implementazione su controllore digitale.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "implementazione su controllore digitale."

Transcript

1 Introduzione Nell'ambito degli azionamenti elettrici sta trovando sempre più larga applicazione la classe dei motori sincroni, che permettono la realizzazione di un controllo del movimento molto accurato ed eciente. Questa peculiarità è dovuta alla elevata densità di potenza e all'elevato rapporto tra coppia ed inerzia, unite alla quasi totale assenza di perdite nel rotore, che caratterizzano questo tipo di macchine. Lo svantaggio che si incontra nella costruzione di un sistema di controllo per motore sincrono è la necessità di conoscere con elevata risoluzione la posizione del rotore, cui sono intrinsecamente legate le grandezze elettriche. Vengono perciò normalmente impiegati sensori elettromeccanici di posizione di vario tipo, con prevalente diusione di encoder incrementali ottici. Il controllo sensorless di motori elettrici è ancora un argomento di ricerca, dopo più di due decenni di studio. L'obiettivo consiste nell'eliminazione della necessità di un trasduttore di posizione, grazie all'impiego della macchina stessa come sensore (self-sensing). In termini di prestazioni ci si pregge, per un azionamento con controllo sensorless, l'avvicinamento il più possibile spinto ai risultati di dinamica ed accuratezza di un corrispondente controllo sensored. Le tecniche di stima possono essere suddivise a seconda del range di velocità di applicazione: per le alte velocità possono essere impiegati ecacemente osservatori di usso basati sulla misura della tensione indotta, mentre l'indisponibilità di una tensione di ampiezza signicativa a velocità ridotta o addirittura a rotore fermo non consente la stima di posizione e velocità ncon la necessaria precisone. In queste condizioni possono essere sfruttati solo gli eetti della salienza magnetica spaziale, ossia della distribuzione non uniforme dell'induttanza in funzione della posizione del rotore, caratteristica di alcuni tipi di motore sincrono (sincrono a riluttanza, sincrono a magneti permanenti interni). Questo viene realizzato grazie all'iniezione di segnali addizionali rispetto a quelli normalmente richiesti per il controllo del motore. L'approccio è simile a quanto viene fatto per i classici sensori magnetici di posizione (resolver): un usso noto viene impresso alle fasi di statore, ed interagendo con la distibuzione dell'induttanza risulta in una corrente la cui VII

2 ampiezza è inuenzata dalla posizione del rotore. Il segnale iniettato deve essere tale da non causare signicative oscillazioni del sistema meccanico, e deve essere distinguibile dalle grandezze fondamentali (dedicate alla produzione di coppia). Lo stato dell'arte in questo campo è costituito da due principali metodi di iniezione: uno basato su commutazioni a gradino della tensione in particolari istanti di tempo, l'altro sulla sovraimposizione di segnali sinusoidali. Il secondo tipo di iniezione sembra essere il più promettente, in quanto non pone, a parità di prestazioni, speciche hardware superiori a quelle di un azionamento con sensore. La tesi si propone di analizzare le tecniche di stima della posizione e velocità del rotore per un motore sincrono a magneti permanenti interni (Interior Permanet Magnet, IPM ) tramite iniezione di segnali in alta frequenza, attraverso lo studio, la simulazione e la verica sperimentale. Lo stato dell'arte annovera molti schemi e tecniche per il controllo sensorless ad iniezione di segnale, quindi l'analisi, comprensiva di simulazioni e prove sperimentali, è stata condotta su un numero limitato di stimatori, secondo i seguenti criteri: ˆ alta o media larghezza di banda della stima; ˆ ˆ due sensori di corrente di fase e misura della tensione di alimentazione dell'inverter; maggiore indipendenza possibile rispetto ai parametri del sistema elettromeccanico; ˆ implementazione su controllore digitale. Il contributo che il lavoro svolto propone può così riassunto: ˆ analisi del meccanismo di funzionamento delle tecniche scelte; ˆ ˆ simulazione di un azionamento sensorless per IPM sotto varie condizioni e prove sperimentali di base; introduzione di una nuova tecnica di demodulazione per il segnale di errore della stima e di una procedura di avviamento con individuazione della polarità del rotore. Nel Capitolo 1 si introduce il modello elettro-meccanico del motore trifase IPMSM, sia nel riferimento trifase che in quelli bifase di statore e sincrono. Viene inoltre denita l'approssimazione valida per l'alta frequenza, che verrà impiegata successivamente nella trattazione del meccanismo di stima. VIII

3 Il Capitolo 2 tratta gli schemi classici per il controllo di velocità in un azionamento e le principali strategie di controllo di coppia per motori sincroni, analizzando più dettagliatamente il controllo vettoriale per IPMSM e le sue ottimizzazioni. Nel Capitolo 3 vengono illustrati i più diusi metodi di stima sensorless, entrando nel dettaglio delle tecniche basate sull'iniezione di usso ad alta frequenza, evidenziandone le dierenze di principio ed i relativi eetti. Si introduce una nuova procedura di determinazione della polarità dell'asse diretto di rotore, basata sulla produzione di coppia. Le tecniche di demodulazione del segnale di errore in alta frequenza impiegato per la correzione della stima sono trattate nel Capitolo 4, fornendo un confronto anche in una semplice simulazione numerica. Viene introdotta una tecnica originale, maggiormente robusta, basata sulla trasformata di Fourier discreta (Discrete Fourier Transform, DFT ) e la proiezione delle correnti in un nuovo sistema di coordinate. Il Capitolo 5 contiene le simulazioni del funzionamento dell'azionamento con controllo sensorless in condizioni di transitorio e di regime, applicando combinazioni diverse di tecniche di stima e di elaborazione del segnale e rapportandosi al corrispondente controllo con sensore. Nel Capitolo 6 viene esposta la parte relativa alle prove sperimentali, condotte su un azionamento a controllo digitale con motore IPM per scooter elettrico. Vengono riassunte le caratteristiche dell'hardware utilizzato e del programma di controllo, con risalto alle parti introdotte per la stima di posizione e velocità. Le prove sperimentali, pur confermando l'applicabilità delle tecniche studiate, non hanno dato i risultati attesi, a causa di una componente estranea al modello ideale e presumibilmente legata alla saturazione magnetica, che pregiudica le prestazioni del sistema. IX

