleranze alimentari, resoconto dell esperienza triennale in Cantone Ticino Dr med. Alberto Chiesa FMH medicina generale Omeopatia Intolleranze alimentari Via Cantonale 11, 6900 Lugano, Cantone Ticino-CH Tel: 0041-(0) Fax: 0041-(0)

3 Introduzione 352 PAZIENTI SU 3 ANNI DI OSSERVAZIONE Trattasi dell osservazione clinica di varie patologie e/o sintomatologie legate alle intolleranze alimentari lamentate da 352 pazienti nell ambito delle consultazioni mediche durante il periodo compreso tra febbraio 2004 e febbraio Dopo accurata anamnesi e visita medica, ai pazienti che presentano sintomi che possono verosimilmente derivare da una intolleranza alimentare, è stato proposto il test Cytotest prove tossiche alimentari sul sangue.

4 Introduzione In funzione dei risultati e di una successiva rivalutazione,al paziente viene proposta una dieta di esclusione alimentare da seguire per un mese. Passato questo termine, il paziente viene rivisitato e viene dato un giudizio sulla evoluzione della patologia e/o della sintomatologia. Questo può essere: guarigione o sostanziale miglioramento nessun effetto o risultato insoddisfacente patologia e/o sintomo non legato ad intolleranza ( qualora dal Cytotest non fosse evidenziata una intolleranza significativa )

5 Le reazioni avverse agli alimenti L ingestione di determinati alimenti può generare delle reazioni anomale, l insieme di queste vengono definite come reazioni avverse agli alimenti. Tra queste sono comprese: Allergie alimentari: sono una abnorme risposta all ingestione di cibi su base immunitaria, normalmente IgE mediata, con reazione più o meno immediata e manifestazioni quali orticaria, angioedema, crisi allergiche respiratorie, shock,etc. Disordini metabolici: possono essere rappresentate da deficit enzimatici come deficit di lattasi nell intolleranza al lattosio, deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi nel favismo.

6 Le reazioni avverse agli alimenti Ipersensibilità: reazione ad alcune sostanze come quelle che provocano liberazione di istamina ( vino rosso, cioccolato, pesci in scatola, formaggio, salumi, ), ipersensibilità al glutammato monosodico ( Sindrome del ristorante cinese ), ipersensibilità alla frazione gliadinica del glutine nella malattia celiaca. Reazioni tossiche: avvelenamenti. Intolleranze alimentari: sono una abnorme reazione ai cibi, non IgE mediate, in cui l eliminazione dell alimento porta alla scomparsa della sintomatologia.

7 Le intolleranze alimentari Le intolleranze alimentari sono identificabili da alcune caratteristiche proprie: non sono IgE mediate rappresentano una reazione cronica all esposizione agli alimenti possono comparire dopo anni dall esposizione e generalmente sono l espressione di una esposizione massiccia e ripetitiva generano una sintomatologia che generalmente è più dipendente dalla frequenza dell assunzione piuttosto che dalla quantità dell alimento assunto inizialmente danno manifestazioni a carico dell apparato digerente successivamente possono interessare qualsiasi organo e causare vari sintomi

8 Le intolleranze alimentari La sospensione dell alimento provoca la duratura scomparsa della sintomatologia già dopo pochi giorni, raramente si può osservare un iniziale e temporaneo peggioramento Viene ipotizzata da parte delle intolleranze alimentari una modulazione dell attività del sistema immunitario con effetti verso: il dolore le manifestazioni allergiche infezioni croniche o ripetitive l infiammazione e le malattie degenerative / autoimmuni

9 Sintomi associati alla presenza di intolleranze alimentari Apparato gastro-intestinale: Nausea, afte, alitosi, eruttazioni, pirosi, dolori gastrici/addominali, coliche, sdr. del colon spastico, gonfiori, stipsi/diarrea, colite ulcerosa, morbo di Crohn. Affezioni dermatologiche: Eczema, orticaria, dermatiti, psoriasi, acne, Herpes, prurito, Apparato respiratorio: Riniti, sinusiti croniche/recidivanti, poliposi, catarro cronico, asma allergico, bronchiti ricorrenti, Apparato genito-urinario: Cistiti croniche, micosi recidivanti, dismenorrea, Sistema neurologico: Cefalea, emicrania, stanchezza cronica, Sistema cardio-vascolare: Aritmia, precordialgie post-prandiali, ipertensione arteriosa, Affezioni reumatologiche: Artrite, artrosi, crampi, fibromialgia,

