Capitolo XI LA PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE RUSSA. 1. La Russia zarista: una periferia di vivace contraddittorietà

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo XI LA PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE RUSSA. 1. La Russia zarista: una periferia di vivace contraddittorietà"

Transcript

1 Capitolo XI LA PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE RUSSA 1. La Russia zarista: una periferia di vivace contraddittorietà È opinione comune, pur in presenza di un cospicuo numero di studi in senso contrario 1, che l industrializzazione russa sia tutta da ascrivere all età sovietica. Se con ciò si vuole intendere che la Russia geografica, comprendente anche l Ucraina, divenne una grande potenza industriale grazie alla industrializzazione forzata degli anni Trenta, questo è indubbiamente vero. Tuttavia quel processo industrializzante, con i costi sociali che comportò, si innestò su una precedente, e tutt altro che esigua, prima industrializzazione sviluppatasi, ancorché contraddittoriamente, negli ultimi decenni dell impero degli zar 2. La rivoluzione d Ottobre poggiò, del resto, su un robusto ancorché minoritario proletariato di fabbrica formatosi proprio in quel periodo. Questo capitolo intende ripercorrere, ancorché sommariamente, l approdo russo ad una modernizzazione di tipo occidentale che sembrò porre le basi di una rivoluzione borghese in grado di mettere la parola fine all autocrazia zarista. Così non fu, e le timide riforme avviate dagli ultimi due zar, Alessandro III 3 e il figlio Nicola II 4, naufragarono di fronte 1 Cfr. sull argomento The Cambridge Economic History of Europe, ai voll. The Industrial Revolution and After e The Industrial Economies: Capital, Labour, and Enterprises, Cambridge, Cambridge University Press, 1965 e 1978 [traduz. italiana: Storia economica Cambridge, voll. 6 e 7, Torino, Einaudi, 1974 e 1980], nonché i riferimenti bibliografici in tali volumi contenuti. 2 Dato che in questo capitolo viene usato il termine autocrazia [potere assoluto nelle mani di una sola persona], può essere interessante rammentare la formula con la quale a partire da Pietro il Grande iniziavano gli ukase [decreti] degli zar: Io, per grazia di Dio, Imperatore e Autocrate di tutte le Russie 3 Alessandro III ( ) regnò dal 1881 al

2 ai gravi problemi indotti dalla partecipazione russa alla prima guerra mondiale, e poi dalla rivoluzione bolscevica. Si può sostenere che il processo di industrializzazione russo, o meno enfaticamente la lenta transizione della Russia a forme di trasformazione manifatturiera di tipo moderno, si avviò a partire dall emanazione dello statuto di emancipazione che nel 1861, sotto il regno di Alessandro II 5, liberò una parte dei contadini dalla loro condizione di servi della gleba. Si trattò di una sorta di riforma agraria, limitata/limitatissima, che tuttavia consentiva a costoro di lavorare, traendone reddito, in fondi di cui sarebbero divenuti nel tempo proprietari a tutti gli effetti, anche se attraverso complicati meccanismi di riscatto. Ciò liberò energie individuali teoricamente disponibili ad indirizzarsi al lavoro manifatturiero; i fondi assegnati a questi primi ex-servi della gleba non avevano infatti dimensioni in grado di dare sostentamento a tutti i componenti delle loro famiglie, non pochi dei quali erano perciò costretti a cercare lavori alternativi. Tra il 1882 e il 1885 il governo di Alessandro III migliorò tale riforma, aumentando il numero di beneficiari, e soprattutto consentendo loro di muoversi anche fuori dai territori nei quali erano sempre vissuti. Fu tra queste persone, libere ormai di spostarsi da un luogo all altro, che l industria nascente andò a reclutare i lavoratori di cui aveva bisogno. Ma la trasformazione di un ex-contadino in operaio di fabbrica non era così semplice, dato che per il suo addestramento occorreva un periodo di tempo che variava dalle mansioni e dal settore nel quale veniva impiegato. Cosicché l utilizzazione di contadini nelle nuove fabbriche fu lento, e graduato nel tempo. Ma di crescente intensità, anche perché non fu raro che intere famiglie di ex-servi abbandonassero, cedendone i diritti, le terre loro assegnate, dando impulso a quel fenomeno di inurbamento nei centri industriali già noto nei primi paesi che sperimentarono il passaggio dalla manifattura tradizionale al sistema di fabbrica. L emancipazione giocò però nella prima industrializzazione un ruolo che andò al di là del reperimento di una manodopera precedentemente indisponibile : essa determinò infatti una capacità reddituale di chi rima- 4 Nicola II ( ), successo al padre nel 1894, fu travolto agli inizi del 1917 Rivoluzione di febbraio che pose fine all impero zarista. Il governo bolscevico, nato dalla successiva Rivoluzione d ottobre, decretò nel luglio del 1918 la sua condanna a morte, che fu eseguita il 17 luglio Con lui fu sterminata anche la sua famiglia. 5 Alessandro II ( ) regnò dal 1855 al neva nei fondi in grado di alimentare una qualche domanda di manufatti prima inesistente. L aprirsi di un mercato contadino ai beni di consumo, fu un fenomeno che si fece già evidente agli inizi degli anni 80 del secolo, da allora ampliandosi, anche se in maniera discontinua. Bisogna a questo proposito tener presente due elementi. Da un lato il forte incremento demografico, che portò la popolazione russa a crescere dagli 84,5 milioni del 1870 ai quasi 98 del 1880, per raggiungere i 113 milioni nel 1887, con un incremento durante tutto il periodo di quasi 1,7 milioni di unità all anno. E dall altro la natura altalenante del tenore di vita nelle campagne: le capacità di consumo dei contadini crescevano o si riducevano bruscamente, fino ad annullarsi, a seconda dell andamento stagionale dei raccolti e del verificarsi o meno di dure carestie, il che li rendeva per l industria una clientela in buona parte irregolare. Come dire che le grandi potenzialità d acquisto di manufatti del mondo agricolo rimasero a lungo inespresse, o meglio specificando che quel mercato rimase a lungo solo aggiuntivo, e marginale, rispetto a quello urbano. Ciò vale per il fronte delle industrie produttrici di beni di consumo, che dall emancipazione trassero beneficio soprattutto nel reperimento di manodopera, e solo parzialmente nel collocamento dei propri manufatti sull ancora incerto mercato rurale. Vi furono però attività e non solo quelle della grande possidenza agraria nobiliare che dalla liberazione dei servi furono fortemente danneggiate. Fu il caso delle industrie, ad esempio quelle situate negli Urali ed attive nella produzione di ferro e di ghisa, che utilizzavano in maniera quasi esclusiva manodopera servile. Queste fabbriche peraltro già penalizzate dall abbassamento, dopo la disastrosa guerra di Crimea ( ), dei dazi sul ferro d importazione praticamente si svuotarono dopo la liberazione dei servi. Così fu anche per quelle che producevano tessuti per le divise dell esercito imperiale, di prevalente proprietà nobiliare e situate in alcune aree della steppa a kilometri a sud di Mosca 6. Non fu così per le imprese di manifattura leggera use a lavorare per il mercato civile, come la generalità di quelle tessili, di piccola meccanica 6 Da questo punto di vista, è significativo il caso di Voronež, precoce e vivace città tessile già all inizio dell Ottocento. Nel 1856, e quindi prima dell emancipazione, erano ancora attive tre fabbriche impegnate nella produzione di tessuti per l esercito; nel 1865 non ne esisteva più nessuna! La circostanza è ricordata da R. Portal nel suo saggio L industrializzazione della Russia, p. 876: Storia economica Cambridge, vol. 6/II, cit

3 o del mobilio, le quali già impiegavano anche perché insistevano in un ambiente urbano solo lavoratori salariati, ancorché sottopagati. 2. Creazione di un industria, creazione di un mercato Accanto alle tipologie citate, la Russia zarista aveva peraltro sviluppato intense attività manifatturiere nel campo degli armamenti, e su di esse le élites dirigenti erano convinte potesse crescere un processo industrializzante simile a quello occidentale. Tale ipotesi tramontò sui campi di battaglia di Crimea, come riconobbe lo stesso ministro della guerra del tempo. Gli impacci e gli oneri di approvvigionamenti militari forniti da produttori inefficienti rivelarono tutto il ritardo dell economia russa rispetto alla Gran Bretagna, ma anche a paesi come la Francia e gli stati tedeschi. Gli esponenti filoccidentali di tali élites, forti del successo ottenuto imponendo ad Alessandro II il già citato statuto di emancipazione, ritenevano che la strada della modernizzazione del paese fosse ormai in discesa. Non era ovviamente così. L abolizione (parziale) della servitù della gleba non fu infatti accompagnata da misure rivolte alla creazione di un vero mercato concorrenziale, che si pensava si sarebbe formato spontaneamente. Il primo decennio del 900 avrebbe clamorosamente dimostrato la Russia era ancora sprovvista degli elementi minimali un libero mercato. Certo, la combinazione di una piccola-media proprietà contadina, in parte capitalistica, e di grande industria, in larga misura monopolistica, risultava potenzialmente stabile e per certi versi efficiente, grazie a un mercato della forza-lavoro extragricola ormai consolidato. Il ruolo dello stato rimaneva però ingombrante. Precedendo la domanda con la realizzazione di varie infrastrutture, il governo russo aprì e stabilizzò un mercato di vaste dimensioni fisiche e finanziarie. La costruzione delle ferrovie favori all interno e all estero la mobilitazione del capitale cui il governo assicurava un rendimento minimo garantito per la creazione di un sistema di comunicazioni e per lo sfruttamento delle risorse naturali. Fu un periodo tumultuoso, e per lo più caotico, come avvenne nelle costruzioni ferroviarie. Ma ad esso seguì una qualche positiva stabilizzazione, in parte guidata dallo stato, in parte esigenza naturale di una economia in rapida crescita. Ai primi avventurosi magnati delle ferrovie si sostituirono presto manager competenti, che seppero approvvigionarsi di risorse sugli emergenti mercati finanziari russi; e ciò non tanto facendo ricorso alla Borsa, che non svolse mai un ruolo particolarmente attivo nella crescita di società azionarie, bensì intrattenendo rapporti molto stretti con le nuove banche commerciali, spesso banche miste improntate all esperienza tedesca del credito a medio-lungo termine. Il tema del credito, è noto, fu cruciale in tutti i processi di industrializzazione, e quindi anche in un paese come la Russia dove il capitale di rischio delle società azionarie era modesto rispetto all entità degli investimenti nei quali si impegnavano, da cui il ricorso ad ingenti prestiti bancari. La fragilità di tali strutture societarie favorì le intese tra concorrenti per evitare dannose guerre commerciali, e avviò una rapida cartellizzazione dell economia che fu in parte favorita dallo stato di fronte alla depressione del primo 900. I cartelli, indubbiamente, rafforzarono la posizione dell imprenditoria nazionale, che in misura crescente, e già agli inizi del nuovo secolo, presero il posto di quegli operatori stranieri che avevano dato avvio alla prima infrastrutturazione industriale del paese. La crescita dell industria fu significativa, benché malsicura ed in termini assoluti poco estesa, come dimostrano le limitate aree in cui essa avvenne: la città di Mosca e, parzialmente, il suo circondario; le regioni centrali della Russia europea; la capitale San Pietroburgo 7 ; le città del Baltico ed alcuni territori lungo il corso del basso Don e del Dnepr e le regioni a sud degli Urali. Oltre ad esse conviene ricordare che il governo zarista favorì una qualche industrializzazione anche in alcune località della Polonia russa, pur se eccentriche rispetto alle aree forti testé menzionate. Qualche dato, riferito agli inizi del 1890, può essere di qualche utilità: - la Russia già possedeva chilometri di ferrovie; - gli operai erano circa , di cui la maggior impiegata nell industria tessile, il che testimonia della fragilità del secondario russo, peraltro comune ad altri paesi periferici, come ad es. l Italia. 7 San Pietroburgo, fondata nel 1703 da Pietro il Grande, venne nel tempo correntemente chiamata Pietroburgo, fino a quando negli ultimi decenni dell 800 assunse il nome di Pietrogrado. In queste pagine si userà sempre la denominazione originaria

