Organizzazione dei Servizi Sociali. La riforma sanitaria. Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio
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1 Organizzazione dei Servizi Sociali La riforma sanitaria Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio 1
2 2 Premessa alla riforma Legge 132/ Riforma ospedaliera. Istituisce gli Enti Ospedalieri. Legge 386/1974 Scioglie i CDA delle Mutue, Istituisce il Fondo Nazionale per l'assistenza Ospedaliera e lo ripartisce tra le regioni. DPR 616/1977 Riordino competenze in materia sanitaria, attribuzioni alle regioni. Legge 180/1978 Inserisce i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali. PRINCIPI TERRITORIALITA' INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA ASSOCIAZIONISMO INTERCOMUNALE La legge 833 era stata preceduta da una serie di provvedimenti legislativi che possono essere considerati preparatori della riforma: Legge 132/68 di riforma ospedaliera, istitutiva degli Enti Ospedalieri con cui viene riconosciuta agli ospedali pubblici una soggettività di diritto pubblico, viene disciplinata l organizzazione strutturale degli ospedali, la loro distinzione in categorie e la loro funzione nell ambito della programmazione nazionale e regionale ed il finanziamento della spesa ospedaliera. Legge 386/74 che estingue i debiti degli Enti mutualistici nei confronti degli Enti ospedalieri, scioglie i Consigli di amministrazione degli Enti Mutualistici e avvia il Commissariamento dell intero sistema mutualistico; istituisce un Fondo nazionale per l Assistenza ospedaliera con decorrenza 1/1/75 ed individua i parametri per il riparto alle regioni di questo Fondo, trasferisce alla regioni i compiti in materia di assistenza ospedaliera. D.P.R.616/77 che in attuazione della legge 382/75 completa il trasferimento alle Regioni delle materie indicate nell art. 117 della costituzione. Vengono precisate le attribuzioni specifiche riconducibili al concetto di assistenza sanitaria e ospedaliera. Vengono individuate le residue competenze statali, le attribuzioni dei Comuni e delle Province. Legge 180/78 che afferma che la salute mentale si realizza privilegiando il momento preventivo e inserendo i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo da eliminare ogni forma di discriminazione e di segregazione, pur nella specificità delle misure terapeutiche, favorisce il recupero e il reinserimento sociale dei soggetti affetti da disturbi psichici e vieta la costruzione di nuovi ospedali psichiatrici. Si delinea così un contesto di principi quali la territorializzazione dei servizi, la gestione integrata dei servizi sanitari e sociali, l associazionismo intercomunale per la gestione dei servizi medesimi su ambiti territoriali sovra comunali, che troveranno sviluppo nella legge 833 2
3 3 L.833/1978 Servizio Sanitario Nazionale Le competenze e il personale degli Enti Mutualistici sono trasferiti a STATO REGIONI COMUNI e gestiti attraverso la rete delle UNITA SANITARIE LOCALI Le linee guida UNIVERSALISMO PREVENZIONE PROGRAMMAZIONE DECENTRAMENTO PARTECIPAZIONE Con la legge n.833 del 23 dicembre 1978, meglio conosciuta come legge di riforma sanitaria, si istituì il Servizio sanitario nazionale (S.s.n.). La Sanità, in tal modo, si dota di un nuovo apparato costruito su di una serie di principi e peculiarità, quali: l universalità dei destinatari, la globalità delle prestazioni, l eguaglianza di trattamento ed inoltre l unicità dei soggetti eroganti (Soggetto Pubblico), il pluralismo organizzatorio e la partecipazione. Al vecchio servizio costituito da tre grandi comparti (mutualistico, ospedaliero ed enti locali) si contrappone una rete unitaria delle Uu.ss.ll., cui sono afferiti beni, personale, e attribuzioni dei soppressi enti. L unicità dei soggetti eroganti, (le USL e le loro strutture proprie o convenzionate), ha comportato la composizione di tutte le prestazioni sanitarie presso questo unico livello operativo. Il S.s.n. risulta così costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali, e secondo modalità che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. Da questi principi si evince la portata della Riforma e il grande mutamento che si andò delineando da questo momento nella Sanità