10 Metodo diagnostico I pazienti selezionati vengono sottoposti al Cytotest, Prove tossiche alimentari sul sangue: dopo un prelievo sanguigno venoso si pongono a contatto il siero del paziente contenente i leucociti e gli eritrociti con degli estratti alimentari standardizzati sono stati utilizzati pannelli con 51 alimenti o con 30 alimenti e 21 additivi alimentari dalla osservazione delle modificazioni strutturali dei leucociti (volume, vacuoli, interruzioni della membrana citoplasmatica) e della distribuzione degli eritrociti vengono definiti 4 tipi di reazione.

11 Dieta Quando il paziente mostra una reattività verso un alimento indicato dal Cytotest, gli viene consigliata una dieta di completa astensione alimentare del cibo ed eventualmente degli alimenti facenti parte della medesima famiglia o del gruppo alimentare. La dieta viene effettuata per la durata di 4 settimane prima della rivalutazione. Se non compaiono alimenti facenti parte della consueta alimentazione del paziente, lo stesso viene inserito nel gruppo senza intolleranze o con intolleranze non significative

12 Dieta / Famiglie e Gruppi alimentari Graminacee: avena, grano, grano saraceno, mais, malto, miglio, orzo, segale Solanacee: pomodoro, patata, melanzana, peperone, peperoncino Rosacee: albicocche, cachi, ciliegie, fragole, lamponi, mandorle, mele, more, nespole, pere, pesche prugne, susine Rutacee: arancio, bergamotto, cedro, chinotto, lime, limone, mandarino, pompelmo Leguminose: arachidi, ceci, carrube, fagioli, fave, lenticchie, liquirizia, lupini, piselli, soia Liliacee: aglio, asparago, cipolla Gruppo: caffè, thè, cacao, coca-cola, karkadé, rosa canina, matè

13 Patologia / sintomatologia per i quali si esegue l esame delle intolleranze alimentari: Dati riguardanti 352 pazienti; ogni paziente può presentare uno o più sintomi. Sistema cardiovascolare: Affezioni reumatologiche: Emicrania/cefalea: Pazienti 352 Sindromi allergiche: Affezioni dermatologiche : Sistema neurologico: Apparato gastrointestinale:

14 Intolleranze alimentari più frequenti Dati riguardanti 352 pazienti; ogni paziente può essere intollerante a più alimenti Pazienti 352 Mais: Mela: Tonno: Fagioli: Arancia: Maiale: Riso: Oliva: Uova: Caffè: Grano: Latte: Solanacee:

15 Intolleranze ad additivi alimentari più frequenti Dati riguardanti 352 pazienti; ogni paziente può essere intollerante a più alimenti Acido L- ascorbico: Acido citrico: Pazienti 352 Potassio sorbato: Sodio Benzoato: Solfato di nichel: 14 Tartrazina:

16 Rapporto tra patologia/sintomatologia ed alimento non tollerato Apparato gastro-intestinale Casi su 352 pazienti; ogni paziente può presentare più di una sintomatologia Altri 49 Riso 25 Uova 54 Pazienti 352 Caffé Oliva Latte 68 Grano 76 Solanacee

17 Rapporto tra patologia/sintomatologia ed alimento non tollerato Affezioni dermatologiche Casi su 352 pazienti; ogni paziente può presentare più di una sintomatologia Maiale 12 Oliva 14 Uova 17 Pazienti 352 Grano Solanacee Caffè Latte

18 Rapporto tra patologia/sintomatologia ed alimento non tollerato Sindromi allergiche Casi su 352 pazienti; ogni paziente può presentare più di una sintomatologia Oliva 11 Uova 11 Pazienti 352 Latte Caffè Grano 18 Solanacee

19 Rapporto tra patologia/sintomatologia ed alimento non tollerato Emicrania/cefalea Casi su 352 pazienti; ogni paziente può presentare più di una sintomatologia Caffè 6 Leguminose 10 Pazienti 352 Uova Solanacee Grano 13 Latte

20 Rapporto tra patologia/sintomatologia ed alimento non tollerato Disturbi neurologici Casi su 352 pazienti; ogni paziente può presentare più di una sintomatologia Caffè 11 Oliva 12 Pazienti 352 Uova Latte Solanacee Grano

21 Rapporto tra patologia/sintomatologia ed alimento non tollerato Affezioni reumatologiche Casi su 352 pazienti; ogni paziente può presentare più di una sintomatologia Solanacee 8 Oliva 9 Pazienti 352 Caffè Uova 9 13 Grano 14 Latte

22 Risultati Studio effettuato su 352 pazienti, dei quali 116 maschi e 236 femmine. 280 pazienti hanno presentato una o più intolleranze. 73 pazienti non hanno presentato intolleranze o queste sono risultate irrilevanti nella loro dieta usuale. 72 pazienti sono stati esclusi dalla valutazione per non aver voluto seguire una dieta o per non essersi più ripresentati al controllo.