4 E, tuttavia, la capitalizzazione delle imprese tessili russe risultava ben maggiore di quella esistente nella nostra penisola; - la produzione annuale di carbone era cresciuta del 1200% rispetto al 1860, raggiungendo i 6,6 milioni di tonnellate; - la produzione di ferro e acciaio, sempre rispetto al 1860, risultava più che raddoppiata, con un valore di 2 milioni di tonnellate annue; - il bilancio dello stato risultava in trent anni raddoppiato, ma con un peso degli interessi sul debito pubblico di ben quattro volte maggiore: il che stava a significare che il servizio del debito rappresentava il 28% delle uscite complessive, con ciò compromettendo di molto la possibilità di una politica economica espansiva che pure era negli obiettivi del governo dell epoca. Lo sviluppo dell industria aveva nel frattempo portato alla nascita di un combattivo proletariato urbano che ben presto, e malgrado le repressioni poliziesche, incominciò ad organizzarsi nei primi sindacati clandestini, entrando in contatto con le idee socialiste e comuniste che si stavano diffondendo in Europa. Alla fine del XIX secolo i ritardi/contraddizioni di quel processo industrializzante sul quale avevano puntato le élites modernizzatrici, e la debolezza di una politica estera che non riusciva a costruire alleanze utili a favorire una positiva transizione interna, avevano raggiunto proporzioni preoccupanti, tanto che all interno del governo zarista alla fine passò pur non senza contrasti il duro programma economico del ministro delle Finanze Sergej Witte 8, incentrato su un forte indebitamento sull estero finalizzato (con il rafforzamento del cambio internazionale del rublo che sarebbe derivato dall implementazione delle riserve monetarie) sia ad agganciare la valuta russa all oro, sia a sostenere la crescita dell industria pesante e, soprattutto, l ambiziosa realizzazione della ferrovia Transiberiana 9 : la quale doveva essere segno non tanto immateriale della nuova 8 S. Witte ( ), fu un importante dirigente di imprese ferroviarie, passato nel 1889 a reggere la Direzione degli Affari ferroviari del governo imperiale. Ebbe una rapida carriera politica, dato che nel febbraio 1892 venne nominato ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, incarico che mantenne anche quando nell agosto di quell anno fu posto a capo del ministero delle Finanze dove rimase ininterrottamente fino al Per un breve periodo, tra il 1905 e il 1906, fu anche Primo Ministro di Nicola II. 9 La Transiberiana, la cui costruzione fu avviata nel 1891, andò a collegare Mosca (e quindi la Russia europea con le sue nascenti aree industriali) alle regioni centrali Grande Russia. In sostanza, Witte giocò ad un tempo una partita di politica economica e di politica internazionale. La sua azione portò ad esiti, che se per certi versi fu positiva sul campo delle relazioni con gli altri grandi paesi, risultò contraddittoria dal punto di vista interno. Malgrado la profonda depressione economica che colpì l economia mondiale sulla fine del secolo, la produzione russa di carbone, ferro, acciaio e petrolio triplicò nel decennio , mentre lo sviluppo delle ferrovie raddoppiò, rendendo la rete ferroviaria seconda per lunghezza solo a quella del più grande paese industriale del mondo, gli Stati Uniti. E tuttavia mancò quella crescita della produzione di grano, che negli intendimenti di Witte doveva innescare un incremento virtuoso delle esportazioni, che invece si contrassero pericolosamente. A ciò si aggiunse che la crescita del tenore di vita urbano fece lievitare la domanda di beni di consumo, solo in parte soddisfatta dalla ancora insufficiente produzione locale, da cui una conseguente lievitazione delle importazioni. Talché il risultato fu che il servizio del debito pubblico, ora più oneroso, e il crescente scompenso della bilancia commerciale, portò a un raddoppio del deficit dello stato: con costi sociali elevatissimi, dato che si cercò di farvi fronte con una più pesante imposizione fiscale che colpì in modo particolare i contadini, e più in generale tutta l agricoltura. Ma vediamo meglio i singoli aspetti, a partire dall emancipazione. 3. Mercato del lavoro e infrastrutture Alla vigilia dell emancipazione, la manodopera industriale comprendeva servi della Corona nelle fabbriche statali e nelle miniere dello Stato, servi possessionali e servi curtensi. Molti di meno erano invece i lavoratori salariati, concentrati nelle della Siberia e all estremo oriente dell impero fino al confine cinese. La sua lunghezza, da Mosca a Vladivostock, è di km, il che la rende in assoluto la più grande strada ferrata mai costruita. La grande infrastruttura, che fu presentata all Esposizione Universale di Parigi del 1900 ricevendo un premio per la qualità ingegneristica del progetto, venne completata ed entrò in funzione nel La forza lavoro impiegata nei momenti di massimo sforzo costruttivo arrivò a contare circa 90 mila uomini, molti dei quali condannati ai lavori forzati. In migliaia morirono per le terribili condizioni di lavoro. Il limite dell opera era tuttavia costituito dall essere a binario unico, e fu solo in età sovietica che esso venne raddoppiato

5 produzioni tessili rivolte al mercato, e in poche altre attività sempre dirette ai consumatori privati. I metodi di gestione dei servi erano corrispondenti a quelli di reclutamento: coercizione e brutalità erano la norma. Sebbene limitato sino al 1906 dagli oneri di riscatto dei fondi attribuiti ai servi liberati, e dalla lentezza con la quale fu loro consentito il diritto di potersi muovere dai luoghi di residenza, si può sostenere che fu l emancipazione a consentire la nascita di un vero mercato del lavoro 10. Gli stessi storici sovietici sono concordi nel sottolineare come fu proprio l emancipazione a creare le precondizioni dell industrializzazione capitalistica e un notevole impulso a un moderno sviluppo agricolo. Anche se come ricorda M.C. Kaser lo stesso Lenin aveva sostenuto che i ceti contadini già prima della riforma avevano iniziato a differenziarsi in borghesia rurale e proletariato agricolo, pur all interno di un protocapitalismo ancora fortemente condizionato dal potere statale 11. Kaser, a questo proposito afferma che, in realtà, anche prima del 1861 «i datori di lavoro (fossero funzionari dello Stato o proprietari privati) avevano preso l abitudine di ricorrere in parte a manodopera salariata; di fronte a operai che potevano rifiutarsi di lavorare per loro, o recarsi altrove alla ricerca di paghe più elevate, essi erano indotti a valutare con attenzione molto maggiore che in passato l opportunità di sostituire la forza-lavoro con investimenti di capitale. In breve essi cominciavano a imparare il mestiere di capitalisti» 12. Ed a proposito dell interventismo statale, egli ricorda come negli ambienti intellettuali «il fatto che lo Stato si arrogasse il potere di intervenire direttamente nel mondo della produzione era oggetto della stessa ostilità che veniva tributata alla polizia o ai governatori di provincia nella vita politica e sociale. Nel 1857, Herzen 13 paragonava un economia diretta dallo Stato a Genghiz khan con ferrovie e telegrafi. D altra par- 10 Cfr. G. Von Rimlinger, The Expansion of the Labour Market in Capitalist Russia, , Journal of Economic History, XXI, M.C. Kaser, L imprenditorialità russa, in Storia economica Cambridge, vol. 7/II, cit., p Ibidem. 13 Conviene ricordare che il citato Aleksandr Ivanovi Herzen ( ), scrittore e filosofo, è considerato tra i più grandi intellettuali russi dell Ottocento. Di origine aristocratica, egli fece della libertà la propria bandiera opponendosi vivacemente all autoritarismo zarista, e battendosi per i diritti dei contadini. Anche per questo egli è spesso ritenuto uno dei primi pensatori del populismo russo. Morì in esilio a Parigi. te, scontento dei risultati cui aveva dato luogo l azione pubblica [ e] dopo che la disfatta militare [in Crimea] aveva messo in luce il caos dei servizi di approvvigionamento e delle industrie di cui era responsabile, il governo desiderava l instaurazione di un mercato che gli permettesse di coordinare le proprie attività con quelle di imprenditori indipendenti» 14. Parlare di coordinamento come fa Kaser, anche se solo a proposito di un miglioramento nel sistema degli approvvigionamenti militari, è in realtà riduttivo. Le dimensioni dell impero degli zar (un sesto delle terre emerse del pianeta, come spesso si usava ricordare) richiedeva indubbiamente un potere in grado non solo di coordinare il mondo dei produttori, ma anche di creare davvero un mercato nazionale e di dotarlo di quelle infrastrutture che lo rendesse davvero tale. A partire dalle grandi vie di comunicazione, il vero tallone d Achille del gigante russo: basti pensare alle difficoltà con le quali le derrate prodotte nelle campagne arrivavano nei centri urbani, stante il virtuale isolamento di molte aree del paese. Per cui uno stato che si fosse limitato, nella situazione di estrema arretratezza sia dell agricoltura che delle produzioni manifatturiere, al solo coordinamento, avrebbe fallito l obiettivo della modernizzazione. L autocrazia zarista va letta anche in questi termini, tenendo però presente che essa, più che in capo al sovrano pro tempore, era più concretamente nelle mani di un variabilmente razionale sistema di governo, nel quale accanto al ceto nobiliare cominciò, proprio dopo la disfatta in Crimea, fare la loro comparsa un ceto borghese, senz altro minoritario, ma portatore di interessi concreti, che proprio allo sviluppo di una industria degna di tal nome e a un efficace sistema distributivo poneva attenzione. Nella partita della infrastrutturazione del paese si giocò, perciò, una sottile e difficile partita di potere che aveva a che fare proprio con la modernizzazione del sistema-paese. L unificazione, e l articolazione, dell immenso potenziale racchiuso nel grande paese fu il tratto distintivo di un azione che iniziò, così si può sostenere, con l avvio del business ferroviario, a partire dalla linea di poco più di 700 kilometri che, completata nel 1851, andò a collegare la capitale San Pietroburgo a Mosca 15. Anche se non mancarono significati 14 M.C. Kaser, L imprenditorialità russa, in Storia economica Cambridge, vol. 7/II, cit., p Si trattava della ferrovia Nikolaevskaja, dal nome dello zar Nicola I ( ) che l avviò nel Il suo regno, iniziato nel 1825, fu caratterizzato da una politica accentuatamente reazionaria, nella quale l unico elemento di (una qualche) mo

