Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?

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1 Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia? Molti autori sottolineano l importanza di conferire allo sviluppo motorio la stessa considerazione che il linguaggio o la memoria hanno ricevuto dalla psicologia dello sviluppo. J Perché? 1

2 Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia? J Perché? Lo sviluppo del comportamento motorio interagisce strettamente con i cambiamenti che si verificano in altre aree del funzionamento dell organismo (es.: sv. percettivo, sv. cognitivo) Motorio Percettivo, Cognitivo L AZIONE GUIDA LA PERCEZIONE La possibilità di agire sull ambiente consente al bambino di avere nuove esperienze percettive (es: manipolazione, marcia), e fornisce nuove opportunità di interagire con gli oggetti del mondo L acquisizione di nuove competenze motorie (andare carponi, camminare, saltare) influisce sullo sviluppo cognitivo e sociale del bambino attraverso l effetto che esercita sulle sue esperienze (es. esplorazione dell ambiente). 2

3 Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia? J Perché? Lo sviluppo del comportamento motorio interagisce strettamente con i cambiamenti che si verificano in altre aree del funzionamento dell organismo (es.: sv. percettivo, sv. cognitivo) Percettivo Motorio LA PERCEZIONE GUIDA L AZIONE L emergere di movimenti fini accurati è funzione della capacità del bambino di percepire ed organizzare talune informazioni sensoriali e percettive che guidano l azione: informazioni propriocettive: che provengono dal corpo, attraverso il sistema vestibolare, somato-sensoriale e tattile informazioni esterocettive: che provengono dall ambiente esterno tramite il sistema visivo, uditivo e tattile I bambini sono motivati al movimento a partire da ciò che percepiscono. 3

4 Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia? J Il sistema motorio gioca un ruolo nelle funzioni cognitive MIRROR NEURONS Alcuni neuroni della corteccia motoria umana e di primati non umani si attivano sia quando l individuo compie un azione (es. afferrare), sia quando l individuo vede qualcuno afferrare un oggetto. Attivazione: Esecuzione di una azione Percezione di una azione La nostra mente rispecchia ciò che avviene nella mente altrui. Colui che percepisce l azione attiva gli stessi neuroni di colui che compie l azione. (Rizzolatti & Wolpert, 2005) 4

5 Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia? J Il sistema motorio gioca un ruolo nelle funzioni cognitive MIRROR NEURONS In alcune aree corticali vi sono neuroni che si attivano in relazione non a movimenti semplici, ma ad atti motori finalizzati. Il sistema motorio non ha che fare con singoli movimenti ma con atti diretti ad uno scopo (afferrare per portare alla bocca vs. afferrare per spostare). Il cervello che agisce è un cervello che comprende (comprensione pragmatica, preconcettuale e prelinguistica). La comprensione degli altri, delle azioni e delle loro intenzioni dipende in prima istanza dal sistema motorio. I neuroni a specchio correlano i movimenti osservati con quelli propri e ne riconoscono così il significato. Costituiscono un terreno di esperienza comune. 5

6 Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia? Il sistema di neuroni mirror nello sviluppo Alcuni autori hanno proposto che il sistema mirror possa essere innato [Meltzoff & Decety, 2003; Rizzolatti et al., 2002] Bambini di 12, ma non bambini di 6 mesi, sono in grado di anticipare con gli occhi l obiettivo di un azione. [Falck-Ytter et al., 2006] A 6-7-mesi le aree sensomotorie sono attive durante la sola osservazione di una persona che compie un azione. [Shimada & Hiraki, 2006] 6

7 Perché? 4 Le principali tappe dello sviluppo motorio costituiscono uno dei più evidenti segni di cambiamento nella prima infanzia. Oggetto di particolare attenzione da parte dei genitori. 4 Le abilità motorie influiscono sul concetto di sé e sull autostima. 7

8 Perché? NB: Articolo Maradona 8

9 Che cosa si intende per sviluppo motorio? NASCITA (NB: attenzione prenatale) Repertorio comportamentale: succhiare, guardare, riflesso di grasping, piangere, respirare, Suzione nutritiva vs. non nutritiva Fame vs. dolore 18 MESI Repertorio comportamentale: Camminare, correre, comunicare a parole e gesti, usare due mani per azioni coordinate. Qual è la relazione causale e funzionale che lega il repertorio comportamentale del neonato a quello del bambino di 18 mesi? 9

10 Che cosa si intende per sviluppo motorio? Lo studio dei cambiamenti che avvengono nel comportamento motorio dell uomo nel corso della vita, ossia: la loro descrizione l individuazione dei processi che li producono l individuazione dei fattori che possono influenzarli 10

11 Quali sono i compiti di una teoria dello sviluppo motorio? Rispondere alle seguenti domande: 4 quali fattori determinano l emergere di comportamenti motori qualitativamente nuovi (per forma, per funzione) nel corso dello sviluppo? 4 le attività motorie presenti nelle prime fasi dello sviluppo (es: i riflessi) sono dei precursori dei comportamenti motori volontari che compaiono a età successive (es: correre, indicare, parlare)? vedi tema della continuità vs discontinuità dei processi di sviluppo Approccio life-span t periodo prenatale t periodo neonatale t periodo postnatale 11

