Trasformare il mondo

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1 LaVita Anno 115 dal 1897 DOMENICA 10 GIUGNO 2012 G I O R N A L E C A T T O L I C O T O S C A N O e 1,10 Poste italiane s.p.a. Sped. in a.p. 23 D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Filiale di Pistoia Direzione, Redazione e Amministrazione: PISTOIA Via Puccini, 38 Tel. 0573/ Fax 0573/ e_mail: settimanalelavita@tin.it Abb. annuo e 45,00 (Sostenitore e 65,00) c/cp n Pistoia Gli ultimi difensori della famiglia L e immagini milanesi del Family 2012 hanno diffuso nel mondo un forte messaggio di serenità e di gioia. Una catechesi narrata dai teleschermi, un opera di convincimento che non può non incontrare il favore e la simpatia di tanti, perché la famiglia appartiene alle realtà più belle che l uomo può sperimentare sulla terra. La suggestione non dipende tanto dal numero imponente di presenti provenienti da ogni parte del mondo, quanto dal tono di festa che si avvertiva anche da lontano e si diramava nell etere col sorriso e l incanto di tanti bambini avvinghiati alle braccia dei propri genitori, veri miracoli della natura e comunicazione vivente e inconfondibile dell amore incessante di Dio per l umanità. La certezza che, nonostante tutto, Dio non è ancora stanco di noi e continua a interpellarci attraverso il miracolo più bello della sua paternità universale. Giornate serene anzitutto per Benedetto XVI, sollevato per un momento dal peso delle sue quasi insopportabili sofferenze, per le infinite manifestazioni di affetto che lo hanno circondato. Giornate intense e impegnative le sue: in pochi giorni, egli ha avuto parole illuminate e illuminanti per tutte le categorie, i politici, i giovani, i sacerdoti e i religiosi, gli amanti dell arte e della musica, l intero popolo di Dio. Naturalmente l attenzione maggiore era per la famiglia, dal momento che le giornate erano specificatamente riservate a lei. Una piccola summa di vita cristiana nel nostro tempo. E sulla famiglia il Papa ha ridetto le cose più belle che la rivelazione cristiana ci ha trasmesso da sempre: le parole della creazione conservate nelle prime pagine della Bibbia, riprese e aggiornate nel loro spirito dall intervento del Figlio di Dio, venuto sulla terra anzitutto per indicarci come dobbiamo vivere per la nostra felicità e per la piena riuscita della convivenza umana. Parole chiare, capaci di rompere e sconvolgere alla radice le teorie ricorrenti e sempre più affermate nelle società del nostro tempo. Senza compromessi e senza benevole decurtazioni. Il Papa si rivolgeva anzitutto ai cristiani, ma le sue parole possono ugualmente raggiungere tutti, perché le parole pronunciate da Dio all inizio dell umanità appartengono all ordine statutario della creazione. Se ci sono state concessioni nel passato per la durezza del cuore umano (per la sclerocardia), Gesù dichiara concluso quel tempo, perché all inizio non era così, una espressione che si può tradurre anche per principio non deve essere così. La famiglia come è uscita dalle mani di Dio è composta da un uomo e da una donna e non ha senso pensare ad altre possibili unioni in termini matrimoniali e familiari. E l amore che la unisce e la feconda è destinato a rimanere per sempre: Dire ti amo ha detto un noto filosofo cattolico del nostro tempo significa dire: tu esisterai per sempre. L amore o è eterno o semplicemente non è. Le parole ridette con l accento flebile e quasi timido, caratteristico di Benedetto XVI, sono ricollocate ora all attenzione di tutti. C è da ripensare a quanto è avvenuto nel passato e avviene ancora nel presente: il libertarismo, la libertà senza punti di riferimento e direzione, ha messo le sue mani sacrileghe su uno dei capolavori della sapienza e della bontà di LA CHIESA DEL GREMBIULE Oggi più che mai non c è bisogno di una Chiesa che aiuti i poveri, ma di una chiesa povera, di quella che don Tonino Bello chiamava la chiesa del Grembiule Pagina 5 Dio, corrodendo alla radice i principi dell amore umano e della convivenza familiare e mettendo a soqquadro le leggi già iscritte con caratteri indelebili nel cuore di ogni persona umana. La società sta barcollando per questo su se stessa, in preda a convulsioni che ne mettono a repentaglio la stessa esistenza. Qualcuno dovrà pure ricordarci che la vita è una cosa seria, una lotta continuata contro le energie distruttrici delle passioni e dell egoismo: ce lo dice la coscienza finché si è ancora in grado di ascoltarla, ce lo dice la scienza che, nonostante tutto, riesce ancora ad affermare che da sempre e in ogni condizione e cultura, l uomo ha conosciuto sostanzialmente con chiarezza qual era la via da seguire. Ce lo ripetono ancora oggi voci insospettabili, come quella di C. Lévi- Strauss, secondo il quale l unione più o meno durevole, socialmente approvata, di un uomo, una donna e i loro figli, è un fenomeno universale, I GIORNI DEL SISMA Il terribile e interminabile terremoto registrato in Emilia è un urgente richiamo alla comunità e un severo insegnamento per il nostro futuro Pagina 6 IL PRIMO PERIODO di recessione, la riforma del lavoro, presentata dal governo Monti e già approvata dal Senato, rimane un tentativo che accende le speranze per un avvenire migliore Pagina 13 MILANO, FAMILY 2012 Il grande messaggio di oltre un milione di persone per la salvezza dell umanità Pagina 2 presente in ogni e qualunque tipo di società. E la regola comune, una legge morale, che può contemplare anche casi eccezionali, purtroppo diventati oggi casi normali. Il Papa ha avuto parole di comprensione e di conforto per tutti, anche per i divorziati e risposati. Pure loro rimangono nel cuore della chiesa, nonostante che questa non si riconosca l autorità di dispensarli dalla loro situazione. E il Papa ha chiesto che le comunità si sforzino, attraverso opportune iniziative, a non farli sentire degli estranei e degli esclusi. Vie aperte per il futuro, che forse potranno portare, sul piano personale, anche ad altre soluzioni. La difesa della famiglia è anche la difesa della ragione. Una voce apparentemente flebile e sommessa quella del Papa, ma forte, vigorosa e solenne, perché consapevole di essere l insopprimibile voce di quel Dio che ha creato il cielo e la terra. Giordano Frosini NIGERIA, ORA LA PAURA SI CHIAMA BOKO HARAM Il paese sconvolto dalle violenze che trovano terreno fertile nella diffusa povertà e ignoranza Pagina 15 La Vita è on line clicca su

2 2 primo piano n. 23 La 10 giugnoo 2012 V ita C hiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l uomo e la donna. Lo ha affermato Benedetto XVI, nella messa nel parco di Bresso, per l Incontro mondiale delle famiglie, nella solennità della Santissima Trinità. Hanno concelebrato numerosissimi cardinali, tra i quali Tarcisio Bertone, Ennio Antonelli, Angelo Scola, Angelo Bagnasco, Camillo Ruini, Dionigi Tettamanzi, Gianfranco Ravasi, e vescovi. Alla messa erano presenti il presidente del Consiglio, Mario Monti, i ministri Lorenzo Ornaghi e Andrea Riccardi, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e diversi politici. Nel suo saluto al Pontefice, il cardinal Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha sottolineato la risposta generosa e convinta che la società civile ha dato a questo incontro. In particolare, è doveroso evidenziare l interesse suscitato dai temi trattati in tutti gli ambienti dell umana esistenza. È un segno importante. È il segno che quando i cristiani sanno essere testimoni risultano propositivi di vita buona in una società plurale come la nostra. Un pensiero poi per i terremotati dell Emilia Romagna e della Lombardia. Amore fecondo Dio ha precisato il Papa - ha creato l essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche, perché i due fossero dono l uno per l altro. Rivolgendosi agli sposi ha sottolineato: Nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell educazione attenta e sapiente e per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione. Un invito poi ad aver cura dei figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, a trasmettere loro le ragioni del vivere, la forza della fede. Ma anche i figli mantengano sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i genitori. Realtà meravigliosa Il progetto di Dio sulla coppia umana ha chiarito il Pontefice - trova la sua pienezza in Gesù Cristo, che ha elevato il matrimonio a sacramento. La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell amore ha aggiunto - è una realtà meravigliosa, è l unica forza che può veramente trasformare il mondo. Davanti a voi avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, FAMILY 2012 Benedetto XVI Trasformare il mondo saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile. Rivolgendosi ai fedeli che sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione, ha precisato: Sappiate che il Papa e la Chiesa vi Un messaggio anche alla società, ai livelli di governo e alla politica. Un messaggio di speranza e di responsabilità: questo è stato Family 2012 che ha parlato dentro e fuori la Chiesa con la forza e la delicatezza del linguaggio della famiglia. L incontro, che ha fatto di Milano la capitale dell umanità, ha immesso nei canali della comunicazione pensieri e parole che nascono e crescono in un tessuto di relazioni sincere e profonde come è quello di molte famiglie. Purtroppo così non è per la società. Al Family 2012, grazie soprattutto a Benedetto XVI, ha preso maggior sostanza e visibilità il contributo che la Chiesa non si stanca di offrire per la costruzione di una società dal volto umano. In un tempo di incertezza e di presunzione si è nuovamente levata una voce che invita la società, le istituzioni e la politica a una seria assunzione di responsabilità. La Chiesa torna a chiedere ai suoi interlocutori risposte non per se stessa e, nel contempo, si dichiara pronta a cercare e costruire con altri le soluzioni più efficaci e più rispondenti alle esigenze della famiglia. Attese, non a caso, molto vive nelle nuove generazioni. Ci sarà una risposta dalla società, dai diversi livelli di governo e dalla politica oppure ci si limiterà a ripetere che la famiglia fondata sul Il compito affidato alla famiglia fondata sul matrimonio sostengono nella vostra sofferenza e fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza. No a una concezione utilitaristica Nel libro della Genesi, Dio affida alla coppia umana la sua creazione e, per Benedetto XVI, in questa indicazione possiamo leggere il compito dell uomo e della donna di collaborare con Dio per trasformare il mondo, attraverso il lavoro, la scienza e la tecnica. Per il Papa, nelle moderne teorie economiche, prevale spesso una concezione utilitaristica del lavoro, della produzione e del mercato. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano, però, che non è la logica unilaterale dell utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi, la mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale. Il giorno del Signore Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale, ma è anche il giorno dell uomo e dei suoi valori e il giorno della famiglia ha dichiarato il Pontefice, che ha invitato a non perdere il senso del giorno del Signore, che è come l oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell incontro e dissetare la nostra sete di Dio. Famiglia, lavoro, festa sono tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell essere rispetto Messaggio e risposta Una comunicazione rivolta a società, livelli di governo, politica matrimonio è solo una questione cattolica? Si dirà che il Family 2012 è stato un evento ecclesiale e tale deve restare oppure si cercherà di cogliere quel ragionare e progettare che in esso si sono sviluppati e che possono accomunare credenti e non credenti nell impegno per il bene comune? Prenderà consistenza e prospettiva quella laicità positiva che se solo evocata e invocata corre il rischio di ridursi a slogan, mentre è un esercizio culturale e politico che, nell autonomia dei soggetti, pone a suo fondamento l onestà intellettuale e una grande visione di società e di futuro? Oggi, su questo terreno, qualcosa sta cambiando e il cortile dei gentili appare sempre meno un immagine suggestiva e sempre più un metodo di confronto. La famiglia non può che essere al centro del cortile. Lo auspica e lo incoraggia la Chiesa con un linguaggio che forse può essere non sempre d immediata comprensione ma certamente non è autoreferenziale perché il suo desiderio più forte, in una società plurale, è quello di Paolo Bustaffa di far nascere domande, suscitare pensieri, incoraggiare confronti, concretizzare e condividere scelte per il bene comune. In particolare, attorno a quei valori che sono non negoziabili ma, come è stato ripetuto più volte, non sono non argomentabili. Il colloquio tra fede e ragione deve essere continuamente e saggiamente alimentato. Il Family 2012 ha lanciato anche questo messaggio nell unire la festa al lavoro, la fragilità alla sofferenza, la crisi alla fiducia, la vita alla morte. Non rimarrà una voce nel deserto se il laicato cattolico lo porterà con competenza, passione e costanza nel dibattito culturale e politico. A partire dal territorio e, come sta avvenendo, attraverso un coordinamento efficace di iniziative culturali, politiche, mediatiche. Non mancherà e non tarderà la risposta della società, delle istituzioni e della politica.

3 LaVita L a ragione della perfidia è chiara: essa sta nella confessione a favore del cristianesimo che compie Rousseau, quando sottolinea l incomparabilità di Gesù e Socrate. Si tratta di qualcosa che Voltaire e gli amici dell Enciclopedia non hanno mai perdonato a Rousseau. Per essi ogni mezzo era giusto per annientare il traditore plebeo della grande causa dell Illuminismo. Solo un grande pensatore come Robert Spaemann, filosofo cattolico considerato in Germania Il difensore della dignità umana, poteva riassumere in poche parole il destino di Jean-Jacques Rousseau ( ) di cui cade il terzo centenario della nascita. Era partito dall Enciclopedia, per la quale aveva compilato le voci riguardanti la musica e l economia politica, ma poi era andato molto oltre, individuando i limiti dell Illuminismo e precorrendo i motivi chiave del romanticismo. In realtà ha precorso molte altre 10 giugno 2012 n. 23 I bambini vogliono le fiabe di Leonardo Soldati C era una volta..e la fantasia volava.. Verso una casa di nanetti che lavoravano in miniera, verso una strega bella e cattiva, verso una candida e affascinante fanciulla salvata da un principe azzurro. Tradizione, immaginazione, infanzia. Prima di addormentarsi, o nei momenti più intimi delle feste in famiglia. Quanto resta oggi di tutto ciò? Hanno cercato di appurarlo docenti e studiosi delle fiabe in un convegno di tre giorni a Grosseto, dal titolo Il punto sulle novelle, nel cuore della Maremma luogo di favole e leggende: nel programma spettacoli, lezioni, confronti e divertimento. La finalità è stata di aprire una breccia dotta ed al tempo stesso popolare nel mondo della fiabistica italiana ed internazionale, vedere come oggi l infanzia interagisce con l immaginazione narrativa dei nonni e degli antenati. Dietro al convegno ed alla preparazione dei saggi, c è stato un lavoro certosino di ricerca della documentaristica costituente il patrimonio favolistico italiano e non solo. Può una fiaba aiutare i bambini a sviluppare la fantasia o invece il male, protagonista costante della narrazione, danneggia la crescita dei piccoli? Il prof. Pietro Clemente, docente di Antropologia culturale all Università di Firenze e tra i promotori del convegno di Grosseto, sposa la prima tesi. «C è uno psicologo americano dice- che sostiene che l immaginazione infantile si costruisce attorno alle fiabe. Anzi, ascoltando i racconti, JEAN JACQUES ROUSSEAU Il pensiero inquieto cose, dalla pedagogia moderna all amore verso la natura, dal sogno della società degli eguali dei socialisti utopisti fino al comunismo di Marx, e, secondo alcuni, anche i regimi totalitari. Ma soprattutto il suo pensiero era imbevuto di religiosità e di misticismo, tanto che le sue interpretazioni sembrano portatrici di contraddizioni, segno di attenzione a una dimensione diversa da quella della razionalità cartesiana e appunto illuministica: sembrano, perché, potrebbe replicare l autore del Contratto sociale, sono le cose del mondo a essere talvolta inspiegabili e irrazionali. Si prenda la sua considerazione del cristianesimo: in apparenza, l avvento del messaggio cristiano per viene potenziata e nutre proprio quell aspetto fantastico che permette ai piccoli di crescere. Alcune fiabe fanno paura perché non sempre, quando sono state create, erano destinate ai bambini. Ad esempio quelle popolari raccolte in Toscana nella metà dell 800. Sono storie che venivano narrate fra adulti, durante le veglie, vicino al focolare. È stato con la scolarizzazione che la favola ha assunto importanza nell immaginario infantile. Penso ad esempio ad Andersen o allo stesso Gianni Rodari, teorico dell antifiaba per eccellenza, che pur ha costruito fiabe moderne del tutto simili a quelle tradizionali». E riguardo al fatto che oggi vengono soprattutto lette dai bambini, anziché narrategli, afferma: «La lettura va bene, ma il rapporto emozionale che si ha con la voce è unico. E va recuperato, dalla scuola ma anche dai genitori». Infine, in merito ai cartoni giapponesi che in tv propongono solo combattimenti, Clemente dichiara: «Mostrano altre tradizioni, attraggono i bambini e a mio parere sono anche un po inquietanti. Ma in fondo anche quei cartoons hanno una loro filosofia: il combattimento può essere vissuto come una sorta di liberazione inconscia. Basta che a Dragon Ball si affianchi poi un messaggio più tradizionale, più popolare. Io credo che la nostra cultura contadina debba essere recuperata e il raccontare a voce è il modo più diretto per arrivare al cuore». Intanto nei mesi scorsi la Rai ha riportato in tv le magnifiche principesse della Disney, da Biancaneve, Cenerentola a La Bella addormentata, in prima serata e per la prima volta in alta definizione; mentre l Istituto degli Innocenti di Firenze ha premiato i 344 genitori, nonni o zii partecipanti al concorso Scrivo una fiaba per te, promosso dall ateneo fiorentino e da Griselda Scrittura. cultura A trecento anni dalla nascita del filosofo francese Rousseau è devastante, ed è una delle cause della fine del mondo classico. Fin qui nulla di straordinario, già nel V secolo dopo Cristo il pagano Rutilio Namaziano aveva sostenuto questa accusa. Ma lo scrittore latino era oppresso dalla nostalgia per l arte e la cultura del mondo dei gentili ormai tramontato. Rousseau non rimpiangeva nulla di tutto questo, anzi, era sostenitore di una convinzione che aveva e questo gli causò i primi problemi con gli illuministi iniziato ad esporre nel Discorso sulle scienze e sulle arti (1750): la cultura e l arte non sono segni di civiltà, ma di decadenza. Vale a dire che il patrimonio culturale umano, ritenuto dagli illuministi e non solo da loro massimo elemento di civiltà, diventava solo esibizione inutile e vuota. L arte non dà nessun contributo alla città. Se la pòlis è unita, non ha bisogno di abbellimenti, anzi, essi sono l ultima tappa della decadenza. Anche questo non rappresenta una novità, basta andarsi a rivedere alcuni giudizi sui libri dei gentili da parte di san Gerolamo, temperate però dalla possibilità d interpretare alcune opere pagane come preparazione alla cristianità. E non è che Pier Damiani fosse meno radicale nella condanna dell arte e della letteratura laiche. Ma si trattava di un nuovo modo d intendere l arte, non della sua assoluta negazione. Con il cristianesimo iniziava una nuova cultura che teneva conto anche dei contributi del passato, e questo segna una notevole differenza rispetto a Rousseau. I rapporti tra lui e il cristianesimo non finiscono qui, Poeti Contemporanei 3 Lui ci direbbe: davvero amate i bambini? Durante la guerra, durante tutte le guerre, i bambini sono i più tristi. Sebbene alle volte si vedano sorridere nei reportages televisivi e la realtà che vivono sia da loro compresa soltanto in maniera confusa, irrazionale, quasi misterica, tutto ciò che li circonda, i suoni, il vento, un ramo spezzato, viene da loro declinato nei toni del grigio. Se gli adulti, anche in simili circostanze, possono nutrire una flebile speranza, i bambini vivono un irredimibile presente. Infanzia lontana Campane di vento Rincasa per mano Che bei capelli Cosa ascolti Con gli occhi sorpresi I rintocchi correndo Spezzano rami feriti Cadono le castagne Su brina d argento fuso Il grigio chiarore Dei viottoli Scialba divinità Della sera perché il filosofo-musicistascrittore (che tra l altro difese la cattolicissima Polonia contro le mire della Russia illuminista ) sembra contraddirsi di nuovo quando torna a parlare della città. Quale era secondo lui la città per eccellenza, quella che nel passato aveva incarnato meglio i motivi illustrati nell Emile, vale a dire la coesione, l educazione alla cittadinanza, l uguaglianza? Era Sparta, non Atene, con buona pace degli amanti della classicità. Ma Sparta non era la città dei guerrieri, degli invasori, degli schiavisti? Le contraddizioni non finiscono qui: Rousseau era convinto che, pur rappresentando un modello, quel tipo di civiltà era retto sulla menzogna, perché la coesione era data dalla religione di Stato, e quella religione reclamava l obbedienza a dei che non esistevano. Da una parte, il pensatore accusa il cristianesimo di erodere lo Stato ma, dall altra, deve ammettere che esso rappresenta la religione vera, fatta di adesione libera e di fedeltà al Dio, non allo Stato. Il cristianesimo rischia di essere una minaccia per il libero Stato agognato sarebbe meglio dire sognato da Rousseau, ma la storia gli dà torto. Si pensi ai martiri cristiani uccisi dai nazisti: essi si opponevano all incarnazione moderna di quella Sparta ammirata dal filosofo ginevrino. Gli dei falsi e bugiardi avevano colpito ancora, come aveva notato un grande studioso non di parte, Gustav Jung, parlando dell archetipo di Wotan in riferimento all emergere delle minacce di guerra fomentate dalla nuova Sparta. M.T. Gim