4 X

5 Elenco delle gure 1.1 Sezione di un IPMSM reale a due coppie polari. In evidenza le linee di usso principali (assi magnetici) Circuito equivalente per un motore trifase visto dalle fasi di statore Fasi equivalenti nel riferimento di statore Fasi equivalenti nel riferimento di rotore Controllo di velocità classico Controllo di corrente generico nella forma più semplice Schema generico di controllo vettoriale con sensore di posizione Controllo vettoriale sensorless Regione di funzionamento in controllo ottimo con indebolimento di campo Principio di funzionamento delle stime fondate su fenomeni di salienza magnetica Osservatore meccanico completo (con feed-forward della coppia comandata o stimata e regolatore con componente derivativa) Osservatore meccanico semplicato (solo correzione con l'errore) Pattern PWM per la transient excitation e relative correnti di fase, con evidenza dell'eetto dei tempi morti Schema dell'anello di retroazione per la stima con iniezione di usso rotante Schema di stima per iniezione di vettore rotante Schema dell'anello di retroazione per la stima con iniezione di usso pulsante in direzione ˆd Schema di stima classico (demodulazione heterodyning) per iniezione di vettore pulsante Schema proposto per il riconoscimento della polarità tramite generazione di coppia XI

6 4.1 Esempio dei segnali coinvolti nella demodulazione tramite DFT Schema dello stimatore con demodulazione DFT Circuito di ricostruzione della demodulante (PLL) con bloccaggio della fase in seguito all'aggancio Schema in anello chiuso per il confronto dei demodulatori Demodulatore heterodyning Segnale di errore teorico e ricostruito con la demodulazione heterodyning Demodulatore ad onda quadra Segnale di errore teorico e ricostruito con la demodulazione ad onda quadra Demodulatore a divisione Segnale di errore teorico e ricostruito con la demodulazione a divisione Demodulatore DFT Segnale di errore teorico e ricostruito con la demodulazione DFT Ricostruzione della demodulante Modello dell'azionamento in ambiente Simulink Modello di inverter e motore in grandezze per unità Modello del generatore dei riferimenti di corrente con traiettoria MTPA Schema per la generazione delle tensioni in alta frequenza Simulazione dello stimatore Schema per la gestione dell'individuazione della polarità Forme d'onda del segnale di errore con stima bloccata (vettore pulsante con demodulazione heterodyne) nel transitorio di velocità (0.25 [p.u.]), per due valori di banda del controllo di corrente Forme d'onda del segnale di errore con stima bloccata (vettore pulsante con demodulazione ad onda quadra) nel transitorio di velocità (0.25 [p.u.]), per due valori di banda del controllo di corrente Forme d'onda del segnale di errore con stima bloccata (vettore pulsante con demodulazione DFT) nel transitorio di velocità (0.25 [p.u.]), per due valori di banda del controllo di corrente Forme d'onda del segnale di errore con stima bloccata (vettore rotante) nel transitorio di velocità (0.25 [p.u.]), per due valori di banda del controllo di corrente XII

7 5.11 Risposta del sistema con sensore ad un riferimento di velocità a gradino Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione heterodyne) ad un riferimento di velocità a gradino Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione ad onda quadra) ad un riferimento di velocità a gradino Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione DFT) ad un riferimento di velocità a gradino Risposta del sistema sensorless (vettore rotante) ad un riferimento di velocità a gradino Risposta del sistema con sensore ad un riferimento di inversione di velocità (da 0.1 [p.u.] a -0.1 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione DFT) ad un riferimento di inversione di velocità (da 0.1 [p.u.] a -0.1 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione ad onda quadra) ad un riferimento di inversione di velocità (da 0.1 [p.u.] a -0.1 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione DFT) ad un riferimento di inversione di velocità (da 0.1 [p.u.] a -0.1 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore rotante) ad un riferimento di inversione di velocità (da 0.1 [p.u.] a -0.1 [p.u.]) Inizializzazione ed avvio del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione DFT) con determinazione della polarità Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione heterodyne) ad un riferimento di velocità a gradino, in condizioni di stima degradate Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione DFT) ad un riferimento di velocità a gradino, in condizioni di stima degradate Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione heterodyne) ad un riferimento di velocità a gradino, in condizioni di stima degradate Risposta del sistema con sensore a variazioni a gradino della coppia di carico (0.5 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione heterodyne) a variazioni a gradino della coppia di carico (0.5 [p.u.]) XIII

8 5.27 Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione ad onda quadra) a variazioni a gradino della coppia di carico (0.5 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione DFT) a variazioni a gradino della coppia di carico (0.5 [p.u.]) Risposta del sistema sensorless (vettore pulsante con demodulazione heterodyne) a variazioni a gradino della coppia di carico (0.5 [p.u.]) Schema funzionale della scheda di controllo e del setup di sviluppo e misura dell'azionamento Schema di controllo implementato, con evidenza delle funzionalità realizzate dal DSP tramite programmazione Diagramma di temporizzazione del campionamento e dell'aggiornamento del controllo per la PWM simmetrica (segnali su una fase) Diagramma di usso del programma eseguito dal DSP per il controllo dell'azionamento Segnali relativi alla prova con stima in parallelo al controllo con sensore (demodulazione DFT), a velocità costante pari a 0.1 [p.u.], a vuoto. (Ch1: posizione misurata, Ch2: segnale di errore) Segnali relativi alla prova con stima in parallelo al controllo con sensore (demodulazione heterodyne), a velocità costante pari a 0.1 [p.u.], a vuoto. (Ch1: posizione misurata, Ch2: segnale di errore) Segnali relativi alla prova con stima in parallelo al controllo con sensore, con riferimento di velocità a gradino pari a 0.1 [p.u.], a vuoto. (Ch1: errore di stima della posizione, Ch2: velocità stimata, Ch3: velocità misurata) Segnali relativi alla prova in controllo sensorless, con riferimento di velocità a gradino pari a 0.05 [p.u.], a vuoto.(ch1: errore di stima della posizione, Ch2: velocità stimata, Ch3: velocità misurata) Segnali relativi alla prova con stima in parallelo al controllo con sensore, velocità pari a 0.05 [p.u.], a vuoto. (Ch1: posizione misurata, Ch2: segnale di errore, Ch3: riferimento di corrente) XIV

9 6.10 Segnali relativi alla prova con errore di stima forzato a zero, a vuoto, velocità pari a [0.1 p.u.]. (Ch1: posizione misurata, Ch2: segnale di errore, Ch3: riferimento di corrente) Segnali relativi alla prova con errore di stima forzato a zero, con lieve carico, velocità pari a [0.1 p.u.]. (Ch1: posizione misurata, Ch2: segnale di errore, Ch3: riferimento di corrente) Segnali relativi alla prova con errore di stima forzato a zero, con lieve carico, velocità pari a [0.1 p.u.]. (Ch1: posizione misurata, Ch2: segnale di errore, Ch3: riferimento di corrente). 110 XV