12 Le teorie dello sviluppo motorio più recenti prendono in attenta considerazione il periodo prenatale, ossia analizzano lo sviluppo motorio del feto, alla pari di quello del neonato. Lo sviluppo motorio ha inizio durante la fase prenatale. non hanno più un approccio descrittivo, mirato alla descrizione delle fasi dello sviluppo e delle tipologie di comportamenti motori presenti ad ogni età. Oggi l attenzione è rivolta ai processi piuttosto che ai prodotti dello sviluppo vedi tema dei rapporti tra descrizione e spiegazione nello studio del cambiamento 12

13 Visione classica SNC = unità di elaborazione centrale, che usa gli input ambientali e i suoi stati interni al fine di pianificare le azioni future e poi generare comandi motori che eseguono i suoi piani. Comprendere un comportamento adattivo = comprendere il funzionamento del suo substrato neurale (neuroni e circuiti) Sistema Cognitivo Input sensoriale Output motorio 13

14 Basi neurofisiologiche del movimento volontario Ogni atto motorio volontario è il risultato dell attività integrata di strutture corticali e subcorticali del sistema nervoso centrale che agiscono simultaneamente e in sequenza. Il funzionamento di queste strutture è strettamente connesso con quello dei sistemi sensoriali. Complessità delle strutture e dell organizzazione del sistema motorio. Finalità: interagire con l ambiente circostante: anche il più semplice atto motorio implica una complessa interazione fra sistemi sensoriali, funzioni cognitive e strutture deputate al controllo motorio. 14

15 Basi neurofisiologiche del movimento volontario Strutture coinvolte: Corteccia motoria primaria Iniziare il movimento, non pianificarlo. Si attiva immediatamente prima che i muscoli si contraggono (organizzazione topografica, homunculus motorio). 15

16 Basi neurofisiologiche del movimento volontario Corteccia premotoria Preparazione dei movimenti posturali per l inizio del movimento e nell orientamento del corpo e del braccio verso un obiettivo. Corteccia motoria supplementare Programmazione di sequenze complesse di movimenti. 16

17 Basi neurofisiologiche del movimento volontario Cervelletto 17

18 Basi neurofisiologiche del movimento volontario Cervelletto Controllo indiretto del movimento: effettua aggiustamenti tramite il confronto tra i comandi motori discendenti e le informazioni relative all azione motoria realmente eseguita. Controlla e compensa gli errori confrontando il piano d azione elaborato dalla corteccia motoria con il programma motorio e la performance durante e dopo la fase esecutiva. Riceve informazioni da tutti i sistemi sensoriali e da tutte le strutture corticali e sottocorticali coinvolte nella pianificazione ed esecuzione del movimento, invia messaggi sia alle strutture corticali deputate alla programmazione, sia a quelle del tronco e del midollo deputate alla esecuzione. Mantenimento dell equilibrio e coordinazione dei movimenti oculari con i movimenti del capo e dell asse corporeo. Regolazione temporale della sequenza motoria: timing del movimento, modulazione dell inizio del movimento, tempi di alternanza tra agonisti e antagonisti nella fase esecutiva, ma anche in generale tra percezione e azione. La sua funzione di processamento degli aspetti temporali sia nella decodificazione delle informazioni, che nella programmazione di sequenze esecutive viene ritenuta essenziale per lo sviluppo del linguaggio e di altre abilità non necessariamente motorie (es. linguaggio). [NB: figura] 18

19 Strutture sottocorticali Regolano i movimenti involontari che accompagnano i movimenti volontari. Es. La postura del corpo durante il lancio di una palla. La maggior parte delle aree corticali che proiettano nei gangli della base sono reinnervate da fibre provenienti dai gangli della base, quindi queste strutture formano una serie di circuiti paralleli. Funzione: modulazione del comportamento motorio Le cortecce sensoriali I sistemi sensoriali periferici 19

20 Visione contemporanea Chiel e Beer (1997) The brain has a body: Adaptive behavior emerges from interactions of nervous system, body and environement Trends in Neuroscience, 20, Visione alternativa alla classica (e dominante) concezione del corpo come mero strumento, subordinato ai comandi della mente. Il corpo NON è un mero esecutore, subordinato ai comandi della mente Il sistema motorio NON è esecutore passivo di comandi originati altrove. 20

21 Visione contemporanea Quando ci si pone l obiettivo di comprendere il ruolo del sistema nervoso nella generazione di un comportamento adattivo, non è possibile trascurare il corpo. Il sistema nervoso, il corpo, e l ambiente costituiscono ciascuno un sistema dinamico ricco, complesso, e strutturato. Questi 3 sistemi sono interconessi l uno all altro e i comportamenti adattivi emergono dalle interazione che si instaurano tra di essi. Il corpo, le sue proprietà meccaniche e muscoloschelettriche, e i pattern di attivazione sensoriale e muscolare contribuiscono a determinare i cambiamenti neurali e possono modificare gli stati mentali. 21