6 simbolici, il collegamento tra la nuova e la vecchia capitale testimoniava che, ancor prima della svolta post-crimea, si avvertiva la necessità di coinvolgere nel progetto di (ancora inconsapevole) modernizzazione del paese quel-la che ancora era l unica area manifatturiera russa. Fu il primo passo di una lunga avventura. Una più equilibrata diffusione spaziale delle attività economiche, che solo la ferrovia poteva consentire, era indispensabile per la valorizzazione di miniere e terre molto lontane. Ma la creazione della rete ferroviaria poteva essere utile, ce se ne accorse più tardi, per evitare anche le concentrazioni operaie ritenute pericolose dal potere, disperdendole lungo la rete. La Transiberiana e le linee di Orenburg e Taskent diedero luogo a interi nastri di colonizzazione contadina ovunque le condizioni naturali lo permisero; quanto più i contadini cui era stata elargita l emancipazione dalla servitù si fossero trovati lontani dalle sedi urbane, tanto meno avrebbero potuto contare sui sistemi tradizionali di trasporto delle merci al mercato cittadino o alle fiere mediante i loro carri, e tanto più avrebbero dovuto perciò sostiene Kaser servirsi delle ferrovie offrendo così nuovi spazi all intermediazione capitalistica e incrementando le esportazioni. Il rinnovamento dei modi di trasporto nel commercio granario fornì un contributo rilevante all espansione di una moderna intermediazione. L approvvigionamento, la commercializzazione e l esportazione esigevano del resto un livello di investimenti connessi al maggior volume delle transazioni e alle distanze crescenti che finì per emarginare, fino a farli scomparire, i mercanti tradizionali usi ad operare sui corsi d acqua. La ferrovia trasportava le derrate non solo più velocemente, ma soprattutto a costi unitari decrescenti facendole arrivare, senza costose rotture di carico, ai porti del Mar Nero e del Baltico. La costruzione da parte dello stato di vie di comunicazione non rappresentava, in realtà, una novità neanche in Russia. Era dall epoca di Pietro dernità fu appunto rappresentato dalla menzionata, e prima, linea ferroviaria del paese. Linea che, peraltro, implicò costi altissimi e tempi elevati di esecuzio-ne: e fu probabilmente questo negativo esempio che spinse i governi dei suoi suc-cessori ad affidarsi all iniziativa privata. In realtà, questa ferrovia fu preceduta, nel 1837, da un breve collegamento (una trentina di km) che univa San Pietroburgo a Zarskoe Selo (l odierna Puškin), una cittadina dove esisteva residenza estiva degli zar. il Grande che ciò avveniva 16. Ed anche il fatto di garantire alle società ferroviarie private una determinata redditività del capitale investito, non era una novità in Europa, salvo che nel caso della Gran Bretagna. Ovviamente, le erogazioni statali alle compagnie ferroviarie potevano assumere forme diverse, come avvenne in Italia dove ad esse veniva corrisposto un contributo monetario per ogni chilometro percorso dai convogli ferroviari. La logica era comunque la stessa: dato che gli stati non avevano, salvo che nella fase iniziale 17, le risorse sufficienti per finanziare le costruzioni ferroviarie essi lasciavano presto mano libera alle compagnie private garantendo però loro sotto forme diverse, ma analoghe negli effetti un qualche (proficuo) ritorno degli investimenti. Essendo la mobilità delle merci e delle persone un interesse primario degli stati, questi se ne facevano in buona sostanza carico, sovvenzionando di fatto le tratte non remunerative 18. Sergej Witte, il già citato ministro delle Finanze 19 di Nicola II, fece 16 Qualche esempio? La Gosudareva doroga [strada Gosudareva] costruita nel 1702 tra il Mar Bianco e il lago Onega, o il successivo canale di Vyssij Volocov che andò a collegare il Baltico e il sistema Caspio-Volga. 17 Per la Russia fu il caso della ricordata ferrovia San Pietroburgo-Mosca. 18 Ancor oggi accade, e pure in Italia. Le tariffe ferroviarie e del trasporto su gomma, sia urbano che extraurbano, non sono sufficienti a coprire i costi, cosicché lo stato interviene con un contributo chilometrico a garantire l equilibrio economico delle imprese che gestiscono tale servizio. Nel caso italiano, dove tali imprese sono generalmente di proprietà pubblica, tale contributo non remunera il capitale limitandosi a ripianare i costi. 19 Witte è considerato da Kaser anche se con toni un po eccessivi un personaggio che «nella formazione del sistema economico russo, non ebbe paragoni nei secoli che intercorsero tra Pietro il Grande e Stalin»: M.C. Kaser, L imprenditorialità russa, in Storia economica Cambridge, vol. 7/II, cit., p In gran parte ciò è vero: il conte Sergej Jul evi Vitte ( ) ma per i suoi interlocutori occidentali il cognome veniva trascritto come Witte, e tale è rimasto nella nostra storiografia economica aveva una visione complessiva dell economia russa, tutt altro che riducibile alla sola questione ferroviaria in cui spesso il suo ruolo viene circoscritto. Fu studioso di finanza, di questioni fiscali e monetarie (abbiamo ricordato l arrischiata, ma alla fine positiva operazione che portò il rublo nel sistema aureo), ma soprattutto, e da questo punto di vista in occidente è stato poco studiato, il vero attore della politica economica pre-rivoluzionaria, giocando abilmente tra l interesse primario di favorire l imprenditoria nazionale e la necessità di attirare/mantenere la presenza dei capitali stranieri. Da cui una attenzione particolare alla finanza francese, risultandogli quella tedesca eccessivamente invadente, e comunque poco disponibile a mediazioni cui invece lui, e quindi il governo, non intendevano rinu

7 del controllo statale delle ferrovie uno dei punti centrali della sua politica interna. Politica non senza contrasti con le compagnie impegnate in tali attività, dato che mentre Witte intendeva fossero privilegiati i collegamenti tra i centri urbani nella convinzione che lì l economia sarebbe maggiormente cresciuta, le compagnie puntavano alla più veloce redditività che ad esse poteva derivare dalla intensificazione delle costruzioni nelle aree di recente industrializzazione (il bacino del Donec 20 prima di tutto, e poi l area del Baltico). Al di là dei contenziosi di routine, rimane il fatto che le costruzioni ferroviarie innescarono attraverso le commesse rivolte all interno una crescita virtuosa di alcuni settori, invero strategici. Ne trasse giovamento l ammodernamento della produzione industriale di carbone, acciaio e di manufatti meccanici 21 ; ma il risultato fondamentale, che potremmo definire a valle, fu quello di dare un decisivo contributo all unificazione e alla stabilizzazione del mercato dei beni di consumo, grazie a una rete di trasporto-merci le cui potenzialità eccedevano ampiamente (un altra contraddizione della crescita russa) la domanda effettiva. Il governo si era peraltro anteriormente cimentato altresì nel mettere a punto altre forme di comunicazione, indispensabili alla concretizzazione del mercato nazionale: tema, quest ultimo, cruciale non solo per paesi immensi come la Russia ma anche per paesi di molta più limitata dinunciare. Di fatto, anche se non formalmente, Witte giocò a un tempo il ruolo di ministro finanziario e a surroga quello di capo del governo e di ministro degli Esteri. Era il suo nome a fare aggio nei rapporti internazionali, e per lungo tempo determinò la politica del paese. Non pochi dei suoi provvedimenti e in questo rileva l annotazione di Kaser, anche se non esplicitata furono recuperati, e aggiornati, dalla NEP avviata da Lenin, soprattutto per quanto atteneva la politica agricola. Cfr. su Witte un testo datato, ma tuttavia illuminante su alcuni aspetti della sua politica: T.H. von Laue, Sergei Witte and the Industrialization of Russia, New York, Columbia University Press, Il Bacino del Donec, noto anche come Donbass, è il bacino dell omonimo fiume che attraversa parte della Russia e dell Ucraina. Il nome Donbass proviene dalle miniere di carbone che lì vennero scoperte e messe a frutto. Da questo lungo corso d acqua (poco più di un migliaio di kilometri), prese nome la città di Donec k, fondata nel 1869 da un uomo d affari gallese, John Hughes, che costruì uno stabilimento di acciaio, sfruttando altresì nelle vicinanze sia giacimenti di minerali ferrosi che di carbone. Fu a lungo una città industriale, poi distrutta dai tedeschi nella seconda guerra mondiale, ancorché se di lì a poco quasi completamente ricostruita. 21 Ciò, in realtà, riguardò quasi esclusivamente la costruzione dei carri ferroviari, mentre la maggior parte delle locomotive proveniva dalla Germania e dalla Francia. mensione, come già si è avuto modo di annotare per l Italia. Il sistema postale era stato completamente riorganizzato, in parte ispirato a modelli occidentali ancorché in ritardo rispetto a paesi anche molto piccoli 22. il primo francobollo russo da 10 copechi emesso nel 1858 La riforma postale fu accompagnata dall avvio della rete telegrafica, anch essa tardiva rispetto ad altri paesi, ad esempio gli Stati Uniti dove l utilizzazione commerciale del telegrafo partì, dopo una sperimentazione del Post Office federale, già nel E, tuttavia, la realizzazione di una prima maglia infrastrutturale in Russia fu abbastanza rapida, anche perché la tecnologia di una rete telegrafica richiedeva strutture fisse molto più leggere, ed economiche, rispetto a quelle ferroviarie. Ma torniamo alle ferrovie. Già abbiamo accennato alla lentezza ed ai costi di costruzione della Nikolaevskaja da San Pietroburgo a Mosca. Già abbiamo accennato come quella (negativa) esperienza a spinse i successivi governi imperiale a delegare le nuove costruzioni all iniziativa privata, secondo il modello contrattuale di tipo francese della concessione a costruire e gestire, ancorché con la garanzia statale di un interesse minimo sulla entità degli investimenti. Protagonista di questa nuova stagione fu soprattutto il ministro delle Finanze Reutern, che resse quel di- 22 Uno dei modi di valutare la modernità di un sistema postale è, da almeno un secolo, vedere quando fu introdotto il sistema di affrancamento della corrispondenza, con quanto ciò implicava in termini di organizzazione complessiva del servizio. Il primo francobollo in assoluto, è noto, fu quello emesso nel Regno Unito nel 1840, il famoso Penny black. Seguirono Svizzera e Brasile (1843), Stati Uniti (1847), Francia e Belgio e Baviera (1849), Austria (1850), Regno di Sardegna (1851). Il primo francobollo russo venne emesso, invece, solo nel Indubbiamente tardi, anche se conviene tenere a mente le enormi dimensioni dell impero zarista, e le maggiori difficoltà organizzative che ciò implicò. E, tuttavia, il nuovo sistema non tardò ad andare a regime, almeno nelle aree più popolate

