L EVOLUZIONE DELL OPERATIVITÀ FONDI TRA NUOVI PROCESSI E ADOZIONE DI STANDARD
|
|
- Faustina Arcuri
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L EVOLUZIONE DELL OPERATIVITÀ FONDI TRA NUOVI PROCESSI E ADOZIONE DI STANDARD Contiene le Linee guida per la standardizzazione dell operatività dell industria del Risparmio Gestito
2 L EVOLUZIONE L EVOLUZIONE DELL OPERATIVITÀ DELL OPERATIVITÀ FONDI NUOVI L EVOLUZIONE DELL OPERATIVITÀ FONDI TRA TRA NUOVI PROCESSI PROCESSI E DI STANDARD FONDI TRA NUOVI E ADOZIONE ADOZIONE DIPROCESSI STANDARD E ADOZIONE DI STANDARD Contiene Contiene le le Linee Linee guida guida per per la la standardizzazione standardizzazione dell operatività dell industria del Risparmio dell operatività dell industria Risparmio Gestito Gestito Contiene le Linee guida per ladel standardizzazione dell operatività dell industria del Risparmio giugno Gestito2016
3
4 INDICE Executive Summary...5 Dalle Linee Guida alla fase di supporto per l implementazione...6 Dalla fase di supporto alla creazione dell Osservatorio Operatività & Standard Fondi ABI Lab...7 Lo standard e una panoramica internazionale...8 Il livello di adozione dello standard ISO La metodologia...11 Le evidenze dei KPI...12 Considerazioni conclusive...17 LINEE GUIDA PER LA STANDARDIZZAZIONE DELL OPERATIVITÀ DELL INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO
5
6 Executive Summary C è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti (Henry Ford) Nessun principio è più vero di questo quando si tratta di stimolare un cambiamento che per essere di successo deve avvenire da parte dell intera comunità che potenzialmente lo potrebbe adottare. Questa considerazione porta ad altri elementi di riflessione su come si possa o si debba guidare una trasformazione estesa con quali leve e con quali tempi. I soggetti che vivono il contesto economico/ finanziario non differiscono dal senso più ampio di comunità e nel caso specifico il progetto di adozione delle Linee Guida per la standardizzazione dell operatività dell industria del risparmio gestito rappresenta un mutamento rilevante nelle modalità operative di colloquio tra gli intermediari siano essi Collocatori, SGR, SIP o Hub. Il processo di cambiamento è iniziato nel 2011 su sollecitazione delle Autorità (Consob e Banca d Italia) e con il supporto delle Associazioni (ABI e Assogestioni) e le leve sono state la necessità di migliorare l efficienza e l opportunità di convergere verso un modello distributivo maggiormente caratterizzato da Open Architecture. Infine i tempi, che sono stati quelli necessari per definire insieme all Industria del risparmio gestito le modalità e il percorso di adozione di standard comuni. Il percorso verso l adozione di standard tecnici (ISO 20022) e di Best Practice operative nell ambito del Risparmio Gestito è iniziato da lontano e ha attraversato varie tappe intermedie. L utilizzo della messaggistica ISO per lo scambio delle informazioni tra intermediari non è uno strumento tecnico fine a sé stesso bensì rappresenta una base strutturale comune sulla quale costruire il percorso evolutivo dei processi e quindi delle Linee Guida. È evidente come sia complesso per player dell industria che hanno ruoli e modelli operativi diversi convergere verso processi armonizzati, tuttavia la possibilità di passare attraverso una normalizzazione data dall adozione di uno standard condiviso è sicuramente un elemento necessario e qualificante. Testimonianza pratica sono il numero crescente di ambiti che sono stati analizzati in questi anni da parte dell Osservatorio Operatività & Standard fondi ABI Lab e che sono stati inclusi via via nelle successive versioni delle Linee Guida: Linee Guida V1 (2011): Processi di apertura conti, gestione ordini; Trasferimento delle quote di partecipazione; Fund Processing Passport. 5
7 Linee Guida V2 (2012) - integrazione di: Movimenti d iniziativa ed eventi societari; Riconciliazioni quote; Revisione modello TDT relative al trasferimento di quote. Linee Guida V3 (2016) - integrazione di: TDT Single Leg OICR consolidamento modello operativo & tempistiche; Trasferimento posizioni/quote tra SIP; Data Set Adeguata verifica ; Data Set FATCA ; Data Set CRS ; Price report; Modulo di sottoscrizione standardizzato. Il presente Rapporto si caratterizza per avere al proprio interno l ultima versione delle Linee Guida per la standardizzazione dell industria del risparmio gestito comprensiva delle appendici tecniche di approfondimento. La sezione che precede le Linee Guida è dedicata all illustrazione delle principali evidenze emerse dall analisi quantitativa sul livello di adozione dello standard ISO Dalle LinEE Guida alla fase di supporto per l implementazione A giugno 2011 è stato avviato formalmente il progetto Supporto Standard Fondi che si è posto come principale obiettivo l assistenza ai partecipanti nella fase di implementazione dello standard previsto dalle Linee Guida. ABI Lab è stato individuato come coordinatore tecnico dell iniziativa in virtù delle sue competenze tecnologiche e organizzative. Le Associazioni ABI e Assogestioni hanno mantenuto un ruolo importante in termini di coordinamento generale del piano di implementazione soprattutto in relazione alle attività comunicative di diffusione dello standard. Inoltre, con l obiettivo di organizzare efficacemente le attività e gestire la governance del progetto è stato costituito un Comitato di Gestione con lo scopo di assicurare, definire e verificare lo svolgimento delle attività e dei servizi erogati. Al Comitato è stato demandato il compito di identificare, sviluppare e coordinare le attività di ricerca mediante il monitoraggio delle azioni in corso e la proposizione di nuovi contenuti di interesse per l industria del risparmio gestito. Infine il progetto si è avvalso del coinvolgimento di Swift che ha sempre svolto un ruolo centrale nel disegno e nella manutenzione della messaggistica ISO Elemento strategico di fondamentale importanza a garanzia del successo della fase di implementazione degli Standard è stata la creazione di una community
8 di pilot composta da banche collocatrici, SGR, SIP, Hub. Il progetto pertanto ha vissuto due fasi distinte: durante la prima (06/ /2013) gran parte dei pilot (soggetti che per primi hanno iniziato il percorso di implementazione) hanno adattato i nuovi modelli tecnico/ operativi. La seconda fase (06/ /2015) ha garantito un servizio di assistenza a chi aveva già completato l implementazione dello standard e ha fornito supporto a ulteriori soggetti che avevano da poco intrapreso il percorso di lavoro. Per avviare concretamente i lavori, i soggetti pilot sono stati invitati a svolgere delle macro attività. Tra le prime, particolarmente significative si segnalano una Gap Analysis delle raccomandazioni generali/ operative e una macro analisi della messaggistica ISO rispetto ai flussi proprietari. Tali attività hanno portato alla redazione di planning di progetto per la valutazione dell impatto sul modello operativo preesistente. Relativamente all attività di Gap Analysis, si è messo a disposizione un modello di Self Assessment in cui le best practice sono state raggruppate in diversi ambiti, dando vita a 5 macro-sezioni. Per ogni best practice, poi, sono stati definiti l attuale modello di adeguatezza, i dipartimenti aziendali coinvolti nella loro fase di implementazione e le linee di intervento previste. L utilizzo di una metodologia comune ha reso più efficiente e omogenea la successiva fase di analisi. Il continuo confronto con i partecipanti durante la fase pilot ha reso anche possibile l ottimizzazione della messaggistica ISO 20022, oggetto di 4 release (R2, R3, R4 e R5) che hanno garantito un importante consolidamento del layer tecnico. Inoltre, ha reso possibile l estensione del perimetro iniziale delle Linee Guida ad ulteriori macro-ambiti come riconciliazioni, movimenti di iniziativa, eventi societari e trasferibilità delle quote. Tutte queste attività hanno portato alla pubblicazione nel 2012 della versione 2.0 delle Linee Guida ed evidenziato ancora una volta come il progetto di standardizzazione in atto non comporti univocamente una revisione dei modelli IT di scambio dei flussi elettronici ma implichi una rimodulazione dei processi organizzativi ed operativi interni. La versione 2.0 è stata nuovamente condivisa con Consob e Banca d Italia. Terminata la fase pilot del progetto che ha visto risultati assolutamente soddisfacenti in termini di crescita dei partecipanti e in ampiezza del perimetro trattato nel giugno 2013 è iniziata la fase II che prevedeva l estensione delle attività per altri due anni fino a giugno Tra gli elementi salienti che hanno caratterizzato la seconda fase di progetto si evidenzia il ricorso a sottogruppi di lavoro per l analisi di specifiche tematiche come ad esempio la trasferibilità delle quote tra SIP e la definizione di dataset standardizzati AML e FATCA. Anche l evoluzione della messaggistica è stata costantemente curata, sono stati pubblicati 2 ulteriori release ISO (R6, R7) che, vista la stabilità ormai raggiunta, non hanno riguardato i processi di invio degli ordini ma solo i messaggi di gestione dei rapporti. Nel mese di maggio 2015 è terminata formalmente la fase II del progetto Supporto Standard Fondi. In tale data, all interno della community di lavoro, erano presenti 37 intermediari e 7 vendor/ outsourcer. 7
9 Dalla fase di supporto ALLA CREazionE DEll OSSErvatorio OPErativitÀ & Standard FONDI ABI LAB A metà del 2015, dopo aver riscontrato l interesse e la necessità di continuare a ricevere un supporto finalizzato all assistenza e all evoluzione dello standard nonché ad approfondire il confronto su alcuni specifici aspetti operativi, si è costituito formalmente l Osservatorio Operatività & Standard Fondi ABI Lab con l obiettivo di realizzare un presidio permanente su tematiche Operations in ambito Risparmio Gestito. L Osservatorio Operatività & Standard Fondi rappresenta una vera e propria evoluzione del modello di servizio. Il punto di partenza è il monitoraggio e il continuo confronto con i partecipanti in merito alle evoluzioni dello scenario operativo derivanti sia da fattori normativi sia da nuove dinamiche volute dal mercato stesso. Questi cambiamenti comportano forti impatti sui due principali macro ambiti oggetto di studio dell Osservatorio: l evoluzione dell operatività sui fondi e l evoluzione e manutenzione dello standard tecnico. Anche in questa nuova veste, ABI Lab continua a lavorare a stretto contatto con ABI e Assogestioni che periodicamente evidenziano i driver di cambiamento e le tematiche rilevanti soprattutto sotto il profilo normativo. Importanti direttrici di approfondimento sono: forte attenzione ai processi e più in particolare alla logica per processi end to end; crescente importanza al tema della misurazione attraverso indicatori specifici, sia legati al processo sia ai volumi; approfondimenti tecnologici a supporto di operatività specifiche. In questa logica evoluta di Osservatorio si è ancora di più accentuato il ricorso alla costituzione di sottogruppi di lavoro specifici che si sono occupati (o si occuperanno) di ulteriori tematiche di interesse comune quali: modulo di sottoscrizione standardizzato, riconciliazione anagrafica e servizi, estensione dell utilizzo di ISO 2002 anche per Hedge Funds e convenzione di collocamento light. Infine continuano ad esser presenti anche attività parallele di supporto all implementazione per i soggetti che ancora non hanno iniziato il percorso di attivazione. Il percorso evolutivo è tuttora in corso e tramite l Osservatorio Operatività & Standard Fondi sarà costantemente mantenuto l allineamento tra le esigenze del mercato e il perimetro di copertura dello standard sia tecnico sia operativo. Lo standard e una panoramica internazionale 8 Il panorama normativo a livello comunitario è in una fase di continua evoluzione: nei prossimi anni da una parte saranno consolidate iniziative già in corso come T2S, contestualmente dall altra sarà necessario confrontarsi con nuovi modelli derivanti dall introduzione di MIFID II, CSDR e Capital Market Union. Lo schema sotto riportato evidenzia alcuni tra i principali ambiti normativi in corso di definizione o di implementazione nell ambito del Risparmio Gestito.