22 Visione contemporanea: Embodied view Chiel e Beer (1997) Un comportamento adattivo può essere compreso nel contesto della biomeccanica dell intero corpo, della struttura dell ambiente in cui un organismo vive, e dei continui feedback tra SNC, corpo e ambiente. Il corpo, la sua meccanica, le sue proprietà muscolo - schelettriche, e i pattern di attivazione sensoriale e muscolare contribuiscono nel determinare il cambiamento neurale. ++ feedback 22

23 Visione contemporanea, sviluppo Il contemporaneo sviluppo del sistema nervoso e del corpo porta i due sistemi ad essere complementari e offre al tempo stesso vincoli e opportunità per il controllo neurale. Il cervello e il corpo si modificano continuamente nel corso dello sviluppo e adattandosi l uno all altro attraverso interazione continue che coinvolgono anche l ambiente. Il corpo gioca quindi un ruolo fondamentale nel processo di formazione della mente. Ambiente Corpo / Attività motoria Sistema Nervoso 23 23

24 PATRIMONIO GENETICO Il mutamento nella concezione del Sistema motorio e del suo sviluppo. IERI Approccio maturazionista Maturazione sistema nervoso Attività Motoria (Gesell, 1940) 24

25 Il mutamento nella concezione del Sistema motorio e del suo sviluppo. Sistema Nervoso SVILUPPO MOTORIO Fattori ambientali - Attività motoria OGGI Teoria dei sistemi dinamici (Thelen, 2000) Caratteristiche biomeccaniche dell individuo - Patrimonio genetico

26 Lo sviluppo nella fase prenatale Tre stadi: 1. Lo stadio germinale dell ovulo (dal concepimento all annidamento dell uovo fecondato nella parte dell utero). 2. Lo stadio embrionale (da 2 a 8 sett., quando si formano i principali organi e arti). 3. Lo stadio fetale (da 8 sett. alla nascita). 26

27 La crescita prenatale L incremento di statura e di peso è maggiore che in qualsiasi altro periodo del ciclo di vita Velocità di crescita Primi 6 mesi di gravidanza Massima: 1,8 mm al giorno A partire dalle 35 settimane Rallentamento della crescita Proporzioni corporee Embrione di 2 mesi: lunghezza della testa = 1/2 lunghezza totale Alla nascita: lunghezza della testa = 1/4 della lunghezza totale 27

28 Nuovi strumenti che consentono di ampliare le conoscenze sullo sviluppo prenatale: elettroencefalogramma a fibre ottiche all interno dell utero materno amniocentesi ecografia monitoraggio del battito cardiaco del nascituro TAC (tomografia assiale computerizzata) Risonanza magnetica PET (tomografia ad emissione di positroni) Analisi della saliva del bambino per misurare il livello di cortisone 28

29 Lo sviluppo motorio nella fase prenatale Una parte importante dello sviluppo fisico e motorio dell organismo umano avviene durante il periodo prenatale. IERI. I cambiamenti che avvengono prima della nascita nella struttura corporea, nelle strutture nervose e nel comportamento erano visti come il risultato del processo di maturazione, predeterminato interamente su base genetica. Nel periodo prenatale non veniva riconosciuto nessun ruolo alle influenze ambientali (se non in senso negativo). Non veniva riconosciuto alcun ruolo all attività prodotta dall organismo come possibile causa o fattore dello sviluppo. 29

30 Lo sviluppo motorio nella fase prenatale OGGI. Il feto è costantemente attivo a partire dalla 3 settimana. Alla fine del 4 mese ha sperimentato molti movimenti caratteristici della specie, che rimarranno disponibili per tutta la vita. NB. La madre comincia a sentire i movimenti del feto solo dal 4 mese La maggior parte dei movimenti del feto sono di natura spontanea, non riflessa. Non sono elicitati da specifici stimoli, ma sono generati da processi interni al sistema nervoso del feto. Molti dei movimenti fetali sono identici a quelli osservabili nel neonato, e molto simili a quelli presenti nell adulto. I movimenti fetali non sono affatto caotici e scoordinati ma sono eseguiti con grazia e fluidità, favoriti dall ambiente liquido in cui essi si svolgono e dall assenza di peso. Differenze individuali nella frequenza delle varie tipologie di movimento. 30

31 Lo sviluppo motorio nella fase prenatale OGGI. Sonno quieto Sonno attivo Veglia quieta Veglia attiva Movimenti corporei Incidentali Periodici Assenti Continui Movimenti oculari Assenti Presenti Presenti Presenti 31

32 Relazione tra stress materno durante gravidanza e sviluppo motorio pre e postnatale (Janet Di Pietro e colleghi). Simile alla relazione tra arousal e performance performance Stress materno 32

33 Lo sviluppo motorio nella fase prenatale OGGI. La continua attività del feto ha un ruolo determinante nell influenzare il processo di sviluppo delle strutture muscolari e nervose nella fase prenatale. Anche nella fase prenatale lo sviluppo è caratterizzato da continui adattamenti dell organismo all ambiente che lo circonda. 33