Italiana, ma tra le novità ha certamente maggior rilievo la maturazione dell idea di prevenzione, oltre che di cura delle malattie, come cardine di un S.S.N. moderno in grado di preservare il benessere di tutta la popolazione indipendentemente dalle singole condizioni individuali o sociali. Il SSN compete, allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali territoriali, garantendo la partecipazione di tutta la popolazione; inoltre è assicurato il collegamento ed il coordinamento con le attività e con gli interventi di tutti gli stakeholder, (altri organi, centri, istituzioni e servizi), che svolgono attività comunque incidenti sullo stato di salute degli individui e della collettività. Coppola F.S., Capasso S., Russo L., Profili evolutivi del SSN italiano: analisi e sintesi della produzione normativa dal 1978 ad oggi, XX Conferenza Società Italiana Economia Pubblica, 25-26/09/2008 3
4 4 Unità Sanitarie Locali USL > STRUTTURA OPERATIVA DEI COMUNI Componente politico gestionale : Comitato di Gestione, Presidente Componente tecnico operativa: Ufficio di Direzione Art. 10 L organizzazione territoriale Alla gestione unitaria della tutela della salute si provvede in modo uniforme sull intero territorio nazionale mediante una rete completa di Unità Sanitarie Locali (USL). L USL è il complesso dei presidi, degli uffici e dei servizi dei comuni, singoli o associati, e delle comunità montane i quali in un ambito territoriale determinato assolvono ai compiti del SSN. Sulla base dei criteri stabiliti con legge regionale, i comuni, singoli o associati, o le comunità montane articolano le USL in distretti sanitari di base, quali strutture tecnico funzionali per l erogazione dei servizi di primo livello e di pronto intervento. L ambito territoriale delle USL va dai ai abitanti, e ha comportato la nascita di numerose USL in ogni regione. La riforma non definisce la natura giuridica dell USL, che non rappresenta la nascita di un nuovo Ente Pubblico, ma UNA STRUTTURA OPERATIVA DEI COMUNI. Nel 1992 le USL erano 659; nel 2005 le ASL erano 180. (Giorgetti Raffaella, Legislazione e organizzazione del Servizio Sanitario, Maggioli, 2010) 4
5 5 Az.USL e Az.Ospedaliere (D.lgs. 502 e 517 del 1992) D. Lgs 502/1992 Governo, Regioni, ASL, Ospedali P.S.Nazionale: Livelli uniformi di assistenza P.S.Regionale: Linee organizzative dei servizi ASL: Enti strumentali delle Regioni dotati di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica. Aziende ospedaliere - ospedali a rilievo nazionale e di alta specializzazione - ospedali dotati di DEA (Dipartimento Emergenza Urgenza e Accettazione) - policlinici universitari - ospedali con triennio clinico universitari Ambito territoriale di norma coincidente con quello della provincia Art. 3 Comma 5 D.Leg. 502/92 (Nel 1992 le USL erano 659; nel 2005 le ASL erano 180.) Nel 1992 una profonda crisi economica mondiale che in Italia fu anche accompagnata dallo scoppio di Tangentopoli e dalle note vicende del Ministro della Sanità De Lorenzo, portò l allora Governo Amato, a decidere, verso la fine dell anno, sotto l incalzare delle pressioni più disparate e talvolta interessate, una imponente manovra economica che si sostanziò nell approvazione della legge delega 23 ottobre 1992 n. 421 che all art.l prevedeva il riordino della disciplina in materia di sanità. Fu adottato quindi il decreto 30 dicembre 1992 n. 502 che apportò una revisione della legge 833 talmente profonda da essere definita la riforma della riforma. Tale decreto fu adottato dal Governo senza il parere obbligatorio della Conferenza Stato-Regioni, le quali, presentarono ricorso alla Corte Costituzionale per illegittimità contro molti articoli del decreto stesso che negavano formalmente e sostanzialmente alle Regioni i poteri di programmazione ed organizzazione che invece venivano riconosciuti loro dalla Costituzione. La Corte Costituzionale nella sentenza emessa riconobbe molte delle fondamentali ragioni del ricorso per cui il Governo, avvalendosi delle facoltà previste dalla legge delega, ha apportato al suddetto decreto disposizioni correttive ed integrative con il D.lgs n. 517 portando cosi a compimento il processo di riforma nel termine previsto dalla legge delega (31/12/93) 5