4 4 attualità ecclesiale n. 23 La 10 giugnoo 2012 V ita Monsignor Michele Pennisi: uno stile semplice e austero di Luigi Crimella L a bellezza di una c e l e b r a z i o n e eucaristica non dipende essenzialmente dalla bellezza architettonica, dalle icone, dalle decorazioni, dai canti, dalle vesti sacre, dalla coreografia e dai colori, ma in primo luogo dalla sua capacità di lasciar trasparire l amore compiuto da Gesù : con queste parole mons. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina, ha aperto la sua riflessione nel convegno su Architettura, arte sacra contemporanea nel XXI secolo: un bilancio necessario, svolto lunedì 28 maggio presso l Università degli studi Kore di Enna. L iniziativa, coordinata da Maurizio Oddo, presidente del locale corso di laurea in architettura, ha richiamato vari docenti, esperti e studiosi di ogni parte d Italia. Tra loro il direttore del Servizio Cei per l edilizia di culto, mons. Giuseppe Russo, e docenti delle Università oltre che Kore, anche Sapienza di Roma, Venezia, Reggio Calabria, Palermo, e altre. In particolare al vescovo Pennisi è stato chiesto di trattare l argomento Sacrosanctum Concilium e nobile bellezza. Lo scopo vero delle chiese. Lo stile liturgico, come quello di Gesù, deve essere semplice e austero. Nelle celebrazioni dobbiamo diventare, secondo i Padri del Concilio Vaticano II, maestri dell arte della nobile semplicità (SC 34), ha ricordato il vescovo di Piazza Armerina, sottolineando che nella liturgia lo spazio e il tempo sono soggetti alla regola dell ordine. La bellezza della liturgia è anche frutto dell ordine che riguarda varie realtà: il tempo, lo spazio, le relazioni con gli altri. Il vescovo è così entrato nel vivo del tema a lui affidato, affermando che a quasi cinquant anni dalla costituzione del Vaticano II sulla liturgia, la Sacrosanctum Concilium promulgata il 4 dicembre 1963, siamo invitati a studiare il contributo che questo documento ha dato all arte sacra e alla costruzione degli edifici destinati al culto. Il vescovo ha quindi affermato che è di fondamentale importanza, progettando una chiesa, avere presente il vero scopo di quell edificio e l insondabile Mistero che in esso accade: l incontro sacramentale tra Dio e gli uomini attraverso segni visibili. Il motivo teologico di tale ricerca della bellezza consiste secondo mons. Pennisi nel fatto che l arte è una partecipazione all opera creatrice di Dio che tende a riprodurre qualcosa dell infinita bellezza di Dio che per noi cristiani si è resa visibile in Gesù Cristo. L Arte sacra cristiana è chiamata a rendersi veicolo di quella sola Bellezza che porta a Dio. Gesù Cristo, il volto umano di Dio, è la bellezza di Dio che si rende visibile. Non v è e non può esservi niente di più bello e di più perfetto che il Cristo, esclama il grande romanziere russo Dostoevskij. Il mirabile concerto. La Chiesa non ha mai avuto come proprio un particolare stile artistico, ma, secon- LITURGIA E ARTE L infinita bellezza riflessione sul rapporto tra arte, fede e liturgia, che trova una sintesi nel concetto centrale di un architettura per la liturgia la quale è costruita per l azione liturgica, cioè la celebrazione rituale propria della comunità, per una partecipazione consapevole, attiva, efficace del popolo di Dio che esercita così il sacerdozio regale. Ne deriva che anche l arte del nostro tempo e di tutti i popoli e paesi ha nella Chiesa libertà di espressione, purché serva con la dovuta riverenza e il dovuto onore alle esigenze degli edifici sacri e dei sacri riti. In tal modo essa potrà aggiungere la propria voce al mirabile concerto di gloria che uomini eccelsi innalzarono nei secoli passati alla fede cattolica. Comprendere il senso della liturgia. Per gli architetti che progettano edifici sacri e per gli artisti che li abbelliscono con le loro opere si pone, a questo punto, un dovere di far emergere la funzione mistado l indole e le condizioni dei popoli e le esigenze dei vari riti, ha ammesso le forme artistiche di ogni epoca, creando così, nel corso dei secoli, un L uomo d oggi non percepisce la bellezza, la grandezza e la consolazione profonda contenute nella parola padre perché più di una volta la figura paterna non è sufficientemente presente e positiva nella vita quotidiana. Lo ha rilevato Benedetto XVI nella catechesi all udienza generale di mercoledì 23 maggio. L assenza dei padri, che purtroppo caratterizza molte famiglie di oggi, ha aggiunto il Pontefice, rende difficile nella vita quotidiana di tante persone instaurare un dialogo con Dio ed è un grande problema del nostro tempo. Latitante, rinunciatario, insicuro, non più capace di trasmettere ai figli saggezza, valori e senso della vita; più mammo che papà: è infatti questo l identikit della maggior parte dei padri di oggi; eppure, dichiara il sociologo Mario Pollo definendo puntuale e necessario il richiamo del Papa, è indispensabile rimettere in circolo la nostalgia del padre. Perché è più semplice essere madre che padre? A differenza della madre, che per una componente biologica intrinseca non ha mai potuto non essere madre, non si diventa padri per motivi biologici ma perché si compie un atto di riconoscimento e di adozione. Tuttavia, tra padre e madre si forma una complementarietà nell educazione: la madre ha un accoglienza di tipo incondizionato, il padre è invece colui che deve garantire il transito dall amore avvolgente della madre allo spazio aperto della vita sociale trasmettendo norme, senso del limite, abilità e saperi. tesoro artistico da conservarsi con ogni cura : richiamando il n. 123 della Sacrosanctum Concilium, mons. Pennisi ha quindi proseguito nella gogica che, con l azione liturgica, prende per mano il fedele e lo conduce dentro i significati fondamentali della propria identità, filtrati dalle forme plastiche che hanno il compito di significare il significante e rendere presente l assente. Il vescovo ne ha tratto una serie di conseguenze circa la concezione dell altare, del presbiterio, dell ambone, del campanile, del battistero e delle altre parti della chiesa, dove si svolge un azione sacramentale cioè dove Dio parla al suo popolo. In particolare, circa il ruolo di colui che presiede l assemblea, vale a dire il presbitero, ha affermato che presiedere un assemblea non vuol dire dirigerla, ma celebrare insieme ad essa i misteri della salvezza. Il presidente non sovrasta l assemblea, ma la guida con la sua figura che incarna il ministero della mistagogia, egli introduce i fedeli alla comprensione del mistero. Concludendo ha voluto rivolgersi agli artisti perché entrino, insieme ad architetti, teologi, liturgisti, pastori d anime, urbanisti e tecnici in un dialogo fecondo volto a far comprendere appieno il senso e il valore dell atto liturgico come atto di fede del popolo di Dio. PADRI OGGI La nostalgia di sempre Un mestiere che cambia ma che non può scomparire Negli ultimi 50 anni questo equilibrio si è disintegrato... Abbiamo assistito in un primo tempo a figure paterne che hanno delegato il ruolo educativo alle madri per occuparsi esclusivamente della propria vita professionale riducendosi a produttori di reddito. Padri assenti cui sono succeduti in anni più vicini a noi padri materni e in qualche modo femminilizzati, non più depositari del canone culturale ma in concorrenza con la figura materna. Perché questa trasformazione? Svolgere pienamente il ruolo paterno richiede maturità e capacità di gestire l impopolarità e il conflitto con i figli: proprio perché il padre oggi non ha più la disponibilità ad assumere questo compito è stata la madre a doverlo in qualche modo vicariare. Una sorta di capovolgimento dei due modelli archetipi della genitorialità per cui la madre oggi incarna in sé aspetto paterno e materno in una surroga che crea un grave limite nei processi educativi, in particolare dei maschi cui viene a mancare una figura d identificazione che li aiuti a scoprire e definire i tratti della propria identità di genere. L indebolimento della figura paterna non può dipendere anche dalla profonda modificazione negli ultimi decenni del ruolo tradizionalmente rivestito dalla donna? Certamente. A seguito dei processi di emancipazione della donna, che ha elaborato in tempi brevi una propria nuova identità, la maggioranza dei maschi, spiazzata, ha conosciuto una crisi profonda di Giovanna Pasqualin Traversa che non è ancora superata, e non è riuscita a ridefinire in modo adeguato i propri ruolo e identità di genere. Proprio all interno di questa crisi del maschile si inscrive la crisi del padre il quale, oltretutto, forse non ha avuto, a sua volta, un padre che gli insegnasse ad essere tale. Per questo egli tende a rifugiarsi nel ruolo rassicurante e gratificante del mammo, non più maestro di valori, bensì balio e compagno di giochi. Eppure, secondo autorevoli studiosi, sta emergendo un sentimento di nostalgia di un padre autentico che sappia amare, educare e quando serve rimproverare... Occorre educare i padri a non avere paura di fare il mestiere di padri; dev essere la cultura sociale a rimettere in circolo la nostalgia del padre. Ritengo necessario e molto puntuale il richiamo del Papa, perché re-immette nel dibattito culturale la centralità di una questione fondamentale per la solidità della famiglia e la salute della società intera. Pensando ai padri di domani è dunque necessario un processo generale di ridefinizione dei modelli culturali: in concreto come procedere? Occorre educare i giovani alla scoperta dell alterità, a cogliere che la loro vita si realizza pie- namente solo nella capacità di prendersi cura dell altro uscendo dal modello individualistico del sé. Ciò potrebbe avvenire a partire dalle esperienze di solidarietà, aiuto ai più deboli e cooperazione presenti in tante parrocchie, associazioni e gruppi ecclesiali giovanili. Ma occorre anche l incoraggiamento ad aprirsi ad un padre Altro, che è Dio; un Padre severo ed esigente ma che ama incondizionatamente i suoi figli, li sa aspettare e perdonare, li lascia liberi mostrando verso di loro una fiducia senza limiti; un Padre disposto a sacrificare la vita per loro. Quale concetto di autorità paterna si può riproporre oggi? Non certo quella del padre amico. L elemento che rende l autorità del padre più potentemente credibile, umana e umanizzante è una combinazione di severità, amore e fiducia; la convinzione trasmessa al figlio di credere fermamente in lui, nella sua volontà e capacità di rialzarsi dalle cadute, e l assicurazione che finché non ce la farà gli sarà sempre accanto.

5 LaVita 10 giugno 2012 n DEl CONCILIO Musica e preghiera Metti una sera la Scala, liare: In alcune regioni, specialmente un Papa e la nona di La lezione di nelle missioni, si trovano popoli con una Beethoven. Un momento straordinario ha grande importanza nella loro vita propria tradizione musicale, la quale Benedetto XVI al della visita che Benedetto XVI ha Teatro della Scala religiosa e sociale. A questa musica si compiuto a Milano per l incontro dia il dovuto riconoscimento e il posto mondiale delle famiglie. Ecco che le di Fabio Zavattaro conveniente tanto nell educazione del note diventano l occasione per una riflessione sulla musica e sulla sua forza di avvicinare i popoli, anche in momenti difficili come quelli che il Paese sta attraversando. Così il quarto movimento della sinfonia che accoglie l ode di Friedrich Schiller Inno alla gioia modificato nel suo inizio proprio da Ludwig van Beethoven, è stato, per Benedetto XVI, il punto di partenza per dire che non è una gioia cristiana quella che Beethoven canta, ma una visione ideale di umanità, la gioia della fraterna convivenza dei popoli, della vittoria sull egoismo, ed è il desiderio che il cammino dell umanità sia segnato dall amore, quasi un invito che rivolge a tutti al di là di ogni barriera e convinzione. Ecco perché afferma che in questo canto c è un invito ad andare oltre: Non abbiamo bisogno di un discorso irreale di un Dio lontano e di una fratellanza non impegnativa. Siamo in cerca del Dio vicino. Cerchiamo una fraternità che, in mezzo alle sofferenze, sostiene l altro e così aiuta ad andare avanti. Un Dio che soffre con noi e per noi e così ha reso gli uomini e le donne capaci di condividere la sofferenza dell altro e di trasformarla in amore. Invito, dunque, ad essere vicini a quanti si trovano nelle difficoltà. Nelle parole che il Papa pronuncia c è, a mio avviso, una sintesi efficace di ciò che la riforma liturgica ha voluto avviare e la Costituzione Sacrosanctum Concilium, del 4 dicembre 1963, ha esplicitato. Un cammino lungo che i padri conciliari hanno reso evidente con alcune rivoluzioni, quasi un andare oltre. La liturgia doveva cambiare, e non solo con la disposizione dell altare a favore dei fedeli perché potessero partecipare, dialogare con il celebrante. Prima, il rito celebrato di spalle al popolo, in lingua latina, non permetteva una continuità partecipativa. L introduzione delle lingue cosiddette volgari, accanto al latino, sono un altro elemento che il Concilio ha voluto dare per una maggiore partecipazione ai riti da parte del popolo di Dio: Non di rado l uso della lingua nazionale può riuscire di grande utilità per il popolo, si legge nella Sacrosanctum Concilium, per questo i padri conciliari chiedevano di dare alla lingua nazionale una parte più ampia, specialmente nelle letture e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti. Tutto questo proprio per consentire ai fedeli di non assistere come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma, comprendendolo bene nei suoi riti e nelle sue preghiere, partecipino all azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente. Anche nella musica il Concilio dava delle indicazioni precise, evidenziando non solo la dignità della musica sacra, e il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana, ma anche accogliendo il canto polifonico, e promuovendo il canto religioso popolare, in modo che nei pii e sacri esercizi, come pure nelle stesse azioni liturgiche [ ] possano risuonare le voci dei fedeli. Infine ecco la rivoluzione più grande, l invito a dare dignità alla musica sacra dei popoli nelle terre di missione. Si legge nella costituzione concisenso religioso di quei popoli, quanto nell adattare il culto alla loro indole. Forse l esempio più noto e conosciuto è la Missa Luba, una versione della messa di rito latino che utilizza canti tradizionali congolesi. Una liturgia messa in atto da un francescano belga, padre Guido Haazen, cantata e registrata la prima volta alcuni anni prima del Vaticano II, nel 1958, da un coro di ragazzi congolesi di Kamina. Torniamo infine al Concerto al Teatro della Scala e a quella nona sinfonia che fin dalle prime battute, ha ricordato il Papa, crea un clima di attesa di qualcosa di grandioso e l attesa non è delusa. Si tratta di quelle parole o amici, non questi toni, intoniamone altri di più attraenti e gioiosi, parole famose che, in un certo senso, segnano per il Papa un voltare pagina. Come un voltare pagina è stato con il Concilio la costituzione sulla Sacra liturgia, tanto che Giovanni Paolo II, 25 anni più tardi, poteva dire: Il rinnovamento liturgico è il frutto più visibile di tutta l opera conciliare. Per molti il messaggio del Concilio Vaticano II è stato recepito innanzitutto mediante la riforma liturgica. attualità ecclesiale La Chiesa del grembiule don Virginio Colmegna 5 Inutile nasconderlo: quanto sta succedendo tra le mura del Vaticano inquieta profondamente. Le notizie creano sconcerto, ma lo fanno anche le modalità con cui vengono raccontati questi episodi, con dovizie di particolari e, a volte, con una sottesa, compiaciuta ironia. Anch io mi interrogo su quanto sta succedendo e anch io, come tutti gli onesti che lo chiedono, vorrei che si facesse chiarezza individuando responsabilità che non possono essere solo del maggiordomo. Ma permettetemi anche di spiegare perché questi episodi non sconvolgono in nessun modo la mia Fede, dubbiosa e interrogata da altre vicende umane che incontro ogni giorno nel dolore, nella sofferenza e nella fragilità delle persone con cui condivido un pezzo di strada. La Chiesa è lì, in questi volti, in queste storie di vita. Mi ricordo la bella immagine lasciataci in Casa della carità dal cardinal Dionigi Tettamanzi commentando la parabola del buon samaritano e invitandoci a soffermarci a riflettere sul locandiere e sulla locanda dove ci si prende cura del malcapitato: La Chiesa è lì, ci disse. Il Vangelo di questi giorni raccontava un episodio nel quale i ricchi depongono come offerta denaro tintinnante e superfluo mentre una povera vedova dona i due spiccioli che sono tutto quello che ha. (Vangelo di Marco, 12, 41-44). Gesù indica questa donna come la protagonista di un racconto di Fede che ancora affascina e sorprende. Questo è lo scandalo che dovrebbe inquietare, che ha affascinato il mio entusiasmo giovanile, che mi fa essere prete appassionato. E che, tutt oggi, mi fa cogliere la speranza disseminata nei tanti sotterranei della storia, quella che non esclude nessuno, che pone al centro la gioia della povertà evangelica ed è lontana mille miglia dalle logiche di potere. È l ingenuità della fede, la spiritualità che non cresce negli intrighi di palazzo e nelle logiche di corte medioevale. L immagine di una Chiesa presa dagli intrighi che si specchia in una società sempre più allo sfascio, povera di valori ed eticamente vuota, scandalizza. Al tempo stesso, però, sollecita a testimoniare la bellezza e la semplicità della vita evangelicamente vissuta. Quella per cui continuo a pregare, ogni giorno, nell Eucarestia, anche per la Chiesa, per il Papa e per il nostro vescovo. Quella per cui tante persone stanno accorrendo a Milano in questi giorni per l Incontro Mondiale delle Famiglie, portando con sé la richiesta di una Chiesa fraterna, ospitale e lontana dal potere. Oggi più che mai, non c è bisogno di una Chiesa che aiuti i poveri, ma di una Chiesa povera, di quella che don Tonino Bello chiamava la Chiesa del Grembiule : solo così si può dare ragione della speranza che, ci rivela la Bibbia, è in ciascuno di noi e ci fa sentire aperti, in attesa del futuro. Ancora una domenica, dopo quella della Santissima Trinità, in cui la Chiesa è chiamata a sostare, in adorazione, dinanzi alla fonte e al culmine della sua stessa vita: l Eucarestia. Queste due domeniche che seguono la Pentecoste introducono nel grande tempo ordinario dell anno liturgico ricordando alla Chiesa che ogni domenica, Pasqua della settimana, essa è radunata nel nome della Santissima Trinità per celebrare l eucarestia. E, quindi, l Eucarestia che fa la Chiesa e la fa come icona della Trinità. Le tre letture scelte per la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo offrono una pista di riflessione sul significato dell eucarestia come sacrificio di alleanza. Il brano del libro dell Esodo (prima lettura) sigilla con un rito sacrificale d olocausto il patto che il Signore e Israele hanno stipulato nella solitudine aspra del monte Sinai. Dio e l uomo hanno definito il mutuo desiderio di comunione, di vicinanza e di collaborazione che li anima: Dio offre il dono della libertà e della sua presenza, l uomo risponde con il suo impegno ad osservare tutti i comandamenti che il Signore ha dato. L altare, costruito da Mosè ai piedi del Sinai, è il simbolo di Dio; davanti ad esso è radunato Israele e su entrambi è versato il sangue del sacrificio, segno di vita e di legame familiare. Uno stesso sangue e una stessa vita circolano d ora innanzi tra Dio e il suo popolo: un patto di sangue lega Jahweh e Israele in un unica esistenza di fedeltà e di amore. Nel brano della lettera agli La Parola e le parole Ss. Corpo e Sangue di Cristo Es 24, 3-8, Sal 116, Eb 9, 11-15, Mc 14, Ebrei (seconda lettura) vengono ripresi tutti i temi dell alleanza sinaitica per farne risaltare l unica,, piena attuazione nel Cristo e nel suo sacrificio. Cristo è sommo sacerdote ma, a differenza di Mosè, lo è dei beni futuri, escatologici. Cristo non celebra in una tenda materiale come quella che accompagnava Israele nel suo pellegrinaggio nel deserto, ma in una tenda più grande e più perfetta : quella del suo corpo glorificato. Cristo non usa sangue di capri e di vitelli, ma versa il suo sangue. Cristo non ci offre una libertà transitoria come quella storica dell Esodo ma ci dona una redenzione eterna. Cristo non purifica solo ritualmente e nella carne, ma col suo sangue, animato dallo Spirito Santo, purifica la nostra coscienza dalle opere di morte unendoci intimamente a Dio. Cristo alla prima alleanza sostituisce attraverso il suo sacrificio la nuova ed eterna alleanza. Cristo supera così i vincoli legali di un patto bilaterale al quale con fatica l uomo era fedele e lo introduce al banchetto del Regno, dono dell amore gratuito di Dio. Il brano del vangelo termina con queste parole: Dopo aver cantato l inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. E l ultimo momento di libertà di Gesù; egli sta per essere consegnato nelle mani degli uomini. Ma è significativo: questo avviene dopo aver cantato l inno. L Hallel era l inno che si cantava alla fine della cena pasquale. Esso era costituito dai salmi , canti di ringraziamento al Dio che libera dalla morte coloro che in lui confidano. Possiamo allora cogliere il paradosso dell espressione di Marco: Dopo aver cantato l inno, uscirono verso il monte degli Ulivi cioè, dopo aver reso grazie per la salvezza che Dio opera, Gesù inizia il cammino verso la morte; un cammino che non è inconsapevole e non è un destino inatteso e non voluto. Al contrario Marco sottolinea chiaramente la conoscenza anticipata che Gesù ha degli eventi. Egli stesso dà ai discepoli indicazioni precisissime inviandoli a fare i preparativi per mangiare la Pasqua. Questa conoscenza precisa degli avvenimenti che lo attendono emerge chiaramente anche dal racconto della cena. La vita di Gesù giunge a un termine, è l ultima cena che egli fa con i suoi discepoli, ma ci sarà un altro banchetto al quale Gesù parteciperà, un banchetto in cui egli berrà un vino nuovo cioè migliore, come il vino delle nozze di Cana (Gv 2, 10): sarà il banchetto del Regno di Dio nel quale la gioia scaturirà piena. Verso quel banchetto tende tutta la vita di Gesù così come la sua passione e la sua morte. Verso quel banchetto anche noi siamo in cammino, guidati dal Buon Pastore: Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi (sequenza). Prendete, questo è il mio corpo. Prendete, questo è il mio sangue dell alleanza, che è versato per molti. Mangiare e bere il corpo e il sangue del Signore significa fare propria l intera vicenda di Cristo, cogliere il suo segreto vitale, appropriarsi del nucleo incandescente dell amore. Davvero l eucarestia è il momento più alto della formazione permanente della Chiesa, nel senso che in essa lo Spirito ci forma a immagine di Cristo. Dunque, partecipare all eucarestia significa prendere la forma del pane spezzato, cioè dis-tratto, strappato dalla ricerca esasperata di sé per diventare dono per gli altri. Partecipare all eucarestia significa cantare le lodi di Dio e uscire verso il monte degli Ulivi, in quella processione che dice la missione della Chiesa nel mondo, poiché l eucarestia non è stare con Gesù al riparo da ogni pericolo, ma lasciarsi portare con Lui nel vento gelido della notte, delle contraddizioni e della lotta, della passione per l uomo. Non è prendere, ma donarsi. C è qualcosa di peggio che non credere alla presenza reale di Gesù nell eucarestia: è credere a una presenza rasssicurante che non ci porti a perdere la nostra vita, a comprometterci per gli altri. Don Luca Carlesi