10 Come si può osservare i temi sono interconnessi e gli stati di avanzamento sono differenti, pertanto è ragionevole pensare che durante i prossimi 2-3 anni una componente importante degli effort e del budget degli intermediari sarà allocato a queste iniziative. L effetto combinato degli impatti normativi e della continua globalizzazione dei servizi e dei modelli distributivi offerti dagli intermediari finanziari (es. CSD, ICSD, CSDR) renderanno sempre più evidente l opportunità se non la necessità di ottimizzare la componente realizzativa tramite economie di scala che saranno sempre meno locali e sempre più basate sulla condivisione di esperienze globali. In questo contesto l analisi di modelli operativi che mettono a fattor comune requisiti di business e vincoli normativi contribuiscono alla definizione di Best Practice e layer tecnici che rappresentano un fattore di successo determinante. Nell ambito dell industria del risparmio gestito sono presenti alcuni working group internazionali (es. SMPG, FINDEL, GAIA, ALMUS, FPSG) che da anni lavorano per armonizzare modelli e definire Market Practice globali a supporto dei processi di distribuzione dei fondi di investimento nelle varie asset class. Fattor comune è l utilizzo della messaggistica ISO come standard di colloquio tra le controparti. L adozione di ISO si basa sul principio di rappresentare e descrivere la componente statica e dinamica del processo operativo separatamente della messaggistica quindi non è solo un standard di comunicazione ma un modello culturale su cui sviluppare il layer tecnico. 9
11 In Europa molti paesi hanno iniziato un percorso di trasformazione con l obiettivo di convergere verso l utilizzo di modelli standardizzati basati su ISO 20022, alcuni di essi, di seguito riportati, hanno raggiunto significativi risultati: Danimarca: lo standard ISO oggi è utilizzato dal modello Transfer Agent mentre per quanto concerne il CSD la migrazione avverrà contemporaneamente all implementazione del progetto T2S prevista per fine Norvegia: l utilizzo di ISO è particolarmente diffuso e conta 1,4 milioni di transazioni al mese tra VPS e le rispettive controparti. Svezia: sono in corso attività per automatizzare i processi di trasferibilità delle quote di OICR. Svizzera: il progetto di adozione dello standard ISO è coordinato dalla Swiss Commission for Financial Standardization (SCFS) che ha l obiettivo di definire scadenze Best Practice e tool. Il percorso di adozione ha raggiunto uno stadio evoluto e la maggior parte dei player ha già adottato standard ISO Sono anche in corso attività per uniformare il processo di trasferibilità degli OICR con quello dei titoli. Lussemburgo: sono presenti 2 gruppi di lavoro, ALMUS e Findel. L adozione della messaggistica ISO crossborder è largamente estesa: il 65% degli ordini processati da Transfer Agent è rappresentato da ISO (fonte EFAMA annual report 2015) e inoltre dettagliate Best Practice sono state pubblicate ormai da alcuni anni. Sono in corso da parte di Findel attività per armonizzare i processi di trasferibilità delle quote di OICR. Germania: È in corso la revisione delle Best Practice e di tutta la messaggistica ISO relativa al mercato domestico; il percorso di adozione da parte degli intermediari finanziari procede in modo rilevante solo per gli intermediari che hanno significativi business crossborder. UK: nell ambito dei Fondi pensione le Best Practice e la relativa messaggistica ISO sono diffuse e stabili da tempo, coprono i principali ambiti operativi che vanno dalla gestione degli ordini all estratto conto ed alla gestione dei prezzi. Particolare attenzione è stata data ai processi di re-intestazione delle posizioni e al trasferimento di quote di OICR tra intermediari. La soluzione adottata è multi asset type cioè può essere adottata indistintamente per fondi di investimento, fondi pensione o Etf. Le testimonianze pratiche di questi paesi dimostrano come la condivisione di obiettivi globali che passano attraverso la definizione di road map e priorità producano effetti positivi per i singoli e diano un contributo rilevante alla creazione di un mercato più aperto, più efficiente e armonizzato. 10
12 Il livello di adozione dello standard ISO La forte esigenza che il cambiamento avvenga a livello il più possibile capillare per produrre benefici importanti a livello di ecosistema si sposa con una forte attenzione al monitoraggio del livello di adozione dello standard. Fin dal principio si è messo in preventivo un tempo fisiologico per generare una cosiddetta massa critica che potesse condurre a primi ritorni in termini di efficientamento. Nel corso del tempo è stato importante monitorare il trend di questa crescita e la relativa capillarità. Questa attività è stata condotta con 2 rilevazioni specifiche: la prima a giugno 2014, la seconda a luglio La metodologia A luglio 2015 è stata avviata la seconda rilevazione volta ad analizzare lo stato di adozione dello standard ISO L attività è stata oggetto di specifiche comunicazioni da parte di ABI e Assogestioni per garantire un ampio livello di partecipazione. Per la rilevazione è stato utilizzato un questionario composto da 3 sezioni specifiche: la prima finalizzata a raccogliere il totale delle operazioni processate dall ente segnalante tramite flussi proprietari; la seconda volta ad identificare i volumi attuali scambiati tramite flussi ISO per singola controparte; la terza riferita ai volumi ISO stimati a 12 mesi. Nei mesi successivi hanno risposto le seguenti tipologie di intermediari che rappresentano una quota rilevante del mercato del Risparmio Gestito: 10 Sgr; 32 Banche/ Gruppi Bancari; 7 SIP. La metodologia di lavoro ha previsto questi step: 1. raccolta delle risposte inviate dagli intermediari; 2. determinazione del totale delle transazioni in OICR effettuate sul mercato domestico; 3. analisi dello scenario di mercato suddiviso per modello di business (Fondi italiani, Fondi Esteri); 4. elaborazione di KPI relativi al livello di diffusione dello standard ISO 20022; 5. identificazione di punti di attenzione. Le risposte pervenute sono state analizzate partendo dai dati segnalati dalle SGR/ SIP e comparandoli (dove possibile) con i dati ricevuti dai relativi Collocatori al fine di verificare la coerenza degli stessi con particolare riferimento al 11
13 numero degli ordini elaborati su base giornaliera; laddove sono state riscontrate significative differenze, si è proceduto alle dovute verifiche con le controparti. Il risultato di questo processo ha portato ad una precisa rappresentazione dei volumi scambiati tra soggetti Collocatori e rispettivi SIP o SGR. Infine sono stati determinati i KPI che rappresentano la situazione attuale e la previsione a 12 mesi: KPI-1: Percentuale di Asset Under Management (AUM) raggiungibili tramite ISO (totale AUM vs AUM di SGR iso compliant); KPI-2: Percentuale di operazioni (ordini) scambiate tramite ISO (totale ordini mercato vs ordini scambiati in ISO 20022); KPI-3: Crescita delle operazioni (ordini) ISO durante il ciclo di vita del progetto; KPI-4: Dimensionamento della community ISO Prima di passare alla trattazione dei singoli KPI è utile approfondire come sia stato determinato l insieme di riferimento ovvero: il totale annuo delle operazioni di sottoscrizione, rimborso, switch e servizi (intesi come piani di investimento, rimborso e switch) su OICR. Si premette che tale informazione non è reperibile tramite alcuna fonte attendibile disponibile sul mercato, pertanto si è reso necessario utilizzare un metodo empirico che si basa in parte su dati statistici forniti da Assogestioni e in parte su dati messi a disposizione da un campione di SIP/ SGR/ Collocatori. Le seguenti stime sono aggiornate al 2 trimestre 2015 e si possono ritenere affidabili con una tolleranza di circa il 20%: operazioni in Fondi diritto Italiano aperti gestioni collettive SGR: 27,5 mln; operazioni in Fondi diritto Estero-Gruppi Italiani gestioni collettive via SIP: 14 mln; operazioni in Fondi diritto Estero-Gruppi Esteri gestioni collettive via SIP: 13,8 mln. I numeri sopra indicati, quindi, non fanno riferimento solo alle controparti che hanno risposto al questionario ma all intero mercato distributivo domestico. le evidenze dei KPI Di seguito sono riportati i principali risultati dei KPI individuati. Per i primi 2 KPI si è ritenuta utile una suddivisione tra fondi aperti di diritto italiano e fondi round trip/ esteri e per ognuno di essi è stata rappresentata la situazione alla data di rilevazione (3 trimestre 2015) e la relativa proiezione a 12 mesi. Il primo indicatore fa riferimento alla percentuale di AUM raggiungibili tramite ISO
14 Figura 1 Scenario degli AUM raggiungibili con ISO Il 58% degli AUM dei fondi di diritto italiano e l 80% degli AUM dei fondi esteri e round trip sono oggi potenzialmente raggiungibili tramite operazioni ISO inviate dai Collocatori alle SGR/ SIP. Le previsioni di crescita a 12 mesi sono di circa il 40% sui fondi di diritto italiano e del 12% sui fondi esteri e round trip. La copertura media degli AUM stimata a 12 mesi sarà superiore all 80%. Prima di passare all interpretazione dei dati si illustra il quadro relativo al secondo KPI che si concentra sull effettiva percentuale di operazioni (sottoscrizioni, rimborsi, switch e servizi) scambiate tramite ISO Figura 2 Scenario degli ordini ricevuti con ISO