10 XVI

11 Nomenclatura Simboli ed abbreviazioni v x Tensione di statore. V n Tensione nominale. V base Tensione base. V DC Tensione di alimentazione dell'inverter. t 0min Tempo minimo di applicazione del vettore nullo. i x Corrente di statore. I n Corrente nominale. I base Corrente base. r s Resistenza di statore. Z n Impedenza nominale. λ x Flusso concatenato di statore. Λ P M Modulo del usso del magnete permanente. λ P M Flusso del magnete permanente concatenato dalle fasi di statore. Λ base Flusso base. L s0 Induttanza di fase media. L sσ Induttanza di fase di dispersione. L g Induttanza di fase di anisotropia. L x Induttanza di statore. ΣL Induttanza media (L + L d )/2. L Induttanza dierenziale (L q L d )/2. τ RL Costante di tempo del primo ordine della serie R-L. s Operatore di derivazione nel tempo d/dt. p Numero di coppie polari del motore. θ r Posizione elettrica del rotore. θ m Posizione meccanica del rotore(θ m = p θ r ). Θ base Angolo base. ω r Velocità angolare elettrica del rotore. ω m Velocità angolare meccanica del rotore (ω m = p ω r ). Ω base Velocità angolare base. XVII

12 f n Frequenza nominale. T e Coppia elettromagnetica generata dal motore. T L Coppia di carico. T base Coppia base. J Momento di inerzia del sistema meccanico. ω i Pulsazione del segnale iniettato. V i Ampiezza nominale della tensione iniettata. I i1, I i0 Ampiezze delle correnti risultanti dall'iniezione. DF T ωi Componente a pulsazione ω i della Trasformata di Fourier discreta (DFT ). LP F, BP F Filtri passa-basso, passa-banda. α, β Coordinate di statore. d, q Coordinate sincrone di rotore. d, q Coordinate sincrone traslate di π/4. T abc αβ,t αβ abc Trasformazioni diretta ed inversa di Clarke. T αβ dq,t dq αβ Trasformazione diretta ed inversa di Park. Apici e pedici ˆ αβ, α, β dq, d, q i Grandezze stimate. Grandezze comandate (riferimenti). Grandezze in rappresentazione vettoriale. Grandezze nelle coordinate di statore. Grandezze nelle coordinate di rotore. Grandezze derivanti dall'iniezione di segnali in alta frequenza. XVIII

13 Capitolo 1 Modello del motore Una buona parte delle applicazioni nelle quali sia richiesta movimentazione di meccanismi viene attuata tramite dispositivi elettromeccanici. In particolare, la quasi totalità delle macchine elettriche di dimensioni non microscopiche impiega l'eetto elettromagnetico come principio di conversione, in quanto la densità di potenza ottenibile con macchine elettromagnetiche è superiore agli analoghi elettrostatici. Data dunque la vastità di impiego del motore elettrico, rivestono notevole interesse le tecniche che ne permettono il controllo, ossia consentono di ottenere da esso l'inseguimento di determinate speciche di movimento. Il presente capitolo sarà centrato sulla classe di motori cosiddetti sincroni, che trovano impiego prevalente nelle applicazioni in cui sia richiesta alta ecienza o accuratezza nel controllo. Infatti, questo tipo di motori presenta potenzialmente il miglior rendimento e il più alto rapporto tra coppia prodotta ed inerzia, unendo a questo caratteristiche molto favorevoli come l'assenza di contatti striscianti e la precisione nel controllo di coppia. Lo svantaggio che ne limita la diusione è da ricercare principalmente nella maggiore complessità degli schemi di controllo che è necessario adottare, se messi a confronto con quelli di altre classi di motori come i quelli in corrente continua o asincroni. Riguardo quest'ultimo aspetto, un'importante dierenza risiede nella necessità, per il controllo di motori sincroni, di conoscere con precisione la posizione del rotore, anche nel caso di realizzazione di un controllo di velocità. 1.1 Il motore elettrico trifase In questa breve introduzione al modello di una macchina elettrica si farà riferimento genericamente ad un dispositivo che grazie a fenomeni elettromagnetici realizza la conversione elettro-meccanica di potenza, e che naturalmente 1

14 2 CAPITOLO 1. MODELLO DEL MOTORE può funzionare in entrambi i sensi di conversione (dal sistema elettrico a quello meccanico e viceversa). Nella condizione nella quale l'energia elettrica esterna viene impiegata per generare energia meccanica si parla di funzionamento come motore, viceversa si parlerà di generatore. Nei casi come quello che è stato trattato nel corso della tesi, in cui la macchina sia impiegata prevalentemente per la generazione di movimento, questa viene classicata come motore, nonostante il trasferimento di potenza possa in alcuni momenti (ad es. in decelerazione) avvenire dal sistema meccanico a quello elettrico. Si considereranno qui solamente motori rotativi, costituiti cioé da due parti coassiali unite tramite un giunto rotoidale, mentre esistono altre tipologie (ad es. lineari) le cui parti sono diversamente accoppiate. La parte vincolata all'ambiente scelto come riferimento, generalmente esterna, viene detta statore, mentre l'altra, soggetta alla coppia generata e collegata al meccanismo da movimentare (carico), è denominata rotore. Le due parti sono generalmente costituite in prevalenza da materiale ferromagnetico. All'interno dello statore sono ricavati degli spazi (cave) atti ad ospitare degli avvolgimenti, detti fasi di statore. Si farà riferimento a motori trifase, ossia aventi avvolgimenti in numero multiplo di tre secondo il numero di coppie polari, con campo prevalentemente radiale. Le spire di conduttori sono collegate in parallelo ed accessibili all'esterno per mezzo di tre contatti elettrici ad esse riferiti, oltre eventualmente al neutro (collegamento al nodo centrale tra le fasi). Il collegamento verso l'esterno di circuiti posti sul rotore (si parla in questo caso di rotore avvolto) è critico a causa del relativo spostamento, che obbliga ad impiegare contatti striscianti (tramite spazzole, brush) fonte di grossi inconvenienti. Per questo si sono aermate delle tipologie di motori con rotore elettricamente isolato rispetto agli avvolgimenti (brushless), che presentano però in generale maggiore complessità di controllo rispetto a quelli con rotore avvolto. Nell'accezione comune, con il termine brushless si intende designare in ambito industriale una classe di motori sincroni, mentre i motori asincroni (pur essendo anch'essi senza spazzole) sono detti ad induzione (induction). 1.2 Modello del PMSM Nel prosieguo della trattazione il modello cui ci si riferirà, a meno di eccezioni espressamente indicate, sarà quello del motore sincrono cosiddetto brushless sinusoidale, le cui principali tipologie sono a magneti permanenti (Permanent Magnet Synchronous Motor, PMSM ) e a riluttanza (Synchronous Reluctance Motor ). In particolare, le simulazioni e le prove sperimentali sono condotte su un motore a magneti permanenti interni (Interior-PMSM o più concisamente IPM ), il cui modello è il più generale e può essere usa-