6 6 n giugnoo 2012 La V ita TERREMOTO IN EMILIA Il 4 giugno di lutto nazionale per le vittime del terremoto che continua ancora a frustare l Emilia, è una giornata piovosa che sembra voler piangere anch essa per il dramma che sta vivendo la bassa pianura emiliana. Pianto e preghiera per i morti, 24 solo in provincia di Modena dopo la scossa di martedì 29 maggio che si aggiungono alle 7 vittime del 20 maggio, ci saranno le case, le chiese, le aziende, i monumenti e le stalle da ricostruire; tutta l economia di questa terra abitata da gente intraprendente e coraggiosa da far ripartire. Sarà dura, ma certamente ce la faremo, grazie anche alla solidarietà, grandissima, che si è messa in moto in queste giornate e che gli emiliani stanno sperimentando concretamente ogni giorno. Verrà il tempo di rimettere i mattoni uno sull altro: la forza e la tenacia aiuteranno e sosterranno gli animi. Però, dopo la scossa che ancora ha colpito con magnitudo 5.1, quello che occorre maggiormente è ricostruire speranza, infondere coraggio e fiducia. Sì, perchè questo terremoto continuo alla fine rischia di far crollare, insieme ai muri, anche e soprattutto il morale, la forza interiore che ognuno ha, le certezze di poter riprendere il cammino che le onde sismiche hanno in qualche modo interrotto in ognuno di noi. Smarriti e spaesati: nei giorni scorsi un passaggio a Cavezzo, Medolla e nelle altre località colpite il 29 maggio lasciava questa sensazione nella gente incontrata. Insieme, però, a segnali che invitano alla speranza e, all insegna della solidarietà, dicono altro. Prima di tutto della voglia di ricostituirsi come comunità. Lo abbiamo visto a Cavezzo, dove in un parco cittadino, un gruppo di persone ha allestito una mini-tendopoli dove ogni sera si celebra la messa e, durante gli ultimi giorni di maggio, si recitava il rosario prima di condividere la cena. Oppure a Medolla dove don Davide, il parroco, pantaloncini e maglietta, ci ha accolto mentre stava allestendo all aperto, nel cortile delle suore, per la celebrazione di chiusura del mese di maggio. E ci ha detto che i ragazzi dell Agesci, dopo le prime scosse, sono stati di grande, grandissimo aiuto per l intera comunità medollese. Non abbiamo vergogna a confessare il nostro bisogno reciproco di consolazione, di conforto, di speranza, ha detto qualche giorno prima l arcivescovo di Modena, mons. Antonio Lanfranchi, presiedendo a Finale Emilia, sotto una tenda, la veglia di Pentecoste che solitamente si celebra in Duomo a Modena. Il terremoto ha aggiunto ha reso inagibili le nostre chiese di pietra ma non ha distrutto (anzi ha consolidato) quella Chiesa formata da pietre vive che sono le persone, i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti, gli anziani. Una Chiesa viva per poter ricostruire anche la chiesa di pietra ben sapendo ha detto ancora mons. Lanfranchi il valore che il tempio di pietra ha avuto lungo i secoli per formare la coscienza dell essere comunità. Essere comunità, ecco il punto. È anche in momenti difficili come questi che se ne scopre l importanza; la bellezza e la consolazione che viene Bisogno di comunità La terra trema ancora e la gente si sostiene incontrandosi di Stefano Malagodi dal sentirsi insieme a qualcuno, dal condividere fatica e dolore ma anche dallo sperimentare la solidarietà, non solo a parole, offerta senza nulla chiedere in cambio. È così che il coordinamento diocesano attivato per far fronte all emergenza del terremoto, affiancandosi all opera preziosissima e insostituibile della Protezione Civile, vede in campo la Caritas diocesana con compiti di coordinamento per la lettura dei bisogni, con i parroci delle zone colpite che diventano un insostituibile punto di riferimento, soprattutto per le comunità loro affidate. E poi anche altre realtà come il Centro sportivo italiano di Modena impegnato nell animazione delle giornate dei bambini nelle tendopoli. Oppure l Azione Cattolica modenese che mette a disposizione delle popolazioni terremotate un propria Il severo insegnamento Anche se di fronte alle scosse si è sempre impreparati L e tragiche vicende del terremoto in Emilia hanno fatto allontanare, se non scomparire, quella nube deprimente della crisi economica, con il suo terribile strascico di suicidi. Non c è bisogno di darsi la morte o cercarla: essa è presente in mille modi e si presenta in tante diverse circostanze, oltre all appuntamento naturale secondo il calcolo dei giorni. Il Salmo 89 suggerisce: Insegnaci a contare i nostri giorni, e giungeremo alla sapienza del cuore. Ma di fronte al terremoto si è sempre impreparati: arriva quando meno te lo aspetti, non sai come difenderti e dove fuggire, ti distrugge le cose più importanti e care, uccide persone innocenti. In Umbria questa sofferenza si percepisce con particolare intensità per il ricordo di terremoti del passato, l ultimo del In Abruzzo la ferita, con oltre 300 morti, è ancora aperta dopo tre anni. Forse però per la prima volta, senza mezzi termini, si è detto che tutto il territorio nazionale è a rischio sismico, e che gli scienziati non sanno prevedere e quindi prevenire i terremoti. Le conoscenze che si hanno sono di tipo storico, statistico, descrittivo, ipotetico, ben lontane da quelle certezze che si attribuiscono e si chiedono alla scienza. L unica difesa che noi abitanti della terra possiamo garantirci è una casa ed edifici sicuri, capaci di resistere all urto dell onda sismica. Lo aveva detto Gesù, anche se in verità parlava di pioggia e di venti: la casa fondata sulla roccia resiste, la casa fondata sulla sabbia crolla. Eppure si continua a costruire con leggerezza e superficialità, per risparmiare. È mortificante la storia dei capannoni crollati. Al conto, in questo momento si hanno 17 morti, 350 feriti 14 mila sfollati. Tra i morti due operai stranieri e un prete. Morti come gli altri. Il dolore, la commozione è uguale per tutti. Forse si portano dietro un messaggio da non sottovalutare quando si parla di stranieri e anche quando si parla di preti e religione. Il terremoto, come il naufragio, rappresenta una cruda e dolorosa fenditura sulle sicurezze della vita umana e, nello stesso tempo, suscita uno slancio di generosità e d impegno per liberare quelli che sono sepolti sotto le macerie e ricostruire quello che è crollato. In questa fase si corrono rischi di Elio Bromuri di lamentele e discordie, quando invece servono collaborazione e convergenza d intenti nella ricerca dell interesse generale. È il pericolo di chi avendo perduto tutto finisce per perdere la testa. In Emilia ciò non succederà. Si è da subito notata una grande voglia di riprendere la vita di sempre, che, come qualcuno ha notato, può essere stata la causa di morte di alcune di quelle vittime. In casa in Appennino e si adopera per raccogliere tende e quanto serve. O la parrocchia di Fiorano modenese, nella pedemontana, che in una struttura a fianco del santuario della B.V. del Castello ospita soprattutto anziani e disabili che non potrebbero reggere a lungo nelle tendopoli della Bassa. Senza contare la solidarietà che tanti altri, albergatori dell appennino o anche semplici privati, hanno da subito dimostrato. Essere e sentirsi comunità, appunto, è anche questo. Quasi una risposta concreta alla preghiera rivolta dall arcivescovo a Maria e distribuita domenica scorsa nelle parrocchie dell arcidiocesi su un pieghevole che riportava in copertina il trittico cinquecentesco L Incoronazione della Vergine di Bernardino Loschi, salvato dalla chiesa distrutta di San Felice sul Panaro: Risveglia le coscienze di tutti noi, perché sappiamo rispondere alle necessità degli altri, con giustizia, misericordia e amore. questi giorni, non può mancare un augurio: nella disgrazia, il terremoto dia una scossa a tutti i cittadini di questo benedetto Paese perché ognuno s impegni a fare qualcosa di buono per sé e per la comunità nazionale, scrollandosi di dosso pigrizie, egoismi, sospetti e quella litigiosità inutile e pretestuosa, troppo strillata e montata nei mass media di tutte le forme.

7 Pistoia Sette N GIUGNO 2012 IL DOCUMENTO UFFICIALE DELLA DIOCESI DI PISTOIA Parcheggio S. Bartolomeo, nessuna speculazione La Parrocchia e la Curia ritengono doveroso esprimere le seguenti valutazioni in merito al parcheggio interrato di San Bartolomeo su cui, negli ultimi tempi, si è sviluppato un ampio confronto nelle cronache locali e sugli spazi web. 1)- La realizzazione di un parcheggio interrato nell area sud, oggi degradata, del complesso di San Bartolomeo è prevista dal Piano della Città Storica e dal Piano Urbanistico della Mobilità (PUM) del Comune di Pistoia. Quest ultimo strumento urbanistico, oltre a prevedere il parcheggio interrato, indica la eliminazione della sosta da piazza San Bartolomeo quale azione prioritaria per l attuazione degli interventi di riqualificazione del centro storico. 2)- Alla luce di tale previsione e in relazione all utilità pubblica dell intervento, Diocesi e Parrocchia hanno ritenuto opportuno cogliere questa opportunità prevista dagli atti comunali - innanzitutto per riqualificare un area oggi degradata restituendola al pieno godimento della città. E stato dunque presentato un Piano di Recupero avendo effettuato una accurata e preliminare indagine archeologica sotto il controllo della Nel piazzale della chiesa, a Bottegone, di fronte al campanile, si trova il pulmino della squadra di basket, la Valentina s. In canonica vi sono le foto di tutte le squadre della beneamata Bottegone Sant Angelo Basket, attualmente in Divisione Nazionale serie C. È don Piergiorgio Baronti, don Bifolchi per gli amici, con la passione per il Pistoia Basket e per la Fiorentina nel calcio. La società di pallacanestro nasce nel 2001, composta anche da chierichetti, animatori ed ex ciclisti. «La nostra avventura partì per caso ha affermato di recente don Baronti in un intervista- dopo la chiusura della vecchia Olimpia (in A1) mi chiamò la dirigenza del La decisione finale spetta all Amministrazione Comunale: qualunque sia l accetteremo con serenità Don Baronti, un sacerdote per lo sport di Leonardo Soldati Pistoia Basket dicendomi se, con altre persone, eravamo disposti a metter su una squadra di Promozione fornendoci allenatore, alcuni ragazzi delle giovanili e la palestra dove giocare. Alla fine decidemmo di accettare e così è nata la nostra favola». Ciò fu possibile anche grazie all incontro di don Piergiorgio con Dule Vujosevic, già allenatore di basket a Pistoia oltre che del Partizan Belgrado e del Cska Mosca. Negli anni 90, infatti, don Baronti seguiva dei ragazzi con problemi di tossicodipendenza, che furono invitati al Palafermi e da qui avvenne l incontro della svolta sportiva per il sacerdote pistoiese. Con gli arbitri non ha mai avuto un rapporto idilliaco: «Nei loro referti hanno sempre accentuato la realtà dice lui- una buona parte degli arbitri sono incompetenti, altri anche in malafede. Io ci metto del mio perché non so contenermi, sono istintivo, ma questo succede anche quando faccio il prete non solo quando sono in tribuna». Nel suo curriculum sportivo sono presenti anche quindici giorni di squalifica, scontati con una missione in Senegal. Piergiorgio ricorda un po la storica figura di don Francesco Maggioni, il prete tutto basket di Celana (Bergamo) scomparso di recente all età di 91 anni. Già giocatore di basket e pallavolo durante le scuole magistrali, oltre ad insegnare portò la locale squadra di basket da un livello scolastico ad un livello di rilievo Soprintendenza nonché una approfondita analisi geologica che, entrambe, hanno reso possibile la fattibilità dell intervento. Il progetto, vagliato e approvato da tre Conferenze dei Servizi, è stato condiviso dalla Giunta comunale precedente. 3)- Non esistono certo intenzioni di sfruttamento speculativo da parte della Parrocchia e della Diocesi. Vedere definita speculativa questa operazione non solo non risponde al vero, ma amareggia ed è oggettivamente un giudizio ingiusto. L obiettivo che ci siamo posti, comunque nell ottica del bene comune, è affrontare i lavori di restauro del complesso di San Bartolomeo, chiesa e locali dell ex monastero Benedettino di nostra spettanza: la spesa per tali lavori è infatti ingente, almeno per le risorse parrocchiali e diocesane, mentre si stanno assottigliando le fonti di finanziamento (statali e locali) su cui, fino in tempi recenti, si poteva fare affidamento. 4)- Che attorno a questo progetto la cittadinanza esprima giudizi diversificati e talora contrastanti, che gli stessi specialisti in materia si confrontino in dibattiti e con valutazioni anche opposte, ci pare normale esercizio di libertà, di democrazia nonché di amore, che anche noi provinciale e nazionale, ed alcuni suoi cestisti arrivarono nella massima serie A. Bottegone è una frazione in aperta campagna, da qui la coniazione del termine Bifolchi con cui venne apostrofata la squadra nelle trasferte sportive in grandi città. «Non siamo mai stati la squadra dei chierichetti ha dichiarato don Baronti- però quel termine non mi andò giù ed allora, per provocare, presi a bazzicare i forum delle minors con il nickname don Bifolchi. Nel 2008 promuove l iniziativa innovativa di portare la messa dentro il PalaFermi, concelebrando assieme al vescovo di Pistoia, S.E. Mansueto Bianchi. E sulla sua passione sportiva: «A volte avrei voglia di abdicare, soprattutto perché so che i miei comportamenti spesso e volentieri non sono costruttivi per la società. Però, poi, penso al fatto che questa creatura è nata con me, ci sono troppo affezionato e non la lascerei per nulla al mondo». abbiamo, per la nostra città. 5)- La decisione finale spetta istituzionalmente all Amministrazione Comunale che dovrà fare sintesi, di valutazioni e opinioni diverse su questo progetto, nel quadro del bene comune della città che rimane il decisivo valore di riferimento. Attendiamo dunque una risposta da parte di chi è legalmente e democraticamente deputato a fornirla. 6)- Qualunque sarà la risposta noi l accetteremo di buon grado, con serenità e senza recriminazioni o riserve. Possiamo tranquillamente anticiparlo proprio perché consapevoli di come la motivazione che ci ha spinti non ha quegli intenti speculativi di cui, siamo stati accusati ma, al contrario, un trasparente reperimento di risorse finalizzato al restauro del complesso di San Bartolomeo: un bene culturale che qualifica e promuove l immagine dell intera città. CHIESA DI SAN BARTOLOMEO IN PANTANO Alla scoperta del ciclo delle formelle del Campanile di Giotto Venerdì 8 giugno, nella chiesa di San Bartolomeo in Pantano a Pistoia alle 21,15, ci sarà una conversazione con la dottoressa Mariella Carlotti che ci guiderà alla scoperta del ciclo delle formelle del campanile di Giotto. CARITAS Colletta nazionale terremoto nord Italia Per sostenere concretamente la popolazione dell Emilia Romagna, colpita dal terremoto, la Caritas italiana indice una Colletta nazionale da tenersi in tutte le chiese domenica 10 giugno, solennità del Corpus Domini. Il ricavato, che dovrà essere consegnato tempestivamente alla Caritas diocesana, andrà ad aggiungersi ai tre milioni di euro provenienti dai fondi dell otto per mille, messi a disposizione dalla Conferenza