15 Il 42% degli ordini sui fondi di diritto italiano e il 18% degli ordini sui fondi esteri e round trip sono oggi scambiati tramite operazioni ISO inviate dai Collocatori alle SGR/ SIP. Se guardiamo il totale degli ordini ISO su fondi esteri ed italiani scambiati oggi e lo rapportiamo alle previsioni a 12 mesi la crescita media prevista è di oltre il 40%. Di seguito si offre un interpretazione delle evidenze dei grafici riportati relativi ai primi due KPI. Fondi aperti di diritto italiano Osservando i dati ci si rende immediatamente conto che la maggior parte delle SGR rilevanti ha già adottato lo standard (58% degli AUM) e che i volumi delle operazioni regolate tramite ISO sono circa il 42%. Pur considerando che il livello di diffusione raggiunto è positivo, si devono evidenziare i seguenti 2 fattori: i volumi di ordini sono stati raggiunti, in molti casi, tramite la migrazione del proprio Collocatore captive che è tipicamente un distributore bancario importante e non tramite una migrazione capillare della rete distributiva; la crescita prevista a 12 mesi è solo discreta, soprattutto con riferimento agli ordini (+28%) mentre per gli AUM è il 40%. Anche in questo caso pesa probabilmente la mancanza di una vera pianificazione finalizzata alla migrazione della totalità della propria rete distributiva. Analizzando le dinamiche che regolano il processo di adozione dello standard, si nota che il primo step è tipicamente effettuato dalla SGR che diventa ISO compliant, solo successivamente sotto la spinta dei Collocatori, il vero processo di migrazione prende forma. I driver sono quindi un effetto combinato dato da SGR e Collocatori. Fondi round trip/ esteri Il modello distributivo italiano prevede che le società prodotto estere (Sicav) si avvalgano di un SIP locale (soggetto incaricato dei pagamenti); pertanto, differentemente da quanto accade per i fondi italiani, l onere di adeguamento alla standardizzazione non grava sulla società prodotto (Sicav estere) ma sul SIP. Il mercato vede 6 principali controparti che hanno il ruolo di SIP di mercato e che intermediano circa il 90% dei volumi totali. La maggior parte dei SIP sono già ISO compliant pertanto è possibile affermare che la quasi totalità delle società prodotto estere sono oggi raggiungibili tramite messaggistica ISO Il quadro è differente se si analizzano i volumi domestici delle operazioni effettivamente veicolate tra SIP e Collocatori: trattandosi di una distribuzione tipicamente caratterizzata da Open Architecture sarebbe logico attendersi un utilizzo esteso di ISO eppure lo scenario è disomogeneo, alcuni SIP 14
16 hanno migrato una parte rilevante dei loro volumi mentre altri sono ancora in una fase dove i volumi sono limitati (vedi KPI2). Un fattore positivo invece è rappresentato dalla previsione di crescita a 12 mesi che è pari al 94%. Per quanto attiene al mercato cross-border, quindi alla relazione SIP - Transfer Agent/ Sicav, si riscontrano risultati decisamente rilevanti in merito all utilizzo dello standard ISO via Swift, infatti questo rappresenta una modalità di colloquio diffusa e fortemente utilizzata. Da un punto di vista dei processi operativi alcuni SIP, particolarmente attenti al livello di servizio e di automazione offerto alla loro clientela, stanno analizzando ed implementando il modello di Trasferibilità delle quote di OICR sia nella componente che vede lo scambio di informazioni tra Collocatore e SIP sia nella componente tra SIP stessi (es. dati fiscali). I risultati attesi dall implementazione di questo modello sono una maggiore efficienza operativa e la sensibile riduzione dei tempi di trasferimento a vantaggio dell investitore finale. Per entrambe le tipologie di fondi (diritto italiano e round trip/ esteri) sono stati rappresentati i primi 2 indicatori (Percentuale AUM raggiungibili tramite ISO e Percentuale delle operazioni scambiati tramite ISO 20022) anche con riferimento ai soli partecipanti all Osservatorio. Rispetto ai medesimi indicatori riferiti all intero mercato lo scenario non cambia in modo sostanziale, i valori di AUM - oggi - passano da 58%-63% sui fondi italiani mentre per i volumi delle transazioni si passa da 42% a 44%. Analoga situazione anche per le proiezioni a 12 mesi. I dati riferiti ai fondi esteri e round trip non sono stati rappresentati in quanto i partecipanti all Osservatorio coincidono con la totalità di mercato (SIP) pertanto le percentuali non variano. È interessante valutare il trend delle operazioni ISO distinguendo per tipologia di controparte. Nella figura successiva si riporta il quadro relativo alle percentuali di adozione della messaggistica ISO rispettivamente per SGR, Collocatori, SIP. 15
17 Figura 3 Scenario degli ordini ricevuti con ISO I grafici sopra riportati evidenziano come la community sia caratterizzata da un numero rilevante di soggetti particolarmente virtuosi presenti in tutte le tipologie di intermediari (Collocatori, SIP e SGR) che hanno già portato a termine un significativo percorso di adozione degli standard raggiungendo percentuali di utilizzo della messaggistica ISO superiori al 70-80%. Durante il ciclo di vita del progetto si è sempre tenuto in forte attenzione il livello di implementazione dello standard. Il KPI-3 fa proprio riferimento alla crescita delle operazioni (ordini) Nella figura seguente si riporta il trend combinando 2 rilevazioni puntuali (questionari giugno 2014 e settembre 2015) e 2 misurazioni stimate (maggio-2015 e settembre-2017). Figura 4 Numero ordini ISO su base giornaliera (in migliaia) Il dato rilevato a settembre 2015 indica un numero medio di operazioni ISO scambiate giornalmente tra Collocatori e SGR/ Sip pari a La crescita rispetto alla rilevazione del giugno 2014 è pari al 128%. 16 La crescita stimata attesa a 5 mesi (settembre febbraio 2016) era pari al 12% con un numero di operazioni pari a circa
18 La crescita prevista a 12 mesi secondo la rilevazione (settembre settembre 2016) è pari al 43% con un numero di operazioni pari a carica Un ulteriore vista del livello di adozione ISO può essere ricavata dall analisi del dimensionamento della community che è passata allo standard o che ne prevede il passaggio nei prossimi 12 mesi. È il caso del KPI-4 rappresentato nella figura seguente. Figura 5 Composizione comunità ISO La community domestica attiva in ISO è composta da circa 30 soggetti (Banche/ Gruppi bancari, SGR e SIP). Le previsioni a 12 mesi vedranno una potenziale crescita della rappresentanza delle Banche/ Gruppi bancari con particolare rilevanza per quei soggetti bancari che fanno riferimento a centri servizi/ outsourcer di mercato. Proprio i centri servizi che supportano con le loro strutture tecnologiche ed operative gli intermediari bancari avranno un ruolo fondamentale nel consentire una diffusione capillare della messaggistica ISO nell immediato futuro. La crescita attesa a 12 mesi dei soggetti SGR è numericamente ridotta ma rilevante in termini di nuovi AUM che saranno raggiungibili tramite lo standard. La crescita attesa a 12 mesi dei SIP è numericamente non significativa in quanto il mercato dei SIP conta un numero ridotto di soggetti che già supportano la messaggistica ISO Considerazioni conclusive Il percorso di adozione delle Linee Guida passa attraverso un lento processo di trasformazione da modalità tecniche e operative proprietarie verso un approccio di confronto e condivisione di tematiche che possono essere messe a fattor comune per generare benefici ed economie di scala a vantaggio della comunità e quindi anche dei singoli. Il modello rappresentato dalle Linee Guida è in continua evoluzione e grazie al contributo degli intermediari viene costantemente aggiornato per supportare nuove operatività o cambiamenti normativi. 17
19 L attuale livello di adozione, seppur non si possa considerare terminato il percorso di trasformazione, ha consentito la realizzazione di un modus operandi basato sulla condivisione dello stato di avanzamento e ha creato solide basi per la prosecuzione dell irreversibile percorso di trasformazione in fieri. L adozione dello standard ISO rappresenta solo il primo anello di una catena che porta all efficienza. La messaggistica è l elemento base sul quale costruire modelli operativi nuovi e quindi raggiungere quel livello virtuoso atteso. Ne sono un esempio pratico le molteplici iniziative sviluppate nel corso degli ultimi 2 anni che hanno visto la definizione di Data set relativi alle informazioni AML, FATCA e CRS, la redazione di un modulo di prima sottoscrizione unificato e utilizzabile per fondi di diritto italiano e Sicav oltre all elaborazione di un processo di Trasferibilità delle quote che coinvolge Collocatori, SGR e SIP. Nell interesse della comunità stessa è quindi necessario che, con il costante supporto delle Associazioni, si prosegua il percorso di adozione redigendo, in funzione delle proprie caratteristiche aziendali, Master plan che facilitino l adozione delle Linee Guida da parte delle relative controparti ad oggi non ancora presenti.... solo a quel punto potremmo dire di avere dato un modesto contributo verso il vero progresso. 18
20 LINEE GUIDA PER LA STANDARDIZZAZIONE DELL OPERATIVITÀ DELL INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO Versione 3.0 aggiornamento e integrazione a cura di