34 La fase prenatale: gli schemi motori fetali 5 sett. battito cardiaco regolare [l embrione misura 0,65 cm] (si verifica ancor prima che il cuore sia innervato) L attività è intrinseca all embrione. Anche nel suo più elementare stadio di sviluppo, l organismo vive in condizioni dinamiche di scambio con l ambiente circostante e queste condizioni produrranno in seguito una successione di trasformazioni nel suo stesso funzionamento. 7 sett. movimenti appena percettibili lieve e lento spostamento del profilo del feto che misura circa 2 cm. 8 sett. Sussulto (startle) rapido movimento generale che dura circa un sec.: inizia sempre dagli arti e talvolta si estende al collo e al tronco. 8 sett. Movimenti generali si muove tutto il corpo, ma non si osservano né schemi distinti né sequenze di movimeti di parti del corpo. Possono provocare lo spostamento della posizione del feto e hanno un aspetto armonioso. 34

35 La fase prenatale: gli schemi motori fetali 9 sett. Singhiozzo spasmodica contrazione e brusco movimento del diaframma, che dura circa un secondo e si ripete rapidamente. 9 sett. Movimenti isolati del braccio e della gamba movimenti rapidi di estensione e flessione del braccio o della gamba, che possono essere accompagnati dalla rotazione dell arto senza l intervento di altre parti del corpo. 10 sett..movimenti respiratori regolare schema di movimento del diaframma, del torace e dell addome, talvolta accompagnato dall apertura delle mascelle e dall ingestione del liquido amniotico (non comportano l inspirazione di aria) sett..retroflessione, anteroflessione e rotazione della testa La testa viene lievemente spostata indietro, talvolta con apertura delle mascelle e movimenti della lingua, oppure la testa può ruotare da una parte all altra intorno all asse mediano. Lo spostamento in avanti della testa può essere accompagnato dal contatto mano-volto. 35

36 La fase prenatale: gli schemi motori fetali 10 sett..contatto mano-volto La mano tocca lentamente il volto e le dita si stendono e si flettono frequentemente. 10 sett..rotazione del feto Il feto può cambiare rapidamente posizione sia mediante una complessa rotazione della testa rispetto al tronco (tipo capriola), sia alternando dei movimenti di marcia con le gambe che determinano la rotazione intorno ai fianchi sett..allungamento e sbadiglio Sollevamento e rotazione delle braccia ed ampia e prolungata apertura delle mascelle, seguite da una rapida chiusura della bocca. 12 sett...movimenti delle dita Le dita si possono muovere indipendentemente le une dalle altre. 14 sett...rotazione della mano La mano si muove all altezza del polso, indipendentemente dal movimento delle dita. 15 sett...estensione completa Piedi e testa premono contro le opposte pareti uterine. 36

37 La fase prenatale: gli schemi motori fetali 18 sett...movimenti degli occhi Anche se il feto non può vedere nulla, non essendovi in utero luce sufficiente, si possono osservare dei movimenti di scansione laterale degli occhi ben controllati e di origine endogena sett Fase di stasi: calo dei movimenti fetali HP: formazione delle regioni superiori del cervello che moduleranno i comportamenti sino ad ora controllati dai centri sottocorticali?. 24 sett...suzione del pollice La mano è portata alla bocca e si osservano movimenti ripetuti delle mascelle. 24 sett...controllo più preciso dei movimenti, tra cui quelli di espressione del volto. 24 sett...attività controllata da cicli di sonno-veglia. 30 sett...sonno REM. 32 sett...il 70-80% del tempo è trascorso in sonno REM, associato con i movimenti di respirazione fetale. 37

38 La fase prenatale: qual è il significato funzionale della motricità fetale? u u L attività è importante per il benessere del feto: Es: mantiene la flessibilità delle giunture * pulcini: sono sufficienti 2 giorni di restrizione dei movimenti delle zampe nel feto per provocare malformazioni. * sindrome alcolica fetale: anormale articolazione degli arti dovuta a scarsa att. fetale. L attività consente la specializzazione e il consolidamento dell apparato muscolo-schelettrico e delle strutture del sistema nervoso che controllano il movimento L esercizio motorio sembra far sì che solo le connessioni sinaptiche più efficaci vengano mantenute, mentre le altre regrediscono fino a scomparire u L attività influisce sull organizzazione del sistema nervoso in modo indiretto: fornendo stimolazione ai sistemi sensoriali (tattile, vestibolare). Lo sviluppo prenatale è influenzato dal comportamento fetale e non dipende semplicemente dalla maturazione. Il comportamento fetale è uno dei fattori che determinano lo sviluppo prenatale. 38

39 La fase prenatale: qual è il significato funzionale della motricità fetale? Alcuni movimenti fetali hanno una funzione specifica durante la vita intrauterina. Es: rotazione fetale previene danni derivanti dal contatto prolungato con le pareti dell utero + aiuta ad assumere la giusta posizione per parto. Altri movimenti fetali sembrano non avere una funzione specifica durante la vita intrauterina, ma il loro esercizio ne garantisce la funzionalità nel periodo postnatale. Es: movimenti oculari, respiratori anticipazioni di movimenti necessari dopo la nascita, necessarie per il loro corretto sviluppo Alcuni movimenti fetali possono avere una specifica funzione durante la vita intrauterina e assolverne una diversa dopo la nascita. Es: suzione, deglutizione regolare la quantità di liquido amniotico rotazione riflesso dello stepping - comportamento di marcia 39