8 castero dal 1862 al 1878 durante il regno di Alessandro II. Attorno a lui operarono molti dei pionieri delle ferrovie, con i quali intrattenne rapporti non sempre limpidi. Così successe con P.G. von Derviz, che ebbe tuttavia il merito di collegare efficacemente Mosca a Kozlov (oltre 800 km di tracciato). Alcuni di questi divennero ricchissimi, affiancando presto al business ferroviario altre proficue attività, come capitò a Samuel Poljakov, che da modesto impiegato postale si fece imprenditore, realizzando in soli quattro anni e linee Kozlov-Rostov e Kursk-Taganrog (più di km la prima, quasi 900 la seconda), e per di più a metà del costo inizialmente previsto. Si trattò di due ferrovie economicamente strategiche, dato che misero in comunicazione le regioni cerealicole centrali con i porti del Mar Nero. Un altro costruttore di spicco fu Ivan S. Blioch che, in particolare, realizzò la linea Libau-Romny per collegare il Baltico con i centri cerealicoli dell Ucraina, nonché il tracciato Odessa-Brest. Di origini modestissime, egli era entrato nel campo ferroviario come subfornitore di materiali, trasformandosi poi in imprenditore. All apice della carriera, diede vita all Associazione delle ferrovie sudoccidentali 23. Alquanto diversa fu la carriera imprenditoriale di Savva Mamontov, che proveniva da una cospicua famiglia di grandi mercanti nel settore delle bevande alcoliche. Uomo di svariati interessi (nel 1885 diede vita a una società operistica privata per promuovere l attività di compositori quali Musorgskij, Rimskij-Korsakov e Cajkovskij), egli sviluppò le reti ferroviarie che, a nord di Mosca, andarono a collegare la capitale con le città di Jaroslavl, Vologda e Arcangelo. E, tuttavia, la crisi finanziaria che colpì la Russia tra il 1900 e il 1903, lo travolse al pari di altri grandi costruttori. Lo stato non fu tuttavia del tutto estraneo alle costruzioni ferroviarie, trovando stretta la ricordata pratica delle concessioni a costruire e gestire alla quale aveva precedentemente deciso di autolimitarsi. Tra il 1881 e il 1886, ad esempio, ma poi la cosa si replicò anche per la Transiberiana, il governo si attribuì nuovamente il ruolo di principale promotore del- 23 Si trattò di una delle prime associazioni imprenditoriali russe, che fu peraltro utile a Blioch per raccogliere i materiali che poi gli servirono per scrivere, e pubblicare (1878) uno studio di particolare interesse, L influenza delle ferrovie sulla vita economica della Russia, ancor oggi molto citato nella letteratura di settore. In questa associazione lavorarono anche due futuri ministri delle Finanze, Vysnegradskij e il già ricordato Witte, il che testimonia del legame tra costruzioni ferroviarie ed élites politiche. l industrializzazione, in parte a causa di una caduta nel tasso di crescita. Nel campo ferroviario, anziché limitarsi a garantire la redditività dei capitali investiti, il Tesoro cominciò a comprare azioni ferroviarie, giungendo a detenere all inizio del 900 partecipazioni per poco più del 75% dell intero capitale delle varie compagnie, valutato in milioni di rubli La infrastrutturazione giuridica e finanziaria Vi è una singolarità nella contraddittoria, e se vogliamo ondularoria, industrializzazione russa; ed è che un paese arretrato si pose presto il problema di dotarsi di istituzioni finanziarie in grado di supportare l enorme stock di investimenti necessario alla modernizzazione di un economia arcaica. Certo, ci si arrivò per gradi, ma prima di altri paesi periferici, se solo si pone a mente la difficoltà di riformare la vetusta (e vincolistica) legislazione sulle società anonime nella pur piccola Italia, o di costruire un qualche sistema bancario degno di questo nome 25. Certo, le costruzioni ferroviarie funzionarono da volano, dato che con i capitali stranieri che arrivarono a sostegno delle stesse giunsero anche investimenti che servirono da abbrivio a un primo sistema di fabbrica. Permanevano però non pochi remore allo sviluppo di un capitale di rischio, locale o straniero che fosse, in grado di sviluppare tutte le sue potenzialità. Un primo passo in tale direzione fu rappresentato dalla riforma della giustizia civile e, soprattutto, dei codici commerciali, nel 1864 rappresentò una vera e propria, e per certi versi rivoluzionaria, infrastrutturazione giuridica del paese, che portò decisi cambiamenti nell ordinamento normativo riguardante le attività economiche. Cosicché il mondo degli affari cominciò a disporre di un «sistema legale in 24 Nel 1912 il valore di tali partecipazioni era sceso al 67%, ma più per gli incrementi nell estensione delle varie reti che per un qualche disinvestimento da parte dello stato. Per dare un idea dell incidenza pubblica nell investimento ferroviario, basti ricordare che è stato calcolato come nel periodo le nuove sottoscrizioni azionarie e/o l acquisto di azioni ferroviarie sul mercato da parte del Tesoro abbiano comportato un esborso annuo di ca. 120 milioni di rubli. Dati tratti da M.C. Kaser, L imprenditorialità russa, in Storia economica Cambridge, vol. 7/II, cit., p Si veda qualche spunto al capitolo X

9 grado di rispondere alle esigenze proprie delle relazioni e delle istituzioni commerciali moderne con imparzialità, flessibilità, prontezza e prevedibilità» 26. La prevedibilità, anzitutto: elemento fondamentale in un paese nel quale la giustizia era sempre stata aleatoria, o meglio, il più del-le volte, assolutamente discrezionale. Pur se ancora con qualche incertezza, quell atto legislativo determinò la nascita di un mercato garantito dalla legge in materia di contratti a lunga scadenza, e quindi anche di quel particolare contratto rappresentato dalle emissioni azionarie e dalle transazioni relative ai titoli delle stesse, favorendo l afflusso dei capitali stranieri ma anche, e soprattutto, la ventata di ottimismo, giuridico verrebbe da dire, che alimentò una improvvisa propensione del risparmio interno ad indirizzarsi agli investimenti di rischio 27. E tuttavia ciò non sarebbe stato sufficiente se non fossero contemporaneamente sorte istituzioni finanziarie in grado di supportare questa euforia degli investitori. Si può far datare il loro comparire a partire dalla costituzione, nel 1860, di un istituto centrale d emissione. Pochi anni dopo (1864) nacque la prima banca commerciale, cui presto seguirono numerose altre; a San Pietroburgo nel 1875 ne esistevano già 25, e a Mosca ne erano nel frattempo sorte altre 5. Ma, accanto a queste, si svilupparono presto le Associazioni di mutuo credito (qualcosa di simile alle banche popolari promosse in Italia da Luigi Luzzatti) e le banche municipali: nel 1875, le prime superavano ormai la ottantina, mentre le seconde avevano quasi raggiunto le 250 unità. A queste, che muovevano essenzialmente il risparmio urbano, si unì nel 1883 la Banca fondiaria dei contadini che si attivò, con un numero crescente di sportelli, nella raccolta del piccolo risparmio rurale. La crescita del numero di istituti bancari si ri-fletté positivamente sullo sviluppo economico: se fino al 1861 la raccolta delle poche banche 26 W.G. Wagner, Tsarist Legal Policies at the End of the Nineteenth Century. A Study in Inconsistencies, Slavonic and East European Review, LVI, 1976, p Qualche dato è, al proposito, significativo, e riguarda le sottoscrizioni azionarie nelle compagnie ferroviarie. Tra il 1851 e il 1860 dei 178 milioni investiti, quasi 130 venivano dall estero. Dei 700 milioni di capitale azionario emesso tra il 1861 e il 1870, oltre il 65% venne sottoscritto da cittadini russi, il che testimoniava del clima di fiducia che la riforma del 64 aveva innescato tra i risparmiatori. esistenti (si trattava, in genere, delle c.d. Banche di risparmio 28 ) indirizzava gli impieghi prevalentemente ai titoli si stato, nel 1876 la situazione appariva molto diversa, stante che l attivo dei nuovi e numerosi istituti era nella stragrande maggioranza costituito da azioni ferroviarie e da obbligazioni ipotecarie su fondi agri-coli. Se l investimento dei singoli investitori, ma più ancora quello delle banche, si indirizzava al mercato azionario, quest ultimo appariva comunque ancora arretrato. Certo, esisteva una Borsa, sorta a San Pietroburgo fin dal 1703, ma solo una piccola parte delle transazioni (sia che in merci che in titoli) passava di lì, la maggior parte avvenendo direttamente tra venditori [le società emittenti, nel caso di titoli azionari] e compratori. Pesò a lungo, nel difficoltato decollo di un mercato borsistico maturo, e quindi impersonale, il ritardo con il quale lo stato rimosse il rigido vincolismo sulla formazione e sulla gestione delle società azionarie: non fu, ovviamente, una caratteristica solo russa 29, ma pesò qui più che altrove perché lasciò ine-spresse molte potenzialità imprenditive. La costituzione di società azionarie, già regolamentata in atti normativi che risalivano al 700, e quindi all epoca preindustriale, era stata parzialmente innovata con uno Statuto del 1836, che tuttavia manteneva pressoché inalterato il complesso iter autorizzativo cui, per poter operare, erano soggette le società private. Nel 1861 il governo di Alessandro II, premuto soprattutto dai grandi investitori stranieri, decise di procedere ad una radicale riforma degli istituti societari; ma essa tardò quasi un decennio, dato che fu emanata solo nel febbraio Il provvedimen-to, che costituiva una sostanziale abolizione dei vincoli precedenti, rileva perché da esso conseguì, nel 1874, la regolamentazione (e quindi un altra certezza giuridica) dell attività di mediazione e di specula-zione borsistica, dando così luogo alla nascita di un mercato finanziario coerente alle esigenze di un economia industriale di mercato. Alla Borsa della capitale si affiancarono presto analoghe istituzioni (ancorché di minore importanza) nei principali centri russi. Alla vigilia della prima guerra mondiale, se ne contavano ben 115, anche se nella maggior parte di esse le contrattazioni 28 Queste erano abbastanza simili per ordinamento, e funzioni, alle Casse di risparmio dell Occidente europeo, focalizzandosi più alla tutela e modesta remunerazione dei depositi che non al sostegno delle attività economiche. 29 Rimando al caso italiano descritto nel capitolo X, che parzialmente si intrattiene sulla lunga battaglia parlamentare dell industriale laniero (e senatore del regno) Alessandro Rossi che alla fine portò alla liberalizzazione delle società anonime