6 6 Aziende Sanitarie (D.lgs. 502 e 517 del 1992) USL Azienda: La scelta è di istituire un soggetto pubblico autonomo responsabilizzato per la natura aziendalistica della sua struttura e per gli obiettivi improntati a logiche di efficienza, efficacia, produttività, qualità dei processi produttivi. Resta fermo il diritto-dovere degli organi rappresentativi di esprimere il bisogno sociosanitario delle Comunità locali Servizi sociosanitari: l assunzione in gestione diretta da parte del USL d attività o servizi socio-assistenziali può avvenire solo su delega dei singoli enti interessati (comuni), a loro totale carico e l assenso dell USL. Appare evidente che tale impostazione intende ricondurre i servizi socio-assistenziali nell ambito della diretta gestione dell Ente locale e distinguere ciò che è assistenza sociale e ciò che è assistenza sanitaria. Livelli uniformi di assistenza: viene confermato l obbligo per le USL di assicurare nel proprio ambito territoriale i livelli uniformi di assistenza individuati dal PSN con la specificazione delle prestazioni da garantire a tutti i cittadini e rapportati al volume delle risorse a disposizione. Il riferimento tra livelli uniformi d assistenza e volume delle risorse disponibili è indotto dalla necessità di mantenere un rapporto di compatibilità tra espansione della domanda e finanziamento, nel quadro di una programmazione finalizzata al possibile anziché all ideale. Per alcuni giuristi ciò potrebbe implicare un affievolimento del diritto assoluto soggettivo alla salute (art. 32 Cost.) ad un interesse legittimo. Aziende ospedaliere: è prevista l aziendalizzazione per gli ospedali di rilievo nazionale e d alta specializzazione in possesso di almeno tre strutture d alta specialità e di un organizzazione di tipo dipartimentale, il riconoscimento della personalità giuridica pubblica in analogia a quanto previsto per le USL. Viene garantita una marcata autonomia anche agli ospedali che non essendo costituiti in azienda, conservano la natura di presidi ospedalieri, con autonomia economico finanziaria e contabilità separata all interno del bilancio delle USL. Gli ospedali costituiti in Azienda ospedaliera devono avere gli stessi organi previsti per I USL ad esclusione delle rappresentanze territoriali:sindaco o conferenza dei sindaci. D.Lgs 502 e sucessive modificazioni 6
7 7 Piano Sanitario Nazionale(D.lgs. 502 e 517 del 1992) P.S.Nazionale:affermazione della centralità del PSN quale strumento di programmazione sanitaria nell ambito dei vincolanti limiti delle risorse finanziarie effettivamente disponibili Regionalizzazione del sistema: si pone al centro dello scenario sanitario locale la Regione, come titolare della funzione legislativa ed amministrativa in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera, responsabile della programmazione sanitaria regionale, interfaccia dei livelli erogativi delle prestazioni sanitarie anche per quanto attiene alla determinazione dei criteri di finanziamento 7
8 8 8 Distretto Centro Nord Popolazione residente: persone Giovani: 9%, Adulti: 65%, Anziani: 26% Poliambulatori: 1) via Cassoli, 30; 2) via Gandini, 26; 3) Copparo; Distretto Ovest Popolazione residente: persone Giovani: 13%, Adulti: 53%, Anziani: 34% Poliambulatori: 1)Bondeno 2)Cento I Distretti Distretto Sud Est Popolazione residente: persone Giovani 10%, Adulti 66%, Anziani 24%. Poliambulatori: 1) Argenta; 2) Comacchio; 3) Lagosanto4) Portomaggiore I servizi sanitari, che l'azienda USL offre, sono diffusi su tutto il territorio attraverso ambulatori, ospedali, consultori, strutture residenziali e semiresidenziali, e l'assistenza domiciliare. Per poter organizzare al meglio le prestazioni, la provincia di Ferrara è stata suddivisa in tre DISTRETTI SANITARI: il Distretto Centro Nord, il Distretto Ovest e il Distretto Sud Est, cui fanno riferimento i diversi Comuni. Infatti, ogni Distretto ha proprie caratteristiche sociali, demografiche ed economiche: per questo motivo possono essere necessari interventi, progetti e attività diverse a seconda dei bisogni della popolazione. Nell'ambito di uno stesso Distretto vengono, inoltre, erogati i servizi sociali svolti dal Comune. 8
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