15 1.2. MODELLO DEL PMSM 3 to, con i corretti parametri, per motori sia a magneti annegati nel rotore che superciali (Surface-PMSM ), purchè sinusoidali. L'aggettivo sinusoidale è qui inteso a descrivere la distribuzione delle grandezze magnetiche viste circuitalmente da una fase al variare dell'angolo di rotore. Il motore IPM è costituito da uno statore su cui sono disposti gli avvolgimenti delle fasi, e da un rotore in materiale ferromagnetico, all'interno del quale sono disposti dei magneti permanenti. Il rotore risulta essere magneticamente anisotropo, in quanto la riluttanza è dovuta sia alla sezione non uniforme del rotore, sia alla presenza dei magneti, la cui permeabilità è paragonabile a quella del vuoto, per piccole variazioni del usso. In Fig. 1.1 è presentata la tipica sezione di un IPMSM a due coppie polari. Sono ben visibili le cave di statore, così come la struttura non omogenea del rotore. Le cavità in cui sono alloggiati i magneti si estendono anche oltre, costituendo le cosiddette barriere di usso che enfatizzano l'anisotropia magnetica. Figura 1.1: Sezione di un IPMSM reale a due coppie polari. In evidenza le linee di usso principali (assi magnetici). Per poter trattare estesamente gli aspetti riguardanti il controllo sensorless, è necessaria la comprensione delle equazioni che costituiscono la base del modello del sistema elettro-meccanico. Si tratteranno solamente motori a usso radiale, la cui diusione è nettamente più larga rispetto a soluzioni con distribuzione del campo assiale. Numerose semplicazioni, comunemente accettate, sono state usate nel ricavare il modello, anche se alcune di esse saranno poi riviste in altri capitoli per spiegare particolari aspetti:

16 4 CAPITOLO 1. MODELLO DEL MOTORE ˆ la saturazione magnetica non viene considerata; ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ il magnete permanente viene assunto come avente usso totale di ampiezza costante, con curva di demagnetizzazione lineare; il usso dei magneti, la densità degli avvolgimenti e la risultante induttanza delle fasi di statore sono considerate sinusoidalmente distribuite al variare dell'angolo. Gli avvolgimenti distribuiti sono però modellati da corrispondenti fasi concentrate; le tre fasi di statore sono identiche, disposte simmetricamente e connesse a stella (Y), pertanto i terminali accessibili corrispondono ciascuno ad uno dei tre avvolgimenti e non è presente alcuna corrente omopolare (assenza di neutro). le lunghezze d'onda e gli spessori di penetrazione del campo elettromagnetico sono considerati molto più grandi delle dimensioni siche del motore (non viene considerato l'eetto pelle), così che resistenza ed induttanza sono costanti al variare della frequenza; le perdite nel ferro (per isteresi e correnti parassite) sono trascurate, pertanto lo sono anche le correnti indotte nel rotore; le costanti di tempo meccaniche sono molto più grandi di quelle elettriche; tutti i parametri vengono considerati in condizioni di temperatura costante.

17 1.2. MODELLO DEL PMSM Modello elettrico trifase Figura 1.2: Circuito equivalente per un motore trifase visto dalle fasi di statore. Si consideri un motore IPM, per il quale valgano le ipotesi in 1.2, e se ne consideri l'equivalente elettrico visto dai terminali delle fasi di statore, per valori ssati dell'angolo relativo tra rotore e statore θ r e della velocità angolare ω r. E' importante notare che le grandezze angolari qui considerate (θ r, ω r ), dette elettriche, sono legate alla periodicità con cui la posizione angolare ha eetto elettromagnetico sulle fasi di statore, mentre le reali variabili meccaniche che descrivono il movimento sono θ m = p θ r e ω m = p ω r. La direzione ch eindividua la posizione del rotore viene scelto in base alle proprietà magnetiche presentate dal rotore, e precisamente, per un PMSM, coincide con l'asse del magnete permanente, mentre per lo statore il riferimento coincide con l'asse magnetico della fase a. Ciò è vero a rigore solo per una singola coppia polare, ma l'estensione a più coppie è immediata in quanto si ha solamente periodicità nella denizione dell'angolo, ossia diventa indierente, per il modello elettrico, che il rotore si trovi in θ r o in θ r + 2π p. Ciascuno degli avvolgimenti sopra descritti può essere schematizzato tramite un circuito elettrico equivalente (1.2) costituito dalla serie di una resistenza, un'autoinduttanza ed un generatore di tensione indotta (forza controelettromotrice o Back-ElectroMotive Force, B-EMF e accoppiamento con le altre fasi). Le auto-induttanze sono la composizione dell'induttanza media L s0, dell'induttanza di dispersione L sσ e di un termine variabile con l'angolo di rotore, il cui valore massimo è L g, che assume valore negativo secondo la

18 6 CAPITOLO 1. MODELLO DEL MOTORE convenzione qui adottata per lo zero di θ r. L aa = L sσ + L s0 + L g cos (2θ r ) (1.1) ( L bb = L sσ + L s0 + L g cos 2θ r + 2π ) (1.2) 3 ( L bb = L sσ + L s0 + L g cos 2θ r + 4π ) (1.3) 3 I generatori di tensione indotta comprende i termini relativi alle induttanze mutue ed un addendo relativo alla variazione del usso del magnete permanente concatenato da ciascuna fase a seguito di variazioni della posizione. Gli accoppiamenti induttivi mutui possono essere espressi come L ab (2θ r ) = L ba (2θ r ) = 1 ( 2 L s0 + L g cos 2θ r 2π ) (1.4) 3 L bc (2θ r ) = L cb (2θ r ) = 1 2 L s0 + L g cos (2θ r ) (1.5) L ca (2θ r ) = L ac (2θ r ) = 1 ( 2 L s0 + L g cos 2θ r 4π ) (1.6) 3 Considerando quindi un vettore per le tensioni di fase v abc = [v a, v b, v c ] T (con riferimento al potenziale del centro stella O del circuito) e per le correnti i abc = [i a, i b, i c ] T, si possono esprimere le equazioni dei tre rami in forma compatta come v abc = r s i abc + sλ abc (1.7) dove si è denito λ abc = [λ a, λ b, λ c ] T = L abc i abc + λ P Mabc per i ussi totali concatenati da ciascun avvolgimento. La matrice delle induttanze L abc ha la forma L aa (2θ r ) L ab (2θ r ) L ac (2θ r ) L abc (2θ r ) = L ba (2θ r ) L bb (2θ r ) L bc (2θ r ) (1.8) L ca (2θ r ) L cb (2θ r ) L cc (2θ r ) mentre il vettore dei ussi concatenati dovuti al magnete permanente sono cos (θ r ) λ P Mabc = Λ P M cos ( ) θ r + 2π 3 cos ( ) (1.9) θ r + 4π 3 perciò, volendo distinguere le tensioni auto-indotte da quelle dovute alle induttanze mutue si avrà e abc = s ( M abc (θ r ) + λ P Mabc ) (1.10)