10 riguardavano principalmente derrate agricole e materie prime (carbone, legname, minerali ferrosi), e solo parzialmente azioni ed obbligazioni. Pure il sistema fiscale venne aggiornato, ma non sino al punto da poterlo comparare con i principi in uso nei principali paesi industriali dell Europa occidentale. E comunque si trattò di una riforma molto lenta. Il testatico, imposta medievale ed odiosa poiché colpiva ogni individuo per il solo fatto di esistere, venne abolito solo nel 1885, ma bisognò attendere il 1916 perché venisse introdotta, quale misura eccezionale di guerra, la tassazione sul reddito. Nel frattempo, al fabbisogno statale veniva fatto fronte con una timida tassazione sui patrimoni fondiari e immobiliari, e con crescenti imposte sui consumi, invero inique quanto il testatico. Fu anche questa una causa della cd. Rivoluzione del 1905, ancorché originata dalla disastrosa guerra con il Giappone, che costrinse Nicola II a concedere la Costituzione e ad (almeno teoricamente) garantire alcuni basilari diritti civili. Una prima concretizzazione di tali diritti fu, comunque, un ulteriore allargamento della libertà di movimento dei contadini, straordinariamente utile in una fase di ripresa del processo industrializzante dopo la depressione dei primi anni del secolo. 5. Finanza nazionale, e penetrazione del capitale straniero È indiscutibile la presenza del capitale straniero nella prima industrializzazione russa, peraltro comune a buona parte dei paesi periferici, alla cui categoria la Russia è indubbiamente ascrivibile. E tuttavia conviene analizzare meglio in quale peso essa si manifestò. A partire da un comparto strategico dal punto di vista dell energia da vapore, vale a dire l estrazione di carbone. Uno storico di prima età sovietica ha valutato che, nel 1913, tre quarti delle imprese attive in quel settore, erano pressoché totalmente dipendenti dai capitali di banche straniere, quelle franco-belghe innanzitutto, seguite da quelle tedesche e franco-tedesche 30. Come dire che il capitale francese, in Russia come in altri paesi periferici ad esempio in Spagna è stato cruciale nello sfruttamento delle risorse carbonifere. Con l avvertenza, tuttavia, che non tutta la produzione rimaneva poi nel paese di produzione, prendendo in parte la via dell esportazione. Nella storiografia economica, peraltro, è nota (e, per certi versi, anche 30 Cfr. N. Vanag, Finansovyj kapital v Rossii, Moskva, 1925, pp. 123 e 125. condivisibile) la tesi di A. Gerschenkron circa il cruciale ruolo di supplenza svolto in carenza di una sufficiente disponibilità di capitali locali dagli investimenti bancari dei paesi terzi. Con, tuttavia, una specificazione: la carente disponibilità di capitali nazionali nei paesi periferici non va intesa (come Gerschenkron ha teso invece spesso a ritenere 31 ) come carenza assoluta di risorse finanziarie, quanto come resistenza dei ceti redditieri all investimento di rischio. Il che sta a dire che, pur in presenza di uno stock di capitali anche rilevante, solo una parte di esso era disponibile a mobilitarsi nelle attività produttive, indirizzandosi piuttosto a un mix variegato di titoli del debito pubblico dei principali paesi europei e alle obbligazioni ferroviarie, in genere statunitensi. Ciò fu vero in Russia, ma anche in altri paesi di tardiva industrializzazione come l Italia. Del resto, Gerschenkron ha utilizzato per Russia e Italia le medesima argomentazione della mancanza di capitali come freno al processo di industrializzazione, sottovalutando sia l entità dello stock di capitale esistente, sia i fattori psicologici che rendevano gran parte di tale massa finanziaria indisponibile all investimento di rischio. Non ci furono, comunque, solo le banche straniere nella modernizzazione russa. Un ruolo di non poco conto fu svolto dalle banche commerciali di San Pietroburgo e di Mosca, e in particolare da quelle moscovite. La Banca commerciale di prestiti dell antica capitale, fondata nel 1856, divenne presto una delle maggiori del paese, tallonata dalla Banca di sconto, sua diretta concorrente. In tali istituti, l azionariato principale non era finanziario, bensì soprattutto di industriali tessili, e infatti la maggior parte degli impieghi furono rivolti alle attività di quel settore, dapprima sotto forma di prestiti d esercizio, poi assumendo partecipazioni nelle singole imprese. Il fatto che fossero capitali di origine industriale ad essere investiti nelle attività bancarie moscovite contraddice, in parte, la tesi di Gerschenkron circa la natura necessariamente finanziaria del capitale bancario. Certo, la presenza di capitale industriale non fu comune a tutte le banche, e certamente non in quelle di San Pietroburgo, dove la componente finanziaria, soprattutto straniera, risultò decisiva. E ciò si riflesse anche nella modalità di impiego dei depositi: che se a Mosca furono prevalentemente a breve (con dilazioni massime a 9 mesi per il credito commerciale), nelle banche della capitale si indirizzarono in gran parte agli investimenti a lungo termine, soprattutto nel settore delle industrie estrat- 31 A. Gerschenkron, The Modernization of Enterpreneurship: Id. Continuity in History and Other Essays, Cambridge (Mass.), 1968, pp