8 8 comunità ecclesiale n. 23 La 10 giugnoo 2012 V ita I BAMBINI DEL CATECHISMO SCRIVONO AL PARROCO DON MASSIMO BIANCALANI Un anno di catechismo Q finisce la poesia con la frase le farfalle non vivono nel ghetto. uest anno abbiamo fatto un percorso catechistico un po particolare, ma che ci è rimasto impresso. Abbiamo incontrato persone che non conoscevamo e che vengono da lontano come Claudette, sua figlia Vicki, Ibrahim, Israel. Ci hanno anche scritto Yolande dal Rwanda e padre Filippo dal Ciad. Abbiamo conosciuto paesi, problemi parole ricche di significato. Proprio le parole riassumono meglio quello che abbiamo imparato in questi mesi: uguaglianza, sofferenza, bene e male, donare o offrire, vangelo, Costituzione, Bibbia, diritti. Abbiamo così imparato nella realtà la verità della frase di don Milani: La parola fa eguali. Siamo di due piccoli paesi della campagna pistoiese, Ramini e Bonelle, ma, come diceva ancora don Lorenzo: La grandezza di una vita non si misura dalla grandezza del luogo dove si è svolta, ma da tutt altre cose. Ci hanno aiutato le nostre catechiste Federica, Antonietta e Alice con Mauro, un vecchio insegnante che ci ha voluto bene e che qualche volta ci è venuto a trovare. Abbiamo discusso soprattutto di quattro argomenti: il Vangelo, don Lorenzo Milani, la memoria, l Africa e l immigrazione. Il Vangelo Il Vangelo è la parola di Dio che racconta una strada sicura indicata da Gesù per un mondo migliore. Abbiamo cominciato perciò, il percorso nelle domeniche di Avvento, preparazione al Natale, con alcuni verbi importanti ripresi dai testi evangelici letti in chiesa e spiegati da don Massimo: vegliare, testimoniare, annunciare e accogliere. Il secondo momento è stato la Quaresima con la Pasqua. Gesù si fa carico delle nostre sofferenze fino a farsi crocifiggere e morire, per poi risorgere. Abbiamo scoperto che la morte è semplicemente un passo della vita e che non dobbiamo avere paura della sofferenza. La notte del venerdì santo abbiamo partecipato alla Via Crucis africana, che ha unito la Passione di Gesù alla condizione difficile di tanti fratelli d Africa. La manifestazione Giugnoinsieme che si svolge nella parrocchia di San Benedetto ormai da oltre un ventennio, anche quest anno propone iniziative di interesse comune, con serate dedicate alla riflessione ed altre al divertimento e alla socializzazione. Il 6 giugno alle ore 21,00: Fra Giancarlo Bruni, Servo di Santa Maria dell eremo delle Stinche (FI) parlerà sul tema: Speranza nel tempo della crisi. Il 15 giugno ore 21,00: Suor Tina, delle Francescane dei Poveri della casa di Pistoia, parlerà sul tema della carità, sviluppando la serata su Caritas Cristi Urget Nos. Il 20 giugno alle 21: In preparazione dell anno della Fede : incontro con monsignor Mansueto Bianchi vescovo di Pistoia. Per quanto riguarda le altre serate, è da segnalare, il 10 giugno alle 21, in occasione del ventennale Il testo è stato redatto alla fine del corso di catechismo delle parrocchie di Ramini e Bonelle utilizzando nel lavoro di trascrizione - secondo il metodo della scrittura collettiva formulato in Lettera a una professoressa - gli scritti dei bambini Don Lorenzo Milani Don Milani era un prete che insegnava ai bambini di Barbiana e che voleva più bene ai suoi alunni che a Dio. Un giorno Mauro, quando era ragazzo, lo andò a trovare e vide che teneva sul suo tavolo il Vangelo e la Costituzione. Il primo contiene la verità, la seconda la difesa dei diritti. Su una parete della scuola c era la scritta I CARE che significa (mi sta a cuore, mi interessa). Nell incontro a Vicofaro con Adele Corradi, la professoressa che l aiutava con i ragazzi, abbiamo sentito parlare di Marcellino, un bambino disabile che don Lorenzo amava fino a viziarlo. Adele ci ha ricordato anche una sua frase bellissima: la verità si fa strada da sola. Un alunno di Barbiana ha detto di aver percorso in tutto circa km per andare a scuola. PARROCCHIA SAN BENEDETTO Giugnoinsieme Vorremmo valorizzare don Lorenzao, che è morto e non abbiamo potuto conoscere, con questo testo perché era una grande persona che ha dedicato tutta la sua vita ai bambini, in particolare ai più poveri. La memoria Memoria è ricordare e far rivivere le persone care, strapparle alla dimenticanza, farle essere ancora presenti. Don Lorenzo diceva: Ogni anima è un universo di dignità infinita. A Terezin furono rinchiusi da Hitler, durante la guerra, adulti e bambini ebrei, come loro ricordo ci restano i disegni e le poesie, che sono stati esposti in chiesa. Perché non sia dimenticato, abbiamo adottato ognuno un bambino, facendo ritornare nella nostra mente la sua vita, anche se non lo conoscevamo. Un bambino della nascita del coro parrocchiale San Benedetto : esibizione canora nel chiostro. Il 16 giugno alle 21: Giovanna Benedetto presenta: La buona novella, serata musicale dedicata a Fabrizio De Andrè. Il 17 giugno alle 13 il pranzo insieme nel chiostro. Il 23 giugno alle 21: La compagnia teatrale della Fabbrica delle Emozioni, in collaborazione con Unione Italiana Ciechi presenta: Non di solo salami vive l uomo. Commedia brillante in due atti creata dallo scrivente Enzo Romboli. Questa serata ha per me significati importanti, visto che da 3 anni, ogni settimana mi incontro con loro, per animare questo progetto teatrale, che si propone di far comprendere a questi giovani uomini e donne, alcuni non vedenti, altri con altri handicap, che ognuno di loro è portatore d immenso valore, frutto dell amore infinito di Dio, un amore che loro a sua volta sanno riverberare con generosità verso chi li avvicina, inducendoci a riflessioni che ci fanno tanto bene dentro. Io sono testimone nella mia esperienza settimanale con loro di tanti piccoli miracoli. Un giovane che vinto dalla timidezza non spiccicava parola, ed ora inserito nel gruppo ha esorcizzato le sue insicurezze ed è diventato una colonna del gruppo, manifestando l esuberanza tipica della sua giovinezza, acquisendo sicurezza di se anche nelle relazioni con gli altri. Un altro che ha saputo realizzare la sua dimensione umana, divenendo la L Africa e l immigrazione Abbiamo riletto la frase di don Milani Se voi avete il diritto di dividere il mondo in Italiani o stranieri, allora io vi dico che,nel vostro senso io non ho Patria. La Costituzione Italiana nell art.3 dice : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di razza, di lingua, di religione, di condizione personale e sociale. Per parlare dell immigrazione abbiamo incontrato Claudette, una donna africana che viene dal Burundi. Ci ha detto che in Africa i beni sono comuni che non c è né mio né tuo e che loro non sprecano come sprechiamo noi. Ci ha ricordato il valore del dono, che bisogna donare le cose a cui teniamo e non quelle che non ci servono. Ci ha detto che i migranti sono costretti dal bisogno a lasciare le loro case e i loro cari. Claudette ci ha salutati alla fine, dicendo e scrivendo nella sua lingua Pasika Nziza (Buona Pasqua) e l inizio del Padre nostro, la preghiera insegnata da Gesù che unisce tutti senza distinzioni. I bambini del pre-cresima di Bonelle e Ramini vista per un non vedente,dando vita ad un rapporto di profonda amicizia, fondato sulla sincerità e gratuità, un amicizia la loro di quelle che non presentano il conto, il piacere di frequentarsi di stare insieme per circa 30 ragazzi, che hanno saputo fare squadra ed hanno trovato in questi incontri del mercoledì motivi di gioia e di speranza. Ognuno di loro ho cercato di far sentire importante, per la economia del gruppo. Nella serata di chiusura della manifestazione il 30 giugno alle ore 21,00, la compagnia di teatro Amatoriale San Benedetto presenta: Fantasticando in teatro, percorsi teatrali con risate a ruota libera. Enzo Romboli Tutti possono partecipare prenotando a Enzo. RETE RADIE RESCH Cena di solidarietà Sabato 16 giugno, alle 20,30, presso la Casa della Solidarietà in via delle Poggiole 225 a Lucciano, si terrà una cena di solidarietà a sostegno del progetto di Casa Cor: pagamento di una borsa lavoro per un ragazzo della Oficina escola arte quevem da rua (l arte che viene dalla strada) a S. Paolo in Brasile. E una scuola-laboratorio in cui i ragazzi costruiscono oggetti con materiale di scarto e riciclato. Il contributo alla cena è di 20 (adulti)e 10 (bambini). INFO: Prenotarsi entro giovedi 14 giugno, tel ore serali. Mariella cell , Patrizia cell Movimento apostolico ciechi Cena di beneficienza Sabato 9 giugno alle ore 20, presso La Tenda di San Michele Arcangelo si terrà la cena di beneficienza a favore della Scuola per ciechi San Raffaele di Gondar in Etiopia. Il programma: ore 18: Messa; ore 20: cena. Prezzo per adulti 15,00, bambini da 3 a 10 anni 10,00. Dopo cena: animazione musicale a cura del gruppo Mac. Dal 2002 il Mac finanzia la scuola San Raffaele che accoglie e dà un istruzione di livello primario a oltre cento bambini ciechi di età compresa tra 6 e 10 anni provenienti dalla città di Gondar e regioni limitrofe. INFO: Prenotazione cena: Paolo cell , o Doretta cell OSPEDALE DEL CEPPO Un capolavoro ritrovato L inaugurazione del restauro del Crocifisso bronzeo settecentesco dell Ospedale del Ceppo si terrà martedì 12 giugno alle ore 18 nella chiesa di S. Maria delle Grazie a Pistoia. Per l occasione verrà presentata la pubblicazione dedicata alla storia e al restauro della scultura, fusa su uno splendido modello di Giovan Battista Foggini. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Auguri a don Cinotti La nostra comunità parrocchiale di Santonuovo è particolarmente vicina al nostro priore, don Aldemiro Cinotti, che il 30 maggio ha compiuto 98 anni. Lo ringraziamo tanto per l affetto e la dedizione che ha manifestato da sempre al nostro paese e per l amore dimostrato soprattutto alla chiesa rendendola sempre più bella e accogliente. Lo ringraziamo con tutto il cuore per averlo sentito sempre vicino, proprio come uno di noi, in tutte le circostanze sia liete che tristi che hanno coinvolto la nostra vita in questo lungo periodo. Ci stringiamo a lui per chiedere al Signore tutto l aiuto che gli è necessario per continuare in mezzo a noi il suo prezioso lavoro. Grazie Priore! I parrocchiani

9 LaVita Quando arriviamo alla Fiera di Milano, per seguire il Congresso teologico pastorale, i volontari ci attendono per darci le indicazioni. C è una gran confusione: si sentono le grida ed i canti provenienti dall area animazione dei figli, c è il brusio costante proveniente dalla Fiera internazionale della Famiglia, spazio di stand in cui poter incontrare tante organizzazioni, dalle associazioni familiari più specifiche fino alla stampa di Avvenire e ad una fornita libreria. Saranno cinque giorni impegnativi, ma entusiasmanti. Siamo qui per raccontarci le buone pratiche, per incontrarci tra famiglie, per testimoniare con le opere, con la forza dei fatti la bellezza della famiglia. Siamo qui per vedere e conoscere il mondo famiglia. Entriamo in aula per ascoltare la relazione del cardinal Ravasi che ha sapientemente cucito le parole della Bibbia e le parole della contemporaneità, a confermare che attorno alla famiglia si gioca il presente e il futuro dell umanità. Ci è piaciuta l immagine della famiglia come casa, radicata sulla coppia come fondamenta da costruire, che vede i figli come pietre viventi dei muri della costruzione, e che vive nelle stanze del dolore, del lavoro e della festa: poter dire la famiglia è la casa dell umanità significa dire anche che la dignità e la felicità di ogni persona è protetta dalla famiglia, così come la casa protegge la famiglia; inoltre ci aiuta a capire che la casa deve avere porte e finestre aperte sulla città, sulla società: potremmo dire, nella nostra esperienza di associazioni di famiglie, che la città dell uomo si costruisce mettendo fianco a fianco tante case, così come le famiglie insieme costruiscono villaggi, nazioni, la società tutta. Occorre qui ricordare l art. 11 della Carta dei diritti della famiglia della Santa Sede, quando afferma che la famiglia ha il diritto ad una decente abitazione, adatta per la vita della famiglia e proporzionata al numero dei membri, in un ambiente che provveda i servizi di base per la vita della famiglia e della comunità. Una priorità ancora urgente e spesso senza risposte, nelle politiche locali e nazionali del nostro Paese. Dopo abbiamo vissuto l intervento di Luigino Bruni, che ha ricordato che il lavoro trova in se stesso il proprio valore, e non nel prezzo che lo qualifica, così come ricordava Charles Peguy: si alzavano e cantavano all idea di partire per il lavoro. Perché anche nel lavoro, nel lavoro buono, così come nell esperienza della festa, la felicità è una questione di gratuità e di rapporti, di relazioni tra le persone. Nel dono e nella relazione con l altro, si vive bene in famiglia, si lavora con gusto, si può davvero fare festa. L indagine Intervallo e pranzo. Vedere 7000 persone che, tutte insieme, consumano il pasto in una unica sala è uno spettacolo particolare: la distesa di circa 700 tavoli in un immenso salone forniva un colpo d occhio unico, sembrava quasi che la sala non avesse una fine, ma andasse oltre. La sessione pomeridiana 10 giugno 2012 n. 23 FAMILY 2012 Diario di due testimoni Il Congresso teologico pastorale vissuto giorno per giorno di Piero e Paola Pierattini dell Incontro è stata dedicata alla presentazione dell indagine Famiglia risorsa per la società da parte del professor P. Donati. E stata una lettura approfondita e ben strutturata che ci ha ricordato che la famiglia diventa risorsa per la società quando vince la solitudine e l isolamento, e si mette insieme ad altre famiglie, generando così nuovi legami di solidarietà. Lo slogan è Fare famiglie insieme, per fare meglio la propria famiglia, e per fare più famiglia nella società. Davvero la famiglia diviene, così, il potere dei senza potere: contro i poteri forti dell economia, della politica, della finanza, dei grandi media, il primo ambito di protezione della dignità e della libertà di una persona sono i legami familiari, che non sono certo un vincolo che imprigiona, ma sono abbraccio che protegge Secondo giorno Una cordata di stranieri, composta, silenziosa ma serena si dipana per le vie di Milano ed invade le strade in maniera sempre più massiccia presso le zone limitrofe alla fiera. Ci si guarda negli occhi e ci si riconosce, poi si prosegue verso la meta. Appena si entra nell edificio della Fiera che ospita il Congresso, la festa prende il sopravvento. Ci accolgono i volontari, gentili e attenti alle persone. Si respira la gratuità delle centinaia di volontari che fin dalle prime ore del mattino fino a sera tardi si adoperano per rendere il più sereno e piacevole possibile queste giornate, e la festa: la gioia è visibile su tutte le famiglie partecipanti, nelle espressioni colorite dei gruppi che convergono. Dietro tutto questo c è lavoro, tanto lavoro preparato da lontano. È grazie a questo lavoro fatto di persone e associazioni della Chiesa che oggi è possibile fare festa: il lavoro così ben preparato diventa festa. Il cardinal Tettamanzi ci invita a riflettere sul giusto posto del lavoro nella vita degli sposi, sul ruolo centrale che esso ha per la vita delle famiglie. Senza lavoro non c è famiglia. Verità semplice e scontata, ma che oggi è faticoso far capire. Ci invita ad uscire da una percezione individualista del rapporto personalavoro: il lavoro ha una funzione importante perché la persona è inserita in un contesto relazionale ed affettivo che condiziona le scelte lavorative. Un attenzione particolare allora va data alla famiglia che non è messa in condizione di vivere del lavoro, questa condizione le toglie dignità e non le consente di sopravvivere, in quanto più esposta alle trappole ed ai ricatti. Il professor Morandé-Court, cileno, ci mostra i cambiamenti del lavoro nell ultimo secolo. La relazione tra famiglie e lavoro è intrinseca, non aggiunta come un di più. Che frase bella: l lavoro è la risposta oggettiva che gli esseri umani danno al dono della vita e a tutti gli altri doni MOICA Visita alla Casa-museo di Giovanni Pascoli Martedì 29 maggio ha avuto luogo, come previsto, la gita del Moica a Castelvecchio e Barga. La meta e il programma sono stati decisi in considerazione della ricorrenza del primo centenario della morte di Giovanni Pascoli. Nella mattinata, durante il viaggio a Castelvecchio, si sono richiamate la biografia e la poetica pascoliane. Molti dei presenti hanno recitato o letto poesie alle quali si sentivano legati dai ricordi dell infanzia e dell adolescenza.e stato bello ritrovare nella memoria le parole del poeta, rivelatrici di una sofferenza mai sopita che permea un universo di rassegnazione e di malinconia. La visita alla casamuseo di Pascoli è stata guidata con affabilità e competenza dalla direttrice. I visitatori sono entrati in quelle stanze potremo dire quasi con discrezione, perché l atmosfera che vi si respira è quella di una casa ancora abitata, per la straordinaria cura con cui tutto è stato conservato, fino ai più minuti oggetti della vita quotidiana, quelli stessi che il poeta cantò con tenerezza nelle sue poesie: un ciocco, un girarrosto, una granata...tanti umili oggetti riscoperti in un aura di poesia che solo la candida anima di un fanciullino può evocare. La direttrice ha illustrato in particolare i contenuti della ricca biblioteca del poeta, dalle cinquecentine alla bibliografia pascoliana. Adunati in bell ordine nelle vetrine di legno scuro, scolpito a grottesche secondo il gusto fin de siècle, i libri sono stati messi dal comune di Barga a disposizione di studiosi e studenti, che possono condurre le loro ricerche nel piano alto della casa, appositamente attrezzato. Fuori, in una quiete bucolica, si estende il giardino fiorito e ombroso, con l orto e la piccola vigna in cui Pascoli produceva il suo vino, Flos vineae, e i meli e i peschi che offrivano i soavi lor mieli pel nero mio pane. E d ìmprovviso, non senza commozione, si sente la blanda voce della campana, proprio quella che suonava nella poesia L ora di Barga. Tutto come allora, quando Giovanni e l amatissima sorella Maria vivevano qui. Ora riposano insieme nella piccola cappella al piano terreno dell edificio, lei credente devotissima, lui che guardava al cielo cercandovi una risposta all umana sofferenza, senza trovarla, ma continuando ad avvertire profondamente il senso del grande mistero che sovrasta l esistenza. comunità ecclesiale che ricevono dai loro antenati. 9 Terzo giorno La professoressa Blanca Castilla ci ha ricordato che ci sono giorni speciali in cui uno si ferma a dedicarsi di più a quello che dà senso agli altri giorni, come la domenica. C è una ritualità nel vivere la domenica: la festa si riconosce per la Messa e per la mensa come nell ultima cena di Leonardo a Milano. Guardare alla famiglia di Nazareth è incontrarsi, stare con i propri cari, giocare e gioire con loro. E un modello cui guardare con speranza in una società nella quale l uomo ha guadagnato il tempo libero però ha perso il senso della festa: la famiglia è il luogo per la festa dove si nasce, dove si sta, dove si gioca, dove si torna, dove si muore, per andare alla Casa dove si vive e si ama per sempre. Il cardinale di Boston, O Malley, è partito da una frase trovata in una sinagoga: Più di quanto Israele abbia conservato il sabato, il sabato ha conservato Israele. Infatti la Chiesa è sorta intorno all eucaristia, che non deve essere fine a se stessa, ma deve preparare alla missione, spingere alla missione, perché oggi l ordinaria amministrazione non è più sufficiente. In questo scenario missionario la famiglia riveste un ruolo cruciale per condividere la Messa e la mensa; in famiglia si impara a santificare la festa e questo stile educativo ci riguarad tutti, adulti, genitori, nonni: I bambini ci guardano. La presenza nei saloni della Fiera di Milano volge al termine, si conclude. E stata un esperienza concreta: faticosa, intensa, ma gioiosa, familiare, festosa. Le giornate del Convegno si sono esaurite, e certamente dovremo rileggere e riascoltare con più attenzione molti degli interventi magisteriali tenuti in queste giornate; ogni incontro è stato una miniera di notizie, di dati, di indicazioni su cui ritornare nei prossimi mesi. Dopo una sosta conviviale nel cuore verdissimo della Garfagnana, sullo sfondo del bianco lucore delle vette apuane, la gita è proseguita per Barga, dove si sono ammirati i tesori artistici del duomo, che domina il centro abitato dalla parte più alta del castello. Costruito a più riprese tra il sec. XI e il XVI, esso costituisce l esempio più insigne dell architettura romanica nella valle del Serchio. All interno risultano di particolare interesse: l ambone che è un pregevole esempio dell opera dei maestri comacini operanti in Toscana nel sec.xiii, l imponente statua lignea di di San Cristoforo, di epoca altomedievale, e l immagine veneratissima della Madonna del Mulino, opera di autore ignoto del sec. XIV. Questa gita, molto ben organizzata, è stata ricca di sollecitazioni culturali e di aspetti devozionali, elementi utili entrambi ad approfondire la spiritualità dei partecipanti, secondo quello che era il vero scopo dell iniziativa. Piera Petracchi