40 Continuità e discontinuità tra la vita pre e postnatale Somiglianze tra il feto e il neonato Il neonato nei primi giorni di vita somiglia molto al feto nelle ultime settimane di gestazione Es: identico repertorio di movimenti, ciclo sonno-veglia. Molti dei comportamenti motori riflessi presenti alla nascita vengono oggi interpretate come forme di adattamento all ambiente uterino Es: stepping neonatale/rotazione fetale (alternanza destra-sinistra nei movimenti delle gambe). Alcuni movimenti che hanno consentito l adattamento nell ambiente uterino continuano a svolgere una funzione cruciale nell emergere di nuovi comportamenti complessi nella vita postnatale Es: alternanza destra-sinistra nei movimenti delle gambe che consente la rotazione fetale/comportamento di marcia. 40

41 Continuità e discontinuità tra la vita pre e postnatale Differenze tra il feto e il neonato Reattività del neonato: è capace di produrre e modulare i propri movimenti in funzione delle caratteristiche della stimolazione Es: rotazione del capo o degli occhi in risposta a stimoli acustici o visivi. Le abilità motorie del neonato non compaiono con la nascita, ma il bambino le ha sviluppate e sperimentate durante la vita intrauterina. Lo sviluppo è un processo che inizia prima del momento della nascita. 41

42 Gli stati di sonno e veglia del neonato Il neonato presenta degli stati di sonno e di veglia ben organizzati, identificabili mediante l osserv. diretta del comp. e la registrazione della freq. cardiaca e respiratoria, dell elettromiogramma, dell elettrooculogramma. Si ripetono in modo ciclico durante la giornata, in media ogni 2 ore circa Sonno profondo (occhi chiusi, assenza di attività motoria e di mov. oculari) Sonno attivo (occhi chiusi, presenza di piccoli e bruschi mov. alle estremità degli arti, mov. oculari rapidi, detti REM) Veglia calma (occhi aperti con mov. oculari, piccoli mov. degli arti) AD ESEMPIO Veglia attiva (occhi aperti con mov. oculari, intensa att. motoria) Pianto e irrequietezza 42

43 La motricità del neonato: i riflessi Il repertorio motorio del neonato viene classicamente descritto in termini di RIFLESSI: comportamenti più o meno complessi che vengono prodotti in modo automatico in risposta a stimoli specifici. Riflesso pupillare contrazione della pupilla in risposta alla luce Riflesso patellare singolo calcio in risposta a colpo sul ginocchio Sussulto (startle) Riflesso di Moro Riflesso dei punti cardinali (rooting) Riflesso palmare (grasping) Babinsky flessione improvvisa delle braccia in risposta a un forte suono estensione delle braccia con le mani chiuse a pugno e inarcamento della schiena se la testa viene improvvisamente lasciata cadere la testa ruota nella direzione in cui la guancia viene stimolata le dita si chiudono a pugno se il palmo della mano viene stimolato se gli si accarezza la pianta del piede, prima stende le dita e poi le richiude 43

44 Riflesso palmare (grasping) le dita si chiudono a pugno se il palmo della mano viene stimolato 44

45 La motricità del neonato: i riflessi Marcia automatica (stepping) le gambe vengono ritratte e poi estese quando il bambino è tenuto in piedi con le piante dei piedi che poggiano su una superficie 45

46 La motricità del neonato: i riflessi I riflessi tonicoasimmetrici del collo o attitudinali Riflesso Tonico Asimmetrico del Collo (RTAC): quando il capo viene ruotato, estensione dell arto facciale e flessione dell arto craniale Riflesso Tonico Simmetrico del Collo (RTSC): la flessione del capo provoca flessione degli arti superiori e estensione degli arti inferiori, l estensione del capo provoca estensione degli arti superiori e flessione degli inferiori. Riflesso Tonico Labirintico (RTL): provoca un aumento del tono estensorio in posizione supina e un aumento flessorio in posizione prona. 46

47 La motricità del neonato: i riflessi La Reazione di Landau Reazione di Landau: quando il bambino viene sostenuto esclusivamente dall addome, solleva il capo e gli arti inferiori. 47

48 La motricità del neonato: i riflessi Reazione di raddrizzamento del collo sul corpo: da posizione supina, quando il capo viene ruotato, il corpo segue la rotazione del capo. Reazione di raddrizzamento del corpo sul corpo: da posizione supina, quando un arto inferiore viene ruotato, il corpo segue la rotazione dell arto. 48

49 La motricità del neonato : qual è il significato funzionale dei riflessi? IERI. Comportamenti innati che permettono l adattamento del bambino al nuovo ambiente. Forme innate di comportamento, che possiedono un valore adattivo in ambienti tipici di fasi passate dell evoluzione della nostra specie. Lo sviluppo della stabilità posturale è dovuta alla progressiva maturazione delle strutture corticali che integrano i riflessi posturali e le reazioni di raddrizzamento di origine spinale o sottocorticale. Il comportamento fetale e neonatale veniva inteso come un insieme di risposte automatiche, involontarie e prefissate a stimoli specifici, interamente pre-specificate per via genetica (in contrapposizione con l attività controllata volontariamente dell adulto). Utilizzati dai pediatri come indicatori di integrità neurale (scale di valutazione neurologica) 49