11 tive e metallurgiche. La loro funzione nei prestiti di tal tipo, rese più stretti di quanto non avvenisse per gli istituti moscoviti i legami col ministero delle Finanze. Nei periodi di crisi, la Banca di Stato (riformata nel 1897) collaborò con forti iniezioni di capitale, o meglio giocando il ruolo di prestatore di ultima istanza 32 a garantirne il funzionamento, considerato strategico nel processo industrializzante. Convintisi dell efficacia del sostegno governativo, gli investitori esteri acquistarono dopo il 1908 quantità crescenti di azioni delle banche russe, cosicché nel 1916 in pieno conflitto mondiale risultava in mani straniere quasi la metà del capitale complessivo delle dieci maggiori società di credito. È indubbio che l afflusso di capitali esteri accelerò l incremento della dimensione media delle banche, in un processo di accentuata concentrazione sia in termini di proprietà azionaria che nell entità dell attivo detenuto dalle principali banche. Ha osservato Gerschenkron che «pochi fenomeni sono altrettanto sorprendenti dei grandi cambiamenti intervenuti nei valori, negli atteggiamenti e nelle regole di condotta degli imprenditori russi nel corso di una sola generazione, tra il penultimo decennio dell Ottocento e gli anni che precedettero la prima guerra mondiale. Ebbe [infatti] luogo uno stupefacente processo di modernizzazione, non prima ma proprio durante una fase di intensa industrializzazione, e quale sua conseguenza diretta» 33. Nel decennio , ad esempio, il numero delle società azionarie crebbe da 504 a 1.181, con un capitale complessivo di milioni di rubli: di questi, ben 911 erano in capo ad azionisti stranieri (nel 1870 le sottoscrizioni dal estero ammontavano a soli 27 milioni di rubli, il che testimonia del progressivo appeal assunto dal mercato russo. Questa fase espansiva nella formazione di società azionarie si bloccò bruscamente durante la recessione dei primi anni del 900, e riprese (anche se con minore intensità) solo a partire dal L afflusso di capitale straniero fu perciò cruciale nell industrializzazione zarista, e tale era del resto ritenuto dallo stesso ministro delle Finanze, Witte, che nel 1899 così si esprimeva scrivendo allo zar Nicola II: «[Esso costituisce] la condizione sine qua non perché la nostra industria si ponga in grado di rifornire rapidamente il paese con prodotti abbon- danti e poco costosi. Ciascuna delle nuove ondate di capitale provenienti dall estero compromette il livello eccessivamente elevato di profitti cui sono abituati i nostri uomini d affari monopolistici, costringendoli a ricercare profitti altrettanto elevati mediante miglioramenti tecnici tali da provocare riduzioni dei prezzi» 34. Il che sta a dire che Witte affidava agli investimenti esteri non solo il compito di aumentare lo stock di disponibilità finanziarie utili alla crescita industriale del paese, ma anche quello (immateriale) di favorire/affinare nell imprenditoria locale mentalità più moderne e, tutto sommato, meno parassitarie. Mancano studi specifici sull argomento, ma è presumibile ritenere che gli stranieri che combinarono il possesso di azioni a funzioni manageriali all interno delle società partecipate, riuscirono a imporre comportamenti tendenzialmente più affini a quelli in uso nei paesi da cui essi provenivano. Certo, l agire all interno di un paese arretrato poteva anche portare in qualche misura ad assimilare la mentalità predatoria dei soci russi, ma la maggiore abitudine a confrontarsi con mercati più maturi può aver indotto, secondo le aspettative di Witte, a una qualche (positiva) modificazione nelle modalità operative delle imprese partecipate. Riservando i finanziamenti o le iniziative dello Stato ai soli investimenti in infrastrutture, ferroviarie soprattutto, Wítte lasciò disponibili per gli imprenditori privati tutte le altre opportunità economiche. Conviene ricordare come i due terzi della rete ferroviaria fossero partecipati in misura maggioritaria dallo stato, mentre scarse erano le risorse finanziarie da questo direttamente destinate al sostegno di altri comparti. Non mancarono, tuttavia, episodi di salvataggio pubblico di imprese sull orlo del fallimento. E ciò non tanto per salvaguardare l occu-pazione, quanto per evitare gli effetti moltiplicativi che il crollo di qual-che grande impresa poteva determinare nel sistema: il tutto con un effetto rassicurante nei confronti degli investitori stranieri, forse il vero obiettivo dell intervento statale. Esso, comunque, non significò mai la nazionalizzazione delle imprese in crisi, ma solo un temporaneo, ancorché consistente, aiuto finanziario. Ma quale fu, davvero, il contributo del capitale straniero all economia russa? Possiamo riassumerlo nei quattro punti indicati da J.P. Mckay, 32 Con ciò assolvendo al compito tipico degli istituti di emissione da tempo in uso in Occidente, attraverso il meccanismo del risconto sui titoli detenuti dalle banche onde rifornirle di nuova liquidità. 33 Gerschenkron, The Modernization of Enterpreneurship, cit. 34 Riprendiamo questa argomentazione da M.C. Kaser, L imprenditorialità russa, in Storia economica Cambridge, vol. 7/II, cit., p. 595, autore del quale siamo peraltro debitori per parte dell impianto di questo capitolo

12 uno di principali studiosi occidentali che si sono occupati del tema 35 : a) presente in Russia ben prima del 1870, tra il 1881 e il 1913 il capitale estero rappresentò approssimativamente la metà di tutti gli investimenti industriali effettuati in quel paese; b) esso favorì, anche in misura allo stato non quantificabile, investimenti di capitali locali al di fuori del territorio nazionale, in una sorta di internazionalizzazione della finanza russa; c) diffuse tecniche produttive e gestionali molto più progredite di quelle in uso nelle aziende locali, in particolare in quelle estrattive, metallurgiche, della lavorazione dei metalli, e della produzione elettrica e chimica, in buona parte delle quali vennero presto raggiunte strutture di costo paragonabili a quelle dell Europa occidentale; d) incise negli atteggiamenti degli imprenditori locali, in particolar modo favorendo/imponendo il reinvestimento sistematico di buona parte dei profitti, nonché la formazione dei lavoratori e la rimozione degli ostacoli spesso frapposti all assegnazione di funzioni direttive a personale ebreo o polacco, in particolare nella Polonia russa 36. A proposito dei territori polacchi dell impero, conviene ricordare che essi ebbero non solo un ruolo di colonia industriale, ma anche di supporto finanziario alla modernizzazione economica dell impero. Ciò fu dovuto al sorgere in quell area, in parte grazie a finanzieri ebrei, di alcune banche d investimento, e soprattutto della Banca commerciale di Varsavia, che ben presto approdò anche a San Pietroburgo. Nel 1873 il giro d affari di questa banca a Varsavia e nella capitale non era molto dissimile (414 milioni di rubli a Varsavia, 521 milioni a San Pietroburgo); 35 J.P. Mckay, Pioneers of Profit: Foreign Entrepreneurship and Russian Industrialization, , Chicago, 1970, pp La Polonia orientale, come è noto, era una sorta di protettorato degli zar, e lì il capitale russo fu particolarmente attivo, a partire dal settore tessile, ma compartendo la propria influenza con non indifferenti capitali tedeschi. Esisteva, tuttavia, anche una vivace imprenditoria autoctona, in parte di religione ebraica, impegnata sia nel tessile soprattutto cotoniero sia nelle attività estrattive e metallurgiche. Il capitale straniero, tedesco in particolare, era indifferente all origine etnica dei tecnici e dei dirigenti dato che li sceglieva unicamente in base alla loro competenza ed efficienza. Per gli imprenditori russi le cose erano più complicate, dato che mal sopportavano nei posti di responsabilità personale che non fosse di nazionalità russa, in ciò appoggiato anche dal governo zarista che aveva nei territori polacchi avviato una politica di russificazione spinta, soprattutto dopo la rivolta del 1863, peraltro sedata nel sangue. solo tre anni dopo, però, la situazione era mutata radicalmente, superando l attività nella capitale di quasi tre volte quella a Varsavia. Fu un rapporto che tuttavia si invertì a fine secolo, allorché la concorrenza bancaria si fece più aspra in Russia, mentre crebbe considerevolmente la domanda di credito in una Polonia nella quale il numero di banche era sensibilmente inferiore: nel 1900 la Banca registrava, con le filiali che ave-va nel frattempo aperte in altre aree polacche, un giro d affari di mi-lioni di rubli, contro i 307 sviluppato nella capitale russa. La Banca commerciale di Varsavia era particolarmente attiva nei prestiti all industria metallurgica, soprattutto ucraina, nel comparto cotoniero e nei finanziamenti a vari settori d attività sviluppatisi nei territori progressivamente aperti alle comunicazioni dalla ferrovia Transiberiana. Oltre che a evidenti ragioni economiche, l atteggiamento del governo che dal giugno 1906 al settembre 1911 resse il paese, quello di Pëtr A. Stolypin, favorevole a che le nuove iniziative industriali si collocassero lungo la strada ferrata in costruzione, era dovuto alla preoccupazione di evitare una eccessiva concentrazione operaia nella Russia europea per scongiurare il rischio che si potessero determinare pericolosi focolai di sovversione socialista in aree eccessivamente prossime al potere centrale. L azione politica di P.A. Stolypin, la cui vita fu stroncata da un attentato di incerta matrice, non fu tuttavia improntata alla sola repressione dei fermenti rivoluzionari (prima di assumere la guida del governo, era stato peraltro abile, e risoluto, ministro degli Interni), ma in qualche modo anche a una forte azione riformatrice, tanto che lo si può considerare, al pari di S. Witte, uno dei pochi grandi riformatori d età zarista. Nel novembre 1906, pochi mesi dopo essere diventato ministro, egli fece infatti promulgare da Nicola II una nuova legge di riforma agraria che allargava la proprietà privata dei piccoli contadini perseguendola attraverso un istituto di credito pubblico, la Banca Agraria dei Contadini. Questa fu abilitata a comprare, contrattandola al ribasso, una estesa quantità di terre inutilizzate mettendole a disposizione dei contadini che potevano acquistarle a credito grazie a una speciale garanzia del Tesoro statale. Ne usufruì circa mezzo milione di capifamiglia, che entrarono in possesso di quattro milioni di ettari. Stolypin tendeva a trasformare una parte dei contadini poveri in piccoli proprietari, nell obiettivo di fare della Russia una sorta di federazione di proprietari, dai più piccoli ai più grandi; il tutto nell idea, dal punto di vista di un aristocratico fedele alla corona quale egli era, di costruire un blocco sociale che si identificasse