23 Successo della terapia per patologia/sintomi sul collettivo di 280 pazienti, compresi coloro che non hanno presentato intolleranze di rilievo Apparato gastro-intestinale: 218 pazienti guariti % Affezioni dermatologiche: 70 pazienti guariti 42 60% Sindromi allergiche: 52 pazienti guariti 26 50% Emicrania/cefalea: 44 pazienti guariti 25 57% Disturbi neurologici: 69 pazienti guariti 34 49% Disturbi cardio-vascolari: 3 pazienti guariti 3 100% Affezioni reumatologiche 16 pazienti guariti 4 25% Questo risultato indica quale sia la possibilità di identificare e trattare una intolleranza nella globalità dei pazienti che sono stati esaminati e nei quali si era ipotizzata la presenza di una intolleranza alimentare come causa scatenante la patologia/sintomatologia presentata

24 Successo della terapia per patologia/sintomi sul collettivo di 207 pazienti che hanno presentato una o più intolleranze Apparato gastro-intestinale: 173 pazienti guariti % Affezioni dermatologiche: 64 pazienti guariti 42 66% Sindromi allergiche: 39 pazienti guariti 26 67% Emicrania/cefalea: 36 pazienti guariti 25 70% Disturbi neurologici: 55 pazienti guariti 34 62% Disturbi cardio-vascolari: 3 pazienti guariti 3 100% Affezioni reumatologiche: 10 pazienti guariti 4 40%

25 Conclusioni È importante, prima di pensare alla presenza di una eventuale intolleranza alimentare, di escludere qualsiasi altra patologia organica tramite le metodiche convenzionali. Nei casi in cui non emerge dalle analisi effettuate nessuna causa certa oppure qualora non vi sia nessuna opzione terapeutica efficace per trattare la patologia/sintomo presentato dal paziente, è giusto pensare anche alla presenza di una intolleranza alimentare. Nei 207 pazienti che hanno mostrato delle intolleranze alimentari c è stata: guarigione o il sostanziale miglioramento della sintomatologia in oltre 84% dei pazienti nessuna guarigione o insoddisfacente riduzione della sintomatologia nel 15% dei pazienti Globalmente nei 280 pazienti in cui si era sospettata una intolleranza, si è giunti alla guarigione o sostanziale miglioramento in oltre 62% dei pazienti esaminati

26 Conclusioni Dai risultati emerge che la metodica diagnostica del Cytotest è un mezzo di sicuro valore per trattare i pazienti di uno studio medico in quanto permette di evidenziare se una patologia o sintomatologia possa essere legata ad una intolleranza alimentare e se fosse il caso di indicare con precisione quale sia l intolleranza responsabile permettendo così una evoluzione positiva in oltre l 84% dei pazienti. Dall osservazione clinica, le patologie o le sintomatologie lamentate dai pazienti possono risolversi anche per molti anni. Dopo un periodo compreso tra i 2 ed i 6 mesi di totale esclusione dalla dieta dell alimento, questo viene reintrodotto prima settimanalmente poi anche bi-settimanalmente con persistenza del giovamento.

27 Conclusioni Consiglio sempre di non assumere l alimento di cui si è avuta una intolleranza per più di 2-3 giorni consecutivi e di interromperne l assunzione per 2-3 giorni. Questo per evitare che una nuova assunzione ininterrotta dell alimento possa nuovamente causare un peggioramento delle patologie e sintomatologie recedentemente lamentate. Un paziente che presenza una tendenza a presentare allergie e/o intolleranze può sensibilizzarsi nel corso degli anni ad altre sostanze, per questo motivo consiglio di non sostituire un alimento esclusivamente con un altro ma di mantenere una diversificazione nella dieta per limitare la possibilità di una nuova sensibilizzazione.