21
22 Storico delle revisioni Data Versione Commenti 21/01/ Rilascio prima versione 5/10/ Aggiornamento a cura del Gruppo di Lavoro ABI Lab 1 Best practice: Generali 17 (Rif 1-17) Aggiornamento definizione 2 Best Practice: Ordini 6 (Rif ) Aggiornamento definizione Best Practice: Ordini 8 (Rif ) Best Practice: Generali 12 (Rif 2.3.4) Best Practice: Rapporti 7 (Rif ) Aggiornamento definizione e schemi relativi a processi operativi Aggiornamento schemi relativi a processi operativi - gestione status Aggiornamento definizione 6 Trasferimenti (Rif 2.4) Aggiornati schemi operativi TDT 7 Movimenti di iniziativa e dividendi Aggiunta messaggistica ISO Riconciliazioni (Rif 2.5) Aggiunte Best Practice, schemi operativi e messaggistica ISO Struttura generale del documento Struttura generale del documento Citazione rete/ protocolli (Rif Introduzione) Eliminati allegati tecnici ISO e FPP ed aggiunti link a siti Assogestioni, ABI e SMPG Eliminati elenchi Change Request 30/03/ Aggiornamento a cura del Gruppo di Lavoro ABI Lab Perimetro e Osservatorio Fondi (Rif Introduzione) Best practice: Trasferimenti (Rif /2) Trasferimenti (Rif appendice A) Best practice: Trasferimenti (Rif /10) 5 Trasferimenti (Rif 2.4.2) 6 7 Best practice: Rapporti (Rif /10) Best practice: Rapporti (Rif appendice A1,A2,A3) 8 Price Report (Rif 2.6) 9 Modulo di sottoscrizione iniziale standardizzato/ unificato (Rif 4 e allegato A4) 10 Partecipanti Eliminato riferimento a costi rete ed aggiunto elenco dei requisiti minimi Allargato perimetro e riferimento alla costituzione dell Osservatorio Operatività & Standard Fondi Aggiunte Best Practice per citazione modello single leg Aggiornati schemi operativi TDT Inserite Best Practice per trasferimento posizioni dati tra SIP Inseriti schemi operativi per trasferimento posizioni dati tra SIP Inserite Best Practice per data set di adeguata verifica della clientela, FATCA, CRS Inseriti in allegato i data set di adeguata verifica della clientela, FATCA, CRS Inseriti processi operativi e messaggistica ISO Inseriti riferimenti al modulo standardizzato e allegato Aggiornata composizione partecipanti all Osservatorio Operatività & Standard Fondi 21
23
24 INDICE Introduzione Raccomandazioni Generali Raccomandazioni Operative Fund Processing Passport e Integrazione Nazionale al Passaporto Descrizione del Fund Processing Passport Best Practice Apertura e modifica dei conti/ rapporti Modello operativo Best Practice Processi operativi Gestione degli ordini Modello operativo per la commercializzazione di fondi italiani Modello operativo per la commercializzazione di fondi esteri Best Practice Processi Operativi Trasferimento delle posizioni Il servizio TDT per il trasferimento di parti di OICR Modello Operativo Best Practice Processi operativi Riconciliazione quote Best Practice Processi Operativi PRICE REPORT Processi Operativi Raccomandazioni Tecniche - Elementi di Business Modulo di sottoscrizione - standardizzato/ unificato
25 Appendici a modello operativo del servizio TDT - Single Leg...63 A1 Data Set adeguata verifica della clientela...70 A2 Data Set FATCA...70 A3 Data Set CRS...70 A4 Modulo di sottoscrizione standardizzato...71 B Glossario c composizione dell Osservatorio Operatività & Standard Fondi abi Lab
26 Introduzione Il presente documento raccoglie le Linee Guida proposte dai rappresentanti dell industria del risparmio gestito, per promuovere e favorire la standardizzazione dei flussi informativi tra gli operatori nel processo di sottoscrizione e rimborso delle quote dei fondi comuni aperti. Tali Linee Guida sono state elaborate dal Tavolo Tecnico Interassociativo per la standardizzazione dei fondi comuni (di seguito Tavolo Tecnico). L iniziativa prende avvio dalle conclusioni del Gruppo di Lavoro sul tema della Gestione accentrata in regime di dematerializzazione delle quote dei fondi aperti (2009), coordinato da Consob e Banca d Italia e auspicato nelle raccomandazioni del tavolo promosso dalla Banca d Italia sulla crisi del risparmio gestito (2008). Gruppo di Lavoro Consob e Banca d Italia sulla GEStione accentrata in regime di dematerializzazione delle quote dei fondi comuni Il Documento Conclusivo del Gruppo di Lavoro Consob e Banca d Italia evidenzia come l industria del risparmio gestito italiano sia caratterizzata da una forte integrazione verticale, una marcata frammentazione e una pluralità di sistemi, procedure e linguaggi adottati dai partecipanti al processo distributivo. Questa situazione è stata valutata come elemento di ostacolo ad una maggior efficienza e competitività dell industria. Con l obiettivo di rimuovere o attenuare tale ostacolo, il Gruppo di Lavoro Consob e Banca d Italia ha messo a confronto due ipotesi: da un lato l accentramento delle quote dei fondi comuni in regime di dematerializzazione e, dall altro, la standardizzazione dei processi e dei linguaggi usati dall industria. Alla luce di un analisi costi e benefici, nel Documento Conclusivo si è ritenuta preferibile la strada della standardizzazione. Quest ultima consente infatti di attivare un percorso di graduale incremento dell efficienza del fund processing permettendo il superamento della frammentazione dei linguaggi e dei sistemi operativi, facilitando la competizione tra gli operatori e consentendo una maggiore flessibilità nel rapporto tra società di gestione e collocatori grazie alla definizione di modelli operativi uniformi. Il maggior livello di automazione, raggiungibile anche grazie all adozione di un unico linguaggio di comunicazione tra gli intermediari, porterebbe inoltre ad una maggior efficienza in termini di riduzione dei costi e dei rischi operativi. In particolare, al fine di elaborare standard di processo e linee guida coerenti con la realtà dell industria, la Consob e la Banca d Italia, nel dicembre 2009, hanno invitato le Associazioni di categoria ad avviare un percorso di standardizzazione dei flussi informativi nel processo di sottoscrizione e rimborso delle quote dei fondi, auspicando altresì il coinvolgimento diretto degli operatori ed indicando una tempistica di massima per l attività. 25
27 Il Tavolo Tecnico InteraSSociativo per la standardizzazione dei fondi comuni In risposta a tale invito, ABI, ANASF, ASSOGESTIONI, ASSORETI e ASSOSIM hanno istituito un Tavolo Tecnico Interassociativo. Per assicurare la rappresentatività dell industria del risparmio gestito nelle sue diverse articolazioni, nonché il diretto e attivo coinvolgimento degli attori protagonisti nei processi oggetto di analisi (intermediari collocatori, SGR, banche depositarie e soggetti incaricati dei pagamenti per la commercializzazione di fondi esteri) sono state chiamate a partecipare un ampia varietà di soggetti, di matrice sia nazionale che internazionale. Per fornire il necessario supporto tecnico e organizzativo ai lavori, le Associazioni promotrici hanno altresì dotato il Tavolo di una Segreteria Tecnica, costituita da componenti di ABI e ASSOGESTIONI, anche in rappresentanza delle altre Associazioni di categoria, nonché da consulenti tecnici indipendenti. approccio top-down Nell individuazione di procedure e linguaggi che potessero essere condivisi a livello sistemico, sono state prese in considerazione due differenti ipotesi di approccio metodologico: un approccio di tipo top-down che prendendo avvio dai lavori già svolti in Europa sul tema della standardizzazione dei fondi ne verificasse l applicabilità e l adattabilità al mercato nazionale; un approccio di tipo bottom-up che, a partire dall analisi delle soluzioni adottate dal mercato, mirasse ad identificare tra queste delle soluzioni condivisibili, che potessero essere adottate come Best Practice di mercato. Il Tavolo Tecnico ha preferito adottare un approccio metodologico top-down. La crescente integrazione dei mercati e la diffusa operatività internazionale infatti, fanno sì che l efficienza del sistema debba essere inserita nel più ampio contesto internazionale di scambi e flussi informativi e misurata anche in termini di semplicità di comunicazione con gli operatori esteri. In quest ottica, il Tavolo Tecnico ha tenuto conto dei lavori svolti da EFAMA (European Fund and Asset Management Association) e ISSA (International Securities Services Association), Associazioni attive su questi temi già da diversi anni. I lavori di standardizzazione in Europa Con l obiettivo di individuare gli aspetti che costituiscono il maggiore ostacolo allo sviluppo e all efficienza del fund processing, nel 2003 EFAMA ha istituito l FPSG (Fund Processing Standardization Group). Quest ultimo ha elaborato nel 2005 delle raccomandazioni, poi costantemente aggiornate, relative ai processi di ordine e regolamento 1 ed ha promosso l adozione di un passaporto armo- 1 EFAMA, Standardization of Fund Processing in Europe, updated report, September