19 1.2. MODELLO DEL PMSM 7 con M abc (2θ r ) = 0 L ab (2θ r ) L ac (2θ r ) L ba (2θ r ) 0 L bc (2θ r ) L ca (2θ r ) L cb (2θ r ) 0 (1.11) e abc = [e a, e b, e c ] T (1.12) così che le tensioni di fase rispecchieranno il circuito equivalente di Fig Osservando il modello esposto sopra in 1.7 si può notare che le tre equazioni non sono linearmente indipendenti, in quanto le tensioni e le correnti di fase ripettano dei vincoli ulteriori imposti dalle leggi di Kirchho: i x = 0 (1.13) x=a,b,c x=a,b,c v x = 0 (1.14) E' quindi possibile ridurre a due dimensioni la formulazione del modello elettrico, come risulta conveniente sia per la modellazione che per il controllo. Si utilizzano solitamente due sistemi di assi ortogonali, l'uno solidale con lo statore, l'altro con il rotore Coordinate bifase di statore Si introduca un sistema di riferimento solidale con lo statore, di coordinate ortogonali αβ, ed avente l'ascissa α coincidente con la fase a. Si consideri quindi la trasformazione di Clarke (T abc αβ ), le cui coordinate sono illustrate in Fig Il modello diventa così o in forma vettoriale [ vα v β ] = r s [ iα i β v αβ = r s i αβ + ] + [ s 0 0 s [ s 0 0 s ] [ λα λ β ] (1.15) ] λ αβ (1.16) dove i ussi concatenati dalle due fasi ttizie disposte ortogonalmente sono [ ] [ ] [ ] [ ] λα L + L cos (2θr ) L sin (2θ = r ) iα cos (θr ) + Λ λ β L sin (2θ r ) L L cos (2θ r ) i P M β sin (θ r ) (1.17) λ αβ = L αβ i αβ + λ P Mαβ (1.18) avendo denito la componente di anisotropia dell'induttanza L = 3 2 L g e la componente media ΣL = 3 2 L s0 + L sσ.

20 8 CAPITOLO 1. MODELLO DEL MOTORE Figura 1.3: Fasi equivalenti nel riferimento di statore Coordinate bifase di rotore (riferimento sicrono) Un diverso approccio, che come si vedrà risulta molto vantaggioso per il controllo, è quello che prevede lo spostamento del sistema di riferimento in una direzione identicata dall'angolo di rotore (trasformazione di Park), come in Fig Come noto, il modello elettrico di una macchina sincrona trifase viene spesso costruito proiettando le grandezze trifase su due assi, che sono usualmente solidali con lo statore (assi αβ) o con il rotore (assi dq). Generalmente, il controllo viene realizzato nel riferimento di rotore. Le equazioni che descrivono un motore sincrono a magneti permanenti con salienza di rotore (come i motori con disposizione interna dei magneti) sono [ vd v q ] = r s [ id i q ] [ + oppure, in forma vettoriale [ v dq = r s i dq + s ω r s ω r Il usso assume la forma [ ] [ ] [ ] λd Ld 0 id = + λ q 0 L q i q ω r s ω r s ] [ λd λ q ] (1.19) ] λ dq (1.20) [ Λpm 0 ] (1.21) λ dq = L dq i dq + λ P Mdq (1.22)

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione Lezione 16. Motori elettrici: introduzione 1 0. Premessa Un azionamento è un sistema che trasforma potenza elettrica in potenza meccanica in modo controllato. Esso è costituito, nella sua forma usuale,

Dettagli

Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Manuale di Elettrotecnica e Automazione, Hoepli;

Dettagli

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come 49 Motori brushless 1. Generalità I motori brushless sono idealmente derivati dai motori in DC con il proposito di eliminare il collettore a lamelle e quindi le spazzole. Esistono due tipi di motore brushless:

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua 6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua L insieme di equazioni riportato di seguito, costituisce un modello matematico per il motore in corrente continua (CC) che può essere rappresentato

Dettagli

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07 9.13 Caratteristica meccanica del motore asincrono trifase Essa è un grafico cartesiano che rappresenta l andamento della coppia C sviluppata dal motore in funzione della sua velocità n. La coppia è legata

Dettagli

ITI M. FARADAY Programmazione modulare

ITI M. FARADAY Programmazione modulare ITI M. FARADAY Programmazione modulare A.S. 2015/16 Indirizzo: ELETTROTECNICA ed ELETTRONICA Disciplina: ELETTROTECNICA ed ELETTRONICA Classe: V A elettrotecnica settimanali previste: 6 INSEGNANTI: ERBAGGIO

Dettagli

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica Docenti: Coppola Filippo Sergio Sacco Giuseppe Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Classe 3A2 Elettrotecnica ed Elettronica Modulo

Dettagli

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Dettagli

I.T.I.S. M. FARADAY - Programmazione modulare

I.T.I.S. M. FARADAY - Programmazione modulare I.T.I.S. M. FARADAY - Programmazione modulare A.S. 2015/2016 Indirizzo: ELETTROTECNICA Disciplina: ELETTROTECNICA E ELETTRONICA Classe: 5Aes Ore settimanali previste: 5 (2) INSEGNANTI: SCIARRA MAURIZIO

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME INTRODUZIONE Questa guida è rivolta a tutti gli studenti che intendono sostenere l esame del corso di Macchine e Azionamenti Elettrici in forma orale. I testi consigliati