10 10 comunità e territorio n. 23 La 10 giugnoo 2012 V ita All iniziativa partecipano 9 centri ospedalieri italiani e 19 paesi europei con l obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti di Patrizio Ceccarelli n percorso a piedi da Nonantola (Modena) a Pistoia, fondendo due percorsi storici, la via Romea Nonantolana e la Via Francesca della Sambuca. A guidare i passi di tutti coloro che si cimenteranno in questa traversata appenninica, la guida «Trekking sull appennino tosco-emiliano» scritta da Piero Balletti e Silvano Bonaiuti e presentata nella sede della Provincia di Bologna. Questa guida -ha detto l assessore provinciale al turismo, Graziano Prantoni- è in linea Sanità Pistoia nel progetto europeo Eubirod per la cura del diabete l consiglio comunale ha approvato alcuni criteri o indirizzi ai quali il sindaco si atterrà nel nominare i rappresentanti del comune in enti, aziende, associazioni. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza. Pdl, Movimento 5 Stelle, Pistoia Futura (Fli-Udc) si sono astenuti. La proposta è stata illustrata da Daniela Belliti, assessore e vice sindaco. Belliti ha ricordato il regolamento esistente. Nel programma di mandato ne è prevista una revisione che riguarda in particolare il rapporto della persona nominata, da una parte, e, dall altra, il sindaco, la giunta, il consiglio. La giunta presenterà una proposta circostanziata di modifica entro il 30 settembre. Vengono riconfermarti i criteri del regolamento vigente: trasparenza, qualità, professionalità. Viene introdotto un elemento nuovo, come sintesi fra natura fiduciaria della nomina e autocandidatura. Il sindaco, in vista del rispetto del rapporto fiduciario, può scegliere al di fuori delle autocandidature. In questo caso, ha l obbligo di motivare la scelta nella seduta del consiglio comunale immediatamente successiva alla nomina. L assessore ha inoltre spiegato che è opportuno riaprire i termini per la presentazione delle candidature assicurando la massima pubblicità. Bartolomei, capogruppo di Pistoia con la promozione del territorio che stiamo facendo in questi anni. Vogliamo riaffermare l importanza del turismo come strumento per lo sviluppo economico. Un percorso nuovo e antico, che parte dall abbazia di Nonantola e arriva a Pistoia, dove è conservata l unica reliquia italiana di San Jacopo, il Santiago dell omonimo cammino, vera e propria mecca di pellegrini e appassionati di trekking. L idea è quella di un itinerario tra il religioso e il naturalistico per scoprire la varietà di La diabetologia dell azienda sanitaria pistoiese, diretta dal dottor Roberto Anichini, che comprende due servizi ospedalieri (Pescia e COMUNE DI PISTOIA Nomine nelle aziende partecipate Approvati nuovi criteri. Essenziale la fiducia del sindaco nei confronti della persona nominata. Riapriranno i termini di presentazione della candidature I Futura, ha presentato, anche a nome del consigliere Patanè, un emendamento per annullare la possibilità di scegliere al di fuori delle autocandidature, chiedendo un approfondimento di natura legale. L emendamento non è stato approvato. La maggioranza, con l eccezione di Carla Breschi, che si è astenuta, ha votato contro. La minoranza a favore. Il segretario generale, che aveva già espresso un parere, ha dato conto della legittimità della proposta della giunta. L aspetto fiduciario delle nomine è stato ribadito dal capogruppo del Pd Sarteschi. Bertinelli ha spiegato che le candidature presentate entro i passati termini sono 62 e tutte collegate alla politica. TURISMO Da Nonantola a Pistoia Percorsi trekking alla scioperta della storia attraverso l Appennino U un territorio che dalla bassa padana si increspa sulle colline e diventa aspro all Appennino, per poi riscendere fino in Toscana. Il percorso che abbiamo proposto - ha detto Bonaiuti - non è una forzatura. Nasce da varie ricognizioni territoriali e dalla ricerca sui testi. Un itinerario bello, sono pochissimi i tratti su strade asfaltate, che con poche varianti può essere fatto anche in mountain bike. La guida, pubblicata da Arcobaleno editore, sarà a disponibile nelle librerie. Pistoia), è stata scelta per partecipare al progetto pilota denominato Eubirod (European best information through regional outcomes in diabetes) insieme ad altri 8 centri italiani (Verona, Pisa, Napoli, S. Giovanni Rotondo, Catania, Torino, Milano, Livorno). Al momento sono 19 i paesi europei che hanno aderito al progetto, che in Italia è stato avviato nel 2008 sotto l egida della Società italiana di diabetologia. «La missione principale dello studio - spiega il dottor Anichini - è quella di disporre di dati aggiornati ed affidabili e questo potrà contribuire a migliorare e a predisporre più efficaci sistemi di cura e sorveglianza sul diabete, una malattia ormai universalmente riconosciuta come la vera emergenza medica del terzo millennio per la sua crescita esponenziale». L iniziativa ha come obiettivo quello di raccogliere informazioni cliniche, ma anche amministrative, per creare un data base di utili informazioni che serviranno per il miglioramento continuo delle cure dei pazienti affetti da patologia diabetica. Fino ad oggi sono stati raccolti dati relativi a pazienti europei con diabete, di cui provenienti dai centri italiani. Di questi ultimi, sono pistoiesi. «Nella provincia di Pistoia - aggiunge il presidente dell Associazione diabetici, Antonio Mazzinghi - sono oltre 13mila i malati di diabete che ormai da diversi anni sono seguiti dai servizi della Asl e sicuramente apprezzeranno questo intervento a carattere europeo, che permetterà, oltre che a dare in tempo reale i dati che riguardano la malattia diabetica, anche di informare in tempo reale i pazienti sulle principali novità terapeutiche e assistenziali». Tutti i partecipanti al progetto sono connessi ad un sistema in grado di generare report statistici e realizzare raccolte aggregate. Le informazioni fino a questo momento raccolte dai medici e condivise riguardano i dati demografici, clinici, le complicanze, i trattamenti che vengono effettuati e le terapie farmacologiche prescritte. PROVINCIA DI PISTOIA Appello contro l esclusione dell assessore Innocenti La presidente Fratoni risponde che «l impegno per la cultura è un valore irrinunciabile e proseguirà» «C ome operatori della cultura, al di là del fatto politico in sé, dobbiamo constatare che, con l esclusione di Chiara Innocenti, viene a mancare un importantissimo punto di riferimento nelle istituzioni». È quanto scrivono in una petizione sottoscritta da una trentina di cittadini, Domenico Asmone, Siliano Simoncini e Maurizio Tuci, in merito alla revoca delle deleghe all ex assessore provinciale alla cultura Chiara Innocenti. «In questi ultimi tre anni - si legge ancora nella petizione - tra noi, operatori culturali, e Chiara Innocenti si è instaurato un feeling particolare basato solidamente sulle impagabili qualità dell assessore: attiva partecipazione, incessante disponibilità e puntuale competenza. Qualità rare, oggi, che sono state sempre uno stimolo ed un conforto per il nostro lavoro e che, cosa non da poco, sono particolarità positive di un assessore giovane e per di più donna». I firmatari della petizione aggiungono che, pur in un contesto nazionale di crisi, «si sarebbe ad esempio potuto realizzare lo stesso risparmio riducendo i compensi a tutti gli assessori, presidente compreso e lasciando in carica l intera giunta. Questo sarebbe stato sicuramente più in linea con un criterio di austerità dettato dalla non felice situazione economica contingente ed anche più aderente al comune buonsenso». Pronta la risposta della presidente della Provincia, Federica Fratoni. «La riduzione della giunta provinciale da sette a cinque membri era un operazione già da tempo annunciata - spiega la presidente Fratoni -, pienamente condivisa in sede di consiglio provinciale e alla quale tutti gli assessori hanno dato la propria volontaria adesione, rimettendo nelle mie mani le loro deleghe, per consentirmi di procedere con maggiore tranquillità a una scelta sicuramente non facile». «L impegno della Provincia per la cultura - conclude Fratoni - non si riduce con il venir meno dell incarico a Chiara Innocenti, che ringrazio nuovamente per il lavoro svolto, ma l Ente continuerà a portare avanti il suo operato nella convinzione che la cultura rappresenti un valore irrinunciabile e una leva per lo sviluppo del nostro territorio. Per continuare a dialogare in maniera aperta e diretta con le associazioni e gli artisti pistoiesi, insieme all Ufficio Cultura della Provincia stiamo predisponendo un calendario di incontri sul territorio ai quali io stessa prenderò parte, al fine di condividere obbiettivi e strategie».