13 nei destini della monarchia zarista. Esito non scontato, e infatti alla fine non conseguito, anche per le tensioni modernizzanti che attraversavano non solo la borghesia agraria, ma parte della stessa aristocrazia, ostile ad una visione conservatrice della costituzione che Nicola II pure era stato costretto a concedere. 6. La cartellizzazione dell industria russa La depressione che esplose all inizio del 900, accelerò la latente cartellizzazione dell industria già emersa negli ultimi due decenni del secolo precedente. Nel 1892 era ad esempio sorto il cd. Sindacato del petrolio, che ebbe subito l appoggio del governo. Il quale favorì successivamente (1895) la trasformazione di un accordo privato tra i raffinatori di zucchero in un cartello formale, dando esso stesso origine a un monopolio per la produzione di bevande alcoliche, in parte strutturato sul modello francese della régie des tabacs, in parte sui permessi di distillazione ai produttori agricoli introdotti prima ancora dell unificazione tedesca dal regno di Prussia. Per Witte, ma ciò valse dopo anche per Stolypin, non esisteva «contrapposizione netta tra l impresa di Stato e quella privata, sinché ciascuna di esse si fosse attenuta alla sfera di attività nella quale aveva dato la prova d essere più efficiente» 37. In questa ottica, i cartelli potevano anche formarsi tra imprese private e imprese pubbliche, al fine di meglio coordinare le rispettive attività. E Witte incoraggiò sistematicamente le associazioni nazionali e locali di industriali, commercianti e funzionari, più volte sostenendo che il governo «non avrebbe sollevato ostacoli» se l industria «avesse trovato utile di combinare gli sforzi al fine di cercare una via d uscita alle difficoltà del momento» 38. Il riferimento era, ovviamente, alla recessione d inizio secolo. È indubbio che, al di là dell emergenza di una congiuntura particolarmente sfavorevole, la cartellizzazione (che costituiva di fatto un processo di concentrazione industriale) rispondeva anche ai vantaggi in termini di economie esterne che così potevano essere conseguite. Era del resto naturale che in una delle prime fasi dell industrializzazione e con una 37 R. Hare, Portraits of Russian Personalities between Reform and Revolution, London, 1959, p Laue (von), Sergei Witte, cit., p ingente quantità di risorse naturali ancora da sfruttare la possibilità di realizzare, più che economie di scala, economie esterne fosse molto appetibile per le imprese russe. Le quali tendevano inoltre a importare dall Occidente la tecnologia più avanzata (l industria russa dell acciaio era all avanguardia all inizio del xx secolo) e ad applicarla in unità di maggiori dimensioni, come avvenne nel bacino del Don dove sorsero officine metallurgiche tra le più grandi del mondo. La disparità tra le economie di scala interne e quelle esterne rese possibili dalla cartellizzazione dovette esercitare uno stimolo di particolare vigore, che del resto addirittura si esasperò nelle grandi concentrazioni produttive d età sovietica. I primi cartelli, ad esempio quelli già citati del petrolio e dello zucchero, non erano tuttavia strutture organizzative eccessivamente rigide. Fu nella regione Polacca fecero la loro comparsa cartelli rigidamente disciplinati, dapprima nel settore del cemento (1901) e della metallurgia (1902). Il sindacato del petrolio del 1892, limitato al commercio d esportazione, era stato concepito, auspice il governo, per competere con la Standard Oil sui mercati esteri. I campi petroliferi di Baku erano sfruttati in parte da una gran massa di piccoli produttori, di origine tatara o armena, e in parte da qualche grande società. Il primo passo verso un rigoroso controllo della produzione sul mercato interno avvenne con l organizzazione di consultazioni periodiche nell ambito delle associazioni di produttori; fu quindi creato un Consiglio congressuale degli industriali del petrolio di Baku, mentre si formarono analoghi gruppi per i campi carboniferi o minerari della Russia del Sud, degli Urali e della stessa regione Polacca. L organizzazione degli industriali petroliferi diede vita nel 1902 ad un agenzia di vendita associata, denominata Prodamet, che giunse nel 1908 a controllare circa il 70% circa di tutta la produzione nazionale. Vennero analogamente create due agenzie di vendita per prodotti metallici (1902) e per tubi e vagoni ferroviari (1904): quest ultima riuscì a praticamente monopolizzare il mercato. Un sindacato altrettanto importante, ancorché diverso in quanto controllato principalmente da compagnie francesi e belghe, fu quello carbonifero del bacino del Donec (Produgol) creato nel 1906, che arrivò pressoché subito a controllare il 75% della produzione lì realizzata. Altri cartelli risultavano di minor dimensione, ma ugualmente importanti, come il Comitato per i metalli e i prodotti metallici degli Urali (1904) e il Congresso dei costruttori di macchine agricole (1907), i quali pur organizzati in forme meno rigorose giunsero tuttavia a raggruppare facilmente i tre quarti della produzione dei rispettivi settori

14 Le associazioni dei produttori tessili non riuscirono invece mai a raggiungere tali livelli di concentrazione: né l Associazione dei cotonieri della regione centrale (che nella sua massima estensione a mala pena riuscì a superare il 40% della produzione complessiva), né tanto meno quelle degli industriali lanieri e degli industriali linieri. La spiegazione sta non solo nella estrema frammentazione di quei comparti, ma più ancora nella congenita lentezza dei salti tecnologici nei loro processi produttivi, tanto che i tentativi concentrativi nel tessile non erano riusciti nemmeno negli Stati Uniti. Al vertice della sistema dei cartelli stava una complessa gerarchia di organizzazioni consultive, a partire dal Congresso dei congressi dei rappresentanti del commercio e dell industria, costituito nel 1906, che fungeva da portavoce presso il governo dell industria nel suo complesso 39. Ma la generalità (e, per certi versi, genericità) degli interessi di cui esso era patrocinatore, portò al sorgere di rappresentanze più settoriali, come l influente Ufficio consultivo permanente degli industriali del ferro, che rappresentava l intera metallurgica russa e che fu presto in grado di efficacemente condizionare le scelte politiche che riguardavano i suoi associati. Un tale fervore associativo, a meno che non si trattasse di cartelli, non rispose necessariamente a logiche lobbistiche o strettamente economiche, mirando piuttosto a migliorare l immagine sociale e l influenza degli imprenditori, in modo da far progredire quella legittimazione dell iniziativa privata alla cui mancanza, fin dai tempi di Pietro il Grande 40, aveva dovuto in qualche modo supplire l intervento statale 41. Questo attivismo favorì del resto, dopo l entrata della Russia nel primo conflitto mondiale, il protagonismo imprenditoriale nella gestione dell economia di guerra, della quale le principali organizzazioni (di cartello, o meno) assunsero di fatto il controllo. Che, tuttavia, si rivelò presto inadeguato, soprattutto dopo che l esercito russo subì una grave sconfitta a Galich, città polacca 39 Secondo i critici dell epoca, l operato del Congresso dei congressi fu spesso inquinato dagli stretti legami che esistevano da sempre tra gli industriali di San Pietroburgo, dove aveva sede tale organizzazione, e i ministeri. Tale opinione è riassumibile in questa frase tranchante, riportata in J.D. White, Moscow, Petersburg and the Russian Industrialists, Soviet Studies, XXIV, 1973, p. 416: «[ ] nel perpetuo contatto con la burocrazia sclerotizzata, la rappresentanza dell industria e del commercio divenne essa stessa una sorta di burocrazia industriale». 40 Pietro I ( ), detto Pietro il Grande, regnò dal 1696 fino alla morte, connotando la sua azione con un forte interventismo governativo in economia. 41 È la tesi di Gerschenkron: The Modernization of Enterpreneurship, cit., pp ai confini con l Ucraina 42, da dove iniziò l avanzata nemica in Ucraina. L inferiorità del sistema di produzione bellica russa, e dei rifornimenti alimentari alle truppe, apparse allora in tutta la sua gravità, e si corse presto ai ripari con la costituzione da parte del governo (giugno 1915) di un Consiglio speciale per il coordinamento degli approvvigionamenti bellici, cui presto si affiancarono su iniziativa delle imprese private due distinti (e tra loro conflittuali) Comitati centrali delle industrie di guerra: uno nella capitale e l altro a Mosca, quest ultimo sorto per il timore degli imprenditori moscoviti che quello di San Pietroburgo accaparrasse a favore dei propri associati tutti i contratti di fornitura all esercito, poi tuttavia unificandosi. Si sperava così che l attività coordinata di un organizzazione non ufficiale portasse ad un superamento della inefficienza governativa, e in parte fu così. Il comitato unificato di San Pietroburgo e di Mosca comprendeva non solo le imprese, ma anche rappresentanti eletti dai lavoratori delle fabbriche, ancorché assolutamente minoritari; il loro inserimento aveva lo scopo di motivare le maestranze nello sforzo bellico, anche se ciò non evito ricorrenti scioperi e proteste di ordine sia salariale che organizzativo. L unificato Comitato centrale delle industrie di guerra trovò in parte il modo di coordinare le proprie attività con gli omologhi comitati governativi, ottenendo quattro posti nel ricostituito Consiglio speciale per la difesa (agosto 1915). Quest ultimo svolse in parte il ruolo di mobilitatore/organizzatore dello sforzo produttivo bellico, anche se meno efficacemente di quanto non avvenne negli analoghi organismi messi in campo in Inghilterra o in Francia nel medesimo periodo, o anche in Italia con il Sottosegretariato alla Mobilitazione industriale (1916). Non ci volle molto perché gli industriali si spingessero ben oltre la semplice attività di coordinamento degli appalti e delle forniture di munizioni. Essi rafforzarono i cartelli già esistenti, e ne crearono di nuovi in forme più istituzionalizzate e paragovernative, ad esempio il Rasmeko, un comitato per la fornitura di metalli (novembre 1915), ove erano rappresentati su basi paritetiche il governo e il Comitato delle industrie di guerra. I nuovi cartelli, le cui denominazioni erano destinate a perdurare in età sovietica durante il c.d. comunismo di guerra, riguardavano le principali materie prime: nell autunno del 1916 si arrivò alla costituzione del Centrougol per il carbone, il Centrochlopok per il cotone, il Centro- 42 Galich è nota, in polacco, come Haliz