Dettagli

Azionamenti Elettrici Parte 2 Tipologie dei motori e relativi azionamenti: Motori asincroni Motori e Riluttanza Variabile

Azionamenti Elettrici Parte 2 Tipologie dei motori e relativi azionamenti: Motori asincroni Motori e Riluttanza Variabile Azionamenti Elettrici Parte 2 Tipologie dei motori e relativi azionamenti: Motori asincroni Motori e Riluttanza Variabile Prof. Alberto Tonielli DEIS - Università di Bologna Tel. 051-6443024 E-mail mail:

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CONVERSIONE ELETTROMECCANICA

INTRODUZIONE ALLA CONVERSIONE ELETTROMECCANICA INTRODUZIONE ALLA CONVERSIONE ELETTROMECCANICA Il trasferimento dell energia dalle fonti primarie (petrolio, metano, risorse idriche, eoliche, solari, ecc.) agli utilizzatori passa attraverso molteplici

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

I motori elettrici più diffusi

I motori elettrici più diffusi I motori elettrici più diffusi Corrente continua Trifase ad induzione Altri Motori: Monofase Rotore avvolto (Collettore) Sincroni AC Servomotori Passo Passo Motore in Corrente Continua Gli avvolgimenti

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

I SISTEMI TRIFASI B B A N B B

I SISTEMI TRIFASI B B A N B B I SISTEMI TRIFSI ITRODUZIOE Un sistema polifase consiste in due o più tensioni identiche, fra le quali esiste uno sfasamento fisso, che alimentano, attraverso delle linee di collegamento, dei carichi.

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE Ing. ENRICO BIAGI Docente di Tecnologie elettrice, Disegno, Progettazione ITIS A. Volta - Perugia ETODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAPO AGNETICO ROTANTE Viene illustrato un metodo analitico-grafico per descrivere

Dettagli

Soluzione del prof. Paolo Guidi

Soluzione del prof. Paolo Guidi Soluzione del prof. Paolo Guidi Lo schema elettrico del sistema formato dalla dinamo e dal motore asincrono trifase viene proposto in Fig. 1; Il motore asincrono trifase preleva la tensione di alimentazione

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE Tema di: ELETTROTECNICA (Testo

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Macchine elettriche. La macchina sincrona. Corso SSIS 2006-07. 07 prof. Riolo Salvatore

Macchine elettriche. La macchina sincrona. Corso SSIS 2006-07. 07 prof. Riolo Salvatore Macchine elettriche La macchina sincrona 07 prof. Struttura Essa comprende : a) albero meccanico collegato al motore primo b) circuito magnetico rotorico fissato all albero (poli induttori) i) c) avvolgimento

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

Macchina sincrona (alternatore)

Macchina sincrona (alternatore) Macchina sincrona (alternatore) Principio di funzionamento Le macchine sincrone si dividono in: macchina sincrona isotropa, se è realizzata la simmetria del flusso; macchina sincrona anisotropa, quanto

Dettagli

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO SCHEMA DELL AZIONAMENTO A CATENA APERTA AZIONAMENTO L azionamento a catena aperta comprende il motore asincrono e il relativo convertitore statico che riceve

Dettagli

MODELLIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DI UN MOTORE A CORRENTE CONTINUA

MODELLIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DI UN MOTORE A CORRENTE CONTINUA MODELLIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DI UN MOTORE A CORRENTE CONTINUA ANDREA USAI Dipartimento di Informatica e Sistemistica Antonio Ruberti Andrea Usai (D.I.S. Antonio Ruberti ) Laboratorio di Automatica

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione Generatori di tensione e di corrente 1. La tensione ideale e generatori di corrente Un generatore ideale è quel dispositivo (bipolo) che fornisce una quantità di energia praticamente infinita (generatore

Dettagli

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA Concetti e grandezze fondamentali CAMPO ELETTRICO: è un campo vettoriale di forze,

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18.

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18. INDICE Introduzione 2 Serie P20 4 Serie P28 6 Serie P35 8 Serie P39 10 Serie P42 12 Serie P57 14 Serie P60 16 Serie P85 18 Serie P110 20 Schemi di connessione 22 Codifica 23 Note 24 Motori Passo Passo

Dettagli

Le macchine elettriche

Le macchine elettriche Le macchine elettriche Cosa sono le macchine elettriche? Le macchine elettriche sono dispositivi atti a: convertire energia elettrica in energia meccanica; convertire energia meccanica in energia elettrica;

Dettagli

Controllo di velocità angolare di un motore in CC

Controllo di velocità angolare di un motore in CC Controllo di velocità angolare di un motore in CC Descrizione generale Il processo è composto da un motore in corrente continua, un sistema di riduzione, una dinamo tachimetrica ed un sistema di visualizzazione.

Dettagli

Statiche se la trasformazione dell energia avviene senza organi in movimento (es. Trasformatori.)

Statiche se la trasformazione dell energia avviene senza organi in movimento (es. Trasformatori.) Macchine elettriche parte Macchine elettriche Generalità Definizioni Molto spesso le forme di energia in natura non sono direttamente utilizzabili, ma occorre fare delle conversioni. Un qualunque sistema

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

IL TRASFORMATORE REALE

IL TRASFORMATORE REALE Il trasformatore ideale è tale poiché: IL TRASFORMATORE REALE si ritengono nulle le resistenze R 1 e R 2 degli avvolgimenti; il flusso magnetico è interamente concatenato con i due avvolgimenti (non vi

Dettagli

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in MOTORI CORRENTE ALTERNATA: CARATTERISTICA MECCANICA La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in funzione della velocità di rotazione del rotore n r Alla partenza la C

Dettagli

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento 11. Macchine a corrente continua unità 11.1 Principio di funzionamento Si consideri una spira rotante con velocità angolare costante e immersa in un campo magnetico costante come in figura 11.1. I lati

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE Misura n.3 A.s. 2012-13 PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA Ipsia E. Fermi Catania Laboratorio di Sistemi 2012-13 mis.lab. n.2 Pag. 0 Controllo

Dettagli

Elaborato individuale di Elettrotecnica Industriale a/a 2012/2013

Elaborato individuale di Elettrotecnica Industriale a/a 2012/2013 Elaborato individuale di Elettrotecnica Industriale a/a 2012/2013 ES. 1 Polo magnetico A t B Materiale ferromagnetico con permeabilità μ=μ 0 μ r Avvolgimento, porta una densità di corrente J Mezzo dielettrico

Dettagli

Gli attuatori. Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo

Gli attuatori. Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo Gli attuatori Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo ATTUATORI Definizione: in una catena di controllo automatico l attuatore è il dispositivo che riceve