50 La motricità del neonato : qual è il significato funzionale dei riflessi? OGGI. Alcuni dei comportamenti che sono presenti alla nascita sono forme di adattamento all ambiente uterino Es: stepping / rotazione fetale: previene danni derivanti dal contatto prolungato con le pareti dell utero + aiuta ad assumere la giusta posizione per parto. Viene messo in discussione il ruolo esclusivo dei riflessi nella organizzazione e sviluppo della postura La prospettiva è mutata: I riflessi non sono un insieme di comportamenti automatici non appresi, interamente pre-specificati per via genetica. Molti possono essere comportamenti acquisiti tramite processi di apprendimento durante la vita fetale. La loro scomparsa è provocata dal fatto che non sono più utili e appropriati all ambiente extrauterino (fattori contestuali + maturativi). 50

51 La motricità del neonato: oltre i riflessi Il paradigma del RIFLESSO è insufficiente per spiegare la complessità del Sistema Nervoso del neonato. L Concezioni neurofisiologiche classiche: il SN del neonato è REATTIVO, ossia inerte fino a quando non viene stimolato a generare comportamenti motori in risposta a stimoli specifici. J Concezioni attuali: il SN del neonato è anche ATTIVO, ossia produce spontaneamente movimenti ritmici o fasici (generatori interni di movimento situati nei centri sottocorticali), ed è in grado di modulare la propria attività in funzione delle condizioni ambientali. 51

52 La motricità del neonato: oltre i riflessi I riflessi motori neonatali non sono così primitivi né automatici. La loro attivazione è dipendente dal contesto, ossia dall ambiente esterno + dallo stato neuro-comportamentale in cui si trova il bambino. Es: riflesso patellare presente negli stati di veglia attiva e sonno profondo, ma non in quelli di veglia agitata e pianto. grasping presente in stato di sonno leggero, più debole in stato di veglia attiva e assente in stato di sonno profondo. rooting si elicita più facilmente quando il bambino ha fame, piuttosto che dopo il pasto Il repertorio comportamentale motorio del neonato non è limitato ai riflessi Es: - orienta gli occhi e il capo verso uno stimolo acustico - orienta gli occhi e il capo verso uno stimolo visivo - insegue con gli occhi uno stimolo visivo in lento movimento comportamenti goal-directed, continuamente modificati in funzione dell info. sulla posizione dell oggetto 52

53 Neonato competente, dotato alla nascita di una serie di schemi motori coordinati che gli assicurano la sopravvivenza e lo preparano agli scambi con l ambiente fisico e sociale e all apprendimento. NB (1): Ciò NON significa che lo sviluppo motorio che avrà luogo nei primi due mesi di vita già presente in forma primitiva alla nascita NB (2): Ciò NON significa che lo sviluppo motorio consisterà nella progressiva combinazione di pattern già esistenti. 53

54 La motricità del neonato : il destino dei riflessi Molti riflessi presenti alla nascita scompaiono pochi mesi dopo la nascita, o vengono progressivamente modificati (altri rimangono presenti tutta la vita).? Perché i riflessi scompaiono, e come/da cosa vengono sostituiti? C è continuità tra i riflessi neonatali e i comportamenti motori che compaiono più avanti? 54

55 Scomparsa e ricomparsa della marcia Neonato Riflesso di marcia automatica Dopo il 3 mese Il riflesso di marcia scompare Fine del 1 anno Inizio della capacità di camminare TEORIA CLASSICA La marcia automatica viene inibita e soppressa dalla progressiva maturazione dei centri nervosi i quali generano la capacità maturata di camminare TEORIA DEI SISTEMI DINAMICI La marcia automatica scompare e ricompare come deambulazione grazie a fattori puramente fisici (forza nei muscoli) 55

56 Evoluzione dal riflesso di presa alla prensione Riflesso di presa Alla nascita Primo mese Due mesi Presente Indebolito Scompare Quattro mesi Prensione Compare Il movimento avviene sotto il controllo visivo 56

57 La motricità del neonato: il destino dei riflessi IERI. La scomparsa/modificazione dei riflessi è legata alla maturazione delle strutture corticali, che prendono il controllo del comportamento inibendo le strutture sottocorticali, responsabili dei riflessi. N.B. Rimanda all idea tradizionale che i riflessi siano comportamenti predeterminati interamente mediati dalle regioni filogeneticamente più antiche del cervello (strutture sottocorticali). NO: i comportamenti motori del feto nell ambiente uterino possono aver contribuito a determinare la forma dei riflessi (la nascita non è il punto di partenza dello sviluppo) Il passaggio da un controllo sottocorticale a quello corticale del comportamento motorio come evento on-off. NO: è un passaggio graduale che inizia nel periodo prenatale ed è caratterizzato da momenti di discontinuità. 57