28 nizzato per la gestione amministrativa dei fondi, il Fund Processing Passport 2. In forte connessione con le analisi svolte da EFAMA, ISSA ha pubblicato nel 2009 un documento 3 volto ad individuare quali pratiche diffuse tra gli operatori potessero diventare standard a livello sistemico. Relativamente all individuazione di un linguaggio standard per la messaggistica tra i vari operatori, un ruolo chiave nel panorama Europeo è stato poi svolto dal SMPG (Securities Market Practice Group), un gruppo di lavoro composto da operatori che, garantendo il proprio presidio in 30 Paesi dell Unione Europea attraverso l istituzione di altrettanti gruppi a livello nazionale (NMPGs, National Market Practice Groups), ha promosso l utilizzo dello standard ISO ed ha elaborato raccomandazioni relative all utilizzo dei singoli messaggi 4. Pur partendo da quanto elaborato a livello internazionale, il Tavolo Tecnico ha comunque ritenuto di dover riconoscere che alcune caratteristiche organizzative e procedurali specifiche del nostro Paese rendono il contesto della commercializzazione delle quote dei fondi parzialmente diverso da quello in cui si muovono gli operatori esteri. È stato pertanto indispensabile adattare le evidenze emerse a livello europeo al contesto operativo nazionale, cogliendo le peculiarità di quest ultimo e, ove necessario, ottimizzando le soluzioni proposte. In questa ottica, come si vedrà in dettaglio più avanti, il Tavolo Tecnico ha analizzato l adattabilità dei messaggi ISO ai modelli operativi nazionali e avanzerà le richieste di modifica dei suddetti messaggi per adattarli alle specificità dell attività di fund processing italiana. Livelli di analisi Il lavoro del Tavolo Tecnico è stato strutturato secondo due differenti livelli di analisi: il primo livello, volto a definire delle Best Practice per la standardizzazione delle procedure, relativamente alle tempistiche e alle modalità di lavorazione degli ordini; il secondo livello volto a definire degli standard per gli elementi di business nonché per il linguaggio che dovrebbe essere utilizzato nelle relazioni che intervengono tra gli intermediari nel processo di commercializzazione delle quote dei fondi. Perimetro di analisi e ambiti operativi Il Tavolo Tecnico, nel definire i propri obiettivi ed il perimetro di attività ed in 2 EFAMA, The Fund Processing Passport, A new tool for enhancing efficiency in the European investment fund market, June ISSA, Investment Funds Processing in Europe, October SMPG, Investment Funds, Order and Confirmation Processing, Global Market practice, April
29 coerenza con gli obiettivi indicati nel documento Consob Banca d Italia, ha scelto di focalizzare la propria attenzione sull operatività connessa alla commercializzazione di OICR di diritto italiano e di diritto estero commercializzati in Italia. In questo modo sono stati esclusi dall analisi, e dal conseguente processo di standardizzazione, i fondi chiusi ed i fondi pensione, anche alla luce delle peculiarità che contraddistinguono queste tipologie di fondi nonché della minore rilevanza in termini di diffusione per il mercato italiano. Il Tavolo Tecnico ha deciso di non fornire alcuna indicazione circa i canali di comunicazione tra gli intermediari ma di limitarsi a definire gli standard di linguaggio, lasciando libera scelta ai singoli operatori nell individuazione e selezione, nella fase di implementazione, delle soluzioni tecnologiche (di proprietà o di terzi) ritenute più adeguate per lo scambio della messaggistica. Ciò nel rispetto della libera concorrenza e delle differenti esigenze degli operatori. Si è ritenuto tuttavia opportuno sottolineare l importanza di requisiti minimi che garantiscano adeguati standard di sicurezza nelle comunicazioni tra intermediari quali: Autenticazione, Confidenzialità, Integrità, Validazione, Notifica di consegna, Non repudiation e Ridondanza dell infrastruttura. Tali requisiti potranno essere soddisfatti dal canale trasmissivo/ rete o, in assenza di questo, dai protocolli di comunicazione. Le Linee Guida disciplinano le relazioni intercorrenti tra SGR, intermediari collocatori, banche depositarie e, per i fondi esteri, Soggetti Incaricati dei Pagamenti. Quanto alla banca depositaria, si è ritenuto opportuno escludere dal perimetro di indagine le relazioni intercorrenti tra quest ultima e la SGR, quando la banca depositaria effettua i controlli previsti dal Regolamento Banca d Italia del 14 aprile 2005 sulla gestione collettiva del risparmio. Questa scelta si basa sulla considerazione che tale attività non è da considerarsi parte integrante del processo di elaborazione degli ordini. Il Tavolo Tecnico ha ritenuto opportuno ampliare la definizione del perimetro di attività da considerare ai fini della standardizzazione, rispetto a quello definito nel Documento Conclusivo del Gruppo di Lavoro Consob e Banca d Italia e nel successivo mandato ricevuto dall Autorità, per ricomprendere l analisi del Fund Processing Passport. La scelta deriva dalla considerazione che questo sia uno strumento fondamentale di raccolta e diffusione standardizzata delle informazioni chiave da utilizzare all interno dei processi. Sono stati pertanto oggetto di analisi i seguenti aspetti operativi: 1. il Passaporto per la Gestione Amministrativa dei fondi (Fund Processing Passport o FPP); 2. gli Ordini di sottoscrizione, rimborso e conversione (switch); 3. il Trasferimento delle quote; 4. l Apertura dei Conti/ Rapporti; 5. i movimenti di iniziativa ed i dividendi (limitatamente alla messaggistica 28
30 ISO 20022); 6. la riconciliazione dei saldi quote. Successivamente, a partire dal 2015, sono stati inclusi nel perimetro anche i seguenti argomenti: 7. Data set Adeguata Verifica della clientela, data set Fatca, data set CRS; 8. il flusso relativo ai prezzi degli OICR; 9. il modulo di sottoscrizione standardizzato. Il lavoro del Tavolo Tecnico si è svolto nel periodo da gennaio ad ottobre 2010, con riunioni a cadenza quindicinale, per complessive 17 riunioni. Il 15 novembre, a seguito della presentazione all industria di una versione non definitiva del Documento, è stato avviato un processo di consultazione che si è concluso a metà gennaio Sia nel corso dei lavori di redazione delle Linee Guida, che nella fase di consultazione degli operatori relativa alla predisposizione del piano di implementazione, è emersa l esigenza della creazione di una struttura centrale di supporto che fornisse agli operatori un assistenza di tipo tecnico/ operativo e di governance per la fase implementativa nonchè si occupasse della definizione e dell integrazione di quei processi non inclusi nella prima versione delle Linee Guida (es. Movimenti di iniziativa e riconciliazioni). Il Consorzio ABI Lab, il Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca promosso dall ABI, è stato individuato per le proprie competenze tecnologiche e organizzative su aspetti operations e finanza ed è stato incaricato di coordinare un gruppo di operatori pilot che a giugno 2011 hanno aderito per primi all iniziativa dando inizio alle attività implementative. Il 31 maggio 2015 si è formalmente conclusa la principale fase implementativa del progetto che ha visto l adozione delle Linee Guida da parte dei maggiori intermediari/ gruppi finanziari (oltre 30 soggetti tra Banche/ Gruppi bancari, SGR e SIP). Nonostante ciò, riscontrando l interesse e la necessità dei partecipanti nel ricevere un supporto finalizzato all assistenza e all evoluzione dello standard si è realizzato un presidio permanente sulle tematiche operative riferite ai fondi comuni d investimento. A giugno 2015 nasce l Osservatorio Operatività & Standard Fondi sempre coordinato dal Consorzio ABI Lab. La Versione 3.0 del presente documento, oltre a tenere naturalmente conto dei contributi ricevuti a seguito del processo di consultazione, comprende le indicazioni emerse dai partecipanti al Gruppo di Lavoro di ABI Lab. *** 29
31 Le LinEE Guida Le Linee Guida elaborate dal Tavolo Tecnico si distinguono in: Raccomandazioni Generali: si tratta dei principi che dovrebbero governare l intero processo di sottoscrizione e rimborso delle quote dei fondi e costituire il presupposto per l implementazione delle successive raccomandazioni specifiche per ciascun ambito operativo analizzato (Capitolo 1); Raccomandazioni Operative: dettagliano, relativamente alle diverse specificità del fund processing, i modelli e i processi operativi utilizzati nonché le Best Practice elaborate per ogni area il Fund Processing Passport, l apertura e la modifica dei conti/ rapporti, la gestione degli ordini e il trasferimento delle posizioni, la riconciliazione dei saldi quote (Capitolo 2); Raccomandazioni Tecniche: definiscono gli elementi di business ed i messaggi ISO che dovrebbero costituire la base per una standardizzazione di linguaggio nella comunicazione tra gli intermediari (Capitolo 3). 30