11 LaVita Inaugurata la nuova Palestra Niccolò Puccini. Così, è stato denominato infatti il nuovo impianto di proprietà degli Istituti Raggruppati che ha visto la luce lo scorso 29 maggio presso i locali della ex Tipografia Pistoiese di Corso Gramsci. La nuova struttura è stata da noi fortemente voluta -ha detto il presidente degli Istituti Raggruppati Giancarlo Niccolai- in quanto fondamentale per poter creare occasioni di crescita e di socializzazione per i ragazzi che ne usufruiranno in quanto lo sport da sempre rappresenta un momento educativo e come tale noi abbiamo il compito di garantire loro spazi adeguati per la loro cre- 10 giugno 2012 n. 23 FONDAZIONE BANCHE DI PISTOIA E VIGNOLE A spasso per il territorio Alla Biblioteca San Giorgio la mostra conclusiva Ottimo successo per il pre-forum nazionale dei giovani soci delle banche di credito cooperativo, svoltosi nei giorni scorsi presso la sede della Banca di Vignole. Da nord a sud dell Italia, i numerosi giovani presenti hanno manifestato il loro entusiasmo e la loro soddisfazione per aver preso parte al riuscito incontro. Si è trattato, infatti, di un occasione colta al volo per confrontarsi su quanto finora realizzato e sulle prospettive per i prossimi mesi. Non di Silvia Mauro è mancato un interessante scambio di idee, da sviluppare in futuro, per favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei coetanei che ancora non si sono affacciati al mondo della cooperazione e per incrementare le iniziative sia ludico-ricreative sia volte a fornire ai giovani soci strumenti utili per il proprio percorso umano e professionale. Dal confronto sono emerse le inevitabili differenze tra le varie BCC. In alcuni casi il club giovani è già sviluppato e strutturato, in altri è partito da qualche tempo ed incontra le inevitabili difficoltà del ISTITUTI RAGGRUPPATI Favorire negli studenti la conoscenza e l uso consapevole del patrimonio culturale, nonché delle radici storiche, artistiche e ambientali del proprio territorio di appartenenza, così come promuovere un rapporto sempre più vivace e proficuo fra la scuola e il suo ambito di riferimento, fornendo elementi utili all approfondimento delle tematiche sviluppate in classe: queste le finalità dell iniziativa A spasso per il territorio: l evoluzione storica, la toponomastica e le colture del comprensorio pistoiese, progetto realizzato per il terzo anno consecutivo dalla Fondazione Banche di Pistoia e Vignole per la Cultura e lo Sport in collaborazione con l Archivio di Stato di Pistoia e l Associazione Tagete - Arte Territorio Archeologia di Quarrata. L iniziativa - che quest anno ha coinvolto sei classi quarte e quinte delle scuole primarie La Vergine, Fucini e Fornaci di Pistoia, Spedalino di Agliana e Via Torino di Quarrata accompagna per mano i piccoli alunni alla scoperta, all osservazione, all analisi - e successivamente alla rielaborazione creativa delle risorse storiche, ambientali e agricole offerte loro dall ambiente che li circonda, con un attenzione tutta particolare per le innumerevoli trasformazioni quelle delle colture e della toponomastica sono solo un esempio che il territorio ha subito nel corso degli ultimi secoli. Per la gioia dei bambini, alle lezioni in classe si sono quindi succedute vere e proprie escursioni alla scoperta del territorio circostante, ricognizioni fra gli antichi documenti e mappe dell Archivio di Stato di Pistoia, e, per finire, attività creative di lavorazione della ceramica. Gli alunni hanno avuto modo di compiere un esperienza formativa completa, prendendo confidenza con quella materia, quella terra, che prima hanno studiato sulle carte e sui documenti e poi hanno imparato a manipolare, ha chiarito il presidente della Fondazione, Franco Benesperi, durante la cerimonia che ha segnato la conclusione del progetto didattico, giovedì 31 maggio all Auditorium Terzani della Biblioteca S. Giorgio di Pistoia. I responsabili per la parte scientifica del progetto e per le attività di lavorazione della ceramica, Chetti Barni e Vanni Melani, così come la direttrice e la responsabile della sezione didattica dell Archivio di Stato di Pistoia, Sandra Marsini e Cristina Gavazzi, sono quindi passati ad illustrare le diverse fasi in cui si è articolata l attività proposta alle classi. Gli alunni hanno, infine, letto alcuni brevi componimenti sulle tante scoperte fatte durante l esperienza didattica: da quelle relative al territorio esaminato, all attività svolta nel laboratorio di ceramica, fino all esistenza stessa dell Archivio di Stato e dei suoi documenti ( non avrei mai pensato che tanti libri potessero stare in un posto solo, ha detto un bambino). Tutto questo mentre i risultati del progetto i manufatti in ceramica e i pesanti elaborati, pieni di riflessioni e illustrazioni - facevano bella mostra di sé, esposti all unanime ammirazione e agli scatti fotografici dei loro piccoli artefici e dei loro genitori. BANCA DI VIGNOLE Giovani a confronto Inaugurata la palestra scita e formazione. La parte destinata alle attività motorie è dotata di spogliatoi maschili, femminili e per gli istruttori oltre ai moderni impianti di riscaldamento invernale e di raffreddamento estivo e di rinnovo aria. La palestra sarà concessa in locazione alla Provincia di Pistoia e sarà adibito all attività sportiva scolastica dell Istituto Pacini in attesa della costruzione della nuova palestra di proprietà dell ente nell area ex Fonderia Michelucci di Via dell anguillara. Tutta via da parte sua la Provincia, da parte sua, ha provveduto a dotare la palestra di impianto per il minibasket, pallavolo, tennis, predisposizioni di anelli e ritti per il salto in alto per una spesa complessiva di debutto mentre in qualche realtà è ancora in fieri la sua costituzione e, dunque, quella del pre-forum è stata sicuramente l occasione per ottenere consigli ed informazioni preziose su come procedere con i lavori. Ecco, infine, l elenco delle BCC rappresentate dai giovani esponenti delle varie compagini sociali al preforum: Garda, Alcamo, Genzano, Mediocrati, Roma, Agrobresciano, Carugate, Pontassieve, Pistoia, Pescia, Maremma, Anghiari e Stia, Trento, Anaunia e, naturalmente Vignole. Marco Benesperi circa 14mila euro. Nel pomeriggio invece la palestra potrà essere concessa in uso alle società sportive che ne faranno richiesta per lo svolgimento di corsi nelle varie discipline ginniche e sarà utilizzata per i corsi di attività fisica adattata. Il progetto e la direzione dei lavori sono stati eseguiti dal geom Enrico Vannucci e le opere sono state realizzate dall impresa Romeo Puri Impianti. All inaugurazione della struttura erano presenti il Presidente degli Istituti Raggruppati Giancarlo Niccolai, l assessore Mauro Mari e il Preside dell Istituto Pacini con i ragazzi. E.B. comunità e territorio PRESIDENZA E DIREZIONE GENERALE Largo Treviso, 3 - Pistoia - Tel presidente@bancadipistoia.it - segreteria.generale@bancadipistoia.it SEDE PISTOIA Corso S. Fedi, 25 - Tel p.garibaldi@bancadipistoia.it FILIALI CHIAZZANO Via Pratese, 471 (PT) - Tel chiazzano@bancadipistoia.it PISTOIA Via F. D. Guerrazzi, 9 - Tel pistoia@bancadipistoia.it MONTALE Piazza Giovanni XXIII, 1 - (PT) - Tel montale@bancadipistoia.it MONTEMURLO Via Montales, 511 (PO) - Tel montemurlo@bancadipistoia.it SPAZZAVENTO Via Provinciale Lucchese, 404 (PT) - Tel spazzavento@bancadipistoia.it LA COLONNA Via Amendola, 21 - Pieve a Nievole (PT) - Tel lacolonna@bancadipistoia.it PRATO Via Mozza sul Gorone 1/3 - Tel prato@bancadipistoia.it S. AGOSTINO Via G. Galvani 9/C-D- (PT) - Tel s.agostino@bancadipistoia.it CAMPI BISENZIO Via Petrarca, 48 - Tel campi.bisenzio@bancadipistoia.it BOTTEGONE Via Magellano, 9 (PT) - Tel bottegone@bancadipistoia.it 11 Amici miei Qualcosa di pistoiese nella genesi del film di Matteo Pieracci A mici miei e Firenze. Il legame fra la città ed il film è da sempre molto forte, se prendiamo in considerazione anche il fatto che fu interamente girato ed ambientato a Firenze. Il film attinse dalla città, persino nella scelta di alcuni protagonisti di secondo piano e comparse e dalla sceneggiatura traspariva tutta la sana irriverenza della cultura popolare toscana. Gli interpreti principali non erano di origine toscana, ma rappresentavano comunque dei mostri sacri nella storia del cinema (Tognazzi, Noiret, Moschin, Celi..). Sorge allora spontanea la domanda: da chi ha tratto ispirazione Monicelli per dare vita ai personaggi? Leggendo il libro Caro Amici miei di Fabrizio Borghini, uscito da poco nelle librerie, si scoprono alcuni aneddoti interessanti sulla pellicola che, ad insaputa dei più, ha un legame anche con Pistoia. Personaggi come il Conte Mascetti e il Perozzi infatti, erano ispirati a persone di origine pistoiese realmente esistite. In fase di scrittura, gli autori e il regista rimasero impressionati dai fatti e dalle storie vissute da due ragazzi pistoiesi, Silvano Nelli e il Conte Raffaello Pacini. Conosciuti nella nostra città per le numerose burle, ebbero il merito di ispirare gli sceneggiatori nell ideazione del Conte Mascetti e del Perozzi. Scherzi e burle mai pesanti che i nostri concittadini facevano in giro per la Toscana, ballando sempre sul filo della leggerezza piaciona. Uno dei meriti di Borghini e del suo libro è proprio quello di aver scoperto fatti e personaggi legati alla nostra città, che hanno segnato in qualche modo la genesi di uno dei film più significati della commedia all italiana. Pistoia ha inoltre ospitato le riprese del prequel Amici miei. Come tutto ebbe inizio del 2011 (si nota perfettamente Piazza del Duomo durante la scena della partita di calcio). Ma si tratta già di un altra epoca, di altri protagonisti e di un altra pellicola che non potrà mai competere con il primo Amici miei. In questo caso forse, non è lecito neanche un paragone. Vivaisti in udienza dal Papa Le rose di Pistoia adornano i giardini del Vaticano. Ad un anno dalla collaborazione che vide protagonista l Associazione vivaisti pistoiesi, che riunisce circa 200 aziende del settore, nell allestimento di piazza San Pietro in occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, la scorsa settimana una nutrita delegazione della citta del verde è stata ricevuta in udienza da Papa Benedetto XVI. I vivaisti pistoiesi hanno donato al pontefice 70 piante di rose per i giardini vaticani, i cui fiori poi verranno utilizzati per la preparazione di bouquet ed ornamenti per festività religiose. PRUNETTA Riaperto il crossodromo E stato riaperto, dopo lavori di ammodernamento, il crossodromo La Pineta di Prunetta. L impianto è lungo 1800 metri, è dotato di ottime strutture e d impianto antipolvere. Sorge alla periferia del paese, in località Paderaccio, lungo la Provinciale 633 che scende alla Lima. Il custode è Renzo Gualtieri, padre di Antonio, più volte campione italiano di enduro, il cross che si svolge su strada che si identifica con le grandi distanze e gare molto lunghe. Gualtieri afferma che anche questo anno non ci saranno gare di motocross, ma la pista è disponibile per allenamenti di gruppo. Infatti, tutti i giorni salgono a Prunetta, numerosi campioncini che inanellano,- durante la giornata-, giro su giro per mettere a punto i mezzi e verificare il proprio stato fisico per i grandi cimenti del periodo estivo. Qui, quasi in incognito, girano campioni italiane ed esteri,delle categorie 125, 250, 750 e mille centimetri cubici.la Pineta è veramente un gioiello, gode di una vegetazione unica. Fu realizzato tra gli anni 70 e 80 dai volontari del paese, i quali costruirono o ampliarono il campo sportivo. Oggi tramite il cosmodromo la Pineta gestito da un anziani, tutto è abbandonato e giace nel più completo oblio, con vero dispiacere di quelle persone che tante ore di lavoro e sacrifici dedicarono allo sport montano. Giorgio Ducceschi

12 12 n giugnoo 2012 La V ita Come difendersi dal terremoto Non è possibile la prevedibilità Occorre adeguare gli edifici di Piero Bargellini Cosa fare durante il terremoto Il terremoto non dà alcun segnale di avvertimento. Una premessa: qualsiasi edificio non crolla alla prima scossa. A seconda del suo grado di robustezza e secondo l intensità, abbiamo a disposizione un minimo di 20 secondi per decidere cosa fare. 20 secondi sembra un tempo assai esiguo per mettersi in salvo, ma non è così. In meno di 10 secondi si raggiunge il lato opposto di qualsiasi abitazione! L importante è sapere dove dirigersi subito senza perdere tempo prezioso. Diventa allora determinante sapere in precedenza quali sono i luoghi più sicuri. Facciamo una casistica e vediamo quali comportamenti assumere nelle diverse situazioni: IN CASA: è inutile precipitarsi all aperto, sicuramente non ne avremmo il tempo. I luoghi più sicuri sono gli angoli dei muri maestri, gli architravi delle porte dei muri portanti, non dei tramezzi, sotto i tavoli, sotto il letto. A SCUOLA: in questo caso, poiché si tratta di un luogo affollato correre all aperto diventa impossibile e pericoloso. Il banco può costituire un ottimo rifugio perché generalmente costruito con ferro e laminato plastico. Poiché è prevedibile che ci siano ampie vetrate alle finestre è comunque opportuno ripararsi gli occhi dalle schegge. PER STRADA: se il terremoto ci coglie mentre stiamo camminando occorre portarsi al centro della strada se è larga almeno 12 metri, oppure, se stretta, portarsi sotto l architrave di un portone. E pericoloso stare sul marciapiede sotto i cornicioni dei tetti, dai quali potrebbero cadere tegole o comignoli. E opportuno stare lontani da linee elettriche perché possono cadere e folgorare i passanti. IN AUTO: l automobile rappresenta di per sé un rifugio, è comunque consigliabile non sostare sotto i ponti o in strade con fabbricati vicini. Dopo la prima scossa ne seguono altre, sempre abbastanza forti ma con una intensità progressivamente decrescente e intervallate da diversi minuti. E di questo intervallo di tempo che occorre approfittare per mettersi in salvo. Se non c è corrente elettrica è inutile tentare di riattivarla, anzi andrebbe comunque staccata per non creare eventuali corti circuiti che potrebbero originare incendi. Istintivamente le persone si riverseranno all aperto; prima di questo occorrerà però accertarsi dello stato di conservazione delle scale, e senza creare inutili sollecitazioni, in fila indiana e vicino al muro di sostegno, guadagnare l uscita. Una volta all aperto, per nessuna ragione, bisogna sostare sotto i cornicioni o in vicinanza di edifici. Anche se le abitazioni sono rimaste integre, è probabile che le tegole si siano ammassate sulla gronda, e con una successiva scossa possono cadere a 2 PALLAVOLO Quarrata riconquista la B2 Adistanza di alcuni anni, il Blu Volley Quarrata torna in serie B2 alla fine di una stagione esaltante. La squadra quarratina, allenata da Davide Torracchi, ha disputato una fantastica regular season, conquistando un eccellente secondo posto dietro al Calenzano (nessuna sconfitta interna), e ha avuto un cammino-playoff da favola (basti pensare soltanto alla finale, ove ha saputo sbancare la terribile Avenza con un 3-2 in rimonta e regolare tra le mura amiche del PalaMelo l ambizioso Chean Carrarese con un superbo 3-0). Forte del vittorioso tie-break conquistato in gara-1, la formazione della Piana ha avuto una partenza sprint facendo tosto capire chi fosse la squadra più forte e portandosi sul 6-0 in virtù di una Di Gregorio in serata di grazia, abile a bloccare a muro la talentuosa Tomaino. Il secondo set, maggiormente equilibrato, ha comunque visto le mobiliere controllare l andamento del gioco. Panzera è rimbalzata più di una volta sul muro eretto da Bruni e Giulia Bartolini (5 muri vincenti ciascuna) e sul un parziale di 7-1 ha chiuso i giochi. Con il lodevole pubblico di casa ormai in visibilio per il traguardo quasi raggiunto, le nostre portacolori sono scappate avanti nel punteggio e, dopo aver amministrato l ampio vantaggio acquisito, grazie a uno sbaglio in attacco di Vergassola hanno concluso questa memorabile annata con l ennesima vittoria interna, dando il via ai festeggiamenti. Festa bella e spontanea, proseguita fuori al palasport con i fuochi di artificio e per le strade quarratine con un corteo che ha portato giocatrici, dirigenti, tecnici e tifosi nella centrale Piazza Risorgimento. È stata una stagione stupenda _ le parole, emozionate, del dirigente Stefano Caciotti _: un sentito elogio va a tutte le pallavoliste, al nostro trainer Davide Torracchi e a Fabrizio Balducci. Un bravo al nostro pubblico: ora è quasi impossibile espugnare Quarrata. Applausi a tutti. Concediamoci un po di meritato riposo e poi ci lanceremo nella nuova avventura: la B2. La speranza di tutti gli appassionati di volley di Pistoia e provincia è che, a differenza di qualche anno fa, quando fu costretta a cedere i diritti di cadetteria, la dirigenza sappia conservare a lungo questa categoria. Gianluca Barni o 3 metri dal fabbricato. Se possibile, chiudere il contatore di gas e acqua che di solito si trovano all esterno. Cosa fare dopo IN CASA: passato il primo momento, è indispensabile andare all esterno in un luogo lontano da abitazioni ma sempre in vista della casa stessa. Questo per poter facilmente rintracciare i familiari che al momento del sisma si trovavano in altre parti della città, ma che ora cercheranno di tornare. Come abbiamo già detto, dopo la prima forte scossa ne potrebbero seguire altre di minore intensità. Esse troverebbero dei fabbricati già lesionati, per cui non è consigliabile l immediato rientro in casa, anche per pochi minuti, se non dopo le verifiche dei tecnici. In ogni caso, anche se l edificio sembra non aver subito lesioni, è opportuno un sopralluogo al tetto per constatare la sua stabilità (dalla soffitta controllare che le travi non si siano sfilate dai muri), e al manto di copertura (da sopra il tetto controllare che le tegole siano tutte al loro posto). Occorre controllare poi che la scala abbia mantenuto integri i collegamenti con le murature portanti. Nelle stanze occorre verificare che le travi in legno, o le longarine in ferro dei solai, non si siano sfilate dal loro alloggiamento nelle murature. Senza formare grossi concentramenti di persone, è tuttavia importante che gli abitanti di un palazzo si tengano in contatto tra loro e si organizzino per: A - prestare i primi soccorsi ai feriti B - trovare adeguate sistemazioni ai bambini e agli anziani C - ascoltare la radio, sintonizzandosi sulle diverse frequenze. spor t pistoiese A SCUOLA: molte delle scuole pistoiesi sono poste in edifici capaci di sopportare un evento sismico grave; pertanto il rischio del crollo è limitato. Tuttavia lo spavento provocato può ingenerare panico e causare feriti. Per questo è opportuno che ogni anno si provino piani di evacuazione. La calma ed il sangue freddo degli insegnanti è indispensabile. Una volta usciti all aperto le varie classi non devono disperdersi, anzi devono nuovamente riunirsi per permettere agli insegnanti di controllare se qualcuno fosse rimasto nell edificio. Per le scuole elementari e medie inferiori è opportuno che gli insegnanti trattengano i bambini fino a che i genitori non li riprendano. Sarebbe infatti impensabile che in un panorama di crolli e di principi di incendio si lasciassero liberi centinaia di ragazzi. Molte scuole pistoiesi già ora fanno Calcio - Basket Tempi Supplementari Imiracoli sono di ben altra natura e fatti da ben altre persone. E giusto, invece, parlare di Impresa quella compiuta dal Pistoia Basket-Tesi Group, entrata in finale per la promozione in A1. E stata un impresa perché nessuno, alla vigilia, poteva immaginare che la squadra -allestita con risorse finanziarie limitate- potesse arrivare così in alto (terzo posto) nella regular season e, soprattutto potesse superare nei playoff Veroli e Scafati, due squadre che si erano attrezzate per puntare alla promozione. Come, in effetti, è stato: Veroli è stata superata nei quarti e Scafati in semifinale. L exploit di Pistoia acquista contorni da vera Impresa ove si pensi che ha perso, poco dopo le prime gare di campionato, il play titolare Mathis, che ha dovuto lanciare il giovanissimo Saccaggi, un prodotto del vivaio, che ha dovuto superare periodi critici per alcuni seri infortuni, che ha dovuto ingoiare due punti di un ingiusta penalizzazione. Dunque, una squadra super per tutti questi motivi, un gruppo costruito e cementato dal coach Moretti, bravissimo sul piano tecnico e psicologico, ormai ritenuto uno dei tecnici emergenti della pallacanestro nazionale. Moretti è l artefice principale dello splendido campionato di Pistoia. Non solo perché ha saputo guidare con acume tattico la squadra, ma anche anche perché ha dovuto contare soltanto su sette-uomini-sette, trovandosi di Enzo Cabella esercitazioni in tal senso. PER STRADA: una volta cessata la scossa sismica e accertato che non continuino a cadere oggetti pericolosi, occorre guadagnare al più presto ampi spazi in modo da non correre pericoli di sorta. Per tornare a casa non bisogna usare la macchina perché sicuramente tutte le strade saranno ostruite da altre macchine o da macerie. Durante il tragitto per tornare a casa occorre camminare in mezzo alla strada facendo bene attenzione alle linee elettriche cadute. IN AUTO: terminato il terremoto, parcheggiate la macchina in luogo sicuro, cioè lontano da edifici e in zone che non rechino intralcio ai mezzi di soccorso. Anche in questo caso valgono i consigli che poc anzi abbiamo detto per i pedoni. STORIA DEI TERREMOTI A PISTOIA Fare la storia dei terremoti è molto importante perché è solo attraverso di essa che si può stabilire il grado di sismicità di una zona. Gli storici hanno ricostruito negli anni tali eventi. Pistoia negli ultimi anni ha avuto quattro terremoti gravi: Anno Richter Mercalli VI VIII VI-VIII VI E proprio a causa della ripetitività che il terremoto colpirà di nuovo le zone in cui si è già manifestato. Possiamo dire quindi che è possibile sapere con certezza quali regioni in futuro saranno sede di eventi sismici. La scala utilizzata per classificare i diversi effetti è la scala Mercalli; essa, dunque, classifica un evento sismico sulla base di ciò che produce. Per conoscere invece, l energia meccanica sprigionata durante un evento sismico è stata proposta nel 1934 la scala Richter. Le due scale sono difficilmente correlabili perché ad esempio un terremoto con origine superficiale può avere effetti disastrosi in prossimità del suo epicentro pur mettendo in gioco un energia relativamente bassa. È evidente allora che a parità di energia sprigionata, si hanno maggiori o minori danni a secondo della posizione dell epicentro dalla superficie e dello stato di salute degli edifici stessi. Allo stato attuale non è possibile prevedere di un terremoto, la data, l ora e il luogo esatto. Ma è possibile invece adeguare gli edifici in modo che possano sopportare le onde sismiche. L adeguamento degli edifici è la soluzione per evitare danni e lutti: non esistono altre scorciatoie. quindi in difficoltà quando si trattava di alternare gli uomini in campo. Sette giocatori nel roster vuol dire far giocare quasi sempre gli stessi, senza che abbiano la possibilità di tirare, come si suol dire, il fiato o di impiegare chi, in un determinato momento della gara, è ritenuto il più adatto. Ecco perché questi sette uomini d oro sono stati fantastici: dal talentuoso Hardy (una scoperta del direttore sportivo Giulio Iozzelli, lo stesso che lo scorso anno scoprì il carneade Varnado) al grande Jones, pietra miliare della squadra avendo nel suo Dna la capacità di saper fare tutto: tiro da 2, da 3, dalla lunetta, catturare rimbalzi, favorito da un indomito carattere di combattente e di trascinatore; dal monumentale Jak Galanda, uno dei miti del basket di serie A, venuto in provincia a raccogliere ancora soddisfazioni e applausi, a capitan Toppo, umile lottatore, che non molla mai, vera bandiera del basket pistoiese, a Gurini e Tavernari, capaci di sprazzi di gioco di alto livello e di adattarsi a ruoli da comprimari, infine al giovane Saccaggi, la scoperta di Moretti, che ha sostituito l infortunato Mathis nel ruolo di play come meglio non si sarebbe immaginato. Nella bella contro Scafati, il ragazzo ha offerto giocate straordinarie, vere premesse per una carriera brillante e ricca di successi. Ora la Tesi Group si gioca la promozione in serie A con Brindisi. Un altra Impresa?