58 La motricità del neonato: il destino dei riflessi IERI. Quattro passaggi attraverso i quali si sviluppa il comportamento di marcia: Nascita, Riflesso di stepping: i movimenti degli arti inferiori sono controllati da strutture sottocorticali Primi 4 mesi, Il riflesso scompare perché lo sviluppo delle strutture corticali inibisce le strutture sottocorticali 4-8 mesi, coordinazione dei diversi gruppi muscolari 8-14 mesi, le strutture sottocorticali e quelle corticali si integrano: emerge la marcia 58

59 La motricità del neonato: il destino dei riflessi OGGI. La scomparsa dei riflessi è vista come uno dei tanti cambiamenti/trasformazioni che avvengono nel comportamento motorio del bambino nei primi 2 anni, alle quali contribuiscono fattori di natura diversa: crescente funzionalità delle regioni corticali del cervello (Domanda: i comportamenti del feto e del neonato contribuiscono a determinare/orientare la riorganizzazione delle strutture cerebrali che porterà in seguito alla loro scomparsa?) valore adattivo in funzione del nuovo ambiente extrauterino: scompaiono quelli che non vengono utilizzati, ma possono essere mantenuti grazie all esercizio. Es: stepping fattori sistemici /contestuali, legati alla crescita della muscolatura o alle modificazioni nelle dimensioni/proporzioni del corpo. Es: stepping (lunghezza vs muscolatura delle gambe) Es: vedi teoria dei sistemi dinamici per reaching, grasping, stepping 59

60 General Movements Movimenti generalizzati Motricità spontanea del neonato, che si modifica al variare dei diversi stati comportamentali Movimenti spontanei che coinvolgono tutto il corpo Durano da pochi secondi a un minuto Iniziano gradualmente con progressione variabile dagli arti al tronco al capo (crescendo) Si esauriscono gradualmente (decrescendo) Nello stato di veglia sono continui, ma si riducono durante le attività che richiedono attenzione. La sequenza dei movimenti è variabile, così come la forza, l ampiezza e la direzione del movimento. Parametri di fluidità ed eleganza determinano il giudizio di normalità o anormalità del GM.

61 Criteri di normalità Variabilità continua di tutti i suoi «elementi» costitutivi: ovvero della forza, dell'ampiezza, della direzione, della velocità, della sequenza dei settori del corpo coinvolti progressivamente nel movimento. Variare continuo nelle sue dimensioni spaziali e temporali, all interno di uno stesso GM e di GMs successivi, che rendono il movimento diffondersi in modo assolutamente imprevedibile ai vari segmenti corporei. Indipendenza reciproca dei vari settori del corpo: il movimento di un arto può diffondersi alle spalle e al tronco ma può anche restare un movimento isolato dell'arto e, viceversa, un movimento del tronco può restare limitato al tronco o diffondersi agli arti. Ricchezza ed indipendenza dei movimenti fini distali, ovvero dei movimenti delle mani e dei piedi, sopratutto alle mani è facile riconoscere movimenti isolati di un singolo dito o movimenti in concerto di due o più dita. Eleganza di certi movimenti di flessione o estensione, pronazione o supinazione, della mano aperta del grande prematuro, movimenti che possono portare la mano a sfiorare o accarezzare il volto o a toccare altre parti del corpo e che si associano nel contempo ai suddetti movimenti delle dita.

62 I AMPIEZZA 1a prevalentemente piccola 1 1b prevalentemente grande 1c piccola e grande, senza vie di mezzo 2 Variabile II VELOCITA 1a costantemente bassa 1b costantemente alta 1c bassa e alta, senza vie di mezzo 1d non variabile 2 Variabile III SEQUENZE 1a solo movimenti sincronizzati 1b Disorganizzate 1c monotona con un solo GM 1d alcune parti del corpo non sono coinvolte nel movimento 2 ripetizione della stessa sequenza da un GM all altro IV SETTORI DELLO SPAZIO 1 non variabili 2 Variabili V FLUIDITA ED ELEGANZA 1a assente, senza rotazioni 1b assente, con poche rotazioni 2 fluente ed elegante, con molte rotazioni VI INIZIO E FINE 1a Brusco 1b piccole variazioni di intensità 2 graduale crescendo e decrescendo VII MOVIMENTI FINI DISTALI 1a Pugno 1b rari movimenti delle dita 1c solo apertura e chiusura sincronizzata delle dita 1d pochi movimenti variabili delle dita 2 varietà di movimenti delle dita e delle mani, rotazioni incluse VIII CARATTERI DEL MOVIMENTO 1a Crampiforme 1b Ipocinesia 1c Flapping 1d Tremolante 1e Repertorio povero 2 Variabile e complesso VALUTAZIONE GLOBALE N - A PUNTEGGIO data Esaminatore:

63 General Movements Movimenti generalizzati Nei bambini con sviluppo atipico: Repertorio dei GM povero Sequenza monotona e stereotipata I movimenti appaiono rigidi e mancano della usuale fluenza Gli arti e il tronco si contraggono simultaneamente e si rilasciano bruscamente