32 1. Raccomandazioni Generali 1. Le società di gestione, i collocatori e tutti gli altri intermediari finanziari pongono in essere misure atte a ridurre i rischi operativi e finanziari, soprattutto per quanto riguarda il rischio di controparte ed i rischi legati ai processi di pagamento; 2. Le società di gestione si assicurano che il Passaporto per la Gestione Amministrativa dei fondi (Fund Processing Passport) sia disponibile e costantemente aggiornato per i propri prodotti, al fine di facilitarne la distribuzione e migliorare il livello di automazione; 3. Gli accordi di distribuzione tra collocatore e società di gestione devono essere chiaramente identificati da un riferimento univoco, qualora disponibile. Tale riferimento deve essere riportato in tutti gli ordini relativi agli accordi stessi; 4. Ove sussistessero barriere legali, regolamentari o vincoli all implementazione delle presenti raccomandazioni, le Associazioni di categoria nazionali si adoperano presso le Autorità competenti per la loro rimozione o modifica. Raccomandazioni relative all invio degli ordini 5. Le comunicazioni tra intermediari finanziari coinvolti nella catena dei processi distributivi (in modo particolare per quanto attiene all apertura dei conti/ rapporti, all inserimento degli ordini ed al trasferimento di quote) avvengono esclusivamente in forma elettronica; 6. I collocatori concordano preventivamente con la società di gestione le modalità di trasmissione ed esecuzione degli ordini nonché di individuazione dei conti da utilizzare (titoli/ liquidità). Vengono altresì definite in via preliminare le informazioni relative a tutti gli intermediari finanziari coinvolti nel processo di distribuzione e regolamento, come ad esempio banche depositarie e Transfer Agent; 7. Gli intermediari finanziari che ricevono dal cliente gli ordini provvedono all inserimento elettronico degli stessi in modo tempestivo e all inizio del processo, al fine di minimizzare o preferibilmente eliminare la reimmissione dei dati; 8. I collocatori che ricevono dal cliente gli ordini provvedono alla validazione del formato degli stessi (controlli di formato/ sintassi) prima dell inoltro elettronico ai soggetti che eseguono gli ordini ovvero agli intermediari di 2 livello (es. SIP, società di gestione); 9. I soggetti che eseguono gli ordini e gli intermediari di 2 livello (es. SIP, società di gestione) provvedono tempestivamente alla validazione del formato degli stessi (controlli di formato/ sintassi) e segnalano tramite appositi flussi elettronici la totalità delle anomalie; 10. I soggetti che eseguono gli ordini e gli intermediari di 2 livello (es. SIP, società di gestione) confermano tempestivamente e tramite appositi flussi elettronici l avvenuta ricezione e l esecuzione degli ordini; 31
LINEE GUIDA PER LA STANDARDIZZAZIONE DELL OPERATIVITÀ DELL INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO - PIANO DI IMPLEMENTAZIONE -
LINEE GUIDA PER LA STANDARDIZZAZIONE DELL OPERATIVITÀ DELL INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO - PIANO DI IMPLEMENTAZIONE - Approvato in data 16 febbraio 2011 1 Piano di implementazione Il presente documento
DettagliIl sistema di reporting per gli organi di vertice delle compagnie assicurative: gli effetti di Solvency 2 e Regolamento 20 sulla governance
ATTIVITA DI RICERCA 2015 Il sistema di reporting per gli organi di vertice delle compagnie assicurative: gli effetti di Solvency 2 e Regolamento 20 sulla governance PROPOSTA DI ADESIONE 1 TEMI E OBIETTIVI
DettagliLINEA GUIDA ENTERPRISE RISK MANAGEMENT
LINEA GUIDA ENTERPRISE RISK MANAGEMENT Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 13 marzo 2018 Indice 1. Principi Fondamentali 2. Ambito di applicazione 3. Modello di Enterprise Risk
DettagliNational Market Practice Group [NMPG] Fondi d investimento Italia
National Market Practice Group [NMPG] Fondi d investimento Italia Verbale 25 febbraio 2009 Luogo ASSOGESTIONI Milano Via Andegari, 18 Page 1 Verbale - NMPG Italia sui Fondi d Investimento Venerdì, 23 gennaio
DettagliQUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO Step 7 Elaborare un piano di miglioramento, basato sull autovalutazione report Attività 1 2 3 4 5 7.1. Raccogliere tutte le proposte relative alle azioni
DettagliNational Market Practice Group [NMPG] Fondi d investimento Italia. Verbale 4 giugno 2010
National Market Practice Group [NMPG] Fondi d investimento Italia Verbale 4 giugno 2010 Luogo ASSOGESTIONI Milano Via Andegari, 18 Page 1 Verbale - NMPG Italia sui Fondi d Investimento Venerdì, 4 giugno
DettagliL attuazione di UCITS IV in Italia: forma o sostanza? 12 novembre 2012
L attuazione di UCITS IV in Italia: forma o sostanza? 12 novembre 2012 Premessa Alcuni numeri sul settore del risparmio gestito Le fasi di implementazione di UCITS IV L impatto sull industria: alcune ipotesi
DettagliModalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail
Modalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail PREMESSA L Inail da sempre fonda la sua attività su una cultura aziendale che pone l utente al centro del proprio sistema organizzativo;
DettagliGli strumenti SEPA per la P.A. Forum Banche e PA 2009 Roma, 19 febbraio
Gli strumenti SEPA per la P.A. Forum Banche e PA 2009 Roma, 19 febbraio Introduzione degli strumenti SEPA Le banche, nell ambito del progetto SEPA, hanno implementato le soluzioni per consentire l introduzione
DettagliIntraday Liquidity Management verso Europa 2020: T2S, Repo Market e Blockchain
ATTIVITA DI RICERCA 2016 Intraday Liquidity Management verso Europa 2020: T2S, Repo Market e Blockchain PROPOSTA DI ADESIONE 1 TEMI E MOTIVAZIONI Lo scenario di mercato degli ultimi anni è stato caratterizzato
DettagliStrumenti & Servizi per la consulenza indipendente. Milano - Roma - Londra
Strumenti & Servizi per la consulenza indipendente Milano - Roma - Londra Indice MIFID II: una svolta per i consulenti indipendenti M-Advise: un approccio quantitativo a MIFID II Ufficio Studi: un team
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE L ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI (ANCI) PER
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E L ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI (ANCI) PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO E DELLA PRODUTTIVITA DEL LAVORO PUBBLICO
DettagliCompliance in Banks 2011
Compliance 2010 La sfida di integrazione dei controlli interni Compliance in Banks 2011 Stato dell arte e prospettive di evoluzione Il monitoraggio di compliance a distanza: gli Indicatori di Rischio di
DettagliOrganismo Indipendente di Valutazione della performance (OIV)
Organismo Indipendente di Valutazione della performance () RACCOMANDAZIONI RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITÀ DEI CONTROLLI INTERNI PER L ANNO (ai
DettagliENTERPRISE RISK MANAGEMENT: LA VIA DEL FUTURO CONSAPEVOLE
ENTERPRISE RISK MANAGEMENT: LA VIA DEL FUTURO CONSAPEVOLE GESTIRE IL RISCHIO... CREARE FUTURO L Enterprise Risk Management Nel corso della propria attività, ogni impresa è soggetta a minacce, interne ed
DettagliLa Misurazione dei Processi Amministrativi
AMMINISTRAZIONE & FINANZA Benchmarking Study La Misurazione dei Processi Amministrativi Business International Via Isonzo, 42 C 00198 Roma Tel. 06845411 Fax 0685301046 Indice Premessa 3 Introduzione 6
DettagliLA FUNZIONE COMPLIANCE DI UNICREDIT
LA FUNZIONE COMPLIANCE DI UNICREDIT Evoluzione e nuove sfide Graziella Capellini, Head of Italy Roma, 11 Novembre 2010 La in UniCredit è A il frutto di una evoluzione B che continua nel tempo C Business
DettagliLa metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto)
La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) Provincia di Mantova _ 06 aprile 2017 Giuseppe Carlo Caruso - Project Manager Ufficio Politiche europee
DettagliIl ruolo delle banche nella nuova programmazione : il progetto speciale «Banche 2020» Genova, 25 novembre 2013
Il ruolo delle banche nella nuova programmazione 2014 2020: il progetto speciale «Banche 2020» Genova, 25 novembre 2013 Francesca Macioci Ufficio Crediti Associazione Bancaria Italiana Lo scenario di riferimento
DettagliPiattaforma di condivisione della conoscenza sulle politiche urbane
Cluster 2 GOVERNO DEL TERRITORIO E RIGENERAZIONE URBANA Idea Progettuale n. 3 Elementi descrittivi dell idea progettuale 1. Titolo e durata (Titolo dell idea progettuale ed eventuale acronimo. Soggetto/i
DettagliUFFICIO POSTALE TEST COORDINAMENTO COMMERCIALE
Click to add title Click to change format Level 1 Level 2 Level 3 Level 3 Level 3 Level 1 Level 2 Level 2 Level 1 UFFICIO POSTALE TEST COORDINAMENTO COMMERCIALE Prime evidenze 12 Settembre 2007 1 Contenuti
DettagliRelazione sugli esiti dell Autovalutazione del Collegio Sindacale della Banca di Udine Credito Cooperativo
Relazione sugli esiti dell Autovalutazione del Collegio Sindacale della Banca di Udine Credito Cooperativo 1 SINTESI... 2 2 CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO... 2 3 METODOLOGIA UTILIZZATA PER CONDURRE
DettagliSTRATEGIA FISCALE DEL GRUPPO POSTE ITALIANE
STRATEGIA FISCALE DEL GRUPPO POSTE ITALIANE Amministrazione, Finanza e Controllo - Fiscale Strategia Fiscale STRATEGIA FISCALE DEL GRUPPO POSTE ITALIANE 1 Il presente documento definisce la strategia fiscale,
DettagliISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA
ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Termini e definizioni 4 Contesto dell organizzazione 5 Leadership
DettagliBenchmark dei costi : La valutazione dell efficienza del sistema dei pagamenti europeo
Benchmark dei costi 2014-2015: La valutazione dell efficienza del sistema dei pagamenti europeo 1 Il benchmark Italia: le motivazioni dell iniziativa Il 1 agosto 2014, a distanza di quasi 15 anni dalle
DettagliPROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA
Comitato Unico di Garanzia Servizio Risorse Sportello Donna PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Novembre 2012 / Maggio 2013 1 PREMESSA
DettagliServizio di Valutazione Indipendente del POR FESR Emilia-Romagna
Servizio di Valutazione Indipendente del POR FESR Emilia-Romagna 2014-2020 Rapporto Tematico: Agenda digitale Disegno di valutazione Novembre 2018 Committente: Regione Emilia-Romagna Indice 1 Agenda digitale...
DettagliRELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Pennabilli
RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI (art.14, comma 4, lett. a, D.Lgs.150/2009) anno 2016 Comune di Pennabilli 1 1. Sistema
DettagliProduct Governance nella distribuzione e nella consulenza alla clientela. 17 Novembre 2017
Product Governance nella distribuzione e nella consulenza alla clientela 17 Novembre 2017 Contesto di riferimento REQUISITI NORMATIVI Normativa di I livello - MiFID II, Direttiva 2014/65/UE, artt. 16,
DettagliOpen banking: scenario oltre l orizzonte
Roma, 18 novembre 2018 Open banking: scenario oltre l orizzonte Marco Rotoloni, Research Analyst ABI Lab Open Banking L Open banking è una visione che introduce logiche di rete, dove la banca viene intesa
DettagliMANIFATTURIERO E SERVIZI NELLA TRANSIZIONE IN CORSO DEI DISTRETTI DELL'EMILIA-ROMAGNA: NUOVE INTEGRAZIONI E SPINTE INNOVATIVE
Titolo Progetto di Ricerca: MANIFATTURIERO E SERVIZI NELLA TRANSIZIONE IN CORSO DEI DISTRETTI DELL'EMILIA-ROMAGNA: NUOVE INTEGRAZIONI E SPINTE INNOVATIVE Il ruolo dei servizi per le imprese Durante gli
DettagliRelazione sugli esiti dell Autovalutazione del Collegio Sindacale della Banca di Udine Credito Cooperativo
Relazione sugli esiti dell Autovalutazione del Collegio Sindacale della Banca di Udine Credito Cooperativo 1 SINTESI... 2 2 CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO... 2 3 METODOLOGIA UTILIZZATA PER CONDURRE
DettagliItaly Spain UK Germany. Progetto Mangrovia
Italy Spain UK Germany Progetto Mangrovia Introduzione a Mangrovia Mangrovia Introduzione Process Control Room Architettura multi-livello in grado di connettere i processi di business con la rilevazione
DettagliSessione parallela. Testimonianze, esperienze e buone pratiche europee Parte 1 Sistemi Informativi IL SISTEMA INFORMATIVO TELECOM
Sessione parallela Testimonianze, esperienze e buone pratiche europee Parte 1 Sistemi Informativi IL SISTEMA INFORMATIVO TELECOM G.Francesco Troccoli Responsabile Sistemi Informativi Gruppo Telecom 1 1
DettagliComunicazione congiunta Banca d Italia Consob. Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento.
Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento. La regolamentazione vigente prevede che, per la valutazione dei beni immobili
DettagliComunicazione congiunta Banca d Italia Consob. Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento.
Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento. La regolamentazione vigente prevede che, per la valutazione dei beni immobili
DettagliCloud enablement Agenda
Cloud enablement Agenda La strategia cloud per la PA. Il programma di cloud enablement. Lo sviluppo del programma con le amministrazioni. I prossimi passi. Cloud enablement Il Cloud enablement è il percorso
DettagliCos è la Strategia di specializzazione intelligente
Roma 14 marzo 2016 Cos è la Strategia di specializzazione intelligente La nuova Politica di Cooesione per il ciclo di programmazione 2014-2020 individua come condizionalità ex ante per l utilizzo delle
DettagliIl Monitoraggio nella programmazione giugno 2017
Il Monitoraggio nella programmazione 2014-2020 Il contesto normativo Accordo di Partenariato 2014-2020 (Allegato II) Il Sistema Nazionale di Monitoraggio unitario: gestito dal MEF RGS - IGRUE; assicura
DettagliBusiness Continuity: criticità e best practice
Business Continuity: criticità e best practice Workshop CeTIF: la gestione dell operatività bancaria Milano, 13 aprile 2005 Chiara Frigerio, CeTIF - Università Cattolica di Milano www.cetif.it 1 Dipartimento
DettagliUn sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST
Un sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST Ing. Ciro Esposito Dirigente Generale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La misura delle politiche: controllare la gestione
DettagliTavolo Tecnico Interassociativo per. Comuni
Tavolo Tecnico Interassociativo per la Tavolo Standardizzazione Tecnico Interassociativo dei Fondi per la standardizzazione dei fondi Comuni Presentazione delle LINEE GUIDA INTERASSOCIATIVE PER LA STANDARDIZZAZIONE
DettagliCompliance in Banks 2010
Compliance 2010 Compliance in Banks 2010 L evoluzione del ruolo della Funzione Compliance nei servizi di investimento David Sabatini Responsabile Settore Finanza ABI L'evoluzione del ruolo della Funzione
DettagliIL RUOLO DEL CENTRO REGIONALE ACQUISTI NEL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO
IL RUOLO DEL CENTRO REGIONALE ACQUISTI NEL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO Dott.ssa Flavia Dal Bosco Responsabile 1 Riferimenti DGRV n. 2846 del 12 settembre 2006 - Azioni per
DettagliRegolamento Europeo 2016/679 del Protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali
Regolamento Europeo 2016/679 del 27.4.2016 Protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali Definizione di un «Codice di Condotta» per la sanità Fabrizio Massimo Ferrara
DettagliSeminario: La Banca Digitale e le Reti Distributive Bancarie. Dipartimento di Management. Roma, 18 aprile 2016
Seminario: La Banca Digitale e le Reti Distributive Bancarie Dipartimento di Management Roma, 18 aprile 2016 I parte Inquadramento Metodologico del Retail Banking: - Modelli Organizzativi ed Assetti Istituzionali
DettagliData Governance: linee guide operative e tecniche per il governo della qualità dei dati
ATTIVITA DI RICERCA 2015 Data Governance: linee guide operative e tecniche per il governo della qualità dei dati PROPOSTA DI ADESIONE 1 TEMI E MOTIVAZIONI I temi introdotti dalla Circolare 263 in tema
DettagliAspetti riguardanti l Expert Judgement. Laura Mogorovich Ordine degli Attuari
Aspetti riguardanti l Expert Judgement Laura Mogorovich Ordine degli Attuari Roma, 4 Luglio 2018 Agenda 1. Expert Judgement in SII framework 2. Ambito di applicazione expert judgement 2.1 A cosa si applica
DettagliConsortium. Cooperative di architetti e ingegneri liberi professioni e società di ingegneria
Consortium Cooperative di architetti e ingegneri liberi professioni e società di ingegneria Fare rete per operare in un sistema integrato e trasversale a livello nazionale e internazionale Roma, aprile
DettagliIl governo del Rischio informatico alla luce delle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale
ATTIVITA DI RICERCA 2014 Il governo del Rischio informatico alla luce delle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale Metodologie, processi e strumenti PROPOSTA DI PARTECIPAZIONE 1 TEMI E MOTIVAZIONI
DettagliMARKETING STRATEGICO
MARKETING STRATEGICO Con riferimento all Ordine di Servizio n. 26 del 19.11.2014, si provvede a definire l articolazione della funzione MARKETING STRATEGICO e ad attribuire e/o confermare le seguenti responsabilità:
DettagliSistema di controllo interno del rispetto delle regole stabilite dall Ateneo
Servizio di Pianificazione e Valutazione Sistema di controllo interno del rispetto delle regole stabilite dall Ateneo (Compliance System) Marzo 2013 1 2 Sommario Introduzione... 4 Obiettivi e risultati...
DettagliRELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Novafeltria
RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI (art.14, comma 4, lett. a, D.Lgs.150/2009) anno 2017 Comune di Novafeltria 1 1. Sistema
DettagliEvoluzione dei sistemi informativi nel Gruppo FS Italiane
Evoluzione dei sistemi informativi nel Gruppo FS Italiane Incontro di informativa con OO.SS. Nazionali 17 dicembre 2018 Sintesi Nel Settembre 2016 è stata istituita la Direzione Centrale Innovazione e
DettagliCONSULENZA STRATEGICA AZIENDALE
PLAN YOUR BUSINESS CONSULENZA STRATEGICA AZIENDALE NON ESISTE VENTO FAVOREVOLE PER IL MARINAIO CHE NON SA DOVE ANDARE (cit.) LA CONSULENZA STRATEGICA In un mondo caratterizzato da cambiamenti sempre più
DettagliDIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 novembre 2002 Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali dei Ministri per l'attivita' amministrativa
DettagliPA Open Community 2020 La cooperazione per l ammodernamento della Pubblica Amministrazione e del mercato
PA Open Community 2020 La cooperazione per l ammodernamento della Pubblica Amministrazione e del mercato Comitato di Sorveglianza, Roma, 20 Maggio 2016 Lo sviluppo dell egovernment: lo stato dell arte
DettagliDigitale di Roma Capitale
Linee Guida per l Agenda Digitale di Roma Capitale Incontro con Assessori municipali all Innovazione 20 ottobre 2016 - Percorso Partecipato - Obiettivi dell incontro Presentare le linee guida (approvate
DettagliModelli e metodologie per l analisi strategica
Modelli e metodologie per l analisi strategica Realizzazione del progetto e controllo strategico Vicenza, A.A. 2011-2012 Schema ANALISI VISION PROGETTO STRATEGICO STRATEGIC DESIGN REALIZZAZIONE E CONTROLLO
DettagliCORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE PER DIRETTORI GENERALI DI AZIENDE ED ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO DELLA REGIONE CAMPANIA
CORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE PER DIRETTORI GENERALI DI AZIENDE ED ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO DELLA REGIONE CAMPANIA di cui all'art. 3-bis del D. Lgs. n. 502/1992 Convenzione tra la Regione Campania
DettagliIl Piano di Rafforzamento Amministrativo del Piemonte
fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 FONDO SOCIALE EUROPEO e FONDO EUROPEO SVILUPPO REGIONALE Il Piano di Rafforzamento Amministrativo del Piemonte Luciano Conterno Capo di Gabinetto della
DettagliI Focus Group: il coinvolgimento degli stakeholder del settore dei Beni Culturali del Lazio nel Progetto COBRA
I Focus Group: il coinvolgimento degli stakeholder del settore dei Beni Culturali del Lazio nel Progetto COBRA Regione Lazio, Gaetano Borrelli, Responsabile Studi e Strategie ENEA A. Fidanza, B. Felici,
DettagliEstratto FESR 2007/2013 (pag. 389)
Estratto FESR 2007/2013 (pag. 389) 5.4.7.2. Progetti Integrati di Sviluppo Regionali e Locali L esperienza di programmazione del POR 2000-2006, degli Accordi di Programma Quadro, dei Patti Territoriali,
DettagliLA SELEZIONE D INVESTIMENTO SU MISURA PER TE.