13 LaVita 10 giugno 2012 n. 23 dall Italia 13 RIFORMA DEL LAVORO L invocazione rimane Ben venga il cambiamento se aumenta l occupazione di Nicola Salvagnin L avoro, lavoro, lavoro, ha recentemente invocato il cardinale Angelo Bagnasco. Un invocazione che sale da ogni dove: senza un occupazione, o anche la prospettiva di guadagnarsi il pane, è difficile parlare poi di tante altre cose. E questa lunga recessione sta appunto mietendo posti di lavoro ovunque. Si stima che siano 3,9 milioni gli italiani a cui sta traballando il posto, senza contare i milioni di disoccupati e sottoccupati. Ben venga dunque qualsiasi cambiamento nel problematico mercato del lavoro italiano, anche se abbiamo già detto che nessuna legge ha il magico potere di farci uscire dalla recessione. Però la riforma del lavoro sfornata dal governo Monti e approvata dal Senato con voto di fiducia, ha almeno l intenzione di provarci. Lo diciamo subito: è una riforma all italiana. Gestazione lunghissima e assai travagliata, conclusione zeppa di distinguo e di limitazioni. Nulla di trascendentale, nulla di radicale. A pensarci bene, è naturale così: un cambiamento radicale può essere solo frutto della politica, di una particolare visione della società che un governo tecnico non può avere. Speriamo solo che le arzigogolate norme contenute nella riforma non la depotenzino eccessivamente. Si parte da un assunto: è l apprendistato lo strumento principe dato ai giovani per entrare nel mondo del lavoro, con il paletto messo di fronte alle aziende con meno di 10 dipendenti (cioè la stragrande parte): massimo un apprendista ogni assunto. Questo per evitare casi di sfruttamento, aziende fatte di soli apprendisti giusto per pagare meno il personale. Un giro di vite anche a quella flessibilità che in realtà nasconde troppi casi di sfruttamento: i contratti a tempo determinato (massimo 12 mesi, poi vanno specificati i motivi che portano alla prosecuzione del contratto a tempo: anche qui per evitare situazioni di sfruttamento); le partite Iva che nascondono solo un esternalizzazione della prestazione; il salario base per i collaboratori a progetto, con la possibilità per gli stessi di godere - in via sperimentale - di una liquidazione fino a 6mila euro in caso di perdita di lavoro. Per tutti gli altri assunti, arriva l Aspi: l assicurazione sociale per l impiego che dal 2017 sostituirà l indennità di mobilità e le varie indennità di disoccupazione esistenti. Mancano ancora le risorse, ma da qui ad allora ci sarà il tempo per reperirle. E si introduce il principio nordeuropeo secondo il quale si perde l indennità di disoccupazione se si rifiuta un lavoro pagato il 20% in più di quanto si prendeva prima. Dentro la riforma c è anche qualche scivolata (vedi la sostanziale esclusione delle casalinghe dalla possibilità di essere pagate con voucher per lavori in campagna) e qualche norma intelligente (soprattutto per chi ha figli). Il vero timore - essendo noi in Italia e non in Norvegia - è che le nuove norme diventino (come le vecchie) dei paletti che abili sciatori impareranno ad aggirare con la nota fantasia tricolore. Proprio il loro essere molto contorte potrebbe favorire il consueto slalom. La vera, immediata novità è il via libera ai licenziamenti individuali per motivi economici, anche in aziende con più di 15 dipendenti. Cioè: se manca il motivo, non ci sarà reintegro ma solo risarcimento economico. Previo esperimento della conciliazione obbligatoria (cosa inutile, solo un tentativo di aggirare la contrarietà di una Cgil che è rimasta comunque contraria a questa riforma). Ecco in estrema sintesi cosa ha partorito la montagna della riforma Fornero- Monti, che dovrà passare dall approvazione della Camera (si parla del prossimo luglio) per diventare legge a tutti gli effetti. Se sarà previsto pure all esame camerale il voto di fiducia, rimarrà tale e quale. Non la derubrichiamo a topolino, ma in definitiva si tratta di un po di chiarezza sulle modalità di ingresso e permanenza dei più giovani nel mondo del lavoro; un po di flessibilità di più data alle imprese per modulare i propri organici aziendali. Una regolata alle regole, che lascerà il tempo che trova se mancherà la benzina dello sviluppo: nuovi prodotti, nuovi servizi, più ordini da soddisfare. Una parte delle imprese italiane è da tempo su questa sintonia d onda, ma c è anche chi - non pochi - il fatturato in questi anni lo ha fatto soprattutto con il contenimento dei costi. Bella frase che spesso nasconde sfruttamento del lavoro e dei lavoratori (soprattutto giovani e immigrati), frutto avvelenato di quel bisogno disperato di occupazione che ha trovato eco nelle parole del card. Bagnasco. Banche nell occhio del ciclone: l anello forte della moderna economia (fino a qualche anno fa era una rarità vederne una fallire) sono diventate ormai il punto debole, l epicentro delle magagne che travagliano diversi Paesi. Quelle spagnole sono sull orlo del baratro, zeppe di crediti ormai irrecuperabili, frutto dell insensata generosità con la quale hanno sospinto la bolla immobiliare. In ultima istanza dovrebbe intervenire lo Stato nazionalizzandone diverse, ma a quel punto il debito pubblico spagnolo andrebbe alle stelle, mentre crollerebbero gli acquisti sui titoli di stato. In poche parole, Grecia bis. A proposito, il Paese ellenico è ancora nell euro, e non ancora fallito, per non affossare certe banche europee zeppe di titoli di stato greci. La fine pare inevitabile, lo sconquasso finanziario pure: diversi miliardi di euro si trasformerebbero in carta da avviare alla raccolta differenziata. Un problema che toccherebbe marginalmente gli istituti italiani, che pure sono dentro i marosi da diverso tempo. Su tutte vige l incubo-euro: gli organismi di controllo europei le hanno considerate poco patrimonializzate, non valutando i Btp italiani come strumenti di patrimonio (un assurdità che ci è costata molto cara, alle BANCHE Una cura disintossicante Per limitare i danni di una droga finanziaria a lungo assunta banche e all Italia). Questo ha costretto alcuni istituti a mettere fieno in cascina in modo precipitoso, sottraendolo ad un economia in disperata necessità di ossigeno finanziario. L intervento della Bce -che le ha inondate di liquidità a tasso semi-zero- ha evitato la paralisi. Ma sono soldi che nel 2014 dovranno tornare indietro. Nel frattempo, sono esplose altre magagne. La pur florida Mediobanca azionista importante di Generali ha appena preteso un cambio di vertice nella compagnia del Leone triestina, motivandola con i continui ribassi del titolo assicurativo. Ribassi che toccano pure Mediobanca, e quindi ora lo stesso metro di giudizio sarà utilizzato dagli azionisti della banca d affari milanese verso il suo management. A Siena è esplosa la situazione del Monte dei Paschi, istituto dalla di N.S. strana governance molto mescolata alla politica locale. Acquisti non azzeccati nel recente passato, patrimonio da rimpolpare, crediti da ripulire, l assoluta necessità di cambiare rotta hanno spinto gli azionisti a mettere la banca nelle mani di Alessandro Profumo, l uomo che ha creato Unicredit e che ora deve portare in acque più tranquille uno degli istituti bancari più antichi d Europa. Unicredit, appunto. Con Intesa San Paolo è uno dei due colossi italiani, più internazionalizzato dell altro. Anche qui movimenti al vertice, ripensamenti nelle strategie di espansione, il timore di una progressiva germanizzazione della banca, i cui azionisti tedeschi non sono certo preponderanti ma il peso dell economia d oltralpe ha il suo peso. Ed è proprio in Italia che Unicredit va meno bene rispetto agli altri mercati in cui opera. In Borsa c è poco da stare allegri. Un tempo, comprare azioni bancarie era considerato da cassettisti, ora da spericolati raider. Ci sono istituti che, a Milano, sono valutati meno di aziende di accessori-moda e di maglioncini. Questo per quanto riguarda i massimi sistemi. I minimi quelli che interagiscono con la vita quotidiana delle persone raccontano di mutui immobiliari in caduta libera, molto perché si compra di meno, un po perché si concedono mutui (caretti) solo a persone accompagnate dai bisnonni. Raccontano di rubinetti chiusi o quasi alle piccole aziende in crisi di liquidità. Di linee di credito ridotte o cancellate, di rientri imposti in tutta fretta. Parlano di due mondi produzione e finanza assai distanti quando invece devono andare a braccetto. Ognuno ha le sue colpe: le banche stanno pensando soprattutto a salvare la propria pelle, anche se questo costerà la vita a numerose aziende. Diversi, troppi imprenditori hanno addossato il rischio d impresa sul denaro dato dalla banca, salvaguardando con grande attenzione il proprio patrimonio personale. Alcune aziende sono proprio decotte, e il credito viene negato proprio perché sarebbero soldi che non conoscono la strada per tornare indietro. Rimane quanto detto da un grande banchiere proprio qualche giorno fa: da oggi in poi il credito sarà dato a chi se lo merita, valutando con attenzione il suo business. Cioè quello che è stato fatto, nella stragrande parte dei casi, per molti decenni. Con il direttore di filiale che sapeva vitamorte-miracoli dei suoi clienti. A deragliare sono state soprattutto le banche, anzi il management di certe banche. La molla è stata banale, ma mortifera: si chiamava stock option. Più un titolo saliva in Borsa, più soldi (un diluvio di soldi) piovevano sui manager che conducevano la banca. E per farla crescere di continuo, si acquistavano blocchi di filiali, si compravano istituti a go-gò, si concedeva credito abbondante e troppe volte immeritato, ci si gettava a capofitto sulla finanziarizzazione della banca, cioè su quei prodotti di scuola anglosassone che hanno infettato l intera economia mondiale (e che stanno ancora tutti lì, anzi silenziosamente stanno ancora crescendo). Crescita continua, redditività alle stelle, titoli in Borsa pure. Una droga che ora sta scaricando tutte le sue negatività. Ci si dovrà disintossicare con molta attenzione, evitando di avvelenare quell economia senza la quale qualsiasi banca chiuderebbe i battenti nel giro di un amen.

14 14 dall italia n. 23 La 10 giugnoo 2012 V ita L economia toscana registra una nuova fase di recessione che si interseca con una decennale debolezza strutturale: questo è il dato non certo esaltante, che emerge dalla lettura del nuovo Rapporto Irpet (Istituto Regionale per la programmazione economica della Toscana) pubblicato il 5 giugno scorso. Siamo alla vigilia di una nuova recessione e dobbiamo prendere atto che non vi è ancora oggi una vera prospettiva sulla quale poggiare le nostre previsioni, è scritto sul rapporto, il pericolo che abbiamo ancora di fronte rischia di condurci ad un peggioramento del nostro livello di benessere. L analisi dei nessi tra la lettura dello stato attuale dell economia del nostro territorio e l esame dei contesti europei ed internazionali non lasciano presagire un orizzonte sereno. L elenco è lungo. Comprende le contenute performance del turismo, settore dove spesso si annida una grossa fetta dell evasione fiscale, tanto da registrare una differenza abissale tra le misure calcolate attraverso le rilevazioni campionarie, e gli effettivi contributi all economia reale. Al contempo, la caduta degli investimenti mostra aziende impaurite, che, ripiegate su se stesse, in attesa della ripresa del mercato, cercano di smaltire le scorte di magazzino. Se la produzione industriale risulta in generale frenata, un dato positivo è invece registrato nelle relazioni con l estero, dove le imprese toscane se la stanno cavando meglio. I settori maggiormente interessati sono l alimentare e la pelletteria. Per passare infine alla dinamica del potere d acquisto delle famiglie che restringono la cinghia ed i consumi. Anche l Istituto Regionale di programmazione sostiene che sono soprattutto le famiglie giovani a pagare maggiormente la crisi: si riducono i beni voluttuari e si registra un aumento delle spese alimentari. Per passare alla contrazione marcata della spesa effettuata dalla pubblica amministrazione, sia per i servizi rivolti ai cittadini, che per il consumo diretto. Il rapporto analizza anche la riduzione occupazionale: sono stati persi 22mila occupati negli ultimi 4 anni, ma la parziale tenuta è avvenuta a scapito di un indebolimento complessivo del sistema, che presenta forme lavorative sempre più precarie. La disoccupazione giovanile risulta essere del 25% anche in Toscana. Il 2012 sarà nuovamente un anno horribilis, per utilizzare le parole del Presidente Napolitano, con un Pil toscano che potrebbe subire una caduta dell 1,7%, combinato con una ulteriore riduzione di circa 20 mila posti di lavoro. La ripresa è ancora lontana, i sacrifici saranno molti e le iniziative che il governo è costretto a mettere in atto, seppure necessarie, non consentiranno di attuare una politica espansiva. Occorre quindi attrezzarsi per evitare il peggio, sembra dire l Irpet. È il momento per la Toscana di uscire dall angolo in cui è stata spinta con le politiche del laisser faire, laisser passer. Noi toscani non ci adatteremo ad un lento declino. Dobbiamo recupe- LA CRISI PERSISTE E SPINGE LA TOSCANA ALLE CORDE È giunto il momento di cambiare strategia PIL rare le energie giovani, premiando il merito non solo di facciata. Guardando le troppe partecipate, di attualità a Pistoia, si vedono nei posti che contano uomini per tutte le stagioni, poco competenti, ma molto fedeli. Al contrario le nostre vere eccellenze, i giovani più competenti, se ne vanno all estero. È di alcuni giorni fa la notizia che il mercato del lavoro richiede badanti per assistere gli anziani e addetti stagionali al turismo. Sono attività dequalificate che nessun italiano vorrebbe fare, ma le politiche per l assistenza agli anziani e del turismo potrebbero, se adeguatamente organizzate, diventare settori attrattivi. Ecco due piccoli esempi. Il primo prevede di riconvertire strutture abitative e ricettive inutilizzate per la realizzazione di piccole residenze per anziani, sul modello di quelle francesi ed inglesi. Abbinato Il 60% dei giovani italiani, anche nell attuale situazione di crisi, punta sulla famiglia, pensa che essa tiene, non rinuncia a pensare di poter formare una propria famiglia, e la vede costituita mediamente da due figli o più. Solo il 9,2% dei ragazzi e il 6,2% delle ragazze pensa di non avere figli. Questa, in sintesi, le fotografia che emerge dai primi risultati della ricerca Giovani e famiglia, avviata dall Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori e da un team di docenti dell Università Cattolica avvalendosi di Ipsos per la raccolta dei dati. L indagine, resa nota oggi mentre è in corso il VII Incontro mondiale delle famiglie, ha riguardato un universo di 9 mila giovani tra i 18 e i 29 anni. Forte desiderio di famiglia. I risultati diffusi in data odierna si riferiscono al primo sottocampione di interviste. Con riferimento ai dati sul desiderio di famiglia e di figli, i ricercatori osservano: Se questi giovani fossero semplicemente aiutati a realizzare i propri progetti di vita, la denatalità italiana diventerebbe un problema superato. Lo conferma la percentuale di coloro che sostengono che in assenza di impedimenti e costrizioni vorrebbero avere tre o più figli di Marinella Sichi ad un percorso professionalizzante per assistenti, dedicato alle donne italiane in cerca di lavoro. Al contempo, occorre formare presso GIOVANI E FAMIGLIA Il 60% ci crede molto Da una ricerca dell Istituto Toniolo un monito agli adulti (più del 40%). Per oltre il 60% degli intervistati la famiglia è la cellula fondamentale della nostra società e si fonda sul matrimonio ; solo l 11.6% è in disaccordo con questa tesi, si legge nell indagine. Le relazioni tra genitori e figli sono sempre molto forti nel nostro Paese, e non solo per motivazioni di natura economica. La famiglia, oltre al sostegno materiale, fornisce anche supporto emotivo e costituisce un punto di riferimento stabile e affidabile. Di fronte a un futuro incerto la famiglia d origine rappresenta una fondamentale certezza. Il più a lungo possibile. Ampiamente riconosciuto il ruolo della famiglia nel raggiungimento di importanti traguardi esistenziali. Oltre l 80% degli intervistati afferma che la propria esperienza familiare gli è stata di aiuto nel coltivare le sue passioni e nell affermarsi nella vita ; oltre l 85% rivela che la famiglia rappresenta un sostegno nel perseguire i propri obiettivi. In Italia inoltre, a differenza che nella maggior parte dei Paesi europei, l opinione pubblica, la consapevolezza di non abbandonare l anziano solo in casa con una persona che spesso non conosce la nostra lingua, per giungere ad un modello di assistenza collettiva degli anziani. L altro caso viene da un lungo periodo di gestione autoreferenziale del turismo, strutturato più verso un modello quantitativo che qualitativo. Le grandi navi da crociera e gli investimenti diretti esteri sono un danno anche senza gli eccessi della Costa Concordia. Le nostre università devono diventare centri di cultura internazionale. Il turismo culturale presente a Firenze ed in Toscana è gestito direttamente da numerose università straniere. Esso, al contrario, dovrebbe essere riconvertito in attività didattiche condotte e coordinate direttamente dai nostri atenei, invece che dalla succursale della Syracuse University. Perché raccattare le briciole del turismo culturale invece di offrire corsi estivi, dedicati alla storia dell arte ed alla cultura classica, in inglese e tedesco, sul modello delle grandi università di tutto il mondo? Per usare le parole di Anthony Goddens: La percezione del rischio globale che ci minaccia può generare massicce innovazioni a livello sociale e su questo dobbiamo puntare. La nostra economia recede, ma ci sono molte idee che ancora si possono realizzare. il 61,95% dei giovani considera un fatto normale continuare a vivere con i propri genitori anche dopo i 25 anni; il 27,38% lo definisce un piacere. Solo il 6% lo mette in relazione a problemi economici. La maggioranza degli intervistati pensa di poter contare su un aiuto concreto anche dopo avere lasciato la casa d origine. Oltre il 90% ritiene che verrà aiutato nell accudimento di eventuali figli; oltre l 80% per l acquisto della casa. Il 54,51% pensa di poter contare anche su una integrazione regolare del reddito. Per i ricercatori, questa disponibilità all aiuto da un lato è senz altro positiva, dall altro può produrre effetti ambivalenti sul giovane e sulla sua responsabilizzazione nelle scelte di vita. Processi di compensazione più che di trasformazione. La famiglia d origine viene intesa dai giovani come luogo in cui ciascuno può esprimere se stesso (d accordo con questa affermazione il 39,7%; abbastanza d accordo il 47,3%). Due intervistati su tre la ritengono un luogo di apprendimento primario sia delle modalità di relazione con il contesto sociale, sia dal punto di vista normativo, cioè delle regole da rispettare. Per oltre la metà la famiglia si configura come rifugio dal mondo. Questi dati commenta Alessandro Rosina (Università Cattolica) sono di estremo interesse e ci mostrano come le generazioni adulte si muovano con modalità molto diverse all interno della famiglia e della società: nella famiglia danno vita a un luogo dove ciascuno può dire come la pensa e aprirsi agli altri, nella società danno vita a luoghi di sfiducia per fuggire dai quali i giovani vanno a rifugiarsi in famiglia. Per Rosina, quindi, la dinamica di scambio tra famiglia e società si conferma basata su processi di scissione e compensazione anziché su processi di trasformazione. Prolungando gli aspetti protettivi, conclude, i genitori compensano l ingiustizia del sociale che inconsapevolmente contribuiscono a produrre.