64 La crescita postnatale Alla nascita Lunghezza: 50 cm Peso: 3,200 Kg Circonferenza cranica: 35 cm A 1 anno Lunghezza: 75 cm Peso: 10,200 Kg Circonferenza cranica: 47 cm Dal 2 anno e per tutta l infanzia la crescita prosegue con un ritmo meno rapido

65 Lo sviluppo motorio nella fase postnatale z Lo sviluppo motorio nel 1 anno di vita riguarda principalmente l acquisizione di un controllo accurato sui movimenti del corpo, degli arti e della testa, per sviluppare 2 tipi di abilità motorie: GROSS MOTOR SKILLS: movimenti che consentono al corpo di muoversi nello spazio; coinvolgono attività muscolari ampie e diffuse. Consentono al bambino di percepire l ambiente circostante in modo nuovo e di socializzare. Es: correre, camminare, movimenti degli arti. FINE MOTOR SKILLS: movimenti più fini: coinvolgono attività muscolari più finemente sintonizzate sulle caratteristiche dell ambiente. Consentono al bambino di esplorare il nuovo ambiente, toccandolo e modificandolo. Es: movimenti delle mani, delle dita, del volto.

66 Lo sviluppo motorio nella fase postnatale z Alla nascita la testa è la parte del corpo di dimensione e peso maggiore. Durante il 1 anno, la crescita modifica le proporzioni del corpo, riducendo la dimensione della testa e aumentando quella delle gambe. Tale cambiamento nelle proporzioni del corpo permette anche l abbassamento del centro di gravità del bambino, favorendo il raggiungimento dell equilibrio necessario per camminare. Lo sviluppo motorio segue 2 direzioni: CEFALO-CAUDALE: il controllo del capo e dell asse corporeo precede quello degli arti. Es: prima solleva la testa, poi il torace, poi usa le gambe per gattonare. PROSSIMO-DISTALE: il controllo viene acquisito prima sui muscoli vicini alla parte mediana del corpo (gross motor skills), poi su quelli periferici (fine motor skills). Es: prima il controllo dei movimenti delle braccia, poi delle dita.

67 Lo sviluppo motorio nella fase postnatale z All inizio il neonato presenta: Ipertonia dei muscoli flessori degli arti Ipotonia dell asse del corpo. Postura sia prona che supina orizzontali con base di appoggio estesa a tutto il corpo Scarsa capacità di opporsi alla forza di gravità. z Prima tappa: CONTROLLO del CAPO Primi giorni: capo ciondolante a 1 mese: in posizione prona, solleva il mento a 2 mesi: in posizione prona, solleva testa e spalle a 3 mesi: in posizione prona si appoggia sugli avanbracci

68 Tappe nello sviluppo della postura Lo sviluppo motorio nella fase postnatale z Lo sviluppo dei movimenti volontari ha inizio con la capacità del bambino di sollevare/controllare i muscoli della testa, e prosegue attraverso una serie di passaggi universali: Posizione fetale Solleva il mento Solleva il torace Rolling ruota il bacino per girarsi dalla posizione prona a quella supina o viceversa Allunga le braccia e cerca invano di afferrare Siede con l aiuto di altri Siede in grembo, afferra gli oggetti Siede sul seggiolone, afferra oggetti appesi Siede da solo

69 Tappe nello sviluppo della deambulazione Lo sviluppo motorio nella fase postnatale Si regge in piedi con l aiuto di altri Si regge in piedi appoggiandosi ai mobili Procede carponi Cammina tenuto per mano Si alza in piedi appoggiandosi ai mobili Sale i gradini Sta in piedi da solo Cammina da solo

70 Controllo della postura seduta

71 Controllo della postura seduta L evoluzione del controllo posturale in posizione seduta (Green, 1995).

72 Controllo della postura Le fasi della sequenza di raddrizzamento dalla posizione prona (McGraw, 1945).

73 Cammino autonomo Larga base di supporto, minor lunghezza e maggior frequenza dei passi. Appoggio del piede di punta o di pianta. Oscillazione del tronco Braccia in posizione di guardia e prive di movimenti alterni Cammino plantigrado. Appoggio del tallone al contatto con il suolo. Movimenti alternati delle braccia coordinati a quelli delle gambe. Modulazione del movimento in funzione delle informazioni percettive.

74 Lo sviluppo motorio nella fase postnatale Vantaggi della posizione eretta: Amplia le possibilità esplorative Libera le mani x l esplorazione degli oggetti Facilita la capacità del bambino di rappresentarsi il proprio corpo come indipendente nello spazio Contribuisce alla individuazione e rappresentazione di sé E un forte impulso alla conquista dell autonomia

75 Lo sviluppo motorio nella fase postnatale Differenze individuali Rolling Strisciare sullo stomaco Gattonare mani/ginocchia Gattonare Mani/piedi Stare in piedi Stare seduto Strisciare da seduto

76

77 Lo sviluppo motorio nella fase postnatale L acquisizione di queste abilità è dovuta principalmente a: Maturazione del SNC Crescita della forza muscolare Sviluppo della postura e della capacità di bilanciamento Incremento delle capacità sensoriali e percettive Attività del bambino

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