Dettagli

MACCHINE SINCRONE: POTENZA COMPLESSA, COPPIA ED ANGOLO DI CARICO 1

MACCHINE SINCRONE: POTENZA COMPLESSA, COPPIA ED ANGOLO DI CARICO 1 Zeno Martini (admin) MACCHINE SINCRONE: POTENZA COMPLESSA, COPPIA ED ANGOLO DI CARICO 9 May 2014 Abstract La macchina sincrona è completamente reversibile e può funzionare sia come generatore che come

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Sensori di posizione di tipo induttivo

Sensori di posizione di tipo induttivo I sensori induttivi a singolo avvolgimento sono composti da un avvolgimento fisso e da un nucleo ferromagnetico mobile. Il sensore converte la grandezza da misurare in una variazione dell induttanza L

Dettagli

Generazione campo magnetico

Generazione campo magnetico ELETTRO-MAGNETISMO Fra magnetismo ed elettricità esistono stretti rapporti: La corrente elettrica genera un campo magnetico; Un campo magnetico può generare elettricità. Generazione campo magnetico Corrente

Dettagli

Gamma BRUSHLESS CROUZET

Gamma BRUSHLESS CROUZET Gamma BRUSHLESS CROUZET - Presentazione La ITE Industrialtecnoelettrica Srl di Bologna (tel.5.386.6) presenta la nuova gamma Crouzet di micromotori brushless di elevata qualità con coppie da 6 e 85 mnm

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le

Dettagli

Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua

Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua ARSLAB - Autonomous and Robotic Systems Laboratory Dipartimento di Matematica e Informatica - Università di Catania, Italy santoro@dmi.unict.it Programmazione

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - L amplificatore operazionale Il componente ideale L amplificatore operazionale è un dispositivo che

Dettagli

Definizione di mutua induzione

Definizione di mutua induzione Mutua induzione Definizione di mutua induzione Una induttanza produce un campo magnetico proporzionale alla corrente che vi scorre. Se le linee di forza di questo campo magnetico intersecano una seconda

Dettagli

Scheda di progettazione generale (UFC effettivamente svolte) UNITÀ DIDATTICHE 1. Elettromagnetismo 2. Le macchine elettromagnetiche

Scheda di progettazione generale (UFC effettivamente svolte) UNITÀ DIDATTICHE 1. Elettromagnetismo 2. Le macchine elettromagnetiche Elettrotecnica-Elettronica AREA DI RIFERIMENTO Professionale Docenti: INGROSSO Pasquale DANZA Salvatore Libro di testo adottato: Gaetano Conte, Corso di Elettrotecnica ed Elettronica per l articolazione

Dettagli

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti

Dettagli

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso.

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso. Sistemi Trifase Un insieme di m generatori che producono f.e.m. sinusoidali di eguale valore massimo e sfasate tra di loro dello stesso angolo (2π/m) è un sistema polifase simmetrico ad m fasi. Se lo sfasamento

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE MODULO : Analisi dei circuiti lineari in regime sinusoidale PREMESSA L analisi dei sistemi elettrici lineari, in regime sinusoidale, consente di determinare

Dettagli

Classe 35 A Anno Accademico 2005-06

Classe 35 A Anno Accademico 2005-06 Classe 35 A Anno Accademico 2005-06 1) In un bipolo C, in regime sinusoidale, la tensione ai suoi capi e la corrente che l attraversa sono: A) in fase; B) in opposizione di fase; C) il fasore della corrente

Dettagli

metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari

metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari Elettronica per l informatica 1 Contenuto dell unità D Conversione dell energia metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari componentistica e tecnologie riferimenti di tensione,

Dettagli

Sistemi Elettrici. Debora Botturi ALTAIR. http://metropolis.sci.univr.it. Debora Botturi. Laboratorio di Sistemi e Segnali

Sistemi Elettrici. Debora Botturi ALTAIR. http://metropolis.sci.univr.it. Debora Botturi. Laboratorio di Sistemi e Segnali Sistemi Elettrici ALTAIR http://metropolis.sci.univr.it Argomenti Osservazioni generali Argomenti Argomenti Osservazioni generali Componenti di base: resistori, sorgenti elettriche, capacitori, induttori

Dettagli

Figura 1: Schema di misurazione della potenza con il metodo Barbagelata.

Figura 1: Schema di misurazione della potenza con il metodo Barbagelata. Richiami sulla misurazione di potenza elettrica in un sistema trifase simmetrico e squilibrato e traccia delle operazioni da svolgere in laboratorio Alberto Vallan - 005 1. Il metodo Barbagelata In un

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI IN CORRENTE ALTERNATA

MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI IN CORRENTE ALTERNATA RICHIAMI SUI SISTEMI TRIFASE E SUI TRASFORMATORI - Ripasso generale sui sistemi trifase. - Ripasso generale sulle misure di potenza nei sistemi trifase. - Ripasso generale sui trasformatori monofase e

Dettagli

PROGRAMMA DEFINITIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni. Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO. Insegnante Tecnico Pratico: ZANINELLO LORIS

PROGRAMMA DEFINITIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni. Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO. Insegnante Tecnico Pratico: ZANINELLO LORIS ISTITUTO VERONESE MARCONI Sede di Cavarzere (VE) PROGRAMMA DEFINITIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO Insegnante Tecnico Pratico: ZANINELLO LORIS Classe

Dettagli

Il motore asincrono (4 parte): avviamento, funzionamento da generatore. Lucia FROSINI

Il motore asincrono (4 parte): avviamento, funzionamento da generatore. Lucia FROSINI Il motore asincrono (4 parte): avviamento, funzionamento da generatore Lucia FROSINI Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell Informazione Università di Pavia E-mail: lucia@unipv.it 1 Avviamento del

Dettagli

Modellistica e controllo dei motori in corrente continua

Modellistica e controllo dei motori in corrente continua Modellistica e controllo dei motori in corrente continua Note per le lezioni del corso di Controlli Automatici A.A. 2008/09 Prof.ssa Maria Elena Valcher 1 Modellistica Un motore in corrente continua si

Dettagli

di Heaveside: ricaviamo:. Associamo alle grandezze sinusoidali i corrispondenti fasori:, Adesso sostituiamo nella

di Heaveside: ricaviamo:. Associamo alle grandezze sinusoidali i corrispondenti fasori:, Adesso sostituiamo nella Equazione di Ohm nel dominio fasoriale: Legge di Ohm:. Dalla definizione di operatore di Heaveside: ricaviamo:. Associamo alle grandezze sinusoidali i corrispondenti fasori:, dove Adesso sostituiamo nella