15 LaVita Povertà e violenza sconvolgono la Nigeria, dove un gruppo religioso marginale, al quale la miseria ha regalato una posizione di forza, semina il caos. La Nigeria si è fabbricata un mostro: Boko Haram, ha scritto lo studioso Joe Brock, ricordando che all inizio, dodici anni fa, si trattava solo di un movimento religioso contestatario, che tentava di colmare il vuoto creato dall incuria dei partiti progressisti. Ma i vari governi hanno finito con il trasformare la setta in un problema geopolitico, principio attivo di un ciclo di attacchi-rappresaglie tanto spettacolare quanto cruento. Molti analisti concordano infatti nel ritenere che gli apparati politici hanno contribuito a radicalizzare questa setta, nata nel nord-est del Paese all inizio degli anni Duemila. Boko Haram significa libro proibito, ed esprime il rifiuto di un insegnamento corrotto dall occidentalizzazione. Negli ultimi due anni la setta ha rivendicato circa 200 attacchi, attentati suicidi, esecuzioni e rapine compiuti fin nel centro della capitale federale, Abuja, e ha ucciso circa mille persone, in larghissima parte nigeriani di confessione musulmana. Proprio questo aspetto ha spinto molti analisti a chiedersi il perché di violenze nel cuore di regioni musulmane, con il rischio di alienarsi le popolazioni. La principale fonte di preoccupazione afferma il ricercatore norvegese Morten Boas sono le voci di collusione tra Boko Haram e dirigenti politici e dell apparato dello stato nigeriano: ad oggi non c è alcuna prova aggiunge Boas, ma tutto ciò Acinque mesi dal voto, al centro della campagna elettorale americana rimane l economia. Il candidato repubblicano Mitt Romney ha finora puntato tutto su questo terreno in virtù delle sue credenziali di businessman. La ricetta di Romney in sintesi è tagliare le tasse a imprese e individui; ridurre ovunque l intervento della mano pubblica; sforbiciare gradualmente la spesa corrente, sbarazzandosi in primis della riforma sanitaria firmata dal presidente Barack Obama che amplia la copertura a fasce di cittadini meno abbienti. L altro grande tema sul quale lo scontro tra Romney e Obama si è fatto particolarmente aspro negli ultimi giorni è la politica estera. Romney accusa il presidente di non intervenire con adeguata decisione contro gli Stati canaglia come la Siria. Washington e i suoi alleati devono armare l opposi- 10 giugno 2012 n. 23 NIGERIA Ora la paura si chiama Boko Haram Il Paese sconvolto dalle violenze che trovano terreno fertile nella diffusa povertà e ignoranza di Angela Carusone Ustaz Muhammad Yusuf va considerato un segno della misura a cui alcuni sono disposi a spingersi pur di ottenere potere e ricchezza Fondato da Ustaz Muhammad Yusuf, il movimento chiede la rigida applicazione della legge islamica perché viene sostenuto questa esprime un ideale di giustizia conforme ai precetti del Corano. Nel 2003, in risposta a un attacco delle forze di polizia nello Stato dello Yobe, dove diversi fedeli restano uccisi, Boko Haram lancia la sua prima offensiva. Nello stesso periodo realizza una moschea e una scuola, luoghi che ben presto attirano i giovani disoccupati, gli studenti e gli impiegati poveri: dietro la religione rilevano gli osservatori uno stresso, profondo risentimento anima queste popolazioni che si considerano abbandonate dalle elite, dal potere centrale, e dalla polizia federale, corrotta e brutale. Ma è nel 2009 che Boko Haram dà fuoco alle polveri attaccando banche e commissariati in quattro Stati del nord; la polizia e l esercito federale rispondono facendo più di 800 morti, con centinaia di esecuzioni illegali, tra cui quella dello stesso Yusuf, le cui immagini fanno il giro della rete e radicalizzano la setta. Gli attacchi proseguono, cruenti, mentre Boko Haram non ha più un comando centrale, ma una shura (un consiglio) formata da una decina di uomini, e una cellula internazionalista, legata alla jihad mondiale, considerata responsabile degli attentati contro luoghi di culto cristiani, tra cui quello dello scorso ELEZIONI USA A caccia di voti Giochi aperti tra Obama e Romney. Il presidente mantiene il vantaggio di Damiano Beltrami zione siriana in modo che si possa difendere da sola. Il nostro obiettivo deve essere un nuovo governo siriano. Ma su entrambi i temi economia e politica estera finora l offensiva di Romney non sembra in grado di lasciare il segno. Negli ultimi tempi la necessità di un cambio di rotta in materia economica è divenuto meno pressante. Il dato della disoccupazione è a poco a poco migliorato, attestandosi ad aprile su livelli pre-recessione (8,1%). E anche il borsino delle credenziali di Romney come esperto di economia è sceso. Dopo una serie di inchieste della stampa americana, il passato di Romney quando era gestore e proprietario del fondo di investimenti Bain Capital ha evidenziato delle ombre. Soprattutto una propensione al licenziamento che male si coniuga con il profilo di un candidato impegnato nella creazione d impiego. Sul versante della politica estera, di solito non determinante per il risultato delle urne, la richiesta di un intervento più assertivo in Siria richiama gli spettri di una strategia mediorientale alla Bush in un America stanca della guerra ultradecennale in Afghanistan. Più in generale Romney sembra avere chance limitate perché è visto dall americano medio come un personaggio troppo ricco, bianco, appoggiato dalla non amata Wall Street. Non sembra scaldare i cuori né della base elettorale, né degli antistatalisti del Tea Party, né degli intellettuali conservatori. E neppure dell America più religiosa, forse diffidente della sua fede mormona, ancora associata da molti alla poligamia. Nonostante la forza della propaganda sui social network, però, anche Obama ha perso lo smalto di quattro anni fa. Chi lo ha eletto gli rimprovera di aver continuato la politica dei tagli alle tasse ai ricchi firmata da George W. Bush, gli contesta una riforma sanitaria annacquata e punta il dito contro il suo compromesso al ribasso sul nodo del debito pubbli- Natale a Madalla, alla periferia di Abija. Proprio questi aspetti hanno indotto molti osservatori a chiedersi se il gogante nigeriano, con il suoi 160 milioni di abitanti, non si stia incamminando verso una divisione tra il Nord musulmano e il Sud cristiano. Ma questo sottolinea Alain Vicky significa dimenticare che la vera frattura, in un Paese dove più del 60 per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, nasce dall estrema poverta. I dodici Stati che compongono la cintura nord della federazione nigeriana, alla frontiera di Niger, Ciad e Camerun, restano i meno sviluppati del Paese. Le diseguaglianze con il Sud si sono approfondite da quando, nel 1999, dopo i cinque anni di dittatura del generale Sani Abacha, la presidenza è tornata a un civile, ma pur sempre ex generale, Olusegun Obasanjo. Nello Stato di Borno, dove è cominciata la deriva cruenta di Boko Haram, i tre quarti della popolazione vivono al di sotto della soglia di povertà, un record nel Paese, e solo il due per cento dei bambini di età inferiore ai 15 mesi viene vaccinato. Anche l acesso all istruzione è molto limitato, con l 83 per cento dei giovani analfabeta e il 50 èper cento circa dei bambini in età scolare che non va a scuola. E il 40 per cento dei musulmani tra i 4 e i 16 anni non ha mai frequentato una scuola, neppure coranica. Tutti fattori conclude il ricercatore Muhammad Nur Alkali, dell Università di Oxford che rendono la popolazione particolarmente vulnerabile alle influenze negative e alla violenza. co. Per quanto le critiche possano apparire a tratti ingenerose, Obama ha in effetti compiuto una serie di errori. Il principale è stato lo Stimulous Plan per creare occupazione. A tre anni dal varo del pacchetto d incentivo economico, con un tasso di disoccupazione ancora all 8,1% e più di 12 milioni di americani senza impiego, la misura si è rivelata un almeno parziale sperpero di quattrini pubblici.obama, però, non ha solo commesso passi falsi. Gli si riconosce di aver risollevato il Paese dal baratro della depressione; firmato una riforma sanitaria che espande la copertura e crea un meccanismo per il controllo dei costi; stilato regole piuttosto stringenti in materia di regolamentazione finanziaria. Ed è riuscito a scovare ed eliminare Osama Bin Laden. Senza contare le posizioni multilaterali e soft tenute nel corso della primavera araba e della guerra in Libia. dall estero 15 Dal mondo Investimenti di Malta Dopo la visita del console cinese Liang Hui, l Emilia-Romagna ha accolto l arrivo dell ambasciatore maltese Carmel Inguanez che ha mostrato interesse per i processi di innovazione presenti a Imola. Malta mette a disposizione le proprie opportunità commerciali, mentre Imola può allineare sul campo le competenze nella tecnologia avanzata. In fase di progettazione, l elettrodotto Italia-Malta è segno tangibile dell esistere di un impulso teso alla formalizzazione di accordi economici. Sull arcipelago mediterraneo sono state installate le prime stazioni di ricarica per veicoli elettrici; ciò ha fatto sì che l attenzione de La Valletta si volgesse ad aziende imolesi specializzate, nella produzione di automobili ad impatto zero. Anche da un paese di 400mila abitanti, Malta, può giungere un sospiro di speranza. Isole contese Le relazioni fra Pechino e Manila si fanno inquietanti a causa della disputa attorno agli isolotti di Scarborough (Huangyan, per i cinesi), scogli del mar Cinese meridionale ambiti da entrambi i paesi asiatici. Per difendere la propria sovranità territoriale sulle isole Pechino minaccia di ricorrere all uso delle armi ed intanto spinge i propri cittadini a disertare l arcipelago filippino come mèta turistica, mentre le Filippine sono percorse da ondate di manifestazioni nazionalistiche. La Cina considera quel mare come cosa propria, con ciò irritando i vicini Vietnam, Taiwan, Brunei e Malaysia. È un mare che custodisce 7 miliardi di barili di greggio e 900 miliardi di metri cubi di gas naturale, un tesoro che libererebbe Pechino dalla dipendenza energetica. Una guerra coinvolgerebbe anche gli Usa, legati a Manila. Culto della memoria Il parlamento europeo ha approvato a maggio la dichiarazione degli eurodeputati italiani e polacchi, tesa ad istituire una giornata europea in memoria dei Giusti ; la data scelta è il 6 marzo, a ricordo di Moshe Bejski scomparso il 6 marzo 2007 e già presidente della commissione dei Giusti di Yad Vashem (l ente nazionale israeliano per la memoria della Shoah). La giornata celebrerà il ricordo di coloro che hanno fronteggiato il nazismo e, insieme, di coloro che lottano contro i crimini che umiliano l uomo, di coloro che osteggiano i totalitarismi e che operano in tutto il mondo come alfieri dei diritti umani. La proposta fu lanciata dall associazione Gariwo La foresta dei Giusti, presieduta da Gabriel Nissim. Il concetto di giusto diviene patrimonio dell umanità, ha affermato l europarlamentare Gabriele Albertini.

16 16 musica e spettacolo n giugno 2012 La V ita Altro che scosse di assestamento: anche se di questi tempi è meglio non abusare del termine, ma il sisma Scommessopoli è in piena attività e rischia di scuotere il nostro calcio non più dalle fondamenta, ma fino ai piani più alti del sistema. Raffiche di arresti, avvisi di garanzia, perquisizioni hanno toccato i santuari più esclusivi del pallone nostrano, da Antonio Conte, allenatore dei freschi campioni d Italia della Juventus, fino al centro di Coverciano, la casa degli azzurri in procinto di debuttare per l avventura degli Europei. Forse è proprio questa l analogia più inquietante rispetto a solo 6 anni fa, quando proprio alla vigilia dei Mondiali 2006, esplose dirompente quella Calciopoli che provocò un uragano mai visto e che vide la Juventus precipitare in B. Per gli amanti della cabala, almeno ci sarà la consolazione di ricordarsi come sul campo gli azzurri reagirono alla grande, conquistando il loro quarto Mondiale in terra di Germania: buon auspicio per la banda Prandelli che domenica inizia la sua avventura europea a Danzica contro i campioni uscenti della Spagna. Ma le buone notizie finiscono qui, il resto è notte fonda. A 32 anni dal primo diluvio che affondò il pallone, nel 1980, con le allora Pantere della polizia che violarono gli stadi arrestando nomi eccellenti come Albertosi, Morini, Manfredonia, Giordano e inguaiando pure Paolo Rossi, il marcio è continuato a crescere. A fare da effetto moltiplicatore ci hanno pensato Internet e un sistema che permette di scommettere praticamente su tutto, persino a evento in corso. An- Nel 2009 trionfò con Il nastro bianco, stavolta è toccato ad Amour. Michael Haneke vince due Palme d oro a distanza di tre anni. Il romeno Cristian Mungiu vinse la Palma d oro nel 2007 ( 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni ): torna in Concorso cinque anni dopo con Beyond the Hills e si porta a casa premio per la sceneggiatura e doppio premio per le interpreti femminili (Cosmina Stratan e Cristina Flutur). Il nostro Matteo Garrone che nel 2008 si dovette accontentare del Grand Prix per Gomorra al cospetto di una Palma d oro molto dubbia per La classe di Cantet a quattro anni di distanza viene premiato allo stesso modo per Reality. Carlos Reygadas vinse il Premio della Giuria nel 2007 (per Luz Silenciosa ), cinque anni dopo è premiato per la regia di Post Tenebras Lux. E poi Ken Loach, che nel 2006 vinse addirittura la Palma d oro per Il vento che accarezza l erba (uno dei suoi film meno convincenti), quest anno porta a casa il Premio della Giuria. E Thomas Vinterberg? Nel 1998 vinse il Premio della Giuria (in ex-aequo con La classe de neige di Claude Miller) per la rivelazione Festen : torna in Concorso 13 anni dopo con The Hunt e viene premiato per l interpretazione maschile di Mads Mikkelsen. Guardando il palmares 2012 del Festival di Cannes, però, questa degli habitué FESTIVAL DI CANNES In Francia ma non francese Mentre i film premiati da Moretti hanno già una distribuzione italiana di Valerio Sammarco non è la prima cosa a balzare agli occhi. Quanto meno non l unica: partendo dal presupposto che la Francia in quanto produttrice o coproduttrice è praticamente presente in quasi tutti i film presentati in Concorso, a iniziare proprio da Amour di Haneke (francese in tutto, tranne che per la nazionalità del regista), fa davvero notizia che nessun titolo, nessun attore/attrice transalpini siano stati premiati. Da Resnais e il numeroso cast del suo Vous n avez encore rien vu a Jacques Audiard ( De rouille et d os, con Marion Cotillard), fino al coraggioso ritorno di Leos Carax ( Holy Motors ) che sì, avrebbe meritato davvero un premio pesante. Dimenticati anche gli Stati Uniti nel palmares e, tutto sommato, alla luce di quanto visto in competizione (eccetto forse per Wes Anderson), è una dimenticanza che ci può stare. L altra considerazione che alle prime probabilmente non sarà stata colta da molti, è che l Italia non vince solo con Reality di Garrone ( Non l ho votato solo io, spiega il presidente di giuria Nanni Moretti, che spiega: A colpire altri giurati è stata la miscela di humour e dramma, che ha ricordato il rinnovamento della tradizione della commedia all italiana ): sarà una coincidenza ne siamo certi ma tutti i film premiati dalla giuria presieduta da Moretti hanno già una distribuzione italiana. La Bim di De Paolis fa man bassa: quattro film in concorso, tre premi (Mungiu, Vinterberg, Loach), la Teodora si porta a casa la Palma d oro di Haneke, Rai e Fandango il Grand Prix di Garrone, la Archibald (come sempre coraggiosa) la regia di Carlos Reygadas. CALCIOSCOMMESSE La feroce avidità Un ombra che si spinge fino al campionato europeo che sul fronte malavitoso c è stato un salto di qualità: allora il business illecito era affidato a due dilettanti allo sbaraglio, un fruttivendolo e un ristoratore (Trinca e Cruciani). Ora la rete criminale ha travalicato i confini, utilizza ogni mezzo tecnologico a disposizione ed è in grado da Singapore di controllare flussi di denaro di mezza Europa. Alla base di tutto resta però la stessa feroce avidità con cui campioni celebrati del nostro calcio vogliono sempre di più e non si accontentano neppure dei loro ingaggi principeschi: pur di saziare la loro sete di denaro sono così disposti a vendere o comprare partite, corrompere compagni e diventare collettori di scommesse anche per altri. Uno scenario da brividi su cui il premier Monti si è pronunciato in modo drastico, interrogandosi se, per sanare una volta per tutte il marciume, non sia meglio sospendere anche per due-tre anni i campionati. Parole che naturalmente al di Leo Gabbi Palazzo del calcio non sono affatto piaciute, ma che forse devono far riflettere: ormai il danno d immagine a livello planetario è compiuto e non è neppure il primo di questa sciagurata stagione, se pensiamo al ricatto degli ultrà di Genova o alla rissa allenatore-giocatore di Firenze. Lo stesso Prandelli, a testimonianza del caos e della pressione che regna in questi giorni, è arrivato al punto di dire che se sarà opportuno, come Nazionale siamo anche disposti a non andare all Europeo. Provocazione estrema, che però fotografa bene il momento. Vedremo come giustizia ordinaria e giustizia sportiva porteranno avanti i loro processi, con immancabili cataclismi a livello di classifiche, con retrocessioni annunciate e radiazioni a vita. Basta non avere troppa fretta, anche se, possiamo già scommetterci (legalmente), nessuno rispetterà i diktat di Monti e bene o male il campionato ricomincerà a fine agosto, come sempre, con il rischio, già patito nel 2006, che solo una parte delle magagne venga fuori e che i furbi o i fortunati si ritrovino più avanti con un reato caduto in prescrizione. Nonostante la caduta di ogni illusione, proviamo ancora a nutrire una speranza: nelle stesse ore, infatti, in cui i finanzieri entravano a Coverciano notificando a Criscito la sua posizione d indagato (anche Bonucci lo è, mentre pure su Buffon, secondo la Procura di Torino e Cremona, tornano ad aleggiare sospetti), varcavano i cancelli del centro tecnico anche Farina e Pisacane, i giocatori simbolo della lotta al malaffare, coloro che si erano rifiutati di accettare la combine, denunciando i fatti. È dal loro esempio che tutto il movimento dovrà ripartire, con l auspicio che i giovani riescano a comprendere ancora quali sono le mele marce in un sistema in cui ormai la trasparenza sembra diventata un trascurabile accessorio. Sostieni LaVita Abbonamento 2012 euro 45,00 Sostenitore 2012 euro 65,00 Amico 2012 euro 110,00 c/c postale I vecchi abbonati possono effettuare il bollettino postale preintestato, e chi non l avesse ricevuto può richiederlo al numero (c/c n ) intestato a Settimanale Cattolico Toscano La Vita Via Puccini, 38 Pistoia. Gli abbonamenti si possono rinnovare anche presso Graficamente in via Puccini 46 Pistoia in orario di ufficio. LaVita Settimanale cattolico toscano Direttore responsabile: Giordano Frosini STAMPA: Tipografia Artigiana Pistoia IMPIANTI: Palmieri e Bruschi Pistoia FOTOCOMPOSIZIONE: Graficamente Pistoia tel graficamentepb@tin.it - viapuccini@tiscali.it Registrazione Tribunale di Pistoia N. 8 del 15 Novembre settimanalelavita@tin.it sito internet:

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