15 serst per la lana; cui, nel marzo del 1917, seguì il Centroles per il legname. Queste organizzazioni rimasero formalmente in vita tra la rivoluzione borghese del febbraio 1917, e quella bolscevica dell ottobre, esautorate però di fatto dai «comitati d approvvigionamento» locali, controllati sin dal luglio 1916 da un Comitato centrale di raccolta (Zagotovitel nyj Komitet) e da un Consiglio economico, il cui braccio esecutivo era costituito dal Comitato supremo dell economia. Il che stava a significare la rapida sostituzione dei cartelli, e del loro strapotere, con forme di monopolio statale, a partire da quello per il macchinario agricolo e per il cuoio nell aprile 1917, nonché per il carbone del Donec nel luglio dello stesso anno. 7. La centralità dello stato indotta dalla rivoluzione bolscevica Da quel momento in poi nulla più fu come prima: ci si avviava rapidamente a quel diretto controllo dello stato sul complesso dell economia che se era in quella fase motivata dall emergenza bellica, divenne poi carattere essenziale (e permanente) del nuovo potere bolscevico. In realtà, ad una completa nazionalizzazione delle imprese industriali, ancorché teoricamente prevista, i bolscevichi non miravano in tempi brevi. Essi ritenevano infatti obiettivo primario assumere il controllo delle imprese a totale o prevalente capitale straniero, mirando invece per quelle nazionali ad intese che garantissero, magari con una qualche partecipazione statale, una qualche continuità delle produzioni, essendo il capitale privato ampiamente compensato e/o controllato dalla presenza di vivaci organizzazioni sindacali attive un po in tutte le grandi concentrazioni industriali, e in misura anche maggiore nelle ferrovie, da tempo peraltro ad ormai prevalente capitale pubblico. In realtà, nel periodo intercorso tra la rivoluzione dell ottobre 1917 e la prima grande ondata di nazionalizzazioni avviata nel luglio 1918, appariva in qualche modo evidente una certa comunità di interessi tra il governo rivoluzionario e gli industriali più accorti per favorire la ripresa della produzione 43. Le nazionalizzazioni investirono dapprima alcuni singoli impianti, 43 Cfr., a questo proposito, E.H. Carr, The Bolshevik Revolution, , in The Economic Order, vol. II, London, 1952, p. 81. soprattutto a causa del loro eccessivo indebitamento nei confronti del Tesoro, e poi intervennero alcune iniziative anarchicamente assunte da qualche Soviet locale, come nel caso delle industrie cotoniere del Turkestan. Si proseguì, e questo fu un disegno coerente con la necessità assumere il controllo di gangli vitali dell economia, espropriando nella loro totalità alcuni settori, quali le banche, e le aziende che gestivano tratte cruciali dei trasporti per via d acqua, nonché le imprese attive nella raffinazione dello zucchero. Nel dicembre 1917 era stato peraltro istituito il Consiglio supremo dell economia (Vesencha), che fu lucidamente concepito come organo di pianificazione e regolamentazione dell intera economia nazionale, dando vita a monopoli di stato che andarono via via a sostituirsi alle concentrazioni costituite dai cartelli privati, ancorché legittimati ad operare dal governo imperiale. Il Prodamet e il Krovlja (i cartelli per i prodotti dei metalli ferrosi e per il ferro da costruzione) furono trasformati, con un decreto del Vesencha del 22 gennaio 1918 nelle «amministrazioni dello stato per la regolazione dell industria dei prodotti ferrosi, sotto la sorveglianza del dipartimento metallurgico del Vesencha». Seguirono poi interventi analoghi, anche se modulati nel tempo, per tutti gli altri vecchi sindacati industriali, il tutto in continuità con la politica zarista che aveva favorito il sorgere di tali cartelli/concentrazioni monopolistici. E, tuttavia, fu una continuità che rispondeva a una logica diversa dell intervento statale: se in età zarista questo era di sostegno/supplenza rispetto all iniziativa privata, quello bolscevico mirava invece ad affermare l indiscusso primato dell economia statale rispetto a quella privata in via di marginalizzazione, e comunque confinata a comparti non strategici. Le vicende della resistenza bianca al potere bolscevico, con la portata dirompente dell appoggio occidentale di cui essa fruì, accelerarono i processi di statalizzazione dell apparato economico. Il cui esito ultimo si può datare con il decreto del 28 giugno 1918, che sancì l esproprio di tutte le società il cui capitale eccedesse il milione di rubli in otto settori industriali d importanza fondamentale. Ciò segnò rapidamente la fine dell esperimento di un sistema economico nel cui ambito il controllo era esercitato congiuntamente dallo Stato e dagli imprenditori capitalisti, e l inizio del periodo poi conosciuto col termine di comunismo di guerra che vide il completamento della nazionalizzazione: un decreto del 29 novembre 1920 espropriò infatti senza indennizzo tutte le imprese con più di cinque addetti se veniva utilizzata energia meccanica, e con più di

16 dieci dipendenti se tutto il lavoro veniva eseguito manualmente. Iniziava una nuova epoca, e con essa si apriva la strada al più intenso in termini sia spazio-temporali che dimensionali processo di industrializzazione della storia mondiale. 369

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

La rivoluzione industriale

La rivoluzione industriale La rivoluzione industriale 1760 1830 Il termine Rivoluzione industriale viene applicato agli eccezionali mutamenti intervenuti nell industria e, in senso lato, nell economia e nella società inglese, tra

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

AZIONI SVILUPPO. infografica by 1

AZIONI SVILUPPO. infografica by 1 AZIONI SVILUPPO Ottobre 2007 infografica by 1 IL MOTIVO DELLE AZIONI SVILUPPO infografica by 2 IL MOTIVO 1 2 Dove siamo? Sistema Italia Tessuto industriale ricco di imprese a BMC (Bassa e Media Capitalizzazione,

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA DEI VERBALI DI ACCORDO DELLA MEDIAZIONE E LA COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE

IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA DEI VERBALI DI ACCORDO DELLA MEDIAZIONE E LA COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA DEI VERBALI DI ACCORDO DELLA MEDIAZIONE E LA COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE I) PREMESSE. L EFFICACIA DELLA MEDIAZIONE ED IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA. La mediazione, quale adempimento

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 20 novembre 2010 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1 F. Scritture relative all

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

Il contratto di Rete

Il contratto di Rete 18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di

Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di La popolazione Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di trasformare il cibo in lavoro. Data l

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Storia economica, Storia d impresa, Storia della tecnica e dintorni

Storia economica, Storia d impresa, Storia della tecnica e dintorni corso di laurea in Strategie di Comunicazione Storia dell Impresa - lezione 2.03.2015 L IMPRESA come PARADIGMA STORICO Storia economica, Storia d impresa, Storia della tecnica e dintorni L immagine d apertura

Dettagli

PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010. Il mercato obbligazionario

PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010. Il mercato obbligazionario PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010. Il mercato obbligazionario 1 Anteprima In questo capitolo analizzeremo i titoli di debito a lungo termine, cioè le obbligazioni.

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

Lezione 27: L offerta di moneta e la LM

Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Facoltà di Economia Università di Roma Sapienza Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento

Dettagli

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l.

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. 1 Finanziare il Fotovoltaico In Italia certamente non manca la disponibilità di strumenti finanziari in grado di garantire

Dettagli

Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia

Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Roma, 12 novembre 2008 La CNA di Roma ha condotto dal 29 ottobre al 4 novembre 2008 un indagine tra

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

La rivoluzione russa: le cause ( 1905)

La rivoluzione russa: le cause ( 1905) La rivoluzione russa: le cause ( 1905) assolutismo politica populismo Rivoluzione contadina 85% della popolazione contadini, ex servi della gleba sociale Arretratezza Malcontento e disagi per a guerra

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi Nuova indagine CINEAS Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi Il 73% degli intervistati ha vissuto una o più volte catastrofi

Dettagli

INDUSTRIALIZZAZIONE RITARDATA

INDUSTRIALIZZAZIONE RITARDATA corso di Storia economica lezione 09.05.2014 gli altri casi nazionali INDUSTRIALIZZAZIONE RITARDATA (1896-1920...) LA MINORITA DELLA BORGHESIA INDUSTRIALE: - il liberoscambismo dominante - la faticosa

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di 1 di 5 11/09/2011 14:52 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE A cura di Roberto Praderi. Come nelle elaborazioni precedenti ci siamo basati su documenti ufficiali, in questa facciamo riferimento allo 2

Dettagli

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I CORSO DI DIRITTO COMUNITARIO IL NOTAIO TRA REGOLE NAZIONALI E EUROPEE Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I Alfredo Maria Becchetti Notaio in Roma Componente Commissione Affari

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci INDICE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE RISTORATIVE... 2 Il fabbisogno finanziario:concetto e problematiche... 3 Definizione di fabbisogno finanziario... 3 Le fonti di finanziamento... 3 Scelta tra

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015 1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E DELL IMPIEGO Analisi comparata Dicembre 2014 SINTETICA LETTURA INTERPRETATIVA Nel 2013 l Italia ha un sistema di tutela e di protezione dei licenziamenti collettivi e

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

La ricchezza immateriale. Giornata della proprietà intellettuale. Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro

La ricchezza immateriale. Giornata della proprietà intellettuale. Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro La ricchezza immateriale Giornata della proprietà intellettuale Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro On. Prof. Antonio Marzano CNEL Roma, 29 aprile 2011 1. La Ricchezza

Dettagli

TECO 13 Il Tavolo per la crescita

TECO 13 Il Tavolo per la crescita Componenti TECO 13 Il Tavolo per la crescita Assiot, Assofluid e Anie Automazione, in rappresentanza di un macro-settore che in Italia vale quasi 40 miliardi di euro, hanno deciso di fare un percorso comune

Dettagli

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 Con riferimento agli strumenti di ingegneria finanziaria attivati dall OI MiSE-DGIAI nell ambito competitività del

Dettagli

Roma, 15 Febbraio 2012

Roma, 15 Febbraio 2012 HDI ASSICURAZIONI SpA BANCASSICURAZIONE Roma, 15 Febbraio 2012 Distribuzione dei prodotti Assicurativi Vita e Danni 1997-2010 In Italia la distribuzione dei prodotti assicurativi avviene prevalentemente

Dettagli

La mostra fotografica del WFP Italia «Tutto Sulla Sua Testa»

La mostra fotografica del WFP Italia «Tutto Sulla Sua Testa» La mostra fotografica del WFP Italia «Tutto Sulla Sua Testa» Cosa fa il WFP Chi sono i beneficiari interviene nelle emergenze umanitarie le vittime di guerre e di disastri naturali promuove lo sviluppo

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF...

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF... AGENZIA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE FERROVIE CAPITOLATO SPECIALE Procedura aperta per l affidamento del servizio di brokeraggio assicurativo per le esigenze dell Agenzia Nazionale per la Sicurezza

Dettagli

Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince?

Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince? Authorized and regulated by the Financial Services Authority Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince? Le esigenze degli investitori istituzionali e le proposte del mercato: un connubio

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Analisi della Bozza Decreto D.S.U.

Analisi della Bozza Decreto D.S.U. Analisi della Bozza Decreto D.S.U. Analizziamo in questo documento la bozza dello Schema di Decreto Ministeriale Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI

L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI a cura di Giovanni Chessa e Alice Ciani Centro Studi sull Economia Immobiliare di

Dettagli

PRODUZIONE E CRESCITA

PRODUZIONE E CRESCITA Università degli studi di MACERATA ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2012/2013 PRODUZIONE E CRESCITA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi

Dettagli

La Moneta e i Mercati Monetari. Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano)

La Moneta e i Mercati Monetari. Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano) La Moneta e i Mercati Monetari In questa lezione: Determiniamo le funzioni e l origine della moneta Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano) Data

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Presentazione a cura di Merelli Giulia e Peracchi Laura

Presentazione a cura di Merelli Giulia e Peracchi Laura IL Presentazione a cura di Merelli Giulia e Peracchi Laura Che cos è il modello Beveridge? Il 20 Novembre del 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale, in Inghilterra venne data alle stampe una proposta

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA - report gennaio-giugno 2009 - Anche nella prima metà del 2009 Cofidi Veneziano si conferma la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

Il Gruppo: valore per il territorio

Il Gruppo: valore per il territorio Il Gruppo AEB-Gelsia rappresenta una tra le prime multiutility in Lombardia per fatturato e clienti serviti e si colloca tra i primi 20 operatori a livello nazionale. Il Gruppo ha voluto ribadire il proprio

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole

Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole Milano 7 ottobre 2013 Nel mio breve intervento per lanciare il dibattito vorrei dare essenzialmente

Dettagli