GP TOP SELECTION LA SELEZIONE D INVESTIMENTO SU MISURA PER TE. GP Top Selection è la gestione patrimoniale offerta da UBI Pramerica e contraddistinta dalla possibilità di creare linee d investimento estremamente
DettagliGruppo di ricerca su. Business Continuity Management & Auditing
Gruppo di ricerca su & Auditing AIEA (Milano 26 novembre 2009) Matteo Gritti Indice Ä Il valore dell Audit in relazione al BCM: Å Scenario passato Å Nuovi scenari Å L approccio proposto Ä L Auditing in
Dettagli1. Definizione degli obiettivi strategici
Allegato 1: Scheda standard di monitoraggio Argomento n. 1- Obiettivi strategici Variazioni rispetto alle evidenze del Rapporto individuale CiVIT di avvio del ciclo precedente: peggioramento nessun cambiamento
DettagliIl Data Warehouse di Ateneo
Il Data Warehouse di Ateneo Presentazione e contenuti Il Data Warehouse dell Ateneo di Bologna (DW) è una collezione di dati di supporto per i processi decisionali e costituisce un miglioramento del patrimonio
DettagliEnterprise Risk Management: la via del futuro consapevole. Ravenna, 10 Novembre 2017
Enterprise Risk Management: la via del futuro consapevole Ravenna, 10 Novembre 2017 Negli ultimi anni la crescita di portatori d interesse (stakeholder) sempre più attenti e propositivi e un costante
DettagliPer un futuro Eco-sostenibile.
PROJECT COFINANCED BY THE EUROPEAN REGIONAL DEVELOPMENT FUND Per un futuro Eco-sostenibile SLOVENIA SPAIN ITALY GREECE Rete per il sostegno e per il rafforzamento della direttiva Europea IPPC per il controllo
DettagliProgetto di adeguamento alle Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche
Progetto di adeguamento alle Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche senza l espresso consenso di LABET Srl. 1 di 25 1. Le disposizioni di Banca d Italia
DettagliServizio di Valutazione Indipendente del POR FESR Emilia-Romagna Il Piano di attività
Servizio di Valutazione Indipendente del POR FESR Emilia-Romagna 2014-2020 Il Piano di attività 2018-2019 Obiettivi del Piano di attività Il Piano di attività ha un duplice obiettivo: presentare i metodi,
DettagliLa funzione statistica e la riforma del governo locale. Giorgio Alleva Presidente Istat
StatCities Il futuro della statistica passa dalle città. Censimenti permanenti, archivi amministrativi, prezzi al consumo, diffusione delle informazioni statistiche La funzione statistica e la riforma
DettagliOrganismo paritetico sulla formazione. La cornice di riferimento: la realizzazione del Piano d Impresa e le linee guida
Organismo paritetico sulla formazione La cornice di riferimento: la realizzazione del Piano d Impresa e le linee guida Milano, 16 aprile 2009 Agenda Introduzione La cornice di riferimento I nostri principi
DettagliCOMITATO TECNICO LAVORO E FORMAZIONE
Antonio Migliardi COMITATO TECNICO LAVORO E FORMAZIONE Linee di indirizzo 14 novembre 2012 Scenario Nel contesto attuale, caratterizzato da importanti cambiamenti la gestione del fattore lavoro, risulta
DettagliMarcello Messori. Piazza Finanziaria Asset Management. Assogestioni Working Paper 2007/1. Working Paper 2007/1
Marcello Messori Piazza Finanziaria Asset Management Assogestioni Working Paper 2007/1 Marcello Messori Comitato Tecnico per la Piazza Finanziaria Italiana Gruppo di lavoro sull industria italiana dell
DettagliBruxelles, COM(2018) 109 final ANNEX 1 ALLEGATO. della
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 8.3. COM() 109 final ANNEX 1 ALLEGATO della COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA, AL COMITATO ECONOMICO
DettagliIl CAF 2006: caratteristiche del modello e novità della nuova versione. Giancarlo Vecchi Istituto per la Ricerca Sociale - IRS
Il CAF 2006: caratteristiche del modello e novità della nuova versione Giancarlo Vecchi Istituto per la Ricerca Sociale - IRS 1. Il CAF CAF è l acronimo di Common Assessment Framework, che possiamo tradurre
DettagliATTIVITA DI RICERCA 2015 NPL, sofferenze e forborne del segmento SME: scelte strategiche e impatti operativi alla luce della AQR
ATTIVITA DI RICERCA 2015 NPL, sofferenze e forborne del segmento SME: scelte strategiche e impatti operativi alla luce della AQR PROPOSTA DI ADESIONE 1 TEMI E MOTIVAZIONI Il focus delle banche sulle strategie
DettagliMONITORAGGIO E SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI DEL DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale CONVENZIONE DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE - Valorizzazione degli esiti degli
DettagliForeign Banks and Financial Intermediaries in Italy
Presentazione del Rapporto Foreign Banks and Financial Intermediaries in Italy Prof. Carlo Arlotta Consilia Business Management Milano, ABI, martedì 3 luglio 2018 Il sostegno delle banche estere al sistema
DettagliSviluppo delle organizzazioni, dei processi e delle risorse umane
Sviluppo delle organizzazioni, dei processi e delle risorse umane Servizi personalizzati per la crescita delle organizzazioni e delle persone che le compongono Soluzioni concrete per lo sviluppo delle
DettagliMIFID II. Cosa rimane da fare dopo il 3 gennaio 2018? Quick Review Analysis & Business Opportunities. Giugno 2018
MIFID II Cosa rimane da fare dopo il 3 gennaio 2018? Quick Review Analysis & Business Opportunities Giugno 2018 Le Agenda Draft for discussion Contesto normativo complesso e in costante evoluzione 3 a
DettagliCopia Riservata HAWK COPYRIGHT. ALL RIGHTS RESERVED
6 Salone Antiriciclaggio La visione innovativa per la gestione degli obblighi normativi della IV Direttiva Milano, 24/5/2017 Copia Riservata Le informazioni contenute in questo documento sono di proprietà
DettagliRelazione annuale del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione Anno 2017
Relazione annuale del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione Anno 2017 1 Indice PREMESSA... 3 NOMINA DEL RESPONSABILE E PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE... 3 MISURE ANTICORRUZIONE...
DettagliL integrazione delle politiche per le pari opportunità di genere. L esperienza della Regione Emilia-Romagna
Supplemento 2.2008 11 L integrazione delle politiche per le pari opportunità di genere. L esperienza della Regione Emilia-Romagna A cura del Gabinetto del Presidente della Giunta - Servizio Segreteria
DettagliLa Comunicazione Pubblica tra l e-government e la Governance
La Comunicazione Pubblica tra l e-government e la Governance di Gianluca Passaro Innovazione Organizzazione Comunicazione Vincoli ed Opportunità L evoluzione normativa propone obblighi, ma li propone come
DettagliIl Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia
Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia Primi Orientamenti Comitato permanente di promozione del turismo in Italia Riunione del 13 gennaio 2016, Roma Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo
Dettagli1. Modalità di scambio delle informazioni (relative alla Centrale dei rischi e all Anagrafe dei Soggetti) tra intermediari e Banca d Italia
Centrale dei rischi: informativa sulle innovazioni che interesseranno il biennio 2017-2018 Si fornisce di seguito un informativa preliminare, destinata agli intermediari, sulle innovazioni che investiranno
DettagliBilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA. M. Mengoli
Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA M. Mengoli Reggio Emilia, 17 Aprile 2008 1 La contabilità ambientale E un sistema che permette di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni
DettagliMisurazione degli oneri amministrativi (MOA) in materia di edilizia
ALLEGATO 5 a) Misurazione degli oneri amministrativi (MOA) in materia di edilizia lett. d) punto 2 del documento approvato nella riunione del 16/4/2012 Tavolo Permanente per la Semplificazione 1 Misurazione
DettagliL Osservatorio UniCredit Piccole Imprese
L Osservatorio UniCredit Piccole Imprese Workshop GEI Metodologie di analisi delle economie locali: le province di Lucca e Massa Carrara Attilio Pasetto, Terrritorial Research and Strategies Pietrasanta,
DettagliJMAC Europe S.p.A. Lo Sviluppo degli Acquisti. Come generare valore attraverso l integrazione della funzione Acquisti nell organizzazione
JMAC Europe S.p.A. Excellence in RD & Engineering, Operations, Sales & Distribution Lo Sviluppo degli Acquisti Come generare valore attraverso l integrazione della funzione Acquisti nell organizzazione
DettagliModelli di business e determinanti della redditività
UBI BANCA Modelli di business e determinanti della redditività Milano, 8 Giugno 2018 Ivano Traina Responsabile Servizio Controllo di Gestione Esperto in Pianificazione e Controllo di Gestione (Certificazione
DettagliTrasferimento Tecnologico alle Imprese
Trasferimento Tecnologico alle Imprese Il Processo di Trasferimento Tecnologico promuove la collaborazione tra Imprese e Sistema della Ricerca Scientifica e Tecnologica. La freccia rappresenta le 3 Macro
DettagliINCENTIVE & PERFORMANCE MANAGEMENT LAB
INCENTIVE & PERFORMANCE MANAGEMENT LAB La soluzione per informatizzare e gestire il processo di Performance Management www.odmconsulting.com 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO La corretta gestione della Performance
DettagliSTRUTTURA FILIALE ESTERA HUB
STRUTTURA FILIALE ESTERA HUB STRUTTURA DI FILIALE ESTERA HUB Missione Coordinare il business delle strutture appartenenti al perimetro di competenza di concerto con le unità di business centrali, al fine
DettagliUn modello di Cloud Ibrido per la PA alla luce del Piano Triennale
Un modello di Cloud Ibrido per la PA alla luce del Piano Triennale il ruolo dei poli strategici nazionali e altri cloud provider Osservatorio Cloud per la Pubblica Amministrazione L Osservatorio Cloud
DettagliTesto in consultazione Testo emendato con le revisioni proposte Testo in consultazione con revisioni
DISPOSIZIONI DI VIGILANZA Oggetto: Poteri di direzione e coordinamento della capogruppo di un gruppo bancario nei confronti delle società di gestione del risparmio appartenenti al gruppo. Testo in consultazione
Dettagli