Dettagli

Prova Parziale 1 Corso di Biosensori - Ing. Mazzei (22 Aprile 2013)

Prova Parziale 1 Corso di Biosensori - Ing. Mazzei (22 Aprile 2013) Prova Parziale 1 Corso di Biosensori - Ing. Mazzei (22 Aprile 2013) Esercizio 1 Considerando la seguente tabella riportante i dati raccolti per la taratura di un sensore di temperatura. Si determini: -

Dettagli

La trasformata Zeta. Marco Marcon

La trasformata Zeta. Marco Marcon La trasformata Zeta Marco Marcon ENS Trasformata zeta E l estensione nel caso discreto della trasformata di Laplace. Applicata all analisi dei sistemi LTI permette di scrivere in modo diretto la relazione

Dettagli

COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE DI TEEA

COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE DI TEEA COMPT PE LE VCNZE ESTVE D TEE CLSSE 4P.S. 2014-15 Per tutta la classe: l rientro verranno controllati e valutati i quaderni, saranno considerati sufficienti i lavori con almeno 15 esercizi svolti. Per

Dettagli

GENERATORE MESSO A TERRA CON TRASFOMATORE PRIMARIO FUNZIONAMENTO CON AVVIATORE STATICO

GENERATORE MESSO A TERRA CON TRASFOMATORE PRIMARIO FUNZIONAMENTO CON AVVIATORE STATICO GENERATORE MESSO A TERRA CON TRASFOMATORE PRIMARIO FUNZIONAMENTO CON AVVIATORE STATICO Durante il funzionamento in fase di avviamento, il turbogas è alimentato da un avviatore statico; lo schema di funzionamento

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

ANALISI FREQUENZIALE E PROGETTO NEL DOMINIO DELLE FREQUENZE

ANALISI FREQUENZIALE E PROGETTO NEL DOMINIO DELLE FREQUENZE CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANALISI FREQUENZIALE E PROGETTO

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA CORSI DI LAUREA MAGISTRALI DI INGEGNERIA ELETTROTECNICA ED ENERGETICA

SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA CORSI DI LAUREA MAGISTRALI DI INGEGNERIA ELETTROTECNICA ED ENERGETICA SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA CORSI DI LAUREA MAGISTRALI DI INGEGNERIA ELETTROTECNICA ED ENERGETICA LIBRETTO DELLE LEZIONI DEL CORSO MACCHINE ELETTRICHE MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI Anno Accademico 2014-2015

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI

MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI Corso di Laurea in Ingegneria Industriale Anno Accademico 2012-2013 INTRODUZIONE Docente Francesco Benzi Università di Pavia e-mail: fbenzi@unipv.it Dispense in collaborazione

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie.

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie. RISONANZA Introduzione. Sia data una rete elettrica passiva, con elementi resistivi e reattivi, alimentata con un generatore di tensione sinusoidale a frequenza variabile. La tensione di alimentazione

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

Principi di ingegneria elettrica. Lezione 15 a. Sistemi trifase

Principi di ingegneria elettrica. Lezione 15 a. Sistemi trifase rincipi di ingegneria elettrica Lezione 15 a Sistemi trifase Teorema di Boucherot La potenza attiva assorbita da un bipolo è uguale alla somma aritmetica delle potenze attive assorbite dagli elementi che

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

DIPLOMA A DISTANZA IN INGEGNERIA ELETTRICA

DIPLOMA A DISTANZA IN INGEGNERIA ELETTRICA DPLOMA A DSTANZA N NGEGNERA ELETTRCA CORSO D ELETTRONCA NDUSTRALE D POTENZA Lezione 7 Controllo di corrente di invertitori trifase a tensione impressa Docente: Luigi Malesani Dipartimento di ngegneria

Dettagli

Indice. Prefazione all edizione italiana Prefazione all edizione americana. Capitolo 1 Introduzione: onde e fasori 1

Indice. Prefazione all edizione italiana Prefazione all edizione americana. Capitolo 1 Introduzione: onde e fasori 1 Indice Prefazione all edizione italiana Prefazione all edizione americana VII IX Capitolo 1 Introduzione: onde e fasori 1 Generalità 1 1.1 Dimensioni, unità di misura e notazione 2 1.2 La natura dell elettromagnetismo

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

della funzione obiettivo. Questo punto dovrebbe risultare chiaro se consideriamo una generica funzione:

della funzione obiettivo. Questo punto dovrebbe risultare chiaro se consideriamo una generica funzione: Corso di laurea in Economia e finanza CLEF) Economia pubblica ************************************************************************************ Una nota elementare sulla ottimizzazione in presenza di

Dettagli

Azionamenti in Corrente Continua

Azionamenti in Corrente Continua Convertitori La tensione variabile necessaria per regolare la velocità in un motore a c.c. può essere ottenuta utilizzando, a seconda dei casi, due tipi di convertitori: raddrizzatori controllati (convertitori

Dettagli

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE La tecnologia oggi permette di effettuare misure di grandezze elettriche molto accurate: precisioni dell ordine dello 0,1 0,2% sono piuttosto facilmente raggiungibili. corrente:

Dettagli

Elettronica per l'informatica 24/11/03

Elettronica per l'informatica 24/11/03 Contenuto dell unità D 1 Conversione dell energia metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari componentistica e tecnologie riferimenti di tensione, regolatori e filtri Alimentatori

Dettagli

Impianti navali B. Parte 4. II semestre 2013. giulio.barabino@unige.it. danilo.tigano@unige.it

Impianti navali B. Parte 4. II semestre 2013. giulio.barabino@unige.it. danilo.tigano@unige.it Impianti navali B Parte 4 II semestre 2013 giulio.barabino@unige.it danilo.tigano@unige.it 1 Convertitore CA-CC monofase controllato 2 Convertitore CA-CC trifase controllato 3 Tiristore 4 Convertitore

Dettagli

Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005

Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005 Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005 Indirizzo: Elettrotecnica e automazione Tema di: Elettrotecnica Una macchina in corrente continua, funzionante da dinamo con eccitazione indipendente,

Dettagli

PRINCIPI DI TRASDUZIONE

PRINCIPI DI TRASDUZIONE PRINCIPI DI TRASDUZIONE Passiva Trasduzione resistiva Trasduzione capacitiva Trasduzione induttiva Attiva Trasduzione fotovoltaica Trasduzione piezoelettrica Trasduzione elettromagnetica Trasduzione fotoconduttiva

Dettagli